VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI · con il bando lungo lo scorrimento veloce Gela –...

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VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL COMUNE DI AGRIGENTO DEL 12/01/06

INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Dopo l’appello siamo 20 presenti, 10 assenti, la seduta è valida. Propongo quali scrutatori della seduta i Consiglieri Vaianella, Licata e Marchetta. Chi è d’accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva. Prima di passare con la trattazione dell’ordine del giorno, e dunque anche con il punto 2 che è la lettura e approvazione verbali delle sedute precedenti, volevo dare comunicazione al Consiglio comunale che in data 30/12/2005, con nota protocollo dell’Ufficio di Presidenza N. 1421, il Consigliere Arnone ha inviato una nota avente ad oggetto: “Dimissioni irrevocabili dell’Avvocato Giuseppe Arnone dalla carica di consigliere comunale”. La nota è indirizzata al sottoscritto e al Segretario Generale. Ve la leggo per conoscenza: “Il sottoscritto consigliere rassegna, per le motivazioni e alle condizioni e con le modalità che immediatamente si illustreranno, le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere comunale. Il Giornale Grandangolo, diretto dal signor Castaldo Franco, coordinato dal signor Scifo Angelo, in data 17 ultimo scorso pubblicava a pagina intera un articolo dal titolo “Appalto nettezza urbana nuove acquisizioni di atti, il bando di gara sotto inchiesta è quasi identico a quello approvato a Gela con la consulenza di Arnone”. Nel corpo dell’articolo si affermava che il sottoscritto da un lato aveva denunziato e posto in essere una energica iniziativa politica giudiziaria perché venissero accertate le responsabilità penali dell’ex Sindaco di Agrigento in ordine all’appalto del servizio di nettezza urbana di Agrigento dell’importo di oltre 40 miliardi di lire e nel contempo lo stesso Arnone aveva elaborato, quale consulente del Comune di Gela, un bando di gara per l’appalto della nettezza urbana di quel Comune, quasi identico a quello del Comune di Agrigento. L’articolo evidenziava che il sottoscritto testualmente definiva l’appalto del Comune di Agrigento nel seguente modo: “È stato truccato, è stato costosissimo per l’utenza ed è stato un affare per l’impresa”. E dopo avere espresso queste pesanti valutazioni, il sottoscritto avrebbe testualmente elaborato un bando fotocopia per il Comune di Gela, viaggiando con il bando lungo lo scorrimento veloce Gela – Agrigento. Il bando di Gela, elaborato dal sottoscritto, avrebbe tra l’altro previsto requisiti di partecipazione davvero esclusivi che riducono notevolmente il numero di ditte partecipanti. Detta consulenza del Comune di Gela veniva dall’articolo inserita

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nell’ambito di un torbido e illecito rapporto di amicizia e parentele con i dirigenti del Comune di Gela, quali l’ingegnere R.S. e imprese agrigentine favorite da quest’ultimo e collegate sempre, secondo il giornale, dal sottoscritto. Se i fatti raccontati dal giornale Grandangolo nell’articolo in questione fossero veri, il sottoscritto sarebbe certamente indegno di fare politica e di continuare a sedere all’interno del Consiglio comunale di Agrigento e avrebbe, pertanto, il dovere morale di dimettersi e chiedere scusa all’intera città. Pertanto ritiene di rassegnare le presenti dimissioni subordinatamente ad unica, sola e semplice condizione di efficacia, che la redazione di Grandangolo e il suo coordinatore Scifo e il suo direttore Castaldo forniscano qualsivoglia prova documentale che il sottoscritto abbia mai ricevuto incarichi di consulenza per bandi di gara di qualsivoglia genere e da qualsivoglia Comune, non solo Gela e non solo di nettezza urbana. Detta prova, se esistente, potrà essere agevolmente fornita, consegnando al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale gli atti amministrativi relativi al bando di che trattasi o alla delibera di incarico o alla consulenza o figuri nella qualità di nome del sottoscritto e la propria attività. Il Presidente e il Segretario congiuntamente accerteranno l’autenticità dei documenti eventualmente prodotti da Grandangolo e daranno esecuzione alla presente lettera di dimissioni, la cui efficacia rimarrà ovviamente sospesa e il sottoscritto continuerà a svolgere regolarmente il mandato consiliare fino a quando non verrà fornita detta prova della presunta indegnità morale del sottoscritto. Dal momento in cui verrà accertata l’autenticità della prova, di che trattasi, le presenti dimissioni diventeranno irrevocabili, mentre sin da questo momento l’impegno assunto con la presente nota è irretrattabile e irrevocabile. Della presente nota verrà data comunicazione al Consiglio comunale e per suo tramite alla cittadinanza tutta. Agrigento 30/12/2005, firmato Avvocato Giuseppe Arnone”. Ve ne ho dato lettura. Ovviamente il nostro ordinamento giuridico non prevede delle dimissioni subordinate, per cui questo era per portarlo a conoscenza del Consiglio comunale. Detto questo, passiamo prima alla lettura e approvazione verbali sedute precedenti, poi chiedono di parlare nell’ordine i Consiglieri Casesa, Vaianella, Salsedo e Rizzopinna. (viene data lettura dei verbali delle sedute precedenti). Per alzata e seduta: chi è d'accordo rimanga seduto, chi è contrario si alzi. Il Consiglio approva. Adesso chiede di intervenire il Consigliere Casesa per una comunicazione, ne ha facoltà.

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CONSIGLIERE CASESA – Presidente, Assessore, colleghi Consiglieri, la mia è una brevissima comunicazione per la decisione assunta in maniera personale e d’intesa con il partito e il coordinatore regionale Onorevole Alfano di rientrare in Forza Italia. È una scelta forte e inequivocabile dopo un periodo di indipendenza dal gruppo di Forza Italia, lista nella quale sono stato eletto con un risultato eccellente, ho deciso e ho maturato di rientrare nel mio gruppo politico, dando fede e fiducia e coerenza alle linee del mio partito e dando coerenza anche alla mia coscienza. Nonostante trasformistiche transumanze che si sono verificate negli ultimi mesi verso partiti del centrosinistra da notevoli esponenti sia nella città di Agrigento che nella Regione siciliana, il mio è stato un preciso ed inequivocabile segnale di decisione, rientrando con il cuore e con la mente e con coerenza dentro il partito di Forza Italia. È con grande gioia che manifesto questa intenzione, convinto di appartenere a una squadra di consiglieri e ad un partito che nonostante la giovane età del suo condottiero dimostra ogni giorno grande autorevolezza nel condurre una battaglia politica dentro il centrodestra siciliano. È con questi auspici che esprimo la mia gioia e informo i colleghi consiglieri del mio rientro nelle file di Forza Italia. Volevo successivamente esprimere un’altra considerazione relativamente ad un ordine del giorno. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Mandracchia ha facoltà di intervenire. CONSIGLIERE MANDRACCHIA – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri. Come certamente ricorderete, da circa 6 mesi mi sono dichiarato indipendente e in questi 6 mesi ho avuto tempo e modo di riflettere sulla attività politica passata, presente, ma soprattutto sulle prospettive future. Sono state riflessioni molto ponderate, maturate con il tempo e adesso è il tempo di decidere ed è stasera che ufficializzo il mio ingresso nel partito di Forza Italia perché sono sicuro che in questo partito riuscirò a trovare gli strumenti e il terreno per condurre la mia azione politica in maniera più efficace e più efficiente di prima, soprattutto nel campo delle politiche sociali e giovanili, ma non solo, che è il campo che mi ha contraddistinto particolarmente in questi anni. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prendiamo atto anche in questo caso. Prego Consigliere Indelicato.CONSIGLIERE INDELICATO – Grazie signor Presidente, signori Consiglieri. Sono qua per esprimere la nostra gioia a nome di tutto il gruppo consiliare di Forza Italia, non possiamo essere che soddisfatti per il ritorno del Consigliere Casesa e l’ingresso del tutto nuovo del Consigliere Mandracchia.

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Senz’altro Forza Italia continuerà, malgrado piacevolmente rafforzi il numero di consiglieri, da otto passiamo a dieci, continuerà a mantenere quella linea di apertura nei confronti dei gruppi consiliari presenti in Consiglio comunale e come sempre si dichiara aperta e disponibile a un confronto politico che possa avere come sua dote naturale quella di lavorare alacremente e nell’interesse esclusivo dei cittadini di Agrigento. Non possiamo che rallegrarci per il ritorno del Consigliere Casesa e per l’ingresso del Consigliere Daniele Mandracchia. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Vaianella. CONSIGLIERE VAIANELLA – Intanto faccio gli auguri ai colleghi perchè hanno maturato questa scelta come loro stesso hanno detto dopo un travagliato periodo. Sarei rimasto esterrefatto qualora il passaggio fosse stato diverso, come qualcuno qua dentro ha fatto qualche anno fa, eletto nelle file della maggioranza per poi transitare nell’altra parte del Consiglio comunale. Quindi auguri cari colleghi. Il collega Casesa era indipendente, non proveniva da un partito diverso, mentre al collega Mandracchia auspico che si troverà con una visione diversa all’interno di questo partito per meglio dare contributi più importanti alla Casa della Libertà qui ad Agrigento. Detto questo, io non vorrei mai intervenire a inizio seduta, perché in effetti noi abbiamo ordini del giorno ben precisi, però quando si verificano fatti contemplati tra l’altro nel regolamento, di una certa rilevanza sociale che interessano la nostra cittadinanza, è doveroso da parte di noi consiglieri intervenire. Intervengo in merito alla vicenda che tutti noi sui giornali abbiamo letto relativa alla crisi dei trasporti nella nostra città. Sono rimasto amareggiato dei disagi che tale crisi di trasporti ha comportato e comporta attualmente per i nostri cittadini di Agrigento e non solo, per tanti cittadini della nostra provincia di Agrigento. Quindi questo Consiglio non può assolutamente rimanere inerme su questo episodio. Ha fatto bene il collega Casesa mesi fa a presentare l’ordine del giorno in merito. Tra l’altro il Ragioniere Falauto ne ha dato lettura tra i primi verbali che abbiamo oggi citato e discusso in questo Consiglio comunale. E il problema si ripresenta adesso in maniera più grave, perché oltre a sopprimere una tratta, e se non mi sbaglio quella precedente interessava la linea di Torino, oggi si parla di Milano e non solo. Ma anche le tratte nostre interne, la Palermo - Catania che subiscono continuamente ripercussioni, cambiamenti di orari, stanno mettendo in ginocchio i nostri cittadini. È allucinante, sono amareggiato, egregi colleghi anche di maggioranza, di come la nostra classe politica dirigente, i nostri deputati probabilmente

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sono stati impegnati in altre situazioni. Prendo atto che l’Onorevole Cimino è intervenuto ultimamente e anche il Sindaco Piazza, dando il proprio impegno personale in merito alla risoluzione o quantomeno affrontare il problema con le Ferrovie dello Stato, perché a mio avviso è un problema assai prioritario che questo Consiglio e questa Amministrazione non può fare a meno di affrontare di petto in maniera incisiva e decisiva. Io mi sono permesso di preparare un ordine del giorno che adesso leggerò al Consiglio comunale. Se lo riterrete opportuno possiamo modificarlo, ma certamente il senso è quello di prendere coscienza e interessarci di questo problema che interessa tutti i nostri cittadini della città di Agrigento e non solo. Quindi, per non perdere tempo, perché abbiamo tante cose da discutere a inizio della prima seduta dell’anno, io vi leggo immediatamente l’ordine del giorno che avevo preparato, che spero di condividere con tutti voi: “Premesso che da qualche settimana le ferrovie italiane hanno provveduto alla soppressione della linea che collega Agrigento con Milano via treno, comportando un notevole disagio a tutti quei cittadini che per impossibilità di utilizzare altri mezzi devono recarsi nelle zone del nord Italia, perché sappiamo che transito abbiamo verso le città del nord; che tale scelta si aggiunge alla discutibile cancellazione della tratta Agrigento – Torino avvenuta qualche tempo fa e mai più ripristinata; che anche le tratte regionali Agrigento – Palermo, Agrigento – Catania, sono da qualche tempo soggette a continue rimodulazioni degli orari e riduzione del numero delle corse soprattutto, perché anche questo è il fatto grave, non solo la rimodulazione degli orari che può essere anche un fatto organizzativo interno, ma soprattutto la gravità è del numero delle corse, che già a mio avviso erano poche; che sono sempre più frequenti i disservizi e i ritardi delle poche corse dei treni che partono dalla Stazione centrale di Agrigento; ritenuto che la nostra città paga già un pesantissimo scotto perché tradizionalmente danneggiata da collegamenti stradali, navali, aerei ed ora anche ferroviari inesistenti o assolutamente inefficienti, che ne hanno comportato progressivamente nel corso degli anni l’isolamento e l’emarginazione oltre che strutturale anche economica e sociale, le scelte della strategia di Trenitalia oltre che a esasperare e a indignare i cittadini e i pendolari offendono oltremodo e provocano la classe politica locale, deputazione regionale e anche nazionale, che tuttavia ultimamente è intervenuta nel merito. Quindi, di fronte a un problema così importante, dirompente per la sua eccezionale gravità è dovere del Consiglio comunale di Agrigento intervenire in modo urgente ed efficace rispetto a quanto su detto, anche per

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rispettare il mandato elettorale che impone di affrontare e risolvere le problematiche della comunità locale”. Quindi chiedo al Consiglio comunale di Agrigento di esprimersi, votare il presente ordine del giorno o se i consiglieri lo ritengono anche un’altra soluzione diversa di quella di votarlo oggi questo ordine del giorno, dando mandato a lei, signor Presidente. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Vaianella, ovviamente non possiamo votarlo in questa odierna seduta perché può essere presentata ma inserita nella seduta successiva, per cui prendiamo atto che è stato presentato l’ordine del giorno, sarà mia cura inserirlo nel prossimo Consiglio comunale.CONSIGLIERE VAIANELLA – Il senso comunque era questo dell’indirizzo finale che penso si può dare con un ordine del giorno, che poi come lei diceva, per come prevede il regolamento, nella prossima seduta si potrà votare. E allora con tale documento si dà mandato al Presidente del Consiglio al fine di adoperarsi in tempi celeri per formare una delegazione di consiglieri comunali, amministratori e dirigenti del settore preposto a recarsi presso il Ministero dei Trasporti, in modo da ottenere immediatamente il ripristino delle tratte soppresse e il potenziamento dei servizi delle ferrovie. Si ritiene anche inutile, e ho aggiunto sotto, di rimandare il tutto a un Consiglio straordinario successivo perché non ritengo che sia efficace e perderebbe il senso perché il problema è caldo, è al momento e deve essere affrontato immediatamente. Quindi, in quanto un Consiglio straordinario potrebbe trasformarsi in un palcoscenico ideale poi a disquisire di qualsiasi cosa e perdere solamente tempo. Questo era il tutto, egregi colleghi, signor Presidente e ho sentito con tutto il cuore di esprimere con questo documento. Se l’ordine del giorno non si può votare, se il regolamento non lo prevede, ovviamente lo rimandiamo, perché mi risulta che gli ordini del giorno si possono votare. Non so cosa dice il Segretario in merito. Se non si può votare, lo rimandiamo alla successiva seduta del Consiglio comunale utile. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Sulla questione sollevata dal Consigliere Vaianella, per una questione di accorpare gli interventi che hanno lo stesso tenore chiede di intervenire il Consigliere Alfano, Casesa, Burgio e Bottone. CONSIGLIERE ALFANO – Purtroppo per motivi professionali non sono stato presente alla dichiarazione dei Consiglieri Casesa e Mandracchia per la loro adesione al gruppo di Forza Italia. Già è stato preso atto dal vice capogruppo. Desideravo soltanto aggiungere da parte mia i miei voti augurali, complimentarmi con loro per la scelta che hanno fatto e anche

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una certa soddisfazione. Quest’oggi quando alle 13 e 35 il collega mi ha comunicato l’adesione, in quell’istante mi è venuto in testa un barlume, qualcosa. Forse sono stato un po’ bravo, non io, ma tutti quanti siamo stati forse di buon esempio, per dire che questo poteva farmi montare un po’ la testa e quindi sono ritornato con i piedi per terra e quindi riconsiderare il tutto nelle cose umane. L’augurio è sempre quello di un buon lavoro e di continuità per quello che abbiamo fatto qui in Consiglio comunale, avendo sempre come ideali tre concetti che mi sono sempre cari nella vita politica, quello della umanità, cioè di vivere assieme agli altri, capire e conoscere le necessità della gente e della popolazione e renderci, per certi versi, più umani ancora, perché se si vive a contatto con gli altri si diventa più umani. L’altro, quello della legalità, che per noi non è qualcosa da sbandierare ma è da vivere quotidianamente senza sviolinature varie o tamburinate varie, ma la legalità è negli atti, negli atteggiamenti, oltre che nei buoni propositi. E di questo ne abbiamo tanto di bisogno e soprattutto di metterli in pratica. L’altro è quello della lealtà, la lealtà all’interno del gruppo stesso, la lealtà nei confronti della maggioranza, la lealtà anche nei confronti della cosiddetta opposizione. Non abbiamo mai preteso che altri si inchinassero al nostro modo di pensare o di volere, né abbiamo mai adottato il sistema dell’abbattimento dell’avversario, ma quello del colloquio e quello di potere discutere con gli altri. Sono tre direttive che il sottoscritto si è sempre prefisso da quando siede in questa aula, di averlo comunicato anche agli altri consiglieri di Forza Italia e sono certo che continueremo in questa via e seguendo questi principi che ci rendono più vicini a tutti, ma soprattutto più vicini alle esigenze e alle necessità della popolazione, secondo quel concetto iniziale che io vi dicevo di essere proprio umani, vivere assieme agli altri secondo principi che fanno parte della vita civile e democratica di tutti quanti. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Volevo dare lettura dell’articolo 52 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. L’articolo 52 parla di ordine di trattazione degli argomenti. Il comma 1 dice: “Il Consiglio comunale, concluse le eventuali comunicazioni, procede all’esame degli argomenti secondo l’ordine del giorno. L’ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato per decisione del Presidente o su richiesta di un consigliere qualora nessuno nei membri del Consiglio si opponga e nel caso di opposizione decide il Consiglio con votazione a maggioranza senza discussione”. Il comma 2, quello che in questo caso ci interessa, insieme al

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comma 3, dice: “Il Consiglio non può discutere né deliberare su argomenti che non risultino iscritti all’ordine del giorno della seduta, salvo quanto stabilito dai commi seguenti”. Qui c’è la fattispecie che ci interessa; il comma 3 dice: “Per le proposte che abbiano per fine di provocare una manifestazione degli orientamenti e delle opinioni del Consiglio (come in questo caso sulla vicenda della paventata soppressione delle tratte ferroviarie), e sempre che esse non impegnino il bilancio comunale né modifichino norme di funzionamento e dei servizi e attività del Comune, non è necessaria la preventiva iscrizione all’ordine del giorno. Sono presentate in sede di comunicazioni e discusse nella seduta successiva e scritte nel relativo ordine del giorno”. (voci fuori microfono). Prego Consigliere Casesa. CONSIGLIERE CASESA – Grazie Presidente. Anche io volevo associarmi all’intervento del Consigliere Vaianella, relativo all’ordine del giorno che ha riguardato la soppressione di alcune linee ferroviarie. E a mia insaputa, ma con grande sorpresa in positivo, ho apprezzato anche il ruolo del collega Vaianella che ha a tal proposito presentato un documento, un ordine del giorno. Io nei mesi scorsi avevo sottoposto alla valutazione del Consiglio un ordine del giorno, modificato anche dal collega Licata, ma approvato all’unanimità del Consiglio, e nulla è cambiato rispetto a quell’ordine del giorno che il Consiglio comunale approvò. È per questa ragione che nel condividere la presentazione del documento del collega Vaianella, io avevo anche stasera, ma senza tra l’altro averlo concordato con Vaianella, lavorato alla presentazione di un altro ordine del giorno che ha riguardato lo stesso oggetto. È una situazione non solo molto delicata, ma è una situazione inaccettabile. Lo è per tante ragioni. Una di queste è proprio la possibilità di dare ai cittadini agrigentini di poter… (voci fuori microfono) Anche io avevo presentato questa sera un ordine del giorno che sottopongo alla valutazione del Consiglio anche nella prossima seduta. È un ordine del giorno che chiede con forza e determinazione il ripristino della linea ferroviaria che collega direttamente Agrigento con Milano. Come ho detto è inaccettabile ed intollerabile che i cittadini della provincia agrigentina sono costretti a recarsi a Catania tramite un bus, attendendo svariate ore prima di prendere il treno che li porterà a Milano. Ed è una ragione che penalizza e mortifica ancor di più la nostra provincia. Mi risulta che sia il Sindaco che l’Onorevole Assessore alla Presidenza Cimino si sono attivati per fronteggiare questa situazione, ma le informazioni assunte non hanno assolutamente rassicurato né il sottoscritto né ritengo il Consiglio comunale, anche perché la situazione è una situazione

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nazionale che ha comportato una riduzione notevole di carrozze e nello stesso tempo creerà non pochi disagi e difficoltà ai cittadini italiani. Con questo io volevo solo leggerlo per poi presentarlo ufficialmente alla Presidenza e integrarlo possibilmente anche con quello presentato dal collega Vaianella che fondamentalmente hanno lo stesso oggetto e hanno lo stesso valore politico: “Questo Consiglio comunale qualche mese addietro ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per pretendere il ripristino della linea ferroviaria Agrigento – Milano. Ancora oggi, purtroppo, nulla è stato fatto e i cittadini agrigentini sono costretti in pullman ad arrivare fino a Catania prima di prendere il treno con direzione Milano. Tutto questo è ingiusto per la nostra provincia, isolata dal resto del paese e mette in agitazione la cittadinanza agrigentina. Poco chiare sono le ragioni esposte dalla direzione di Trenitalia di soppressione della Freccia del sud, eliminando le 7 carrozze che trasportavano i passeggeri e annunciando per marzo il ripristino della linea e la soluzione del problema. Non si è neppure distesi, nonostante le dichiarazioni rassicuranti del membro Lo Bosco e del Sindaco Piazza, che la soluzione sarà risolta entro marzo. Si vuole ricordare che la tratta Agrigento – Milano rappresenta una delle poche linee dirette con Milano, senza alcuna fermata, con una giornaliera presenza di passeggeri che utilizza il mezzo ferroviario e che da alcuni mesi sono costretti ad arrivare in pullman fino a Catania, attendendo diverse ore, creando notevoli difficoltà e disagi. Per tali ragioni, questo Consiglio comunale, organo massimo di rappresentanza politico - cittadino, intende reagire a questo provvedimento che penalizza la provincia di Agrigento, e invita gli organi competenti a intervenire con urgenza e fermezza al ripristino della tratta, garantendo migliori condizioni di trasporto e restituendo dignità e diritti sacrosanti ai cittadini agrigentini. Io lo presento, ma condivido anche l’ordine del giorno del collega Vaianella di formare una delegazione che con autorevolezza tratti il problema e lo affronti con assoluta urgenza. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Burgio, prego.CONSIGLIERE BURGIO – Signor Presidente, signor Assessore, colleghi Consiglieri. È inutile dire che condivido quanto enunciato dal mio collega di partito, il Consigliere Vaianella, ma vorrei anche aggiungere che la soppressione di queste tratte non solo causa disagi alla cittadinanza, ma mal si concilia con la velleità turistica di Agrigento di divenire una meta turistica. Infatti non dimentichiamo che il numero di viaggiatori, di persone che preferiscono muoversi in treno è ragguardevole per diversi motivi, per motivi economici o per

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timore magari di altri mezzi di trasporto. Quindi dobbiamo decidere quello che vogliamo fare della nostra città, se continuare che sia isolata o anche da un punto di vista di mezzi di trasporto, di collegamenti a livello ferroviario, e allora abbandoniamo l’idea che possa divenire una meta turistica, perché è sempre più difficile da raggiungere. Auspico quindi che i nostri esponenti politici attenzionino con maggiore serietà questo discorso della soppressione delle tratte ferroviarie e che si impegnino per un rapido ripristino delle stesse, in modo tale che venga tolta Agrigento dall’isolamento in cui oggi si trova. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Bottone.CONSIGLIERE BOTTONE – Signor Presidente, visto che stasera si tratta l’argomento della viabilità, per evitare che poi il Consiglio comunale possa essere accusato di presbiopia, perché ci interessiamo giustamente della viabilità ferroviaria, è di questi giorni la notizia della sospensione dei lavori sulla strada che costeggia la Valle dei Templi e l’impresa per la scoperta non insolita, fatta nella nostra città di qualche reperto archeologico, si è fermata e visto il precedente, perché allora questa strada fu chiusa per circa 15 anni, noi avevamo delle previsioni che questa strada sarebbe rimasta chiusa per circa due anni. Io vorrei che l’Ufficio di Presidenza, il Segretario Generale e l’Amministrazione si dessero da fare per sapere questa interruzione che tempi ha, perché visto che la città non può volare, non può viaggiare sulla linea ferrata e ora ci mettiamo pure che all’interno della città abbiamo grossissime problematiche, è un problema anche questo da affrontare. Sarebbe opportuno che l’Amministrazione, per tramite dell’Ufficio di Presidenza, contatti l’impresa, cioè che abbiamo contezza di quello che accadrà di qua a breve termine, quando avrà voglia di riprendere, se questi reperti sono di tale spessore che impediranno addirittura il ripristino di questa strada. È opportuno giustamente che il Consiglio si interessi della linea ferrata ma è anche opportuno che la città non si isoli nel suo interno. Cerchiamo di andare fuori e poi non ci possiamo muovere neanche all’interno della nostra città. Ormai siamo quasi spogliati della potestà del nostro territorio, perché un tratto è del demanio marittimo, un tratto è della Sovrintendenza, ben poca cosa sta rimanendo al Comune di Agrigento come potestà, però è opportuno che il Consiglio comunale e l’Amministrazione comunale faccia pressione sull’impresa o su chi di competenza per sapere dare ai cittadini una risposta adeguata su questo punto. Non vorrei che ci avviamo a lustri di chiusura di questa strada, se no ci devono trovare vie alternative se questa strada non sarà più

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praticabile, cioè si incominci a fare dei progetti alternativi a questa strada, se no rischiamo veramente una chiusura lunghissima come è stata precedentemente. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Bottone, questa Presidenza si farà carico di chiedere all’Amministrazione notizie in merito a questa strada. Consigliere Salsedo prego. CONSIGLIERE SALSEDO – Grazie Presidente, colleghi Consiglieri. L’argomento che stiamo per affrontare è sicuramente un argomento importante perché ci tocca da vicino. Dire personalmente che sono un po’ deluso della classe politica agrigentina regionale e nazionale non è una bella cosa da dire, perché oggi quello che viene fuori è che siamo fuori dal mondo e quindi ritengo che il ripristino del treno che collegava Agrigento con Milano, postdatato al 26 di marzo penso che sia una bufala. Voi non sapete perché è stato soppresso il treno, io a differenza vostra ho altre notizie. La tratta Agrigento – Milano, che poi raccoglieva tutti i convogli a Catania, quindi nella parte della Sicilia orientale, questo collegamento Agrigento – Catania è stato tolto a discapito della linea Siracusa - Catania. Lì ha vinto la politica del Ministro Presti Giacomo e dell’Assessore regionale Granata che hanno rafforzato quella tratta e hanno unito ancora di più Siracusa al resto del paese. Agrigento ha un governo di centrodestra, la Provincia regionale ha un governo di centrodestra, l’Amministrazione regionale di centrodestra e non siamo capaci tutti assieme di battere i pugni sul tavolo del Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture, per questo urge una delegazione. Soltanto il Sindaco ho sentito parlare sulla soppressione del Treno Agrigento – Milano. L’Onorevole Cimino, con tutto rispetto parlando, parlava della velocizzazione Agrigento – Palermo, che è tutta un’altra cosa. Soltanto il Sindaco ha speso parole e nessun altro. E questo è grave perché abbiamo ora una competizione elettorale ad aprile e una ne abbiamo nel mese di giugno che riguarda il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. Siamo sempre più isolati. E questo sicuramente non ci gratifica perché molte titubanze ancora rimangono per quanto riguarda anche la vicenda dell’aeroporto. Io mesi fa ho notificato alla Presidenza del Consiglio comunale un Consiglio straordinario sull’aeroporto, perché ritengo che sia giusto che il Comune capoluogo della Provincia dica la sua, non debba rimanere in silenzio, debba esprimersi e debba esprimere anche le proprie considerazioni. Quindi io mi associo ai consiglieri che mi hanno preceduto, Vaianella, Casesa e altri e ritengo che fin da domani l’Amministrazione comunale di Agrigento, assieme a una delegazione di consiglieri comunali, prepari il tutto assieme alla deputazione agrigentina regionale e

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nazionale di essere presenti il più presto possibile a Roma, perché questo noi non lo meritiamo nei confronti dei nostri cittadini che sono coloro che piangono vere e gravose conseguenze dal punto di vista soprattutto economico. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Marchetta. CONSIGLIERE MARCHETTA – Signor Presidente, il mio primo intervento mira sulle giuste rivendicazioni del Consigliere Vaianella in materia di trasporti e soprattutto in materia di carenze infrastrutturali che colpiscono il nostro Comune. Io sono d’accordo con la proposta di Vaianella, però voglio evidenziare delle considerazioni. L’essere d’accordo sulla istituzione di una tratta, sul miglioramento di una importante strada di collegamento è un modo giusto ma non un modo esaustivo di affrontare il problema. Il problema sta alla fonte. La classe dirigente della Casa delle Libertà quale futuro prospetta per la nostra Provincia? Quale programma infrastrutturale sta disegnando per il futuro? Come intende porre la Provincia di Agrigento in vista del 2010 quando diventerà operativa l’area mediterranea di libero scambio? E’ questo. I problemi vanno affrontati in questa tematica generale. Oggi noi possiamo fare un ordine del giorno, possiamo andare a Roma anche ad incatenarci, a protestare. Ma a che cosa serve? Io il 27 dicembre unitamente all’Onorevole Di Mauro, nella funzione di consigliere nazionale del Movimento per l’Autonomia, abbiamo inviato un documento a tutti i partiti su queste tematiche e aspettiamo delle risposte, così come le risposte le aspetta il nostro leader Raffaele Lombardo. Da mesi noi chiediamo delle risposte sulla fiscalità di vantaggio, chiediamo delle risposte su una programmazione di politiche infrastrutturali, dove vengono inserite le linee ferroviarie, il sistema dei porti, il miglioramento delle strade statali, ma ancora non si ricevono alcune risposte, si ricevono soltanto ammiccamenti di alleanza con l’uno o con l’altro polo con promesse di poltrone che invece noi non vogliamo. Consigliere Vaianella, questo dobbiamo fare dentro i partiti. Prima di presentare degli ordini del giorno per i quali sono d’accordo in linea di principio, ci mancherebbe, ma è una discussione sterile, perché la linea ferrata Agrigento - Catania, nel momento in cui ci vogliono cinque ore, così come sotto l’aspetto infrastrutturale è composta, chiaramente rende questo tipo di trasporto probabilmente meno economico, meno vantaggioso rispetto il trasporto su ruota. Allora è giusto, io voterò il documento quando ci sarà da votarlo, ma poniamoci questa problematica, amici cari, quella delle infrastrutture, quella della reale programmazione per la nostra provincia, il sistema dei porti, cosa vogliamo fare del porto di Porto

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Empedocle? A livello anche provinciale deve essere un porto commerciale? Come si deve porre con l’area di libero scambio nel 2010? Come dobbiamo superare il gap della nostra agricoltura per il quale gli agricoltori operano in condizioni poco competitive? In questo contesto e nella soluzione di una programmazione seria ha un senso ed è sicuramente più efficace un documento che parli di ripristino di linee ferroviarie. Questo era per quanto riguarda l’intervento di Vaianella. Per quanto riguarda l’intervento di Bottone mi sollecita. Hai fatto bene, caro Totò, perché noi ci eravamo lasciati nel mese di marzo dicendo che si doveva organizzare un Consiglio comunale straordinario su questo tema e non si è fatto nulla. È questa la verità. Noi sapevamo che c’erano questi problemi. In una serata si era parlato di ponti e addirittura abbiamo disquisito pure sulla ubicazione dove doveva essere il ponte, se doveva essere nel posto di ristoro oppure tra il Tempio di Ercole e il Tempio di Giove, con grande dispendio da parte di questo Consiglio comunale che parlò per circa due ore sull’argomento. Se non erro ci fu una mia proposta, e credo che ci è stata riportata nella stampa di organizzare un Consiglio straordinario con tutte le autorità competenti in materia, perché dobbiamo dare una soluzione a questo problema, perché è inaccettabile che non si possano creare delle soluzioni alternative, che non si possa riaprire la strada anche con una corsia, come anche il Consigliere Arnone ricordo che diceva. Invece il problema è stato messo sotto naftalina e praticamente è passato un anno e ancora neanche se ne parla della riapertura, altro che diciotto mesi. Vogliamo affrontarlo questo problema? Vogliamo farlo un Consiglio comunale straordinario aperto con la Prefettura, con gli organi di Polizia, con la Sovrintendenza per vedere di dare una soluzione per quello che noi possiamo fare come indirizzo? Mi ha sollecitato perché è vero. Dobbiamo togliere questo problema che dopo tutto è sempre pure coordinato con le politiche di trasporto e di viabilità. Per cui io reitero questo invito a organizzare su questo argomento un Consiglio comunale. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Hamel, prego.CONSIGLIERE HAMEL – Ogni volta su queste vicende si assiste a un dibattito che sa anche di paradossale, perché è chiaro che su temi di questo tipo non c’è neanche bisogno di discutere, cioè chi può essere non a favore di un ragionamento per ripristinare la tratta che è stata soppressa? Il problema è, invece, se vogliamo affrontarlo in modo serio, è di riuscire a capire che cosa sta succedendo nella nostra provincia. Io vorrei richiamare alla vostra attenzione una sorta di slogan che è stato sbandierato dal centrodestra all’inizio della

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legislatura o addirittura in campagna elettorale amministrativa, quando si diceva, e lo ricorderete tutti e lo ricorderanno i cittadini, che era importante e fondamentale dare la maggioranza al Comune di Agrigento e alla Provincia regionale al centrodestra perché c’erano i famosi collegamenti, cioè il centrodestra al Comune di Agrigento si collegava con la Provincia regionale, la Provincia regionale si collegava con il governo regionale, il governo regionale si collegava con il governo nazionale perché avevano tutti lo stesso colore e la stessa maggioranza, si creava una forza d’impatto sulla provincia di Agrigento che sconvolgeva l’economia, le infrastrutture e tutto quello che giovava alla città di Agrigento, per cui bisognava votare e bisognava sostenere la maggioranza di centrodestra perché aveva questa forza del collegamento. A quattro anni di distanza ci siamo resi conto che l’unico collegamento che c’era tra Agrigento e il centro dell’Italia, la tratta ferroviaria è stata soppressa. Quindi questi collegamenti organizzati sotto il profilo politico erano una beffa da tutti i punti di vista. E io ammiro la lealtà intellettuale del Consigliere Salsedo che ha avuto il coraggio, pur facendo parte della maggioranza, di dirlo in termini estremamente chiari. È inutile girare qua, facendo l’ordine del giorno, la dichiarazione, soprattutto per chi appartiene allo schieramento di maggioranza. È necessario che ci vengano a dire i rappresentanti di Forza Italia, che oggi gongola perché ha avuto queste due adesioni, che cosa fanno i collegamenti che si hanno con i Ministri nazionali, con la Presidenza del Consiglio, con la Presidenza della Regione per superare questo problema del collegamento tra Agrigento e Milano attraverso la tratta ferroviaria. C’è una deficienza di presenza politica, di azione, di capacità di rappresentanza, di soluzione dei problemi, che è il guasto fondamentale che stringe questa nostra provincia in una condizione di sottosviluppo, perché si perseguono altri interessi che non sono gli interessi della comunità, dell’organizzare questa nostra realtà economica attraverso un impegno e un lavoro concreto a livello di governo comunale, provinciale, regionale e nazionale per ribadire il termine dei collegamenti. Il Sindaco ha fatto una dichiarazione e dopo la dichiarazione cosa ha fatto? Il Sindaco ha scordato che il Consiglio comunale aveva già focalizzato e individuato il problema già qualche mese fa e non è stato fatto nulla e si è continuato nello stesso modo e ancor di più è stata decurtata la potenzialità di questo collegamento? Non basta. La dichiarazione, il comunicato, l’indignazione la può fare l’opposizione perché non ha strumenti attraverso cui operare. La maggioranza deve darci risposte concrete e deve dirci cosa

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fanno i rappresentanti del governo nazionale che fanno parte di Forza Italia, dell’UDC, di Alleanza Nazionale? Cosa fanno per evitare e superare questo problema? Non fare mere dichiarazioni perché questa è demagogia a tutto livello, a tutto spiano. È incapacità di rappresentanza politica, è incapacità di riuscire a risolvere i problemi. Questo è, questa è la sostanza e la realtà. Se noi vogliamo concretamente andare al cuore del problema, dobbiamo proporre soluzioni operative attraverso gli interventi del governo. Noi possiamo fare mille delegazioni, andare a fare sit – in, proteste, lotte dure, urla davanti al Parlamento nazionale, ma le posso fare io, le possono fare i miei amici del centrosinistra. Ma io vorrei sapere il Consigliere Alfano o il Consigliere Tortorici contro chi vanno a protestare se vanno a Roma contro i loro rappresentanti nel governo nazionale e nel governo regionale? Che cosa vanno a protestare? Non possono fargli una telefonata e dirgli: “Per favore, ricordati della nostra città, di Agrigento, delle cose che sono state dette e intervieni attraverso la tua autorevolezza di governo e risolvi questo problema, ovvero dicci quali sono le ragioni, se ci sono ragioni per cui questo problema non si può risolvere”. È questo il senso e la realtà dell’operare concretamente per risolvere i problemi della città. E questo io lo voglio sottolineare anche in rapporto ai problemi minimali o non minimali, ai problemi che riguardano strettamente la nostra città e a un metodo che ha questa Amministrazione comunale e il Sindaco in prima persona, perché noi siamo stati per 4 anni e continueremo ad esserlo incalzanti ma propositivi rispetto ai problemi della città e le risposte ogni volta del Sindaco sono: non è vero, urlano, fanno demagogia e tutto il resto, senza mai affrontare la concretezza dei problemi. Domani noi usciremo con un’ulteriore iniziativa per quanto riguarda la vicenda delle cartelle dell’ICI, perché abbiamo tutta una serie di elementi che caratterizzano e che devono essere sottolineati rispetto anche ad alcune condizioni di illegittimità dei provvedimenti che sono stati adottati. Il Sindaco dice: “E’ un polverone”. Non è vero, coinvolge 31.000 persone. Noi gli abbiamo chiesto di confrontarsi con noi e di vedere se ci può essere una soluzione. La risposta è: “Non è vero, non c’è problema”. E c’è un travaglio e un martirio di 31.000 persone che vanno lì, aspettano, si prenotano, vanno a uscire estratti catastali, vanno a fare documentazioni per poi dimostrare una cosa per la quale avevano ragione e sono stati magari inopportunamente disturbati fino a casa. Tutte queste cose fanno parte di una metodologia semplicemente virtuale dell’impegno politico di questa maggioranza, che ha avuto solo la capacità di

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raccogliere voti attraverso promesse ma non rispettare nessun impegno. E il Consigliere Alfano ha fatto voti augurali ai due consiglieri che sono uno ritornato e l’altro transitato in Forza Italia. Ha fatto bene a fare voti augurali, perché io sono sicuro che i voti elettorali, quelli veri e quelli sostanziosi la città di Agrigento non glieli darà più proprio per questo motivo, perché non è più una classe politica che può rappresentare gli interessi della città e dei cittadini, non è una classe politica che ha lo status attraverso cui realmente si può dire maggioranza che governa e che riesce a dare segnali positivi. Ai cittadini di Agrigento diciamo: guardate nella vostra memoria cosa è stato fatto per la città di Agrigento dai potenti che stanno a Roma e a Palermo. Guardate cosa è stato fatto e in che condizioni è la città e vi renderete conto perché viene soppressa la tratta Agrigento – Milano, vi renderete conto perché non si riescono a fare tutte quelle cose che vengono promesse e vi renderete conto perché incombono sulla città pesi e gravami che saranno pagati con sudore e sangue da parte dei cittadini a partire dallo scempio che è stato fatto con l’ATO e con le bollette di centinaia e centinaia di euro che arriveranno presto nelle case dei cittadini di Agrigento. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Vaianella, prego.CONSIGLIERE VAIANELLA – Signor Presidente, io non volevo intervenire, ma certamente è una provocazione l’intervento del collega Hamel. Io ritengo invece che il Consigliere Hamel sicuramente non ha resistito alla tentazione proprio di sciorinare da questo palcoscenico intenzioni tutt’altro diverse rispetto a quelle di risolvere e affrontare seriamente il problema della crisi dei trasporti. Ma era tutt’altro l’indirizzo e l’intenzione. Era quella proprio di farsi una grande pubblicità, siamo in prossimità di campagna elettorale e allora è per questo motivo evidentemente. Signor Presidente, noi invece vogliamo semplicemente affrontare il problema e ovviamente ribadisco al collega Hamel che a capo di ogni (inc. voci sovrapposte) non ci sono i politici, noi diamo indirizzo, e se qualcosa è andata in maniera sbagliata qui in provincia di Agrigento e nella città di Agrigento in merito a questa sottrazione della tratta, e allora il politico ha il dovere di interessarsi tempestivamente alla risoluzione del problema. In questo noi abbiamo sollevato semplicemente il problema che c’è un ritardo e lo abbiamo denunciato apertamente in certi casi della nostra anche classe politica, come ha fatto il collega Salsedo e l’ho detto anche io. E noi non rimaniamo inermi perché non siamo burattini di nessuno, siamo liberi di dire quello che pensiamo e anche di denunciare alcune disfunzioni che si verificano all’interno di una parte

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dell’Amministrazione di un determinato territorio e lo abbiamo fatto. Il nostro intendimento è quello di risolvere il problema e l’atto di indirizzo non era quello di perdere tempo, non era quello di convocare Consigli straordinari che non servono a niente, Consigliere Hamel, e se era possibile noi volevamo votarlo immediatamente, dando mandato a lei, signor Presidente, coinvolgendo anche chi ritiene opportuno, anche parte dell’opposizione di andare direttamente a Roma e affrontare il problema. Noi non vogliamo perdere assolutamente tempo, vogliamo risolvere il problema. Ho l’impressione che voi non volete risolvere il problema con questo intervento assolutamente dilatorio e demagogico. Mi consenta Consigliere Hamel, io non volevo usare questo termine da tempo, ma lei mi ci porta a farlo. La demagogia l’ha fatta lei. I consiglieri della maggioranza e io personalmente siamo intervenuti perché ci sta a cuore il problema in maniera incisiva e determinata a prescindere di chi sono le responsabilità, mentre lei ha girato tutto attorno accusando la maggioranza di centrodestra a livello nazionale, regionale. Ma cosa dice? Lei deve affrontare il problema reale. Il nostro problema reale è quello della crisi dei trasporti ad Agrigento e non vogliamo rimanere inermi, vogliamo dire la nostra. Signor Presidente, è allucinante quello che oggi mi si dice. Se i consiglieri della maggioranza non parlano, allora vuol dire che noi siamo i burattini di qualcuno. Se parlano, e addirittura autodenunciano, purtroppo, alcune lentezze che ci sono all'interno della nostra classe politica, allora deve essere la classe politica a risolvere e quindi noi di rimanere tranquilli e non intervenire. Ma decidetevi da che parte state, se siete per la risoluzione dei problemi dei cittadini o per fare demagogia come ha fatto lei. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Calabrese.CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente. Quando ha parlato il collega Vaianella nel suo primo intervento, sostanzialmente aveva sollecitato un mio intervento. Non sono voluto intervenire perché ritenevo che nel primo Consiglio, dopo la pausa per le festività natalizie, aspettavo un altro tipo di dibattito. Lui è sempre il solito, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Nel suo primo intervento faceva degli apprezzamenti su chi dalla maggioranza ha preferito andare all’opposizione e su chi coerentemente all’interno della maggioranza si può spostare come meglio crede. Ebbene, caro Vaianella, le decisioni che ci hanno portato ad abbandonare questa maggioranza con coerenza, sono proprio quelle di cui discutiamo stasera. Una classe politica di maggioranza, di governo che ha abbandonato completamente questa provincia. Apprezzo il discorso fatto dalla Consigliera Burgio. La stessa

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Consigliera dice: chiamiamo a maggiore serietà i nostri deputati. Ebbene, cittadini, vi ricordo che questa Provincia, questa Regione ha eletto 61 deputati di centrodestra. Questa città è all’ultimo posto di tutte le classifiche con una maggioranza di centrodestra. Stiamo discutendo di un problema, di un danno causato da un governo di centrodestra. Io ti sfido qua a non venire a fare demagogia, perché come ha detto il Consigliere Casesa due mesi fa abbiamo approvato l’ordine del giorno. Tu sei troppo buono, caro collega Hamel, quando dici basta telefonare al deputato amico. Ma quando il deputato tiene il telefonino aperto, perché se ti fai un giro nei banchi della maggioranza e chiedi, hanno i telefoni aperti solo quando si è in campagna elettorale. Fra quindici giorni vedrai tutti i deputati con i telefonini aperti. È da quattro, cinque anni che questa gente non riesce a parlare con i propri deputati di riferimento, i pupazzetti, come diceva il Consigliere Vaianella. Lui lo diceva, non lo dico io, non siamo pupazzetti. Qualcuno, parlando dietro le quinte mi dice: ci vuole il fucile di caccia. (voce fuori microfono) Capisco che sono argomenti che toccano la sensibilità di qualcuno che supinamente sopporta le angherie dei propri deputati di riferimento, supinamente sopporta i comandi dei deputati di riferimento. Ebbene, i danni di cui stiamo parlando sono certamente responsabilità di questo governo di centrodestra, ma sappi bene una cosa, caro collega Vaianella e cari colleghi della maggioranza, la gente non è stupida, la gente ha capito, la gente vede. Hanno risolto il problema della terza settimana, collega Hamel, stanno modificando il calendario, da quattro le porteranno a tre le settimane, aumenteranno i mesi dell’anno, così il problema viene risolto. Questa è la risposta che è stato data da qualcuno. Non c’è problema. Non arrivano alla quarta settimana? Facciamo i mesi di tre settimane e risolviamo il problema. Queste sono le risposte, le barzellette. Ho assistito ieri a una trasmissione televisiva dove qualcuno sosteneva che fino a prima dell’insediamento del governo di centrodestra gli esentasse in Italia erano 2 milioni. Oggi, dopo il governo di centrodestra, chi non paga più le tasse sono 12 milioni. Ha perfettamente ragione. Prima del governo di centrodestra i poveri in Italia erano 2 milioni, dopo il governo di centrodestra i poveri in Italia sono 12 milioni. Questa è la realtà, perché le tasse non si pagano perché non si raggiungono più i redditi per i quali bisogna pagare le tasse. Questa è la realtà e rigiriamo le frittate. Ora sono 12 milioni che non pagano più le tasse perché i poveri in Italia sono aumentati. Quindi ti sfido a fare un’azione eclatante, caro collega Vaianella, in segno di protesta e di solidarietà

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con i nostri concittadini e con la nostra provincia. Dimettiamoci in massa e facciamo un caso nazionale di un intero Consiglio comunale che si schiera dalla parte dei cittadini e ci dimettiamo in massa contro questo governo, contro questa Amministrazione di centrodestra. Non basta dire richiamiamo a maggiore serietà i nostri deputati. Dove sono stati i nostri deputati in questi cinque anni? Portate le teste sui vassoi d’argento e non ve ne rendete conto. Chi viene a fare passerella sei tu e i tuoi colleghi del centrodestra. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Hamel.CONSIGLIERE HAMEL – Replicare in queste condizioni sarebbe estremamente facile, è quasi come sparare sulla croce rossa, però sostanzialmente il problema è semplicemente un chiarimento per riportare la materia nella sua giusta dimensione, anche l’interpretazione delle singole valutazioni. Noi abbiamo posto un problema politico che è fondamentale, cioè non si possono risolvere i problemi da parte della maggioranza con l’ordine del giorno, è come quando qualcuno della maggioranza, un assessore dell’Amministrazione comunale per esempio facesse un documento estremamente critico sull’andamento e sulla gestione di un settore dell’Amministrazione comunale, sui comportamenti del Sindaco e tutto il resto. Cioè o esce fuori dalla Giunta perché non ne condivide la linea, non ne condivide le scelte, non ne condivide la capacità di riuscire a risolvere i problemi oppure se ne sta zitto perché se parla in quel modo dimostra una grandissima incoerenza, cioè dimostra che è un tentativo, questo sì demagogico, di riuscire a portare avanti un ragionamento per cui si cerca di convincere la gente che io sono bravo, che io sto lottando per te, che io ti sto difendendo, non facendo comprendere che chi ti tiene in quella condizione sono io stesso perché appartengo a questa maggioranza, perché non riesco come maggioranza, voi non io, non riesco come maggioranza a determinare le condizioni attraverso cui si supera quel problema. Che senso ha? Se voi avete gli strumenti per poterlo fare sotto il profilo istituzionale e non lo fate, è perché c’è una incapacità di riuscire a risolvere il problema. E non aiutate la risoluzione dei problemi attraverso un ordine del giorno. Va bè, facciamolo, lo vota tutto il Consiglio comunale, è un’unanime volontà di esprimere un parere e diventa solo questo se non c’è la forza di riuscire a portarlo avanti. Diceva bene il Consigliere Calabrese, vogliamo dare un segno forte? Facciamo questa dimissione di massa, facciamo una rottura forte con lo schema e il sistema politico e diamo un segnale forte, ma le chiacchiere non riempiono la pancia, la pancia la riempiono

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altre cose, gli interventi concreti. E voi che siete maggioranza, che avete i Ministri, che avete il Presidente del Consiglio, che avete il Presidente della Regione, che avete il Presidente della Provincia, perché non lo risolvete questo problema? E allora ci dite: sono incapaci il Presidente della Provincia, il Presidente della Regione, è incapace il Presidente del Consiglio e tutto il Consiglio dei Ministri, perché non riesce a darci una risposta, dite voi di maggioranza, per la soluzione di un problema. E allora tra un comportamento che cerca di individuare le ragioni reali di un impegno e di un messaggio politico che deve essere serio, concreto e non ipocrita e un comportamento di tipo pragmatico, sicuramente è più corretto il primo comportamento, perché il comportamento del pragmatico, come diceva uno scrittore francese, è il comportamento di quel cavallo, quando non è un asino, che ha un paraocchi a destra e a sinistra, tira avanti e non riesce a vedere la realtà dei problemi, non riesce a vedere quello che gli sta attorno, pensa che questo mondo virtuale che si è creato attraverso le chiacchiere e le parole, attraverso il pavoneggiarsi all’interno di uno schieramento di maggioranza convinca la gente. La gente non si convince più perché ormai l’ha capito che bisogna dare risposte concrete e fatti concreti. Le promesse non incantano più nessuno. Questo lo vedremo nel momento in cui andremo al confronto, nel momento in cui la gente sarà chiamata a pronunziarsi concretamente sui singoli problemi e valutare correttamente quello che è stato un bilancio di una attività amministrativa e politica. Basta questo per dare assoluta chiarezza ad ogni ragionamento. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Licata prego.CONSIGLIERE LICATA - Signor Presidente, colleghi Consiglieri. Colgo l’invito del Consigliere Vaianella, torniamo al concreto. L’ordine del giorno presentato dallo stesso consigliere, anzi dal Consigliere Casesa prima ancora, verte principalmente sulla tratta Agrigento – Milano. Torniamo su questa tratta e sui motivi che hanno portato all’eliminazione di questa tratta. Se avete letto i giornali, in questo periodo abbiamo detto tutti che il bilancio di Trenitalia è stato ridotto del 50 per cento per quanto riguarda il 2005. Chiaramente voi capite che un’azienda che si vede privata del 50 per cento del proprio bilancio deve operare dei tagli. Vi faccio l’esempio del Comune di Agrigento. Nel 2004 è uscito il decreto tagliaspese, che tagliava agli enti locali e in particolare ai Comuni, e quindi al Comune di Agrigento, il proprio bilancio nella misura che andava dal 7 al 12 per cento. Tutti i Comuni si sono dovuti adeguare e hanno tagliato in modo particolare i servizi sociali. La stessa cosa sta

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succedendo per quanto riguarda Trenitalia. Un abbattimento del bilancio del 50 per cento comporta sicuramente delle scelte ben precise. La scelta in questo caso ha portato Trenitalia a dire, sollecitata anche dai politici locali, delle bugie. La bugia in particolare quale era? Quella che erano state trovate 7 carrozze infestate da cimici o agenti simili, per cui era necessario operare una disinfestazione. Ma la bugia dove stava? Nel fatto che per operare questa disinfestazione bisognava attendere sei mesi. Voi capirete che una simile cosa non può assolutamente essere creduta, non corrisponde assolutamente a verità, quindi è una pietosa bugia che Trenitalia ha dovuto dire per potere giustificare questo. In realtà cosa è successo? È successo che Trenitalia, non avendo a disposizione più mezzi economici per potere supportare e sopportare la rete di treni che esiste sul territorio di Agrigento, sta operando delle scelte ben precise. Allora ecco che colpisce i punti deboli, le situazioni deboli. E quali possono essere le situazioni deboli se non quelle della provincia di Agrigento? Ad Agrigento non esiste un fenomeno di pendolarità nei confronti della tratta Agrigento – Catania. Ecco quindi che Agrigento diventa una tratta debole, una tratta che può essere eliminata. E in questo modo si sta muovendo sicuramente Trenitalia. Però, levare l’Agrigento – Catania, nella fattispecie la Freccia del sud, perché queste sette carrozze poi a Catania venivano collegate con la Freccia del sud che partiva da Catania con le carrozze che venivano da Siracusa e andavano verso Milano. Quindi, il danno che si è fatto è stato enorme, perché non è stato semplicemente levare la tratta marginale Agrigento – Catania, ma tutto quello che comportava poi a valle, quindi Agrigento – Catania e poi anche Milano. Io ho apprezzato molto l’intervento del Consigliere Marchetta. Penso che sia stato un intervento molto lucido dal punto di vista politico. Lui ha fatto una disamina ben precisa della situazione che noi andremo ad avere nel 2010, ossia quando verrà instaurata la zona di libero scambio per quanto riguarda il Mediterraneo. Ebbene, Agrigento, così come tutta la Sicilia, si trova perfettamente impreparata per quanto riguarda questa situazione che si verrà a creare nel 2010. E allora in questa fase al Consiglio comunale di Agrigento cosa spetta? Spetta semplicemente reclamare che venga restituita la tratta Agrigento – Catania – Palermo oppure noi dobbiamo avere una visione più ampia, politica nel vero senso della parola e dobbiamo invitare i nostri dirigenti politici referenti per la provincia di Agrigento ad essere lungimiranti e a fare un piano dei trasporti che riguarda la provincia di Agrigento. Nel piano dei trasporti generale sicuramente troverà ampio spazio anche la tratta Agrigento – Catania – Milano. Quindi,

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quello che deve nascere questa sera non è la semplice richiesta di restituire e restaurare la tratta Agrigento – Catania – Milano, perché non avrebbe senso. Noi dobbiamo richiamare i politici di riferimento, in questo caso i politici di riferimento di maggioranza, perché sono quelli che in atto possono farlo, alle loro responsabilità. Le loro responsabilità sono quelle di non avere preordinato, di non avere preparato un piano né adeguato in questo caso; ma non esiste nemmeno un piano che riguardi tutta la provincia di Agrigento, un piano dei trasporti che riguardi tutta la provincia di Agrigento e quindi anche tutta la Sicilia. Nel 2010 noi ci troveremo in grossissime difficoltà. Tutta la Sicilia e Agrigento in particolare sarà in grosse difficoltà. Si parlava di porti. Ve lo posso già anticipare, l’avevo detto in un intervento precedente, ad Agrigento non è previsto nessun porto. I porti saranno previsti a Termini Imerese e a Bicocca per quanto riguarda Catania. Sulle autostrade ne abbiamo parlato tante volte. Agrigento sarà marginale, avremo solamente delle superstrade che forse collegheranno Agrigento con Caltanissetta e quindi con l’aeroporto di Catania e forse sarà fatta pure una superstrada per Agrigento. Sulle ferrovie abbiamo già detto tutto. L’aeroporto di Agrigento è una favola. Abbiamo visto in questi giorni cosa sta succedendo. Cinque anni fa è stato presentato il plastico, ora veniamo a scoprire che non c’era nessun progetto, finalmente ieri è stato presentato il progetto, è stata una grossa presa in giro fino ad ora. Quando io vengo a sapere che è stato presentato il progetto solo ieri, significa che fino ad ora progetto non ce n’era e fino ad ora cosa è stato detto alla gente? Che era pronto tutto e invece non è vero. Ieri abbiamo appreso che finalmente l’aeroporto di Agrigento ha un progetto, ne prendiamo atto, vedremo in susseguo cosa succederà nei prossimi anni. Allora, per concludere il mio intervento, questa sera se noi chiediamo semplicemente che ci venga restituita la tratta Agrigento – Catania – Milano, sicuramente sbagliamo. Non facciamo sicuramente un buon servizio alla popolazione di Agrigento, perché non è solo questo che manca. Nell’ambito dei trasporti purtroppo manca tutto. Quindi noi di minoranza, così come voi di maggioranza, dobbiamo chiedere ai vostri politici di riferimento, utilizzando quel canale preferenziale che sempre avete vantato, ma che mai abbiamo visto, di fare un piano trasporti di Agrigento adeguato alla vocazione turistica che ha Agrigento, che Agrigento si merita. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Aveva chiesto di parlare il Consigliere Rizzopinna. Ne ha facoltà.

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CONSIGLIERE RIZZOPINNA – Signor Presidente, colleghi Consiglieri, Assessore Infurna, il mio sarà un intervento relativo alla situazione e alla discussione aperta questa sera che mi trova assolutamente d’accordo. Ritengo e mi auspico che da questo Consiglio venga fuori, così come altre volte questo Consiglio ha dimostrato la sua maturità, un documento tanto della maggioranza quanto dell’opposizione perché si faccia sentire la voce dell’istituzione, perché la città di Agrigento, la provincia di Agrigento, anche con piccoli passi possa uscire da questo stato di emarginazione in cui attualmente si trova e per il quale poco si fa e tanto si dovrebbe fare. Voglio da questo scranno fare purtroppo una pubblica accusa nei confronti del Sindaco e della Amministrazione attiva in merito a un problema che si trascina ormai da più di due anni. Purtroppo Sindaco e Amministrazione, e poi farò anche dei distinguo in merito, mi sembra sorda nei confronti delle classi indigenti di questo Comune, delle classi più bisognose. E vengo al nocciolo della questione: da più di due anni ad Agrigento vive una famiglia, una donna con 4 figli, 3 dei quali sono portatori di handicap grave, anche altri consiglieri sono a conoscenza di questa situazione. Questa famiglia vive in due stanze estremamente anguste. Ho sollecitato l’Assistente sociale a visitare questa abitazione e l’Assistente sociale ha confermato quelle che erano le mie impressioni, cioè che l’umidità di questa casa non consente assolutamente di considerarla luogo per civile abitazione. Una dei ragazzini che vivono in questa casa è costretta, quando è al di fuori dell’orario scolastico, quindi quando è nel proprio domicilio, a stare su una sedia perché, vista la ristrettezza della casa, non può neanche circolare con la sedia a rotelle. Con certezza il Sindaco è stato investito dell’argomento, ha nelle proprie facoltà e ha il diritto - dovere di fronte a queste situazioni di potere requisire un appartamento o in assenza di alloggi popolari o di assegnare, qualora ce ne fosse la possibilità, un alloggio popolare a questa famigliola. Circa un anno fa, e con esattezza intorno al novembre 2004 sulla cronaca di Agrigento uscì un articolo a piena pagina in cui il Sindaco a chiare lettere e con le dovute frasi di rito dichiarava di avere assegnato a questa persona una casa. Niente di più falso, probabilmente lui ora è a conoscenza di questa situazione, ma allora niente di più falso, perché quando questa famiglia andò per prendere possesso della casa assegnata, la casa era occupata da altre persone in maniera abusiva. Non sono valse a niente ordinanze di sfratto, ordinanze atte a liberare quella casa. Questa famiglia è costretta ancora a vivere in un tugurio. Io personalmente, la signora portatrice di questo grosso

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problema e altri consiglieri comunali hanno fatto tantissimo perché questa situazione venisse risolta, ma di fatto dopo due anni ancora questa situazione non si risolve ed è oltremodo vergognoso e mi sento indignato di appartenere a un Consiglio comunale, ad una classe dirigente di questa città che niente fa per questa situazione. Ora chiedo le scuse, i muri di gomma contro cui ho sbattuto sono enormi. Devo essere sincero, all’interno dell’Amministrazione ho trovato parole di conforto, vuoi prima dall’Assessore Neri, vuoi ora dall’Assessore Volpe, vuoi ora dall’Assessore Callari. Però probabilmente anche loro hanno lottato e continuano a lottare contro muri di gomma. Chiedo, visto che questo problema non si è risolto, sollevo un problema politico: il Comune di Agrigento ha fatto mai una ricognizione degli alloggi popolari che vengono assegnati periodicamente dall’Istituto Autonomo Case Popolari perché venga e si dia la possibilità a tutte quelle persone che non hanno casa, che sono in condizioni particolari, di poter andare ad abitare in un posto che abbia la voglia di essere considerata casa? Chiedo al Consiglio comunale, presenterò una mozione in proposito perché tutto il Consiglio comunale si attivi al fine di risolvere questo problema. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Il Consigliere Alfano aveva chiesto di intervenire, ne ha facoltà. Prego. CONSIGLIERE ALFANO – Signor Presidente, colleghi consiglieri, i colleghi di minoranza pensano di essere ministri ma non lo sono, travalicano un po’ tutta quanta la situazione reale, soltanto per lanciare, come al solito, le solite querule accuse a tutti quanti, a destra e a manca, a manca no perché non ci sono per ora al governo, quando arriverete e se vi comporterete così come avete fatto nelle passate amministrazioni, certamente non sarete meritevoli di alcun encomio, perché se uno pensa un po’ quello che è successo nei tempi passati, basta che uno pensa all’euro, e sappiamo chi è stato il patrocinatore, o se pensiamo un po’ ai vari scandali che hanno distrutto l’economia di tanti risparmiatori, provengono proprio dalla sinistra. Quindi non voglio fare tutta questa cosiddetta alta politica, la lascio a loro e il tempo spero che sia talmente giudizioso che darà ragione a noi e torto a loro. Per l’altra situazione, quella che a me preme e che interessa a tutti noi consiglieri comunali e penso pure a loro, togliendo il lato demagogico, è la risoluzione del problema della linea Agrigento – Milano e viceversa. Questo è quello che a noi interessa. Noi di Forza Italia siamo consapevoli di questo, appoggiamo la linea del Sindaco, l’appoggeremo in tutti i modi possibili e immaginabili pur di risolvere questa situazione. Sappiamo che ci sono determinati

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problemi tecnici, reali, che non fanno parte della demagogia, come la rottura di un ponte o di frane non possono essere oggetto di alcuna demagogia, ma sono delle situazioni reali che debbono essere risolte. A tal proposito noialtri siamo favorevoli alla proposta fatta dai consiglieri proponenti, Vaianella e altri, e non soltanto questo, ma appoggeremo il Sindaco in tutte le sue azioni. Noi continueremo a fare di tutto affinché questa situazione si risolva nel migliore dei modi, appoggiando sia la proposta del Consigliere Vaianella, sia anche l’azione del Sindaco che non deve essere soltanto di protesta, ma di interessamento affinché si risolva, perché questi sono i problemi reali che attanagliano la nostra città. Tutto il resto, che sa di demagogia e altro, lascia il tempo che trova, diventano soltanto, come dicevo poc’anzi, querule, diventano note di… non vorrei aggiungere l’aggettivo, ma lasciamo il tempo che trovano. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Consigliere Tortorici prego.CONSIGLIERE TORTORICI – Signor Presidente, Assessore Infurna, colleghi Consiglieri. Il mio intervento innanzitutto, a prescindere il discorso di dare solidarietà al collega Vaianella, centrodestra, sinistra, laterale, centro, il problema è della città di Agrigento, dei cittadini agrigentini. A mio avviso dobbiamo mettere da parte il colore politico perché se parliamo di colore politico, mi tornano in mente le parole di un mio amico che diceva: “Sugnu curnutu e nun possu parlari”, perché se noi parliamo male di noi stessi, che i nostri deputati o la nostra classe politica che ci rappresenta a livello regionale, a livello nazionale, non è in grado di risolvere i problemi di Agrigento, noi ci lamentiamo; che ci stiamo a lamentare? Giustamente le minoranze ci attaccano. Siccome io sono un uomo costruttivo che vuole bene questa a città di Agrigento e non volevo intervenire perché non avevo motivazioni valide per potere intervenire, quando giustamente il collega Casesa dice: due mesi fa è stato sollevato, è intervenuto il Sindaco. Io potevo dire al collega Vaianella: collega Vaianella, l’Assessore ai Trasporti di Alleanza Nazionale… potevamo sentire l’assessore; e allora evitiamo noi di parlare e fare della politica il solito teatrino della città di Agrigento e andare a finire poi ai problemi nazionali, ai problemi che riguardano un po’ la società civile. Intanto noi abbiamo un compito come consiglieri di Agrigento, eletti dal popolo agrigentino, di risolvere i problemi della città di Agrigento. I problemi di Roma, i problemi che vengono, a noi non interessano. Noi dobbiamo risolvere i problemi della città di Agrigento, siamo stati chiamati e votati in questa città per cercare di risolvere i problemi. E allora, colleghi Consiglieri, io

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quando parlo con i colleghi consiglieri farlo con i colleghi di minoranza, maggioranza e opposizione. Il problema è serio. Vediamo un po’ di risolverlo, ma risolverlo come? Andare alla fonte, alla luce dobbiamo andare noi. Noi dobbiamo sentire o meglio convochiamo in questo Consiglio comunale il capo del dipartimento dei trasporti per la Regione siciliana, così verrà qui il dirigente e ci verrà a delucidare di tutta questa tematica che riguarda il problema dei trasporti in atto della tratta di Agrigento, il perché è stata soppressa o no. Io vorrei sentire il dirigente, è inutile che sentiamo il Ministro. Io chiedo al Presidente del Consiglio, se siamo tutti d’accordo, di votare un documento unitario a firma di tutti i capigruppo, rappresentanti tutti i partiti dell’arco costituzionale, per farci viva luce su quello che è successo e poi si assumerà le responsabilità chi di competenza. Non voglio condannare nessun politico. Il problema c’è, il problema è serio e lo dobbiamo risolvere noi che siamo stati eletti e chiamati dal popolo agrigentino per rappresentarvi in questa benedetta città di Agrigento. Mi voglio riallacciare anche al discorso che ha fatto il collega Licata, che è un discorso serio. Lasciamo perdere il discorso dell’opposizione, delle minoranze, parliamo e confrontiamoci sulle tematiche che riguardano questa città. Non accusiamo nessuno e vediamo se possiamo essere di contributo per la risoluzione del problema. Io vorrei votare un documento per sentire il capo del dipartimento dei trasporti Trenitalia Sicilia per sapere come stanno questi fatti. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Assessore Infurna, prego.ASSESSORE INFURNA – Intervengo per due cose. Ho sentito due interventi, uno di Rizzopinna relativamente ad una assegnazione di alloggio popolare a una famiglia meno abbiente. Io non ho la delega specifica, però mi posso far carico di parlare con l’Assessore Volpe, che oltretutto è del suo stesso partito, comunque parlerò con l’Assessore Volpe, il Sindaco, mi riprometto di aggiornarvi poi nel prossimo Consiglio comunale secondo quello che mi diranno. Per quanto riguarda il problema dei trasporti, chiaramente l’Amministrazione seguirà quelle che sono le direttive del Consiglio. Se si dovrà fare una delegazione, poi ci mettiamo a disposizione, non ci sono problemi. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Grazie Assessore Infurna. Consigliere Gramaglia prego. CONSIGLIERE GRAMAGLIA – Assessore, Consiglieri, l’aula si è svuotata, forse perché il tema non interessa tutti. Il clima pre-elettorale che ci stiamo avvicinando ad affrontare, comporta questa situazione di fibrillazione che da un lato è tipica di chi vuole piangersi addosso, dall’altro lato, la

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controparte, che stigmatizza tutte quelle cose che magari non sono sistemate nel bene perché o per imperfezione o per la precocità degli interventi che non è stata puntuale e che viene tirata fuori proprio adesso per cercare di portare acqua al proprio mulino. Il Consigliere Hamel, che è molto bravo in queste vicende, anche perché è un vissuto della politica, forse uno dei più anziani consiglieri che si seggono in questo scranno e in questa consiliatura, ne approfitta. Il Consigliere Vaianella gli porta la palla e lui da buon centroavanti cerca di fare sfondamento. Però, caro Consigliere Vaianella, non sempre i colpi di testa vanno in rete, perché qualche volta uno ci tenta. O c’è il portiere che li para o se ne vanno fuori e quindi siamo costretti a raccogliere la palla o qualche volta magari uno è convinto che la palla è entrata e poi si rende conto che resta con le mani vuote. Per quanto riguarda il problema della ferrovia, secondo me noi questa sera abbiamo perso del tempo perché non era il caso che ci ritornavamo, perché l’abbiamo affrontato in maniera egregia allora, con un ordine del giorno fatto dal Consigliere Casesa, che era stato approvato all’unanimità e il nostro era un dovere di testimonianza di consiglieri comunali impegnati nel sociale e quindi anche in politica per dare un riferimento agli organi superiori. Il Consigliere amico Tortorici, che vorrebbe che il capo del dipartimento venisse qua a relazionarci se c’è il problema nella curva del ponte Dittaino che collega la tratta Agrigento – Catania o come dice il Consigliere Licata c’è un problema di insetti, o meglio di zecche che abitavano nei treni che erano messi allora a disposizione dei cittadini di Agrigento, la cosa che dovrebbe farci impuntare, e questo sicuramente non spetta a noi consiglieri, ma penso che sia competenza del Sindaco e penso che l’abbia fatto già nelle sedi opportune, perché il Sindaco Piazza, almeno da note giornalistiche che io ho avuto modo di leggere, si è rivolto al capo di dipartimento, come diceva il Consigliere Tortorici, il quale gli ha assicurato e gli ha dato una data ben precisa, se non ricordo nei primi di marzo, in cui la stessa tratta dovrebbe essere ripresa. Invece voglio fare una disamina per quanto riguarda il ragionamento politico, perché visto che qua ormai siamo abituati a fare alta politica, io mi ci trovo bene a fare alta politica e voglio dire ai miei consiglieri dell’Unione, che stimo, però purtroppo la pensano in maniera diversa da come la penso io, che purtroppo non tutti i dolci o non tutti i pasticcini che loro ci propinguano sono buoni. Infatti devo smentire il Consigliere Licata, che a sentirlo mi sembrava che ormai Agrigento si trovasse quasi nel deserto, non poteva essere più raggiunto da nessun mezzo di viabilità, e lo smentisco con dei

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dati. Forse il Consigliere Licata non ha avuto modo di leggere che c’è un finanziamento per quanto riguarda la Palermo – Agrigento, che sia superstrada o che sia autostrada sicuramente avrà una velocizzazione e ci permetterà di avere scambi molto più frequenti con il centro metropolitano di Palermo. Forse il Consigliere Licata si dimentica che già è stato finanziato il raddoppio per quanto riguarda la Agrigento – Caltanissetta, che ci permetterà tra le altre cose di raggiungere anche l’aeroporto, ma anche in questo lui ha avuto una dimenticanza che qualche giorno fa Massinelli con il Presidente della Provincia hanno già abbozzato e hanno reso noto che i finanziamenti ci sono, in parte sono regionali, in parte sono dai privati e che quindi almeno una pista lunga 2 chilometri, che consentirà il turismo congressuale, il turismo di élite, chiamatelo come volete, ma finalmente ad Agrigento possiamo dire che tra qualche anno realizzeremo il sogno dell’aeroporto. Forse il Consigliere Licata si dimentica nella sua trattazione che tutto quello che pensa l’Unione è ben pensato, mentre per esempio l’autostrada Palermo – Messina se l’è dimenticata. Forse ha dimenticato pure il raddoppio per quanto riguarda la Siracusa – Catania, che stanno lavorando pure sulla Siracusa – Catania, cioè ha dimenticato quei dati normali per quanto riguarda il governo di centrodestra, che loro tentano a puntellare e cercare di segarlo alla base, che la Sicilia per loro sfortuna è la prima regione d’Italia che è riuscita a spendere tutti i fondi europei e che per quanto riguarda le riviste specializzate hanno detto del governo Cuffaro, mi dispiace contraddirlo, che il governo Cuffaro non solo ha speso tutti i fondi europei, ma ha anche un incremento del PIL rispetto alle altre regioni, prodotto interno lordo, superiore. Quindi io vorrei dire: questo accanimento che i partiti, i consiglieri del centrosinistra hanno contro i consiglieri del centrodestra, io mi sono permesso a citare qualche altra cosa, ma vorrei parlare del bonus bebè, vorrei parlare del bonus sociosanitario, vorrei parlare per esempio per quanto riguarda il finanziamento per la prima casa, cioè, Consiglieri dell’Unione, ma vi siete dimenticati di tutto questo che ha fatto la Giunta del centrodestra regionale e che ha applicato anche il governo cittadino? Certo, qualche cosa da aggiustare c’è, ma si tratta di limare per poi essere coerentemente presenti alla campagna elettorale che voi ci propinate nelle vicende consiliari. Io non volevo parlare di questa alta politica, volevo parlare per esempio del mio ordine del giorno sul centro aiuto alla vita che mi è stato chiesto dal CAV per quanto riguarda il diritto che hanno le gestanti di avere assicurato un trattamento. Solo che cosa fanno, caro Consigliere Tortorici? Quelli del centrosinistra

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razzolano male e poi Livia Turco e la nostra amica popolare, la ex Ministro della Sanità, che cosa propongono per la legge dell’aborto, per le donne che hanno problemi economici? Un contributo. Cosa che a loro sfugge aveva proposto già precedentemente Buttiglione. Quindi, caro Presidente, mi scuso per la trattazione, però volevo dare un certo livello, perché non si può buttare sempre acqua negli incendi, ogni tanto dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come stanno e non bisogna dipingere che tutto è nero e funesto, ma il nero e funesto ci viene propinato perché altri hanno altri scopi, che sono diversi da noi, ma noi abbiamo la presenza, la coscienza, la coerenza di essere persone per bene e non essere additati come consiglieri del centrodestra vicini alla mafia, io non mi ci sento vicino alla mafia e qualcuno qua si permette il lusso di dire che c’è mafia nel Consiglio comunale di Agrigento. Vi garantisco che non è così, ci sono persone per bene che hanno solo la voglia di creare, di produrre cose buone per la città di Agrigento. E con questo, Consigliere Hamel, la prossima volta invece di assistere sempre a problemi di natura campale per la nostra città di Agrigento, ogni tanto ci sia qualche dato positivo che lei ci propina e ci venga incontro a dire che qualche cosa di buono l’abbiamo fatta. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Signori Consiglieri, a questo punto io propongo di rinviare il Consiglio comunale a martedì prossimo alle ore 19. Chi è d’accordo a questa proposta rimanga seduto, chi è contrario si alzi… Prego Consigliere Galvano, intervenga. CONSIGLIERE GALVANO - Presidente, Consiglieri, Assessore, una delle proposte serie fatte stasera è stata fatta dal Consigliere Vaianella, che ha detto che c’è un problema, la soppressione della tratta Agrigento - Milano. Il Consigliere Vaianella è un consigliere di centrodestra, voleva affrontare questo problema e ha chiesto al Consiglio comunale di mettere un punto all’ordine del giorno per quanto riguarda questo problema per affrontarlo. L’opposizione non fa altro che mettersi di traverso invece di affrontare il problema. Siamo vicini alle elezioni e questa è la realtà. Guardate, stiamo prendendo parola. Adesso che l’opposizione si vede chiamata in causa sta uscendo. Io non capisco il perché. Avete parlato tutti dell’opposizione a partire dal Consigliere Hamel, a finire dal Consigliere Licata, Calabrese e tutti, hanno accusato i consiglieri di maggioranza di non avere neanche il dialogo con i propri deputati nazionali. Io e tutti gli altri consiglieri del gruppo di Forza Italia, come credo anche di Alleanza Nazionale e il nuovo Partito Socialista e tanti altri lo facciamo tutti i giorni. Io non ho cambiato casacca, io sono stato eletto con Forza Italia, rimango con Forza Italia.

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Non ho fatto come altri consiglieri che sono stati eletti nel centrodestra e se ne sono andati nel centrosinistra. Io sono stato eletto con Forza Italia nel bene e nel mane e ci rimango, io ci sto bene. Poi voglio dire un’altra cosa. Signori miei, stiamo tanto a criticare la maggioranza che dal 2001 al 2005 ha governato l’Italia, vediamo un poco dal 94 al 2001 che cosa ha fatto il centrosinistra. Cari consiglieri dell’opposizione, Agrigento ha bisogno di cose concrete no di demagogia. Vi prego, risolviamo alcuni problemi. Ci sono i problemi, perché non bisogna dirlo? I problemi esistono, ma bisogna risolverli, no come li risolvete voi dicendo che qua, come dice il Consigliere Gramaglia, siamo mafiosi, siamo qua, siamo là. Io la mafia non so cosa sia. E in questo Consiglio comunale ne vedo tanti davanti a me, vedo il Consigliere Bongiorno, vedo il Consigliere Vaianella, vedo l’Assessore Infurna, vedo Gramaglia, vedo la Consigliera Burgio, sono tutti mafiosi questi per l’opposizione. Io dico una cosa, bisogna fare fatti e non parole. Il Consigliere Vaianella ha posto un punto all’ordine del giorno per quanto riguarda la risoluzione del problema, per quanto riguarda la tratta ferroviaria Agrigento – Milano, discutiamone, portiamola avanti e risolviamola. Grazie. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Prego Consigliere Calabrese.CONSIGLIERE CALABRESE – Grazie signor Presidente. È chiaro che la maggioranza i numeri per supportare la maggioranza stessa, invito le telecamere a visionare sempre i banchi della maggioranza, rammento al Consigliere Galvano che andare dalla maggioranza all’opposizione è una scelta politica perché nulla vogliamo condividere del massacro che questa maggioranza sta facendo nei confronti della città. Mi rincresce ricordare al Consigliere Galvano i suoi trascorsi di consigliere circoscrizionale del partito comunista transitato in Forza Italia, perché è facile andare dall’opposizione alla maggioranza, ma è difficile dalla maggioranza lasciare le sedie dei due posti di potere per andare all’opposizione. Per dichiarazione di voto io e i colleghi dell’opposizione non intendiamo reggere il numero a questa maggioranza, se la maggioranza ha i numeri se li voti da sé. INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Passiamo alla votazione della mia proposta di rinvio a martedì prossimo. Proclamo l’esito della votazione: 16 sì, la proposta è approvata. Il Consiglio è rinviato a martedì prossimo 17 alle ore 19:00.

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