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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ARDESIO
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
RAPPORTO AMBIENTALE
Ottobre 2012
1
COMUNE DI ARDESIO
Piazza Monte Grappa, 3 - 24020 ARDESIO (BG)
PERCORSI SOSTENIBILI
Studio Associato dott.sse Stefania Anghinelli e Sara Lodrini
Via Volterra, 9 – 20146 MILANO
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INDICE
PREMESSA Pag. 3
1. SINTESI DEGLI OBIETTIVI E DEI CONTENUTI DEL DdP Pag. 5
2. ANALISI DELLA COERENZA Pag. 13
3. CARATTERISTICHE DEL SISTEMA TERRITORIALE E AMBIENTALE
INTERESSATO DAL DdP
Pag. 28
4. OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO
COMUNITARIO, STATALE E REGIONALE
Pag. 50
5. POSSIBILI RICADUTE AMBIENTALI DEGLI INTERVENTI CONTENUTI
NEL DdP
Pag. 71
6. VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DEL DdP Pag. 73
7. INTEGRAZIONE DEI RISULTATI DELLA VAS NEL DdP Pag. 163
8. DESCRIZIONI DELLE EVENTUALI DIFFICOLTÀ INCONTRATE NELLA
RACCOLTE DELLE INFORMAZIONI
Pag. 164
9. AZIONI DI CONSULTAZIONE, CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE Pag. 165
10. METODOLOGIA E STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO Pag. 166
Appendice. CONTENUTI PRELIMINARI DELLO STUDIO DI INCIDENZA Pag. 168
3
PREMESSA Il presente documento costituisce l’elaborato finale della procedura di Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) del Piano di Governo del Territorio del Comune di Ardesio.
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) costituisce, ai sensi delle vigenti disposizioni
normative, parte integrante del procedimento di formazione ed attuazione del Piano di Governo del
Territorio applicandosi, nello specifico, al Documento di Piano.
La Valutazione Ambientale Strategica è un processo introdotto dalla Direttiva Europea 2001/42/CE
relativa alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, quindi non
riguarda le opere, come la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), e assume per questo
caratteristiche più generali, da qui la denominazione di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
La VAS è definibile come: “un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano
ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi - ai fini di
garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle
prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e
sociale”.
La VAS, nata concettualmente alla fine degli anni ’80, è un processo sistematico di valutazione
delle conseguenze ambientali di proposte pianificatorie, finalizzato ad assicurare la loro completa
inclusione a partire dalle prime fasi del processo decisionale.
La VAS “permea” il piano e ne diventa elemento costruttivo, valutativo, gestionale e di
monitoraggio.
I principali riferimenti legislativi in materia di VAS sono la Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001
concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente e il D. Lgs. n.
152 del 03.04.2006 (oggi modificato e integrato dal D.Lgs. n. 4/2008).
A livello regionale, invece, si riscontra la vigenza di differenti atti deliberativi, volti a regolare il
processo di VAS:
- la DGR VII/1563 del 22 dicembre 2005 – Allegato A – (recante “Indirizzi generali per la
valutazione ambientale di piani e programmi”);
- la DCR VIII/351 del 13 marzo 2007 (“Indirizzi generali per la valutazione di Piani e
Programmi – art. 4, comma 1, LR 12/2005”);
- la DGR VIII/6420 del 27 dicembre 2007 (“recante: Valutazione Ambientale Strategica di
Piani e Programmi – Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’art. 4 della LR 11
marzo 2005, n. 12, ‘Legge per il governo del territorio’ e degli ‘Indirizzi generali per la
valutazione ambientale dei Piani e Programmi’, approvati con deliberazione del Consiglio
4
Regionale 13 marzo 2007, atti n. VIII/0351”), che, negli allegati 1a) e 1b) fornisce – ad
integrazione e specificazione delle disposizioni già vigenti - un modello metodologico
procedurale per la VAS dei Piani di Governo del Territorio;
- la DGR VIII/10971 del 30 dicembre 2009 (“Determinazione della procedura di valutazione
ambientale di piani e programmi – VAS – Recepimento delle disposizioni di cui al D. Lgs.
16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli”);
- la DGR IX/761 del 10 novembre 2010 “Determinazione della procedura di Valutazione
ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; DCR n. 351/2007) –
Recepimento delle disposizioni di cui al D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128, con modifica ed
integrazione delle DDGR 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971.
Il Comune di Ardesio ha avviato la stesura del proprio Piano di Governo del Territorio e della sua
Valutazione Ambientale Strategica con Deliberazione della Giunta Comunale n. 74 del 22/09/2010.
Il presente documento costituisce il cuore del procedimento VAS, nel quale vengono individuati,
descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del PGT potrebbe avere sull’ambiente.
Esso costituisce la base di condivisione e discussione, unitamente alla bozza di Documento di
Piano, nell’ambito della conferenza di valutazione – seduta conclusiva.
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CAPITOLO 1 SINTESI DEGLI OBIETTIVI E DEI CONTENUTI DEL DdP
Gli orientamenti iniziali del Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di
Ardesio sono contenuti nel Documento preliminare al PGT, datato aprile 2009, che detta gli
obiettivi generali per il nuovo strumento di pianificazione locale, organizzati in sistemi, obiettivi che
sono comuni anche alle altre due amministrazioni coinvolte nel processo di co-pianificazione
(Comuni di Gromo e Valbondione).
Gli obiettivi qualificanti che il PGT si pone sono rivolti a rafforzare il legame tra gente e territorio:
- la qualità, da riscoprire e valorizzare nel tessuto dei centri e dei nuclei storici e nel
territorio, da conseguire nelle espansioni recenti e future, sarà dunque il tema centrale di
questo PGT, abbandonando pertanto i riferimenti quantitativi che hanno caratterizzato
soprattutto gli ultimi decenni;
- la sostenibilità dell’organizzazione urbana (e quindi degli insediamenti, della dotazione,
distribuzione e gestione dei servizi) e del rapporto degli ambiti urbanizzati con l’ambiente e
il paesaggio;
- la vivibilità di un territorio in cui lavorare anche in forma innovative, in cui abitare in un
contesto vivo e solidale, soprattutto nei rapporti interpersonali, in cui la dimensione e la
prossimità dei servizi essenziali possa esprimere una qualità che compensi la limitata
varietà delle proposte e la distanza dai servizi non diffusamente distribuibili sul territorio;
- la rilevanza del bagaglio storico e culturale portato da questo territorio e dalle loro
popolazioni, del ruolo di equilibrio e salvaguardia che deriva dal viverlo con consapevole
cura e attenzione, della funzione di sollievo e rigenerazione che una rispettosa e discreta
offerta di accoglienza può garantire sia nei confronti degli ambiti metropolitani sia nei
confronti dei cittadini dell’asta del Serio che possono trovare riferimento di funzioni, servizi
e interessi soprattutto nel capoluogo di Ardesio;
- la dignità di una dimensione umana e ambientale che, dalla determinazione a contare
innanzitutto sulle proprie risorse, sappia trarre un ruolo istituzionale e sociale più
proporzionato alle fatiche ed al vivere in queste realtà più marginali e disagiate.
Obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione del territorio comunale
Le premesse sopra indicate hanno consentito di individuare una griglia di indirizzi di carattere
generale del PGT così riassumibili:
1. individuazione di una maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti
rendendoli meglio visibili e operativamente funzionali delineando una rete di punti di riferimento
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funzionale, sociale, organizzativo, produttivo dotati di adeguato grado di riconoscibilità e
accessibilità;
2. integrazione della qualità degli insediamenti antropici (con il contenimento
dell’impermeabilizzazione del terreno, la tutela del sottosuolo, la rivalutazione del ruolo degli
impianti arborei, la salvaguardia dei corsi d’acqua, l’incentivazione delle colture orticole a
carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse ambientali comprese
quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia;
3. miglioramento della qualità paesaggistica anche negli ambiti di recente edificazione, da
conseguire sia attraverso i singoli interventi edilizi sia attraverso un meditato e appropriato
disegno delle espansioni e trasformazioni urbane;
4. creazione di una efficace connessione tra la rete viabilistica, soprattutto “dolce”, e le funzioni
proposte per le zone rurali collocate a ridosso degli ambiti urbanizzati e dei nuclei di antica
formazione, mirando a disegnare un territorio agilmente accessibile e in grado di offrire una
migliore integrazione tra abitare/lavorare/tempo libero/presidio territoriale/offerta turistica di
qualità;
5. introduzione di criteri e possibilità di perequazione e di incentivazione, per consentire
l’economicità di interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi.
Questi indirizzi generali sono stati a loro volta articolati in temi di cui vengono qui indicati i principali
percorsi di approfondimento e di definizione degli indirizzi.
Territorio già urbanizzato
Il disegno e l’articolazione funzionale del centro storico del capoluogo e dei nuclei di antica
formazione e dei percorsi che ne caratterizzano i collegamenti e gli attraversamenti, sono stati
utilizzati come riferimenti per analizzare forma e qualità del territorio urbanizzato, che nel caso di
Ardesio assumono un ruolo determinante proprio per la diffusione e collocazione sul territorio e
rispetto ai principali elementi di caratterizzazione morfologica (fiumi, torrenti, terrazzamenti, canali
di valanga); è da queste analisi che sono scaturite le proposte per una possibile ricomposizione e
riqualificazione.
Da questa premessa scaturiscono i seguenti obiettivi per il territorio già urbanizzato 1. Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la
ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a:
sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile
introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme
diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei
nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e
valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un
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patrimonio edilizio quantitativamente significativo e dotato di straordinaria qualità, quale
indispensabile alternativa ad un ulteriore consumo di suolo
2. Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali (oltre che ciclabili, ove ve ne saranno le condizioni)offrendo
una migliore possibilità di collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più
possibile percorsi storici, da implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di
funzioni (viabilistiche, ricreative, turistiche)
Ambiti di trasformazione o di espansione
Nel caso di Ardesio lo sviluppo urbanistico-edilizio ha seguito flussi piuttosto lineari, con incrementi
sensibili negli anni ’90 e con vistosi decrementi che hanno caratterizzato l’intero comparto edilizio
in questi ultimi 2-3 anni; questa condizione ha permesso di limitare sensibilmente effetti di
sfrangiamento, evitando inoltre impatti traumatici su servizi e organizzazione urbana. Gli unici casi
“anomali” sono di fatto rimasti relegati a quartieri ad esclusiva residenza turistica (2^ casa) che
costituiscono un evidente esempio da non ripetere, soprattutto sotto il profilo del disegno
urbanistico e delle tipologie edilizie introdotte. In un quadro volto prioritariamente a valorizzare il
già rilevante patrimonio edilizio esistente, una significativa parte
delle previsioni insediative residue del vigente PRG è apparsa incoerente o addirittura in
contraddizione con l’attenzione posta al contenimento del consumo di suolo, alla salvaguardia e
valorizzazione dei nuclei di antica formazione e dei contesti funzionali e paesaggistici in cui si
trovano, al contenimento degli sfrangiamenti in prossimità delle aree agricole.
Inoltre la dimensione di alcuni comparti “di completamento” è risultata eccessiva e insostenibile ai
fini di un razionale disegno della viabilità e dei servizi primari, rischiando di generare incongruenze
e sprechi nel consumo di suolo soprattutto nei casi in cui l’esistente suddivisione di proprietà non
poteva corrispondere ad alcun criterio di razionale utilizzo dei suoli a fini urbanizzativi.
L’obiettivo è quindi il seguente:
1. Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di equilibrio complessivo, sia
a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio
Sistema delle attività a rilevanza economica Anche Ardesio, fino alla metà del secolo scorso, mostrava una struttura economica non dissimile
dagli altri centri dell’Asta del Serio, caratterizzata soprattutto dalla serie delle storiche centrali
idroelettriche che, nel primo trentennio del ‘900, ha segnato anche economicamente e socialmente
gran parte dell’alta valle del Serio e di alcune delle principali valli laterali.
In anni più recenti grande rilevanza (dimensionale e occupazionale) ha assunto il tappetificio
Radici, che ha aperto la strada per la creazione (anni ’80) della zona produttiva più settentrionale
dell’asta del Serio (via 1° maggio) che, mantenendo un riferimento più prossimo possibile alla
principale via di comunicazione (la SP 49), ha “segnato” il territorio con edifici di dimensioni anche
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rilevanti, mantenendo tuttavia nitido questo riferimento e quindi operando soprattutto per
“saturazione” degli spazi tra strada e fiume.
A questo polo si era nel frattempo aggiunto quello della località “More”, a ridosso del confine con
Villa d’Ogna (anni ’80), successivamente esteso dal Gruppo Radici.
La crisi economica e la necessità di coniugare occupazione, territorio, imprenditoria, esperienza,
energia, servizi, ambiente secondo assetti di volta in volta variabili e adattabili alle peculiarità del
territorio hanno generato i seguenti obiettivi:
1. Favorire lo sviluppo di filiere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore
qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale
può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare
riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme
(alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella
prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno
solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
2. Valorizzare il comparto produttivo artigianale con l’inserimento di attività di servizio
complementari al turismo
Sistema dei servizi 1. Realizzare servizi secondo criteri di dimensionamento, localizzazione e funzionalità che
intersechino tutte le scale di valutazione e progettazione (di comparto, comunale,
intercomunale).
2. Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le
strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile,
precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
3. Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di
accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di
nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo
svolgimento del mercato settimanale
Territorio inedificato, paesaggio, ambiente 1. Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico,
ambientale, ricreativo, didattico
2. Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e
incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto
produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
3. Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale
entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle
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4. Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi,
ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro
inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando
comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di
pertinenza
5. Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-
ricreativo degli incolti
6. Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave
turistica
7. Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche
turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota,
aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente
e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
Tali obiettivi generali vengono articolati in una serie di azioni riassunte di seguito:
1) Il Piano ri-attribuisce ai centri storici e dei nuclei di antica formazione, la centralità del ruolo
di riferimento nel disegno del territorio, sia per quanto riguarda gli ambiti già edificati sia per le
trasformazioni territoriali proposte. La tendenza che ha caratterizzato soprattutto l’edificazione
degli ultimi decenni del secolo scorso, con addizioni successive di comparti singolarmente
omogenei ma incapaci di formare un tessuto urbano strutturato, viene abbandonata per
evidenziare una gerarchia (non solo temporale) di ruoli e di riferimenti, che individua nei nuclei più
antichi i riferimenti funzionali, sociali e paesistici in grado di dare un senso anche all’asfissiante
prossimità dei nuovi insediamenti. Sono stati quindi previsti indirizzi e criteri per la localizzazione e
il disegno degli ambiti di trasformazione, diretti a impedire che i nuclei di antica formazione siano
fagocitati dalle nuove espansioni, mantenendoli il più possibile in condizioni di visibilità e centralità;
anche l’utilizzo dei toponimi antichi nella schedatura degli ambiti di trasformazione, indica la
volontà di confermarne il ruolo nei confronti del contesto territoriale, sia esso urbanizzato o ultimo
residuo di un contesto rurale che ad essi faceva comunque riferimento. A sua volta il Piano delle
Regole introduce una serie di semplificazioni per il recupero dei nuclei storici con varie funzioni
compatibili con la residenza (anche innovative, soprattutto per la ricettività diffusa), comunque
volte a evidenziare la supremazia qualitativa, storica e di riferimento sociale di incontro dei centri e
nuclei storici.
2) La struttura della viabilità, sia ordinaria che ciclopedonale, supporta a sua volta il disegno
sopra indicato, come evidenziato all’interno del Piano dei Servizi, ponendo attenzione alla
dislocazione delle aree di sosta e interscambio, nonché alla localizzazione di aree di supporto a
verde attrezzato ad esse connesse.
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Tale rete costituisce a sua volta un elemento di connessione urbana e sociale, che soprattutto
nelle zone più pianeggianti potrà contribuire efficacemente alla parziale “neutralizzazione” delle
distanze tra le varie parti di territorio urbanizzato e nei confronti dei servizi. A tali funzioni si
sovrapporranno anche funzionalità turistiche ed economiche, grazie anche alla progressiva
integrazione di questi percorsi nella rete della mobilità “dolce” che partendo dalla zona
dell’altipiano di Clusone si estenderà lungo l’intera vallata dell’alto Serio. Inoltre le forme di
accesso facilitato saranno integrate anche nel sistema di accesso ai centri storici, favorendo in tal
modo la dislocazione di aree di sosta ad essi esterne e la conseguente migliore salvaguardia delle
loro caratteristiche architettoniche.
3) La riqualificazione urbana si attuerà anche attraverso il contenimento dell’uso del suolo,
imponendo un disegno degli ambiti di trasformazione che non disperda e sfrangi il perimetro
urbanizzato, anche densificando le parti già compromesse, operando quindi per una
stabilizzazione del perimetro urbanizzato su cui concentrare i futuri sforzi di riqualificazione e
riorganizzazione.
4) Il dimensionamento più contenuto delle trasformazioni e delle espansioni, sia alla scala
territoriale che di singolo comparto, vuole favorire anche la permanenza di attività di servizio,
artigianali e di interesse generale anche di dimensioni limitate, favorendo la diffusa presenza di un
tessuto sociale e imprenditoriale che radichi ulteriormente i cittadini al territorio, e le presenze
turistiche ai contesti urbani in cui si collocano. Scaturisce da ciò la volontà di confermare le
presenze di attrezzature ricettive, le previsioni di nuovi insediamenti e la facilità di inserimento
anche in forme diffuse (bed&breakfast, albergo diffuso, ecc.) di nuove iniziative.
5) Il sistema dei servizi e delle infrastrutture pubbliche fa tesoro del buon livello di dotazioni
già conseguito nel corso degli anni, razionalizzandone l’accessibilità e la funzionalità,
adeguandone il disegno anche con integrazioni che consentiranno di conseguire continuità
funzionale, paesaggistica e ambientale, soprattutto lungo i corsi d’acqua e in corrispondenza dei
siti di maggior valore paesistico.
6) Anche per i servizi la dislocazione è stata frutto di numerose valutazioni di
approfondimento, in cui sovente si delineavano pluralità di soluzioni di qualità pressoché
equivalente, e per le quali si è rivelato di grande utilità riprendere gli indirizzi generali che hanno
indirizzato l’azione di progetto dell’intero PGT; pur evidenziando la possibilità di affinare alcune
gerarchie, i temi che hanno fondato l’impostazione progettuale (il miglioramento della qualità della
vita per arrestare l’emorragia di residenti, e la salvaguardia del territorio nei suoi vari aspetti) hanno
comunque guidato la generalità delle scelte assunte.
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7) Il tema del territorio e dell’ambiente è stato affrontato su due linee d’azione principali:
• Il radicamento sul territorio della popolazione, parzialmente estendibile anche ad una sorta
di “fidelizzazione” della popolazione turistica che utilizza le seconde case o che potrebbe
agevolmente raggiungere Ardesio per brevi periodi, anche attraverso una sorta di
“adozione” delle sue componenti (agricole, boschive, orticole, di piccoli allevamenti “a
terra”)
• La possibilità di interventi di infrastrutturazione turistica con spiccati connotati di
reversibilità, auspicando in tal modo anche approcci progettuali più evoluti e supportati da
una migliore conoscenza e percezione delle qualità ambientali e paesaggistiche del
territorio.
8) Le modalità di attuazione delle previsioni di trasformazione e gestione del territorio
vedranno la centralità delle forme di perequazione, compensazione e incentivazione,
Entrando nel merito degli interventi concretamente previsti dal PGT del Comune di Ardesio, il
Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di Ardesio, identifica 24
Ambiti di Trasformazione localizzati e suddivisi come riportato nella figura seguente:
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Da una prima somma delle superfici territoriali coinvolte dagli Ambiti di trasformazione ne deriva un
consumo di suolo pari a 3.279.575 mq; tale dato però non è reale perché contiene anche gli ambiti
di fatto già costruiti, alcuni dei quali presenti nel PdR e soggetti a riqualificazione (AT08, AT10,
AT11, AT13, AT15, AT 17, AT18, AT24) e gli “ambiti di trasformazione ambientali”, indicati con la
destinazione di agricolo (AT07 e AT19) e con funzione E2 - Area di valore paesaggistico-
ambientale. Questi ultimi ambiti generano dei crediti volumetrici di 1.500 mc l’uno1. Secondo
questo ragionamento la superficie territoriale degli Ambiti di trasformazione che implicherebbe un
effettivo consumo di suolo scenderebbe a 194.013 mq (+0,36% rispetto alla intera superficie
territoriale e + 18,5% rispetto alla sola superficie urbanizzata). E’ doveroso precisare che per
calcolare un reale consumo di suolo si dovrebbe depurare la superficie territoriale da tutte le aree
verdi ed effettivamente non impermeabilizzate; poiché tale dettaglio non è presente per il PRG
vigente, si manterrà il dato sopra esposto per poter operare il confronto fra scenario di piano e
scenario tendenziale.
La volumetria complessiva generata dagli Ambiti di trasformazione contenuti nel DdP, secondo il
ragionamento precedentemente esposto, è pari a 60.600 mc con un possibile incremento di 6.500
mc.
Il PGT del Comune di Ardesio prevede inoltre, all’interno del PdR, 14 Permessi di Costruire
Convenzionati prevalentemente residenziali per una superficie territoriale complessiva di 28.205
mq e una volumetria pari a 11.700 mc con un possibile incremento di 1.327 mc. Poiché si tratta di
ambiti dalle dimensioni esigue e tutti inseriti nel tessuto urbanizzato già esistente o in pochi casi
sul bordo dell’edificato, tali PdCC verranno approfonditi esclusivamente in merito al carico
insediativo che generano e non al consumo di suolo.
Complessivamente il PGT introduce un incremento di abitanti insediabili pari a 482 unità base2
che potrebbero crescere al massimo di 52 unità complessivamente secondo lo schema di seguito
riportato:
Abitanti insediabili PGT DdP (AT) PdR (PdCC) Totale Ab th base 404 78 482 Ab teorici incremento 43 9 52 Ab th max 447 87 534
1 Dal punto di vista dell’occupazione di suolo prevista, i crediti volumetrici vengono trasferiti in altri ambiti di trasformazione, preservando così tali aree dalla concreta edificazione pur mantenendone le potenzialità edificatorie. Tale scelta risulta particolarmente importante rispetto all’impatto ambientale degli Ambiti di Trasformazione del PGT sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo poiché consente di preservare e tutelare delle aree di pregio paesaggistico-ambientale. 2 Gli abitanti insediabili ipotizzati comprendono già una quota di popolazione fluttuante che oggi si attesta intorno al 25% della popolazione residente e potrebbe salire secondo le previsioni del PGT al 30%.
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CAPITOLO 2 ANALISI DELLA COERENZA
Le analisi di coerenza esterna e interna consistono nella verifica della rispondenza e non
conflittualità:
• degli obiettivi di piano con gli obiettivi generali desunti da documenti programmatici di livello
diverso da quello del piano considerato, nonché da norme e direttive di carattere
internazionale, comunitario, nazionale, regionale e locale (coerenza esterna verticale);
• degli obiettivi di piano con gli obiettivi generali di piani di settore dello stesso livello di governo
e dello stesso ambito territoriale (coerenza esterna orizzontale);
• interna al piano stesso, fra base conoscitiva, obiettivi generali e specifici, azioni di piano.
Rispetto alla coerenza esterna verticale, è stata analizzata la congruenza del DdP del PGT di
Ardesio con gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello comunitario, statale e regionale,
con il Piano Territoriale Regionale e con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
della Provincia di Bergamo3.
3 Un ulteriore tema sovraordinato, di enorme importanza per il Comune di Ardesio, è quello del progetto strategico di potenziamento e collegamento dei demani sciabili dell’alta valle Seriana e della valle di Scalve. Lo stato del progetto e del dibattito che su di esso si è aperto, non consentono ancora di delineare con chiarezza le implicazioni di carattere infrastrutturale e di disegno urbanistico e territoriale dei PGT coinvolti, soprattutto per quanto riguarda le ricadute territoriali e socio-economiche sulla scala comunale. Il Comune di Ardesio nel PGT si è dunque limitato a confermare il demanio sciabile esistente in attesa di ulteriori indicazioni e sviluppi. Ciononostante vengono indicati nel Documento di Piano alcuni indirizzi da utilizzare come supporto per valutazioni e scelte che investiranno i vari strumenti del PGT (DP, PdS, PdR), in relazione al progetto strategico: a) un sistema turistico unitario costituisce una prospettiva di indiscutibile importanza socio-economica, ferma restando la necessità di sviluppare opportune riflessioni sulle potenzialità e sulla sostenibilità economica ed ambientale delle stazioni esistenti e di eventuali interventi di sviluppo; b) nel disegno e nel governo del territorio, il sistema sciistico non è comunque una variabile indipendente, e quindi la sostenibilità del sistema dovrà essere riferita anche a parametri socio-economici, tecnici, ambientali, paesaggistici, di dotazione infrastrutturale che i vari comuni coinvolti esprimeranno in relazione alle prospettive di gestibilità dei rispettivi territori, tenuto conto delle risorse pubbliche ordinariamente disponibili; c) il bilancio del Piano dei Servizi dovrà essere adeguato tenendo conto dei costi indotti del sistema, con individuazione delle previsioni di finanziamento della loro attuazione e della successiva gestione; d) la definizione di eventuali gerarchie e specificità (funzionali, organizzative, di ricettività, di accessibilità, di servizi) attribuite alle singole stazioni, potrà influire nell’individuazione e dimensionamento delle necessarie dotazioni di servizi; e) dovranno essere definiti eventuali sistemi di interconnessione con altre funzioni esistenti e da creare lungo il fondovalle (turistiche, sportive, ricreative), anche in funzione di utilizzo su più stagioni. Oltre al Piano dei Servizi, in cui accessibilità e sosta avranno un ruolo determinante (ma non esclusivo), le implicazioni e le potenzialità di un progetto di questo tipo dovranno essere rapportati ai piani di sviluppo della rete commerciale, e ad una approfondita valutazione della ricettività, esistente e di nuovo sviluppo, e dei servizi turistici da collocare all’interno dei centri abitati esistenti, anche come strumento di rivitalizzazione di alcuni ambiti oggi penalizzati da un sensibile abbandono da parte dei residenti.
14
Con riferimento agli obiettivi di protezione ambientale sono stati confrontati gli obiettivi del
Documento di Piano con i dieci criteri di sostenibilità ambientale stabiliti dall’Unione Europea. La
matrice che ne é risultata (vedi pagina seguente), mostra impatti prevalentemente positivi con
alcune situazioni incerte. Gli impatti positivi coinvolgono sostanzialmente tutti gli obiettivi espressi
nel PGT e mostrano una particolare attenzione alla tutela e valorizzazione dell’ambiente locale sia
esso naturale o costruito; gli impatti incerti si riferiscono agli obiettivi che comportano i maggiori
interventi materiali e infrastrutturali sul territorio. La positività o negatività degli impatti sarà
determinata dalla scelta degli interventi e delle modalità di esecuzione degli stessi, che già negli
obiettivi si precisano essere nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.
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Matrice di confronto fra Principi di sostenibilità ambientale e obiettivi del PGT
Rid
urre
al
min
imo
l’im
pieg
o de
lle ri
sors
e en
erge
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Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a: sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un patrimonio edilizio straordinario per quantità e qualità, in alternativa ad un ulteriore consumo di suolo
+ + +
Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali e ciclabili offrendo una migliore possibilità di collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più possibile percorsi storici, da implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di funzioni (viabilistiche, ricreative, turistiche)
+ +
Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di equilibrio complessivo, sia a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio
+ + Favorire lo sviluppo di flilere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme (alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
+
Criteri di sviluppo sostenibile Obiettivi PGT
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Valorizzare il comparto produttivo artigianale con l’inserimento di attività di servizio complementari al turismo +/- Razionalizzare, potenziare e dimensionare qualitativamente i servizi pubblici realizzando servizi secondo criteri di dimensionamento, localizzazione e funzionalità che intersechino tutte le scale di valutazione e progettazione (di comparto, comunale, intercomunale)
+/- +
Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile, precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
+/-
Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo svolgimento del mercato settimanale
+/-
Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico, ambientale, ricreativo, didattico +/- +/- Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
+/-
Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle
+/- Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi, ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di pertinenza
+ +
Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-ricreativo degli incolti + +
Criteri di sviluppo sostenibile Obiettivi PGT
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Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave turistica +/- Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota, aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
+
Individuare punti di riferimento funzionale, sociale, organizzativo, produttivo, e definire una maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti rendendoli meglio visibili e operativamente funzionali
+
Integrare la qualità degli insediamenti antropici (contenimento dell’impermeabilizzazione del terreno, tutela del sottosuolo, ruolo degli impianti arborei, salvaguardia dei corsi d’acqua, incentivazione delle colture orticole a carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse ambientali, comprese quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia, anche in dimensioni territoriali alle varie scale di convenienza e fruibilità
+ + + + +
Migliorare la qualità paesaggistica anche in riferimento agli ambiti edificati + Assicurare la connessione tra la rete viabilistica, soprattutto ciclopedonale, le funzioni proposte per le zone rurali di più facile accesso e i nuclei di antica formazione di qualità, disegnando un territorio di facile accesso come un sistema sempre più integrato tra abitare/lavorare/tempo libero/presidio territoriale/offerta turistica di qualità
+
Utilizzare lo strumento della perequazione e incentivazione per consentire l’economicità di interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi
+ + coerente; +/- parzialmente coerente; - incoerente
Criteri di sviluppo sostenibile Obiettivi PGT
18
Rispetto alla coerenza degli obiettivi del DdP con il Piano Territoriale Regionale, si riassumono di
seguito i 24 obiettivi in esso contenuti:
1. favorire l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione;
2. favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio
regionale con l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti
tecnologiche) e immateriali (fiere, università, ecc.) con attenzione alla sostenibilità ambientale e
all’integrazione paesaggistica;
3. assicurare a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini l’accesso ai servizi pubblici e di
pubblica utilità;
4. perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità;
5. migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di
spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili,
ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili);
6. porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la
produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero;
7. tutelare la salute del cittadino attraverso la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento
delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico;
8. perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio,
agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico,
industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di
manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente del suolo e delle
acque;
9. assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed
ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio;
10. promuovere un’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le
risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la
cultura del turismo non invasivo;
11. promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso il rilancio del sistema agroalimentare
come fattore di produzione, ma anche come settore turistico, il miglioramento della competitività
del sistema industriale, lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità;
12. valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e
dell’innovazione e come competitore a livello globale;
13. realizzare un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto
tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumento di
presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale;
19
14. riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia anche
attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione
paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat;
15. supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la
qualità programmatica e progettuale per garantire il perseguimento della sostenibilità della
crescita nella programmazione e progettazione a tutti i livelli di governo;
16. tutelare le risorse scarse (acque, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento
dello sviluppo;
17. garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso la progettazioni delle reti
ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento
dell’inquinamento delle acque, acustico,dei suoli, elettromagnetico e luminoso e la gestione
idrica integrata;
18. favorire la graduale trasformazione dei comportamenti anche individuali e degli approcci culturali
verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della
biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica e sostenibile;
19. valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse anche attraverso la messa a sistema
dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare;
20. promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo
sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio;
21. realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla
rigorosa mitigazione degli impatti;
22. responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di
minimizzare l’impatto delle attività antropiche sial legate alla produzione (attività agricola,
industriale e commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo);
23. gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans
regionali;
24. rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la
competitività di funzioni e di contesti regionali forti.
Non si evidenziano incoerenze fra gli obiettivi del DdP del PGT di Ardesio e il PTR bensì
comunità di intenti per la quasi totalità di essi. Si rileva inoltre che il PTR non evidenzia
indirizzi e programmi di diretta applicazione sul territorio comunale; le indicazioni di maggior
significato attengono alle componenti paesaggistiche e ambientali, che verranno
considerate nel concreto nella fase valutativa.
20
In merito al rapporto con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bergamo,
il PTCP vigente articola i propri contenuti rispetto a quattro tematiche di interesse
territoriale:
• Suolo e acque
• Paesaggio e ambiente
• Sistema infrastrutturale per la mobilità
• Assetti insediativi
Per ciascuno di tali sistemi il PTCP articola obiettivi e politiche/azioni e detta prescrizioni,
direttive e/o indirizzi.
Obiettivi PTCP generali Obiettivi PTCP specifici
1a - Salvaguardia della risorsa “suolo agricolo” 1 - Compatibilità dei processi di trasformazione e di uso del suolo con la necessaria salvaguardia delle risorse, ed in particolare della risorsa “suolo agricolo”
1b – Contenimento delle trasformazioni e del consumo di suolo
2a - Difesa dal rischio idrogeologico e idraulico 2b – Miglioramento della qualità dell’aria
2 – Difesa dal rischio idrogeologico e idraulico, tutela della qualità dell’aria e delle acque, pregiudiziali alla destinazione e alla trasformazione del suolo
2c – Tutela della qualità delle acque superficiali e sotterranee 3a – Rete con valenza ambientale-paesistica e sistema di contiguità del verde
3 – Realizzazione di un sistema di aree e ambiti di “continuità del verde” con attenzione alla varietà e alla diversità biologica 3b – Varietà e diversità biologica delle aree
4a – Tutela e riqualificazione del paesaggio esistente 4b – Riqualificazione di ambiti degradati e di frangia
4 – Tutela e riqualificazione del paesaggio, promozione di “nuovi paesaggi” in sistemi degradati o con interventi di trasformazione territoriale 4c – Qualificazione di nuovi interventi
5 – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e delle “culture locali”
5a – Tutela del patrimonio architettonico di interesse storico, artistico, culturale ed ambientale 6a – Grado di cooperazione intercomunale e integrazione servizi 6b – Contenimento spostamenti e uso del trasporto pubblico 6c – Percorsi ciclo-pedonali casa-lavoro-servizi
6 – Qualità e accessibilità delle “funzioni centrali strategiche” in un sistema integrato di centralità urbane, con particolare attenzione all’organizzazione dei servizi e ai nodi di scambio intermodale
6d – Accessibilità alle aree di interscambio modale 7a – Compattazione tessuto insediativo, ricostituzione forma urbana, evitare aree/complessi produttivi isolati 7b – Sviluppi insediativi rapportati agli effettivi fabbisogni, con priorità al recupero dell’esistente, dei centri storici e alla riqualificazione delle aree degradate
7 – Nuova modalità della trasformazione edilizia (residenziale, industriale, terziaria, ecc.) in risposta alle esigenze insediative e di elevata qualità insediativa 7c- Adeguato mix funzionale residenza, commercio e
servizi
8 – Razionalizzazione della distribuzione delle aree produttive e dei servizi a loro supporto
8a – Recupero del patrimonio dismesso, riutilizzo di complessi e aree produttive esistenti, compatibilità con altre funzioni 9a – Processi di A21 locali 9 – Formazione di piani locali per lo sviluppo
sostenibile 9b – Certificazioni comunali ISO14001/EMAS
21
Matrice di confronto Obiettivi PTCP e Obiettivi PGT
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Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a: sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un patrimonio edilizio straordinario per quantità e qualità, in alternativa ad un ulteriore consumo di suolo
+ + +
Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali e ciclabili offrendo una migliore possibilità di collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più possibile percorsi storici, da implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di funzioni (viabilistiche, ricreative, turistiche)
+
Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di equilibrio complessivo, sia a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio + Favorire lo sviluppo di flilere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme (alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
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Obiettivi PTCP Obiettivi PGT
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+/- + Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile, precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
+/- + Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo svolgimento del mercato settimanale
+/- + Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico, ambientale, ricreativo, didattico +/- Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
+/- +/- Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle +/- +/- + Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi, ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di pertinenza
+ + + Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-ricreativo degli incolti +
Obiettivi PTCP Obiettivi PGT
23
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Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave turistica +/- Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota, aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
+ Individuare punti di riferimento funzionale, sociale, organizzativo, produttivo, e definire una maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti rendendoli meglio visibili e operativamente funzionali
+ Integrare la qualità degli insediamenti antropici (contenimento dell’impermeabilizzazione del terreno, tutela del sottosuolo, ruolo degli impianti arborei, salvaguardia dei corsi d’acqua, incentivazione delle colture orticole a carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse ambientali, comprese quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia, anche in dimensioni territoriali alle varie scale di convenienza e fruibilità
+ + Migliorare la qualità paesaggistica anche in riferimento agli ambiti edificati + + Assicurare la connessione tra la rete viabilistica, soprattutto ciclopedonale, le funzioni proposte per le zone rurali di più facile accesso e i nuclei di antica formazione di qualità, disegnando un territorio di facile accesso come un sistema sempre più integrato tra abitare/lavorare/tempo libero/presidio territoriale/offerta turistica di qualità
+ Utilizzare lo strumento della perequazione e incentivazione per consentire l’economicità di interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi + + coerente; +/- parzialmente coerente; - incoerente
Obiettivi PTCP Obiettivi PGT
24
Rispetto agli obiettivi generali del DdP di Ardesio non emergono incongruenze e incoerenze con
quanto dettato dal PTCP della Provincia di Bergamo. Vi sono altresì elementi di accordo e comunità
d’intenti rispetto agli obiettivi del PTCP per tutti gli indirizzi di sviluppo del DdP, con particolare
riferimento al contenimento del consumo di suolo, alla ricomposizione e riqualificazione del tessuto
insediativo, alla tutela degli ambiti naturali e del paesaggio esistente, alla salvaguardia e
valorizzazione delle aree agricole, alla tutela del patrimonio architettonico di interesse storico,
artistico, culturale ed ambientale.
Infine, si rilevano alcune incertezze nella congruità degli obiettivi legati alle possibili, seppur minime,
nuove edificazioni; tali incertezze dipendono non tanto dagli obiettivi definiti quanto dalla loro
successiva modalità di attuazione concreta sul territorio attraverso interventi specifici. Per la
valutazione ambientale di questo aspetto si rimanda dunque alla fase di monitoraggio del PGT.
Un approfondimento più concreto e calato sul territorio viene effettuato nel capitolo dedicato alla
valutazione degli Ambiti di Trasformazione del piano dove si riprendono alcuni tematismi ambientali
e territoriale presenti anche nel PTCP.
In merito alla coerenza interna, la matrice seguente analizza gli obiettivi specifici del PGT con le
relative azioni; la valutazione effettuata evidenzia una piena coerenza.
25
Matrice di confronto fra Obiettivi e Azioni del PGT
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Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a: sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un patrimonio edilizio straordinario per quantità e qualità, in alternativa ad un ulteriore consumo di suolo
+ + + + + + +
Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali e ciclabili offrendo una migliore possibilità di collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più possibile percorsi storici, da implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di funzioni (viabilistiche, ricreative, turistiche)
+ + + + Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di equilibrio complessivo, sia a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio
+ + + + Favorire lo sviluppo di flilere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme (alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
+ + +
Azioni PGT Obiettivi PGT
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Valorizzare il comparto produttivo artigianale con l’inserimento di attività di servizio complementari al turismo + + + Razionalizzare, potenziare e dimensionare qualitativamente i servizi pubblici realizzando servizi secondo criteri di dimensionamento, localizzazione e funzionalità che intersechino tutte le scale di valutazione e progettazione (di comparto, comunale, intercomunale)
+ + + Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile, precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
+ + + Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo svolgimento del mercato settimanale
+ + + + Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico, ambientale, ricreativo, didattico + + Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
+ + + Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle
+ + Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi, ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di pertinenza
+
Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-ricreativo degli incolti + +
Azioni PGT Obiettivi PGT
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Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave turistica + + Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota, aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
+ +
Individuare punti di riferimento funzionale, sociale, organizzativo, produttivo, e definire una maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti rendendoli meglio visibili e operativamente funzionali
+ + + + Integrare la qualità degli insediamenti antropici (contenimento dell’impermeabilizzazione del terreno, tutela del sottosuolo, ruolo degli impianti arborei, salvaguardia dei corsi d’acqua, incentivazione delle colture orticole a carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse ambientali, comprese quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia, anche in dimensioni territoriali alle varie scale di convenienza e fruibilità
+ + +
Migliorare la qualità paesaggistica anche in riferimento agli ambiti edificati + + + Assicurare la connessione tra la rete viabilistica, soprattutto ciclopedonale, le funzioni proposte per le zone rurali di più facile accesso e i nuclei di antica formazione di qualità, disegnando un territorio di facile accesso come un sistema sempre più integrato tra abitare/lavorare/tempo libero/presidio territoriale/offerta turistica di qualità
+ + + +
Utilizzare lo strumento della perequazione e incentivazione per consentire l’economicità di interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi
+ + coerente; +/- parzialmente coerente; - incoerente
Azioni PGT Obiettivi PGT
28
CAPITOLO 3 CARATTERISTICHE DEL SISTEMA TERRITORIALE E AMBIENTALE
INTERESSATO DAL DdP 3.1 Contesto di riferimento L’analisi del contesto di riferimento si articola in tre paragrafi:
- inquadramento geografico complessivo;
- analisi demografica con individuazione dei principali trend in atto;
- quadro delle attività economiche presenti sul territorio e delle principali dinamiche
evidenziabili
Inquadramento geografico Il Comune di Ardesio dista 38 km dalla città di Bergamo, sorge a 608 m. s.l.m. (min. 528, max.
2.512). In base al dato provvisorio dell’Istat riferito al censimento del 2011 nel comune di Ardesio
risultano residenti 3634 persone (anno 2011).
La superficie del territorio è pari a 53,76 km2 con una densità abitativa di 67.6 ab/ km2.
Ardesio confina con 9 Comuni e, più precisamente, a nord con i Comuni di Gromo e Valgoglio; a
sud con i Comuni di Oltre il Colle, Premolo, Parre e Villa d’Ogna; a est con il Comune di
Oltressanda Alta; e, infine, a ovest con i Comuni di Roncobello e Branzi. Del comune di Ardesio
fanno parte inoltre le frazioni di Albareti, Ave, Bani, Cerete, Ludrigno, Marinoni, Piazzolo, Pizzoli,
Ponte Seghe, Rizzoli, Staletti, Valcanale, Valle , Valzella e Zanetti.
Inquadramento demografico Dal punto di vista demografico dal 1941 al 2001, il Comune registra un incremento del 24,85%
passando da 2.782 abitanti nel 1941, a 3.702 abitanti del 2001. Nel periodo 2001 – 2011 la
popolazione ha subito una leggera diminuzione pari all'1,83%. Gli abitanti, secondo i dati provvisori
del censimento 2011, sono distribuiti in 1.483 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di
2,4 componenti.
L’indice di vecchiaia del Comune è pari a 137,3 contro una media provinciale di 114,2. Per ciò che
riguarda l’indice di dipendenza il dato si attesta a 49,1 contro una media provinciale pari a 49,9 (dati
riferiti al 1 gennaio 2011).
29
Figura 3.1.1 – Andamento popolazione 1941-2009
2782
34603545 3471
3641 3670 3702 3699 3711 3740 3712 3683 3679 3671 3679
2500
2700
2900
3100
3300
3500
3700
3900
1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Andamento popolazione 1941-2009
Fonte: nostra elaborazione su dati Annuario statistico regionale
Figura 3.1.2 – Dettaglio popolazione 2001-2010
Fonte: nostra elaborazione su dati Annuario statistico regionale
30
Tabella 3.1.3 – Popolazione residente totale e variazione percentuale annua (1991 – 2011(*))
Residenti Variazione %
annuale 1991 3679 1992 3664 -0,40% 1993 3675 0,30% 1994 3688 0,35% 1995 3698 0,27% 1996 3722 0,65% 1997 3717 -0,13% 1998 3721 0,11% 1999 3726 0,13% 2000 3699 -0,72% 2001 3702 0,08% 2002 3699 -0,08% 2003 3711 0,32% 2004 3740 0,78% 2005 3712 -0,75% 2006 3683 -0,78% 2007 3679 -0,11% 2008 3671 -0,22% 2009 3679 0,22% 2010 3651 -0,76% 2011 3634 (*) -0,46%
Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT
(*) dato ISTAT riferito al censimento 2011 (provvisorio)
Tabella 3.1. 4 – Movimenti anagrafici della popolazione residente Anno 2010
Popolazione al 1° gennaio 2010 3.679Nati 25Movimenti naturali Morti 38
Interno 44Estero 24
Altri 0Iscritti
Totale 68Interno 80Estero 3
Altri 0
Trasferimenti di residenza
Cancellati
Totale 83Popolazione al 31 dicembre 2010 3.651
Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT
Dall’analisi degli indici di struttura demografica e dal confronto con quelli medi della Provincia di
Bergamo, emerge come la popolazione di Ardesio sia mediamente leggermente più anziana della
media provinciale, la quota degli over 65 anni è pari a 19% rispetto al 17,75% della provincia di
Bergamo.
31
Tabella 3.1.5 – Composizione popolazione residente per fasce di età (0.01.2011)
valori assoluti percentuali Valori provinciali 0-5 186 5,1% 6-10 180 5% 11-14 141 3,9% 15-19 194 5,3% 20-24 215 5,9% 25-29 201 5,5% 30-59 1.611 44,1% 60-64 227 6,2% 65 e + 696 19,0% 195.038 Totale 3.651 100,0% 1.098.740
Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT
Attività economiche Alla fine del 2011 risultano attive nel comune di Ardesio 253 imprese dato in crescita rispetto a
quello registrato nel 2001 pari a 230 e sostanzialmente stabile negli ultimi anni. La maggior parte
delle imprese sono impegnate nel settore delle costruzioni seguito da quello del commercio e
dall’agricoltura (cfr tabella 3.1.6).
Tabella 3.1.6 – Imprese attive nel Comune di Ardesio (anni vari)
2001 2009 2010 2011 Agricoltura caccia e silvicoltura 16 21 21 22
Pesca piscicoltura e servizi connessi 0 0 0 0 Estrazione di minerali 0 0 0 0 Attività manifatturiere 31 25 23 23
Prod. e distrib. energ elettr. gas e acqua 0 1 0 0 Costruzioni 93 97 106 104
Comm. ingr. e dett. rip. beni pers.e per la casa 43 49 49 44 Alberghi e ristoranti 18 21 24 25
Trasporti magazzinaggio e comunicaz. 5 5 4 4 Intermed. monetaria e finanziaria 3 5 5 5
Attiv. immob. noleggio informatica e ricerca 10 17 7 8 Pubblica amm. e difesa; assic. sociale obbligatoria 0 0 0 0
Istruzione 1 1 1 1 Sanità e altri servizi sociali 1 1 1 1
Altri servizi pubblici sociali e personali 9 12 14 14 Serv. domestici presso famiglie conv. 0 0 0 0
Imprese non classificate 0 1 1 2 Totale 230 256 256 253
Fonte: nostra elaborazione su dati Infocamere
Per quanto riguarda il settore turistico. nel 2010 risultano presenti sul territorio tre esercizi
alberghieri con un totale di 129 posti letto.
32
Mobilità Dal punto di vista della mobilità Ardesio è attraversato dalla SP 49 che percorre l’alta Valle Seriana,
mentre per quanto riguarda i trasporti pubblici il Comune è servito dalla SAB (Società Autotrasporti
Bergamo).
In riferimento all’indice di motorizzazione, la figura 3.1.7 illustra la crescita costante registrata dal
2002 al 2009, partendo da un valore di 0,64 veicoli/abitante nel 2002 fino ad un massimo di 0,73
veicoli/abitante nel 2009, dato in linea con la media provinciale.
Figura 3.1.7 - Indice motorizzazione Ardesio
0,580,6
0,620,640,660,680,7
0,720,74
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: nostra elaborazione su dati Aci
Nel 2010 il parco veicolare circolante per categoria era composto da: 0 autobus, 358 autocarri
trasporto merci, 26 autoveicoli speciali, 2.028 autovetture, 1 motocarro, 294 motocicli e 14
motoveicoli e quadricicli speciali, 61 rimorchi e semirimorchi speciali e trasporto merci, 19 trattori
stradali o motrici per un totale di 2.801 unità.
3.2 Aria ed energia Risulta difficile definire un quadro preciso della qualità dell’aria vista l’assenza sul territorio di una
centralina fissa e la mancanza di campagne mobili effettuate da Arpa (Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente). Esiste una campagna di rilevamento effettuata nel vicino Comune di
Parre nel giugno 2003, ma durante i giorni della campagna di misura si sono verificate numerose
interruzioni della fornitura della corrente elettrica, per cui i rendimenti di tutti gli analizzatori sono
risultati inferiori al 75%. Pertanto i tecnici non hanno potuto esprimere giudizi e confronti con i limiti
legislativi di tutti i parametri misurati.
33
I dati disponibili per stimare le emissioni atmosferiche a livello comunale sono raccolti nel database
Inemar della Regione Lombardia che suddivide le possibili fonti emissive in macrosettori e per
tipologia di combustibile, in particolare:
• Combustione non industriale; • Combustione nell’industria; • Processi produttivi; • Estrazione e distribuzione di combustibili; • Uso di solventi; • Trasporto su strada; • Altre sorgenti mobili e macchinari; • Trattamento e smaltimento rifiuti; • Agricoltura; • Altre sorgenti e assorbimento
Gli inquinanti considerati sono:
• SO2 (biossido di zolfo); • NOx (ossidi di azoto); • COV (composti organici volatili); • CH4 (metano); • CO (monossido di carbonio); • CO2 (biossido di carbonio); • N2O (protossido di azoto); • NH3 (ammoniaca); • PM2,5 e PM10 (particolato atmosferico con diametro di 2,5 o 10μm); • PTS (polveri totali sospese).
A queste si aggiungono alcune misure di sintesi quali:
• CO2 eq.: che rappresenta una misura del contributo complessivo alle emissioni di gas serra
misurato in equivalenti di anidride carbonica;
• Precurs. O3: che raggruppa i gas responsabili dell’incremento di concentrazione dell’ozono;
• Tot. Acidif. (H+): che considera l’insieme delle emissioni di sostanze acidificanti causa primaria
del fenomeno delle piogge acide.
Le Tabelle 4.2.1 e 4.2.2 riportano le stime riferite all’anno 2008 delle emissioni atmosferiche per
macrosettore e le stime di emissione per tipologia di combustibile.
Dal confronto con i dati medi provinciali si evidenzia quanto segue: risultano tre dati superiori alla
media provinciale rispettivamente i COV (composti organici volatili), l’N2O (protossido di azoto) e i
precursori di O3 (Ozono). Il dato dei COV si attesta a 405,43 t/anno contro una media provinciale di
165,21 t/anno; il dato dell’N2O si attesta a 8,10 t/anno contro una media di 6,27 t/anno; e infine il
dato dei prec. O3 si attesta a 486,33 t/anno contro una media sempre a livello provinciale di 284,78.
34
I prodotti che emettono COV sono numerosissimi: pitture e vernici, prodotti per la pulizia della casa,
pesticidi, materiali da costruzione, materiale da arredamento, fotocopiatrici e stampanti, correttori
liquidi, colle e adesivi, pennarelli ed evidenziatori, materiali per la fotografia, combustibili e
carburanti, cosmetici, disinfettanti e così via. Tutti questi prodotti possono emettere COV quando
sono utilizzati e, in qualche misura, anche quando sono conservati. Il secondo inquinante (N2O)
deriva quasi interamente dall’agricoltura e dalla gestione dei reflui degli allevamenti. I precursori di
O3 dipendono dalle concentrazioni in atmosfera di composti organici volatili e protossido di azoto.
35
Tabella 3.2.1 e 3.2.2 – Stime emissioni atmosferiche per combustibili e macrosettori (2008)4
Fonte: Inemar 2008
4 Emissioni in T/anno, eccetto CO2, CO2 eq, Tot. Acid. (H+) in Kgt/anno.
CO2 PM10 PREC_OZ N2O CH4 CO PM2.5 COV PTS SO2 NH3 SOST_ACEstrazione e distribuzione combustibili 0,00 0,00 0,40 1,74 0,00 18,98 0,00 0,00 1,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Uso di solventi 0,00 0,00 0,27 30,09 0,00 0,00 0,00 0,00 30,09 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Combustione non industriale 4,49 6,24 4,71 20,47 0,47 3,25 53,07 6,03 9,97 6,51 0,37 3,79 0,09 0,10Altre sorgenti e assorbimenti -8,39 0,19 -8,39 318,30 0,00 0,00 0,29 0,19 318,27 0,19 0,00 0,00 0,00 0,00Combustione nell'industria 0,29 0,46 0,32 3,83 0,09 0,13 1,09 0,37 2,36 0,65 1,25 1,11 0,04 0,07Altre sorgenti mobili e macchinari 2,28 1,26 2,31 34,39 0,10 0,04 8,82 1,26 2,72 1,26 0,07 25,17 0,01 0,55Processi produttivi 0,00 0,11 0,00 1,82 0,00 0,00 0,00 0,02 1,82 0,12 0,00 0,00 0,00 0,00Trattamento e smaltimento rif iuti 0,00 0,01 0,00 0,02 0,00 0,00 0,02 0,01 0,02 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00Agricoltura 0,00 0,01 3,08 29,96 7,22 39,97 0,00 0,00 28,77 0,04 0,00 0,51 21,05 1,25Trasporto su strada 7,75 2,27 7,84 45,71 0,23 0,85 45,34 1,79 9,94 2,76 0,24 25,22 0,61 0,59
Totale 6,42 10,56 10,53 486,33 8,10 63,23 108,63 9,68 405,43 11,54 1,93 55,80 21,80 2,56
Macrosettore CO2_eq NOx
Com bustibile CO2 PM10 PREC_OZ N2O CH4 CO PM2.5 COV PTS SO2 NH3 SOST_ACgasolio per autotrasporto (diesel) 6,83 2,40 6,90 63,49 0,23 0,14 14,29 2,40 3,91 2,41 0,22 47,54 0,02 1,04olio combustibile 0,09 0,05 0,09 0,24 0,02 0,00 0,01 0,04 0,00 0,06 1,16 0,19 0,00 0,04gasolio 0,17 0,01 0,18 0,18 0,03 0,02 0,05 0,01 0,01 0,01 0,24 0,14 0,00 0,01residui agricoli 0,00 0,00 0,00 0,02 0,00 0,00 0,02 0,00 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00senza combustibile -8,39 1,34 -4,64 381,92 7,22 58,96 0,30 0,76 380,43 1,86 0,02 0,52 21,05 1,25benzina senza piombo 2,97 0,11 3,01 15,98 0,09 0,74 38,15 0,11 8,61 0,11 0,09 2,59 0,59 0,09legna e similari 0,00 6,63 0,12 19,26 0,19 3,13 52,19 6,33 11,94 7,07 0,16 1,26 0,13 0,04gas petrolio liquido (GPL) 0,64 0,00 0,67 1,09 0,10 0,02 1,53 0,00 0,14 0,00 0,00 0,64 0,00 0,01gas naturale (metano) 4,11 0,01 4,19 4,15 0,22 0,22 2,09 0,01 0,37 0,01 0,04 2,91 0,00 0,06rif iuti solidi urbani 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Totale 6,42 10,56 10,53 486,33 8,10 63,23 108,63 9,68 405,43 11,54 1,93 55,80 21,80 2,56Media Provincia Bergamo 33,8 14,67 39,51 284,78 6,27 162,55 201,98 12,61 165,21 16,7 12,83 77,92 40,22 4,45
CO2_eq NOx
36
3.3 Acqua Il reticolo idrico minore del Comune di Ardesio è caratterizzato da numerosi corsi d’acqua tra cui il
principale è il fiume Serio, a seguire sono presenti sul territorio il Rio dei Molini, il Rio Vendul, il
Torrente Aqualina o Valle Canale, il Torrente Rio e infine la Val Lass.
Figura 3.3.1 – Reticolo Idrico Minore Ardesio
Fonte: Comune di Ardesio
Per quanto riguarda la copertura della rete fognaria, i consumi idrici e la presenza di depuratori sul
territorio si riportano i dati ATO e del Comune di Ardesio aggiornati al 2008. In merito al sistema di
fornitura dei servizi il territorio risulta coperto al 100% per una rete di 26,596 km. I consumi
domestici nel periodo 2005-2008 hanno subito un trend di incostante, passando da 136.100 mc
consumati nel 2005 fino ad arrivare a 221.847 mc consumati nel 2008; in riferimento ad altri usi i
consumi sono aumentati costantemente fino ad arrivare a 71.587 mc nel 2008.
Tabella 3.3.2 – Consumi idrici
Lunghezza rete m Valcanale 5.594 Bani 1.970 Rizzoli 1.935 Ardesio Capoluogo 17.097 Totale 26.596 Copertura rete 100%
Consumi mc Anno Domestico Altri Usi Depurazione/fognatura Totale 2005 136.100 39.044 150.799 325.943 2006 210.975 60.819 231.939 503.733 2007 199.342 63.821 221.367 484.530
Acquedotto
2008 221.847 71.587 241.287 534.712 Fonte: Ato Provincia di Bergamo/Comune di Ardesio
37
Tabella 3.3.3 – Rete fognaria e Depuratore Lunghezza rete m Valcanale 1.531 Zanetti 656 Rizzoli 1.137 Marinoni 741 Bani 805 Ave 308 Capoluogo 14.789 19.967
Fognatura
Copertura 100%
Capoluogo 74% RERFLUI TRATTATI al Depuratore di Villa D'Ogna
Depurazione Valcanale Zanetti Rizzoli Marinoni Bani Ave
26%
REFLUI NON TRATTATI Agglomerati per cui prevedere un sistema di trattamento appropriato alternativo alle opere di collettamento
In futuro verrà realizzato il collettore di valle, da Ardesio in prosecuzione verso Ponte Nossa, che permetterà la raccolta e il trattamento dei reflui al depuratore di Ponte Nossa con dismissione del depuratore di Villa d'Ogna
Fonte: Ato Provincia di Bergamo
In riferimento ai dati sulla rete fognaria il Comune di Ardesio riporta una copertura del territorio del
100% per una rete di 19,96 Km. In merito al trattamento dei reflui fognari il servizio copre il 74%
ovvero i reflui del capoluogo presso il depuratore di Villa d’Ogna; il restante 26% appartenente alle
frazioni del territorio non viene trattato, è tuttavia in previsione di realizzazione un collettore di valle,
da Ardesio in prosecuzione verso Ponte Nossa, che permetterà la raccolta e il trattamento dei reflui
al depuratore di Ponte Nossa con dismissione del depuratore di Villa d'Ogna.
3.4 Suolo Le informazioni relative all’uso del suolo sono ricavate dalle carte predisposte dal Comune di
Ardesio, dalle quali emerge la seguente articolazione: il 6,5% del territorio è rappresentato da aree
agricole, l’1,95% da aree urbanizzate, il 59,3% è occupato da boschi, l’11,74% da pascoli o terreni
incolti, ed infine il 20,5% è rappresentato da terreni rocciosi o sterili. Per quanto riguarda la
percentuale relativa alle aree urbanizzate, pari a 1,05 kmq, si tratta di un dato nettamente inferiore
la media dei comuni bergamaschi.
38
Figura 3.4.1: Carta del suolo Ardesio
Fonte: Comune di Ardesio
Sul territorio del Comune di Ardesio esistono due cave, individuate con il colore rosso sulla figura, a
seguire si riportano le schede tecniche degli Ambiti Territoriali Estrattivi (ATEo13 e ATEc21).
Figura 3.4.2 – Cave Ardesio
Fonte: Provincia di Bergamo
Ambito territoriale estrattivo O13, sito in Località Stalle Bril, Ardesio.
Settore merceologico Risorsa IV-Pietre ornamentali Marmo
Caratteristiche dell’ambito Superficie Ha 2,8 Vincoli Boschi e foreste (D.lgs. 490/99 art. 146 comma g)
Vincolo idrogeologico (R.D. 3267/23) Corsi d’acqua(D.lgs. 490/99 art. 146 comma b/c) Aree protette (L.R. 86/83) Captazioni idropotabili (D. lgs 258/00)
Contesto e infrastrutture Versante boscato con vecchio fronte di cava Formazione utilizzata Calcari di Gorno, di Breno e Metallifero
Previsioni di piano Riserve stimate 50.000 Produzione nel decennio 20.000 Riserve residue 30.000
Prescrizioni tecniche per il recupero ambientale Destinazione finale Naturalistica forestale Ulteriori prescrizioni Preventiva bonifica e messa in sicurezza dei vecchi fronti a cielo aperto
39
Ambito territoriale estrattivo C21, sito in Località Valzella, Ardesio.
Settore merceologico Risorsa III – Calcari e dolomie Calcare per calce
Caratteristiche dell’ambito Superficie Ha 1,4 Vincoli Boschi e foreste (D.lgs. 490/99 art. 146 comma g)
Vincolo idrogeologico (R.D. 3267/23) Contesto e infrastrutture Versante acclive con boschi e prati Formazione utilizzata Calcare di Esino
Previsioni di piano Riserve stimate 70.000 Produzione nel decennio 70.000 Riserve residue 0
Prescrizioni tecniche per il recupero ambientale Destinazione finale Naturalistica forestale Recupero scarpate Riporto di inerte al piede, successivo strato di terreno vegetale e
piantumazione con specie arboree e arbustive autoctone Recupero fondo cava Stesura di terreno vegetale, successivo inerbimento e piantumazione Ulteriori prescrizioni Eventuale recupero dell’area anche con riporto di materiali inerti Fonte: Piano Cave Provincia di Bergamo Per quanto riguarda la componente geologica del territorio si riporta la carta di fattibilità
predisposta dal Comune di Ardesio dove la Classe 2 (giallo), la meno limitante, occupa una
porzione abbastanza modesta del territorio comunale, in corrispondenza di parte del centro storico
di Ardesio e di parte dell’abitato di Ludrigno. In queste porzioni di territorio non sono state
riscontrate importanti problematiche di ordine geologico; sarà ad ogni modo necessario attenersi
alle norme di piano, con particolare riferimento all’esecuzione delle adeguate indagini geotecniche
delle opere edilizie.
La classe di fattibilità 3 (arancio) occupa, con le sue varie suddivisioni, porzioni importanti del
territorio comunale. Inoltre essa funge generalmente da fascia di sicurezza fra le classi 2 e 4. Le
zone più significative sono concentrate nel fondovalle seriano, nel centro storico, in corrispondenza
delle principali frazioni, in corrispondenza di alcuni gruppi di cascine nei comparti di versante, nella
Conca del Neel e in varie aree montane prive di dissesti gravi.
La classe di fattibilità 4 ha una distribuzione notevole sul territorio, d’altronde la grande quantità di
dissesti e l’elevata acclività della maggior parte del comune non possono che implicare la presenza
di vaste aree ricadenti in questa classe.
40
Figura 3.4.3 – Carta fattibilità geologica Comune di Ardesio Fonte: Studio Geologico Comune Ardesio
41
Sul territorio non risultano presenti discariche e siti contaminati.
3.5 Rifiuti Per quanto riguarda la raccolta di rifiuti si riportano gli ultimi dati aggiornati al 2010 dove la
produzione totale di rifiuti ha raggiunto 1.873.967 kg/anno, la produzione totale di raccolta
differenziata è attestata a 945.437 kg/anno, la percentuale di raccolta differenziata sulla produzione
totale di rifiuti è pari al 50,45%.
La tabella 3.5.1. riporta i dati relativi alla produzione di rifiuti urbani per gli anni 2002-2010 e
consente di effettuare alcune prime considerazioni:
• la produzione totale di rifiuti urbani ha subito un leggero aumento nel tempo, nel 2002 si
registrano 1.775.320 Kg/anno che nel 2010 sono diventati 1.873.967 Kg/anno; il dato pro capite
di rifiuti totale nel 2010 è pari a 1,15, inferiore rispetto all’anno precedente ed alla media
provinciale attestata a 1,23;
• la raccolta differenziata è costantemente diminuita nel periodo 2002 – 2007 passando dal
52,19% nel 2002 al 46,08%, nel 2007, nell’ultimo aggiornamento disponibile la raccolta
differenziata risulta aumentata di ben quattro punti percentuali, avvicinandosi così alla media
provinciale pari al 54,53%.
Tabella 3.5.1 – Produzione rifiuti urbani
Anno RSU (Kg/anno)
Ingombranti (Kg/anno)
RD (Kg/anno) TOT. RIFIUTI %RD
Pro capite rifiuti totali
(Kg/ab*giorno) 2002 809.520 39.300 926.500 1.775.320 52,19% 1,31 2003 876.740 28.700 891.620 1.797.060 49,62% 1,33 2004 899.800 27.600 847.090 1.774.550 47,74% 1,30
Anno RUInd (Kg/anno)
Ingombranti (Kg/anno)
RD (Kg/anno) TOT. RIFIUTI %RD
Pro capite rifiuti totali
(Kg/ab*giorno) 2005 887.320 42.000 769.608 1.725.928 46,16% 1,27 2006 903.680 52.900 756.322 1.712.902 44,15% 1,27 2007 906.760 52.560 819.905 1.779.225 46,08% 1,32 2008 865.480 57.380 820.409 1.743.269 47,06% 1,29 2009 905.520 78.240 887.601 1.871.361 47,43% 1,39 2010 850.910 77.620 945.437 1.873.967 50,45% 1,15
Fonte: nostra elaborazione su dati Osservatorio rifiuti Provincia di Bergamo Il dato della raccolta differenziata merita ulteriori specificazioni; in particolare le frazioni
merceologiche raccolte sono le seguenti:
• Carta e cartone;
• Metalli;
• Plastica;
• RAEE;
• Scarti vegetali;
42
• Stracci e indumenti dismessi;
• Vetro.
Grazie ai dati reperibili nel sito web dell’Osservatorio Rifiuti provinciale è possibile definire la
percentuale delle maggiori frazioni merceologiche raccolte così come illustra la figura. La raccolta di
carta e cartone rappresenta la percentuale maggiore con il 27,93% sul totale del differenziato,
seguito da metalli (composto da metalli ferrosi e altri metalli) al 24,23%, vetro al 21,79%, scarti
vegetali e plastica rispettivamente al 16,57% e al 5,28%; infine si trovano percentuali minime quali
stracci e indumenti dismessi 1,23%, legno 1,39% e RAEE 1,93%.
Figura 3.5.2 – Raccolta differenziata per frazioni merceologiche (2010)
Fonte: nostra elaborazione su dati Osservatorio rifiuti Provincia di Bergamo 3.6 Energia I consumi energetici totali registrati nel Comune di Ardesio nel 2008, ultimo anno disponibile, sono
stati pari a 5.942 TEP5 circa pari a poco meno di 69.100 MWh. I consumi energetici totali mostrano,
negli anni considerati, un andamento mediamente in diminuzione, con il 2008 in parziale e
contenuta controtendenza. Considerando i consumi energetici procapite, scontando quindi
l’andamento demografico che ha caratterizzato il comune di Ardesio negli anni di riferimento, si
delinea una situazione parzialmente diversa con il dato del 2008 che, pur essendo superiore a
quello dell’anno precedente, mostra un significativo trend in diminuzione rispetto al 2005 e 2006.
(cfr. tabella 3.6.1 e grafico 3.6.2)
5 TEP - tonnellata equivalente di petrolio: indica l'energia che si libera dalla combustione di una tonnellata di petrolio
43
Tabella 3.6.1 – Consumi energetici totali e procapite per anno Consumo totale Consumo procapite Anni TEP MWh TEP/ab MWh/ab
2005 6.517,97 75.790,94 1,76 20,42 2006 6.142,61 71.426,27 1,67 19,39 2007 5.788,16 67.304,68 1,57 18,29 2008 5.942,47 69.099,00 1,62 18,82
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia
Grafico 3.6.2 – Consumi energetici totali (TEP/anno) e procapite (TEP/ab*anno): analisi trend
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia Il database Sirena (Regione Lombardia) riporta, inoltre, i consumi energetici finali comunali,
suddivisi per i diversi settori d'uso (residenziale, terziario, agricoltura, industria non ETS6, trasporti
urbani) e per i diversi vettori impiegati (gas naturale, energia elettrica, energia immessa in reti di
teleriscaldamento, ecc.), con l'esclusione della produzione di energia elettrica.
L’articolazione per settori dei consumi energetici evidenzia come il settore residenziale copra il
47,7% circa dei consumi complessivi, seguito da industria non ETS, trasporti urbani e agricoltura
(cfr tabella 3.6.3 e figura 3.6.4). Tabella 3.6.3 – Consumi per settore (dati in TEP, MWh e percentuale) anno 2008
Settore Valore (TEP)
Valore (MWh) %
RESIDENZIALE 2.837,58 32.995,34 47,75 INDUSTRIA NON ETS 1.132,49 13.168,63 19,06 TRASPORTI URBANI 803,87 9.347,45 13,53 AGRICOLTURA 751,01 8.732,72 12,64 TERZIARIO 417,52 4.854,86 7,03 Totale 5.942,47 69.099,00 100,00
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia
6 Settori industriali non compresi nel sistema di scambio delle quote di emissione previsto dal protocollo di Kyoto.
44
Figura 3.6.4 – Consumi energetici per settore (2008)
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia
Per quanto riguarda i consumi articolati per vettore energetico, il 33% circa dei consumi complessivi
è dato da gas naturale. Il secondo vettore energetico più consumato è l’energia elettrica che copra
poco più di un quarto dei consumi totale, seguito da gasolio, biomasse e altri vettori (Cfr tabella
3.6.7 e grafico 3.6.8).
Tabella 3.6.7 – Consumi per vettore energetico (dati in TEP, MWh e percentuale) anno 2008
Vettore Valore (TEP)
Valore (MWh) %
GAS NATURALE 2.000,36 23.260,17 33,66 ENERGIA ELETTRICA 1.504,60 17.495,44 25,32 GASOLIO 1.118,64 13.007,50 18,82 BIOMASSE 764,06 8.884,47 12,86 BENZINA 279,15 3.245,97 4,70 GPL 231,65 2.693,67 3,90 Altri<2% 44,01 511,78 0,74 Totale 5.942,47 69.099,00 100,00
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia
45
Figura 3.6.8 – Consumi energetici per vettore (2008)
Fonte: Cestec, SIRENA, Regione Lombardia
In riferimento alla tematica dell’energia si riportano, inoltre, i dati relativi i consumi elettrici e termici,
per il periodo 2008 – 2009, delle due scuole Valcanale e Bonvicino.
Tabelle 3.6.9 e 3.6.10 – Consumi energetici e termici Scuole Ardesio
Scuola Bonvicino
Consumi elettrici (kWh)
Consumi termici (m3) Scuola Valcanale Consumi
elettrici (kWh) Consumi
termici (m3) 01/2008 9.048 01/2008 495 957
02/2008 8.061 02/2008 498 1.795
03/2008 7.414 30.012 03/2008 537 685
04/2008 7.521 04/2008 220 597
05/2008 5.289 05/2008 182 233
06/2008 3.066 06/2008 220 41
07/2008 1.311 1.027 07/2008 39
08/2008 896 08/2008 3
09/2008 3.876 09/2008
10/2008 7.239 2.735 10/2008 393 176
11/2008 11.051 6.431 11/2008 508
12/2008 10.234 12/2008 670
01/2009 6.600 11.054 01/2009 1.195
02/2009 8.185 15.239 02/2009 978
03/2009 8.394 15.405 03/2009 5.074
04/2009 6.274 382 04/2009 355
05/2009 4.041 05/2009 128
06/2009 3.073 06/2009 419 30
07/2009 1.340 07/2009
08/2009 952
08/2009 Fonte: Comune di Ardesio
46
3.7 Natura, biodiversità e paesaggio Sul territorio del Comune di Ardesio si individuano due Sic (Siti di Importanza Comunitaria) e una
Zps (Zona di Protezione Speciali) appartenenti alla Rete Natura 2000. I Sic rilevati sono Val
Sedornia – Valzurio – Pizzo della Presolana e Val Nossana – Cima di Grem, mentre la Zps
presente sul territorio, è il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche.
Figura 3.7.1 – Sic e Zps del Comune di Ardesio
Fonte: Provincia di Bergamo
Il Sic Val Nossana – Cima di Grem è localizzato nel bacino della Valle Seriana appena oltre il centro
di Ponte Nossa sul versante idrografico di destra del fiume Serio. Si tratta di un area di 3.369 ettari
appartenente alla regione bio-geografica alpina comprendente i seguenti Comuni: Ardesio, Gorno,
Oltre il Colle, Oneta, Parre, Premolo.
Il perimetro si articola dalle pendici del Pizzo Arera a nord fino a spingersi alle Cime di Belloro a
sud, lambendo i centri abitati di Parre e Premolo; e dalla Cima di Grem a ovest fino alla Cima di
Vaccaro a est. L'area è particolarmente significativa per la sua ricchezza floristica e per
l'espressione di vegetazioni peculiari degli ambienti di alta quota. Da un punto di vista paesaggistico
è importante l'estesa fascia di pascoli situata su basse pendenze.
Il Sic Val Sedornia – Valzurio – Pizzo della Presolana si estende su un’area di 12.946,40 ettari
comprendente i Comuni di: Ardesio, Castione della Presolana, Clusone, Colere, Fino del Monte,
Gandellino, Gromo, Oltressenda Alta, Onore, Rovetta, Valbondione, Villa d'Ogna, Vilminore di
Scalve. L’area appartiene alla regione bio-geografica alpina ed è localizzata sul versante geografico
di sinistra del fiume Serio. Il perimetro, assai ampio, si tratta del più esteso sito di interesse
comunitario in provincia di Bergamo, è definito in larga misura dal corso del fiume Serio, tra Villa
47
d'Ogna e Valbondione, a ovest e a nord, e dai centri abitati che vanno da Rovetta fino a Castione
della Presolana a sud, per poi risalire verso nord in prossimità del corso del fiume Dezzo, in
vicinanza alla Val di Scalve.
La Zps Parco delle Orobie Bergamasche si estende su un’area di 48.973 ettari comprendente i
Comuni di: Ardesio, Averara, Azzone, Branzi, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cusio,
Dossena, Foppolo, Gandellino, Gorno, Gromo, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de' Calvi,
Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Oltressenda Alta, Oneta, Ornica, Parre, Piazza Brembana,
Piazzatorre, Piazzolo, Premolo, Rncobello, Rovetta, San Giovanni Bianco, Santa Brigida,
Schilpario, Serina, Taleggio, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta,
Vilminore di Scalve. La Zona di Protezione Speciale "Parco delle Orobie Bergamasche" ha
accorpato e ampliato le seguenti Zone di Protezione Speciale: "Valvedra Valbondione e Val di Vò",
"Val Brembana, "Presolana", "Pizzorotondo, Valgussera e Monte masoni" , "Cima Vaccaro". L’area
appartiene alla regione bio-geografica alpina e raggruppa le seguenti tipologie ambientali: ambienti
forestali alpini - ambienti alpini - valichi montani.
Si rimanda all’appendice del Rapporto Ambientale per un estratto dei contenuti preliminari dello
studio di incidenza in fase di redazione.
3.8 Agenti fisici, rumore Il rischio Radon viene considerato come uno degli aspetti più importanti nella valutazione degli
strumenti di pianificazione e governo del territorio. Dai dati acquisiti mediante l’indagine effettuata
(2003 – 2004) su tutto il territorio provinciale in concorso tra ARPA e ASL, emerge che la provincia
di Bergamo figura tra quelle che presentano le concentrazioni maggiori dell’intera Lombardia.
Per quanto concerne il territorio di Ardesio, i dati disponibili in merito i rilevamenti del radon
(elaborati in proprio dall’ASL in attesa del completamento e della formalizzazione della mappatura
regionale) consentono di collocare lo stesso in una “fascia di rischio medio alto”. Infatti analizzando
la situazione in relazione alla “maglia” di comuni che, secondo i criteri dell’indagine definiti dalla
Regione, comprende anche il Comune di Ardesio, si può osservare che per la stessa i punti di
misura presentano una concentrazione media annua con valori compresi tra 200 e 400 Bq/mc e con
superamento del valore di 400 Bq/mc fino al 5% delle misure effettuate.
48
Figura 3.8.1 – Rilevamenti Radon
Fonte:Asl Bergamo (campagna 2003-2004)
Sul territorio del Comune di Ardesio sono presenti due antenne per la radiodiffusione, entrambe gli
impianti sono localizzati in Località Bani, distante dal centro abitato. La prima antenna di proprietà
dell’Enel, risale al 1993, l’inserimento ambientale del traliccio (altezza 30mt) è stato valutato nel
migliore dei modi cercando di ubicare la realizzazione del ripetitore in zone nascoste
compatibilmente con l’esigenza dell’utilizzo dell’apparecchiatura.
La seconda antenna più recente, risulta di proprietà della Rai, sorge a 990 m. slm per un’altezza di
32 mt.
In merito all’intensità dei campi elettromagnetici si riporta l’ultima analisi effettuata dove il valore del
campo elettromagnetico totale in Volt su metro (V/m) è risultato <1, nettamente inferiore al valore di
riferimento in base alle direttive di legge (DM381), pari a 20.
Per quanto riguarda la zonizzazione acustica si riportano gli ultimi dati disponibili attualmente in
fase di aggiornamento.
Il territorio del Comune di Ardesio è stato suddiviso in 6 classi di destinazione d’uso del territorio.
Ogni classe prevede dei valori limite di emissione e immissione di rumore per le fasce diurna e
notturna.
La maggior parte del territorio comunale appartiene alla III classe (aree di tipo misto), a seguire si
trova la I classe (aree particolarmente protette) e la II classe (aree prevalentemente residenziali).
49
ì
50
CAPITOLO 4 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE STABILITI A LIVELLO
COMUNITARIO, STATALE E REGIONALE
L’attuale strategia comunitaria di protezione ambientale è basata sul Sesto Programma Quadro in
materia di ambiente (2002- 2012) che risulta focalizzato su quattro obiettivi fondamentali:
• lotta al cambiamento climatico;
• freno alla perdita di biodiversità e protezione della natura;
• migliorare la sostenibilità nella gestione delle risorse naturali;
• rifiuti.
Il Sesto Programma Quadro ha dato poi origine a 6 strategie tematiche:
- aria – prevenzione e mitigazione dell’inquinamento atmosferico, con particolare
riferimento alla lotta al cambiamento climatico;
- gestione dei rifiuti con l’obiettivo di minimizzare la produzione dei rifiuti e
massimizzare il recupero/riciclaggio;
- tutela dell’ambiente marino;
- protezione del suolo;
- minimizzazione nell’uso di pesticidi;
- tutela e valorizzazione delle risorse naturali;
- ambiente urbano.
La Commissione europea ha recentemente condotto una valutazione intermedia dello stato di
avanzamento delle politiche e del raggiungimento degli obiettivi fissati nel Sesto Programma
Quadro confermando sostanzialmente le proprie priorità e individuando alcune azioni critiche per
supportare l’attuazione del Sesto Programma stesso:
• aumentare l’efficienza/efficacia delle forma attualmente esistenti di cooperazione
internazionale sui temi ambientali globali;
• migliorare il grado di integrazione dell’ambiente in modo trasversale nelle altre politiche
settoriali;
• aumentare il ruolo degli strumenti di mercato, in particolare della tassazione ambientale,
per raggiungere gli obiettivi posti;
• migliorare la qualità della normativa ambientale;
• promuovere l’eco-efficienza in tutti i campi e a tutti i livelli.
A livello nazionale, gli obiettivi di protezione dell’ambiente, derivati in gran parte da normative e
regolamentazioni di tipo comunitario, sono articolati per temi:
- clima (lotta al cambiamento climatico);
51
- energia (miglioramento dell’efficienza energetica e incentivazi0ne del risparmio
energetico);
- fonti rinnovabili (massimizzazione del ricorso a fonti energetiche rinnovabili);
- inquinamento atmosferico (lotta all’inquinamento atmosferico, in particolare negli
ambiti cittadini e miglioramento del monitoraggio su tutto il territorio);
- salvaguardia del mare e delle coste;
- protezione della natura (per questo specifico tema si faccia riferimento al
precedente capitolo e allo studio di incidenza allegato al presente rapporto);
- rifiuti e bonifiche;
- protezione del suolo.
La strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, riveduta nel 2006, offre una
prospettiva a lungo termine della sostenibilità nel cui ambito la crescita economica, la coesione
sociale e la tutela dell’ambiente procedono di pari passo rafforzandosi a vicenda.
Negli ultimi anni l'Unione europea ha integrato l'obiettivo dello sviluppo sostenibile in un gran
numero di politiche diverse, assumendo in particolare un ruolo guida a livello internazionale per la
lotta contro i cambiamenti climatici e impegnandosi a promuovere un’economia a basse
emissioni di carbonio, che sia basata sulla conoscenza e faccia un uso efficiente delle risorse. Al
tempo stesso, però, in un gran numero di settori sussistono tendenze non sostenibili malgrado una
serie di sviluppi politici positivi. La domanda di risorse naturali è aumentata rapidamente
diventando insostenibile, a lungo termine, per il nostro pianeta. La biodiversità sta diminuendo in
tutto il mondo e i principali ecosistemi subiscono pressioni sempre più forti. Il consumo di energia nel settore dei trasporti continua ad aumentare e la povertà globale persiste. Occorrerà
adoperarsi con il massimo impegno per conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio.
Il Consiglio europeo del dicembre 2007 ha invitato la Commissione a presentare nel giugno 2009
la seconda relazione sull'andamento della situazione relativa alla strategia per lo sviluppo
sostenibile dell’UE.
Cambiamenti climatici e energia pulita
Nonostante l’aumento delle emissioni di gas a effetto serra registrato nell'UE tra il 2002 e il 2004, la tendenza degli ultimi tre anni è risultata positiva e l'Unione è sulla buona strada per
raggiungere il suo obiettivo in conformità del protocollo di Kyoto. Se però le politiche sui
cambiamenti climatici globali non saranno applicate rapidamente, nel 2020 le emissioni planetarie
di gas a effetto serra supereranno almeno del 60% rispetto a quelle del 1990. Sebbene la quota delle energie rinnovabili nel consumo lordo interno di energia aumenti a ritmo più sostenuto dal 2002, si è ancora lontani dal traguardo del 12% fissato per il 2010.
52
Da qualche anno a questa parte l’UE svolge un ruolo di primo piano nella lotta contro i
cambiamenti climatici. Nel dicembre 2008 il legislatore UE ha approvato un pacchetto “Clima ed energia” che fissa traguardi ambiziosi per l’Unione. L’UE si è impegnata unilateralmente a ridurre
le sue emissioni globali del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e a portare questa riduzione al 30% qualora nel dicembre 2009 si raggiunga a Copenaghen un accordo globale internazionale sul clima. L’Unione si è prefissa altresì di portare al 20%, entro il 2020, la quota delle energie rinnovabili nel consumo di energia.
Trasporto sostenibile
Sebbene la crescita del PIL abbia superato l’incremento del consumo di energia dei trasporti, il
consumo di energia e le emissioni di gas a effetto serra di questo settore continuano ad aumentare. Contrariamente al trasporto passeggeri, i cui volumi si stanno discostando dalla
crescita economica, il trasporto merci è aumentato più rapidamente del PIL. Il rumore e
l'inquinamento atmosferico costituiscono tuttora un serio problema, che riguarda l'intera UE e ha
gravi ripercussioni sulla salute.
Nell’ambito del pacchetto “Clima ed energia”, l'UE si è impegnata a coprire entro il 2020 il 10% del suo consumo di carburante per il trasporto mediante fonti energetiche rinnovabili (compresi i biocombustibili, l’energia elettrica rinnovabile e l’idrogeno)..
Vanno segnalati anche l'adozione di una direttiva relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso
consumo energetico nel trasporto su strada, un piano d’azione per la diffusione di sistemi di
trasporto intelligenti e il varo di nuove azioni scaturite dal Libro verde sulla mobilità urbana.
È di fondamentale importanza che la politica UE nel settore dei trasporti venga elaborata in
funzione di tutti gli aspetti della sostenibilità (emissioni, rumore, occupazione del territorio,
biodiversità, ecc.) e che qualsiasi intervento si basi su una prospettiva a lungo termine per la
mobilità sostenibile delle persone e dei beni che abbracci l’intero sistema dei trasporti e su azioni
complementari a livello europeo, nazionale e regionale.
Consumo e produzione sostenibili
L’evoluzione del consumo e della produzione sostenibili risulta piuttosto eterogenea: a fronte dei
progressi registrati nel dissociare il degrado ambientale e l’uso delle risorse naturali dalla crescita economica, si osserva un andamento dei modelli di consumo tutt’altro che positivo,
specialmente in materia di energia, mentre i segnali sono incoraggianti per quanto riguarda i
modelli di produzione.
53
Conservazione e gestione delle risorse naturali
Nonostante gli sviluppi positivi constatati per quanto riguarda lo stato e l'uso dell'acqua e dell'aria, l'attività umana rappresenta tuttora una minaccia per la biodiversità e per parti dei terreni naturali. La biodiversità sta diminuendo in tutto il mondo e non si ravvisa alcun segno di inversione o di
rallentamento di questa tendenza. È improbabile che l’UE raggiunga l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010..
Rispetto agli anni precedenti, gli ecosistemi forestali dell’UE rimangono stabili, ma sono sempre
più esposti a minacce come tempeste, incidenti, parassiti e altri effetti nocivi connessi ai
cambiamenti climatici. La qualità del suolo continua a peggiorare a causa dei cambiamenti
climatici. I servizi ecosistemici sono generalmente importanti in tale contesto, perché
contribuiscono a moderare gli estremi climatici, ad attenuare gli effetti meteorologici e a preservare
la biodiversità.
La direttiva quadro riveduta sui rifiuti (Direttiva 2008/98/CE) dà un contributo importante a una
migliore gestione delle risorse naturali e a un uso più efficiente delle risorse, chiarisce
concetti basilari come la gerarchia e la prevenzione dei rifiuti o l’adozione di un’impostazione in
termini di ciclo di vita e fissa obiettivi importanti per il 2020 in termini di riciclaggio dei rifiuti: 50% dei rifiuti domestici e 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Gli Stati membri hanno adottato misure specifiche a tutela della biodiversità mediante
l'applicazione delle direttive sugli uccelli e sugli habitat naturali. La rete Natura 2000, tuttavia, non è ancora stata completata e manca una gestione efficace delle specie e degli habitat. In materia di gestione delle risorse idriche va segnalato in particolare il proseguimento
dell’attuazione della direttiva quadro sulle acque e della politica comunitaria in materia di carenza
idrica e siccità. In mancanza di misure adeguate, si rischia di non poter conseguire l'obiettivo della direttiva, cioè un buono stato ambientale di tutte le acque entro il 2015, per la maggior
parte dei corpi idrici dell'UE. La direttiva quadro sulle acque è stata completata con una direttiva
che stabilisce standard di qualità ambientale per un certo numero di sostanze chimiche prioritarie.
Sanità pubblica
La situazione generale dell’UE per quanto riguarda la sanità è piuttosto eterogenea. Il numero di
anni che gli europei possono aspettarsi di vivere in buone condizioni di salute è in lento, ma
costante aumento. Fra i miglioramenti più tangibili vanno segnalati il calo dei tassi di mortalità legati alle malattie croniche e ai suicidi e la diminuzione degli infortuni gravi sul lavoro. Sono però aumentate l’esposizione all’inquinamento atmosferico e la produzione di sostanze chimiche tossiche e stanno emergendo nuove problematiche.
Il nuovo quadro legislativo sull’uso sostenibile dei pesticidi concordato dal Parlamento
europeo e dal Consiglio costituirà un notevole miglioramento in termini di tutela ambientale e di
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sicurezza. Il regime fitosanitario comunitario esistente è attualmente in fase di valutazione e di
aggiornamento.
Inclusione sociale, demografia e migrazione
Il numero di famiglie di disoccupati, le disparità di reddito e la disoccupazione di lunga durata sono stati ridotti, ma il numero di lavoratori poveri e il rischio di povertà generale sono rimasti invariati. Uno dei due obiettivi fissati per il 2010 (almeno il 50% dei lavoratori anziani
in attività) sarà probabilmente raggiunto, contrariamente al secondo, che consiste nel portare a 65
anni l’età media di pensionamento. Le tendenze demografiche indicano che la popolazione in età
lavorativa dell’UE-27 inizierà a diminuire nel 2013 e che nel 2050 si registrerà un calo di circa 39
milioni (12%) rispetto al 2008.
Istruzione e formazione
Il numero di persone con un basso livello di istruzione è diminuito in tutte le fasce di età, ma
l'aumento del numero dei partecipanti alle attività di apprendimento permanenti e il calo del tasso di abbandono scolastico non sono sufficientemente rapidi da permettere il
conseguimento degli obiettivi specifici.
L'istruzione e la formazione sono i presupposti fondamentali dello sviluppo sostenibile.
Ricerca e sviluppo
Secondo i dati Eurostat, tra il 2000 e il 2007 la quota della spesa interna lorda per la R&S è
scesa dall'1,85% all'1,83% del PIL, discostandosi quindi dall'obiettivo dell'UE, fissato al 3% per il 2010.
Finanziamenti e strumenti economici
Nell'ambito della politica di coesione, l'UE investe in azioni volte a promuovere lo sviluppo
sostenibile integrando le iniziative di sviluppo sostenibile nelle strategie di sviluppo nazionali e regionali. Durante il periodo di programmazione 2007-2013, questa politica ha
continuato a sostenere le grandi sfide e i temi trasversali. Nel periodo 2007-13, ad esempio,
saranno spesi per l'ambiente 105 miliardi di euro, pari al 30% dell'assegnazione totale per la
politica di coesione (347 miliardi di euro). La politica di coesione promuove anche lo sviluppo di
meccanismi quali la strategia di programmazione e la governance a più livelli, che promuovono lo
sviluppo sostenibile nelle strutture di gestione dei programmi e incoraggiano le regioni a prendere
misure a favore dello sviluppo sostenibile.
La Commissione ha integrato la progressiva soppressione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente nelle sue politiche settoriali, ad esempio con la riforma della politica della pesca e nell'ambito della verifica dello "stato di salute" della PAC.
55
La Commissione ha inoltre adottato una nuova Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la
tutela ambientale che concilierà l'aumento dei benefici ambientali con la necessità di limitare al
massimo le distorsioni della concorrenza, aiutando quindi gli Stati membri a predisporre gli
opportuni strumenti politici e a finanziare l'ecoinnovazione.
Dalla consultazione pubblica lanciata con il libro verde del 2007 sull'uso degli strumenti basati sul mercato a favore dell'ambiente e degli obiettivi politici connessi è emerso un notevole
interesse per un maggiore ricorso agli strumenti basati sul mercato.
La strategia potrebbe incentrarsi in particolare sugli obiettivi a lungo termine dell'UE nei settori
chiave,
• contribuendo ad accelerare il passaggio ad un'economia a basse emissioni di carbonio e a
basso uso di fattori produttivi, basata sull'energia e su tecnologie che consentano un uso
razionale delle risorse;
• intensificando le misure ambientali volte a tutelare la biodiversità, le risorse idriche e le altre risorse naturali. È dimostrato che la distruzione della biodiversità procede a una velocità
preoccupante. Oltre a peggiorare la qualità della nostra vita e di quella delle generazioni future,
il degrado degli ecosistemi frena lo sviluppo economico sostenibile a lungo termine;
• promuovendo l'inclusione sociale. Le categorie più vulnerabili della società sono a rischio
perché maggiormente colpite dalla crisi economica, di cui potrebbero subire gli effetti più a
lungo in assenza di misure efficaci;
• rafforzando la dimensione internazionale dello sviluppo sostenibile e moltiplicando gli sforzi per
lottare contro la povertà globale.
A completamento di questa sintetica panoramica sugli obiettivi di protezione ambientale ai diversi
livelli di governo, si riportano alcune considerazioni tratte da “Segnali ambientali. Rapporto sullo
stato dell’ambiente in Lombardia 2009/2010” di Arpa Lombardia.
Clima I cambiamenti climatici costituiscono una sfida ambientale che sta sempre più influenzando, a
livello globale, le scelte politiche ed economiche, le misure per la tutela della salute, dell’ambiente
e dei sistemi sociali, coinvolgendo l’intero modello di sviluppo dei Paesi industrializzati.
È utile inquadrare l’obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici cercando di comprendere quale sia
davvero il ruolo della scienza nella determinazione delle strategie da impostare per contrastare
l’innalzamento della temperatura del pianeta e se queste siano per l’uomo le migliori possibili in
una prospettiva di lungo termine.
Il problema principale è valutare il livello della conoscenza scientifica rispetto alla climatologia e
accettare la difficoltà di pesare correttamente l’effetto antropico sul cambiamento del clima stesso.
Il contributo dell’uomo ai cambiamenti climatici è dovuto principalmente all’immissione di gas serra
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in atmosfera per l’uso di combustibili fossili e per l’incenerimento di biomasse, agli allevamenti
animali, al traffico veicolare, alla deforestazione, all’uso dei suoli, alle immissioni in atmosfera di
gas e particolato. L’insieme di queste immissioni partecipa alla formazione di aerosol e nubi, che
contribuiscono alla cattura dell’energia solare, la quale non viene riflessa e dispersa verso lo
spazio (effetto serra), e all’alterazione del ciclo dell’acqua, con effetti, quindi, sul sistema “clima”.
Le attuali conoscenze scientifiche, tuttavia, non sono sufficienti per una precisa valutazione di
quale sia la parte della variazione climatica imputabile all’uomo. Le cause naturali sono astrofisiche
(il comportamento del sole), astronomiche, ma sono anche individuabili nella stessa variazione
della composizione dell’atmosfera (la recente eruzione del vulcano islandese è un tipico esempio
di fattore naturale non prevedibile e non conosciuto appieno).
È quindi davvero difficile separare l’effetto antropico – che sicuramente esiste – dal ciclo naturale
di riscaldamento e raffreddamento del pianeta, che gli studi climatologici mostrano essere sempre
esistito. La conoscenza delle variazioni climatiche, infatti, non va confusa con le conoscenze attuali
della meteorologia e con l’affidabilità delle previsioni meteorologiche a breve termine; la previsione
climatologica affidabile a lungo termine è una meta che la scienza non ha ancora raggiunto, né si
può avere la certezza che il constatato aumento della concentrazione di anidride carbonica sia
condizione necessaria e sufficiente per dire che il sistema vada in una determinata direzione. Si
può quindi affermare che la scienza, per rispondere adeguatamente, debba accelerare il proprio
percorso ed essere messa in condizioni di fornire al più presto previsioni affidabili ai decisori
politici.
Con queste premesse, il passaggio logico è la predisposizione di azioni di rimedio, di adattamento
e di contenimento (adaptation and remediation), quali, ad esempio, il Protocollo di Kyoto,
sottoscritto a livello internazionale nel 1997 come misura di mitigazione.
In scadenza nel 2012, l’accordo, è attualmente disatteso da molti Stati, né la recente conferenza di
Copenhagen (2009) ha delineato accordi condivisi per il futuro.
L’Unione Europea ha dimostrato di credere fortemente nelle azioni necessarie per contrastare
l’aumento della temperatura terrestre e, con il pacchetto “Clima Energia”, si è data il cosiddetto
“obiettivo 20 20 20”: la riduzione, cioè, entro il 2020, del 20% di emissioni di gas serra rispetto alle
emissioni del 1990, l’aumento del 20% di risparmio energetico, l’aumento del 20% di produzione di
energia da fonti rinnovabili sui consumi finali.
Secondo l’Ue è quindi necessaria una politica integrata in materia di energia e di cambiamento
climatico. Da qui, la volontà di assumere un ruolo di leadership mondiale sul tema, preparando al
contempo il terreno per il rafforzamento della propria sicurezza di approvvigionamento energetico
e della propria concorrenzialità.
Le azioni di mitigazione saranno perciò coordinate e portate avanti nell’ambito di una strategia che
punti a realizzare le riduzioni con criteri di efficienza e minimizzazione dei costi; l’analisi deve
57
considerare politiche integrate sia per preservare gli standard di qualità dell’aria a livello locale, sia
per contrastare gli effetti sul clima.
La risposta lombarda alla sfida europea A volte gli obiettivi di Kyoto rischiano di entrare in conflitto con specificità più o meno locali, come
nel caso dei limiti di legge da rispettare per la qualità dell’aria. Pensiamo al caso della Pianura
Padana, caratterizzata da un clima sfavorevole alla dispersione degli inquinanti. Con le tecnologie
attuali desta notevole preoccupazione l’emissione di particolato (PM10) e di idrocarburi policiclici
aromatici (IPA) conseguenti all’utilizzo delle biomasse in stufe e caminetti, compatibili con Kyoto:
questa fonte, infatti, contribuisce per circa il 25% alle emissioni di PM10 primario in Lombardia,
dato confermato anche dall’analisi della composizione chimica del PM10, dove è evidente la
presenza di composti derivanti dalla combustione del legno. Ne consegue che, sul piano
ambientale, è più sostenibile l’uso delle biomasse in impianti di media-grossa taglia a servizio di
reti di teleriscaldamento, dove sono disponibili tecnologie efficaci ed avanzate di depurazione dei
fumi.
In ogni caso, a fronte della duplice sfida, da una parte l’ambiziosa politica “20-20-20” dell’Unione
Europea sul clima e sull’energia e dall’altra la crisi economica in atto, è più che mai confermata la
necessità di mettere in campo una capacità di risposta forte e determinata, traducendo le politiche
in indirizzi, regole e interventi diretti, quali quelli previsti nel Piano d’Azione per l’Energia (PAE),
definito nel 2007 e aggiornato negli anni successivi, che rappresenta la prima risposta organica
agli obiettivi europei.
Aria e Atmosfera Nel corso degli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo miglioramento della qualità dell’aria
delle nostre città. Le misure effettuate dalla rete di monitoraggio regionale evidenziano trend in
diminuzione delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici.
È noto, d’altra parte, come la Lombardia, e più in generale la Pianura Padana, siano caratterizzate
da condizioni orografiche e meteorologiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli
inquinanti. La presenza della barriera alpina e appenninica, a chiudere il bacino su ben tre lati,
determina infatti condizioni atmosferiche peculiari. Il difficile passaggio delle perturbazioni
provenienti dall’Atlantico, regimi dei venti tra i più bassi d’Europa, portano a scarsi ricambi della
massa d’aria e, specie in inverno, a condizioni di inversione termica, con aria fredda più pesante
vicino al suolo ed aria più calda in quota, che intrappolano gli inquinanti entro poche decine di
metri dal suolo.
Nonostante ciò l’anidride solforosa, il monossido di carbonio, il piombo, il benzene, sono ormai da
tempo rientrati nei limiti, mentre presentano ancora superamenti, le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5),
l’ozono (O3) e, in misura inferiore, il biossido di azoto (NO2), che sono perciò al centro delle attuali
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politiche di risanamento della qualità dell’aria.
Politiche che vengono adottate dagli organi di governo sulla base degli elementi conoscitivi raccolti
sul territorio ad opera degli enti preposti ed in considerazione di fattori di compatibilità socio
economica, allo scopo di garantire lo sviluppo sostenibile di una regione che già vanta emissioni
pro capite e pro PIL (Prodotto Interno Lordo) in media inferiori a quelle della Unione Europea (sia a
27 che, pre-allargamento, a 15 Paesi).
Il Decreto Legislativo n°155 del 13/08/2010 recepisce la direttiva quadro sulla qualità dell’aria
2008/50/CE, istituendo a livello nazionale un quadro normativo unitario in materia di valutazione e
di gestione della qualità dell’aria ambiente. Ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente,
il Decreto prevede la suddivisione del territorio nazionale in zone e agglomerati (zonizzazione) sui
quali valutare il rispetto dei valori obiettivo e dei valori limite dei diversi inquinanti. Il Decreto
richiede un riesame delle attuali zonizzazioni del territorio italiano, di competenza delle Regioni e
Province autonome, in modo da introdurre criteri più omogenei rispetto a quanto fatto finora dalle
Regioni.
Per valutare la qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati, si prevede la possibilità di integrare
le misurazioni in siti fissi, che sono obbligatorie, con tecniche di modellizzazione, che consentono
ad esempio di valutare la qualità dell’aria laddove non sono presenti stazioni di misura. Il Decreto
stabilisce i criteri per l’ubicazione su macroscala e microscala dei siti fissi di campionamento e il
loro numero per ciascuna zona o agglomerato.
La valutazione della qualità dell’aria è il presupposto per l’individuazione delle aree di superamento
dei valori, dei livelli, delle soglie e degli obiettivi previsti dal Decreto. Il Decreto stabilisce i valori
limite per le concentrazioni nell’aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene,
monossido di carbonio, piombo, PM10 e introduce per la prima volta un valore limite per il PM2,5,
pari a 25 μg/m3 da raggiungere entro il 31.12.2015.
Per quest’ultimo inquinante fissa inoltre l’obiettivo di riduzione nazionale dell’esposizione: la media
delle concentrazioni di PM2.5 misurate in aree urbane e rappresentative dell’esposizione media
della popolazione, deve diminuire di una percentuale prefissata dal triennio 2008-2010 al triennio
2018-2020 anche laddove si avessero valori inferiori al valore limite.
Il Decreto fissa inoltre i valori obiettivo, gli obiettivi a lungo termine, le soglie di allarme e di
informazione per l’ozono, e i valori obiettivo per le concentrazioni nell’aria ambiente di arsenico,
cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
Rispetto alla tempistica entro cui i valori limite devono essere raggiunti, conformemente a quanto
previsto dalla norma europea, è introdotta la possibilità di derogare ai limiti di PM10, NO2 e
benzene per un periodo di tempo limitato, se è stato attuato un piano di risanamento completo e,
per il PM10, se sussistono condizioni meteorologiche sfavorevoli.
È richiesto, inoltre, che in alcune stazioni venga misurata non solo la massa del particolato
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atmosferico, ma anche la sua composizione, al fine di poter stimare in modo più approfondito la
sua pericolosità e le dinamiche di formazione, valutando meglio il contributo delle principali
sorgenti e misurando i composti tossicologicamente più rilevanti.
Il Decreto stabilisce che, per le zone in cui i livelli di inquinanti presenti nell’aria ambiente superano
un valore limite o un valore-obiettivo, le Regioni debbano provvedere a predisporre piani per la
qualità dell’aria, al fine di conseguire il relativo valore limite o valore-obiettivo predefinito. Per le
aree, invece, in cui i livelli di inquinanti sono inferiori ai valori limite, le Regioni devono adottare le
misure necessarie per preservare la migliore qualità dell’aria che risulti compatibile con lo sviluppo
sostenibile.
Il Decreto individua vari ambiti di lavoro possibili.
I settori in cui le Regioni possono intervenire per ridurre i livelli degli inquinanti sono tra l’altro: il
traffico veicolare, ad esempio con provvedimenti di limitazione alla circolazione; le attività
industriali, con l’imposizione di limiti emissivi mirati; l’utilizzo dei combustibili, ad esempio con la
limitazione dell’uso delle specie più inquinanti in impianti di riscaldamento; le attività agricole, con
una più puntuale normazione delle modalità di fertilizzazione e di spandimento reflui; la
combustione delle legna per riscaldamento, con limitazioni all’uso in funzione delle caratteristiche
delle stufe e dei camini.
Oltre ai piani di intervento strutturali, sono previsti dei piani d’azione a breve termine che devono
però essere limitati ad episodi non prevedibili e di tipo emergenziale. Il Decreto stabilisce infine che
si debba provvedere a informare adeguatamente e sistematicamente il pubblico in merito alla
qualità dell’aria, fornendo tra l’altro informazioni sulle concentrazioni degli inquinanti atmosferici e
sui superamenti registrati.
Acqua L’anno 2009 ha rappresentato un anno di notevole importanza e di transizione per il monitoraggio
delle acque superficiali e sotterranee.
In particolare, a livello operativo, è stata avviata l’attività di monitoraggio sulla base di quanto
previsto dal D.Lgs. 152/06 (Norme in materia ambientale) e da una serie di decreti di recentissima
emanazione sia per le acque superficiali (DM 131/08 e DM 56/09 rispettivamente relativi alla
caratterizzazione e ai criteri per il monitoraggio dei corpi idrici superficiali, come approfondito nel
relativo box) che per le acque sotterranee (D.Lgs. 30/09 di attuazione della Direttiva 2006/118/CE,
relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal
deterioramento).
Nel 2009 inoltre ARPA Lombardia, di concerto con Regione Lombardia e con le altre Regioni ed
Agenzie del bacino del fiume Po, ha contribuito alla predisposizione del Piano di Gestione del
distretto idrografico del fiume Po (adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino il 24
febbraio 2010). Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo
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mediante il quale sono pianificate e programmate le misure finalizzate a garantire la corretta
utilizzazione delle acque ed il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla
Direttiva Quadro sulle Acque (DIR 2000/60/CE). Il Piano contiene una serie di elaborati descrittivi
relativi alla caratterizzazione dei corpi idrici, alle pressioni e agli impatti significativi, allo stato
idromorfologico, alla presenza di sostanze pericolose; vi è, inoltre, l’elenco degli obiettivi ambientali
fissati per le acque superficiali e sotterranee, l’analisi economica sull’utilizzo idrico e il programma
delle misure da attuare.
La recente normativa in materia di acque superficiali prevede la determinazione dello stato chimico
e dello stato ecologico per ciascun corpo idrico al termine di ciascun ciclo di monitoraggio (tre/sei
anni). L’elaborazione dei dati per la classificazione delle acque superficiali dovrà far riferimento alle
procedure descritte nel decreto sulla classificazione attualmente (ottobre 2010) in via di
approvazione.
A seguito dell’emanazione del D. Lgs 152/06 (rece- pimento della Direttiva 2000/60/CE) e sulla
base dei successivi Regolamenti (D.M. 131/08 e D.M. 56/09) adottati ai sensi dell’art. 17 del
Decreto stesso, sono sensibilmente variati i criteri di impo- stazione del monitoraggio dei corpi
idrici. Attualmente, quindi, l’approccio metodologico se- guito dal D.Lgs 152/99 non è più
utilizzabile, sia perché fondato su classi di qualità statiche, sia per- ché basato in maniera solo
parziale su elementi biologici, mentre la Direttiva prevede un classificazione relazionata a
specifiche condizioni di riferimento variabili a seconda delle diverse tipologie di corpo idrico,
nonché un maggior numero di elementi biologici e idromorfologici da indagare.
Il concetto di tipo fluviale e lacustre, introdotto dalla recente normativa, diventa la base della
definizione delle condizioni di riferimento, del massimo potenziale ecologico e delle valutazioni
dello stato ecologico. Per l’individuazione delle tipologie di laghi e fiumi, in Italia è stato emanato il
D.M. 131/08 recante i ”criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici”, che definisce la
metodologia per la caratterizzazione dei corpi idrici, la loro tipizzazione, l’analisi delle pressioni,
l’individuazione dei corpi idrici fortemente modificati e artificiali e la fissazione delle condizioni di
riferimento specifiche per i tipi di corpo idrico superficiale.
Il successivo D.M. 56/09, concernente i “criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e
l’identificazione delle condizioni di riferimento”, prevede in particolare che per tutti i corpi idrici
individuati sulla base di un’analisi delle pressioni e degli impatti sia definito, per ciascun periodo in
cui si applica il Piano di Gestione del Distretto Idrografico, un programma di monitoraggio sulla
base degli esiti dell’analisi di rischio.
Infatti per ogni classe di rischio è prevista una diversa tipologia di monitoraggio: – il monitoraggio
operativo - relativo ai Corpi idrici “a rischio” – realizzato per stabilire lo stato dei corpi idrici
identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, valutare qualsiasi variazione dello
stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure, classificare i corpi idrici; – il monitoraggio
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di sorveglianza – relativo ai Corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” - realizzato per la
progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio, la valutazione delle
variazioni a lungo termine di origine naturale, la valutazione delle variazioni a lungo termine
risultanti da una diffusa attività di origine antropica, per tenere sotto osservazione l’evoluzione dello
stato ecologico dei siti di riferimento, per classificare i corpi idrici.
È inoltre previsto un monitoraggio di indagine qualora siano sconosciute le ragioni di eventuali
superamen- ti, o quando il monitoraggio di sorveglianza indichi il probabile rischio di non
raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non sia ancora stato definito; o, ancora, per
valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale.
La norma specifica inoltre le frequenze di campionamento nell’arco del periodo di monitoraggio.
diversificate per i vari elementi di qualità. Il ciclo del monitoraggio di sorveglianza dura almeno sei
anni, mentre la durata di quello operativo è triennale. Infine, relativamente alla classificazione,
viene richiesto lo stato chimico e lo stato ecologico per ciascun corpo idrico. Il primo si basa sul
soddisfacimento degli standard di qualità ambientale fissati dal D.M. 56/09 per le sostanze
dell’elenco di priorità, il secondo è definito sulla base della valutazione di elementi biologici
(macrobenthos, macrofite, fitobenthos, fauna ittica) non previsti dalla precedente normativa ad
eccezione del macrobenthos, di parametri chimico-fisici a sostegno (indice LIMeco) e di altri
contaminanti (inquinanti specifici).
Suolo, sottosuolo e acque sotterranee La conoscenza delle dinamiche dell’uso e della copertura del suolo è strategica per il governo del
territorio, poiché consente di valutarne lo stato attuale e i cambiamenti in atto. La cartografia di uso
e copertura del suolo è quindi un supporto indispensabile per la pianificazione territoriale. La
doppia definizione di tale cartografia (uso e copertura) esprime due significati differenti:
– l’espressione “copertura del suolo” (land cover) si riferisce, infatti, alle caratteristiche fisiche
della superficie terrestre: attiene quindi alla distribuzione di vegetazione, acqua, ghiacci, deserti e
ad altre caratteristiche fisiche indotte dalle attività umane, quali infrastrutture e insediamenti;
– l’espressione “uso del suolo” (land use) si riferisce, invece, a tutto ciò che attiene all’impiego
e alle strategie di gestione di determinate coperture del suolo da parte dell’uomo.
Il modo in cui il suolo viene utilizzato può avere ripercussioni importanti sulle condizioni
dell’ambiente; quali la alterazione degli habitat naturali e l’erosione o la desertificazione. La
conoscenza dell’uso del suolo e delle transizioni fra le diverse categorie d’uso rappresenta, quindi,
uno degli strumenti principali per la pianificazione del territorio, sia rispetto alla gestione sostenibile
del patrimonio paesistico e naturale sia per quanto riguarda la valutazione delle istanze ambientali
nelle politiche settoriali (ad esempio, la politica agricola, l’industriale, la turistica, l’energetica o dei
trasporti).
Inoltre, grazie alla conoscenza dell’uso del suolo è possibile definire piani di emergenza delle
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aziende a rischio di incidente rilevante o la prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Lo
studio della propensione al dissesto, infatti, richiede l’analisi delle concause naturali (quali il regime
pluviometrico, le caratteristiche litologiche e pedologiche, i fattori morfologici,...) e antropiche (l’uso
del suolo, appunto) che determinano la suscettività di un de- terminato territorio a subire fenomeni
deformativi di massa o erosivi.
La contaminazione del suolo e delle acque sotterranee può comportare una serie di conseguenze
negative per la salute umana e per i relativi ecosistemi, danneggiandone e compromettendone le
funzioni. L’attività di bonifica dei siti contaminati assume quindi un’importanza rilevante,
rappresentando lo strumento che consente di risanare le aree degradate restituendole, qualora
sussistano le condizioni, al loro utilizzo iniziale o ad uno differente.
Nell’ambito della tematica della bonifica dei suoli, l’Agenzia riveste un ruolo fondamentale,
intervenendo nelle diverse fasi che costituiscono l’articolato iter di un procedimento di recupero.
In particolare, l’Agenzia esercita le attività di controllo ambientale delle matrici interessate dal
degrado in siti contaminati o potenzialmente contaminati, agendo conformemente a quanto
indicato dalla legge regionale istitutiva (l.r. 16 del 14/99) ed effettuando, quindi, sopralluoghi sulle
aree, ispezioni, prelievi e campionamenti.
Il quadro normativo di riferimento per l’attività dell’Agenzia in materia di bonifica è rappresentato, a
livello nazionale, dal D.lgs 152/2006 (e s.m.i.) Titolo Quinto della Parte Quarta ed è completato da
indicazioni regionali (l.r. 30/06 e DGR 2838/06 ), che ne dettagliano le modalità applicative, e locali
(Regolamenti Locali di Igiene Pubblica).
Il D.lgs 152/06 prevede espressamente che la Provincia, soggetto che svolge le indagini e le
attività istruttorie, si avvalga delle competenze tecniche dell’ARPA, che interviene quindi dalle
prime fasi del procedimento sino alla sua conclusione. In fase di indagine preliminare (art. 242,
comma 2 del D.lgs 152/06), finalizzata ad accertare se sul sito sussista o meno il superamento
delle concentrazioni di riferimento tabellate (concentrazioni soglia di contaminazione), ARPA
effettua sopralluoghi in campo, per verificare che l’indagine venga svolta conformemente ai
protocolli operativi, e esegue accertamenti analitici presso i propri laboratori.
Qualora nella fase di indagine si accerti il superamento delle concentrazioni soglia di
contaminazione (art. 242, comma 3 del D.lgs 152/06), viene avviata la fase di caratterizzazione:
l’Agenzia interviene valutando, di concerto con gli altri Enti, il relativo piano di caratterizzazione e la
conformità alle indicazioni del D.lgs 152/06. Nell’ambito delle indagini, ARPA effettua sopralluoghi
per accertare che i controlli vengano con- dotti nel rispetto dei protocolli operativi approvati dagli
Enti e delle eventuali prescrizioni. Questa attività di ispezione si completa con gli accertamenti
analitici condotti presso i laboratori di ARPA su una parte dei campioni acquisiti.
Sulla base degli esiti della caratterizzazione, al sito viene applicata la procedura di analisi di rischio
sito specifica, per determinare le concentrazioni soglia di rischio. Anche in questa fase, ARPA,
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congiuntamente agli altri Enti, interviene valutando il documento presentato ed esaminando aspetti
quali i dati di input, il modello concettuale e i relativi parametri adottati.
Qualora emerga il superamento delle concentrazioni soglia di rischio, l’iter prosegue con la
successiva fase di progettazione (progetto operativo di bonifica) in cui l’Agenzia interviene
valutando preliminarmente il progetto con gli altri Enti e, in fase esecutiva, conducendo
sopralluoghi e accertamenti analitici. A conclusione della bonifica, ARPA espleta il controllo sulle
attività di collaudo, per valutare se sul sito per- mangano delle passività ambientali dovute al
mancato raggiungimento delle concentrazioni fissate dagli atti autorizzativi come obiettivi di
bonifica. A seguito di tali controlli, l’Agenzia predispone una relazione tecnica finale (art. 248,
comma 2 del D.lgs 152/06) sulla base della quale la Provincia rilascia la certificazione di avvenuta
bonifica che accerta la conformità degli interventi, di messa in sicurezza permanente e di messa in
sicurezza operativa, al progetto approvato.
Agenti fisici: rumore, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti Per definizione l’agente fisico è quel fattore, governato da leggi fisiche, che determina l’immissione
di energia nell’ambiente in cui si manifesta. Quando si parla di agenti fisici d’interesse ambientale
si fa normalmente riferimento al rumore e alle radiazioni.
Le radiazioni si distinguono in ionizzanti e non ionizzanti in funzione dell’energia associata.
Caratteristica comune a questo genere di emissione è il trasporto di energia nello spazio, che
viene ceduta quando la radiazione è assorbita dalla materia.
Le radiazioni ionizzanti hanno un’energia sufficiente ad indurre nella materia il fenomeno della
ionizzazione, ossia riescono a rendere elettricamente carichi gli atomi del materiale che incontrano
sul loro percorso. La capacità di ionizzare e di penetrare all’interno della materia dipende
dall’energia e dal tipo di radiazione, nonché dal materiale col quale avviene l’interazione.
Le radiazioni non ionizzanti sono invece onde elettromagnetiche di energia inferiore, non in grado
di dare luogo a ionizzazione. In entrambi i casi nell’ambiente è presente sia una componente
naturale, che costituisce il fondo ambientale, sia una componente antropica.
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, la radioattività naturale – componente ineliminabile
dell’ambiente – ha origine sia extraterrestre (raggi cosmici) sia terrestre (rocce, minerali). Vi è poi il
contributo della radioattività ambientale proveniente dall’attività antropica, che è costituito dallo
scarico, regolamentato dalla normativa, di sostanze radioattive utilizzate presso i laboratori e da
rilasci involontari e fuori controllo derivanti da eventi incidentali.
La componente naturale terrestre della radioattività è fortemente variabile da luogo a luogo in
relazione alla conformazione geologica delle diverse aree e rappresenta, in condizioni normali, il
con- tributo prevalente alla radioattività ambientale, in particolare con il radon, gas radioattivo
naturale prodotto dal decadimento dell’uranio e del torio e identificato come inquinante indoor.
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La normativa vigente in ambito di radiazioni non ionizzanti trova il suo fondamento nella Legge
quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Legge 22
febbraio 2001, n.36). È il primo atto normativo italiano che disciplina la protezione dalle esposizioni
a campi elettromagnetici ad alta frequenza (impianti radiotelevisivi e stazioni radiobase per la
telefonia mobile) e bassa frequenza (elettrodotti), in passato oggetto di normative distinte, ed è
inoltre la prima occasione in cui il legislatore si occupa anche dell’esposizione dei lavoratori,
colmando una lacuna nella legislazione precedente, che prevedeva limiti per la sola popolazione.
La Legge quadro fissa i compiti di Regioni, Province e Comuni in questo campo.
Le Regioni individuano le modalità per il rilascio delle autorizzazioni all’installazione degli impianti,
demandando nel caso le proprie competenze a Province e Comuni. Le amministrazioni provinciali
e comunali utilizzano le strutture delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA)
per esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria ed ambientale per l’attuazione della
Legge quadro.
La Legge quadro stabilisce inoltre la necessità di adottare per i campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici:
– limiti di esposizione, ai fini della tutela della salute da effetti acuti;
– valori di attenzione, ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine;
– obiettivi di qualità, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi
medesimi.
L’individuazione di tali limiti è stata attuata dal DPCM dell’8 luglio 2003 pubblicato sulla G.U. n.199
del 28 agosto 2003 per le alte frequenze e dal DPCM sempre dell’8 Luglio 2003 pubblicato sulla
G.U. n.200 del 29 agosto 2003 per le basse frequenze.
Tabella 4.1 – Valori di riferimento e limiti per alcune delle sorgenti più note
Fonte: Arpa Lombardia
Il rilascio delle autorizzazioni relative alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti
radioelettrici è regolato, a livello nazionale, dal Codice delle comunicazioni elettroniche (DLgs 1
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agosto 2003, n.259), agli articoli 86, 87 e 88. La Regione Lombardia dispone tuttavia della Legge
Regionale 11 maggio 2001, n.11, precedente al Codice delle comunicazioni elettroniche e
successivamente ad esso armonizzata, che stabilisce le procedure e le modalità per il rilascio delle
autorizzazioni sia per i nuovi impianti sia per le azioni di risanamento degli impianti esistenti. Tale
legge prevede un regime semplificato per impianti aventi bassa potenza, ossia inferiore a 7 W, a
causa delle limitate emissioni generate da questa tipologia.
La LR n.11 ha inoltre istituito il catasto regionale degli impianti di radiotelecomunicazione gestito
da ARPA. Infine, in ambito delle basse frequenze, ossia degli elettrodotti, sono stati pubblicati i
decreti DMAATM 29 maggio 2008-Approvazio- ne delle procedure di misura e valutazione
dell’induzione magnetica e DMAATM 29 maggio 2008-Approvazione della metodologia di calcolo
per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti, che rendono applicabile il DPCM 8
luglio 2003 per i due aspetti delle misure e del calcolo delle fasce di rispetto. La Regione
Lombardia non dispone di normativa regionale relativa agli elettrodotti.
Altro agente fisico impattante sull’ambiente è quello di origine acustica. Gli indicatori che
descrivono lo stato dell’ambiente dal punto di vista della tutela dal rumore, mostrano trend di
miglioramento laddove sono state intraprese azioni di stimolo e di incentivazione da parte della
Regione, nel corso degli ultimi anni, o dove l’attenzione delle amministrazioni comunali è risultata
più vivace. A dimostrazione di questa tendenza è possibile prendere in considerazione gli aspetti di
seguito riportati:
1. Numero di Piani di Classificazione Acustica comunale. Al 31 marzo 2010 risultano 1.130 i
Comuni lombardi dotati di un Piano di Classificazione Acustica (con adozione e/o approvazione
pari al 73%), con una copertura del territorio di circa il 70%.
2. Percentuale di territorio nelle diverse classi acustiche. È tutt’ora in corso il popolamento del
catasto Regionale delle Classificazioni acustiche georeferenziate (mosaicatura).
L’omogeneizzazione, mosaicatura e caricamento in un unico strumento informatico condiviso della
documentazione fornita dai Comuni rappresenta un processo piuttosto laborioso e complesso. Al
marzo 2010 sono 270 i Piani di Classificazione Acustica caricati nel mosaico e pubblicati (pari al
24% dei comuni classificati).
3. Numero di Piani di Risanamento Acustico comunali. Il Piano di Risanamento Acustico (PRA) è
lo strumento che i Comuni sono chiamati a predisporre nel caso non siano rispettati i valori di
attenzione che garantiscono la protezione della salute umana e dell’ambiente (art.2 legge
447/1995) o in caso di contatto diretto tra aree, anche appartenenti a comuni differenti, che si di-
scostano in maniera superiore a 5 dB. Come tale, la redazione del PRA rappresenta l’atto
successivo alla classificazione acustica.
4. Numero di sorgenti puntuali. L’attività di vigilanza e controllo svolta dalle amministrazioni
comunali e provinciali sul territorio lombardo, avvalendosi di ARPA in qualità di organismo tecnico,
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ha interessato principalmente le attività produttive in contesti urbani, gli esercizi commerciali e le
manifestazioni temporanee e ricreative, che sono tra le sorgenti di maggior disturbo per la
popolazione. Nel 2009 i controlli hanno riguardato circa 550 sorgenti per circa 320 delle quali è
stato registrato un superamento dei valori limite.
Significativo è il coinvolgimento diretto della Regione nelle azioni di indirizzo, coordinamento e
supporto per gli adempimenti normativi riguardanti le infrastrutture di trasporto sul territorio, che in
Lombardia costituiscono una presenza di rilievo.
Il quadro normativo in materia di inquinamento acustico è costituito da:
– Legge Quadro n.447 del 26/10/1995 – “Legge quadro sull’inquinamento acustico” –
Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dal rumore dell’ambiente esterno e
dell’ambiente abitativo, demandando a successivi numerosi Decreti attuativi le
determinazioni per gli specifici argomenti. La legge individua le competenze e i compiti dei
vari organi amministrativi (Stato, Regioni, Province e Comuni). Definisce inoltre gli
orientamenti per quanto riguarda i Piani di risanamento acustico e dà le disposizioni in
merito all’impatto acustico delle sorgenti sonore più impattanti. Dispone, infine, degli aspetti
sanzionatori, di tipo amministravo, nel caso di non rispetto delle norme.
– Legge Regionale n. 13 del 10/08/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”. È la
Legge regionale in attuazione della Legge Quadro 447/95. In particolare dà disposizioni per
quanto riguarda le attività di vigilanza e controllo, la classificazione acustica dei comuni, la
redazione della documentazione di previsione di impatto e clima acustico, i piani di
risanamento comunali, delle industrie e delle infrastrutture. Il ruolo primario nella tutela
dell’inquinamento acustico è attribuito ai Comuni.
– DGR VII/9776 del 12/07/2002 Stabilisce i criteri tecnici di dettaglio per la redazione della
classificazione acustica del territorio comunale.
– DGR VII/8313 del 12/07/2002 Stabilisce la modalità e criteri di redazione della
documentazione di previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima
acustico.
– Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 194, che recepisce la Direttiva europea 2002/49/CE
del 12/08/2001 “Direttiva relativa alla determinazione e alla gestione del rumore
ambientale”. Quest’ultima rappresenta il riferimento cardine a livello europeo in tema di
rumore ambientale. Ha l’obiettivo principale di uniformare le definizioni ed i criteri di
valutazione del rumore tra gli Stati Membri.
– L’art. 659 del codice penale è composto di due commi:
o il comma 1 recita: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di
strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo
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strepiti di animali, disturba le occupazioni o riposo delle persone, ovvero gli
spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o
con l’ammenda fino a (...)”.Scopo della norma è quello di tutelare la tranquillità
pubblica, e quindi diritti costituzionalmente garantiti quali le occupazioni o il riposo
delle persone.
o il comma 2, invece, è praticamente stato riassorbito dall’art. 10 della legge
quadro 447/95; limita il proprio campo di applicazione a chi esercita un’attività
professionale o industriale e al rispetto o meno delle leggi e dei provvedimenti
amministrativi finalizzati alla prevenzione del danno (tipicamente per esempio, gli
orari in cui esercitare una attività).
– L’art. 844 del codice civile1 riguarda le immissioni di rumore nel rapporto fra privati. Scopo
della norma è quello di tutelare il godimento del diritto di proprietà fondiaria, esteso dalla
giurisprudenza anche ai rapporti condominiali, rispetto alle immissioni sonore e di altro tipo.
Infatti la Legge Quadro non trova applicazione nel rapporto tra privati o anche nelle
controversie condominiali, per cui l’unico criterio operante rimane l’art. 844 c.c.
Convivono, perciò, tre regimi di gestione delle problematiche di rumore: le norme amministrative
della Legge Quadro, il codice penale e il codice civile. Questo significa che la normativa
specialistica sul rumore (Legge Quadro con i suoi numerosi decreti applicativi e Legge Regionale
da essa derivata) nel nostro ordinamento giuridico, a differenza di quanto succede per esempio nel
contesto europeo, non è esaustiva degli obblighi di rispetto delle limitazioni per le sorgenti di
rumore e delle tutele per i recettori del rumore. Il rumore è problematica di non semplice trattazione
la cui vigilanza e controllo coinvolge a vario titolo molti soggetti pubblici (Comuni, Province, Forze
dell’Ordine, Polizia Locale, ecc.): la chiarezza di interpretazione normativa è dunque basilare per
non sovrapporre le competenze (o, viceversa, scaricarle ad altri), creare sussidiarietà fra Enti
diversi e migliorare l’efficacia dell’azione complessiva.
Rifiuti Per far fronte al continuo aumento di produzione di rifiuti, l’Unione Europea ha avviato un processo
di modifica della normativa che ha portato alla pubblicazione della Direttiva quadro 2008/98/CE del
19 novembre 2008, sostituendo le precedenti.
Nel corso del 2010 è stato avviato l’iter di recepimento nella normativa italiana di questa direttiva,
con la stesura di un testo di modifica della parte quarta del d.lgs. 152/2006 a cura del Ministero
dell’Ambiente, in seguito sottoposto all’attenzione degli enti e amministrazioni territoriali pubbliche
competenti, tra le quali Regioni, Province, Comuni, ARPA, e delle rappresentanze - associazioni e
operatori del settore – per le opportune osservazioni prima di avviare l’iter formale di approvazione.
La bozza di recepimento della nuova direttiva rafforza e precisa molti dei concetti che ormai da
molti anni sono il cardine delle politiche ambientali in materia di gestione dei rifiuti, come i principi
68
di “responsabilità condivisa” e di “chi inquina paga”, che favoriscono forme di riduzione della
produzione e massimizzazione del recupero. Così come quello “dalla culla alla culla”, che orienta
la produzione verso il massimo della riutilizzabilità e riciclaggio dei beni e dei prodotti, una volta
cessato il loro utilizzo, ponendo l’attenzione sulla riduzione degli impatti connessi alla produzione e
gestione dei rifiuti sull’ambiente, sulla salute umana e sulla riduzione dell’uso di risorse.
Tra i punti più controversi e di maggior interesse vi sono diversi aspetti relativi al concetto generale
di cosa sia rifiuto e cosa non lo sia: la definizione di sottoprodotto; la definizione di materia
seconda e di cessazione della qualifica di rifiuto; i criteri di riutilizzo delle terre e rocce da scavo; la
definizione di CDR (combustibile derivato da rifiuto).
L’obiettivo è di rendere chiari e precisi i confini entro i quali va applicata la normativa in modo da
semplificare gli adempimenti burocratici e l’operatività del comparto produttivo industriale e
artigianale e di poter, quindi, concentrare le attività di controllo sugli aspetti più delicati e importanti
della protezione dell’ambiente. Anche la precisazione della distinzione fra operazioni di recupero e
di smaltimento, parte di alcune modifiche presenti nella bozza di recepimento, introduce
chiarimenti attesi da molto tempo dato che, ad esempio per l’operazione R1 (recupero energetico)
e D10 (incenerimento), pur trattandosi in entrambi i casi di “operazioni di combustione”, cambiano
radicalmente procedure e iter autorizzativi, limiti, e oneri a carico degli impianti. Un aspetto molto
importante è la modifica degli articoli relativi agli obblighi di registrazione della produzione e
gestione dei rifiuti (registri e formulari rifiuti) e di comunicazione annuale (MUD, modello unico di
dichiarazione ambientale). A gennaio 2010, infatti, è stato emanato il D.M. 17 dicembre 2009 di
istituzione del Sistri, l’ormai noto Sistema per la tracciabilità dei rifiuti, che sostituirà completamente
le procedure precedenti per gran parte dei soggetti, al fine di aumentare la prevenzione
dell’illegalità e il contrasto dei fenomeni legati ai traffici illeciti dei rifiuti. Oltre al fatto che
l’operatività del sistema ha incontrato notevoli problemi organizzativi e tecnici, manca ancora un
inquadramento nella normativa nazionale, dato che, come noto, un decreto ministeriale non può
modificare i contenuti di una legge.Verrà, quindi, sanato questo vuoto normativo e verranno
introdotte le sanzioni relative all’utilizzo del Sistri, che appaiono molto severe.
Solo con l’effettiva attuazione di tali norme si potranno verificare la validità e i benefici per
l’ambiente e per l’operatività dell’intero sistema di gestione dei rifiuti.
Energia Spesso il tema dei cambiamenti climatici e quello dell’energia risultano strettamente connessi. Ne
è un chiaro esempio il riferimento esplicito ad istanze energetiche in due degli obiettivi del
cosiddetto Pacchetto Clima per il 2020, adottato dall’UE nel 2008: portare la quota di energia
prodotta con fonte rinnovabile al 20%, ottenere un risparmio dei consumi energetici del 20%.
Uno degli strumenti individuati per il raggiungimento dei traguardi del 20-20-20 è la Direttiva
2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’Energia da Fonti Rinnovabili (FER). L’articolo 4 della
69
Direttiva si concentra sui Piani d’Azione Nazionali (PAN), strumento attuativo in capo a ciascuno
Stato membro.
In Italia il PAN, predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stato sottoposto ad
un’ampia consultazione pubblica che ha coinvolto soggetti istituzionali, associazioni ambientaliste,
associazioni di categoria ed imprese, registrando grande interesse e partecipazione. La versione
definitiva, inviata alla Commissione Europea alla scadenza del 30 giugno 2010, è frutto di un
confronto tenuto in particolare con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
e con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in ragione delle loro specifiche
competenze in materia.
Il Piano è stato inoltre condiviso con gli enti locali e con le Regioni che saranno coinvolte nelle fasi
successive di attuazione, soprattutto per definire la ripartizione regionale dell’obiettivo nazionale
(burden sharing) e costituire un sistema di monitoraggio periodico sui risultati conseguiti. Già la
Legge 10 del 1991 “Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso
razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” aveva
introdotto, nell’ambito della pianificazione, lo strumento del Piano Energetico Regionale.
In Lombardia il Programma Energetico Regionale (PER) è stato approvato il 21 marzo 2003 con
Delibera di Giunta n. 12467. In esso sono contenute indicazioni su come raggiungere gli obiettivi di
incremento delle fonti rinnovabili e di diffusione del teleriscaldamento e degli impianti di
cogenerazione, soprattutto quelli alimentati a biomasse. Il Programma Energetico Regionale,
concepito come strumento flessibile ed aggiornabile dinamicamente, si pone l’obiettivo di
supportare Regione Lombardia nell’azione di governo locale mirante a ridurre il costo, economico
ed ambientale, dell’energia per il sistema lombardo.
È invece del 15 giugno 2007 (Deliberazione di Giunta Regionale n. VII/4916) l’approvazione del
Piano d’Azione per l’Energia (PAE), strumento attuativo del Programma Energetico del 2003. Si
tratta di un documento di programmazione per lo sviluppo sostenibile del sistema energetico
regionale: le misure in esso previste puntano all'abbattimento dei costi dell'energia prodotta e dei
relativi impatti sull'ambiente, senza trascurare la crescita competitiva delle imprese e la tutela dei
consumatori più deboli. Il Piano d'Azione per l'Energia, e il suo aggiornamento del 2008, che non
sostituisce del tutto la prima versione, contiene indirizzi di politica energetica regionale collegati ad
un insieme di misure e azioni da effettuare nel breve e medio periodo. Il documento è stato
formulato a seguito dell'aggiornamento del bilancio energetico del territorio regionale, avvenuto nel
2004, dal quale sono emerse nuove criticità del sistema energetico e ambientale lombardo,
rispetto alle analisi effettuate nel 2000, che avevano portato ad elaborare le misure contenute nel
PER del 2003. Il mutato contesto produttivo, ambientale e sociale ha reso necessario un
adeguamento di quelle misure non solo sul piano regionale, ma anche a livello nazionale, europeo
ed internazionale.
Sempre in Lombardia con DGR n. 10622, del 25 novembre 2009, sono state pubblicate le “Linee
70
guida per autorizzazione di impianti per la produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili
(FER) – Impianti fotovoltaici, eolici e Valutazione Impatto Ambientale degli stessi”.
71
CAPITOLO 5 POSSIBILI RICADUTE AMBIENTALI DEGLI INTERVENTI CONTENUTI
NEL DdP Di seguito vengono elencati i possibili impatti (negativi e positivi) che gli interventi contenuti nel
DdP del PGT del Comune di Ardesio potrebbero generare sulle principali componenti ambientali:
Possibile impatto Tematica Negativo Positivo Indicatori
Aria Nuove emissioni da riscaldamento Nuove emissioni da traffico
Miglioramento qualità dell’aria grazie a nuove / più efficaci tecnologie di abbattimento delle emissioni
Emissioni atmosferiche (in particolare in relazioni a traffico/riscaldamento) Qualità dell’aria locale
Acqua Nuovi consumi idrici Nuovi scarichi
Miglioramento nell’utilizzo della risorsa idrica grazie all’uso delle migliori tecnologie disponibili
Fabbisogno idrico aggiuntivo determinato dall’insediamento di nuovi abitanti Grado di copertura della rete fognaria e della rete di depurazione Interferenze delle nuove urbanizzazioni con le risorse idriche superficiali e sotterranee Portata idrica prelevata ad uso potabile ed industriale Qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei DMV e analisi compatibilità prelievi
Suolo Consumo / impermeabilizzazione di suolo
Riqualificazione di aree dismesse / degradate Non utilizzo di aree a rischio
Uso del suolo Superficie urbanizzata/superficie territoriale Superficie nuova urbanizzazione / superficie territoriale Superficie recuperata riutilizzata / superficie nuova urbanizzazione Superficie urbanizzata esposta a rischi territoriali/superficie rischi territoriali
Natura, biodiversità e
paesaggio Consumo di aree naturali
o non edificate
Tutela, messa a sistema e razionalizzazione delle aree naturali e seminaturali Riqualificazione di aree dismesse / degradate Tutela delle aree di pregio naturalistico e paesaggistico
Superficie aree naturali e seminaturali / superficie territoriale Nuova superficie aree a verde / superficie territoriale Grado di frammentazione delle aree naturali e seminaturali Grado di alterazione del paesaggio naturale e antropico
Rifiuti Aumento nella produzione di rifiuti -
Produzione di rifiuti solidi urbani determinata dall’insediamento di nuovi abitanti Frazione rifiuti solidi urbani raccolta in modo differenziato Produzione rifiuti speciali
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Possibile impatto Tematica Negativo Positivo Indicatori
Rumore Nuove emissioni sonore -
Valutazione coerenza fra superficie nuova urbanizzazione e zonizzazione acustica Individuazione di eventuali necessità di risanamento acustico
Energia Nuovi consumi energetici
Miglioramento nell’utilizzo della risorsa energetica grazie all’uso di Fonti Energetiche Rinnovabili
Fabbisogno energetico aggiuntivo determinato dall’insediamento di nuovi abitanti Modalità di soddisfacimento del fabbisogno (uso di fonti rinnovabili) Potenza installata per produzione di energia da fonti rinnovabili (per tipologia)
Campi elettromagnetici e
radiazioni ionizzanti
Incremento linee elettriche e impianti fissi per telecomunicazioni, telefonia cellulare, radiotelevisioni
Razionalizzazione delle esistenti linee elettriche e impianti fissi per telecomunicazioni, telefonia cellulare, radiotelevisioni
Estensione e ubicazione linee elettriche e impianti fissi per telecomunicazioni, telefonia cellulare, radiotelevisioni
Inquinamento luminoso
Incremento delle emissioni luminose
Adozione di misure di razionalizzazione e ottimizzazione dell’illuminazione pubblica
Percentuale di edifici pubblici interessati da interventi di riduzione dell’inquinamento luminoso Lunghezza percentuale dei tratti di strada comunale interessati da interventi di riduzione dell’inquinamento luminoso
73
CAPITOLO 6 VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DEL DdP
La valutazione dei potenziali impatti sull’ambiente generati dall’attuazione degli interventi contenuti
nel DdP è stata effettuata in due passaggi, di seguito esplicitati:
- valutazione generale qualitativa che approfondisce la precedente tabella di
individuazione dei potenziali impatti del DdP;
- valutazione approfondita qualitativa e quantitativa che approfondisce gli impatti
dei soli ambiti di trasformazione.
Valutazione generale qualitativa
Gli obiettivi di piano contenuti nel Documento di Piano possono essere sinteticamente riassunti
come segue7:
1. Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la
ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a:
sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile
introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme
diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei
nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e
valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un
patrimonio edilizio straordinario per quantità e qualità, in alternativa ad un ulteriore consumo di
suolo
2. Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali e ciclabili offrendo una migliore possibilità di
collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più possibile percorsi storici, da
implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di funzioni (viabilistiche,
ricreative, turistiche)
7 Merita un approfondimento la relazione tra gli obiettivi di contenimento di consumo di suolo e la riqualificazione dell’offerta turistica: il contenimento delle previsioni espansive si articola lungo due percorsi: da un lato l’aspetto quantitativo vero e proprio (contenuto quantitativamente ma comunque in riduzione), dall’altro con modalità e tipologie insediative volte a ridurre il consumo di suolo, componente questa di rilevante importanza. Qualificare l’offerta turistica, sotto questo profilo, significa cercare di definire una soglia di qualità nel rapporto tra ambiti insediativi ed edificabili e contesto territoriale/ambientale/paesistico in cui sia l’edificato esistente sia le contenute espansioni previste mantengano il valore specifico che caratterizza l’interesse nel risiedere, villeggiare, visitare, fare sport ed escursioni nel territorio di Ardesio. Significa cioè mantenere vivo e qualitativamente cospicuo il valore ambientale che un turismo di qualità e attento al radicamento col territorio oggi esige. Si produce inoltre una spinta a interventi di riqualificazione dell’esistente (a partire dagli insediamenti di mediocre qualità degli anni 70/80/90), attraverso la prospettiva di limitazione delle aree di espansione associata all’ormai prossimo raggiungimento dell’obsolescenza di buona parte delle costruzioni costruite negli anni 70 e 80 con tecniche e dotazioni assolutamente inadeguate.
74
3. Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di equilibrio complessivo, sia
a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio
4. Favorire lo sviluppo di flilere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore
qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale
può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare
riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme
(alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella
prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno
solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
5. Valorizzare il comparto produttivo artigianale con l’inserimento di attività di servizio
complementari al turismo
6. Razionalizzare, potenziare e dimensionare qualitativamente i servizi pubblici realizzando
servizi secondo criteri di dimensionamento, localizzazione e funzionalità che intersechino tutte
le scale di valutazione e progettazione (di comparto, comunale, intercomunale)
7. Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le
strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile,
precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
8. Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di
accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di
nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo
svolgimento del mercato settimanale
9. Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico,
ambientale, ricreativo, didattico
10. Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e
incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto
produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
11. Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale
entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle
12. Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi,
ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro
inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando
comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di
pertinenza
13. Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-
ricreativo degli incolti
14. Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave
turistica
75
15. Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche
turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota,
aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente
e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
16. Individuare punti di riferimento funzionale, sociale, organizzativo, produttivo, e definire una
maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti rendendoli meglio visibili e
operativamente funzionali
17. Integrare la qualità degli insediamenti antropici (contenimento dell’impermeabilizzazione del
terreno, tutela del sottosuolo, ruolo degli impianti arborei, salvaguardia dei corsi d’acqua,
incentivazione delle colture orticole a carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo
delle risorse ambientali, comprese quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia,
anche in dimensioni territoriali alle varie scale di convenienza e fruibilità
18. Migliorare la qualità paesaggistica anche in riferimento agli ambiti edificati
19. Assicurare la connessione tra la rete viabilistica, soprattutto ciclopedonale, le funzioni proposte
per le zone rurali di più facile accesso e i nuclei di antica formazione di qualità, disegnando un
territorio di facile accesso come un sistema sempre più integrato tra abitare/lavorare/tempo
libero/presidio territoriale/offerta turistica di qualità
20. Utilizzare lo strumento della perequazione e incentivazione per consentire l’economicità di
interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi
La matrice seguente opera una valutazione dei possibili impatti generati dagli obiettivi di piano
sulle diverse matrici ambientali.
76
Matrice di identificazione dei possibili impatti ambientali positivi, negativi, incerti Legenda: + probabile impatto positivo - probabile impatto negativo +/- impatto incerto
Obiettivi Aria
Acq
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Suol
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Rifi
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CEM
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o
Valorizzare la qualità urbana e di vita sociale che gli antichi nuclei esprimevano attraverso la ricomposizione e riqualificazione del territorio già urbanizzato con particolare riguardo a: sistema dei servizi, livello di infrastrutturazione, qualità urbanistica e architettonica, possibile introduzione nel tessuto esistente di forme di imprenditoria turistico-alberghiera, anche in forme diffuse con dimensioni contenute (bed&breakfast, albergo diffuso, …..), conservazione dei nuclei di antica formazione ricercando anche forme di incentivazione dei recupero e valorizzazione della cultura materiale, ma soprattutto di maggiore e migliore utilizzo di un patrimonio edilizio straordinario per quantità e qualità, in alternativa ad un ulteriore consumo di suolo
+ + + + +
Terr
itorio
già
urb
aniz
zato
Valorizzare e adeguare i percorsi pedonali e ciclabili offrendo una migliore possibilità di collegamento e scambio tra le singole comunità, utilizzando il più possibile percorsi storici, da implementare con nuovi tracciati che possano avere pluralità di funzioni (viabilistiche, ricreative, turistiche)
+
Am
biti
di
trasf
or. Ricucire e riqualificare il tessuto urbano, con attenzione a obiettivi di
equilibrio complessivo, sia a livello di comparto/contesto, sia di Comune, sia di comprensorio +/- +/- +/- +/- +/-
Sis
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Favorire lo sviluppo di flilere corte, con forte radicamento territoriale e di crescente valore qualitativo attraverso la razionalizzazione dell’offerta, che proprio la dimensione intercomunale può aiutare a sviluppare in forme qualificate, coordinate e concorrenziali con particolare riferimento a: valorizzazione e potenziamento della ricettività collettiva in tutte le sue forme (alberghiera, albergo-diffuso, bed&breakfast, case vacanze, rifugi, agriturismo), nella prospettiva di estendere e mantenere l’offerta su un arco temporale che copra l’intero anno solare, valorizzazione delle attività produttive collegate all’agricoltura montana
+ +
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Obiettivi Aria
Acq
ua
Suol
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Nat
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paes
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Rifi
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CEM
Inq.
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Valorizzare il comparto produttivo artigianale con l’inserimento di attività di servizio complementari al turismo +/- +/- Razionalizzare, potenziare e dimensionare qualitativamente i servizi pubblici realizzando servizi secondo criteri di dimensionamento, localizzazione e funzionalità che intersechino tutte le scale di valutazione e progettazione (di comparto, comunale, intercomunale)
+/- +/- Localizzare/dimensionare le strutture sportive, le aree tecnologiche e per servizi ambientali, le strutture di servizio turistico, le strutture tecnico-amministrative e di protezione civile, precisandone se di valenza: comunale, sovra comunale
+/- +/-
Sis
tem
a de
i ser
vizi
Riorganizzare, previa ricognizione, il sistema delle aree di sosta, in relazione alle modalità di accesso ai nuclei storici, alle aree urbane, alle altre aree e servizi, tenendo conto anche di nuove funzioni di servizio e della localizzazione delle aree per grandi eventi e per lo svolgimento del mercato settimanale
+/- +/- Valorizzare il territorio agricolo con interventi di carattere agricolo, agrituristico, turistico, ambientale, ricreativo, didattico + + Favorire, rispetto al territorio forestale, la ripresa delle tradizionali attività selvicolturali e incentivare nuove forme di valorizzazione che tengano in considerazione non soltanto l’aspetto produttivo ma anche le funzioni turistico-ricreativa, paesaggistica, di protezione idrogeologica
+ + Riqualificare gli alpeggi, integrandoli con le forme più avanzate di turismo ambientale e rurale entro percorsi coordinati e ben supportati da strutture e servizi di fondovalle + +/- Definire norme funzionali ad agevolare l’adeguamento agronomico e strutturale degli alpeggi, ponendo attenzione anche agli aspetti idrogeologici e di accessibilità, e stimolando il loro inserimento in una rete integrata, con funzioni di natura turistico-ambientale, badando comunque a salvaguardarne la funzionalità primaria sia degli edifici che delle aree pascolive di pertinenza
+ + Mantenere la valenza esclusivamente di carattere paesaggistico, naturalistico e turistico-ricreativo degli incolti + +
Terri
torio
ined
ifica
to, p
aesa
ggio
, am
bien
te
Accrescere e sviluppare il ruolo delle aree spondali e di percorsi nella natura anche in chiave turistica +/- +
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Obiettivi Aria
Acq
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Suol
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Nat
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bi
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tà
paes
aggi
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Rifi
uti
Rum
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Ener
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RI e
CEM
Inq.
lum
inos
o
Definire alcune condizioni per l’attuazione di possibili interventi di valorizzazione, anche turistica, da attuarsi negli ambiti di maggiore valenza ambientale e paesaggistica (alta quota, aree interessate dall'attività sciistica, ecc.) che siano sostenibili dal punto di vista dell’ambiente e progettualmente ispirati ad un adattamento alle naturali condizioni del territorio
+ Individuare punti di riferimento funzionale, sociale, organizzativo, produttivo, e definire una maglia strutturale che sorregga la moltitudine di servizi già esistenti rendendoli meglio visibili e operativamente funzionali + Integrare la qualità degli insediamenti antropici (contenimento dell’impermeabilizzazione del terreno, tutela del sottosuolo, ruolo degli impianti arborei, salvaguardia dei corsi d’acqua, incentivazione delle colture orticole a carattere familiare), con la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse ambientali, comprese quelle rinnovabili impiegabili per la produzione di energia, anche in dimensioni territoriali alle varie scale di convenienza e fruibilità
+ + + + +
Migliorare la qualità paesaggistica anche in riferimento agli ambiti edificati + Assicurare la connessione tra la rete viabilistica, soprattutto ciclopedonale, le funzioni proposte per le zone rurali di più facile accesso e i nuclei di antica formazione di qualità, disegnando un territorio di facile accesso come un sistema sempre più integrato tra abitare/lavorare/tempo libero/presidio territoriale/offerta turistica di qualità
+
In g
ener
ale
Utilizzare lo strumento della perequazione e incentivazione per consentire l’economicità di interventi qualitativi in luogo di interventi quantitativi
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Valutazione approfondita quantitativa Il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di Ardesio, identifica 24
Ambiti di Trasformazione localizzati e suddivisi come riportato nella figura e nella tabella seguenti:
Ambito di trasformazione Destinazione d’uso Superficie (mq) AT 01 residenziale 7.754 AT 02 residenziale 4.794 AT 03 commerciale/produttivo 4.164 AT 04 commerciale/produttivo 16.046 AT 05 residenziale 11.211 AT 06 residenziale 4.681 AT 07 agricolo 6.389 AT 08 commerciale/produttivo 5.009 AT 09 residenziale 5.197 AT 10 residenziale/produttivo 5.844 AT 11 produttivo 9.722 AT 12 residenziale 26.859 AT 13 commerciale 1.238 AT 14 servizi 68.705 AT 15 commerciale/produttivo 5.150 AT 16 commerciale/produttivo 4.205 AT 17 residenziale 111.384 AT 18 residenziale 2.864 AT 19 agricolo 4.476 AT 20 residenziale 10.555 AT 21 residenziale 11.823 AT 22 ricettivo 9.346 AT 23 servizi 8.674 AT 24 ricettivo 2.933.486
80
Da una prima somma delle superfici territoriali coinvolte dagli Ambiti di trasformazione ne deriva un
consumo di suolo pari a 3.279.575 mq; tale dato però non è reale perché contiene anche gli ambiti
di fatto già costruiti, alcuni dei quali presenti nel PdR e soggetti a riqualificazione (AT08, AT10,
AT11, AT13, AT15, AT 17, AT18, AT24) e gli “ambiti di trasformazione ambientali”, indicati con la
destinazione di agricolo (AT07 e AT19) e con funzione E2 - Area di valore paesaggistico-
ambientale. Questi ultimi ambiti generano dei crediti volumetrici di 1.500 mc l’uno8. Secondo
questo ragionamento la superficie territoriale degli Ambiti di trasformazione che implicherebbe un
effettivo consumo di suolo scenderebbe a 194.013 mq (+0,36% rispetto alla intera superficie
territoriale e + 18,5% rispetto alla sola superficie urbanizzata). E’ doveroso precisare che per
calcolare un reale consumo di suolo si dovrebbe depurare la superficie territoriale da tutte le aree
verdi ed effettivamente non impermeabilizzate; poiché tale dettaglio non è presente per il PRG
vigente, si manterrà il dato sopra esposto per poter operare il confronto fra scenario di piano e
scenario tendenziale.
La volumetria complessiva generata dagli Ambiti di trasformazione contenuti nel DdP, secondo il
ragionamento precedentemente esposto, è pari a 60.600 mc con un possibile incremento di 6.500
mc.
Il PGT del Comune di Ardesio prevede inoltre, all’interno del PdR, 14 Permessi di Costruire
Convenzionati prevalentemente residenziali per una superficie territoriale complessiva di 28.205
mq e una volumetria pari a 11.700 mc con un possibile incremento di 1.327 mc.
Poiché si tratta di ambiti dalle dimensioni esigue e tutti inseriti nel tessuto urbanizzato già esistente
o in pochi casi sul bordo dell’edificato, tali PdCC verranno approfonditi esclusivamente in merito al
carico insediativo che generano e non al consumo di suolo.
Complessivamente il PGT introduce un incremento di abitanti insediabili pari a 482 unità base9
che potrebbero crescere al massimo di 52 unità complessivamente secondo lo schema di seguito
riportato:
Abitanti insediabili PGT DdP (AT) PdR (PdCC) Totale Ab th base 404 78 482 Ab teorici incremento 43 9 52 Ab th max 447 87 534
Con i dati del PGT a disposizione ed analizzando il Piano Regolatore Generale ancora vigente,
con particolare riguardo alle previsioni non ancora esaurite, è possibile costruire uno scenario di 8 Dal punto di vista dell’occupazione di suolo prevista, i crediti volumetrici vengono trasferiti in altri ambiti di trasformazione, preservando così tali aree dalla concreta edificazione pur mantenendone le potenzialità edificatorie. Tale scelta risulta particolarmente importante rispetto all’impatto ambientale degli Ambiti di Trasformazione del PGT sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo poiché consente di preservare e tutelare delle aree di pregio paesaggistico-ambientale. 9 Gli abitanti insediabili ipotizzati comprendono già una quota di popolazione fluttuante che oggi si attesta intorno al 25% della popolazione residente e potrebbe salire secondo le previsioni del PGT al 30%.
81
crescita tendenziale che vede l’attuazione fino ad esaurimento delle previsioni di PRG non ancora
realizzate (vedi tabella e immagine seguenti) e uno scenario di Piano che considera invece gli
ambiti di trasformazione individuati nel Documento di Piano.
Destinazione d’uso Superficie (mq) Residenziale 174.988,43 Turistico - Alberghiero 5.828,04 Produttivo 15.072,71
La tabella seguente mostra i dati sulla superficie territoriale coinvolta nello scenario tendenziale e
nello scenario di Piano.
Superficie territoriale mq Scenario Città consolidata Nuove previsioni Totale
Scenario tendenziale 1.048.320 195.889 1.244.209 Scenario di Piano 1.048.320 194.013 1.242.333
Rispetto ad uno scenario tendenziale di incremento di consumo di suolo pari a 195.889 mq, lo
scenario di piano introduce un incremento di occupazione di suolo di 194.013 mq, operando una
riduzione rispetto allo scenario tendenziale di 1.876 mq. La preferenza per lo scenario di piano,
che secondo i dati sopra esposti appare sostanzialmente simile allo scenario tendenziale, viene
accordata soprattutto se si considera la localizzazione e il disegno urbano/schema insediativo degli
ambiti di trasformazione, che non si limitano a confermare o meno le previsioni non ancora attuate
82
del PRG ma si inseriscono in un disegno complessivo del territorio comunale di compattazione
degli interventi attento a preservare la continuità degli ambiti naturali e agricoli e a tutelare ampie
aree di pregio naturalistico e paesaggistico, rispetto alle quali deriva una spesso maggiore
estensione degli AT del PGT rispetto alle aree previste dal PRG (si veda a riguardo l’immagine
seguente che sovrappone le espansione previste dal PGT – in rosso con quelle residue del PRG –
in blu). Tale scelta risulta particolarmente importante dal punto di vista non solo del consumo di
suolo e della non frammentazione delle aree naturali ed agricole ma anche del paesaggio nel suo
complesso.
Rispetto agli abitanti insediabili dei due scenari di piano e ai relativi impatti in termini di incremento
dei consumi d’acqua ed energia e di generazione di nuovi rifiuti, la tabella seguente mostra i dati
relativi che conducono ancora una volta a preferire lo scenario di piano rispetto a quello
tendenziale.
Rispetto ad uno scenario tendenziale di incremento di popolazione pari a 1.422 abitanti teorici, lo
scenario di piano introduce un incremento di 482 abitanti insediabili, operando una riduzione
rispetto allo scenario tendenziale del 66% circa.
83
Abitanti teorici e relativi impatti Scenario Abitanti teorici Acqua Energia Rifiuti
Scenario tendenziale 1.422 85.746,6 2.6733,6 328.894,38 Scenario di Piano 482 29.064,6 9.061,6 1.075.481,78
Abitanti teorici scenario tendenziale – Volume edificabile mc/150 ab/mc Abitanti teorici scenario di piano – Volume edificabile mc/150 ab/mc Incremento consumi d’acqua – Abitanti teorici * 60,30 mc/ab/anno (media comunale) Incremento consumi di energia – Abitanti teorici * 18,8 MWh/ab/anno (media comunale) Incremento produzione di rifiuti – Abitanti teorici * 231,29 Kg/ab/anno (media comunale) Argomentata la preferenza dello scenario di piano rispetto allo scenario tendenziale in merito al
consumo di suolo, al disegno urbano e territoriale complessivo e soprattutto agli abitanti insediabili
con i relativi impatti, il paragrafo seguente approfondisce la valutazione ambientale e territoriale
degli Ambiti Territoriali del PGT.
84
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE Nel prosieguo, tramite schede di analisi, si riporta la valutazione degli impatti generati dai singoli
ambiti di trasformazione. Alcune valutazioni fanno riferimento alle seguenti cartografie tematiche:
• Uso del suolo
• Aree protette
• Reticolo idrico
• Fattibilità geologica
• Rete Ecologica Regionale
85
Uso del suolo
86
Aree protette
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Reticolo idrico
88
Fattibilità geologica
89
Rete Ecologica Regionale
90
Anagrafica Ambito di Trasformazione 01 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valzella Obiettivi
Edificazione residenziale a bassa densità sulla scorta di pianificazione di dettaglio coordinata con la previsione di aree e opere di interesse pubblico
Funzioni previste Residenza - Verde pubblico - Verde paesaggistico ambientale
Dotazioni pubbliche attese Cessione aree a verde pubblico e per realizzazione percorso ciclopedonale lungo il fiume Serio Realizzazione tratti di percorso ciclopedonale tra la S.P.49 e il fiume Serio
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 7.754,34 Superficie fondiaria edificabile mq 5.499,77 Area a verde pubblico mq 628,44 Area a verde agricolo E2 mq 1.626,12 Volume edificabile di base mc 3.800 – abitanti insediabili base 25 Incremento volumetrico da realizzarsi mediante utilizzo di crediti volumetrici mc 1.200 – ab ins ulteriori 8 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,00 Distanza tra edifici (De): m. 10,00 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Unificazione accesso da S.P.49; Dotazione di area privata a parcheggio di quartiere non inferiore a 5/mq per abitante Dotazione di tutte le urbanizzazioni primarie a carico dei lottizzanti Il lotto di pertinenza dell’insediamento commerciale esistente deve garantire la necessaria dotazione di aree a parcheggio previste dalle NTA del PdR e del PdS, e la possibilità di futuro spostamento del volume all’esterno della fascia di rispetto del Reticolo Idrico Minore Lotti regolari con esclusione di tipologie edilizie a schiera La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione del percorso ciclopedonale dovrà essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione, ad eccezione del comparto di pertinenza dell’insediamento commerciale esistente inserito in zona B2
Previsioni del precedente PRG
B2 residenziale di completamento superficie mq 4.142,19 volume mc 4970,63 – F3 Spazi attrezzati per il gioco e lo sport
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 1.507,5 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 25 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 5.500 mq, il 71% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 5.782,25 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 25 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 470 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 25 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi. L’AT è inoltre confinante con il Reticolo Idrico Minore.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la funzione che verrà insediata non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 71% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
93
Anagrafica Ambito di Trasformazione 02 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valzella Obiettivi
Saturazione di un comparto già parzialmente edificato con realizzazione di nuova strada di distribuzione e accesso, e rilocalizzazione area di sosta
Funzioni previste Residenza / area a parcheggio Dotazioni pubbliche attese
Strada di collegamento Area parcheggio pubblico
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 4793,74 Superficie fondiaria a destinazione residenziale mq 3.530,07 Superficie fondiaria a destinazione produttiva mq 110,69 Area a parcheggio mq 193,04 Strada mq 959,93 comprensiva di parte dell’attuale sedime esistente Aree a destinazione residenziale: - Volume edificabile mc 2.800 – Abitanti insediabili 19 - Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 - Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 - Distanza tra edifici (De): m. 10,0 - Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica Aree a destinazione produttiva: parametri previsti dalla zona D4
Criteri insediativi La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG
B2 residenziale di completamento superficie mq 3.222,58 volume mc 3.897,09 - parcheggi pubblici - strada di Piano
94
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 1.145,7 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 19 abitanti]. Non calcolabili i consumi del produttivo anche se si ipotizzano di lieve entità. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 3.640.76 mq, il 74% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 4.394,51 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 19 abitanti]. Non calcolabile l’incremento di rifiuti del produttivo anche se si ipotizza di lieve entità.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 357,2 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 19 abitanti]. Non calcolabili i consumi del produttivo anche se si ipotizzano di lieve entità. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
95
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione e, in parte, agli elementi di primo livello.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche data la destinazione d’uso residenziale e l’esigua quota di produttivo.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio prevalentemente destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 74% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato residenziale in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata prevalentemente a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 03 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valzella Obiettivi
Riqualificazione di aree degradate, con creazione di area a verde pubblico costituente rispetto fluviale con funzioni paesistiche e di accessibilità per percorsi ciclopedonali.
La destinazione produttiva/commerciale si integra con la contigua previsione in corso di attuazione (distributore carburanti).
Funzioni previste
Insediamenti misti artigianali/commerciali
Dotazioni pubbliche attese
Cessione aree per passaggio percorso ciclopedonale
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 4.164,00 Superficie D4 mq 3.678,39 Area a verde pubblico mq 488,95 Slp max 3.000 mq compresi interrati Altezza massima costruzioni (H): m. 6,00 fuori terra Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi
La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo, con monetizzazione delle aree eventualmente mancanti. Dotazione di aree a parcheggio con accesso regolamentato sulla SP 49, in misura non inferiore al 100% di slp. Realizzazione di quinta arborea lungo la SP 49. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG
F3 – Spazi attrezzati per il gioco e lo sport
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento di attività artigianali/commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie territoriale destinata a D4 è pari a 3.678,39 mq, l’88% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è urbanizzata. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento di attività artigianali/commerciali.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi energetici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento di attività artigianali/commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
98
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente già costruita confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi. L’AT è inoltre confinante con il Reticolo Idrico Minore.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente già edificata confinante con l’urbanizzato di Ardesio; per tale motivo non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata ad attività artigianali/commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente già edificata confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari all’88% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 6 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio destinata da PGT ad attività artigianali/commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
99
Anagrafica Ambito di Trasformazione 04 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valzella Obiettivi
Realizzazione di nuovo impianto con dimensioni, caratteristiche, e servizi annessi adeguati alle nuove esigenze di razionalizzazione della rete regionale.
Salvaguardia di area ambientalmente e paesaggisticamente significativa da destinare a verde pubblico, a tutela del cannocchiale visivo di Ardesio; su di essa si attesterà il possibile collegamento tra i percorsi
ciclopedonali previsti lungo le due sponde del fiume Serio. Funzioni previste
Impianto distributore carburanti e servizi commerciali annessi
Dotazioni pubbliche attese Cessione gratuita di aree a verde pubblico per rinaturalizzazione ambito di pertinenza fluviale con realizzazione percorso ciclopedonale
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Superficie territoriale mq 16.045,52 Superficie fondiaria edificabile D4 mq 5.117,81 Area a verde pubblico mq 10.927,71 Slp max 300 mq per attività connesse alla gestione impianto distribuzione carburanti (commerciale/bar) Altezza massima costruzioni (H): m. 4,00 fuori terra per attività terziarie Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi
La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. Caratteristiche dell’insediamento idonee a tutelare il cannocchiale panoramico su Ardesio, con interventi architettonici consoni all’architettura di montagna. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione. Realizzazione di eventuale fascia di schermatura arborea a bordo strada.
Previsioni del precedente PRG
F3 – Spazi attrezzati per il gioco e lo sport
100
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento del distributore di carburante/attività commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie territoriale destinata a D4 è pari a 5.117,81 mq, il 32% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricolo e bosco. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento di attività artigianali/commerciali.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi energetici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento del distributore di carburante/attività commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
101
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi. L’AT è inoltre confinante con il Reticolo Idrico Minore.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio; per tale motivo non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a distributore di carburante/attività commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 32% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 4 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio destinata da PGT a distributore di carburante/attività commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
102
Anagrafica Ambito di Trasformazione 05
Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Ludrigno Obiettivi
Integrazione e completamento dell’espansione già prevista sulla piana di Ludrigno, con localizzazione di comparto destinato a ERS in contiguità con quello già realizzato con precedente PL.
Razionalizzazione dei percorsi di accesso viario, con completamento del tornante, e e pedonale, con connessioni tra percorsi storici e sbocco sul marciapiede di via Agher.
Mantenimento di una fascia di salvaguardia paesaggistica in prossimità del ciglio del terrazzamento. Funzioni previste
Residenza / area a parcheggio e verde pubblico Dotazioni pubbliche attese
Allargamento tornante strada esistente con demolizione edificio esistente Realizzazione e cessione di aree a verde pubblico (alberato e non) di mitigazione e schermatura Realizzazione e cessione di area a parcheggio pubblico Realizzazione collegamento pedonale con via Agher Realizzazione percorso pedonale lungo il confine Ovest del PL, in sostituzione del tratto esistente che attraversa il comparto Cessione gratuita di area da destinare a ERS Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie da parte del PL, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 11.210,74 Superficie fondiaria edificabile mq 5.145,35 ERS mq 2.949,83 Area a verde pubblico mq 1.143,81 Area a parcheggio mq 581,41 Strada di progetto mq 1.390,15 Volume libero edificabile mc 4.500 – Abitanti insediabili base 30 Volume ERS di base mc 1.200 - Abitanti insediabili base 8 Volume ERS derivante da crediti volumetrici mc 1.200 - Abitanti insediabili ulteriori 8 Altezza massima costruzioni (H): m. 6,00 Altezza massima costruzioni ERS (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,00 Distanza tra edifici (De): m. 10,00 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Contenimento dell’altezza degli edifici verso il ciglio del terrazzamento (fascia a edificazione libera). Disegno regolare dei lotti ed esclusione di tipologia edilizia a schiera. Demolizione dell’edificio rurale di recente edificazione. La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione degli standard a verde pubblico attrezzato essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettato alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C1 – residenziale di espansione soggetta a P.L. con quota EEP superficie mq 13.310 volume mc 2.992 + mc 13.578
103
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 2.291,4 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 38 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 8.095,18 mq, il 72% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 8.789,02 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 38 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 714,4 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 38 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
104
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 72% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 06 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Staletti Obiettivi
Espansione residenziale a bassa densità, da contenere tra l’edificato esistente e l’orlo naturale costituito da terrazzamento con ciglio boscato (lato Est)
Funzioni previste Edificazione residenziale
Dotazioni pubbliche attese Monetizzazione aree a standard. Dotazione di area privata a parcheggio di quartiere non inferiore a 5/mq per abitante. Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie da parte del PL, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti, comprese opere di tutele sorgenti acquedottistiche.
Parametri edificatori Strumento attuativo:Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 4.680,96 Volume edificabile di base mc 2.000 - Abitanti insediabili base 13 Incremento volumetrico max di mc. 1.500 realizzabile solamente a seguito di interventi di recupero edilizio di edifici in zona A1, in ragione di 1,00 mc di incremento volumetrico ogni 0,5 mc di recupero di edifici in zona A1 - Abitanti insediabili ulteriori 10 Altezza massima costruzioni (H): m. 6,50 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Disegno regolare dei lotti ed esclusione di tipologia edilizia a schiera. La strada di accesso dovrà avere uno sviluppo regolare utile a favorire l’accesso ai lotti dal basso e a minimizzare l’impatto dell’innesto sulla strada comunale. Dovranno essere adottate idonee previsioni di tutela delle sorgenti acquedottistiche esistenti a valle del comparto sulla scorta di adeguata relazione geologica. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettato alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 residenziale di espansione soggetta a P.L. superficie mq 5.885 volume mc 7.062
106
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 783,9 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 13 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 3.006,77 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 13 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 244,4 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 13 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
108
Anagrafica Ambito di Trasformazione 07 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Cerete Obiettivi
Mantenimento di area agricola E2 con funzione paesaggistica
Funzioni previste E2 – Area di valore paesaggistico-ambientale
Dotazioni pubbliche attese
Concorso nella dotazione di aree a standard sul territorio comunale
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Atto di cessione aree Superficie territoriale mq 6.388,72 Credito volumetrico mc 1.500 – Abitanti insediabili 10 Cessione aree a standard mq 250
Criteri insediativi
Il credito volumetrico si costituisce mediante atto pubblico, contestualmente alla cessione gratuita al Comune di Ardesio di aree destinabili a standard, infrastrutture pubbliche o valorizzazione ambientale e paesistica sul territorio del comunale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 – residenziale di espansione soggetta a P.L. superficie mq 6.315 volume mc 7.578
109
Valutazione degli impatti ambientali
Aria ☺
Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente aria. E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Acqua ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli sulla componente acqua. E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 603,00 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Suolo ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente suolo.
Rifiuti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli sulla componente rifiuti. E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 2312,90 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Energia ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli sulla componente energia. E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 188 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
110
Natura e biodiversità ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti positivi sulla componente natura e biodiversità.
Rumore ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente rumore.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente CEM e RI.
Paesaggio ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti positivi sulla componente paesaggio.
Inquinamento luminoso ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 08 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Via Cunella – via Locatelli Obiettivi
Completamento e riqualificazione dell’insediamento produttivo/commerciale esistente, prevedendo una dotazione di slp idonea a conseguire la definitiva abolizione di depositi di mezzi e rifiuti all’aperto.
L’intervento deve essere caratterizzato da elevata qualità architettonica, che integri le funzioni previste in un disegno di raccordo tra il nucleo di antica formazione e il contesto ambientale e paesaggistico del “prati della
Madonna”. Il disegno finale dovrà porsi come fondale per il tratto iniziale di via Locatelli (viale alberato) e come scorcio
per chi entra in Ardesio percorrendo la strada della Cunella Funzioni previste
Produttiva e commerciale
Dotazioni pubbliche attese Adeguamento tratto di pista ciclopedonale nel tratto compreso tra il confine a nord del comparto e l’attraversamento della strada della Cunella, in alternativa dovrà essere reperita e ceduta un’area a standard avente una superficie pari alla s.l.p. realizzabile ex novo o monetizzazione delle stesse.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 5.008,90 Superficie fondiaria edificabile mq 3.918,35 Area a verde agricolo E2 mq 1090,55 Slp max 1.500 mq compresa l’esistente Altezza massima costruzioni (H): m. 9,00 (con distribuzione su due livelli), m. 5,00 (con distribuzione su livello unico) Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi La monetizzazione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. Utilizzo di tecniche costruttive e di disegno di elevata qualità formale e paesistica. Dislocazione dei volumi e loro articolazione funzionali all’integrazione con il contesto caratterizzato dal nucleo di antica formazione e il contesto ambientale e paesaggistico del “prati della Madonna”; anche mediante eventuale recupero e integrazione della volumetria produttiva/commerciale esistente. Razionalizzazione dei percorsi di accesso, anche con distinzione tra le diverse funzioni, con minimizzazione delle superfici impermeabilizzate. Esclusione di depositi di auto, materiali e macchinari all’esterno.
Previsioni del precedente PRG
B1 – residenziale di completamento superficie mq 1229 volume mc 1843 - E1 -agricola
112
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento delle attività produttive e commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie territoriale destinata è pari a 3.918,35 mq, il 78% della superficie territoriale dell’ambito. L’area è in parte già costruita e soggetta dunque a riqualificazione. La destinazione d’uso attuale è agricolo e bosco. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento di attività produttive/commerciali.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi energetici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento delle attività produttive/commerciali. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio; per tale motivo non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata ad attività produttive/commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da agricolo e bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 78% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 9 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio destinata da PGT ad attività produttive/commerciali; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 09 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Via Locatelli Obiettivi
Conferma dell’insediamento residenziale con i criteri generali previsti dall’impianto plani volumetrico già oggetto di valutazione preliminare
Funzioni previste Residenziale
Dotazioni pubbliche attese Adeguamento di percorso ciclopedonale lungo la strada consorziale degli spess, mediante rifacimento delle murature di sostegno lungo il tratto confinante con l’AT. Monetizzazione delle aree a standard.
Parametri edificatori
Strumento attuativo:Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 5.196,70 Volume edificabile mc 4.000 – Abitanti insediabili 27 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo, con monetizzazione delle aree eventualmente mancanti. Disegno regolare dei lotti ed esclusione di tipologia edilizia a schiera. Dotazione di area privata a parcheggio di quartiere non inferiore a 5/mq per abitante. Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie da parte del PL, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 – P.L. Spess superficie mq 7.125 volume mc 8.550
115
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 1.628,1 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 27 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 6.244,83 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 27 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 507,6 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 27 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 10 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Carpignolo Obiettivi
Riqualificazione del comparto produttivo di Carpignolo, finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi con criteri di funzionalità, accessibilità e qualità urbana, con possibilità di riconversione dell’ambito a
destinazione residenziale. Dotazione di aree per servizi pubblici per la contrada Carpignolo, con particolare riguardo alla realizzazione
di aree a parcheggio ed eventuali parcheggi coperti Razionalizzazione dei percorsi di accesso sia per le funzioni produttive che per gli insediamenti residenziali
Adeguamento delle dotazioni di urbanizzazione primaria Funzioni previste
Produttiva/Residenziale Dotazioni pubbliche attese
Viabilità di accesso primaria con percorsi pedonali anche di connessione con la fascia di rispetto fluviale Aree a parcheggio pubblico Aree a verde pubblico di quartiere
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Superficie territoriale mq 5.844,30 Superficie fondiaria mq 5.087,16 Destinazione produttiva:
Superficie coperta massima mq 1.700 Superficie lorda di pavimento max mq 3.400 Aree a standard per parcheggi pubblici mq 1.150, da realizzare e cedere gratuitamente nella misura minima di mq 500, e con possibilità di monetizzazione della quota rimanente Altezza massima costruzioni (H): m. 10,00
Destinazione residenziale: Volume massimo ammissibile mc 3.500 proporzionalmente ripartito sulle volumetrie produttive esistenti che vengono contestualmente demolite – Abitanti insediabili 23 Aree a standard per parcheggi pubblici mq 1.150, da realizzare e cedere gratuitamente nella misura minima di mq 500, e con possibilità di monetizzazione della quota rimanente Altezza massima costruzioni (H): m. 8,50
Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo, con cessione del tratto di strada di accesso ai parcheggi da realizzare e monetizzazione delle aree eventualmente mancanti. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone individuate graficamente nelle tavole di assetto urbanistico PdR 04.
Previsioni del precedente PRG D1 – zona artigianale/industriale superficie mq 3.750 Slp mq 3.000
118
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare una variazione delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 1.386,9 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 23 abitanti] se verrà sostituita la destinazione produttiva con quella residenziale. Se verrà mantenuta la funzione produttiva è possibile ipotizzare una variazione dei consumi idrici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede la riqualificazione del comparto produttivo di Carpignolo, finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi con criteri di funzionalità, accessibilità e qualità urbana, con possibilità di riconversione dell’ambito a destinazione residenziale. Di fatto dunque non risulta nuovo consumo di suolo. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 5.319.67 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 23 abitanti] se verrà sostituita la destinazione produttiva con quella residenziale. Se verrà mantenuta la funzione produttiva è possibile ipotizzare una variazionennella produzione di rifiuti ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 432,4 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 23 abitanti] se verrà sostituita la destinazione produttiva con quella residenziale. Se verrà mantenuta la funzione produttiva è possibile ipotizzare una variazione dei consumi energetici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
119
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da un’area produttiva soggetta a riqualificazione. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo ai corridoi regionali ad alta antropizzazione.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio L’intervento prevede la riqualificazione del comparto produttivo di Carpignolo, finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi con criteri di funzionalità, accessibilità e qualità urbana, con possibilità di riconversione dell’ambito a destinazione residenziale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20/10,00 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 11 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Carpignolo – via I° Maggio Obiettivi
Riqualificazione del comparto produttivo finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi con criteri di funzionalità, accessibilità e qualità urbana. Razionalizzazione dei percorsi di accesso.
Adeguamento delle dotazioni di urbanizzazione primaria. Funzioni previste
Produttiva Dotazioni pubbliche attese
Viabilità di accesso primaria con percorsi pedonali di connessione con la contrada Carpignolo e la fascia di rispetto fluviale. Aree a verde pubblico con funzione di salvaguardia dell’ambito fluviale.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Superficie territoriale mq 9.721,66 Superficie fondiaria edificabile mq 8.622,07 Area a verde pubblico mq 864,62 Superficie coperta massima mq 2.500,00 Superficie lorda di pavimento mq 5.000,00 Altezza massima costruzioni (H): m. 10,00 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo, con monetizzazione delle aree eventualmente mancanti. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone individuate graficamente nelle tavole di assetto urbanistico PdR 04.
Previsioni del precedente PRG D1 – zona artigianale/industriale superficie mq 12.616 Slp mq 10.093
121
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare una variazione delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare una variazione dei consumi idrici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede la riqualificazione del comparto produttivo finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi. Di fatto dunque non risulta nuovo consumo di suolo. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare una variazione nella produzione di rifiuti ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare una variazione nei consumi energetici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da un’area produttiva soggetta a riqualificazione. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo ai corridoi regionali ad alta antropizzazione.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio L’intervento prevede la riqualificazione del comparto produttivo di Carpignolo, finalizzato alla riorganizzazione dei volumi produttivi con criteri di funzionalità, accessibilità e qualità urbana, con possibilità di riconversione dell’ambito a destinazione residenziale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 10,00 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata produttivo e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 12 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Località Foppi Obiettivi
Conseguire una migliore e più sicura accessibilità alla contrada Balatroni. Conferma delle previsioni di insediamento residenziale con criteri di distribuzione edificatoria di minore densità in
considerazione della collocazione orografica dell’area a sfondo dell’area di recente espansione del capoluogo. Funzioni previste
Residenza/area a parcheggio e verde pubblico Dotazioni pubbliche attese
Realizzazione strada d’accesso alla contrada Balatroni avente larghezza non inferiore a m. 5,00 oltre a marciapiede Realizzazione e cessione di aree a parcheggio Realizzazione e cessione di aree a verde pubblico Adeguamento rete acquedottistica con realizzazione di bacino di accumulo a supporto della zona Foppi Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie da parte del PL, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 26.859,07 Superficie fondiaria edificabile mq 18.092,18 Area a verde pubblico mq 3.243,21 Area a parcheggio mq 1.152,45 Strada di progetto mq 3.026,27 Area a verde privato mq 1.155,33 Volume edificabile mc 18.500,00 – Abitanti insediabili 123 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Disegno regolare dei lotti ed esclusione di tipologia edilizia a schiera ad eccezione delle aree confinanti con l’edificato ad ovest del PL. Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie da parte del PL, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti. La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione degli standard a parcheggio e verde pubblico attrezzato essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Dotazione di aree private a parcheggio di quartiere non inferiore a 3/mq per abitante. Compartecipazione alla realizzazione di opere pubbliche o acquisizione aree con una quota di € 100.000,00 da versare al comune alla sottoscrizione della convenzione del Piano Attuativo. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettato alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 – residenziale di espansione soggetta a P.L. con quota EEP superficie P.L. mq 26.330 volume attribuito mc 26.856 quota EEP mc 5.926 - strada di piano / aree a verde e parcheggi
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 7.416,9 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 123 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 18.092,18 mq, il 67% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 28.523,67 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 123 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 2.312,4 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 123 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e in parte ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi. L’ambito è inoltre interessato dal Reticolo idrico minore.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 67% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 13 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Via Locatelli / piazza monte Grappa Obiettivi
Ridisegno edilizio del comparto in funzione della riqualificazione
Funzioni previste Commerciale/Direzionale
Dotazioni pubbliche attese
Ridisegno delle aree pubbliche di perimetro all’intervento, con integrazione degli spazi dovuti per standard urbanistici.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Superficie territoriale mq 1.238,06 Superficie fondiaria edificabile mq 942,70 Area a parcheggio mq 295,35 Volume edificabile di base mc 3.500 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,50 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Può essere consentito il completo ridisegno edilizio con modifica del comparto urbanistico, in accordo con ll’Amministrazione comunale, intervenendo su spazi limitrofi anche di proprietà pubblica. La relativa convenzione dovrà prevedere i seguenti elementi di riqualificazione e di impegno: Dotazione di aree di sosta di uso pubblico al servizio del comparto senza compromissione delle aree pubbliche di sosta oggi esistenti. Realizzazione pensilina attesa per servizi trasporto pubblico. Assunzione delle spese di eventuale adeguamento di reti e sottoservizi.
Previsioni del precedente PRG B2 residenziale di completamento con possibilità di incremento commerciale soggetto a Operazione Urbanistico-Edilizia
127
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare una variazione delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare una variazione dei consumi idrici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede il ridisegno edilizio del comparto in funzione della riqualificazione. Di fatto dunque non risulta nuovo consumo di suolo. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 2. La classe 2 identifica una fattibilità alla edificazione con modeste limitazioni.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare una variazione nella produzione di rifiuti ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare una variazione nei consumi energetici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata soggetta a riqualificazione. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo ai corridoi regionali ad alta antropizzazione.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio L’intervento prevede la riqualificazione del comparto oggi esistente nell’urbanizzato di Ardesio. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,50 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 14 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Asta del Rino – via 1° maggio Obiettivi
Realizzazione del nuovo parco urbano con funzioni plurime, riqualificando e valorizzando un’area riscoperta recentemente grazie al parziale coinvolgimento nella nuova pista ciclopedonale. L’area è destinata a diventale il luogo centrale del tempo libero e della ricreazione (verde attrezzato, orti urbani, percorsi pedonali, strutture sportive a basso impatto), oltre che una nuove porta di accesso al centro storico,
valorizzando l’utilizzo della passerella pedonale esistente, dell’area antistante direttamente collegata a via 1° maggio e alla SP 49, nonché l’antica strada del paradiso dei cani.
Funzioni previste Verde pubblico / Percorsi ciclopedonali Aree a parcheggio Strutture di ristoro Orti familiari Verde paesistico/ambientale Mantenimento attività rurali accessori e compatibili con le funzioni pubbliche
Dotazioni pubbliche attese Aree destinate a verde pubblico e percorsi ciclopedonali Sistemi di accesso agevolato al capoluogo Aree a parcheggio per pullman Aree da riservare a orti familiari Aree utilizzabili per manifestazioni all’aperto Passerella su torrente Rino
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Superficie territoriale mq 68.940,31 Area a verde pubblico mq 33.018 Area a parcheggio mq 2.630 Edificio destinato al ristoro/sorveglianza/gestione del parco di slp massima di 250 mq. con possibilità di alloggio per custode di slp integrativa di mq. 60, Edifici esistenti in zona E7 con possibilità di interventi limitati a quanto previsto dalle NTA per le zone in classe di fattibilità geologica 4, da mantenere a funzione rurale o da dismettere per creazione di funzioni di supporto e servizi per il parco.
Criteri insediativi
Localizzazione del volume da destinare a ristoro in area geologicamente protetta, con caratteristiche di elevata qualità architettonica e di inserimento paesaggistico. Possibile localizzazione di struttura di collegamento meccanizzato verticale lungo la strada consorziale esistente, in collegamento con percorso pedonale in quota. Localizzazione di aree attrezzate per il gioco lungo il fronte Ovest del terrazzamento di via Maninetti. Localizzazione delle aree per orti familiari lungo il terrazzamento situato in sponda destra del torrente Rino.
Previsioni del precedente PRG E4 - Parco fluviale
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria ☺
Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente aria.
Acqua ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente acqua. E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici di lieve entità relativo alle strutture di ristoro.
Suolo Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente suolo benché sia possibile ipotizzare un lieve consumo di suolo relativo alle strutture di ristoro e al parcheggio previsti. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as e 4Ee. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi. La classe 43 identifica una fattibilità alla edificazione con gravi limitazioni, nello specifico la sottoclasse 4Ee identifica le aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia.
Rifiuti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente rifiuti. E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti di lieve entità relativo alle strutture di ristoro.
Energia ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente energia. E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi energetici di lieve entità relativo alle strutture di ristoro.
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Natura e biodiversità Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente acqua. L’ambito ricade nella RER con particolare riferimento agli elementi di secondo livello e al corridoio regionale ad alta antropizzazione. E’ inoltre interessato dal Reticolo idrico minore.
Rumore ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente rumore.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente CEM e RI.
Paesaggio Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente paesaggio. Particolare attenzione dovrà essere posta all’inserimento paesaggistico della eventuale struttura di collegamento meccanizzato verticale lungo la strada consorziale esistente, in collegamento con percorso pedonale in quota.
Inquinamento luminoso ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parco urbano si ipotizzano impatti nulli sulla componente inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 15 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Via d’Acquacc
Obiettivi Riqualificazione del comparto mediante trasformazione/sostituzione dell’edificazione esistente con edifici di
elevata qualità architettonica e paesistica a destinazione commerciale, con esclusione della media distribuzione alimentare, direzionale e artigianale.
Funzioni previste Insediamenti commerciali e/o artigianali
Dotazioni pubbliche attese
Cessione al comune di aree a standard nell’ambito delle previsioni del PdS parcheggio pubblico da realizzare nella misura minima di mq 500 e la quota rimanente da monetizzare.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 5.149,70 Superficie fondiaria mq 5.149,70 Superficie lorda di pavimento max mq 3.500,00 comprensivo delle quote residenziali afferenti all’insediamento Aree a standard di parcheggio pubblico da realizzare nella misura minima di mq 500 e la quota rimanente da monetizzare Altezza massima costruzioni (H): m. 10,00 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Distribuzione di accessi e percorsi funzionali a ridurre i pericoli di immissione sulla SP 49. Possibilità di riduzione del rispetto stradale dalla SP 49 a m 10,00. Edificazione con caratteristiche di elevata qualità architettonica e paesistica. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone individuate graficamente nelle tavole di assetto urbanistico PdR 04.
Previsioni del precedente PRG D1 - Zona artigianale-industriale superficie mq 5.149,71 superficie lorda di pavimento mq 4.119,77
133
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare una variazione delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare una variazione dei consumi idrici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede la riqualificazione del comparto mediante trasformazione/sostituzione dell’edificazione esistente. Di fatto dunque non risulta nuovo consumo di suolo. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare una variazione nella produzione di rifiuti ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare una variazione nei consumi energetici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata soggetta a riqualificazione. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo ai corridoi regionali ad alta antropizzazione.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio L’intervento prevede la riqualificazione del comparto mediante trasformazione/sostituzione dell’edificazione esistente. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 10,00 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente urbanizzata e soggetta riqualificazione; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 16
Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Via Acqualina
Obiettivi
Riqualificazione area di interesse paesistico all’ingresso della Valcanale. Localizzazione di insediamenti artigianali privati a impatto controllato e di aree di uso pubblico destinate a servizi ambientali e di mantenimento del territorio.
Funzioni previste D4 - Insediamenti per stoccaggio materiali e attrezzature per attività edilizia
Aree per servizi di uso pubblico / tecnologici Dotazioni pubbliche attese
Cessione aree ad uso pubblico e realizzazione opere infrastrutturali delle stesse.
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 4.204,50 Superficie fondiaria edificabile mq 2.522,41 Area a uso pubblico mq 1.105,52 Superficie lorda di pavimento mq 750,00 Altezza massima costruzioni (H): m. 6,00 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi
Ingresso unico con servitù di passo. Fascia di rispetto stradale piantumata. Nuovo edificio inserito nel limite massimo di inviluppo indicato nello schema. Tipologia edilizia consona con l’ambiente montano. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone individuate graficamente nelle tavole di assetto urbanistico PdR 04.
Previsioni del precedente PRG
Verde attrezzato
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento delle strutture per lo stoccaggio di materiali e attrezzature per attività edilizia e dei servizi di uso pubblico / tecnologici. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie territoriale destinata a D4 è pari a 2.522,41 mq, il 60% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è bosco. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento delle strutture per lo stoccaggio di materiali e attrezzature per attività edilizia e dei servizi di uso pubblico / tecnologici.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi energetici ad oggi non quantificabile derivante dall’insediamento delle strutture per lo stoccaggio di materiali e attrezzature per attività edilizia e dei servizi di uso pubblico / tecnologici. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo e secondo livello e ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio; per tale motivo non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata all’insediamento delle strutture per lo stoccaggio di materiali e attrezzature per attività edilizia e dei servizi di uso pubblico / tecnologici; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da bosco confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 60% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà i 6 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio destinata da PGT all’insediamento delle strutture per lo stoccaggio di materiali e attrezzature per attività edilizia e dei servizi di uso pubblico / tecnologici; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 17 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Località Foppa
Obiettivi Recupero volumetrico e riqualificazione dell’antica contrada della Foppa, con previsione di ampliamento
edificazione secondo criteri di disegno urbanistico e architettonico affini a quello dell’impianto originario, ponendo attenzione ai percorsi storici e alle relazioni col contesto.
Possibilità di realizzazione di superfici destinate a ricettività con caratteristiche innovative a funzionali alla valorizzazione dell’insediamento.
Salvaguardia e valorizzazione ambientale e agronomica dell’esteso comparto agricolo di pertinenza dell’insediamento.
Funzioni previste Zona A2 soggetta a Piano di Recupero con previsione di ampliamento edificazione residenziale
Zone di valore paesaggistico-ambientale - E1 – E2 – E3 Dotazioni pubbliche attese
Vincolo di asservimento dell’area agricola esterna all’ambito edificato a destinazione agricola e al presidio territoriale, ai sensi del titolo III della l.r. 12/2005, che potrà comprendere anche l’eventuale realizzazione di insediamento rurale con annessa abitazione. Facoltà di futuro assoggettamento a uso pubblico da parte del Comune di Ardesio del percorso stradale di servizio risalente dalla contrada di Marinoni. Riqualificazione tratti di mulattiera esistente. Cessione di area attrezzata quale piazzola di sosta attrezzata lungo l’itinerario escursionistico in prossimità dell’edificato con realizzazione di posti area di sosta e ristoro opportunamente attrezzata. Realizzazione completa delle urbanizzazioni primarie al servizio degli insediamenti, compresi gli eventuali potenziamenti alle infrastrutture esistenti, da effettuare contestualmente all’avvio degli interventi edilizi.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Intervento di recupero edilizio dell’edificato storico (zona A2) con possibilità di incremento volumetrico fino a un totale di mc 10.000, compreso l’esistente – Abitanti insediabili 67 Possibilità di ulteriore incremento volumetrico di mc. 2.200 per realizzazione di infrastruttura ricettiva, anche con la formula dell’albergo diffuso, con vincolo decennale di mantenimento in esercizio. Edificazione in zona E1 di strutture per azienda agricola insediabile nell’area dell’Ambito di Trasformazione, da assoggettare per i parametri urbanistici al Titolo 8 delle NTA del PdR. Realizzazione della viabilità primaria (sedime viario e opere d’arte) contestualmente all’avvio degli interventi edilizi convenzionati Possibilità di successiva integrazione con funzioni agrituristiche connesse.
Criteri insediativi Gli interventi di recupero e/o ricostruzione dell’antico nucleo della Foppa dovranno far riferimento all’impianto urbanistico preesistente. Analogamente, le volumetrie in espansione dovranno costituire coerente estensione dei principi insediativi originari e tipici della contrada. Le caratteristiche architettoniche e di finitura degli edifici dovranno riferirsi alle tipologie e alle caratteristiche storiche delle contrade della zona Bani-Ficarelli-Foppa. Impiego di tecnologie costruttive a basso impatto ambientale (basso consumo energetico,ciclo dell’acqua rispettoso delle sottostanti captazioni). Piazzola di sosta attrezzata in prossimità dell’edificato con superficie di mq 400 con inserimento di struttura coperta di 30 mq completa di attrezzature di arredo (tavoli e panche).
Previsioni del precedente PRG Zona A soggetta a Piano di Recupero con previsione di ampliamento edificazione Zona E1 - agricola
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare una variazione dei consumi idrici che risulteranno nel complesso pari a 4.040,01 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 67 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto all’interno di una piccola porzione di urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede il recupero volumetrico e la riqualificazione dell’antica contrada della Foppa, con previsione di ampliamento dell’edificazione esistente senza rilevante nuovo consumo di suolo. E’ prevista inoltre la possibilità di realizzare attività ricettive con caratteristiche innovative a funzionali alla valorizzazione dell’insediamento e la salvaguardia e valorizzazione ambientale e agronomica dell’esteso comparto agricolo di pertinenza dell’insediamento. La destinazione d’uso attuale è agricola e bosco. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as e 4Ee. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi. La classe 4 identifica una fattibilità alla edificazione con gravi limitazioni, nello specifico la sottoclasse 4Ee identifica le aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare una variazione nella produzione di rifiuti urbani che risulteranno nel complesso pari a 15.496,43 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 67 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare una variazione nei consumi energetici che risulteranno nel complesso pari a 1.259,6 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 67 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto all’interno di una piccola porzione di urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura e bosco con una piccola porzione di urbanizzato. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello e in parte ai corridoi regionali ad alta antropizzazione che si sovrappongono ai primi. L’ambito è inoltre interessato dal Reticolo idrico minore.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura e bosco con una piccola porzione di urbanizzato; date le funzioni previste non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata al recupero della residenza con possibilità di realizzare attività ricettive e con aree di salvaguardia e valorizzazione ambientale e agronomica dell’esteso comparto agricolo di pertinenza dell’insediamento; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura e bosco con una piccola porzione di urbanizzato soggetto a recupero con possibilità di realizzare attività ricettive e con aree di salvaguardia e valorizzazione ambientale e agronomica dell’esteso comparto agricolo di pertinenza dell’insediamento.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata al recupero della residenza con possibilità di realizzare attività ricettive e con aree di salvaguardia e valorizzazione ambientale e agronomica dell’esteso comparto agricolo di pertinenza dell’insediamento; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
141
Anagrafica Ambito di Trasformazione 18 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Rizzoli Obiettivi
Riqualificazione territoriale contrada Rizzoli con incremento spazi a parcheggio ed eliminazione costruzioni improprie antistanti il nucleo storico.
Completamento a saturazione della capacità edificatoria a valle della strada comunale della Valcanale. Funzioni previste
Residenza / aree a verde privato e parcheggi Dotazioni pubbliche attese
Parcheggi pubblici
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 2.863,90 Superficie fondiaria edificabile mq 1.322,60 Area a verde privato mq 650,87 Area a parcheggio mq 282,30 Strada esistente mq 608,13 Volume edificabile di base mc 800 – Abitanti insediabili di base 5 Incremento volumetrico max di mc 400 – Abitanti insediabili ulteriori 3 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Tipologia edilizia costituita da edifici singoli con massimo 4 unità abitative per edificio. La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione degli standard a parcheggio e l’eliminazione delle costruzioni improprie antistanti il nucleo storico dovrà essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG E1 - Agricola / parcheggio
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua ☺ E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 301,5 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 5 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto all’interno di una piccola porzione di urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo ☺ L’intervento prevede la riqualificazione territoriale della contrada Rizzoli con incremento spazi a parcheggio, eliminazione costruzioni improprie antistanti il nucleo storico e completamento a saturazione della capacità edificatoria a valle della strada comunale della Valcanale. La superficie fondiaria edificabile è pari a 1.322,60 mq, il 46% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola e in parte urbanizzata. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti ☺ E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 1.156,45 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 5 abitanti].
Energia ☺ E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 94 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 5 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto all’interno di una piccola porzione di urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
143
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura con una porzione di urbanizzato. L’ambito di trasformazione è in parte compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di secondo livello.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura con una porzione di urbanizzato; date le funzioni previste non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata alla riqualificazione territoriale della contrada Rizzoli con incremento spazi a parcheggio, eliminazione costruzioni improprie antistanti il nucleo storico e completamento a saturazione della capacità edificatoria a valle della strada comunale della Valcanale; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura con una porzione di urbanizzato soggetta a riqualificazione e incremento minimo. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata alla riqualificazione territoriale della contrada Rizzoli con incremento spazi a parcheggio, eliminazione costruzioni improprie antistanti il nucleo storico e completamento a saturazione della capacità edificatoria a valle della strada comunale della Valcanale; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
144
Anagrafica Ambito di Trasformazione 19 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Valcanale Obiettivi
Riqualificazione generale dell’area di Valcanale e razionalizzazione infrastrutture esistenti.
Funzioni previste E2 – Area di valore paesaggistico-ambientale
Zone ad uso pubblico Aree destinabili a orti familiari Dotazioni pubbliche attese
Cessione aree ad uso pubblico e/o per orti familiari Ripristino e valorizzazione dell’antico cimitero dismesso, a confine del comparto,con interventi di restauro conservativo per gli elementi di arredo funerario presenti.
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Atto di cessione aree Superficie territoriale mq 4.476,13 Credito volumetrico mc 1.500 – Abitanti insediabili 10 Cessione aree a standard mq 554
Criteri insediativi
Il credito volumetrico si costituisce mediante atto pubblico, contestualmente alla cessione gratuita al Comune di Ardesio di aree destinabili a standard, infrastrutture pubbliche o valorizzazione ambientale e paesistica sul territorio del comunale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 – residenziale di espansione soggetta a P.L. superficie mq 5.270 volume mc 6.324
145
Valutazione degli impatti ambientali
Aria ☺
Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente aria. E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Acqua ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli sulla componente acqua. E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a 603,00 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Suolo ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente suolo.
Rifiuti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli sulla componente rifiuti. E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 2312,90 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
Energia ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli sulla componente energia. E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 188 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 10 abitanti] inerente i crediti volumetrici che saranno localizzati nelle relative aree di atterraggio.
146
Natura e biodiversità ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti positivi sulla componente natura e biodiversità.
Rumore ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente rumore.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente CEM e RI.
Paesaggio ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti positivi sulla componente paesaggio.
Inquinamento luminoso ☺ Data la destinazione d’uso prevista come area di valore paesaggistico-ambientale/zona ad uso pubblico/orti familiari si ipotizzano impatti nulli/positivi sulla componente inquinamento luminoso.
147
Anagrafica Ambito di Trasformazione 20 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Valcanale Obiettivi
Riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-sportivo dell’ambito di Valcanale. Acquisizione di area destinabile ad attrezzature sportive e ricreative.
Realizzazione di percorso pedonale tra centro della frazione e zona del laghetto. Possibilità di accesso al piano inclinato per futura integrazione di fruibilità dei percorsi e dei sentieri in montagna.
Funzioni previste Residenza / aree a verde pubblico attrezzato e parcheggi
Dotazioni pubbliche attese
Cessione gratuita di aree per la realizzazione di impianto sportivo/ricreativo. Realizzazione di parcheggi lungo la strada e passaggio pedonale.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 10.555,41 Superficie fondiaria edificabile mq 6.287,83 Area a verde pubblico mq 3.823,50 Area a parcheggio mq 714,81 Volume edificabile di base mc 3.500 – Abitanti insediabili di base 23 Incremento volumetrico mc 1.200 – Abitanti insediabili ulteriori 8 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,0 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi
Tipologia edilizia costituita da edifici singoli con massimo 4 unità abitative per edificio. La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione degli standard dovrà essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettato alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG C2 residenziale di espansione soggetta a P.L. superficie mq 4.055 volume mc 4.866 - C3 turistico-alberghiera soggetta a PL superficie mq 2.377 S.l.p. mq 1.901 B2 residenziale di completamento superficie mq 3.575 volume mc 4.290
148
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a1.386,9 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 23 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 6.287,83 mq, il 60% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 5.319,67 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 23 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 432,4 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 23 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
149
Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo e di secondo livello.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 60% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
150
Anagrafica Ambito di Trasformazione 21 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Valcanale - Babes
Obiettivi Completamento della fascia di edificazione residenziale secondo criteri di salvaguardia delle zone di pertinenza
visiva e funzionale dell’antico nucleo di Babes. Dotazione di servizi pubblici di prossimità.
Realizzazione di percorso pedonale tra centro della frazione e zona del laghetto. Creazione di aree destinabili a orti familiari.
Funzioni previste Residenza / aree a verde pubblico e parcheggi.
Zona E2 destinabile a orti familiari. Dotazioni pubbliche attese
Realizzazione area a parcheggio. Creazione di fasce a verde (alberato e non) di mitigazione e schermatura, con percorso pedonale. Disponibilità di area destinabile a orti familiari.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 11.823,83 Superficie fondiaria edificabile mq 5.969,45 Area a verde pubblico mq 939,24 Area a parcheggio mq 373,57 Volume edificabile di base mc 3.000 – Abitanti insediabili di base 20 Incremento volumetrico max di mc 1.000 da realizzarsi solo successivamente ad interventi di recupero in zona A di Babes o Zanetti in ragione di 1,00 mc di incremento volumetrico ogni 0,50 mc di recupero di edifici in zona A – Abitanti insediabili ulteriori 7 Altezza massima costruzioni (H): m. 8,20 Distanza dai confini (Dc): m. 5,00 Distanza tra edifici (De): m. 10,00 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi
Tipologia edilizia costituita da edifici singoli con massimo 4 unità abitative per edificio. La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. La realizzazione degli standard a verde pubblico attrezzato e parcheggi dovrà essere effettuata prima dell’inizio della edificazione residenziale. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione.
Previsioni del precedente PRG B3 – residenziale di completamento superficie mq 3.828 volume mc 3.062 - E1 - agricola
151
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici pari a1.206 mc/anno [60,30 mc/ab/anno (media comunale) * 20 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo La superficie fondiaria edificabile è pari a 5.969,45 mq, il 50% della superficie territoriale dell’ambito. La destinazione d’uso attuale è agricola. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani pari a 4.625,8 kg/anno [231,29 Kg/ab/anno (media comunale) * 20 abitanti].
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici pari a 376 MWh/anno [18,8 MWh/ab/anno (media provinciale) * 20 abitanti]. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è posto al confine dell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo e di secondo livello.
Rumore ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio; data la destinazione d’uso prevista non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici. Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti si veda quanto riportato nella tabella relativa alle indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente destinata ad agricoltura confinante con l’urbanizzato di Ardesio, con una superficie fondiaria pari al 50% dell’intera superficie territoriale. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,20 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio destinata a residenza; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 22 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione Valcanale - laghetto
Obiettivi Estensione e potenziamento di ambito a destinazione alberghiera in prossimità dell’area di maggior qualità
ambientale e ricreativa del territorio di Ardesio. Funzioni previste
Alberghiero Dotazioni pubbliche attese
Incremento dotazione aree a parcheggio
Parametri edificatori Strumento attuativo: Piano Lottizzazione Superficie territoriale mq 9.345,93 Superficie fondiaria edificabile mq 9.345,93 Area a parcheggio 100% della slp alberghiera da individuarsi anche in aree E2 limitrofe all’ambito di trasformazione, in aderenza alla viabilità esistente, di cui 50% pubblici e 50% di pertinenza all’edificazione alberghiera. Monetizzazione altre aree a standard urbanistico. Superficie lorda di pavimento a destinazione alberghiera massima in incremento all’esistente mq 1.500. Possibilità di incremento volumetrico con volumetrie derivanti all’attuazione dell’AT 24. Altezza massima costruzioni (H): m. 8,50 Distanza dai confini (Dc): m. 5,00 Distanza tra edifici (De): m. 10,0 Distanza dal ciglio stradale (Ds): m. 5,00 salvo diversa indicazione grafica
Criteri insediativi Tipologie edilizie con richiamo alla tradizione architettonica montana, caratterizzate da elevata qualità e grado di integrazione paesaggistica. Fino all’attuazione le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di nuova edificazione; per l’edificio residenziale esistente sono ammessi gli interventi di cui alle lettere a/b/c/d dell’art.27 della l.r. 12/2005 e s.m.i.
Previsioni del precedente PRG C3 Turistico-alberghiera superficie mq 1202 S.l.p. mq 962,40 - B2 residenziale di completamento superficie mq 1.552,70 volume mc 1.863,30 - verde privato vincolato
154
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare una variazione delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete idrica, rete fognaria).
Suolo L’intervento prevede l’estensione e potenziamento di ambito a destinazione alberghiera (max 1.500 mq slp) in prossimità dell’area di maggior qualità ambientale e ricreativa del territorio di Ardesio. L’area è attualmente occupata da agricolo. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici ad oggi non quantificabile. Poiché l’ambito di trasformazione identificato è inserito nell’urbanizzato esistente risulta essere dotato delle infrastrutture di servizio necessarie (rete elettrica e rete del gas).
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e in piccola parte urbanizzata soggetta a estensione e potenziamento delle funzioni esistenti. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo e secondo livello. L’area è inoltre interessata dal Reticolo idrico minore.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e in piccola parte urbanizzata soggetta a estensione e potenziamento delle funzioni esistenti; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di attività che verranno insediate.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e in piccola parte urbanizzata soggetta a estensione e potenziamento delle funzioni esistenti; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio L’intervento prevede l’estensione e potenziamento di ambito a destinazione alberghiera (max 1.500 mq slp) in prossimità dell’area di maggior qualità ambientale e ricreativa del territorio di Ardesio. Dal punto di vista delle altezze, l’edificato in previsione non supererà gli 8,50 m, in coerenza il contesto urbano nel quale si inserisce.
Inquinamento luminoso ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e in piccola parte urbanizzata soggetta a estensione e potenziamento delle funzioni esistenti; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 23 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valcanale Obiettivi
Ambito di trasformazione a valenza sovracomunale. L’area diventa di proprietà pubblica in attuazione dell’ambito di trasformazione AT 28 del Documento di
Piano del PGT del Comune di Gromo, come indicato nella scheda AT 23b Documento di Piano del PGT del Comune di Ardesio.
Completare la dotazione a parcheggi della stazione turistica di Valcanale a servizio delle partenze degli itinerari escursionistici.
Realizzazione della stazione di partenza di impianto a fune in esclusiva funzione dell’attuazione della AT 24. Funzioni previste
Parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita in attuazione della AT 24 Dotazioni pubbliche attese
Parcheggi
Parametri edificatori
Strumento attuativo: Programma Integrati di Intervento Superficie territoriale mq 8.683,80 Area a parcheggio mq 4.744,17 Area uso pubblico mq 1.698,32
Criteri insediativi
La cessione delle aree a standard deve essere contestuale alla sottoscrizione della convenzione del piano attuativo. Fino all’attuazione del PL le aree dell’Ambito di Trasformazione sono assoggettate alle NTA del Piano delle Regole relative alle zone E2 con divieto di realizzazione di qualsiasi edificazione
Previsioni del precedente PRG Area parcheggio e uso pubblico
157
Valutazione degli impatti ambientali
Aria
Data la destinazione d’uso prevista come parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita si ipotizza un possibile peggioramento delle condizioni atmosferiche locali in ragione del traffico indotto.
Acqua ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita si ipotizzano impatti nulli sulla componente acqua.
Suolo Data la destinazione d’uso prevista come parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita si ipotizzano impatti negativi sulla componente suolo in termini di consumo, benché presumibilmente di lieve entità. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as e 4Ee. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi. La classe 4 identifica una fattibilità alla edificazione con gravi limitazioni, nello specifico la sottoclasse 4Ee identifica le aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia.
Rifiuti ☺ Data la destinazione d’uso prevista come parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita si ipotizzano impatti nulli sulla componente rifiuti.
Energia Data la destinazione d’uso prevista come parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita si ipotizza un possibile incremento nel consumo energetico ad oggi non quantificabile.
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e boscata soggetta alla realizzazione di parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello. L’area è inoltre interessata dal Reticolo idrico minore.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e boscata soggetta alla realizzazione di parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di emissioni acustiche, anche se sarà da valutare attentamente il traffico indotto e la tipologia di impianti di risalita.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti ☺ Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e boscata soggetta alla realizzazione di parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio L’intervento prevede la realizzazione di parcheggi pubblici ed eventuale partenza di impianti di risalita, che potrebbero produrre impatti negativi sul paesaggio.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio attualmente agricola e boscata soggetta alla realizzazione di parcheggi pubblici ed eventuale partenza impianti di risalita; non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Anagrafica Ambito di Trasformazione 24 Inquadramento area Schema indicazioni progettuali DdP
Localizzazione
Valcanale – Alpe Piazza Obiettivi
Riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati insediamenti di
fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. Adeguamento a condizioni di sicurezza della strada di accesso.
Funzioni previste Strutture turistiche e ricreative a basso impatto ambientale/possibili insediamenti ricettivi/ambiti di riqualif. ambientale. Funzionalità estive:
- Alpeggio - Trekking a piedi / a cavallo - Circuito naturalistico (Parco delle Orobie Bergamasche/sentiero dei fiori/sentiero delle farfalle/consorzio Arera) - Circuito alpeggi/alpeggi didattici/alloggi in alpeggio - Supporto logistico per ascensioni alpine (Arera/Corna piana) - Supporto logistico a circuito mountain-bike - Campeggi temporanei (piàs al vac)
Funzionalità invernali: - Supporto logistico a circuito sci-alpinismo e ciàspole - Supporto logistico per alpinismo invernale (cascata di ghiaccio – scuola alpinistica su ghiaccio) - Supporto logistico per circuito alloggi in alpeggio (ciàspola+sci alpinismo+alloggio) - Eventuale campo-scuola e pista baby “piazza”
Strutture di supporto: - Struttura ristoro/rifugio, idonea anche per turismo sociale e per gruppi/famiglie, in sostituzione dell’ex albergo Sempreneve (fino a 4.000 mc.), con eventuale SPA
Utilizzo delle strutture esistenti (baite e rifugi vari) con funzione di attività ricettiva integrativa. Mantenimento nell’ambito della AT 24 di una struttura con funzione agricolo-zootecnica dimensionata per l’utilizzo del foraggio di tutto l’ambito.
Dotazioni pubbliche attese Riqualificazione ambientale dell’area, con smantellamento impianti di risalita dismessi, Smantellamento totale o parziale (ma con riqualificazione) delle altre strutture artificiali in dismissione Sistemazione idrogeologica con messa in sicurezza dei versanti oggetto di precedenti interventi di trasformazione Regimazione alveo vallone Ripristino accessibilità ad alpe Vaghetto Utilizzo convenzionato per funzioni di presidio territoriale Eventuale impianto di arroccamento funiviario, con partenza dalla zona del laghetto di Valcanale AT 23.
Parametri edificatori Strumento attuativo: Programma Integrato di Intervento Per l’intervento complessivo: attuazione mediante Programma Integrato di Intervento, (urbanizzazioni primarie interamente a carico dei proponenti) Capacità insediativa di base mc. 4.000 (destinazione turistico/alberghiera) In caso di interventi convenzionati con previsione di trasporto funiviario o definitiva messa in sicurezza della strada di accesso (con assunzione di sgombero neve a partire dal laghetto di Valcanale): Credito volumetrico per insediamenti alberghieri da situare nella zona a monte del laghetto di Valcanale (0,7 mq/mq di Slp) Possibilità di intervento con Permesso di Costruire Convenzionato per esecuzione di interventi di bonifica ambientale e sistemazione idrogeologica (con eventuale “bonus” volumetrico per locali ristoro/bar/rifugio di mc. 1.000 max all’arrivo del secondo impianto in quota)
Criteri insediativi Tipologia edilizia consona all’ambiente montano, anche con linee architettoniche moderne in località Pià Spis. Tipologia edilizia consona all’ambiente montano e recupero tipologie esistenti per il restante ambito. Impiego per le nuove strutture di tecnologie a basso impatto ambientale (prefabbricazione leggera,recupero energetico,ciclo dell’acqua rispettoso delle sottostanti captazioni).
Previsioni del precedente PRG E3 – zona di valorizzazione ambientale soggetta a Pianificazione d’Area convenzionata
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Valutazione degli impatti ambientali
Aria
E’ possibile ipotizzare un incremento delle emissioni atmosferiche dovuto ai nuovi impianti di riscaldamento che verranno realizzati e per la nuova mobilità indotta.
Acqua E’ possibile ipotizzare un incremento dei consumi idrici ad oggi non quantificabile.
Suolo L’intervento prevede la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati gli insediamenti di fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. E’ previsto inoltre l’adeguamento a condizioni di sicurezza della strada di accesso. Non si ipotizzano dunque consistenti consumi di suolo. La destinazione d’uso attuale è roccia, bosco e pascolo incolto. La classe di fattibilità geologica nella quale si colloca l’ambito è 3 as e 4Ee. La classe 3 identifica una fattibilità alla edificazione con consistenti limitazioni, nello specifico la sottoclasse 3As identifica le aree acclivi o prossime a scarpate/acclivi. La classe 4 identifica una fattibilità alla edificazione con gravi limitazioni, nello specifico la sottoclasse 4Ee identifica le aree a pericolosità molto elevata di esondazione torrentizia.
Rifiuti E’ possibile ipotizzare un incremento nella produzione di rifiuti urbani ad oggi non quantificabile.
Energia E’ possibile ipotizzare un incremento nei consumi energetici ad oggi non quantificabile.
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Natura e biodiversità Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da roccia, bosco e pascolo incolto ove è prevista la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati gli insediamenti di fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. E’ previsto inoltre l’adeguamento a condizioni di sicurezza della strada di accesso. L’ambito di trasformazione è interamente compreso nella Rete Ecologica Regionale, con particolare riguardo agli elementi di primo livello ed interessa il Parco Regionale delle Orobie bergamasche e i Siti Rete Natura 2000 SIC Val Nossana – Cima di Grem e Zps Orobie bergamasche. L’area interessa inoltre il Reticolo idrico minore.
Rumore Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da roccia, bosco e pascolo incolto ove è prevista la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale; date le funzioni previste si ipotizza possano produrre impatti in termini di emissioni acustiche seppur di lieve entità.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da roccia, bosco e pascolo incolto ove è prevista la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati gli insediamenti di fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. E’ previsto inoltre l’adeguamento a condizioni di sicurezza della strada di accesso. Non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di generazione di campi elettromagnetici.
Paesaggio Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da roccia, bosco e pascolo incolto ove è prevista la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati gli insediamenti di fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. E’ previsto inoltre l’adeguamento a condizioni di sicurezza della strada di accesso. E ‘ possibile ipotizzare un impatto sul paesaggio.
Inquinamento luminoso Si tratta di una porzione di territorio attualmente occupata da roccia, bosco e pascolo incolto ove è prevista la riqualificazione territoriale finalizzata al rilancio turistico-ricreativo dell’ambito di Valcanale attraverso azioni di tutela ambientale e di infrastrutturazione turistica qualificata; per le potenzialità ricettive vengono privilegiati gli insediamenti di fondovalle, in prossimità delle aree già urbanizzate e del polo strategico del laghetto di Valcanale. Non si ipotizza possa produrre impatti significativi in termini di inquinamento luminoso.
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Di seguito, vengono esposte, per ogni tematica ambientale, una serie di indicazioni per la riduzione
e/o la mitigazione dei possibili impatti ipotizzati che si aggiungono a quanto già indicato nelle
schede d’ambito.
Indicazioni per la riduzione/mitigazione degli impatti
Aria Adottare BAT (Best Available Technologies) per gli edifici (in termini di efficienza energetica) Misure di mitigazione del traffico indotto
Acqua
Adottare BAT per gli edifici (in particolare reti idriche duali) Riutilizzare le acque meteoriche per l’irrigazione del verde di pertinenza, con particolare riguardo agli ambiti di trasformazione che prevedono insediamenti di maggiori dimensioni. Progettare gli interventi in conformità ai Regolamenti Regionali vigenti.
Suolo
Concentrare l’edificato sul confine dell’ATR già a contatto con l’urbanizzato esistente, come peraltro già contenuto negli schemi insediativi che accompagnano ogni ATR. Seguire le indicazioni contenute nella Relazione geologica per quanto riguarda le sottoclassi 3 As e 4Ee interessate dagli ATR.
Rifiuti Potenziare la raccolta differenziata
Energia Adottare BAT per gli edifici in particolare per la produzione di energia da fonti rinnovabili (diffusione fotovoltaico, solare termico e tecnologie costruttive tipiche della bioedilizia).
Natura e biodiversità
Utilizzare materiali naturali desunti dall’architettura biologica, dall’ingegneria naturalistica e tecniche eco compatibili. Prevedere fasce vegetazionali lungo i fronti perimetrali dell’ATR in particolare per i fronti aperti verso le aree naturali e seminaturali. Utilizzare materiali permeabili (ove possibile) per le pavimentazioni. Seguire le indicazioni contenute nella documentazione relativa alla Rete Ecologica Regionale con particolare riguardo agli elementi della rete di primo e secondo livello e ai corridoi ecologici ad alta antropizzazione; in merito si rimanda allo Studio di incidenza per maggiori dettagli.
Rumore Adottare BAT per gli edifici e misure di mitigazione dirette ed indirette del rumore indotto dal traffico.
Campi elettromagnetici e Radiazioni ionizzanti
Dotare le nuove abitazioni dei vespai e/o locali sotto la quota del terreno aerabili e non adibiti ad un uso che prevede una lunga e quotidiana permanenza.
Paesaggio
Porre attenzione alla qualità formale e morfologica degli edifici che devono mettersi in relazione e dialogare con il costruito storico consolidato. Utilizzare materiali naturali desunti dall’architettura biologica, dall’ingegneria naturalistica e tecniche eco compatibili. Prevedere fasce vegetazionali lungo i fronti perimetrali dell’ATR in particolare per i fronti aperti verso le aree naturali e seminaturali. Particolare attenzione dovrà essere riservata alla progettazione e al suo inserimento nel contesto ambientale e paesistico di tutti gli ambiti.
Inquinamento luminoso
Utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna pubblici e privati a ridotto consumo energetico e bassa dispersione luminosa, in conformità ai criteri antinquinamento luminoso vigenti. Seguire le indicazioni contenute nel Piano di Illuminazione Pubblica.
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CAPITOLO 7 INTEGRAZIONE DEI RISULTATI DELLA VAS NEL DdP
La VAS, nel perseguimento dell’obiettivo strategico di integrare e rendere coerente il processo di
pianificazione orientandolo verso la sostenibilità, consente l’inserimento della dimensione e delle
tematiche ambientali negli atti di pianificazione e programmazione, nonché la diretta e costante
partecipazione ai processi decisionali dei portatori d’interesse ambientale istituzionali, economici e
sociali. La valutazione ambientale deve pertanto essere intesa come un processo che accompagna
e si integra in tutte le differenti fasi della redazione di un Piano/Programma come un fattore di
razionalità finalizzato ad accrescerne qualità, eccellenza ed efficacia.
Il procedimento di valutazione ambientale ha costantemente accompagnato l’elaborazione dei
contenuti del Piano di Governo del Territorio del Comune di Ardesio e il relativo Documento di
Piano. Tale integrazione è stata garantita dallo sviluppo contestuale del Piano e della sua
Valutazione Ambientale e dal costante confronto e scambio di informazioni e documenti tra
Amministrazione Comunale, progettisti del PGT e consulenti per la VAS.
L’integrazione dei risultati della VAS nel PGT è stata infine assicurata dalla progettazione congiunta
della fase dedicata al monitoraggio.
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CAPITOLO 8 DESCRIZIONI DELLE EVENTUALI DIFFICOLTÀ INCONTRATE NELLA
RACCOLTE DELLE INFORMAZIONI
Il principale elemento da segnalare, in termini di difficoltà informative incontrate nella stesura del
rapporto ambientale, riguarda la mancanza di una descrizione ambientale specifica, per talune
tematiche ambientali, sulla quale modellizzare la variazione di pressione ambientale potenzialmente
indotta dalle azioni che compongono lo scenario di Piano (es. assenza di centrali di rilevamento
della qualità dell’aria).
Un’ulteriore difficoltà riguarda le diverse epoche di aggiornamento, le differenti estensioni territoriali
e le diverse scale di approfondimento delle banche dati disponili che costringono a un confronto o a
una sovrapposizione delle informazioni spesso difficile a causa delle diverse metodologie di
rilevamento dei dati e della conseguente restituzione (es. CTR, uso del suolo DUSAF e singoli
edifici rilevati e cartografati per il PGT).
Si cercherà di ovviare a tale carenza informativa nelle fasi di monitoraggio, che saranno incentrate
sull’analisi degli impatti specifici legati ai singoli ambiti territoriali, oltre che ovviamente alla
considerazione complessiva e strategica dell’attuazione nel suo insieme delle previsioni di piano.
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CAPITOLO 9 AZIONI DI CONSULTAZIONE, CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE
Durante tutto il percorso metodologico – procedurale sono stati utilizzati i mezzi ritenuti più idonei
per garantire la massima informazione, partecipazione, diffusione e pubblicizzazione delle
informazioni.
In particolare:
• è stata data comunicazione dell’avvio del procedimento VAS agli enti territorialmente interessati,
ai soggetti competenti in materia ambientale ed ai settori del pubblico interessati all’iter
decisionale;
• è stato pubblicato un apposito avviso dell’avvenuto avvio del procedimento VAS sul sito internet
del Comune di Ardesio, all’Albo Pretorio e sul sito della Regione Lombardia SIVAS.
In occasione delle Conferenze di valutazione oltre ad inviare specifici inviti ai soggetti interessati, si
è provveduto a pubblicizzare sull’albo pretorio e sul sito internet del Comune di Ardesio la
convocazione e la documentazione al momento disponibile.
Ogni documento significativo per il processo VAS è stato e verrà depositato presso gli uffici del
Comune di Ardesio e pubblicato sul sito internet.
La conferenza di valutazione in seduta introduttiva si è riunita il giorno 31 gennaio 2012.
La conferenza di valutazione in seduta conclusiva è prevista entro la fine del 2012.
E’ possibile inoltrare contributi, pareri e osservazioni al Protocollo del Comune di Ardesio fino al
giorno della conferenza di valutazione in seduta conclusiva.
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CAPITOLO 10 METODOLOGIA E STRUMENTI PER IL MONITORAGGIO
Per quanto concerne il monitoraggio dell’attuazione del PGT del Comune di Ardesio e delle ricadute
ambientali degli interventi in esso contenuti è prevista la redazione di Rapporti di Monitoraggio
annuali. Tali rapporti saranno basati prevalentemente sull’utilizzo degli indicatori già individuati nel
capitolo di valutazione degli impatti ambientali che potranno essere calcolati e valutati strada
facendo. Tale primo set potrà essere modificato e/o implementato man mano che emergeranno
nuove e più specifiche necessità di valutazione.
Indicatori ambientali
Aria Incremento emissioni atmosferiche (traffico/riscaldamento)
Acqua
Fabbisogno idrico aggiuntivo determinato dall’insediamento di nuovi abitanti Grado di copertura della rete fognaria e della rete di depurazione Interferenze delle nuove urbanizzazioni con le risorse idriche superficiali e sotterranee Portata idrica prelevata ad uso potabile ed industriale
Suolo
Superficie urbanizzata/superficie territoriale (totale e per destinazione d’uso) Superficie nuova urbanizzazione/superficie territoriale (totale e per destinazione d’uso) Superficie recuperata riutilizzata/superficie nuova urbanizzazione Superficie urbanizzata esposta a rischi territoriali/superficie rischi territoriali
Natura e biodiversità
Superficie aree naturali e seminaturali/superficie territoriale Nuova superficie aree a verde/superficie territoriale Grado di frammentazione delle aree naturali e seminaturali
Rifiuti
Incremento produzione di rifiuti solidi urbani determinato dall’insediamento di nuovi abitanti Incremento frazione rifiuti solidi urbani raccolta in modo differenziato Incremento produzione rifiuti speciali
Rumore Valutazione coerenza fra superficie nuova urbanizzazione e zonizzazione acustica
Inq. Luminoso
Percentuale di edifici interessati da interventi di riduzione dell’inquinamento luminoso Lunghezza percentuale dei tratti di strada comunale interessati da interventi di riduzione dell’inquinamento luminoso
Energia Fabbisogno energetico aggiuntivo determinato dall’insediamento di nuovi abitanti Modalità di soddisfacimento del fabbisogno (uso di fonti rinnovabili) Potenza installata per produzione di energia da fonti rinnovabili (per tipologia)
Paesaggio Grado di alterazione del paesaggio naturale e antropico RI e CEM Superficie nuove urbanizzazioni/superficie con presenza di livelli elevati di Radon
Popolazione e Salute umana
Nuovi posti di lavoro Incremento fruitori attività commerciali/turistiche Incremento servizi alla popolazione Numero di servizi messi in rete
Patrimonio culturale
Grado di recupero o compromissione del patrimonio culturale, architettonico e archeologico
Il monitoraggio avrà come obiettivo la valutazione degli impatti derivanti dall’attuazione delle
previsioni contenute nel Documento di Piano dai due punti di vista già adottati nello presente
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Rapporto Ambientale: strategico complessivo, che considera l’intero ambito territoriale di Ardesio e
pone particolare attenzione alla sostenibilità delle scelte a livello strategico cercando di minimizzare
i possibili conflitti tra i diversi usi del territorio; puntuale, per singolo ambito territoriale.
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Appendice CONTENUTI PRELIMINARI DELLO STUDIO DI INCIDENZA10
Il territorio del Comune di Ardesio è direttamente interessato da due Siti di Importanza Comunitaria
denominati “Val Sedornia – Valzurio – Pizzo della Presolana” e “Val Nossana – Cima di Grem” e da
una Zona di Protezione Speciale denominata “Parco regionale delle Orobie bergamasche”; il
Comune di Ardesio confina inoltre con il SIC “Alta Val Brembana – Laghi Gemelli”.
Lo studio di incidenza in corso di stesura approfondirà gli habitat comunitari presenti e le indicazioni
contenute nei relativi Piani di gestione.
Dal punto di vista degli atti che verranno analizzati e valutati si sta procedendo alla individuazione
dei potenziali impatti derivanti dalle scelte pianificatorie contenute nei tre atti del Piano di Governo
del Territorio del Comune di Ardesio: Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei Servizi.
L’individuazione e la valutazione dei possibili impatti derivanti dalle scelte pianificatorie viene
effettuata a livello generale di obiettivi assunti e rispetto alla localizzazione sul territorio delle azioni
e degli interventi che ne discendono. Laddove possibile e necessario verranno indicate eventuali
misure di mitigazione e compensazione.
10 L’acquisizione del parere in merito alla Valutazione di Incidenza del PGT di Ardesio sui Siti Rete Natura 2000 viene demandato alla fase di compatibilità con il PTCP.
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In merito ai contenuti del PGT e alla sua relazione con i Siti Rete Natura 2000 è già possibile
anticipare che:
• il Documento di Piano contiene degli obiettivi coerenti la necessità di tutelare i Siti Rete Natura
2000 presenti sul territorio comunale;
• non vi è previsione di interventi interni ai Siti Rete Natura 2000, come mostra l’immagine
seguente;
• per quanto concerne il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi, sono previsti interventi
all’interno delle aree dei Siti Rete Natura 2000 i cui potenziali impatti saranno dettagliati nello
studio di incidenza.