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CITTA’ DI TORINO – PARCHEGGIO PUBBLICO A QUATTRO PIANI INTERRATI IN CORSO GALILEO FERRARIS CONCESSIONARIA: PARCHEGGIO GALILEO FERRARIS S.R.L. 142 – V.DA. 01. c RELAZIONE TCNICA ILLUSTRATIVA - PROGETTO DEFINITIVO DI VARIANTE IN CORSO D'OPERA N.1
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REGIONE PIEMONTE
CITTA’ DI TORINO
Concessione per la progettazione, costruzione e ges tione
PARCHEGGIO PUBBLICO INTERRATO IN CORSO GALILEO FERR ARIS TRA VIA BERTOLOTTI E CORSO MATTEOTTI
E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE
Concedente: CITTA' DI TORINO Concessionario: Società di progetto "PARCHEGGIO GALILEO FERRARIS S.r.l."
VARIANTE IN CORSO D'OPERA N.1
PROGETTO DEFINITIVO
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA variazione c del 27.08.2015
1. PREMESSA
A seguito del rinvenimento dei resti di una porzione della mezzaluna o rivellino degli Invalidi
durante gli scavi e i rilievi archeologici nella zona nord del cantiere per la realizzazione del
parcheggio in oggetto, su richiesta della Soprintendenza Archeologia del Piemonte con nota n.
4640 del 09.06.2015, sono state elaborate alcune ipotesi datate 15.06.2015 di conservazione dei
resti rinvenuti, sovrapponendo il rilievo archeologico al progetto del parcheggio.
Queste ipotesi, unitamente alle proposte già formulate per la precedente autorizzazione, sono
state sottoposte dall'Amministrazione Comunale alle Soprintendenze e al Direttore Generale per
l'Archeologia del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dott. Gino Famiglietti in data
26.06.2015 per una prima valutazione e definizione degli interventi di conservazione e
valorizzazione dei reperti.
Quanto emerso nell'incontro del 26.06.2015 è sinteticamente riassumibile in:
- realizzazione di un'ampia costruzione interrata dotata di scala di accesso dall'esterno per la
conservazione e visualizzazione di tutti i resti archeologici del rivellino rinvenuti nella parte
nord da asse 23 fino metà tra assi 20/21 (ampliamento di quanto previsto nella scheda
progettuale di proposta n. 142 C.AR. 8 del 15.06.15);
- conservazione e visualizzazione all'interno del 1° piano interrato del parcheggio dei resti del
bastione in assi 16/17, sottofondando le parti laterali e mantenere al centro la corsia veicolare
del parcheggio (come da scheda progettuale di proposta n. 142 C.AR. 4 del 13.03.15);
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Nell'istruttoria della precedente autorizzazione n. 954 del 08.05.2015 della Commissione
Regionale per il Patrimonio Culturale erano già stati concordati altri due interventi:
- realizzazione di una zona espositiva al 1° piano interrato del parcheggio in assi 4/6 e di un
vano di accesso ai due rami di gallerie di contromina rinvenuti, che dalle carte storiche
risultano condurre entrambe al "Pastiss" (scheda grafica di proposta n. 142 C.AR.1a). Le due
gallerie, ora interrotte, saranno oggetto di scavi per verificarne stato e consistenza e se
possibile ripristinare il collegamento con il "Pastiss";
- realizzazione di un nuovo accesso da via Papacino al "Pastiss".
Con nota n. 5946 del 17.07.2015 la Soprintendenza Archeologia del Piemonte a comunicato
l'avvio del procedimento di verifica dell'interesse culturale di quanto rinvenuto. Allegata alla nota
è la relazione storico - archeologica alla quale si fa di seguito riferimento in corsivo per
l'individuazione dei vari resti rinvenuti
Le proposte progettuali sono state discusse nell'incontro a Roma del 29.07.2015 tra
Amministrazione Comunale ed il Direttore Generale per l'Archeologia del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali dott. Gino Famiglietti e ulteriormente elaborate, per consentire la massima
conservazione delle strutture archeologiche, nell'incontro del 04.08.2015 con l'arch. Filippo
Masino e la dott.sa Luisella Pejrani.
A seguito incontro del 25.08.2105 tra il Direttore Generale per l'Archeologia del MIBACTe le
Soprintendenti Archeologia e Beni Culturali del Piemonte, sono state apportate al progetto
ulteriori modifiche in relazione alla posizione della scala nord del parcheggio per ampliare lo
spazio di visualizzazione della parte rivolta a nord del bastione in assi 16/17.
Il presente progetto definitivo di variante in corso d'opera sviluppa quanto sopra definito, sia in
relazione alle opere per la conservazione e valorizzazione dei resti rinvenuti, che alle
conseguenti modifiche al parcheggio interrato, al fine dell'ottenimento delle autorizzazioni di
competenza per procedere all'esecuzione delle opere.
In particolare, come emerso nell'incontro del 04.08.2015, si chiede autorizzazione alle necessarie
rimozioni delle limitate porzioni di resti individuate negli elaborati grafici allegati con colore giallo
e di seguito specificate.
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2. CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI RESTI RINVENU TI
(vedasi elaborati allegati 142 V.DA. 02c , 03c, 04c, 05c)
2.1 ZONA A: Costruzione interrata tra assi 20' e 2 4 per la conservazione e valorizzazione dei
resti del rivellino:
Tra assi 20' e 24 lungo il lato ovest del cantiere sono stati rinvenuti i resti del muro di
contenimento settentrionale del rivellino legato ad un muro ad emiciclo intorno al quale scende
una galleria che si approfondisce fino a quota - 8,50 m e prosegue sotto il controviale . La
galleria è sgombra e si ferma a livello delle fondazioni del palazzo ad angolo con via De Sonnaz
- resti indicati con le lettere B e C nella Planimetria di rilievo allegata alla Relazione storico-
archeologica della nota n. 5946 del 17.07.2015 della Soprintendenza Archeologia del Piemonte.
Lo scavo archeologico per mettere in luce e rilevare i manufatti sulla parte nord del cantiere è
ora approfondito a ca. 4,5 ÷ 5,0 m di profondità da piano strada. Sono già state realizzate le
paratie perimetrali del parcheggio (cordolo di testa, micropali, rivestimento in cls spruzzato e
ancoraggi), che hanno permesso di realizzare gli scavi in sicurezza fino a tale quota. Si precisa
che sul lato ovest in corrispondenza del muro ad emiciclo non è stato possibile realizzare il
rivestimento in cls e gli ancoraggi per mancanza di spazio, ma è ancora presente terreno di
contrasto.
a) Descrizione della costruzione interrata per la zona archeologica:
per la conservazione e visualizzazione dei muri e galleria semicircolare e altri resti rinvenuti è
prevista la realizzazione di una costruzione interrata, completamente autonoma dal
parcheggio, dotata di scala di accesso dall'esterno racchiusa a piano strada in un volume
emergente.
Il collegamento tra questa zona archeologica e le altre di seguito indicate avverrà in
superficie lungo il viale pedonale che verrà realizzato da Corso Matteotti fino a via Cernaia.
Le dimensioni della costruzione interrata risultano:
- lunghezza 29,50 m , larghezza 10,90 m, più corpo scala e allargamento all'angolo nord -
est per ridurre al minimo la rimozione della parte del muro - lettera B - pericolante;
- altezza netta interna 3,80 m ca.
- superficie netta interna 324 mq ca., volume lordo interrato 1370 mc ca.
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Queste dimensioni consentono di contenere quanto rinvenuto ad esclusione dell'ultimo tratto
di ca. 5,0 m del muro nord (B), realizzato a suo tempo contro terra e pendente verso sud,
che ora, rimosso il terreno, è instabile e pericolante (provvisoriamente è stato realizzato un
contrasto con terreno).
La scala di accesso è posta defilata nell'angolo nord - est a lato del vano in modo da non
interferire, anche costruttivamente, con i resti murari e la galleria; la scala è prevista a
chiocciola con larghezza di passaggio di 1,2 m e ampi gradini (p = 10÷ 45 cm ; a = 17 cm).
Lungo i lati nord ed est è previsto un passaggio per la visita e per accedere alla galleria e
alla parte dei resti retrostante il muro semicircolare.
Il tutto è stato ampiamente dimensionato, con luci del solaio di copertura a tutti gli effetti da
ponte stradale esteso in larghezza, e nei limiti e vincoli costruttivi di seguito esposti.
b) Sistema costruttivo:
- fondazioni continue in c.a e pareti perimetrali in c.a. a vista; in particolare si pone
all'attenzione che per il contenimento delle spinte delle terre è necessario realizzare
fondazioni e pareti anche sul lato ovest contro i micropali realizzati quantomeno nei tratti
ove non presenti murature secanti: si opererà quindi con scavi a mano per le fondazioni e
casseri ad un solo paramento. Il piano di imposta delle fondazioni è previsto in modo tale
le fondazioni restino almeno 20 cm sotto il piano di calpestio, che è stato posto circa a
livello della quota di accesso alla galleria (quota -5,40 m = 4,9 m ca. da piano campagna)
che corrisponde circa alla quota attuale di scavo di tutta la zona;
- solaio di copertura a luce unica di 11,0 m, ordito tra le pareti portanti longitudinali, senza
pilastri intermedi, e atto a sostenere i sovraccarichi del terreno e i carchi stradali per ponti
di 2^ categoria richiesti dall'Amministrazione per l'utilizzo della superficie (anche se il viale
sarà pedonale e sistemato a verde va previsto il transito dei mezzi di servizio e
manutenzione, mezzi VV.F ecc.). Si segnala che lo spessore di rinterro sopra solaio è
stato ridotto da 80 a 50 cm. per ridurre a solo due brevi tratti la demolizione delle teste
del muro nord (B) - peraltro tratti di ca. 10 ÷ 30 cm di altezza sopra la cornice in mattoni
presente sul muro (vedasi elaborato n. 142 V.DA. 02 b - sezione B-B) Il solaio verrà
realizzato con travi precompresse accostate e getto integrativo in modo da evitare la posa
dei casseri e relativi puntelli in mezzo ai resti;
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- impermeabilizzazione del solaio di copertura e delle pareti perimetrali con doppia guaina
bituminosa posata in aderenza al solaio e relative protezioni (teli in polietilene, teli
protettivi in TNT e a rilievi troncoconici a parete e massetto i cls in copertura). Il lato ovest
verrà pure impermeabilizzato ove possibile tergo pareti in c.a.
- sistemazione delle superfici interne di calpestio con ghiaia lavata, stesa sul materiale
ghiaioso esistente dopo adeguata costipazione;
- sistemazioni esterne e volume di chiusura della scala di accesso come indicato
nell'apposita relazione sulle sistemazioni esterne a cura dell'arch. Gualtiero Bellini.
c) Finiture, dotazione impiantistica e interventi di rinforzo o consolidamento dei resti
rinvenuti:
considerato che per evidenti ragioni non viene realizzata una soletta di base il locale avrà, e
deve opportunamente avere, un certo livello di umidità necessario per la conservazione dei
manufatti rinvenuti che sono da sempre interrati.
E' stato quindi previsto anche ai fini di limitare i costi futuri di manutenzione:
- pareti e soffitti in cls a vista (casseri correttamente posati e ben oliati) senza intonaco e
tinteggiati con idonei prodotti;
- scala con struttura portante, parapetti e gradini in acciaio zincato (gradini in lamiera striata
antiscivolo);
- illuminazione con faretti Led da 40/50 W - IP 66 disposti in parte a parete (illuminazione
diffusa e in parte a terra (illuminazione scenografica radente sui muri);
- illuminazione della galleria sempre con faretti a terra (linee di alimentazione interrate)
come sopra;
- tutti gli apparecchi illuminati, compresi gli apparecchi indicanti le vie di fuga, saranno posti
sotto soccorritore con autonomia di almeno un'ora in modo da garantire l'illuminazione
anche in caso di mancanza di energia elettrica di rete;
- considerato che l'utilizzo dell'area sarà in ogni caso saltuario è stato previsto una solo
pulsante di accensione dell'illuminazione in prossimità della porta di accesso dall'esterno;
- quadro elettrico di comando e per i contatori;
- impianto di estrazione aria canalizzato azionato da una sonda di umidità per il
mantenimento del volume a condizioni igrometriche idonee. L'impianto è costituito da
canalizzazione circolare diam. 400 mm in lamiera zincata preverniciata, posta sotto
soffitto sul lato ovest con bocchette di presa aria, ventilatore assiale con portata di ca.
3000 mc/ora (pari a 3 ricambi ora del volume ambiente) quadro elettrico dedicato e una
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condotta di espulsione aria sfociante sopra il corpo esterno di chiusura della scala. La
ripresa aria ambiente avverrà direttamente dalle aperture di aerazione previste su tutto il
bordo superiore del corpo scala emergente. Sono state evitate aperture di aerazione che
possano convogliare acqua piovana entro la costruzione.
- per il contenimento dei quadri elettrici e del ventilatore assiale è stato previsto un
piccolo vano in corrispondenza della scala con struttura, rivestimento e porta in acciaio
zincato;
E' inoltre da ritenere che le volte in mattoni pieni (sono state ora protette provvisoriamente
con teli in tnt e polietilene) necessitino di interventi di rinforzo o consolidamento, non solo per
il loro possibile degrado dovuto alle diverse condizioni igrometriche indotte dagli scavi
effettuati, ma anche in considerazione della conformazione che le rende inevitabilmente
calpestabili dai visitatori (non pare proponibile di perimetrarle con recinzioni).
Le modalità di intervento di rinforzo e consolidamento più opportune verranno valutate nel
dettaglio in fase realizzativa d'intesa con la Soprintendenza Archeologia.
d) Fasi e coordinamento dei lavori con quelli di realizzazione del parcheggio interrato:
- dalle verifiche costruttive svolte la realizzazione del parcheggio interrato intorno e
sottomurando la costruzione per l'area archeologica sopra descritta risulta oltremodo
difficoltosa in quanto il parcheggio a 4 piani interrati presenta una larghezza netta
obbligata di 15,80 m e necessita di un approfondimento degli scavi fino a quota - 12,50 m
(12,0 m da piano campagna): lo spazio rimanente fuori dall'area archeologica, come
sopra definita, risulta molto ridotto in larghezza e non è funzionalmente utilizzabile per il
parcheggio, ma è indispensabile per il transito dei mezzi di cantiere per realizzare le
opere.
Va infatti considerato che il cantiere è già quasi completamente scavato nella parte sud
fino a dove era possibile operare con la rampa provvisoria realizzata a metà cantiere. Per
arrivare a fondo scavo con i mezzi operativi e per l'approvvigionamento dei materiali per la
costruzione delle opere (parcheggio e costruzione per l'area archeologica) la rampa di
sevizio interna al cantiere deve partire obbligatoriamente dal lato nord (asse 27),
approfondirsi fino a livello attuale dell'area archeologica (quota -5,0 m) e da questo livello
approfondirsi ulteriormente fino a quota - 12,5 m.
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Per tali ragioni è stato previsto di accorciare il parcheggio da ass e 27 ad asse 20' ,
lasciando quindi completamente libera l'area a nord del cantiere ove rinvenuti i
resti.
- sinteticamente le fasi di costruzione prevedono:
o fase 1: realizzazione della nuova paratia in micropali di chiusura del parcheggio in
asse 20' e intorno ai resti del bastione in assi 16/17, utilizzando per i lavori la rampa
di cantiere già esistente da assi 27 a 23 (per il transito di tutti i mezzi in sicurezza è
necessaria la rimozione di un primo tratto del muro nord pericolante come indicato
al punto 2.1.a);
o fase 2: abbassamento degli scavi del parcheggio, realizzazione dei rivestimenti e
ancoraggi delle paratie perimetrali e realizzazione delle strutture in c.a. del
parcheggio a partire da sud verso nord;
o fase 3: eliminazione della rampa di scavo da quota -5,0 m a quota -12,5 m tra assi
15 e 20' e realizzazione dell'ultima parte delle strutture del parcheggio
o fase 4: finiture interne del parcheggio e costruzione e finiture dello spazio
archeologico, approvvigionando i materiali (casseri, ferro di armatura, cls ecc.) dallo
spazio rimanente sul lato nord dell'area archeologica.
Per tutto il periodo di costruzione del parcheggio e del vano archeologico è quindi necessario
il transito dei mezzi operativi e di approvvigionamento dei materiali a lato dell'area
archeologica: il progetto prevede una rampa e pista di cantiere di 5,0 m di larghezza per il
transito dei mezzi operativi necessari alla costruzione (betoniere, autocarri, ecc.), più una
striscia di franco di sicurezza di 1,60 m di larghezza per il passaggio a piedi. Nella fase 4 lo
spazio è necessario per la realizzazione delle fondazioni e pareti della parte archeologica.
In particolare, l'ulteriore richiesto allargamento del vano archeologico a 10,50 m, comporta la
necessità di utilizzare per il solaio di copertura elementi prefabbricati precompressi da ponte
(alveolari o travi a T rovescia accostate che sono al limite massimo di lunghezza per evitare
trasporti speciali); il montaggio degli stessi non può più avvenire dal lato est (lo spazio ora
rimasto è inferiore ai 6,50 m necessari per piazzare un autogru) e pertanto sarà necessario
procedere, ultimate le pareti (che probabilmente avranno setti esterni di rinforzo), a
realizzare i rinterri e operare con autogru speciali al montaggio degli elementi prefabbricati
dallo spazio a nord.
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Durante le prime tre fasi di costruzione l'area archeologica verrà delimitata da transenne.
Come convenuto con la Soprintendenza Archeologia si procederà alla copertura dei resti con
tettoie prima dell'inizio dell'autunno.
e) Utilizzo e classificazione della costruzione ai sensi delle norme sulla sicurezza
antincendio e altri aspetti normativi:
Come convenuto con la Soprintendenza archeologia l'utilizzo della costruzione interrata di
cui sopra non si configura come locale permanentemente aperto al pubblico, in quanto per
evidenti ragioni gestionali, le visite saranno organizzate e guidate sotto sorveglianza di
personale. La costruzione non rientra quindi nelle attività n. 72 o 65 del DPR n.151 del
01.08.2011 soggette a controlli di Prevenzione incendi, anche considerato che le strutture
della costruzione sono totalmente indipendenti e separate da quelle dell'autorimessa
pubblica.
Le strutture saranno progettate e realizzate secondo quanto previsto dal NTC 2008 e gli
impianti elettrici saranno eseguiti secondo quanto indicato dal D.L. nr. 186 del 01.03.68 e
successive modifiche.
2.2 ZONA B: Conservazione e visualizzazione al 1° piano interrato del parcheggio dei resti
del bastione in assi 16/17 (vedasi in particolare gli elaborato 142 DA. 02.c e 05.c)
Gli scavi e rilievi archeologici effettuati hanno messo in luce in posizione centrale i resti del
bastione che attraversa quasi perpendicolarmente il parcheggio tra assi 16 e 17 - resti indicati
con la lettere A nella Planimetria di rilievo allegata alla Relazione storico-archeologica della nota
n. 5946 del 17.07.2015 della Soprintendenza Archeologia del Piemonte.
La sommità del muro rinvenuto è irregolare in quanto oggetto di demolizione nel tempo per il
passaggio di numerosi sottoservizi: in particolare la sommità della parte verso est è a ca. 0,6
÷ 1,1 m da p.c., mentre la parte centrale è ca. 1,0 m più profonda e quella ovest si rialza di ca.
0,5 m ; queste ultime due parti in generale sono meno conservate.
Il muro è stato a suo tempo realizzato controterra sul lato verso nord, ove sono presenti anche
4 contrafforti, mentre sul lato rivolto a sud è conformato a scarpa e rivestito interamente con
mattoni pieni.
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La fondazione del muro è stata rilevata a quota - 4,90 ÷ 4,70 m (ca. 4,40 m da p.c.) ed è posta
ca. 50 cm sotto il piano di calpestio del 1° piano interrato del parcheggio.
Per la conservazione e visualizzazione dei resti rinvenuti all'interno del 1° piano interrato del
parcheggio è necessario sottofondarli per 7,8 m con una paratia perimetrale in micropali
ancorata tra i lati.
E' stata accuratamente studiata, sia dal punto di vista tecnico-costruttivo, che di visibilità e
valorizzazione finale dei resti del muro, una soluzione che concili le necessità di massima
conservazione di quanto rinvenuto con la viabilità interna del parcheggio, che è ad unica corsia
centrale.
La soluzione progettuale è stata discussa a Roma con il Direttore Generale per l'Archeologia e
ulteriormente elaborata d'intesa con la Soprintendenza Archeologia e prevede:
o salvaguardia e visualizzazione completa della parte est del muro per ca. 6,5 m compresi i
due contrafforti che sono in buono stato di conservazione. In particolare questa parte del
muro del rivellino sarà visibile sia sul lato verso sud rivestito in mattoni pieni, che sul lato
verso nord ove presenti i contrafforti; viene quindi messo in vista completamente il sistema
costruttivo anche sul lato originariamente controterra, anche se questo comporta la perdita di
ulteriori posti auto nel parcheggio;
o realizzazione del taglio del muro necessario per il passaggio della corsia veicolare nella
parte centrale meno conservata e con minore altezza. La larghezza del taglio è sta ridotta a
al minimo possibile considerato che:
- la larghezza minima della corsia veicolare richiesta dalle norme sulla sicurezza antincendi
per le autorimesse (D.M. 01.02.1986) è di 4,50 m e per un parcheggio pubblico a
rotazione è funzionalmente già ridotta, considerato che oltre le auto devono passare in
sicurezza anche i gli utenti a piedi;
- per il contenimento laterale dei due tratti di muro conservati è necessario realizzare una
paratia in micropali con ancoraggi suborrizzontali profondi e una parete in c.a definitiva:
per ridurre a soli 30 cm gli ingombri si è previsto di realizzare perforazioni ravvicinate per i
micropali dalla sommità del muro, in modo da creare già il taglio del muro ed evitare
rivestimenti provvisori tra i micropali stessi;
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- per avere la corsia veicolare minima di 4,50 m al 2°, 3°e 4° piano e quindi necessario
aprire un varco nel muro di minimo 4,5 + 0,3 + 0,3 = 5,10 m al 1° piano interrato nel punto
più stretto (vedasi elaborato n. 142 V. DA 05c);
- tra i due contrafforti centrali lo spazio presente è di soli 3,2 m (che si ridurrebbe a 2,6 m ai
piani sottostanti) e non è quindi sufficiente per il movimento di auto e pedoni in sicurezza;
il taglio quindi interessa anche un contrafforte centrale che è quello in peggiore stato
conservazione (vedasi foto dell'elaborato n. 142 V. DA 05c);
o conservazione e visualizzazione completa su ambo i lati della parte ovest del muro
compreso il contrafforte laterale.
o il tratto di muro rimosso verrà evidenziato a pavimento con verniciatura colorata e davanti
alle parti rese visibili del muro verranno lasciati adeguati spazi liberi.
La corsia veicolare del parcheggio presenterà quindi un restringimento ed una curvatura in
quanto il contrafforte in migliore stato di conservazione, che si è deciso di salvaguardare, è tutto
interno alla larghezza della corsia veicolare.
Si è scelto in sostanza di conservare 3 su 4 dei contrafforti interni all'originario terrapieno,
sacrificando quello meno conservato e in peggiori condizioni, pena la non fattibilità dell'opera e
dell'insieme degli interventi qui descritti.
A seguito richiesta in data 25.08.2015 del Direttore Generale per l'Archeologia del MIBACT il
corpo scala del parcheggio è stato allontanato ulteriormente dalla parte nord del bastione e dei
contrafforti: lo spazio libero sul lato nord è ora di ca. 5,5 m dal bastione e ca. 3,3 m dal limite dei
contrafforti.
Per la stessa ragione si è arretrato il muro dell'apertura di aerazione del parcheggio in modo da
rendere visibile il lato originariamente controterra anche della parte ovest del bastione e relativo
contrafforte.
Quanto sopra con ulteriore perdita di posti auto e al limite con le distanze tra le aerazione
naturali e della vie di fuga richieste dalle norme di sicurezza antincendio per il parcheggio.
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VISTA DA SUD con contrafforte destro in evidenza entro la corsia veicolare
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VISTA DA SUD con taglio nella parte sinistra del muro in evidenza
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l sistema costruttivo prevede:
- la realizzazione a livello della fondazione sui lati dei resti del bastione di un cordolo in c.a e
di una paratia con micropali ad interasse di 0,5 m, lo scavo e rivestimento della paratia con
calcestruzzo spruzzato per un'altezza di ca. 7,8 m, inserendo tra le due pareti più ordini di
ancoraggi costituiti da barre filettate e piastre di ancoraggio. Gli ancoraggi verranno
leggermente pretensionati per ridurre al minimo le deformazioni, che per tipologia di paratia
adottata sono già molto contenute;
- la realizzazione sulle teste centrali di micropali con interasse di 35 cm, con perforazioni a
vuoto a partire dalla sommità del muro e ancoraggi suborizzontali di ricucitura degli elementi;
- la realizzazione della pareti portanti del parcheggio a partire da fondo scavo e dei solai di
piano e di copertura, che fungono da contrasto e sostenimento definitivo del muro
salvaguardato;
- l'impermeabilizzazione con giunti elastici autoespandenti tra murature e pareti perimetrali in
c.a. in modo da limitare nel possibile percolazioni e infiltrazioni d'acqua.
Si segnala infine che è necessaria la regolarizzazione della sommità dei muro nei tratti che
risultano sporgenti rispetto all'intradosso del solaio di copertura (vedasi elaborato n. 142 V.DA.
05 c)
Lungo il lato ovest del parcheggio è stato rinvenuto in asse 14 uno spigolo del muro di
rivestimento del fossato - resti indicati con la lettera D nella Planimetria di rilievo allegata alla
Relazione storico-archeologica della nota n. 5946 del 17.07.2015 della Soprintendenza
Archeologia del Piemonte.
Lo spigolo del muro è stato tagliato lungo il perimetro del parcheggio con l'esecuzione dei
micropali delle paratie: viste le dimensioni del tratto rimanente entro il parcheggio - prisma
triangolare con profondità massima di 80 cm - non risulta possibile la sua conservazione per
inconsistenza (vedasi elaborato n. 142 V.DA. 02 c).
2.3 ZONA C: area espositiva e di accesso alle galle rie verso il "Pastiss" tra assi 4 e 6 al 1°
piano interrato del parcheggio.
In asse 4 è stato salvaguardato l'imbocco di una galleria di contromina che è previsto di
rendere percorribile: l'imbocco può essere reso agibile realizzando n. 3 scalini a scendere dal
1° piano interrato del parcheggio.
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Da questo accesso si raggiungono due rami gallerie di contromina esterne al sedime del
parcheggio, che risultano dalle carte storiche condurre al "Pastiss" in via Papacino.
L'accesso a queste gallerie è previsto da un apposito vano, ricavato sotto la rampa di uscita
veicolare del parcheggio, che funge anche da filtro tra parcheggio e zona gallerie. La porta di
chiusura delle gallerie è posizionata arretrata rispetto ai 3 scalini di raccordo, ricostruendo
l'imbocco con mattoni appositamente recuperati e conservati in cantiere.
Il percorso per il raggiungimento dell'accesso alle gallerie dal vano scala principale del
parcheggio, dotato di ascensore, è di 25 m (il percorso pedonale è segnalato a terra con
colorazione del pavimento diversa rispetto alle corsie veicolari) e prima dell'accesso è prevista
la realizzazione, in zona protetta, di uno spazio espositivo, di ca. 70 mq, quale spazio di
raccolta e informativo per visite guidate.
E' prevista in tale spazio l'installazione di pannelli espositivi (materiale fotografico e storiografico
secondo indicazioni della Soprintendenza) e se ritenuto l'esposizione delle 5 scritte recuperate
dalle gallerie di contromina e già restaurate,
Oltre a pareti, porte tagliafuoco e pavimenti in resine epossidiche colorate è prevista
un'apposita illuminazione, sia dello spazio espositivo, che del vano di accesso, un ventilatore
canalizzato di estrazione aria per il vano di accesso, il tutto con apposito quadro elettrico
dedicato.
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2.4 ZONA C: Scavo e sistemazione delle gallerie ch e dal parcheggio raggiungono la parte già
visitabile del "Pastiss"
Come esposto al punto precedente dalla zona espositiva e di accesso alle gallerie in asse 4 del
parcheggio si raggiungono due rami di gallerie di contromina.
Dalle carte storiche le due gallerie di contromina risultano condurre entrambe al "Pastiss".
In merito si è appurato che la galleria che si approfondisce con una scala è libera fino al limite
dell'edificio civico 22 ed è posta a quota più profonda dei sottoservizi presenti (cavidotto
Telecom e fognature profondi ca. 4,0 ÷ 4,5 m da p.c.) e anche del piano cantine dell'edificio
stesso.
L'altra galleria, oltre la parte ora ispezionabile (dopo 14,0 m è interrotta causa una tratto di ca.
3,0 m parzialmente corollato, ma si intravede che prosegue) potrebbe interferire con la
fognatura di Corso Matteotti, qualora non si approfondisca, ma in ogni caso la fognatura è
sottopassabile. Pertanto entrambe i percorsi, per quanto ora ipotizzabile possono essere
oggetto di interventi di verifica (stato delle gallerie, ostruzioni ecc.), scavo e sistemazione con
l'obiettivo di renderli transitabili e realizzare quindi un accesso secondario dal parcheggio al
"Pastiss".
Il percorso meno profondo verso il centro di Corso Matteotti, risulta essere il primo da esplorare
ed aprire in quanto, anche se è il più lungo e necessita probabilmente di un sottopasso alla
fognatura, conduce ad una galleria maestra, già scavata e sistemata, che a sua volta conduce
alla parte già visitabile del "Pastiss". Lungo questo percorso sono presenti sulle carte storiche
altri due rami di gallerie che, se ancora esistenti, possono essere riaperti e messi in sicurezza.
Il secondo percorso attraverso la galleria più profonda verrà pure esplorato, ma ha meno
probabilità di essere in buono stato (passa sotto il fabbricato civ. 22) ed è meno chiara l'effettiva
possibilità di ricongiungersi alla parte visitabile del "Pastiss".
I lavori di scavo e sistemazione delle gallerie potranno essere condotti non appena realizzate le
strutture del parcheggio in modo da poter smaltire attraverso il primo piano del parcheggio i
materiali di risulta in sicurezza.
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3. NUOVO ACCESSO PEDONALE ALLE GALLERIE DEL PASTI SS DA VIA PAPACINO
(vedasi elaborato allegato 142 V.PA. 01 e 02)
Su richiesta dell'Amministrazione comunale, la concessionaria si è impegnata a realizzare un
nuovo accesso pedonale al "Pastiss" in via Papacino, a ca. 200 m dal parcheggio interrato.
Sono già stati effettuati i rilievi sulla presenza di sottoservizi nell'area ipotizzata di intervento e a
breve verranno realizzati i rilievi topografici all'interno del "Pastiss" e all'esterno in via Papacino.
Il progetto allegato è pertanto di tipo preliminare.
Gli intendimenti richiesti e i vincoli progettuali sono:
- realizzazione di una scala pedonale e un ascensore racchiusi in una struttura emergente per
il raggiungimento della parte sgombra e visitabile della galleria principale inferiore del Pastiss
posta ca. a quota 7,5 m da piano strada, in luogo della scala a chiocciola sotto una botola
realizzata gli scorsi anni e ora in precario stato;
- ubicazione del manufatto su sedime pubblico della Città di Torino: vista la sovrapposizione
tra carte storiche delle gallerie del "Pastiss" e le vie cittadine il volume della scala e
ascensore pare opportuno sia posto sulla poco trafficata via Papacino (che è a senso unico
di circolazione veicolare) allargando un marciapiede e prolungando per un breve tratto il
restringimento a 3,5 m della sede a stradale esistente in corrispondenza del passaggio
pedonale;
- il volume emergente sia il più possibile contenuto nelle dimensioni;
- considerato che al centro della via è presente un collettore fognario ad una profondità di ca.
6,0 m da piano strada, sottopassato con scale per lo sgombero delle gallerie "Pastiss", e che
la parte delle gallerie sgomberate meglio agibile è quella che si sviluppa a ovest della via
Papacino, l'ubicazione del nuovo accesso pedonale è preferibile sia pure sul lato ovest della
via. Nell'interrato la posizione corrisponde dalle carte storiche ad una zona di riempimento
posta a lato delle gallerie: dalla scala sarà quindi possibile raggiungere la galleria principale
inferiore aprendo un varco di accesso nel muro della galleria stessa;
- verificata la presenza di sottoservizi sulla via il lato ovest risulta attraversato da una
canalizzazione acque bianche 60 x 90 cm poco profonda (1,5 - 1,9 m), da una tubazione
dell'acquedotto diam. 60 mm., da una tubazione gas diam. 150 mm e da cavi Telecom. La
parte est della via risulta invece interessata da numerosi cavidotti telefonici, energia
elettrica e illuminazione pubblica e pertanto la posizione del nuovo accesso sul lato ovest
pare anche in questo senso la più conveniente.
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Per quanto relativo all'inserimento del volume nel contesto urbano, oltre a limitarlo il più
possibile nelle dimensioni e in posizione che non interferisca con l'accesso al civico n.1, pare
opportuno resti staccato il più possibile dall'edificio civico n. 1 rispettando almeno la distanza di
3,0 m prevista dagli artt. 873 e 907 del Codice Civile, fermo restando che sarà necessario
ottenere una deroga urbanistica per la realizzazione di un'opera necessaria per il superamento
delle barriere architettoniche a distanza urbanistica ridotta rispetto agli strumenti urbanistici,
come ammesso dalla Legge n. 13 del 09.01.1989..
Posizione e distanze esatte verranno definite in fase di progettazione definitiva non appena
effettuato il rilevo topografico preciso e rilevata la posizione esatta della canalizzazione acque
nere presente a centro strada.
Si segnala infine che lo spessore effettivo al piede del muro perimetrale della galleria ove verrà
aperto il varco di accesso sarà rilevabile solo in fase esecutiva attraverso sondaggi verticali o
un carotaggio orizzontale: se lo spessore risulterà rilevante potrà essere necessario arretrare
verso nord il vano scale e ascensore.
Descrizione dell' intervento:
Il progetto preliminare prevede:
- la realizzazione di un vano scala con larghezza netta 1,2 m (p/a = 30/17 cm) intorno al vano
ascensore: l'ascensore presenta dimensioni di cabina 1,1 x 1,4 m a norma per disabili,
portata 630 kg - 8 persone;
- il volume emergente risulta di dimensioni in pianta di 3,25 m x 5,3 ÷ 6,8 m e altezza di 3,6 m
(minima necessaria per il contenimento della testata dell'ascensore del tipo elettrico a fune
senza locale macchine);
- l'ingombro interrato risulta di dimensioni in pianta di 4,7 m x 5,1 m più il tratto di raccordo al
muro della galleria di ca. 3,0 m conformato a cuneo. Altezza di ca. 7,5 m.
- sistema costruttivo: paratie perimetrali in micropali con un ordine intermedio di travi in acciaio
di contrasto; scavo a pozzo con piccoli escavatori e gru per il sollevamento dei materiali;
fondazioni, soletta di base, pareti perimetrali, pareti del vano ascensore e scale in c.a. a
vista, solaio di copertura in opera o in lastre prefabbricate e getto integrativo in c.a.;
- impermeabilizzazione solaio di copertura in doppia guaina bituminosa; struttura portante del
volume emergente in acciaio;
- finiture ed impianti: rivestimento struttura emergente e portoncino di ingresso in corten, parti
di testa e lato ovest della struttura emergente con vetri stratificati opachi antisfondamento;
sulle due testate sopra le finestre sono previste griglie di presa aria; pavimenti e scale in gres
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porcellanato tipo pietra; tinteggiatura; corrimano e parapetti in inox; impianto elettrico
compreso quadro, illuminazione e illuminazione di emergenza mediante faretti led e
soccorritore, ventilatore assiale per estrazione aria con portata di 1500 mc/h, comandato da
un sensore di umidità, e canalizzazione sfociante sopra la copertura per evitare formazione
di condensa nella scala durante il periodo estivo.
Si pone all'attenzione che l'ascensore necessita di una potenza impegnata di 3,6 kW e pertanto
sarà necessario aumentare l'allacciamento elettrico esistente di ca. 5,0 kW.
4. PARCHEGGIO PUBBLICO A QUATTRO PIANI INTERRATI
Come già esposto al punto 2.1. per la conservazione e visualizzazione dei resti archeologici
rinvenuti nella zona nord del cantiere è necessario modificare il progetto del parcheggio
interrato e accorciarne di 51.5 m il sedime da asse 27 ad asse 20'.
Tutte le altre soluzioni progettuali verificate portano alternativamente o ad una notevole
compressione delle dimensioni della costruzione di contenimento della zona archeologica A o a
complicazioni costruttive tali da divenire economicamente non sostenibili, considerato anche
l'insieme degli altri vincoli presenti nell'area (mantenimento e salvaguardia delle alberature
esistenti lungo il viale, presenza di una canalizzazione acque nere lungo tutto il lato est a
ridosso del parcheggio a 10,0 m di profondità e di una acque bianche sempre a ridosso del
parcheggio lungo tutto il lato ovest a 5,0 m di profondità, necessità di spazi per la manovra dei
mezzi di cantiere possibili solo sul lato nord e non all'incrocio di Corso Matteotti, raggio
massimo di pompaggio delle autopompe per cls di 25 ÷ 30 m con necessità quindi di procedere
alla costruzione per settori limitati e successivi da sud verso nord ecc.)
L'accorciamento del parcheggio comporta lo spostamento della rampa interna di discesa ai
piani, di una delle due scale con ascensore e di parte delle aerazioni naturali del parcheggio.
La capienza del parcheggio si riduce da 469 a 304 p osti auto.
Il sistema costruttivo, le finiture interne e le dotazioni impiantistiche del parcheggio non mutano
rispetto al progetto originario, fatti salvi i dovuti adattamenti. Pertanto per questi aspetti come
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pure quelli relativi alla sicurezza antincendi e agli aspetti igienico sanitari si rimanda in questa
fase autorizzativa alle relazioni specialistiche del progetto esecutivo.
Per quanto relativo alla riqualificazione ambientale e sistemazioni esterne del Viale da Corso
Matteotti a Via Cernaia si rimanda alla relazione ed elaborati grafici allegati del collega arch.
Gualtiero Bellini.
5. STATO DEI LAVORI
A seguito nota n. 1772/15 del 18.06.2015 della Commissione Regionale per il Patrimonio
culturale i lavori nella parte nord del cantiere sono stati sospesi in pari data.
In data 10.07.2015 sono stati sospesi anche il lavori nella parte sud del cantiere in quanto le
lavorazioni di scavo e paratie non potevano ulteriormente procedere utilmente nell'impossibilità
di arretrare la rampa provvisoria realizzata a centro cantiere per permettere gli scavi e rilievi
archeologici nella zona nord.
Durante il periodo di sospensione, in attesa della definizione del progetto di variante e relative
autorizzazioni, il cantiere resterà presidiato e controllato.
Torino 27.08.2015 il direttore lavori del parcheggio
Allegati del progetto definitivo - Variante in corso d'opera n. 1:
Riqualificazione ambientale - arch. Gualtiero Bellini
n. 142 V.D.EST. 01.c - Planimetria generale di progetto
n. 142 V.D.EST. 02.c - Sezioni di progetto lotto A
n.142 V.D.EST. 03.c - Vani scala e ascensore, vano accesso gallerie sotterranee
n.142 V.D.EST. 04.c - Rendering
n. 142 V.D.EST. 05.c - Relazione tecnica illustrativa
Parcheggio interrato - ing. Ferruccio Dellagiacoma
n.142 V. DA. 01.c - Relazione tecnica illustrativa
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n. 142 V. DA. 02.c - Pianta 1° e 2° interrato - s ezioni A-A, B-B e C-C
n.142 V. DA. 03.c - Pianta 3° e 4° interrato - s ezioni 1-1, 2-2 e 3-3
n. 142 V. DA. 04.c - Particolari conservazione e valorizzazione resti archeologici - zone A e C
n. 142 V. DA. 05.c - Particolari conservazione e valorizzazione resti del bastione - zona B
Progetto preliminare - Accesso pedonale alle gallerie del Pastiss in via Papacino -
ing. Ferruccio Dellagiacoma e arch. Armando Lovato
n.142 PA. 01 - Planimetria generale, estratti PRG e catastale, piante stato di fatto e sottoservizi,
piante, sezione e prospetti di progetto
n.142 PA. 02 - Accesso alle gallerie del "Pastiss": Rendering.