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Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
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CA3
Corso di Laurea in Architettura Tecnologia dell‘Architettura B a.a. 2017/18 Prof.ssa Caterina Frettoloso caterina.frettoloso@unicampania.it
Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale
Corso di Tecnologia dell‘Architettura B a.a. 2017/18
Prof.ssa Caterina Frettoloso
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Gli elementi costruttivi
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Il calcestruzzo armato_ GLI ELEMENTI COSTRUTTIVI
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Struttura di Fondazione
Struttura di elevazione orizzontale
Struttura di elevazione verticale
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Unità tecnologica Strutture di fondazione
Classi di elementi tecnici Fondazioni dirette
Norma UNI 8290-1
Fondazioni indirette
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Le strutture portanti di fondazione costituiscono l’unità tecnologica che funge da collegamento statico tra edificio e suolo ed ha il compito di trasmissione al terreno i carichi verticali ed orizzontali agenti sull’edificio.
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Terreno Fondazione
Struttura portante di elevazione
Formano un insieme funzionale che deve essere considerato come insieme unitario
Le fondazioni saranno progettate in funzione di due termini del problema: Caratteristiche tecnologiche e costruttive dell’organismo edilizio Caratteristiche meccaniche del terreno di fondazione
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I dati necessari alla progettazione delle strutture di fondazione sono:
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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La portanza del terreno
I carichi trasmessi a terra dall’edificio
La morfologia dell’area di progetto e la posizione dell’edificio
La profondità del piano di fondazione, ovvero del piano di posa
delle fondazioni
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La progettazione delle fondazioni deve procedere secondo precise fasi che possono così sintetizzarsi:
a) analisi del terreno b) scelta del sistema c) analisi delle sollecitazioni d) verifica della stabilità dell’opera e) previsione dei cedimenti
Tali fasi sono strettamente interrelate ed occorre un buon coordinamento tra l’opera del progettista, del geologo e dello strutturista L’analisi del terreno può essere effettuata tramite:
indagini preliminari (acquisizione di carte geologiche e osservazione del comportamento di costruzioni già esistenti) indagini di laboratorio (analisi su campioni di materiali raccolti sul sito tramite carotaggi) indagini in sito (prove di carico, altro).
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Criteri di classificazione Esistono diverse classificazioni derivate da:
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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La modalità di trasmissione dei carichi al terreno resistente: Dirette – Indirette
L’estensione della superficie di appoggio: Continue – Discontinue
La profondità del terreno resistente: Superficiali – Profonde:
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Unità tecnologica Strutture di fondazione
Classi di elementi tecnici Fondazioni dirette
Norma UNI 8290-1
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Le fondazioni dirette vengono anche indicate come:
FONDAZIONI SUPERFICIALI SU TERRENO RESISTENTE POCO PROFONDO Rappresentano il tipo più semplice ed economico tra tutti i sistemi di fondazione e vengono classificate in funzione della modalità di trasmissione del carico al terreno in:
FONDAZIONI CONTINUE, che trasmettono al terreno carichi distribuiti su superfici CONTINUE ed ESTESE su TERRENI RESISTENTI POCO PROFONDI e/o TERRENI INCOERENTI DI SCARSA RESISTENZA
FONDAZIONI DISCONTINUE, che trasmettono al terreno carichi distribuiti su superfici RIDOTTE e LIMITATE su TERRENI RESISTENTI POCO PROFONDI
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Fondazioni continue a PLATEA Fondazione continua a TRAVE ROVESCIA
Fondazione discontinua a PLINTO ISOLATO
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Fondazione diretta discontinua a plinti isolati. La struttura intelaiata è caratterizzata, per quanto riguarda le fondazioni, dell’esigenza di dover ripartire il carico portato da ogni pilastro su un’adeguata superficie di terreno. La forma in pianta, quadrata o rettangolare, del plinto è da mettersi in relazione sia con quella del pilastro sia con l’esigenza di tenere i vari elementi abbastanza distanti fra loro. Il plinto ha un volume generalmente a tronco di piramide, ma molto spesso si preferisce, per rapidità d’esecuzione ed economia di cassaforma, realizzarlo prismatico anche se questo comporta l’impiego di una maggiore quantità di calcestruzzo. Al disotto di esso, quale ulteriore elemento di ripartizione viene predisposto un sotto-plinto di calcestruzzo magro non armato (sottofondazione) che, generalmente, sporge dal perimetro del plinto di una quantità minore od al massimo uguale al suo spessore. Allo scopo di avere una congrua superficie per spiccare e centrare il pilastro, la base superiore del tronco di piramide sarà di dimensioni sempre maggiori di questo.
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Fondazione diretta continua a travi rovesce. Ove fosse necessario, in relazione al carico ed alla capacità portante del terreno, investire una superficie maggiore di quella ottenibile con dei plinti isolati, si può sfruttare l’allineamento dei pilastri per realizzare una ripartizione lineare del carico. La fondazione diretta continua a travi rovesce si può assimilare a quella impiegata per le murature portanti. Essa è costituita da travi, dette rovesce in quanto caricate dalla reazione del terreno, fornite di un allargamento di base, che poggia su un sottofondo di calcestruzzo magro.
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Fondazione diretta continua a platea. A volte, è necessario per la scarsa capacità portante del terreno, o per l’elevato valore del carico, ripartire i pesi trasmessi dalle strutture verticali sull’intera superficie coperta dal fabbricato, disegnando così un tipo di fondazione diretta e continua detta a platea. Questo può considerarsi un solaio rovesciato caricato dalla reazione del terreno, ed è in genere realizzata con un solettone di calcestruzzo armato che trasmette le reazioni al contorno su una maglia di travi nei cui incroci sono ubicati i pilastri. Anche in questo caso è presente il sottofondo di calcestruzzo magro che evidentemente non ha più, se non in minima parte, la funzione di ulteriore allargamento della superficie di appoggio, ma serve principalmente per realizzare un piano orizzontale pulito sul quale disporre le armature della struttura. Lo spessore del solettone così come tutta la geometria delle travi, è definito da precisi calcoli statici, ed è intuitivo che sarà piccolo in presenza di carichi modesti e terreno scadente ed alto in caso contrario (a partire da spessore nell’ordine del metro o anche superiore ad esso).
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Unità tecnologica Strutture di fondazione
Classi di elementi tecnici Fondazioni indirette
Norma UNI 8290-1 Norma UNI 8290-1
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Le fondazioni indirette vengono anche indicate come:
FONDAZIONI SUPERFICIALI SU TERRENO RESISTENTE PROFONDO. Si eseguono generalmente quando il banco di terreno resistente si trova ad una profondità maggiore di 5-6 metri rispetto al piano di campagna, quindi quando sarebbe antieconomico e tecnicamente quasi impossibile effettuare scavi molto profondi.
FONDAZIONI SU PALI, sono utilizzate per trasmettere il carico della costruzione su TERRENI RESISTENTI PROFONDI attraversando strati di terreni poco resistenti.
In base al MODELLO MECCANICO DI FUNZIONAMENTO IN OPERA avremo: - PALI RESISTENTI DI PUNTA (cls armato normale e precompresso) - PALI RESISTENTI PER ATTRITO LATERALE (cls armato normale e precompresso)
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Le fondazioni indirette su pali _ La tecnologia TRELICON Le fasi esecutive prevedono lo scavo del palo tramite infissione di un’elica continua assemblata su un tubo centrale cavo. Al termine delle fasi di scavo l’estrazione dell’elica avviene in contemporanea al getto del calcestruzzo pompato dall’interno dell’elica stessa. Ove previsto, i pali possono essere armati per tutta la lunghezza tramite gabbie di armatura inserite nel calcestruzzo ancora fresco. Dati tecnici Diametro del palo: tra 400 e 1400 mm Profondità: 35 ÷ 40 metri (con caricatore di eliche) in funzione del diametro e consistenza del terreno.
Gli elementi costruttivi_ LE FONDAZIONI
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ SOLAIO
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Unità tecnologica Chiusure verticali
Classi di elementi tecnici Pareti perimetrali
Norma UNI 8290-1
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
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Collocazione rispetto alla struttura portante_ Inserite all’interno delle campiture definite da travi e pilastri.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Collocazione rispetto alla struttura portante_ Inserite all’interno delle campiture definite da travi e pilastri.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
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Collocazione rispetto alla struttura portante_ Parzialmente inserite all’interno delle campiture definite da travi e pilastri.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Collocazione rispetto alla struttura portante_ Parzialmente inserite all’interno delle campiture definite da travi e pilastri.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Collocazione rispetto alla struttura portante_ Filante o continua all’esterno di travi e pilastri
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Collocazione rispetto alla struttura portante_ Filante o continua all’esterno di travi e pilastri
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Tipologie costruttive
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
CA 3 Sistemi ed elementi costruttivi in cemento armato
Tipologie costruttive_ a parete semplice
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
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Tipologie costruttive_ Soluzioni per l’eliminazione dei ponti termici
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ PARETI PERIMETRALI
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Tipologie costruttive_ Soluzioni per l’eliminazione dei ponti termici
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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L’involucro è il sotto - sistema fisico a cui è affidato il compito di delineare e delimitare le relazioni con l’ambiente esterno e di materializzare le accezioni stilistiche e prestazionali che da ciò discendono.
L’involucro è contemporaneamente elemento di “frontiera” (cioè di delimitazione e conclusione perimetrale dell’organismo costruttivo e strutturale), elemento “funzionale” (cioè di mediazione, separazione e connessione tra due spazi adiacenti, l’interno e l’esterno) ed elemento “ambientale” (cioè di delimitazione e identificazione degli spazi esterni circostanti).
Boaga G., L’involucro architettonico, Masson, editoriale Esa, Milano, 1994
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Reyner Banham
Modello energetico rigenerativo E’ un modello che si affida agli impianti di condizionamento artificiale per ricreare all’interno dell’abitazione le condizioni termo-igrometriche desiderate. Un modello che ha senso e può essere definito eco solo quando le macchine di cui si serve sono alimentate con energia derivata da fonti rinnovabili. E’ ideale a tutte le latitudini: si addice a qualsiasi tipo di clima. Modello bioclimatico avanzato E’ anche detto ecoefficiente o ambientalmente interattivo. Questo modello propone una totale armonia tra contesto ed edificio, una simbiosi che consente di ottenere condizioni climatiche interne ottimali. La progettazione architettonica infatti, secondo questo modello, sarà fatta considerando la presenza e l’importanza di elementi naturali vento, sole e terreno. L’orientamento dell’edificio, la gestione degli spazi interni, la presenza e la disposizione delle aperture, ogni dettaglio dovrà essere progettato tenendo conto dell’influenza dell’ambiente esterno.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Reyner Banham
Modello energetico conservativo Tale modello si basa sull’impiego di grandi masse murarie con grandi spessori, poche aperture di dimensioni ridotte e volumi compatti. L’intento è quello di aumentare al massimo l’inerzia termica dell’involucro edilizio per evitare che le condizioni termo-igrometriche ricreate all’interno si disperdano all’esterno. Lo si adotta per climi estremi, caratterizzati da valori eccessivamente alti e bassi delle temperature. L’edificio è inteso come una caverna, dove fa fresco d’estate e caldo d’inverno perché è tutta chiusa su se stessa, pesante e priva di aperture. Modello energetico selettivo Vuole filtrare dall’esterno le condizioni climatiche che si desidera ottenere all’interno. Per questo motivo si avvale di elementi tecnologici che lasciano passare la luce del sole per il riscaldamento passivo e l’illuminazione. E’ tipico dei climi tropicali, caratterizzati da alti valori dell’umidità relativa, ventilazione e soleggiamento.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Una delle caratteristiche primarie di una parete ventilata è innanzitutto la possibilità di utilizzare una tipologia infinitamente ampia di elementi per la realizzazione del suo rivestimento esterno, sia dal punto di vista dei materiali (pietra, cotto e laterizi, piastrelle ceramiche, leghe metalliche, fibrocemento e calcestruzzo, ecc.) che da quello della loro forma e dimensione (piastrelle, listelli, doghe, pannelli, lastre, ecc.).
Altro tratto caratterizzante del rivestimento di tipo ventilato è la messa in opera “a secco”, vale a dire mediante una tecnica costruttiva che, a differenza dei rivestimenti tradizionali, non prevede l’impiego di malte e di collanti in procedimenti di formazione in opera “ad umido” per garantire l’aderenza al supporto murario.
Parlando di un rivestimento di facciata di tipo ventilato, perciò, si indica il rivestimento di una parete opaca con elementi montati a secco (tramite dispositivi di sospensione e fissaggio di tipo meccanico o chimico-meccanico) a formare una sottile intercapedine che consente di far circolare l’aria interrompendo la continuità fisica tra la controparete interna e il rivestimento esterno, il cui lato nascosto è protetto da un pannello termoisolante.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Lo scopo principale per cui in genere vengono progettate e realizzate le pareti ventilate vere e proprie è quello di dare luogo al cosiddetto “effetto camino”, la cui portata può essere stabilita in relazione alle condizioni ambientali esterne. Grazie a tale effetto, è possibile godere del duplice vantaggio della riduzione delle rientrate di calore nella stagione estiva e del controllo delle perdite energetiche nel periodo invernale. I vantaggi che si ottengono sono simili a quelli forniti dal cappotto esterno: correzione dei ponti termici e riduzione degli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della temperatura esterna. Il sistema consente di mantenere le pareti d’ambito a temperatura più elevata, evitando fenomeni di condensa e aumentando il confort abitativo. Inoltre, dal momento che si interviene dall’esterno, sono anche evitati disagi agli occupanti le abitazioni in cui è richiesto l’intervento.
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Comportamento igrometrico_ Uno degli aspetti che contribuiscono a favorire l’impiego delle facciate ventilate è rappresentato dalla loro prestazione durante l’esposizione all’acqua, anche (e potremmo dire soprattutto) nei casi di precipitazioni con pioggia battente. Con l’azione in contemporanea di pioggia e vento le facciate degli edifici sono sottoposte in modo diretto a spruzzi e violente sferzate d’acqua. La natura del rivestimento e la presenza dell’intercapedine ventilata consentono di annullare gli effetti dell’acqua e dei ruscellamenti sul piano di facciata, mantenendo perfettamente asciutti l’isolante termico e la controparete interna (Figura 1). A tale proposito va anche sottolineata l’importanza dell’isolamento che, attraverso i suoi due componenti (pannello termoisolante non idrofilo/freno all’acqua+ isolante idrofilo), deve garantire l’impermeabilità esterna senza però fare da barriera all’eventuale vapore che fuoriesce dall’interno. In questo modo la circolazione d’aria dietro al rivestimento può favorire la fuoriuscita del vapore acqueo in eccesso prodotto negli ambienti interni, oltre che, nella fase immediatamente successiva alla costruzione dell’edificio, l’evaporazione dell’acqua di costruzione in eccesso. (Figura 2)
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Prof.ssa Caterina Frettoloso Gli elementi costruttivi_ INVOLUCRO
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Comportamento termico_ Il maggiore valore aggiunto delle pareti ventilate risiede nella qualità delle loro prestazioni dal punto di vista termo-energetico. L’effetto di convezione che si crea nell’intercapedine – in maniera naturale (per il cosiddetto “effetto camino”) o forzata (una pressione differenziale dovuta all’azione del vento) – genera infatti un complesso meccanismo di scambio termico tra ambiente esterno, parete e ambiente interno. Se una parete è stata progettata con la dovuta attenzione, l’effetto combinato della ventilazione dell’intercapedine e della parziale riflessione dei raggi solari da parte del rivestimento consentono di ridurre il carico termico sull’edificio durante i mesi estivi (Figura 3). Infatti, incrementando lo spessore dell’isolante – e riducendo, di conseguenza, lo spessore dell’intercapedine – le temperature più elevate che si registrano nella stagione calda determinano la crescita del flusso d’aria, che si traduce in un migliore isolamento. Non dimentichiamo che nelle pareti ventilate l’isolante avvolge e protegge l’edificio ma non è esposto all’azione degli agenti atmosferici e tanto meno deve fare da supporto al rivestimento o ad altri componenti della facciata. L’isolamento termico può dunque essere realizzato con facilità in maniera continua e omogenea per disporre il totale controllo dei ponti termici sui vari fronti di facciata, e con altrettanta facilità è possibile aumentare il suo spessore senza incorrere in lievitazioni dei costi e inaspettate complicazioni tecniche.