UN’INCHIESTA TRA PASSATO E PRESENTE Caccia alle … · do spiegazioni al vescovo di Albenga,...

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GIORN - EDIZIO-GE - 40 - 12/08/10- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 11/08/10 19.21 - Composite

40 LIGURIA CULTURA il Giornale Giovedì 12 agosto 2010

s

di Rino Di Stefano

La tortura più comuneera quella del cavalletto. Lasventurata di turno, accusa-tadiessereunastregasoltan-to perché detestata da qual-cuno, veniva denudata e fis-sata mani e piedi da robustecorde ad una struttura di le-gno semicircolare, attraver-sata da pioli. La vittima eraposta a pancia in giù, in mo-do da offrire la schiena al suocarnefice, e il marchingegnoveniva sistemato a circa 90centimetri da terra. A quelpunto iniziava l'interrogato-rio.Se le rispostedella donnanon erano soddisfacenti, co-meaccadevanellaquasitota-litàdeicasi, i torturatoriazio-navano delle leve che tirava-no le corde, provocando sti-ramenti e slogature. C'erauna variante. In questo casola vittima era legata con funisottili, ma resistenti, tra lequalivenivainseritounpalet-to. Così, quando il boia lestringeva,lecordepenetrava-no nelle carni fino all'osso.Ma la cosa che più fa rivolta-re è che queste atroci torturefossero accompagnate dallepreghiere del sacerdote chele ordinava.

Èinquesto modo,acomin-ciaredall'estate del 1587, cheun clima di indicibile terrorevenne imposto nel paese diTriora,piccoloborgomonta-naro dell'entroterra di Impe-ria,dovevennesvoltounpro-cesso la cui memoria sareb-berimastaneisecolicomesi-nonimo di crudeltà e malva-gità.

Araccontarecomeandaro-nolecose,effettuando un'in-chiesta che abbraccia passa-to e presente, esaminandotutti i possibili aspetti dellasocietà dell'epoca, ma anchele attuali caratteristiche delposto, sono gli studiosi Ma-ria Antonietta Breda, Ippoli-to Edmondo Ferrario eGianluca Padovan che han-

no pubblicato per i tipi diMursia «I segreti di Triora - Ilpotere del luogo, le streghe el'ombra del boia».

Ognuno dei tre autori svi-luppa diversi aspetti del co-mune tema trattato. A partealcune opinioni personalimolto discutibili, il volume èben articolato. Leggiamodunque gli aspetti insoliti delpaese, le mappe storiche deiterritoridi frontiera, le fortifi-cazioni di Triora, l'indaginestorico-esoterica delle areecimiteriali e così via.

Ciò che prende di più il let-toreèperòilcapitolochepar-la del famoso processo. Lecause che portarono alla«cacciaallestreghe»,nelsen-so letterale del termine, sonoda ricercarsi in una terribilecarestia che ridusse alla fa-me l'abitato del borgo, datempo dominato dalla Re-pubblicadiGenova.Lapopo-lazionenonriuscivapiùatro-vare cibo, soprattutto per la

mancanza di materie prime.O meglio, i vettovagliamentinonmancavano,macostava-nocarissimi.Insomma,laca-restia era artificiale. Come èstato accertato da studi re-centi e dalla documentazio-ne presente nell'Archivio diStato di Genova, a provocar-laeranostati iproprietariter-rieri che detenevano il pote-re intrattenendo rapporti di-retti con il governo della Su-perba. Ad un certo punto,per aumentare i profitti, pareche avessero fatto un «cartel-lo» alzando a dismisura il co-sto del grano e di tantissimialtri alimenti. Sarebbe il casodi dire «nulla di nuovo sottoil sole». Fatto sta, che questacriminalestrategia economi-canon potevaesseresoppor-tatadallastragrandemaggio-ranza della popolazione che,non avendo denaro a suffi-cienza, cominciò letteral-mente a morire di fame. E iprimiasubirneleconseguen-

ze furono i più deboli, cioè ibambini, che cominciaronoamorirecomemosche.Inve-ce di analizzare le cause deldisastro, il parlamento loca-le di Triora (oggi lo chiame-remmo consiglio comuna-le), organizzò una bella as-semblea pubblica nella piaz-za antistante la chiesa dellaColleggiata e, tra gli applausidei presenti, invocò l'inter-ventodelleautoritàcivilie re-ligiose per perseguire le stre-ghe, considerate la vera cau-sa della carestia e della mor-talità dei bambini. Fu l'iniziodell'inferno. Stefano Carre-ga, podestà in carica, stanziòsubito 500 scudi e inviò ri-chiesta ufficiale in quel sen-so sia a Genova, sia alla Dio-cesi di Albenga. Dopo pochigiorni, a Triora giungevano ilvicario dell'inquisizione del-la Repubblica di Genova e ilvicario dell'inquisitore di Al-benga, il sacerdote Girolamodel Pozzo. Fu quest'ultimo

chediedeilviaall'iterproces-sualeconunaMessacelebra-ta proprio nella chiesa dellaCollegiata.E,comeeracostu-me dei tempi, durante la pre-dica invitò tutti i presenti acollaborareconluipertrova-re le presunte streghe. In al-treparole,invitòiparrocchia-ni a svolgere quella che dasempre è una delle più me-schine tra le attività umane:la delazione. Figurarsi: aognuno veniva data la possi-bilità di denunciare colei chepiù disprezzava, invidiava overso la quale nutriva gelo-sia. Inoltre, non era necessa-rio fornire alcuna prova. Co-sì, in un battibaleno, trentadonne di Triora finirono incarcere. Secondo l'usanzadell'epoca, per stabilire seuna persona fosse innocenteo colpevole, doveva passaredalla tortura del cavalletto.Per cui, pur di non soffrire lecrudeli pene delle corde, tre-dici donne, quattro ragazze epersino un bambino si di-chiararono rei confessi. E cifurono le prime morti. IsottaStella,dianticaenobilefami-glia di Triora, morì per le tor-ture subite. Un'altra, cercan-do di fuggire dalla prigione,cadde dalla finestra e morìsul colpo.

Il fatto, però, che a essereincarcerate fossero anchetantedonnedellapiccolano-biltà locale (cioè le più invi-diate), cominciò a preoccu-pare il locale Consiglio degliAnzianiche,indata13genna-io 1588, scrisse a Genova sol-lecitandomaggioreattenzio-ne nei giudizi. Per farla bre-ve, Genova rispose chieden-do spiegazioni al vescovo diAlbenga, monsignor LucaFieschi, tanto più che tra lestreghe ree confesse c'eranotre bambine di tredici, undi-ci e nove anni. Si arrivò cosìalla sostituzione dei due in-quisitori con il commissariostraordinario Giulio Scriba-ni,magistratodelgovernoge-novese, che nel giro di pochigiorni accentuò ancora dipiù il clima di terrore a Trio-ra. L'8 luglio del 1588 questosignore, che nell'intimo do-veva provare una forte attitu-dine al sadismo e alla violen-za, scrisse al Doge di esseregiunto a Triora: «Per smor-bar di quella diabolica settaquesto paese che resta quasiper tal conto tutto desolato».

E, tanto per far vedere chenon scherzava, inviò in cate-ne a Genova, via nave, tredicidonne e un uomo. Scribani,il cui nome dovrebbe essereincisodaqualcheparteaffin-ché i posteri ne conservino ildiabolico ricordo, arrivò alpuntodametteresulcavallet-to una donna, tale Caterinamoglie di Marco CapponeBosio, accusandola di posse-dere un unguento diabolico.La povera disgraziata, sottotortura, confessò non solo dipossederlo,maanche diaverassassinato tre dei suoi figli edi aver avuto rapporti carnalicon il demonio.

Non continuo oltre pernon rovinare il piacere dellalettura a chi vorrà intrapren-derla. Certamente, comun-que, ciò che leggerà non glipermetteràdidimenticarefa-cilmente questo libro.«I segreti di Triora - Il pote-re del luogo, le streghe el'ombra del boia» di MariaAntonietta Breda, IppolitoEdmondoFerrarioeGianlu-ca Padovan. Mursia Edito-re, 480 pagine, 24 Euro.lettorespeciale@rinodistefa-no.com

di Maria Luisa Bressani

Grandelacopertinacon«Lanavedeifol-li»diBosch,visionariopittorefiammingo,scel-ta da Emilio Biagini per «Il seme sepolto - Lafolliadellaverità»,suograndelibro.Grandeli-bro,editodaFede&Cultura,perchél’autore,docentediGeografiaall’UniversitàdiCagliarievincitorediprestigiosipremidiricercageo-graficaesocio-economica,combattegliattac-chidelnuovogiacobinismocontrolaChiesa,smontandofalsistoricieprendendoingirolospocchiepseudo-scientifiche.Affermalaveri-tàdellafedeedellareligionecristianaattraver-so quattro commedie giudiziarie: «Chi si fidadegli scienziati», «Lo strano caso del dottorMartin» (Lutero), «Camillo mago delcavillo»(è Cavour, artefice del nostro Risorgimento),«LalistadelgiudiceVaevictis».Questaquartapiècedall'ottimoprefatorePieroVassalloère-putatalapiùcoinvolgente.Biaginivisostieneche l'ultima guerra mondiale è stata scontrodiimperialismiconun'Inghilterrachevolevadistruggere la potenza della Germania.

NellaprimacommediadavantialTribuna-ledell'UmanitàconiguidiciBuonsensoeCor-rettini è imputata la Scienza e coimputata laMetafisica,querelanteloScientismochel'ac-cusaritienefigliodellaScienzamentrequestalo nega. A difendere lo Scientismo per primalaSuperbiaconilcorteodeivizicapitalitracuil'Invidiailcui motto è «nullità ditutto ilmon-dounitevi».TestimoniperlaScienzasonoMa-tematica, Fisica, Chimica, Geologia, Biologia

chedimostrerannonelcorsodelprocessoco-me il mondo abbia un inizio e che avrà unafine,cheilcaosèstrutturato,èintelligenteco-me l'apparente casualità di un lancio di dadiche dipende dall'averli pensati, tagliati perquelrisultato.DimostrerannocomelaGene-si della Bibbia coincida con l'evoluzione de-scrittadainostrilibridiScienza:bastasostitui-reacieloeterraiconcettidispazioetempo,aigiorni le ere geologiche e il «sia fatta la luce»corrisponde al Big bang.

Per capire bisogna leggere perché la difesaattuatadaFisica,Chimica,Biologiaèconvin-cente, non casuale. Nel discorso sull'originedellavitasi innestanoproblemidellamoder-na quotidianità. L'Aids per Biagini non è unaminaccianuova,èstatosoloscopertodapocoelacorrelazioneconilvirusdell'Hivèincertaalpuntochesemancaquestovirusmac'èco-munquelamalattialesiècambiatoilnomeinItl.La«catastrofe»AidsinAfricaserveallapro-paganda:«Ecco,vedeteilpoveroTerzoMon-do oppresso dall'imperialismo occidentale,privoperfinodeimezzipercurarsi».Ildiscor-so,scientificamentedocumentato,serveafarcapire che tanti catastrofismi annunciati ser-vono a lobbies scientifiche per la pacchia difondi diricerca, emolumenti, mentre accadecheinteressantiscopertecomela"Derivadeicontinenti"nelmomentoincuifuronodivul-gate siano state disattese dall'establishmentscientifico.

SesiconsideralaStoria, ifalsisonopiùma-croscopici:sipensial«profeta»Marx.Affermò

che il capitalismo avrebbe portato pochi ric-chietantissimipoveri,senzatenercontooltrechedellaproduzioneanche deiconsumi, in-vecepiùgeneralizzatieconunmaggiorbenes-sere dei tanti.

Biaginismontail«mito»diGiordanoBrunochedefinisceapostataecultoredimagianerae ciononostante ebbe un processo più uma-nodellesuevittimecattolicheinglesi.Leggerebenelapagina57cheloriguardapercapireescoprirechelaChiesanel1532permettevaall'accusatodifronteall'Inquisizionediavereunavvocato,undirittoconcessoinInghilterraso-lo nel 1836. Meditare che sull'evoluzionismolaChiesasiespressegiànel1950:l'Humanige-nerisdiPioXIIlodefinisce«ipotesinoncontra-stante con la Fede», mentre sono tuttora gliatei, talebani dell'evoluzionismo, a voler leg-gere un contrasto.

Conquistadi Biagini l'umorismo, fin sulfu-reoquandocidefinisce«ipiùgrandiprodutto-ridiliquami»con«ilvietatovietare,ituttipro-mossi,divorzio,aborto,droga».Colpiscel'in-trospezionetesaaldivinonell'uomo,quandociraccontadelleesperienzedirisvegliodalco-machecoincidonoconilLibrodeiMortiegi-zio e quello tibetano e come Cicerone abbiaaffermatoche «nonesiste nazione barbaraalpunto da non aver la nozione di Dio». Quan-do sul palco arriva la Metafisica che lanciapontidallaterraalcielo(comelasorellaTeolo-gia li costruisce da cielo a terra), il pubblicoesclama:«Com'èbella!»,omaggioallascintil-la di divino,alla bellezza che è in noi.IL VOLUME di Emilio Biagini

UN’INCHIESTA TRA PASSATO E PRESENTE

Caccia alle streghe per colpa della fameIl libro firmato da Breda, Ferrario e Padovan ripercorre la terribile estate del 1587 quando Triora visse, oltread una carestia indotta, l’incredibile processo a trenta malcapitate. Torture, assemblee pubbliche, esecuzioni

Guerra al nuovo giacobinismo contro la Chiesa

COPERTINA Il libro inchiesta di Breda, Ferrario e Padovan

ARROCCATO Il suggestivo paese di Triora nell’entroterra di Imperia

Le commedie giudiziarie di Emilio Biagini