Trai nuovi materiali acquisiti dalla Tartarottil'inedita ... · ca Dialoghi con Leucò, e...

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CORRIERE DELL'ALTO ADIGE Pagina 13Foglio 1

Trai nuovi materiali acquisiti dalla Tartarottil'inedita corrispondenza trai due letterati e opere del Novecento

Pavese e le lettere ritrovateScoperte tra i libri del filologo Untersteiner, sono ora alla biblioteca di Roveretodi Gabriella Brugnara

Alcune lettere di Cesare Pavese aEpistole Mario Untersteiner note, ma

• AliceBonandiniricercatricedell'Universitàdi Trento, haritrovato nellabiblioteca diMario

Untersteiner laprima edizionedei Dialoghi conLeucò, cheriporta ladedica diPavese.

scomparse da anni, sono state ri-trovate nella biblioteca di Untersteiner.Si supponeva esistessero e si conosceval'abitudine di Untersteiner di conservarela corrispondenza tra le pagine dei suoilibri. «Ho così cercato nella sua bibliote-ca la prima edizione dei Dialoghi conLeucò, riportante la dedica di Pavese, edè stato emozionante ritrovare all'interno

anche le lettere», spiega

Alice Bonandini, asse-gnista di ricerca all'uni-versità di Trento. La Bi-blioteca civica Tartarottidi Rovereto ha di recenteacquisito nuovi materialidel fondo Mario Unter-steiner (Rovereto, 1899 -Milano, 1981), filologo estorico della filosofia edel teatro antichi. Tra idocumenti spiccano, ap-punto, alcune lettere diPavese (1908-1950). Nel1947, lo scrittore pubbli-ca Dialoghi con Leucò, e

l)ntersteiner è uno tra i primi a ricono-scere il valore di questo lavoro, «che ri-prende un'idea del mito classico comeconflitto tragico: esattamente la visioneche lo studioso roveretano aveva svilup-pato nel suo libro Fisiologia del mito(1946)», aggiunge la ricercatrice. Tra idue intellettuali nasce una relazione epi-

• All'interno stolare: «Caro Professore, la notizia chedel libro, mi ha letto con simpatia e con gusto, misorpresa , dà molta gioia. Il mio libro è nato da unc'erano anche interesse per il problema del mito e dellele lettere cose etnologiche che mi ha indotto e mioriginali e induce a molte strane letture - ma pocheautografe che mi hanno dato la soddisfazione e lo sti-Cesare Pavese molo della Sua Fisiologia», commentaaveva scritto al Pavese. Le lettere fanno parte della nuovafilologo Mario acquisizione, scritte tra il'.l ÿ e il'ÿo sonoUntersteiner e state pubblicate da Einaudi per la cura diche non erano Italo Calvino, poco dopo la morte di Pa-mai state vese. Tra ivari corrispondenti, c'è appun-trovate. Erano io Untersteiner, che acconsente alla pub-date per blicazione, ma non vorrebbe essere cita-scomparse to. «Era un uomo schivo, modesto, ma la

sua figura è stata talmente importantenell'ultimo periodo di vita di Pavese chenon era possibil e omettere i necessari ri-ferimenti», specifica Bonandini le cui ri-

Filologo Mario Untersteiner filosofo e storico di Rovereto, morto nel 1981. Qui è ritratto accantoalla sua preziosa biblioteca. La foto è conservata nello studio della sua casa a Milano

cerche si svolgono nell'ambito del Semi-nario permanente «Mario Untersteiner»,organizzato dall'Università di Trento,dalla biblioteca roveretana, con la colla-borazione di Iprase, Mart e grazie adun'iniziativa del Laboratorio Dionysos,responsabile scientifico Giorgio Ieranò.Il direttore della biblioteca di RoveretoGianmario Baldi si sofferma quindi sullastoria della famiglia Untersteiner, che vi-veva a Rovereto. Nel 1g15 Mario, irreden-tista, si trasferisce però a Milano. «Rigo-rosamente laico e fedele ai suoi principi,

ha sposato Linda Candia, appartenentealla famiglia della grande chimica italia-na, il cui fratello è quel Marcello che havenduto tutte le sue industrie per andarein Brasile a fondare ospedali - osservaBaldi -. Un grande laico missionario dicui è in corso il processo di beatificazio-ne». La notizia riguarda la decisione del-la famiglia di trasportare i resti della mo-glie di Untersteiner, ora in Liguria, a Ro-vereto, idealmente vicino al marito se-polto nella tomba di famiglia cittadina.«Mi interessa sottolineare come in que-

ste grandi famiglie l'anima rigorosamen-te laica conviva con quella cattolica, uncattolico genuino, fondato sui principidel rigore etico non del buonismo», pro-segue. In realtà, la biblioteca conservadue fondi Untersteiner, quello di Mario equello che fa capo alla moglie Linda e al-la figlia Gabriella. «In questi giorni è ar-rivata a Rovereto la "biblioteca moderna"delle due signore Untersteiner, un fondo

Cesare PaveseCaro professore, la notiziache mi ha letto con simpatia,mi dà molta gioia. Il mio libro è natoda un interesse per il problemadel mito e delle cose etnologiche,mi induce a strane letture

eccezionale, appartenente a una grandefamiglia aperta ai dinamismi, che resti-tuisce la completezza di tutta la letteratu-ra italiana del Novecento. Comprendeproprio tutte le prime edizioni, tutti icontatti della famiglia con i maggiori in-tellettuali italiani, firme e dediche di ri-lievo, come quelle di Levi e di Cassola». Aciò si aggiungono altre donazioni di ri-lievo, quali il fondo del Fernando Bale-stra, sovrintendente dell'Istituto nazio-nale del dramma antico di Siracusa e delgrecista Ettore Romagnoli. Il senso diqueste acquisizioni da parte della biblio-teca, del loro studio, del riportare i risul-tati alla città attraverso gli incontri delseminario Untersteiner, ora allaX edizio-ne, «penso risieda in un'intuizione diFranco Rella: per capire il Novecento, so-prattutto avendo a Rovereto il Mart, dob-biamo tornare alla base della culturaclassica. Questi fondi aiutano a raggiun-gere il cuore della modernità», concludeBaldi. Al centro del seminario, che iniziail 18 marzo con Maurizio Bettini, sarannoi miti, le filosofie e i simboli del mondoantico, aspetti cari anche a Untersteiner.

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