Terzo incontro SCUOLE DI PSICOTERAPIA E RICERCA MILANO - 15 maggio 2007 Il ragionamento nel Disturbo...

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Terzo incontro “SCUOLE DI PSICOTERAPIA E Terzo incontro “SCUOLE DI PSICOTERAPIA E RICERCA”RICERCA”

MILANO - 15 maggio 2007MILANO - 15 maggio 2007

Il ragionamento nel Disturbo Il ragionamento nel Disturbo Ossessivo-CompulsivoOssessivo-Compulsivo

Francesco Mancini e Amelia GangemiFrancesco Mancini e Amelia Gangemi

Scuola di Psicoterapia Cognitiva - Associazione di Psicologia Scuola di Psicoterapia Cognitiva - Associazione di Psicologia Cognitiva RomaCognitiva Roma

Con la collaborazione dell’Unità per i disturbi d’ansia e dell’umore Con la collaborazione dell’Unità per i disturbi d’ansia e dell’umore APC-SPCAPC-SPC

Barbara Barcaccia, Rino Capo, Andrea Gragnani, Claudia Barbara Barcaccia, Rino Capo, Andrea Gragnani, Claudia

Perdighe Antonella Rainone, Giuseppe Romano, Angelo SalianiPerdighe Antonella Rainone, Giuseppe Romano, Angelo Saliani

SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE DEL SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE DEL

DISTURBO OSSESSIVO- DISTURBO OSSESSIVO-

COMPULSIVOCOMPULSIVO

QUALI SONO GLI SCOPI E LE QUALI SONO GLI SCOPI E LE

CREDENZE ALLA BASE DEL DOC?CREDENZE ALLA BASE DEL DOC?

Un tipico caso di Disturbo Ossessivo-Comulsivo (DOC)

Maria temeva di contagiarsi l’AIDS, Maria temeva di contagiarsi l’AIDS, attraverso il contatto con la foto attraverso il contatto con la foto di

un malato (Rock Hudson)

Il primo problemaIl primo problema che ci siamo che ci siamo

posti è stato identificare e descrivere posti è stato identificare e descrivere

i passi del ragionamento che avevano i passi del ragionamento che avevano

portato Maria a trarre questa portato Maria a trarre questa

conclusioneconclusione

Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006 Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006

Psychological ReviewPsychological Review

Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se

stessi toccando davvero il malato, … e se mi fossi stessi toccando davvero il malato, … e se mi fossi

contagiata? Sarebbe terribile, che sbadata sono stata, contagiata? Sarebbe terribile, che sbadata sono stata,

ma potevo stare più attenta! ma potevo stare più attenta!

No, ma che sto pensando! È assurdo! No, ma che sto pensando! È assurdo!

Però come posso esserne così sicura?! Però come posso esserne così sicura?!

Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un

primo pianoprimo piano

Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve

essere un contatto intimo. essere un contatto intimo.

Già, ma io che ne so se c’è stato un contatto intimo? Già, ma io che ne so se c’è stato un contatto intimo?

Il fotografo stesso poteva essere omosessuale. Il fotografo stesso poteva essere omosessuale.

In effetti sembra improbabile che ci sia stata della In effetti sembra improbabile che ci sia stata della

intimità in una stanza d’ospedale e con un malato intimità in una stanza d’ospedale e con un malato

gravegrave, ,

ma non c’ero lì e come posso escluderlo dunque?ma non c’ero lì e come posso escluderlo dunque?

I passi caratteristici del ragionamento di Maria La paziente inizia con una intuizione circa un potenziale pericolo :

“Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se stessi Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se stessi toccando davvero il malatotoccando davvero il malato.” Questa intuizione attiva una reazione d’ansia esagerata, che la porta a focalizzare il pericolo, pur considerandolo, almeno inizialmente soggettivamente implausibile e improbabile

… … e se mi fossi contagiata? Sarebbe terribile….! e se mi fossi contagiata? Sarebbe terribile….!

 

Si attiva inoltre una emozione di colpa: ha agito in modo superficiale e sbagliato, potendo per questo causare un danno a se stessa

““che sbadata sono stata, ma potevo stare più che sbadata sono stata, ma potevo stare più

attenta! “attenta! “

Cerca di dimostrarsi che non esistono possibili meccanismi di contagio che l’abbiano potuta effettivamente esporre al rischio:

“No, ma che sto pensando! È assurdo!No, ma che sto pensando! È assurdo!”   

conclude che effettivamente il rischio è improbabile, ma non riesce ad escluderlo con assoluta certezza:

“Però come posso esserne così sicura?! Però come posso esserne così sicura?! ”

Cerca quindi ulteriori esempi del pericolo:

“Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un primo Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un primo piano”piano”

E ne cerca di nuovo la falsificazione: E ne cerca di nuovo la falsificazione:

““Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve essere un contatto intimo“.essere un contatto intimo“.

e così via … e così via …

Il ragionamento di MariaIl ragionamento di Maria:

Maria, per escludere il pericolo con certezza assoluta Maria, per escludere il pericolo con certezza assoluta

• Cerca di immaginare tutte le possibilità di pericoloCerca di immaginare tutte le possibilità di pericolo

• Cerca di falsificarle tutte, una per una, Cerca di falsificarle tutte, una per una, ricercandone i controesempiricercandone i controesempi

• E’ disposta a rigettare l’ipotesi di pericolo solo a E’ disposta a rigettare l’ipotesi di pericolo solo a condizione che ne sia certa l’impossibilitàcondizione che ne sia certa l’impossibilità

• Grazie a questo processo, Grazie a questo processo, finisce col vedere un finisce col vedere un numero sempre più alto di possibilità di pericolonumero sempre più alto di possibilità di pericolo

• Accetta il pericolo come realeAccetta il pericolo come reale

SuccessivamenteSuccessivamente ci siamo chiesti se ci siamo chiesti se

effettivamente i passi da noi effettivamente i passi da noi

identificati, studiando il identificati, studiando il

ragionamento di Maria, possano ragionamento di Maria, possano

generare ragionamenti tipici degli generare ragionamenti tipici degli

ossessivi, e non solo di Mariaossessivi, e non solo di Maria

Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006Psychological ReviewPsychological Review

Esperimento 1

Se la nostra ipotesi è corretta gli psichiatri dovrebbero riconoscere come tipici del DOC ragionamenti prodotti seguendo i passi del ragionamento di Maria, indipendentemente dal loro contenuto

Disegno:• A 34 psichiatri sono state mostrate 6 coppie di resoconti verbali di pazienti (ordine random).

• I due resoconti di ogni coppia avevano lo stesso contenuto ma differivano per la forma del ragionamento: uno aveva la forma del ragionamento ossessivo, e l’altro la forma confirmatoria, propria degli altri disturbi d’ansia (BSTS). Le 6 coppie di resoconti avevano il contenuto tipico di:

GADipocondria

DOC (contaminazione e checking)fobia specificaparanoia

Ho paura che quel doloretto che ho Ho paura che quel doloretto che ho all’addome dalla parte del fegato all’addome dalla parte del fegato potrebbe essere il sintomo di un tumore, potrebbe essere il sintomo di un tumore, di un cancro al fegato.di un cancro al fegato. Mi ricordo di un Mi ricordo di un mio zio che è morto di cancro al fegato, mio zio che è morto di cancro al fegato, era ridotto in un modo disgustoso tra era ridotto in un modo disgustoso tra mille sofferenze. mille sofferenze. Certo mio zio aveva 80 Certo mio zio aveva 80 anni e io ne ho 30 e un cancro al fegato anni e io ne ho 30 e un cancro al fegato alla mia età è raro alla mia età è raro d’altra parte mica è d’altra parte mica è impossibile! Per giunta, forse, ho anche impossibile! Per giunta, forse, ho anche una brutta cera, la lingua è sporca, a una brutta cera, la lingua è sporca, a volte ho un po’ di amaro in bocca, mi volte ho un po’ di amaro in bocca, mi sembro anche pallido, sarà l’anemia. sembro anche pallido, sarà l’anemia. Certo, questi sono sintomi molto Certo, questi sono sintomi molto frequenti che possono essere banali, io frequenti che possono essere banali, io stesso li ho avuti tante altre volte,stesso li ho avuti tante altre volte, ma ci ma ci sono e mica sono incompatibili col sono e mica sono incompatibili col cancro anzi non lo escludono affatto. cancro anzi non lo escludono affatto.

Ho paura che quel doloretto che ho Ho paura che quel doloretto che ho all’addome dalla parte del fegato all’addome dalla parte del fegato possa essere il sintomo di un tumore, possa essere il sintomo di un tumore, di un cancro al fegato.di un cancro al fegato. Mi ricordo di Mi ricordo di un mio zio che è morto di cancro al un mio zio che è morto di cancro al fegato tra mille sofferenze. All’inizio la fegato tra mille sofferenze. All’inizio la situazione era come la mia, anche lui situazione era come la mia, anche lui aveva un doloretto all’addome, non se aveva un doloretto all’addome, non se ne curò, i medici poi gli dicevano che ne curò, i medici poi gli dicevano che non era niente e intanto il cancro non era niente e intanto il cancro camminava, anche adesso, qui, dentro camminava, anche adesso, qui, dentro la mia pancia, il cancro si sta la mia pancia, il cancro si sta espandendo, in effetti mi sembra che i espandendo, in effetti mi sembra che i doloretti sono aumentati nelle ultime doloretti sono aumentati nelle ultime settimane. Nessun mi da retta, tutti mi settimane. Nessun mi da retta, tutti mi prendono sottogamba, quando prendono sottogamba, quando cominceranno a curarmi sarà troppo cominceranno a curarmi sarà troppo tardi! Mi sembra di avere anche una tardi! Mi sembra di avere anche una brutta cera, la lingua è sporca, a volte brutta cera, la lingua è sporca, a volte ho un po’ di amaro in bocca, mi ho un po’ di amaro in bocca, mi sembro pure pallido, sarà l’anemia! sembro pure pallido, sarà l’anemia!

Procedura e istruzioni

Gli psichiatri sono stati testati individulamente.

La domanda cruciale era: “Quale diagnosi è possibile formulare per ciascuno dei due resoconti?”  Potevano scegliere tra le seguenti diagnosi:

GADipocondria

DOC fobia specificaparanoia

Risultati

• gli psichiatri riconoscono come tipici del DOC (83% dei trials), ragionamenti formalmente simili a quello tipo Maria, e ciò indipendentemente dal contenuto.

• diagnosticano come altri disturbi d’ansia (97% dei trials) ragionamenti esclusivamente confirmatori • se il contenuto è tipicamente ossessivo e la forma è confirmatoria, allora formulano una diagnosi di GAD

Conclusioni

il ragionamento tipo Maria è caratteristico del DOC e i passi da noi identificati come tipici del ragionamento ossessivo producono effettivamente questo genere di ragionamento.

terzo problematerzo problema perché gli perché gli

ossessivi ragionano in questo modo? ossessivi ragionano in questo modo?

Più precisamente Più precisamente

Quali sono gli scopi e le credenze Quali sono gli scopi e le credenze

che regolano il ragionamento che regolano il ragionamento

ossessivo? ossessivo?

Premessa Premessa

Il ragionamento è uno strumento al Il ragionamento è uno strumento al

servizio servizio degli scopi e dei bisogni degli scopi e dei bisogni

dell’individuodell’individuo e non e non

dell’accuratezza o della veritàdell’accuratezza o della verità

(vedi Friederick, 1993; Trope & Lieberman,1996)(vedi Friederick, 1993; Trope & Lieberman,1996)

Perchè Maria ragiona in modo Perchè Maria ragiona in modo semidialetticosemidialettico??    

Il suo scopo è proteggersi dall’AIDS?Il suo scopo è proteggersi dall’AIDS?

Se così fosse, allora “Se così fosse, allora “better safe than sorry strategy”better safe than sorry strategy”

• Si focalizza l’ipotesi di pericolo Si focalizza l’ipotesi di pericolo • Si ricercano conferme Si ricercano conferme • Nessun tentativo di falsificare l’ipotesi di pericoloNessun tentativo di falsificare l’ipotesi di pericolo

Perchè Maria ragiona in modo Perchè Maria ragiona in modo semidialetticosemidialettico??    

Il suo scopo è rassicurarsi?Il suo scopo è rassicurarsi?

Se così fosse, allora “Se così fosse, allora “wishful wishful thinking”thinking”

• Si focalizza l’ipotesi di sicurezza Si focalizza l’ipotesi di sicurezza • Si ricercano conferme Si ricercano conferme • Nessun tentativo di falsificare l’ipotesi di sicurezzaNessun tentativo di falsificare l’ipotesi di sicurezza

Perchè Maria ragiona in modo Perchè Maria ragiona in modo semidialetticosemidialettico??    

Vuole perseguire entrambi gli scopi?Vuole perseguire entrambi gli scopi?(proteggersi dall’AIDS e rassicurarsi(proteggersi dall’AIDS e rassicurarsi)

Se così fosse, allora dovremmo osservare un lungo, Se così fosse, allora dovremmo osservare un lungo, complesso e dettagliato ragionamento dialettico con:complesso e dettagliato ragionamento dialettico con:

• Una rappresentazione simmetrica della tesi e Una rappresentazione simmetrica della tesi e dell’antitesidell’antitesi

• Standard simili per accettare/rigettare la tesi e Standard simili per accettare/rigettare la tesi e l’antitesil’antitesi

Perchè Maria ragiona in modo Perchè Maria ragiona in modo semidialetticosemidialettico??     La nostra ipotesiLa nostra ipotesi

Maria vuole dimostrarsi, al di là di ogni Maria vuole dimostrarsi, al di là di ogni ragionevole dubbio, che: ragionevole dubbio, che:

• non ha agito in modo superficiale e sbagliato, non ha agito in modo superficiale e sbagliato, e per scongiurare ogni possibile accusa, cerca e per scongiurare ogni possibile accusa, cerca di dimostrarsi che il pericolo non esistedi dimostrarsi che il pericolo non esiste

Dal timore di essere accusato al ragionamento di Maria

• Maria focalizza l’ipotesi di pericolo perché teme di essere accusata di aver determinato il pericolo stesso

•Maria cerca la falsificazione dell’ipotesi di pericolo perché vuole difendersi dall’accusa e dunque vuole contestarla.

• Maria usa standard molto elevati per valutare la portata della falsificazione perché ritiene, by default, che il giudizio sarà severo, nel senso che terrà conto solo della possibilità che lei sia colpevole e non che sia innocente.

•L’imputazione è implausibile per Maria, ma Maria non ritiene implausibile di poter essere accusata di essersi causata l’AIDS per sbadataggine.

Che prove abbiamo Che prove abbiamo che lo scopo alla che lo scopo alla

base del ragionamento ossessivo sia base del ragionamento ossessivo sia

quello di sottrarsi all’accusa di aver quello di sottrarsi all’accusa di aver

determinato il pericolo e dunque determinato il pericolo e dunque

alla colpa di averlo causato?alla colpa di averlo causato?

Studio 1Studio 1

IIdentificare gli scopi perseguiti con l’attività dentificare gli scopi perseguiti con l’attività ossessiva da un gruppo di pazienti giunto ossessiva da un gruppo di pazienti giunto alla nostra osservazionealla nostra osservazione (Mancini, Perdighe, Serrani e Gangemi, (Mancini, Perdighe, Serrani e Gangemi, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, 2008)2008)

Indagine su 32 pazienti ossessivi

• 27 M, 15 F, età media 31.6 (18-61)

• Procedura:Y-BOCS autosomministrata, scelta delle

ossessioni e compulsioni più graviAssessment tramite domande standard Per ciascun paziente il terapeuta

completava lo schema che segue Lo schema era condiviso con il paziente e

modificato finché il paziente non lo trovava ben corrispondente alla sua esperienza

Schema generale

Valutazione

Evento

Tentativi di Soluzione 1

Metavalutazione

Tentativi di Soluzione 2

Maria

EVENTO sfiorare inavvertitamente un passante

VALUTAZIONEper sbadataggine potrei essermi contagiata l’AIDS,

dunque debbo provvedere

 TENTATIVI DI SOLUZIONE I    Lavaggi ripetuti

EvitamentiRuminazioni

Richiesta di rassicurazioni

Maria

META VALUTAZIONEqueste mie preoccupazioni sono esagerate sto rovinando la mia vita e quella dei miei

familiaripotrei rendere ossessivo mio figlio

TENTATIVI DI SOLUZIONE II°

tentativi di soppressione del pensiero

evitamenti finalizzati a ridurre l’attività ossessiva

Schema generale

ValutazioneValutazione

Evento

Tentativi di Soluzione 1

Meta valutazione

Tentativi di Soluzione 2

Indagine su 32 pazienti ossessivi

•Successivamente:18 psicologi

ᅳnon esperti di OCD ᅳné di psicoterapia cognitiva ᅳnon al corrente della ipotesi

hanno classificato la prima valutazione dei 32 pazienti in 5 categorie scelte sulla base della letteratura (Dèttore e Melli, 2004):

1)timore di contaminazione da sostanze disgustose

2)timore del giudizio altrui3)timore di colpa4)timore di un danno ma senza colpa5)altro

Risultati• M delle scelte operate dai 18 giudici • Per le categorie selezionate: F (3,51) =34.39 p<.001 d = .67• Bonferroni post-hoc test:

– colpa vs disgusto p<0.005 -disgusto vs danno p<.05 vs. danno p<0.001 vs vergogna p<.001 vs. vergogna p<0.001

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Colpa Disgusto Danno Vergogna Altro

COCLUSIONI COCLUSIONI

I PAZIENTI OSSESSIVI VALUTANO GLI EVENTI I PAZIENTI OSSESSIVI VALUTANO GLI EVENTI

CRITICI QUASI SEMPRE IN TERMINI DI CRITICI QUASI SEMPRE IN TERMINI DI

MINACCIA DI COLPA e MINACCIA DI COLPA e

DI CONTAMINAZIONE DI CONTAMINAZIONE

DA SOSTANZE DISGUSTOSEDA SOSTANZE DISGUSTOSE

STUDIO 2

Verificare se i pazienti ossessivi, più degli altri pazienti con disturbi d’ansia, sono sensibili ad accuse e a critiche sprezzanti che potrebbero far seguito a loro colpe o mancanze

Soggetti

– 16 pazienti ossessivi (8 M, 8 F, età media 30.2)

– 22 pazienti con disturbo d’ansia (GAD, fobia sociale, agorafobia, attacchi di panico; 10 M, 12 F, età media 34.3)

Procedura e Istruzioni 1. Le foto di Ekman sono state disposte

davanti al soggetto

2. Si diceva al paziente

a. di immaginare che le espressioni facciali fossero rivolte a lui e che lui fosse l’oggetto di ogni singola espressione

b. di scegliere le due che lo mettevano più a disagio.

3. si presentavano tutte le foto e gli si chiedeva:

“Se si realizzasse proprio la cosa che tu maggiormente temi (evento

ultimo temuto), ti aspetteresti di essere esposto ad una di queste

espressioni? E se si, quale ti farebbe soffrire di più?”

 

Risultati

1. i pazienti ossessivi, più che i pazienti con altri disturbi d’ansia, reputano le espressioni di rabbia e disgusto rivolte a loro come quelle che maggiormente in grado di suscitare disagio (t (36)=2.16; p<.05)

0

0,5

1

1,5

2

2,5

DOC Altri disturbi di ansiaM d

i fo

to d

i ra

bb

ia o

dis

gu

sto

Perc

en

tuali d

i scelt

a

2. i pazienti DOC prevedono di trovarsi di fronte ad espressioni di rabbia e disgusto se immaginano che avvenga ciò che cercano di prevenire, più che i pazienti non DOC (2 (1, N=38) = 10.24, p<0.01.)

0

10

20

30

40

50

60

70

80

rabbia/disgusto altre emozioni

DOCDisturbi d'ansia

CONCLUSIONI

i pazienti ossessivi rispetto a pazienti con altri disturbi d’ansia:

1. tendono a percepire come più avversive le espressioni di rabbia, disgusto e disprezzo se le immaginano dirette verso di se

2. tendono ad immaginare che se si verificasse ciò che ossessivamente temono allora sarebbero esposti a una siffatta espressione

3. ricordano di essere stati esposti a una tale espressione nel passato

4. tendono ad interpretare come sprezzanti le espressioni neutre o che manifestano altre emozioni

Infine

che prove abbiamo del fatto che per evitare di essere accusati di aver agito colpevolmente gli ossessivi

focalizzano le ipotesi di pericolo e , soprattutto, di colpevolezza?

2 Esperimenti2 Esperimenti

1.1. Sul processo di focalizzazione in un Sul processo di focalizzazione in un compito di decisionale, con soggetti non compito di decisionale, con soggetti non clinici clinici (Gangemi & Mancini, 2007, (Gangemi & Mancini, 2007, Journal of Journal of Behaviour and Decision MakingBehaviour and Decision Making))

2. Sull’ 2. Sull’ assertion-testingassertion-testing con con soggetti soggetti ossessivi sub-cliniciossessivi sub-clinici (Johnson-Laird, Mancini & Gangemi, (Johnson-Laird, Mancini & Gangemi, 2006, 2006, Psychological ReviewPsychological Review))

Esperimento 1

Abbiamo utilizzato un problema decisionale Abbiamo utilizzato un problema decisionale per verificare se:per verificare se:

• l’emozione di colpa induce i partecipanti a l’emozione di colpa induce i partecipanti a focalizzare le ipotesi di pericolo, anche focalizzare le ipotesi di pericolo, anche quandoquando

•implicite e dunque scarsamente o per implicite e dunque scarsamente o per nulla rappresentate nel problema nulla rappresentate nel problema decisionaledecisionale

In questo esperimentoIn questo esperimento

• Tre stati emozionali indottiTre stati emozionali indotti::

Colpa/Rabbia/Neutro Colpa/Rabbia/Neutro

• Un compito decisionaleUn compito decisionale

• Il compito includeva due ipotesiIl compito includeva due ipotesi, una di pericolo e una di sicurezza. , una di pericolo e una di sicurezza.

• Alternativamente, Alternativamente, una era ben esplicitatauna era ben esplicitata ed ed una era implicitauna era implicita

• Variabili dipendenti: • Numero di domande per ciascuna ipotesi• Decisione finale

Risultati 1.Risultati 1.I soggetti “colpevoli” preferiscono indagare l’ipotesi di I soggetti “colpevoli” preferiscono indagare l’ipotesi di pericolo, anche se implicitapericolo, anche se implicita

• selezionando un numero più alto di domande ad essa selezionando un numero più alto di domande ad essa riferiteriferite(N=183)(N=183)

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

Implicita Esplicita

ColpaRabbiaControllo

M d

oman

de

sele

zion

ate

per

Ip

otes

i di P

eric

olo

Ipotesi di Pericolo

Interazione Emozione x Ipotesi, F2, 177 = 3.74, p < .05Interazione Emozione x Ipotesi, F2, 177 = 3.74, p < .05

Results 2.Results 2.

I soggetti colpevoli scelgono di seguire l’ipotesi di I soggetti colpevoli scelgono di seguire l’ipotesi di pericolo come decisione finale pericolo come decisione finale

0102030405060

708090

100

Implicita Esplicita

ColpaRabbiaControllo

% s

celt

a p

er

Ipot

esi d

i Per

icol

o

Ipotesi di Pericolo

interazione emozione x diagnosi Wald (1)interazione emozione x diagnosi Wald (1) = 19.03, p<.001= 19.03, p<.001

Conclusioni per l’Esperimento 1

I soggetti cui è stata indotta la colpa focalizzano l’ipotesi di pericolo,

anche se implicita e dunque scarsamente o per nulla suggerita dal

problema decisionale loro presentato.

Implicazioni per la clinica: gli ossessivi focalizzano l’ipotesi di pericolo

anche se non c’è nessuna informazione che la suggerisce

Esperimento 2Esperimento 2

Verificare l’ipotesi che i soggetti ossessivi sub-Verificare l’ipotesi che i soggetti ossessivi sub-cliniciclinici, , di fronte a contenuti di colpa:di fronte a contenuti di colpa:

sono più abili degli altri a inferiresono più abili degli altri a inferire

le possibilità le possibilità in cui sono colpevoliin cui sono colpevoli

le impossibilità le impossibilità in cui sono innocentiin cui sono innocenti

a partire da alcune affermazionia partire da alcune affermazioni

2 gruppi di soggetti:

• Soggetti oltre il 5° perc. al PI (n=14)

• Soggetti di controllo al di sotto del 5° perc. al PI (n=14)

Ciascun gruppo è stato ulteriormente suddiviso in due sottogruppi, in base al tipo di contenuto delle affermazioni:

1° gruppo: affermazioni di colpa (ad es. l’allarme di casa suona e mi sento colpevole)

2° gruppo: affermazioni neutrali (ad es. l’allarme di casa suona e sono stanco), o di tristezza (lad es. ’allarme di casa suona e sono triste).  

Percentuale di casi possibili correttamente elencati

Contenuto colpa

Altri contenut

i

DOC

63 7Controllo

23 19

Interazione gruppo x contenuto, Mann-Whitney, W = 15.5, p < .02.

Percentuale di casi impossibili correttamente elencati

Contenuto colpa

Altri contenut

i

DOC

62 26Controllo

25 13

Interazione gruppo x contenuto, Mann-Whitney, W = 16.0, p < .02.

Conclusioni Esperimento 2Conclusioni Esperimento 2

I soggetti ossessivi sub-cliniciI soggetti ossessivi sub-clinici, , di fronte a contenuti di fronte a contenuti di colpa:di colpa:

sono più abili degli altri a inferiresono più abili degli altri a inferire

le possibilità le possibilità in cui sono colpevoliin cui sono colpevoli

le impossibilità le impossibilità in cui sono innocentiin cui sono innocenti

quindiquindi

ragionano da esperti su contenuti di colpa, ragionano da esperti su contenuti di colpa, rilevanti per il rilevanti per il

Disturbo Disturbo

(stesso risultato con pazienti depressi sub-clinici e (stesso risultato con pazienti depressi sub-clinici e in uno studio attualmente in corso sul in uno studio attualmente in corso sul ragionamento sillogistico, con soggetti fobici)ragionamento sillogistico, con soggetti fobici)

CONCLUSIONI GENERALI

• i pazienti ossessivi ricorrono ad una peculiare strategia di ragionamento

• questa strategia dipende dallo scopo minacciato

• lo scopo alla base del ragionamento ossessivo è quello di sottrarsi all’accusa di aver determinato il pericolo e dunque alla colpa di averlo causato

• le inferenze dei pazienti ossessivi sono razionali e, come risultato di prolungate ruminazioni, gli stessi pazienti diventano ragionatori esperti nei loro domini sintomatici (idem per i pazienti depressi)

quindi

i pazienti nel dominio critico ragionano meglio dei non pazienti