Post on 26-Jul-2015
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Quindici reportage di “cronaca a fumetti” alla ricerca dei colpevoli: Vassallo,il bunga bunga, Schettino, tv spazzatura e tante altre storie dal 2010 a oggi
Biani Caria Ferraro Ferri Gargia Giordana Punzo Slavina Tavani
Chi sta uccidendoil Belpaese?9
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DCB -
Roma
www.terranews.itanno VII, numero 6, agosto 2012 E 3,50erra
mensile ecologista
LA TERZA DIMENSIONE DELLA CRONACA
www.3dnews.it
spread
evasione
corruzione mafie
EX ASILO FILANGIERI/LA BALENA E COOP. TAM TAMpresentano
THE BEST OF DIGIFEST 2009-2011
31 AGOSTO DRAMMI E COMMEDIE NELL’INDUSTRIA DELLE NEWSore 21 La grande beffa dell’Auditel
documenti visivi e letture teatrali basate sul libro L’arbitro è il venduto di Giulio Gargia
VIDEO di Caparezza The Auditels familyProiezione Reclaim your brain (Attacco alla tv spazzatura) di Hans Weingartner
dal festival di San Sebastian (versione originale con sottotitoli in italiano)
1 SETTEMBRE DINAMICHE DI MANIPOLAZIONE DELL’OPINIONEore 19 TEATRO
lettura di brani teatrali sulla manipolazione dell’informazione dalla pièceTra Bush, Bin Laden e Moggi , come scoprire un complotto in cinque mosse
a seguire FILM The yes men fix the world di Mike Bonanno, Andy Bichlbaum e Kurt Engfehr
2 SETTEMBRE COMPLOTTI E TRADIMENTI: LO SPIN OFF MEDIATICOore 19 LIBRI A FUMETTI La pallottola magica
presentazione del fumetto basato sul libro Il complotto a cura di Stefania Limitiin collaborazione con Scuola Italiana di Fumetti Comix e casa editrice Nutrimenti
dibattito e proiezione delle vignette con gli autori del libro e del fumetto Mario Punzo e Alessandro Cenni
DOCUFILM Zero, inchiesta sull’11 settembrefilm documentario di Giulietto Chiesa, Franco Fracassi, Francesco Trento, Paolo Jormi Bianchi e Thomas Torelli
31 AGOSTO - 2 SETTEMBRE 2012 EX ASILO FILANGIERIvicolo Giuseppe Maffei 4 (via San Gregorio Armeno) Napoli
www.labalena.wordpress.com - www.tamtamdigifest.itinfo 373 8155142
DIGIFESTIVAL
AGOSTO 2012 3
la mattina di sabato 6 febbraio 2010, il quotidiano terra uscì con il primo numero di 3d, un inserto pensato per lanciare un esperimento inedito: la cronaca a fumetti. Quella che avete da-vanti in questo numero speciale è la sintesi di una avventura durata due anni e mezzo. Abbiamo creato un’operazione editoriale che ha provato a tenere insieme l’innova-zione nel linguaggio in tre campi: cinema, new media e giornalismo scritto. Per fare questo, l’idea fondante è stata quella della “traduzione” in linguaggi pop di un tradi-zionale strumento della carta stampata: l’inchiesta giornalistica. A ogni sua uscita, prima settimanale e ora mensile, cioè, 3D ha presentato ai lettori un reportage sul fatto più interessante della settimana, rac-contandolo a fumetti.
Di tutto ciò vi presentiamo oggi una rac-colta composta da una squadra di dodici tra i più significativi reportage di questi anni, arricchiti da tre storie inedite. Ab-biamo chiamato questo progetto 3D per vari motivi. Intanto, perché ci siamo imma-ginati come un “soggetto Avatar”, una testa-ta che vuole fare giornalismo immettendosi in un altro corpo, quello composto di strip
e balloons. Raccontando così fatti di attua-lità particolarmente significativi con un linguaggio che aggiunge immagini e azioni alla tradizionale comunicazione giornali-stica, immettendovi quindi un’emozione in più. Una sorta di docu-fiction, in cui si mixano le tecniche della tradizione fumet-tara con il classico reportage di cronaca. È stata ed è una scommessa, certo.
Ma rischiare ci diverte, ed è come i la-vori degli immigrati: una cosa che gli italiani non vogliono più fare. Uno dei nostri scopi finali è infatti quello di rende-re fruibili a un largo pubblico, soprattutto giovanile (molto più vasto quindi di quello che normalmente segue le cronache dei quotidiani) contenuti che toccano aspetti significativi del nostro Bene Comune. Non so se si siamo riusciti, quello che è certo è che ci abbiamo provato con tutte le no-stre forze e con tutti i mezzi (pochissimi). Qualcuno ce lo ha anche riconosciuto, come il premio Siani che abbiamo vinto l’anno scorso. Abbiamo promesso innova-zione, ed è una promessa mantenuta. Nei contenuti e nella forma: con la prima ope-razione di reportage a fumetti ospitata da un quotidiano, con i post-it (che abbiamo
introdotto un po’ prima di altri), con i Q-Code pubblicati nel primo numero quando nessuno sapeva cosa fosse quel quadratino pieno di puntini, con il “burlesque” di cui abbiamo parlato un po’ prima che servisse da alibi a Berlusconi, con rubriche come “Cinema e Filosofia” e poi “In sala col filo-sofo” che hanno provato a rinnovare l’isti-tuto della recensione cinematografica.
Anche per questo, 3D continuerà ad ope-rare con varie entità: quella della carta stampata, quella di internet e quella multimediale, proponendo operazioni che entrano nel delicato rapporto tra il “virtua-le” e il reale. Perché è su questi terreni che siamo convinti che si giochi buona parte del futuro, nostro e dei nostri Avatar.
Da Terra quotidiano, intanto, siamo passati a Terra mensile ma senza di-menticare anche altre idee per la testa che in questi mesi hanno avuto una lun-ga gestazione e che adesso sono arriva-te a maturazione. Sul prossimo numero ve ne daremo conto e condivideremo con voi lettori i lavori del nostro cantiere. Ma intanto godetevi questo numero, tutto da leggere e tutto da guardare.
DI EMANUELE GIORDANA E GIULIO GARGIA
editoriale
Dal dominio di Berlusconi a quello dello spread. Così, attraverso i reportage a fumetti sui fatti e personaggipiù significativi di questo periodo, ripercorriamo le vicende italiane di questi anni
QUANDO LA CRONACA DIVENTA UN BALLOON
spread
evasione
corruzione mafie
AGOSTO 2012 5
DI ALESSANDRO FERRAROil verde mattino
Anchor che col partireio mi senta morire,partir vorrei ogn’or ogni momentotant’è ’l piacer ch’io sentode la vita ch’acquisto nel ritorno.Et così mill’e mille volt’il giornopartir da voi vorreitanto son dolci gli ritorni miei
Alfonso d’Avalos
www.3dnews.itideato e diretto da Giulio Gargia
www.terranews.itnumero 6, agosto 2012
Il naufragio impossibile. Immagine tratta dal nostro primo fumetto tradotto in inglese
Vita e morte di Angelo Vassallo, Marco Simoncelli e Vittorio Arrigoni
Dal Sos monnezza all’esplosione di Fukushima al naufragio della Concordia
Tutti i segreti di Auditel e Audiradio
Tutte le vestali del bunga bunga, dalla Minetti a Ruby
Storie del referendum per l’acqua pubblica e dell’occupazione del teatro Valle
La vicenda dimenticata dello sterminio di animali randagi agli Europei
Le stranezze di Equitalia e le nuove rivelazioni sulle Vatican Connection
Storia personaledel personaggio
che ha fattoda filo conduttorealle nostre vicende
di cronaca a fumettiin questi anni.DI MARIO PUNZO
La gioia,il gioco,la paura,
la realtà e i colori.Un viaggio tra il panicoe l’angoscia nei disegnidi un’artista della satira.
DI MAURO BIANI
In questi anni la sinistra si è fatta strappare una bandiera importante,
quella della libertà sessuale.Come rimediare? Intervista a Slavina,
autrice di Racconti eroticiper ragazze sole o male accompagnate.
DI GIULIO GARGIA
Paolo Virno, Giuseppe Di Giacomo, Micaela Latini, Zap Mangusta, Pietro Montani, Daniela
Angelucci e Andrea Segre.Sono i testimoni del lavoro che abbiamo
sviluppato, dalla prima rubricafino al tentativo di incontro live
tra visionari di un orizzonte comune.DI RICCARDO TAVANI
Gli investimenti su Sky,vanno al monopolista
australiano del satellite,mentre gran parte dei budget
sul web vannoa vantaggio di player
come Google o facebook.DI MARCO FERRI
Amato Lamberti è stato autoredi un lavoro preziosoche ci ha fatto capire,
al di là dei fatti di sangue, i danni civilie culturali che una società subisce
quando sul territorioa farla da padrona sono i boss.
DI ENRICO CARIA
Anchor che col partireio mi senta morire,
partir vorrei ogn’or ogni momentotant’è ’l piacer ch’io sento
de la vita ch’acquisto nel ritorno...(Alfonso d’Avalos)
Illustrato da ALESSANDRO FERRARO
Nomi e cognomi di soggettisti,sceneggiatori, coloristi, editor,
supervisori, graficie fiancheggiatori variche ci hanno aiutato
nella realizzazione delle tante storieche vi abbiamo raccontato
in questi anni.
7-21 EROI DEI NOSTRI ANNI
23-37 APOCALYPSE WOW!!!
39-43 BASS MEDIA, LE FABBRICHE DELL’AUDIENCE
45-53 IL BURQA BUNGA E IL SIGNOR B.
55-65 BEN(E) COMUNE, INTERO GAUDIO
67-71 LA STRAGE DEI QUATTROZAMPE
73-81 L’EVASIONE FISCALE E IL VATICANO, MISTERI ITALIANI
22 RACCONTO DEL PERSONAGGIO
38 PAURA
54 LA QUESTIONE IMMORALE
72 FILM CON IL FILOSOFO
44 IL CROLLO DEL MADE IN ITALY
66 VITA DI UN SEMPREVERDE
4 IL VERDE MATTINO
82 COMPAGNI DI VIAGGIO
RACCONTI
CHI È 3D
SATIRA
INTERVISTA
CINEMA E FILOSOFIA
IMMAGINI
L’EQUIPAGGIO DI 3DPUBBLICITÀ
PERSONAGGI
erra
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DELLA FEDERAZIONE DEI VERDIREG. TRIB. DI ROMA N. 34 DEL 7/2/2005
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LA TERZA DIMENSIONE DELLA CRONACA
AGOSTO 2012 7
EROI DEI NOSTRI ANNIAngelo Vassallo, Marco Simoncelli, Vittorio Arrigoni. Sic e Vik, venivano chiamati gli ultimidue, “il sindaco pescatore” il primo. Sono tutti morti prima del tempo, troppo scandalosamenteprima di portare a termine il loro lavoro. E né gli assassini di Arrigoni né quelli di Vassallohanno ancora un volto. Per questo, continuiamo a raccontare le loro storie
IL RACCONTO
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
IL MISTERO DEL PESCATORE «Hanno ammazzato un pescatore». Così, citando De André, abbiamo titolato quel
giorno di settembre in cui ammazzarono Angelo Vassallo. Il sindaco pescatoredi Pollica. Un amministratore che rappresentava un Sud efficiente, concreto,
che traeva forza dalle azioni e non dalle parole. E che riusciva a rendere produttivoil suo territorio con una speculazione al contrario, valorizzandone la natura
e innescando un’altra idea di sviluppo economico. Una roba che funzionava. Troppo scomodo, per gli interessi speculativi che denunciava e combatteva. Perciò, non
ci rassegniamo al silenzio e rilanciamo le ultime ipotesi su mandanti ed esecutori del suo omicidio ancora irrisolto. Questo lavoro ha vinto il Premio Siani 2011 -
menzione speciale per il fumetto. È disponibile una mostra completa della storia.disegni e colori: Paco Desiato
sceneggiatura: Tommaso Vitiellosoggetto: Giulio Gargia
L’ULTIMA CURVA DI SIC È stata una delle perdite che hanno emozionato di più l’Italia,
quella della tragica morte di Marco Simoncelli. Abbiamo raccontato la storiadi un ragazzo davvero speciale, la cui fine ha suscitato una sensazione
fuori dal comune, anche fuori dal mondo degli appassionati di motocosì tragicamente colpiti dalla scomparsa del loro campione. Perciò, ripercorrete
con noi le tappe della folgorante carriera di Sic, fino a quell’ultima curva. disegni: Ferdinando Silvestri
colori: Fiorenzo Torinosceneggiatura: Michele Assante del Leccese
C’ERA UNA VOLTA A GAZAIn Palestina c’era qualcuno che non si rassegnava all’ingiustizia. C’era un ragazzo
che aveva sposato quel popolo e faceva da scudo umano ai suoi pescatori. Non è una canzone, è la storia di Vittorio Arrigoni, un ragazzo che si opponeva
all’occupazione di un popolo a mani nude, armato solo di una pipa.Celebrato da chi aveva aiutato, disprezzato dal suo Paese. Perciò, come diceva lui,
«restiamo umani» e cerchiamo di capire cosa possiamo fareper combattere tutti i giorni le nostre ingiustizie. Come facevano lui e la sua pipa.
disegni: Ferdinando Silvestricolori: Fiorenzo Torino
sceneggiatura: Alessandro Cenni
16 AGOSTO 2012
Come mi ha fregato stavolta? Forse dicendomi che avrei potuto realizzare un servizio interessante per la rivista…
O forse rinfacciandomi che in fondo mi chiedeva solo di accompagnarla al suo primo giorno di lavoro…
No, penso che mi abbiano convinto le tre paroline magiche che ogni uomo spera di sentirsi dire da una donna.
E’ tutto spesato.
E poi che razza di lavoro è la ragazza ombrello? Quasi quasi preferivo quando praticava lo shibari… al massimo mi ritrovavo ad inseguirla per i garage di Roma. *
*Vedi 3D del 25 settembre e del 2 ottobre 2011.
Malesia, circuito di Sepang, domenica 23 ottobre 2011, 15,00 ora locale.
Qualcosa mi dice che non ti sei
pentito di avermi accompagnata.
Ehm, si…cioè, no…beh, magari adesso mi faccio un giro per qualche intervista…
Ecco, si, magari.
Però evita lo spogliatoio delle ragazze: anche con il pass che ti ho procurato, ti sarebbe difficile entrare.
Ok,spiritosona.
Vediamo un po’ se riesco a beccare qualche pilota.
E’fissata per il 19 novembre.
Mi fondano anche un fan club, Dio bò.
Ma ci vengo sicuro, Sic. Non me la perdo la
tua festa. E con la Kate come va?
A gonfie vele, Vale: le ho rinnovato il contratto…stiamo
per andare a vivere insieme.
Non deve sorprendersi…quei due sono amici per
davvero.
Abitano ad un tiro di schioppo l’uno dall’altro. Frequentano la stessa palestra e molte volte si allenano assieme a
motocross, alla cava di Tavullia.
Il Sic inizia presto: a sette anni è già sulle minimoto.
Il padre da subito crede nelle sue possibilità e lo ha incoraggia. Tanto da cedere l’attività commerciale per seguirne la carriera.
Una scelta azzeccata. Nel 2002 Marco diventa campione europeo della 125 con l’Aprilia e nello stesso anno debutta nel mondiale. Il paddock lo soprannomina Sic, abbreviazione del cognome nella grafica tv.
Nel 2006 passa con la Gilera alla 250.
e poi ha una bella famiglia, molto unita. A cui si aggiunge Kate nel 2006, conosciuta sulla Riviera romagnola.
Coriano, il suo paese, lo adora, lì ci sono tutti i suoi amici d’infanzia…
Nel 2008 la consacrazione: con sei vittorie e dodici podi diventa campione mondiale in 250. Proprio qui, a Sepang.
Quest’anno è già salito sul podio due volte con un secondo e terzo posto.
Il passaggio alla MotoGp è nel 2010.
Forse davvero lo considera un fratello minore. O il suo erede naturale.
C’è chi lo critica per la troppa irruenza ma Va-lentino lo ha sempre difeso davanti a tutti.
Tante cose non le sapevo. Lei fa parte di
un team?
Settore sicurezza. Cerco di ridurre il rischio in pista.
Airbag sulla schiena, scarpe speciali, il famoso traction control e così via…ma ora
dobbiamo andare: la gara sta per cominciare
Adesso i piloti sono pronti. Dopo un terzo e un secondo posto nelle ultime gare, il Sic stavolta vuole vincere a tutti i costi.
Ma purtroppo, ignorando scienza, ingegneria, tecnica e bravura, a vol-te la fatalità diventa l’unica legge esatta della pista.
E così la ruota scivola. Il traction control diventa analfabeta.
O legge troppo bene. A seconda delle i n t e r p r e ta z i o n i degli esperti.
E il Dottore non riesce ad evitare la morte dell’amico sotto i ferri lanciati a folle velocità.
Fatalità…destino…sfortu-na…no, ingiustizia è la paro-la adatta. L’ingiustizia di una morte assurda e tragica.
Ma per chi ha 24 anni nessuna morte è giusta.
E’ di fronte all’orrore di questa ingiustizia che s’indignano tutti. Dal capo della Honda ai rivali di sempre, nessuno riesce a tratte-nere le lacrime. E la morte di Marco assume un’immensa rilevanza mediatica.
Twitter e Facebook impazzi-scono di commenti, foto e vi-deo. Dalla scherma al basket, dalla pallavolo al calcio, non c’è un campione dello sport che non gli riservi un saluto sincero.
Esponenti del giornali-smo e dello spettaco-lo non riescono a cre-dere alla notizia. Lui che aveva sempre riso e giocato con loro.
Al funerale ci sono tutti e chi non può lo segue da casa, in diretta tv. Si decide di intitolargli il circuito di Misano Adriatico. Al Sic. Che al momento dell’impatto aveva già capito tutto…
Lui, così allegro, solare, si era subito tolto il casco: voleva salutare il pubblico con i suoi ricci, a viso aperto per l’ultima volta…
“… prima di dover salire più in alto del podio…più in alto di quanto si sarebbe mai aspettato quel giorno…
AGOSTO 2012 17
18 AGOSTO 2012
Dai, passa!
Sei solo! tira!
Non ci riesco, Vik
Goal!
La tua convinzione, la tua testardaggine. Quella tua curiosa “erre”, che mi sembra-va di sentire anche quando leggevo le tue cronache dall’inferno, i tuoi post su Guerrilla Radio.
No, Vittorio. Non ho il cuore di scriverlo, di immaginarti vittorioso, libero
Ora che in tanti sgomitano per assestare coltellate alla tua salma, e tu sei troppo freddo per rispondere.
Ora che i missili piovono in Libia, e tu nei missili umanitari non ci hai mai creduto.
Sbrigati dai!
Ora dovrei continua-re a sognare? non riesco a vedere che la sconfitta nella tua morte.
Sognare, nella Striscia di Gaza, non è un gioco a somma zero.
Se tu vinci, credendo nel tuo sogno, nessun altro perderà.
Eppure io leggerò sulla tua lapide che “un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare”.
Te lo prometto, Vik.Troverò il coraggio di scriverlo, di tenere per me la rabbia. Di restare umano, come dicevi tu.
AGOSTO 2012 19
Ricordi quando accompagnavi i contadini palestinesi di Abassan Jedida ?
Con quel poco che riuscivano a rac-cogliere, sfamavano a stento le loro famiglie: mezz’ora per prende-re un po’ di prezzemolo a mani nude.
I cecchini israeliani, tra le mani un Galil Sniper 7.62, sparavano un primo colpo in aria. Ho sempre creduto non fosse d’avvertimento
Serviva a terrorizzare, a trasformare in topi in gabbia, a pregustare la morte.
E tu insistevi: restiamo umani.
A Saviano dicevi: “scendi dal carro ar-mato dei carnefici e vieni ad abbracciare le vittime”
E oggi, giornalisti di professione, ironizzano sulla tua pipa, sul tuo cappello, negano il tuo pacifismo.
Gli avresti risposto a muso duro, li avresti ignorati? Vuoi che io resti umano o che li travolga con la mia rabbia biliosa?
Restiamo umani è la cifra del tuo ottimismo. Un invito che presuppone una condizione nella quale ora non credo
L’umanità.
Un minuto di silenzio, Cristo Santo
Chi può arrivare a negare un minuto di ossequio? Taci, dico io! Chiudi quella fottuta bocca per un minuto e ascolta!
Lo senti? il rombo assordante dei Quei 20 Cacciabombardieri F-35 Lightinign II, comprati dagli Stati Uniti.
O quello del rotore degli AH-64 APACHE che sorvolano la Striscia. L’ha raccontato Vik.
Assieme al chiacchiericcio casuale di cinque donne, interrotto del drone UAV israeliano che si abbatte su di loro, ri-ducendole a giocattoli difettosi.
Ecco il silenzio. Lo senti? Ora tutto tace.
Quanto pesa il tuo silenzio? La salma che non rispetti nemmeno per un dannatissimo minuto, ha raccolto i cocci sanguinanti di Gaza per mostrarli all’occidente.
Quello stesso occidente che ha defini-to i volontari dell’ISM terroristi, feroci fiancheggiatori di Hamas, nemici di Israe-le, antisemiti e antiamericani.
Vik e gli altri sono non violenti, scudi umani nelle ambulanze della Mezzaluna Rossa, testimoni di un eccidio agghiacciante.
Raccontano la potenza distruttiva di Sabaoth, Signore degli Eserciti.
Quel 12,3% del PIL israeliano in spese per la sicurezza.
20 AGOSTO 2012
Sono trascorsi 3 giorni dal tuo funerale, ma cazzo, non riesco ad andarmene da Bulciago.
…non è un eroe né un martire, è un ragazzo che credeva davvero
che i diritti umano sono universali.
Un saluto frettoloso. Schivo la santifi-cazione laica rifugiandomi nelle parole di chi parla di te al presente, vivificandoti.
E che l'ingiustizia va raccontata.
“Perché nessuno di noi persi nel mezzo delle nostre comode vite,
un giorno possa dire io non c’ero, io non sapevo”.
L’eco delle parole di tua madre mi terrorizza.
Perché io so. So che la dietrologia è una tentazione, la Striscia come una medaglia con due facce.
So che i peggiori opinion-maker fanno di tutta l’erba un fascio
Hamas, Al-Qaeda, Salafiti, Fon-damentalisti. Musulmani. Arabi.
Restiamo umani.Mentre condiscono la macedonia ideologica. Mentre pontificano oggi, per dimenticarti domani.
Tocca a me scrivere di te, corredare l’articolo con foto toccanti, le mani protese verso la bara, la bandiera della pace in bella mostra.
Dovrò dare in pasto ai lettori un po’ della mia vergogna. Di essere qui, a ricordarti.
Mentre eri lì, il cappio intorno al collo, anche per loro. Anche per me.
AGOSTO 2012 21
22 AGOSTO 2012
3d è un nickname, il suo vero nome sarebbe diego di donato.
non conosciamo esattamente la sua età, ma quello che vediamo è un ra-gazzo tra i 25 e i 30 anni. Fisicamente è un mix tra Valerio Mastrandrea e Rupert Everett. Il suo punto di vista è quello di chi entra nel mondo dei media dall’esterno, senza subire per nulla la classica mitizza-zione del mestiere giornalistico ma al con-trario trattandolo come uno dei tanti lavori possibili per sbarcare il lunario.Diego non sogna di fare il fotoreporter, ma lo fa perché gli capita di saper usare la mac-china fotografica, allo stesso modo farebbe il ricercatore universitario o il praticante in uno studio professionale.
I suoi sono gli occhi di un precario, disil-luso, un po’ cinico e menefreghista, che sa che il lavoro principale di questo set-tore non è scattare foto o fare riprese ma cercare un committente e riuscire poi a far-sele pagare. Poi, rendendosi conto che per sopravvivere i media non pagano tanto le foto ma le riprese video, si evolve e diventa anche cameraman.Il suo mondo è quello di un antieroe, uno che viene trascinato nelle vicende per caso.
La sua è l’unica presenza fiction dei nostri fumetti, la chiave narrativa che ci permette di entrare nelle storie di cronaca, rispettan-done la verità giornalistica.
Ha relazioni con le donne episodiche e conflittuali, alternando attrazione e incomprensione. Poco sensibile al socia-le, Diego è dedito alla costruzione di una realtà individuale, il classico rappresen-tante di quella che si definisce “vita liqui-da”, anche se finisce poi spesso ad essere trascinato dagli eventi a fare la cosa giu-sta. I suoi genitori sono in continuo con-flitto, e rappresentano le due facce della ribellione anni ’70.
Il padre, oggi integrato completamen-te, lavora per agenzie governative che collaborano con i servizi segreti, la
STORIA DI UN PRECARIOChi è davvero 3D, il personaggio che ha fatto da filo conduttorealle nostre vicende di cronaca a fumetti di questi anni?MARIO PUNZO
CHI È 3D
madre invece, ancora ribelle, nutre que-sto suo sentimento anche grazie al lavoro che fa per la Krypto, una società che cura le intercettazioni telefoniche per diver-se procure italiane. I due sono sempre sull’orlo di una separazione, che spesso avviene di fatto.
3D è a volte vittima di improvvisi fla-shback fatti di immagini drammatiche, che rimarranno all’inizio misteriose. Con il passare delle puntate qualcuno ri-conoscerà le immagini simbolo delle stragi e dei misteri d’Italia (da piazza Fontana a oggi). Prende delle pillole e fa delle sedute per curarsi ma con scarso successo. In lui s’incarna la voglia di rimozione che esiste in una parte importante del nostro Paese, ma ogni tanto viene coinvolto in vicende che lo obbligano a rigurgiti di consapevolezza che lo agitano lo fanno stare male. Sarà solo il tempo che potrà dire se riuscirà a guarire affrontando il problema alla radice o rimuo-vendolo completamente.
Ideato da Giulio Gargia, 3D è stato dise-gnato in principio da Dario Sansone e poi da diversi altri disegnatori, i cui nomi troverete nella sezione dedicata.
Il suo mondo è quello di un antieroe, uno che viene trascinato nelle vicende per caso. Un po’ cinico e menefreghista, finisce però spesso a fare la cosa giusta
© D
ARIO
SAN
SON
E
AGOSTO 2012 23
APOCALYPSE WOW!!!È il grido di battaglia delle redazioni, specie quelle televisive, quando arriva una catastrofe.L’equivalente degli sciacalli de L’Aquila che ridevano dentro al letto, quelli che con la legge bavaglio non vorrebbero più farci sentire, soprattutto a caldo. E perciò noi raccontiamo cosa succededietro le telecamere, tra ultra spettacolarizzazione del dolore e censura, quando arriva la tragedia
IL RACCONTO
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
LO SPAZZA TOURUn assessore chiamato d’urgenza a risolvere uno dei più enormi problemi
che una città possa avere, l’invasione della spazzatura, si trova di frontea uno scenario incredibile: sprechi legalizzati, impianti nuovissimi mai messi
in opera, immobilismo politico e istituzionale che sfocia in strani rapportitra servizi segreti e camorra per la gestione di uno degli affari più lucrosi
che ci siano: la gestione dei rifiuti di una metropoli. Si parla di Napoli e del S.O.S. Monnezza che ha trasformato la città in un cumulo di spazzatura,
scenario di una delle più agghiaccianti messe in scena di efficienzadel duo B.B. (Berlusconi-Bertolaso) poi miseramente fallito.
Una storia che si apre con il miracolo della monnezza e si chiudecon la rivelazione che quello era ’na monnezza ’e miracolo.
disegni: Dario Sansonecolori: Paco Desiato
sceneggiatura: Giulio Gargialettering: Gianluca Buono
NUCLEAR SUSHIUna falla nella centrale a Fukushima può rovinarti la serata nel sushi bar
di Trastevere. Dove capita che qualcuno giri con un contatore Geigerper rassicurare gli avventori sulla radioattività del pesce che stanno
per ingurgitare. A prezzi, oltretutto, assai più spaventosi del pericolo nucleare.Una tragedia che ancora non è terminata, dopo la mancata chiusura
delle centrali in Giappone. E il cui bilancio delle vittime è ancora segreto.disegni: Ferdinando Silvestri
colori: Andrea Scoppettasceneggiatura: Tommaso Vitiello
IL NAUFRAGIO IMPOSSIBILELa vicenda della Concordia ha generato un enorme eco in tutto il mondo,
diventando una metafora - nel bene e nel male - dell’attuale situazione dell’Italia. Schettino e De Falco, nella percezione dei media di tutto il mondo, sono diventati
personaggi simbolo, archetipi dell’eroe e dell’antieroe, sintesi di quanto di peggio e di meglio ci sia in Italia. Perciò, in primis abbiamo realizzato il raccontoin inglese della vicenda, per entrare nel circuito mediatico internazionale
con un linguaggio universale che raccontasse anche i tanti “eroi” meno conosciuti che hanno fatto il loro dovere fino in fondo e in questo modo hanno permessodi limitare il bilancio delle vittime. Il nostro approccio a questa storia ha usatoun mezzo, il fumetto, che permette un racconto più completo e meno soggetto
alle semplificazioni che la cronaca del giorno per giorno quasi sempre comporta.disegni: Ferdinando Silvestri
colori: Marco Matronesceneggiatura: Michele Assante del Leccese
ideazione e soggetto: Giulio Gargia
28 AGOSTO 2012
Italia 1934. Un gruppo di scienziati, chiamati “I ragazzi di via Panisperna”, guidati da Enrico fermi, fa le prime ricerche sull'energia nucleare.
Svezia, 1938. Lo scienziato tedesco Otto Hahn, dimostra per la prima volta il principio della fissione nucleare sul quale si basa ancora oggi il funzionamento delle centrali.
Stati Uniti, 1942. Il PROGETTO MANHATTAN, guidato da Oppheneimer e Einstein da lavoro a 130.000 persone e costa 2 miliardi di dollari.
Giappone, 1945. HIROSHIMA.Stati Uniti, 1955. Nello stato dell'Idaho viene realizzata la prima centrale al mondo per scopi civili.
Stati Uniti, 1979. Un incidente nella centrale nucleare di Three Mile Island provoca la fuoriuscita di radiazioni per 13 milioni di Curie
Giappone, 2011.
Ah! Il paese del sol levante!
Diego, quanto tempo!
Sono contenta che tu abbia accettato di venire a fare questo
servizio sulla centrale di Fukushima.
Eh già! Diego, devi andare in Giappone a fare un
servizio su Fukushima.
Ma ci sono le radiazioni!
Per questo mando te ... approfitta per farti qualche radiografia
gratis...
AGOSTO 2012 29
La Tepco, la società che gestisce la centrale nucleare ha dato informazioni distorte... non si riesce a capire se per dolo o per negligenza, il nucleare si è
dimostrato una scelta rischiosa.
Ma almeno i giapponesi non comprano energia
dall’estero, risparmiando sulla bolletta.
Vero... Ma il gioco vale la candela? Intanto vediti questo filmato: e’ il
giudizio di un sopravvissuto aChernobyl... per farti capire quanto
l’incidente Giapponese è tragico.
Tanto il viaggio è ancora lungo sino a Minamisanriku, la città
travolta dallo Tsunami.
Durante un test di sicurezza, nell'Aprile del 86, presso la Centrale nucleare V.I. Lenin di chernobyl', fu creato un brusco
aumento della temperatura nel nocciolo.
A causa dell'elevata temperatura, l'acqua di refrigerazione diventò
vapore e a contatto con la grafite e l'aria causò un enorme esplosione
che scoperchiò il reattore.
La nube radioattiva che ne fuoriuscìricadde sui terreni intorno allacentrale, rendendoli invivibili...
... ma sospinta dai venti raggiunse anche l'Europa orientale, Finlandia
e Scandinavia.
Il rapporto ufficiale delle agenzie dell'ONU parla di 65 MORTI ACCERTATI
CON SICUREZZA E ALTRI 4.000 PRESUNTI PER TUMORI E LEUCEMIE SU UN ARCO DI
80 ANNI.
... Nella regione del Gomel in Bielorussia l'incidenza del
cancro alla tiroide nei bambini aumentò di 100 volte tra il 1991
e il 1994.
Ma gli effetti del disastro si notarono ad anni di distanza...
In Italia, 24 anni dopo la catastrofe al Gaslini di Genova, si è spento Vova. Nato nel raggio della morte addirittura sei
anni dopo la catastrofe.
La centrale di Fukushima, nei primi quattro giorni, aveva già raggiunto la pericolosità di Chernobyl... ed adesso, che
sono passati quasi 20 giorni, la situazione è ben lungi da
considerarsi chiusa...
Siamo arrivati.
questo è quello che rimane della città dopo lo Tsunami
30 AGOSTO 2012
Questa città prima era una città turistica, una delle più belle della
costa della prefettura di Miyagi, ma quello che rimane ora è una
città fantasma.
Quando la natura vuole vendetta, la ottiene nelle
maniere più atroci.
E perché secondo te la natura vorrebbe vendetta
contro i Giapponesi?
Per le centrali nucleari, per l'uso smodato che fanno delle risorse della Terra, per il fatto che noi
esseri umani facciamo di tutto per non essere ecocompatibili.
Non ti ricordavo così pazza, Sara. Mi sa che le radiazioni ti
hanno già colpito...
… e tu ci scherzi pure sopra? Non è bastato il video che ti ho fatto vedere in macchina? Sei un
insensibile Diego. Mi sa che il servizio ora te lo fai da solo!
Vabbè, tanto questa non è una zona radioattiva, al massimo
troverò qualche bravo spettro che mi farà da guida.
Dannazione, si sta facendo buio, sarà meglio tornare da Sara.
Cazz... ed ora qual'è la strada?
Il Giappone è un paese estremamente industrializzato, con un elevata densità abitativa, che si traduce in un elevata emissione di gas dannosi per l'atmosfera...
Il paese, poi, soffre di una grave carenza di siti da adibire a discariche...
Ma cosa?
AGOSTO 2012 31
Sara? Sara?
...sono attualmente in funzione 55 reattori nucleari, che forniscono circa il 23% dell'energia totale del Paese...
...ma le centrali sono ad al-tissimo rischio trovandosi su territorio sismico...
...aiuto...
Nonostante tutto però il Giappone è perennemente attivo nel miglioramento delle aree naturali e dei parchi...
In definitiva un paese pieno di contraddizioni... AIUTO!
Cosa?Un italiano?
Diego? Sei qui? Ti stiamo cercando da
un paio d'ore!
Questo è Cristoforo, lavora con la Nexco, la società di manutenzione
stradale. E' per parlare con lui che ti ho portato qui.
Salve io sono Diego...
Stiamo ricostruendo l'auto-strada, lavorando anche di
notte per permettere al paese di ricongiungersi. In sei giorni
abbiamo già riadattato 813 kilometri.
Oggi siamo a lavoro su quello... la verità è che i giapponesi sono
un popolo molto forte...
...Non si sono pianti addosso, ma si sono messi subito a lavoro.
Soprattutto imparando dai propri errori. Non sacrificheranno ancora
altre persone per il nucleare...
ma seguitemi voglio farvi vedere una
cosa...
32 AGOSTO 2012
Quella è la centrale diFukushima, da qui la si riesce
a vedere benissimo ancherimanendo a distanza di
sicurezza.
Questa catastrofe ha sconvoltogli equilibri di questo paese.
Numerose manifestazioni sononate negli ultimi giorni, contro
il nucleare.
...quasi 15.000 persone hanno sfilato a Koenji, e altrettante a Tokio, per la chiusura anche di un'altra centrale, quella di Hamaoka.
Un impianto che ha 5 reattoricostruiti sulla confluenza di due placche tettoniche malgrado la previsione di un forte terremoto nell'area fino a 8.0 di magnitudo. Ma quindi
ci stannoripensando?
Diciamo che per ora la popolazione sta premendo
sul governo, che saràcostretto a cedere una
volta risolta questa crisi.
Ma cosa diavolo...?
Sono petali di ciliegio, una delle piante più significative del Giappone... con la loro
fragilità...
Roma, 10, Aprile 2011.
...con la loro fragilitàrappresentano la bellezzadella vita, a cui il popolo
Giapponese non è più dispostoa rinunciare.
Il giorno prima del referendum contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento.
Daniè che te ne pare? Fila?
Diciamo che la prima parte dove parli di come è nato il nucleare mi sembra un po' troppo didascalica. Ma in
generale è buono.
Quindi hai cambiato idea contro il nucleare? Andrai
a votare il 12 giugno?
credo propriodi sì...
Cos'è? Pauradelle radiazioni?
No... la verità è molto più complicata.
AGOSTO 2012 33
Hai presente l'autostrada Salerno - Reggio Calabria?
E' lunga 440 km, i lavori sono iniziati nel 1966, e tutt'ora non
è ancora finita.
In Giappone invece hanno rifatto un'auto-strada distrutta dal
sisma in soli sei giorni.
Quello che mi spaventa non sono le scorie, oppure le
radiazioni. Sono importanti, ma passano in secondo piano.
E' il fatto che i giapponesi,
nonostante la loro solerzia e precisione...
... non sono riusciti a calcolare tutti i rischi, e si sono fatti trovare
impreparati.
Noi che siamo un popolo approssimativo, a volte anche facilone, avere una centrale nucleare in mano sarebbe paragonabile a
dare una pistola ad un bambino.
Ehi! La pubblicità del forum nucleare.
La mandano in onda nonostante il governo abbia abrogato tutte le norme previste per la realizzazione delle
centrali nucleari in Italia?
Deve essere qualche servizio giornalistico.
Si sono resi conto che non le voleva nessuno, nemmeno i loro.
Hanno paura di prendere una batosta e hanno provato ad
annullare la partita...
... ma rimangono ancora da votare per la privatizzazione
dell’acqua e per la legge sul legittimo impedimento.
Daniè, ti dico solo una cosa, mi sono rotto di farmi prendere per il
culo, bisogna partecipare a questo referendum!
... dobbiamo fare come in Tunisia, qui ci vuole
una rivolta seria, se no saremo noi ad emigrare in Africa, tra 2-3 anni, e non so nemmeno se ci faranno
entrare
34 AGOSTO 2012
Isola del Giglio. Sabato 14 gennaio, ore 17,22.
Quando vedo la nave è quasi buio.
Sarei dovuto partire domattina ma il capo non ha ammesso repliche e mi ha spedito qui con il primo traghetto disponibile.
Cerco di capire la situazione raccogliendo le testimonianze dei passeggeri. Così il loro incubo inizia a diventare un po’ anche mio.
Questa ragazza era nel salone ristorante. C’era anche il comandante Schettino con altri ufficiali ed una ragazza bionda.
Verso le ventuno li ha visti andar via. Qualcuno al tavolo le parla di un inchino da fare ma lei non capisce a cosa si riferiscano…e nemmeno io.
Alle 21, 45 c’è l’urto: la nave impatta contro uno scoglio. E subito dopo rallenta.
C’è il blackout. I passeggeri chiedono spiegazioni. Una voce dagli altoparlanti dice che c’è un piccolo problema all’im-pianto elettrico. La nave, len-tamente, inizia ad inclinarsi.
I passeggeri cercano di usci-re, di capire cos’è successo. Una crocierista mette in allar-me la madre sulla terraferma, la quale avverte i carabinieri. Quest’ultimi chiamano la capita-neria del porto di Livorno…
…che contatta la Concordia. La replica del comandante parla di un guasto elettrico, un momen-taneo blackout e solo verso le 22,30 ammetterà la falla aperta sul lato sinistro della nave.
Più di un’ora dopo lo schianto viene finalmente dato l’ordine di abbandono nave…ma la Concordia a quel punto è già nel caos.
Tantissimi passeggeri si lamente-ranno in seguito per la pessima ge-stione dell’emergenza: ordini con-trastanti, assenza di personale che li guidassero, lotte per accapar-rarsi le scialuppe ed i salvagente.
Il che mi sembra impossibile. Da ragaz-zo ho visto troppi film e letto troppi li-bri per poter credere che un comandan-te possa fare qualcosa del genere. E poi c’è la storia dell’inchino da chiarire.
Decido di andare a dormire. Confuso e con uno strano malessere.
AGOSTO 2012 35
Il giorno dopo finalmente capisco qualcosa di più.
Cosa vuol dire che il comandante se
l’è cercata? E cos’è quest’inchino di cui ho
sentito parlare?
L’inchino è una tradizione marinara che viene eseguita un
po’ dappertutto.
E’ una forma di saluto verso familiari, amici,
colleghi ma è anche una prova di bravura.
Si tratta di deviare dalla rotta prestabilita per
passare il più possibile vicino alla costa. Capisce che per chi è a terra è uno
spettacolo unico.
Una sbruffoneria, insomma. Che ha distrutto una nave di 115.000 tonnellate.
Le voci riguardanti il comandante ri-sultano vere: è già agli arresti per omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave.
Qualche giornalista paragona l’Ita-lia e la sua situazione economica alla costa concordia. Mi passa la voglia di leggere.
Dovrei fare qualche foto alla nave, dopotutto sono qui per questo, ma ho un senso di nausea. E una voglia di sentire qualcosa di buono.
Ci riesco. Don Lorenzo, il parroco dell’isola, mi racconta degli eroi di que-sta assurda tragedia. Marco Savastano, ad esempio, che al buio si è calato sulla nave ed ha imbracato alle barelle i feriti più gravi da tirare su con l’elisoccorso.
E poi i filippini addetti alle cucine che hanno aiutato molti passeggeri disorientati a salire sulle scialuppe.
E mi racconta ancora la storia del mu-sicista Giuseppe Girolamo: stava salendo su una lancia ma all’ultimo momento cede il posto ad un bambino.
Purtroppo è nella lista dei dispersi.
E ancora mi parla del Commissario di Bordo Manrico Giampietroni che dopo essersi adoperato per portare in salvo più persone possibili, è sceso al piano inferiore per aiutare altri passeggeri.
E’ stato ritrovato solo stamattina. Dopo essersi fratturato una gamba, era rimasto bloccato in una cabina. Ha passato 36 ore da incubo ma è vivo.
Infine mi parla dell’isola, di come abbia accolto i naufraghi in quella tragica notte.
di come anche lui abbia aperto le porte della Chiesa per poter rifugiare più persone possibile.
Tutte storie meravigliose…
…ma sento che altre brutte notizie stanno per arrivare e che questa vi-cenda riserverà ancora troppe sor-prese.
E io non ho ancora fatto una sola foto.
36 AGOSTO 2012
Isola del Giglio. Gennaio 2012.
Nei giorni seguenti mi sento come il Concordia: intrappolato al Giglio dal peso di questo naufragio.
Non ho ancora scattato nemmeno una foto: le ultime ricostruzioni mi hanno sconcertato.
Sembra che l’inchino fosse un omag-gio per l’ex comandante Mario Palom-bo, maestro di Schettino, e per il mai-tre Tievoli, nativo del Giglio.
Al momento dell’urto, in plancia c’e-rano fin troppe persone a distrarre e commentare.
Nell’ora intercorsa tra l’impatto e il segna-le di abbandono nave, il comandante apparirà confuso sul da farsi, cercherà di minimizzare con la capitaneria e chiamerà diverse volte la compagnia.
Ma le telefonate destinate a rimanere impresse nella memo-ria collettiva sono quelle che avvengono tra Schettino e De Falco, comandante della capitaneria di Livorno.
…sono Schettino… Ascolti, Schettino…lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave, risale la biscaggina e mi dice quante persone ci sono
ancora a bordo. Chiaro?
…ma in questo momento la nave è inclinata.
Ho capito… risalga la biscaggina in senso inverso… sale a bordo e mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose… guardi,
lei si è salvato dal mare ma io le faccio passare l’anima dei guai.
Vada a bordo, cazzo!…ma sono sotto qua, non vado da nessuna parte…
sto coordinando…
che sta coordinando lì? Vada a bordo… lei
si rifiuta?
…no no… ma si rende conto che è buio e che non vediamo nulla?
E vuole tornare a casa, Schettino? E’
buio e vuole tornare a casa?
Il codardo e l’eroe, come li de-finiranno i media. Ma De Falco, uomo di mare tutto d’un pezzo, stava solo facendo il proprio dovere.
Sventurata è la terra che ha bi-sogno di inventarsi gli eroi, com-menterebbe Bretch.
Domnica Cemortan, che era in plan-cia al momento dell’impatto, conti-nua a difendere Schettino.
Per me il comandante è un eroe, ha salvato
migliaia di persone.
Il recupero poi di alcuni suoi “ef-fetti personali” dalla cabina del comandante aggiungerà solo un tocco pruriginoso alla storia.
Si discute del funzionamento del-la scatola nera, della scomparsa del computer di Schettino…ed al Giglio arriva perfino un magnate russo dagli scopi poco chiari…il suo yacht “007” darà un tocco di surreale spy story alla vicenda.
Intanto la Costa prende le di-stanze dal capitano, dai fanto-matici inchini di cui afferma di non sapere nulla e propone un risarcimento di 14.000 euro per ogni passeggero.
Molti accettano, altri la riten-gono una cifra ridicola e rilan-ciano di parecchi milioni.
La questione del rimborso non tocca pur-troppo i diciassette corpi che vengono ri-pescati dalla pancia della Concordia... e ancora molti mancano all’appello.
Chiamarli ancora dispersi sembra ormai un eufemismo.
E’ una lotta contro il tempo anche per evitare il disastro ecologico. Si cerca di aspirare dalla pancia del mostro le ton-nellate di gasolio ed altri inquinanti che, se dovessero arrivare al mare, provoche-rebbero una gravissima contaminazione ambientale.
Ferrarini, il manager della compagnia con cui Schettino parlò quella notte, viene interrogato dai P.M.
dichiara che il capitano voleva concorda-re una versione dei fatti differente dalla realtà e che la Costa era all’oscuro dei reali danni alla nave.
AGOSTO 2012 37
Intanto la balena di ferro, indi-fesa e ferita, è pronta ad esse-re sbranata da altri predatori...
quelli del mare magnum catodico.
Avetrana è il passato, Cogne una vicenda morta e sepolta. Il circo mediatico ha nuovi in-terpreti e i domatori di sempre possono di nuovo sbizzarrirsi.
una casa dove il grande fra-tello è fuggito per primo, ab-bandonandoli al loro destino.
I passeggeri diventa-no i protagonisti di un reality estremo: un’isola dei famosi dove il naufragio è reale.
Le decine di cellulari diven-tano allora le telecamere che riprendono quella not-te d’inferno e la portano nelle nostre case.
Vengono alla luce an-che tanti altri inquietanti particolari.
Come la storia dei russi giunti a terra prima di tutti. Qualcuno insinua che con il denaro si siano accaparrati le scialuppe. I gigliesi ricordano il loro inutile sventolare di ban-conote...
per rimanere sulla banchi-na a fare le foto. L’orrore di quella notte è anche questo.
Riesce a strapparmi un lieve sorriso solo la vicenda di don Massimo Donghi: per la comunità era in ritiro spirituale mentre in realtà si trovava in crociera. Dopo il nau-fragio, anche il tapiro gli è toccato.
Ma per me adesso è venuto il momento di fare qualche foto, di tornare a Roma e di dimenticare il prima possibile tutta questa storia.
E così scopro che il reality prosegue. E c’è chi pensa che sia normale farsi una foto ricordo con la famigliola davanti ad una bara d’acciaio semisommersa.
Penso che se andassi a New York, una foto a Ground Zero forse me la farei anche io…e così cerco di giustificarli.
Ma non ci riesco: questi sono venuti fin qui apposta!
Come il Concordia, si è toccato il fon-do. E forse è proprio questa la foto simbolo di questa storia. Far vedere le facce di chi viene qui col gran tour delle disgrazie a chiedersi magari se abbasseranno ancora i prezzi delle crociere.
Ma adesso basta: ho solo voglia di andar via… anzi no… ho anche voglia di ca-pire…
Capire cos’è successo a quell’uomo, al re del suo castello galleggiante, quella notte.
E ho anche voglia di sperare… sperare che ci sia redenzione anche per lui.
AGOSTO 2012 39
BASS MEDIA, LE FABBRICHE DELL’AUDIENCECi sono due sistemi principali di rilevazione delle audience in Italia: Auditel e Audiradio.Da anni, vi girano le stesse persone, nominate dagli stessi enti, che rispondono agli stessi interessi.Giulio Malgara, per dirne uno. Da anni, sono sotto accusa per l’inattendibilità dei sistemi e dei datiche sfornano. Oggi, l’Auditel è stata multata dall’Antitrust per eccesso di posizione dominante,e Audiradio è stata sciolta, dopo aver rinnegato i suoi stessi numeri. Se si comincia a farsi qualchedomanda sul sistema che governa i palinsesti televisivi, si rischia di non capirci più niente. Esagerazioni?
IL RACCONTO
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
UNA SPIA NELL’AUDITELCon una decisione senza precedenti, nel 2010 il comitato tecnico di Audiradio
dichiara che i dati del primo trimestre da loro stessi diffusi sono da considerarsi nulli. L’istituto si autosmentisce, preda di una guerra intestina senza esclusione
di colpi. Nel luglio scorso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni mettein liquidazione Audiradio, e le rilevazioni degli indici di ascolto passano di mano.
Intanto, i privati si sono organizzati con delle proprie ricerche che dannole radio RAI in netta decrescita. Ma la vicenda Audiradio mette in rilievo il deficit
di decisionismo dell’AgCom e l’immobilismo della Rai, che non intervienea difendere un settore in crescita (di cui Radio Rai è grande parte)
che però paga ormai la lunga assenza di dati condivisi e «realistici»per lo scioglimento dell’istituto e la mancanza di azioni decise da parte
del servizio pubblico per ripristinare un’indagine che portava risorse. disegni; Gianluca Testaverde
colori: Fiorenzo Torinosceneggiatura: Tommaso Vitiello
soggetto: Giulio Gargia
I MISTERI DELL’AUDIRADIOI limiti, le manipolazioni, l’inaffidabilità dei sistemi Auditel e Audiradio,
che è ufficialmente esploso anch’esso,“suicidandosi” questa estate,sono catalogati nei libri che Giulio Gargia e Roberta Gisotti hanno scritto
sull’argomento. Dopo innumerevoli denunce, inchieste, campagne e interrogazioni parlamentari, l’inaffidabilità dell’Auditel è stata certificata ufficialmente
dall’Antitrust, che ha inflitto all’istituto di via Larga, su ricorso di Sky,una multa record di 1,8 milioni di euro per “Abuso di posizione dominante”.
«I comportamenti anticoncorrenziali della società, denunciati da Sky,hanno causato un pregiudizio significativo alle dinamiche competitive
nei mercati della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo,dell’offerta dei servizi televisivi a pagamento e dell’offerta all’ingrosso
di canali televisivi». Quello che vi raccontiamo di seguitoè il dietro le quinte di come funzionano le fabbriche dell’audience.
disegni; Dario Sansonecolori: Paco Desiato
sceneggiatura: Giulio Gargia
44 AGOSTO 2012
le agenzie di pubblicità globa-li che gestiscono in italia la
quasi totalità del mercato della pubblicità, sia dal punto di vista dei messaggi che degli spazi pub-blicitari vanno male, anzi: malissi-mo. Oltre tutto, i fatturati delle multina-zionali vengono ovviamente consolidati nei Paesi in cui hanno sede i rispettivi quartier generali, e vanno a beneficio dei loro azionisti.Vista poi, la crisi verticale della stampa ita-liana, della radio italiana, nonché della tv italiana, sia pubblica che privata, neppu-re dal punto di vista dei fatturati derivanti dalla raccolta pubblicitaria si può parlare di pubblicità made in Italy. Gli investimenti su Sky, per esempio, vanno al monopolista australiano del satellite, mentre gli investi-menti sul web vanno a vantaggio di player come Google o facebook. Mentre AssoComunicazione, l’associazio-ne che rappresentata le agenzie di pubbli-cità, non riesce a tenere quest’anno il suo rituale convegno e lo rinvia a data da desti-narsi, il convegno che Upa (l’associazione degli industriali che investono in pubblici-tà) ha tenuto a Milano nei giorni scorsi è stato una delusione.
Una lamentela qui sul ritardo degli investi-menti sulla banda larga; una contumelia lì su i diritti di negoziazione; un ammicca-mento colà sulla funzione del servizio pub-blico radiotelevisivo, ma niente di più. E di più significava tracciare una corsia prefe-renziale per le aziende italiane, per fare in modo che la pubblicità nel suo complesso possa essere un nuovo starter per la ripresa.
In effetti, la situazione richiederebbe un salto di qualità degli utenti italiani di pubblicità, delle agenzie, delle con-cessionarie, degli editori: per governare codesta crisi bisognerebbe guidare il cam-biamento, non soltanto subirlo o, peggio, ricamarci intorno. Manca concretezza, e quando manca concretezza si fatica a leg-gere con chiarezza i segnali, i messaggi, le tendenze che si stanno muovendo. Eppure, negli ultimi anni sono nate in Ita-lia alcune agenzie indipendenti, spesso con eccellenti capacità non solo creative ma anche organizzative. Ma finché le aziende italiane non la smetteranno di “accodarsi” ai budget gestiti dalle multinazionali della pubblicità e non riprenderanno in mano il loro destino, le loro esigenze verranno sem-pre dopo i mega-budget globali.
CRISIDEL MADE IN ITALY?TUTTA COLPADEI PUBBLICITARI
PUBBLICITÀ
Se la crisi è una grande occasione per spe-rimentare nuovi percorsi verso l’eccellenza, sta alle aziende italiane non sottovalutare le capacità delle agenzie di pubblicità italiane di nuova generazione, indipendenti dalle holding, quindi più agili, meno burocrati-che, più vicine ai committenti. Potrebbe succedere che il made in Italy abbia final-mente creatività pubblicitaria gestita da agenzie made in Italy.
E questo non parrebbe davvero esse-re semplicemente un trend italiano. La campagna Back to the start di Chipotle che ha vinto il Grand Prix è la storia dell’azienda inglese che smette di produrre alimenti in modo industriale per tornare a una produ-zione di qualità, nel rispetto dell’ambiente, nel solco dello sviluppo compatibile. A guardarla bene, questa dolce e soave campagna inglese vincitrice del Grand Prix sembrerebbe una fantastica allego-ria del ritorno al modo concreto, genuino, passionale, artigianale di fare pubblici-tà: fuori dai reticolati delle holding, dalle strettoie dei network internazionali c’è vita, passione, visione, capacità. Che è tutto quello che serve alla rinascita della creatività pubblicitaria italiana.
Gli investimenti su Sky, vanno al monopolista
australiano del satellite,mentre gran parte dei budget
sul web vanno a vantaggiodi player come
Google o facebookMARCO FERRI
AGOSTO 2012 45
IL BURQA BUNGA E IL SIGNOR B.In cosa consiste il pensiero del “burqa bunga”? Trattasi di mettere insieme due concetti logicamente antitetici, tipo “difendo i valori cristiani” e “che c’è di male nel bunga bunga?”.Così nasce il “bigottismo trasgressivo” della destra televisiva, che ha trasformato la libertà sessuale in una continua induzione alla prostituzione, a volte pagata in audience, a volte direttamente cash. Di seguito, due storie significative di questo fenomeno di chi si è inventato perfino gli “atei devoti”, pur di riuscire a tenere il piede in due o tre scarpe allo stesso momento
IL RACCONTO
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
FACCIAMO BUNGA BUNGADa qui arriva la storia che tutto il mondo ci invidia. Un premier che si circonda di diciottenni a pagamento e compra la verità, facendo sottoscrivere a mezzo
Parlamento la regina delle balle, alias nipote di Mubarak.E per far questo ha creato un think tank politico mediatico messo in piedi
dal premier con i suoi uomini migliori. Missione: tirarlo fuori dal Rubygate.Ancora oggi, durante il processo Ruby, gli spin doctors del premier
continuano la partita a scacchi con l’opinione pubblica e i magistratiper assicurargli l’impunità. Fino a scoprire e cavalcare il burlesque,
pur di dare un volto accettabile a quelle pratiche.In un altro Paese sarebbe fantapolitica, in Italia è cronaca. A fumetti.
disegni: Ferdinando Silvestricolori: Andrea Scoppetta
sceneggiatura: Alessandro Cenni
IL LADRO DI CANZONIIl 23 maggio 2002 gli spettatori di Porta a Porta assistono a una delle usuali
performance di Berlusconi. Solo che stavolta non annuncia il ponte sullo Strettoo un milione di nuovi posti di lavoro, ma l’uscita del suo nuovo disco.
Scritto da lui, in napoletano. E cantato da Mariano Apicella. Peccato che poi viene fuori, qualche tempo dopo, che quei testi esibiti da Vespa non sono suoi,
ma di un musicista, Rino Giglio, già autore di Mina e Peppino di Capri.E lui lo dimostra con tanto di bollettini Siae.
Ma sapete poi come va a finire la storia? Ve lo raccontiamo di seguito.disegni: Gianluca Testaverde
colore: Paco Desiatosceneggiatura: Tommaso Vitiello
I fatti e i personag
46 AGOSTO 2012
Giuliano Ferrara, direttore de “Il Foglio”.
Ci stiamo giocando il TG4, Fede non regge.
Dobbiamo compensare sul target 60-70 con
Minzolini e Vespa.
Comunista, poi socialista, craxiano, forzista e dunque Ministro del Go-verno Berlusconi I. Informatore CIA, neoconservatore, ateo devoto.
Carlo Rossella, un fulgido esempio di giornalismo indipendente.
Potremmo bilanciare sul prime-time con
l'intrattenimento. Che ne dite di Pupo e Mara
Venier?
Possiamo farlo, ma ci saranno contraccolpi sull'audience.
Letizia Moratti lo ha nominato direttore del TG1, Gianni Agnelli de “La Stampa”, Berlusconi di “Pano-rama”, TG5 e Medusa Film.
Niccolò Ghedini, pidiellino di complemento, avvocato del Premier.
Signori miei, da quando ci attaccano anche dalle pagine del Corriere, siamo ufficialmente passati
a DEFCOn 3.
Altro che Pupo: Bondi è sacri-ficabile, con
lui creiamo un diversivo per
qualche giorno.
Il copyright dell’espressione “utilizzatore finale” è sua.
Invece il problema è proprio incrementare il tasso di emozioni.
Che ne dite dell'idea: ho sbagliato per amore ?
No, così mi levate un sentimentale.
Alfonso Signorini, direttore di “Chi” e “TV Sorrisi e Canzoni”. Medaglia al valore per aver disinnescato il “CasoriaGate”, proclamando hic et nunc la verginità di Noemi Letizia e affibbiandole il tronista Domenico Cozzolino come fidanzato.
Abbiamo 24 ore perricostruire il “Ruby-Gate”
e salvare il Premier.Le intercettazioni ormai
sono dappertutto.
Io direi di cominciare dalla telefonata di Carlo Ferrigno. Concentriamoci su questa per
screditare le altre.
I magistrati hanno intercettatol’ex-Prefetto di Napoli che neraccontava di tutti i colori.
“Tre uomini e 28 donne”, commenta Ferrigno “A Maria, che è mezza araba e lo sa fare, le hanno fatto fare la danza del ventre. Poi alle due e mezza di notte questo sai che faceva?”
“Facevano le orge! Bella roba, tutta la sera. Poi gli ha regalato un anello ed un bracciale, a tutte. Pensa un po’ che fa questo signore”.
AGOSTO 2012 47
Questo è un fenomeno, non è un colpo basso! Roba vecchia, già sgamata. Questo è l’harem
che l’Italietta adora! Organizzo subito una bella manifestazione,
me la prendo con i parrucconi di sinistra, e saranno loro a
doversi difendere!
Mmm… e la storia della cocaina? come la spieghiamo la cocaina,
sentiamo? pure quella è su tutti i giornali!
In Via dell’Olgettina, a Milano 2, gli inquirenti hanno trovato quasi 3 chili di coca in un box dell’appartamento di Marysthell Polanco, pagato da Berlusconi. C’erano anche documenti falsi, una macchina conta-soldi e più di cinquantamila euro in una cassetta di sicurezza.
In Via Portalupi, poi, beccano al-tri 9 chili di polvere e arrestano Ramirez De la Rosa, compagno di Marysthell, condannato qualche giorno fa a 8 anni di carcere.
Al momento dell’arresto De la Rosa era nell’auto di Nicole Minetti, che è stata, tra l’altro, chiamata a deporre sulla natura del suo rapporto con un altro sudamericano, il cubano Jorge Luis Zulueta, già condannato per spaccio di droga.
Il legame è debole: extra-comunitari
spacciatori, sai che novità!
Ho già garantitopersonalmente che ad Arcore brindiamo con la coca-cola light. Mi
preoccuperei, piuttosto della testimonianza, di
Nadia Macrì.
È un’escort conclamata. Ha raccontato di aver fumato marijuana nella Villa in Sardegna di Berlusconi, di aver avuto rapporti con lui e di essere stata pagata. Ha persino raccontato di aver fatto parlare sua madre al telefono con Berlusconi.
Eravamo quasi riusciti a farla passare per matta: l’ex-marito l’ha descritta come una poco di buono che maltrattava suo figlio, la madre ha negato di aver parlato al telefono col Premier.
Poi Sandro Ruotolo, maledetto tricheco, ha intervistato la madre, che si è smentita di nuovo e ha confermato di aver parlato al telefono con Berlusconi.
Che cosa gli ha detto?
Mi è venuto spontaneo dire: “scusi, siccome lei c’ha soldi
da buttar via, qua stiamo nella merda, perché non ci aiuta?”
Non ci voleva. Roba forte,roba strappalacrime. Non ci
resta che interrogare le carte: la Maga Anselmi non sbaglia mai. Cosa dicono le carte?
Niente di buono, signori …
! Oh, che ciufolo !
48 AGOSTO 2012
Nelle puntate precedenti: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affidato ad un pugno di uomini fidati il compito di riscattare la sua credibilità.
… deve imparare a memoria: “sono io la prima a dire che
Berlusconi non mi ha mai toccato nemmeno
con un dito”.
L’inchiesta è costata un milionedi euro, 150 mila intercettazioni, 150
uomini impiegati per nulla, dallasolita magistratura rossa!
Mi chiedo chi paga?
Dobbiamo continuare ad
insistere sulla prerogativa del
Tribunale dei Ministri.
Ignoriamo le evidenze, ignoriamo le 27 pagine che hanno motivato il
rito immediato. Speriamo nella maggioranza e nei
“Responsabili”.
Si vuole deliberatamenteconfondere qualità e funzione del Presidente del Consiglio!
E’ scandaloso!
Gli hanno dato molti nomi: Struttura Delta, Cerchio Sovrastrutturale, Consiglieri, Spin Doctors.
Qualunque nome vogliano affibbiareloro, questi patrioti incarnano l’ultimoavamposto del berlusconismo in Italia.
Prendiamocela di nuovocon i comunisti: il “Giorna-le” ha scovato una foto di
Vendola in un campo nudisti, risalente al ’79.
Colleghi! analizziamoinsieme i punti deboli di
questa storia, d’accordo?
Caterina Pasquino chiama il 113. Ignora di aver innescato un “effetto domino”.
Due settimane fa abbiamo ospitato una clandestina a casa, che ci ha derubato di tremila euro più oggetti!
Attenda in linea.
Si, ma se ne sta andando porco cane!
Ruby Rubacuori è “invitata” al commissariato. Nessuno sospetta nulla sul suo conto.
Ma le cose stanno per cambiare
Prima arriva unacomunicazione strana.
Adesso ti dico una cosa … fuori dalla Questura c’è una persona che dice che è l’unica che può aver in affidamento la
ragazza.
E che ne sa questa persona? Cioè, come è stata avvisata, scusami?
Noi sappiamo da chi è stata avvisata.E l’hanno scoperto anche i magistrati.
AGOSTO 2012 49
E ora gli italiani, purtroppo.
Non perdiamoci in chiacchiere. Veniamo alla telefonata in
Questura.
Quando una persona che è piccola d’età, che lei ha ancora 17 anni … la
polizia la prende … dove le portano, lei me lo può dire, dove?
Sulle tracce di Ruby c’è la più improbabile detective in gonnella, una squillo brasiliana. Per indagare chiama il 113 e si fa registrare.
Poi chiama la Minetti che, senza perdere tempo, avvisa lo Spirito Santo.
E lo Spirito Santo intercede, chiama il capo di Gabinetto Pietro Ostuni e salva il salvabile.
Dottore, volevo confermare che
conosciamo questa ragazza...
ma soprattutto spiegarle che ci
è stata segnalata come parente del
presidente egiziano Mubarak…
Lo Spirito Santo commette tre errori. Primo: si espone chiamando in Questura. Secondo: riferisce che Ruby è la nipote di Mubarak, notizia falsa. Terzo: parla di affidamento, dimostrando di sapere
dunque che Ruby era minorenne.
Non abbiamo ancorauna strategia a lungo
termine, ma per orastanno per arrivare
i risultati dellavotazione.
Incrociamo le ditae confidiamo nellacampagna acquisti. Un successone! Ma c’è stato
un astenuto?
Naa, è Barbareschi. Ha solo “sbagliato” a votare.
Beh, anche questa è andata, no?
Abbiamo limitato i danni, complimenti
a tutti!
Non facciamoci prendere dall’entusiasmo. Il nostro lavoro non è ancora finito.
50 AGOSTO 2012
Una storia forte, ecco cosa ci serve!
Una storia di violenze, di abusi!
Ruby è una vittima. Perché? perché vuole diventare
cattolica!
Nelle puntate precedenti: la Struttura Delta è alle prese con l’accusa di prostituzione minorile ai danni del Presidente del Consiglio.
Vuoi farne una suorina? Per te è credibile rendere Maria Goretti una
che dice “Noemi era la pupilla, io sono il culo” ?
Per me è l’idea vincente. La storia del padre musulmano, la reputazione di ragazza virginale sempre molestata
da tutti per via del suo corpo.
Continuate a curare i risvolti mediatici e
lasciate a me tutto il lavoro sporco! Sapete quante castagne dal fuoco devo togliere?
Ruby si è fatta beccare con le mani nella marmellata.
Frequento casa sua da quando avevo 16 anni, ma ho sempre negato tutto. Il mio caso è quello che spaventa
tutti. Sta superando il caso della D’Addario e
della Letizia.
Questa qui, in piena tempesta mediatica, racconta i retroscena a suo padre, al fidanzato, alla madre del fidanzato.E’ una scheggia impazzita!
Non siamo preoccupati per
niente, perché Silvio mi chaima di continuo. Mi ha detto “cerca di passare per pazza, racconta cazzate”.
Vi preoccupate della sua reputazione? E’ quella del Premier che è in ballo!
Io gli ho parlato a Silvio e gli ho detto che ne voglio
uscire con qualcosa...
...5 milioni a confronto del macchiamento del mio nome.
Proprio non ci arrivi, eh? Se Ruby diventa la vittima, Berlusconi è lo
Spirito Santo che aiuta i bisognosi: è l’exit-strategy!
Attenzione, lei non è solo la vittima. E’ una bugiarda. Mentiva sui 5 milioni,
mentiva dichiarandosi nipote di Mubarak, mentiva sull’età. Su tutto.
Cosa vogliamo far credere agli italiani, che Berlusconi è
un credulone, un incapace? Chi crederebbe a questa storia?
AGOSTO 2012 51
Decidiamo noi cosa fargli credere! Ho già buttato giù il copione, andrà
alla perfezione! Ruby sarà mia ospite a “Kalispera”.
Fase uno: presento il personaggio e il suo alter ego, Ruby la bugiarda compulsiva.
È iniziata a costruirsi in me la forma
di raccontare delle cavolate pur di mostrare
una vita parallela.
Per sfuggire al tuo dolore tu hai cominciato a costruire un’esistenza
parallela alla tua.
Condiamo il tutto con qualche frase allusiva, ché il pubblico adora cogliere volgari doppi sensi e smascherare i lapsus freudiani.
Quando sei a casa del Presidente, apri la tua
bocca...
...e la riempi con le prime
cose che capitano.
Poi la drammatizzazione: un vortice di eventi che avrebbero reso una disgraziata anche Madre Teresa di Calcutta.
Una violenza sessuale subita a 9 anni, il padre musulmano che la caccia di casa, i datori di lavoro erotomani.
Ho fatto tanti sbagli nella
mia vita.
L’ammissione di colpa, il mascara che tiene alle lacrime, le luci
soffuse. Sipario.
Perfetto!
Frenate l’entusiasmo! fa acqua da tutte le
parti!
Perché Berlusconi la ricopre di soldi? perché chiama in Questura?
Perché la ospita 13 volte, lo dicono i tabulati, spesso per l’intera notte,
se non la tocca nemmeno con un dito?
Tabulati, soldi, questura! ma sentitelo! Tante ospitate in TV e
ancora non ha capito!
Vuoi un perché? Perché lui è BUONO, ecco perché!Berlusconi ha definito l’italiano medio “un ragazzodelle scuole medie, che nemmeno siede al primo banco”.
Grande amarezza per la verità manipolata. Io aiuto sempre chi ha bisogno, perché ho cuore. Sono
fatto così.
Al telefono: GIUSEPPE PINELLI,Amministratore Privato di Berlusconi.
“Aiutare” è la parola chiave. Berlu-sconi ha fatto beneficenza. Tutti i suoi collaboratori garantiranno che è un buon samaritano.
Non ha idea di quante persone
noi abbiamosempre aiutato.
Ordine del giorno: cambiare vocabolario. Useremo l’espressione “persone in difficoltà”: bambini,extracomunitari, poveracci, il Premier è una coperta calda nelle notti d’inverno, un buon samaritano.
Sono un ricco signore che può passare il resto della sua vita a fare ospedali per i bambini nel mondo, come
ho sempre desiderato fare.
E secondo voi Basterà?
Se l’italiano medio non siede al primo banco un motivo
c’è, no?
Ha la memoria dannatamente
corta …
54 AGOSTO 2012
il caso del bunga bunga, al di là della cronaca, ci segnala una
sconfitta culturale e una debàcle politica di dimensioni epocali, ri-levata da pochissimi. In questi anni la sinistra si è fatta strappare una bandiera, quella della libertà sessuale, che è una delle pulsioni e dei desideri fondamentali delle persone, su cui ha costruito consen-so con le battaglie sul divorzio e sull’abor-to. Un simbolo ceduto senza combattere e oggi usato dai berluscones per i loro co-modi. E allora, forse è il caso di riparlar-ne rimettendo un po’ di puntini sulle “i”. Per questo, abbiamo fatto una chiacchie-rata con una scrittrice, Slavina, che sta rappresentando quello che si muove nel mondo di internet su questi temi. Su cui lei ha scritto un libro, Racconti erotici per
ragazze sole o male accompagnate (Giulio Perrone Editore) e tiene un blog, Malape-cora, che racconta le esperienze personali sulla produzione di quello che si chiama il “post porno”.
Che cos’è esattamente il post porno?Rottura del binarismo maschile/femminile. Lavoro sul codice di narrazione per portare a più immaginari possibili. Uso non con-
venzionale dei corpi, dalle nuove identità transessuali alle sperimentazioni di nuo-vi legami fluidi. Ma soprattutto rifiuto del valore d’uso del corpo, rifiuto della merci-ficazione. Se consideriamo la pornografia come tecnologia di genere, il suo utilizzo strategico e la sua fruizione collettiva pos-sono essere uno strumento di crescita po-litica: la postpornografia non è meccanica né meramente masturbatoria, ma illustra le infinite possibilità performative della sessualità umana. Il porno è finalizzato alla masturbazione per lo più maschile, il post porno invece esplora il desiderio di nuove identità sessuali e privilegia la narrazione di questa ricerca.
Sei una scrittrice ma anche autrice di video oltre il limite convenzionale dell’e-rotismo. Ma lo fai per soldi?Credo di essere allergica ai soldi – è una scomoda eredità cattocomunista, proba-bilmente. Sono assolutamente incapace di pensare in termini di profitto e capitaliz-zazione. D’altronde il mio pornoattivismo mi dà soddisfazioni che non sono mone-tizzabili e non è da ieri che sono proiettata verso il consumo zero. Ho fatto tantissi-me cose nella mia vita, la maggior parte
IL POST PORNO,E LA QUESTIONE IMMORALE
La sinistra si è fatta strappare una bandiera importante, quella della libertà sessuale. Come rimediare? Parla Slavina, autrice di Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnateGIULIO GARGIA
INTERVISTA
delle quali non definibili come lavoro e non legate a qualche tipo di guadagno: ho sempre preferito la libertà ai soldi ( forse perché non ho mai avuto il privilegio di averne senza sforzo…).
Raccontaci la tua esperienza della pro-duzione di audio porno. Quali sono le potenzialità di questo modus operandi?Mi interessa l’accessibilità, sempre, e at-traverso la diffusione di saperi legati alla produzione audio posso riuscire ad avvi-cinare alla rappresentazione non mediata della sessualità persone che si vergogna-no o che per una serie di ragioni non pos-sono esporsi.Oltretutto prescindendo dall’immagine si può sperimentare la libertà più radicale. Il nostro corpo (sia personalmente che social-mente) può essere un limite, mentre nel me-taverso audiofonico tutto è possibile, anche con mezzi tecnologici modesti.Scambi di genere, moltiplicazioni del sé, divenire cyborg, il sesso diventa immate-riale e perde il preteso naturalismo che è sempre stato funzionale alla sua utilizza-zione repressiva.
l’intervista completa su www.3dnews.it
AGOSTO 2012 55
BEN(E) COMUNE, INTERO GAUDIOL’idea dei Beni Comuni è eversiva? O è semplicemente logica? Certo che quando una società rischia di fallire perché il suo Dio è lo spread, le cose logiche possono sembrare eversive.Si tratta, come si è fatto per l’acqua e si sta facendo per la cultura e l’arte, di rimetterele cose nel loro alveo naturale, e di ridargli una giusta collocazione nella vita collettiva.Ovvero quello che per secoli ha fatto la legge e il diritto. Oggi, a Roma Alemannoè stato sconfitto, l’Acea non sarà privata, l’acqua è tornata pubblica, almeno sulla carta,grazie a questo movimento. E intanto al Valle e all’ex Asilo Filangieri, solo per citarne due,si stanno costruendo le basi giuridiche per ridare allo spettacolo la dimensione di Bene Comune
IL RACCONTO
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
LA RIVOLTA DEGLI ASSETATIUna multinazionale si assicura lo sfruttamento della pioggia sulle Ande.
Così, impedisce ai contadini di dissetarsi con i sistemi che hanno funzionatoper 2.000 anni. E scatena una rivolta sanguinosa. C’è qualcosa in comune
tra la storia di Cochabamba, dove scoppiò per la prima volta una rivolta popolare contro la privatizzazione dell’acqua e il furto dei nostri referendum.
Misteriosi intrecci legano la vicenda della guerra dell’acqua di Cochabambacon i referendum italiani sul tema. Dalla Bolivia all’Italia, la logica è la stessa.
E, per ora, non possono ancora arricchirsi sulla nostra sete.disegni e colori: Andrea Scoppetta
sceneggiatura: Tommaso Vitiello
IL FANTASMA DEL PALCOSCENICODall’occupazione del Valle di Roma arriva, sotto forma di metalinguaggio,
forte e chiaro, un bel messaggio: l’Italia non solo ha bisogno di una alternativa di governo, l’Italia ha forte consapevolezza di un’alternativa politica, economica,
sociale e culturale. L’occupazione del teatro Valle, nella sua specificità,che sembrerebbe riguardare attori, autori, registi e maestranze è in realtàun tassello di un mosaico che rappresenta il cambiamento in atto, tassello
che va a collocarsi accanto alle novità espresse dalle amministrative di Milano e Napoli, accanto allo straordinario pronunciamento di massa sui referendum,
accanto alla protesta No tav. Al Valle c’è entusiasmo collettivo, proprio quelloche servirebbe per contagiare di nuovo il Paese intero. C’è anche forte il senso
di una consapevole autonomia dalle politiche culturali del centrosinistra.Detto questo, qui raccontiamo la storia dell’occupazione del teatro Valle tramite
due personaggi molto diversi: un precario dell’informazione, che rappresentail punto di vista sull’oggi e un fantasma, che abita le tavole di quel palcoscenico
fin dalla sua nascita, e che quindi vede le cose da un’altra prospettiva...disegni: Marco Matrone
colori: Salvatore de Simonesceneggiatura: Michele Assante del Leccese
Bolivia, Cochabamba. Novembre 1999.
Ero un giovane fotografo come te, in quegli anni, e lavoravo per una rivista indipendente veneziana. Ero stato mandato laggiù per documentare il blocco dei “regantes”.
Protestavano perché il governo Boliviano aveva privatizzato l’erogazione dell’acqua, rendendo impossibile la sopravvivenza dei contadini.
Fu allora che lo vidi la prima volta.
Il consorzio “aguas del tunari” formato da due società straniere aveva soppiantato il vecchio.
Abbiamo tradizioni che devono essere rispettate.
Il costo dell’acqua da quando è stata privatizzata è aumentato del 300%, e non possiamo più sostenere le
spese.
Ci impediscono addirittura di raccogliere
l’acqua piovana...
obbligandoci a stipulare contratti
capestro con ilconsorzio.
l’acqua costa dodici dollari
al mese quando il nostro lo
stipendio medio è di 60 dollari.
Calmatevi gente, il governo ha accettato le vostre rimostranze e non sarete soggetti alla legge
2029.
Il popolo aveva vinto con pochissimo sforzo. Ma sapevo che qualcosa non andava. Era stato troppo facile. I diritti non si mendicano, si guadagnano.
Infatti, alcuni giorni dopo, l’affermazione di quell’uomo fu smentita dagli stessi politici della città. La 2029, la legge sulla privatizzazione dell’acqua, valeva ancora per tutti.
56 AGOSTO 2012
Ci hanno mentito, e lo faranno di nuovo se non ci uniamo sotto
un'unica bandiera.
Impediremo la privatizzazione dell'acqua,
e il governo sarà costretto ad ascoltarci...
... perché il popolo conta più delle multinazionali.
Indiremo una consulta popolare dove ognuno potrà
dire quello che pensa.
Alla consulta parteciparono quasi 50 mila persone, e tutte votarono per l'espulsione del consorzio dalla città.
Il cordinadora raccoglieva tra le sue file chiunque. Tutti si erano ribellati alla costrizione della privatizzazione.
Fu allora che lo rividi la seconda volta.
Si aggirava tra la folla come se fosse uno di loro, ma io sapevo che non era così.
Allora decisi di seguirlo.
AGOSTO 2012 57
Era andato ad un appuntamento con altre persone.
Un appuntamento segreto con persone importanti.
La folla pensa che con queste rivolte riuscirà a rovinarci i
guadagni, ma non ha capito che qui ora comandiamo noi.
Come rappresentante della Becthel, vi dico che noi e l'italiana Edison, abbiamo investito troppo in quest'impresa per
poterla perdere.
Per questo il consorzio è stato registrato in Olanda. Così per qualsiasi
problema possiamo richiedere un indennizzo allo stato.
E' vero, anche in caso che il governo inserisca norme a tutela dei diritti dei
lavoratori o dell’ambiente.
Ed ora non ci resta che festeggiare e brindare ai
prossimi guadagni.
Alla privatizzazione dell'acqua e al
consorzio!
Chi...?Corsi come non avevo mai corso in vita mia.
Avevo sentito cose che se gli altri le avessero sapute avrebbero lottato con più forza di prima.
58 AGOSTO 2012
Fermatelo, dobbiamo fermarlo.
Mi indirizzai verso il corteo.
Non mi avrebbero mai trovato nella folla, almeno così credevo.
Eccolo lo vedo, prendilo.
Mi avevano sparato...
... avevo sentito il colpo, ero morto.
Ma era stata la polizia a sparare, e non a me. La vittima era il giovane Victor Hugo Daza.
E con quel primo morto la folla esplose...
Roma, Aprile 2011. … ma ce ne vollero altri quattro perché il governo capisse
che bisognava tornare all'acqua pubblica. Era il 10 Aprile del 2000.
Perché mi racconti tutto questo ora,
Carlo?
Perché in questi giorni a Roma ho rivisto quell'uomo,
quello con le scarpe di coccodrillo.
AGOSTO 2012 59
Ero con l'associazione A Sud per scrivere un servizio sulla tassazione che i cittadini di Venezia si sono dati: 1 centesimo per ogni metro cubo d'acqua consumato
Il progetto è innovativo e coinvolge le forze sociali che hanno partecipato nella guerra dell'acqua in Bolivia.
Ma quando l'ho visto ho iniziato a pensare che ci fosse di nuovo lui dietro la privatizzazione in Italia
In fondo, la questione sta
andando avanti come quella Boliviana.
Il decreto Ronchi, quello che privatizza le
risorse idriche, è stato approvato
senza il consenso del popolo.
Pensi che ci sia una cospirazione per rincarare il costo dell'acqua anche
qui in Italia?
Non è una semplice cospirazione, si tratta proprio di alcune multinazionali che vogliono guadagnarci sfruttando
un bene che è di tutti.
La privatizzazione dell'acqua è iniziata 15 anni fa, qui in Italia, in modo silenzioso, ma capillare. E coinvolte in questo progetto sono multinazionali conosciute in tutto il mondo.
Multinazionali che hanno già avuto a che fare con la privatizzazione in America latina: la Suez e la Veolia.
Ma sapevo che erano state già raccolte
delle firme per evitare la privatizzazione
dell'acqua.
E' vero, due anni fa furono raccolte 400000 firme, ma giacciono ancora
inutilizzate nei cassetti del parlamento.
60 AGOSTO 2012
Ed ora se non si riuscirà a raggiungere il quorum al
referendum, probabilmente il costo dell'acqua in Italia salirà
come è successo in Bolivia. Spero di no, ho a stento i soldi per
pagare l'affitto
Infatti...Lo sai... io mi
ricordo di te...
Quel giorno in Bolivia. Mi arrestarono, poi mi rilasciarono,
ma la folla mi scacciò.
Provammo a chiedere il rimborso allo stato. 25 milioni di dollari. Ma fummo costretti
a ritirare la denuncia.
Fui licenziato, fui braccato per quegli eventi. I miei capi mi diedero la colpa, venni dimenticato.
Ma io non ho dimenticato quello che è successo, e di chi fu
realmente la colpa.
La colpa fu delle multinazionali che
volevano lucrare sulla povera gente e sui beni
di prima necessità.
Hai ragione, adesso sull'acqua
decidiamo noi.
AGOSTO 2012 61
Roma, Via del Teatro Valle, 21.
Quindi siete qui dal 14 giugno?
quello sul nucleare e sull’acqua pubblica.
Sì, era una data ideale: il giorno
prima avevamo vinto il referendum,
La mattina dopo era per-fetta per far tornare anche
il Valle un bene di tutti.
Io sapevo che dopo lo sciogli-mento dell’Ente
Teatrale Italiano
il teatro era pas-sato al comune che voleva affidarlo ad
un privato.
Sì, magari per vederlo trasfor-mato in un club per ricchi a prezzi esorbitanti. No, non ci andava: il
Valle è di tutti. Sentivamo il dovere di fare qualcosa.
Quel martedì, alle undi-ci, una di noi si fece apri-re con una scusa dal custode.
E ci riprendemmo il Valle.
Siamo attori, musicisti, fotografi ma anche tecnici,
scenografi, costumisti.
Insieme siamo il Valle, un bene comune. Come l’acqua e la cultura.
Beh, un nobile intento sicuramente ma potevate
pensare di rivolgervi alle forze politiche…
In un paese dove ci si mette in ghingheri per la prima della
Scala e poi si lascia crollare Pompei? Un paese in cui…
La politica? In un paese in cui un ex ministro ha avuto il coraggio di dire che con la
cultura non si mangia?
Ok, ok, ho capito…ma non avete paura che vi possano mandar via con la forza?
Forse lei non ha ancora capito nulla: non siamo
i No-Tav, non stiamo cercando di bloccare
inutili e milionarie opere pubbliche, non stiamo danneggiando i loro
interessi.
Siamo solo umili rappresentanti della cultura italiana. E della cultura lo
stato se ne frega altamente.
E a quanto vedo anche lei. Non sembra aver capito le nostre motivazioni né le interessano.
Non penso che ne uscirà un gran bel pezzo per la sua rivista.
Ehi, un momento, non ho mai detto che…
Appunto. Non ha detto nulla. E io non ho intenzione di dirle altro.
Chiuda pure la porta. Dall’esterno, per favore. E in bocca al lupo per
il suo pezzo.
Ma lei è matta, ha capito? Guardi che non mi
conosce per niente. E poi io sono a favore dei No-Tav e non le permetto…
Problemi con Matilde?
62 AGOSTO 2012
A volte è un po’ dura con le
persone ed emette giudizi affrettati
ma crede molto in quello che fa.
ATTO SECONDO: SESSANTA ARTISTI IN CERCA DI UN PALCO. No, nessun problema, è
che…
Mi segua, le faccio visitare
il teatro.
Ma questi sono tutti un
po’ matti.
Il teatro Valle fu inaugu-rato il 7 gennaio del 1727 e rimane a tutt’oggi il più
antico teatro della capitale ancora in attività.
Sì, questo lo so.
L’ha letto su Wikipedia? Beh, sì…
Comodo per preparare i servizi, eh?
Non si può conoscere
tutto…
Ho letto anche che nel 1921 Pirandello presentò qui per la prima volta al mondo “Sei
personaggi in cerca d’autore”.
Si, sono sicura che lei si sia documentato bene prima di venire. E forse proprio l’opera che ha citato
è la più adatta a rappresentare l’attuale situazione.
Solo che erano circa sessanta e non sei
quel martedì mattina. Sessanta artisti in cerca di qualcosa, di un motivo,
di una speranza.
Ma adesso le spiegherò meglio cosa voglio dire e
cosa vogliono queste persone.
Stupendo…
AGOSTO 2012 63
64 AGOSTO 2012
ATTO TERZO: SOGNI DI NOTTI DI MEZZA ESTATE.
Stupendo…
Sì, è la parola giusta.
E lo sta ammirando mentre è addormentato.
Dovrebbe venire una sera qualsiasi.
Su questo palco, ogni giorno, si esibisce il meglio della cultura e dello spettacolo nazionale ed internazionale.
Ma non mi chieda di nominarglieli tutti: ci vorrebbe un’intera settimana.
il sabato le visite guidate fanno conoscere al pubblico i segreti di uno dei teatri più antichi della Capitale.
Ma abbiamo anche altre innumerevoli attività.
e qualcuno ha perfino definito il Valle
occupato come il miglior spettacolo del 2011…
Cinema, corsi di formazione, arte circense, poesia: in poco tempo siamo diventati la casa
della cultura italiana…
Ma le ho riempito
la testa di chiacchiere,
vero?
No, anzi, non avevo idea della
portata della vostra iniziativa.
Questo l’avevo capito ma magari voleva che le parlassi
dello statuto del Valle, dell’idea di Fondazione alla quale stiamo lavorando…
sulla gestione partecipata, anche dei cittadini, sul concetto di bene
comune…
Beh, so che sarà qualcosa di com-pletamente nuovo,
un modello riv-oluzionario, basato sull’autogoverno
Bene, visto che tutte queste
cose le sa già, adesso stia
un po’zitto. Ed ascolti.
AGOSTO 2012 65
ATTO QUARTO: QUESTI FANTASMI.
Ascolti il fruscio delle pagine dei copioni.
L’applauso del pubblico.
Le lacrime di gioia di un’attrice.
Lo scricchiolio del legno.
Ecco. Li sente? Insieme costi-tuiscono il respiro del Valle.
ed è per questo che siamo qui. Perché
questo respiro non si fermi mai. Perché il teatro non muoia. E con lui la cultura di
questo paese.
Questo è molto bello,
signora… Della Valle, Faustina Della
Valle.
Hmmm…se non ricordo male si chiamava così
anche la moglie di Camillo Capranica.
Fu grazie a lui che fu realizzato il teatro
Valle nel…
Ma che diavolo…
Mi scusi ma dobbiamo sistemare le luci per lo
spettacolo di stasera. Ma cosa ci fa sul palco? Sta provando un monologo?
Un monologo? Semmai un dialogo… ma… ma…
Beh, allora bisogna essere
in due. Vada a cercare il suo partner, che qui dobbiamo
lavorare.
Sì…sì…vado via subito…
subito…
EPILOGO. Signora Anna, ma avete ancora quel
vestito addosso? Vi divertite proprio ad impersonare la gran
dama del 700.
Non sai quanto, Tiziano, non sai
quanto.
SIPARIO.
66 AGOSTO 2012
quando seppi che un professo-re universitario aveva fondato
l’osservatorio sulla camorra, mi venne l’idea che cercavo. Erano anni che disegnavo vignette sui quotidiani e sa-pevo che di lì a poco l’Unità avrebbe sforna-to un inserto satirico: Cuore. Ormai battute e caricature iniziavano a starmi strette e volevo raccontare della malavita campa-na non solo quando i boss si sparano tra di loro, ma nella vita quotidiana. Quando, spenti i riflettori su guerre e faide, all’om-bra della pax mafiosa i clan ingrassano, la zona grigia si allarga e lo Stato abbandona quei napoletani che subiscono in silenzio ogni tipo d’angherie. Insomma, al di là dei fatti di sangue, un lavoro di divulgazione sui danni civili e culturali che una società subi-sce quando sul territorio a farla da padro-na sono i boss. Il tutto in salsa satirica, per arrivare soprattutto a un pubblico di lettori giovani. Questa l’idea. Che senza una fonte aggiornata sui fatti di camorra non avrei mai potuto realizzare. Quindi telefonai all’Osser-vatorio e nell’autunno del 1989 il professor Amato Lamberti mi diede appuntamento in sede. Pioveva a dirotto e quando entrai in quelle due stanzette piene zeppe di carte e dossier, grafici e pubblicazioni scientifiche che rivendicavano il primato d’un serio ap-proccio sociologico al problema, cominciai
a chiedermi se avevo poi avuto una buona idea. «Ottima», mi rassicurò Amato che non vedeva l’ora di portare il suo lavoro fuori dal-la stanze degli addetti ai lavori. Nacque così una collaborazione durata più di venti anni: a partire da Cuore, dove i nostri pezzi face-vano sì ridere, ma anche scattare inchieste della magistratura. Come quelle nate in se-guito alle denunce di certi negozi di fiori e certi ristoranti cinesi che a Napoli erano basi di narcos. Finito Cuore di Serra, Vauro diede vita al settimanale Boxer, inserto satirico del manifesto, e con Amato proseguimmo con divulgazione e provocazioni.
Come la volta che ci attirammo le accuse di razzismo per una sua proposta shock. In considerazione che all’80% gli autori mi-norenni di scippi e rapine erano a Napoli sempre gli stessi figli e nipoti di affiliati a clan di camorra, e dato che gli stessi mi-nori non facevano che entrare e uscire dal riformatorio per puntualmente riprende-re a scippare e rapinare… Amato propose: pittiamoli di blu!... ne parlò tutta l’Italia. Poi la collaborazione con Amato andò oltre la carta stampata e nel 2007 realizzammo per il cinema il docu-film satirico Vedi Napoli e
poi muori, dove Lamberti (insieme ai gior-nalisti Giulio Gargia e a un Roberto Saviano ancora sconosciuto), mi fece da cicerone in
LA SCOMPARSA DI UN SEMPREVERDEAmato Lamberti è stato autore di un lavoro prezioso che ci ha fatto capire i danni civili e culturali
che una società subisce quando sul territorio a farla da padrona sono i bossENRICO CARIA
PERSONAGGI
una Napoli devastata dalla cultura dell’ille-galità. E mi raccontò delle sua esperienza di assessore verde con Bassolino, quando fece piazzare fuori al Municipio la Cassetta An-ticamorra perché i cittadini denunciasse-ro in forma anonima crimini e soprusi. Ne venne fuori uno spaccato sulla collusione tra clan e alcune divise corrotte da far tre-mare le vene. Poi si fissò che i pregiudicati non dovevano più fare i tassisti… col risulta-to che don Antonio in persona gli levò ogni delega al riguardo. Ma alla gente piaceva e sempre con i verdi Lamberti diventò Presi-dente della Provincia. Il ricordo più bello che ho di lui è la bonomia, la leggerezza e l’autoironia dell’uomo che più di una volta era stato minacciato dai clan: «(…) arrivo alla scuola media dove abbiamo questa le-zione sulla legalità e fuori c’è una moto con due ceffi patibolari che mi aspettano: “sì ttu
Amato Lamberti? mo’ t’amparamm’ nuie ’a le-
galità!”» (ora le insegniamo noi il significa-to del termine legalità, ndt) e giù a ridere… un’altra volta mi racconta di un tir che cer-cava di mandarlo fuori strada tipo Duel… e giù altre crasse risate. Amato era fatto così, quando raccontava delle intimidazioni che subiva si divertiva come un matto. E ora che se n’è andato, il Paese legale perde uno dei suoi riferimenti. Un faro. E un caro, simpati-cissimo amico.
AGOSTO 2012 67
LA STRAGEDEI QUATTROZAMPESe vi siete indignati per i beagle destinati alla vivisezionedel caso Green Hill, allora questa è la storia che fa per voi
IL RACCONTOINEDITO GIOCO AL MASSACROUna vicenda di cui non si è parlato molto,
per l’autocensura che scatta nei media quando si teme di rovinare un grande appuntamento
sportivo, dal quale dipendono audiencee pubblicità. Siamo in Ucraina, appena prima
degli Europei di calcio. In questo Paese,la violenza sugli animali fu legalizzata
già nel 2010 e da allora non hanno mai smesso di praticarla. In più, appena prima degli ultimi Europei di calcio fra Ucraina e Polonia, alcune persone furono incaricate dal governo stesso
di ripulire le strade dagli animali randagi,sia cani che gatti. Li hanno uccisi con qualsiasi
mezzo, con fucilate o facendoli agonizzare lentamente al pavimento, lasciandoli morire
con dolori atroci. Alcuni dicono che degli animali furono inceneriti sia morti che vivi,
altri invece che vennero messi in una fossa comune che poi fu coperta dal cemento.
Tutto questo solo per ripulire le strade prima degli incontri degli Europei di calcio. Perciò,
vediamo cosa accadde davvero in quei mesi, prima che arrivassero le telecamere.
disegni: Giada del Vecchiocolori: Domenico di Regnella
soggetto e sceneggiatura: Francesco D’Amore
mezzo, con fucilate o facendoli agonizzare lentamente al pavimento, lasciandoli morire
con dolori atroci. Alcuni dicono che degli animali furono inceneriti sia morti che vivi,
altri invece che vennero messi in una fossa comune che poi fu coperta dal cemento.
Tutto questo solo per ripulire le strade prima degli incontri degli Europei di calcio. Perciò,
vediamo cosa accadde davvero in quei mesi, prima che arrivassero le telecamere.
disegni: Giada del Vecchiocolori: Domenico di Regnella
soggetto e sceneggiatura: Francesco D’Amore
I fatti e i personaggi illustrati da questo raccontosono basati su notizie di cronaca.
Le fonti sono consultabili su www.3dnews.it
68 AGOSTO 2012
tutte quelle proteste inutili e per giunta questo cane sta ancora
qui.
inizia la partita Ucraina contro Polonia.
mesi prima in Ucraina.
cosa ha detto?
no alla violenza contro gli animali... ormai l’anno resa
legale già dal 2010.
ma adesso stanno creando un vero massacro legale per eliminare gli animali randagi dalle strade, prima degli Europei
di calcio tra Ucraina e Polonia.
così alcune persone sono state incaricate dal governo Ucraino per sterminare gli animali randagi, con
qualsiasi mezzo, tra fucilate...cibi avvelenati, che danno
agli animali una morte lenta e dolorosa.
altri invece vengono inceneriti sia vivi che morti.
ma anche raggruppati in una fossa comune che
poi viene asfaltata.
AGOSTO 2012 69
quella ragazza sta tentando di
salvarlo.
questa è ottima. oh no! Non
è stato sufficiente.
ti senti bene? lo so non è facile stare in mezzo a
tutto questo.
figurati sto benissimo... ho visto di peggio!
una volta vidi una foto scattata in Cina da un mio collega.
Un cane era stato scuoiato vivo perché la pelle umida si stacca più
facilmente. Da allora non ho mai più comprato un prodotto made in China.
non comprerò mai nes-sun capo di pellicceria o
pelle, che si trattasse di un giubbotto o di un braccia-
letto... come si può arrivare a tanto.
solo il pensiero di quella foto mi fece venire il voltastomaco.
spero si risolvi qualcosa, ma a quanto pare il governo non ha
intensione
di eliminare questa stupida
legge.
che sta dicendo?
ha detto di boicottare
gli Europei di calcio.
a causa degli Europei hanno sterminato 30 mila cani randagi per
ripulire le strade.
quei ragazzi stanno nascondendo i cani randagi
prima che li uccidano.
70 AGOSTO 2012
almeno alcuni riescono a salvarli. ho raccolto tutto il
necessario, adesso devo prendere l’aereo per tornare a Roma.
buon viaggio, spero potremmo rivederci in una situazione più piacevole la
prossima volta.
lo spero anch’io.
qualche ora dopo... credo che la protesta non sia servita a nulla,
almeno ho raccolto un bel po’ di foto ora voglio solo tornare a
casa.
ti pareva.
AAAHH!
un’ora dopo l’aereo fece un at-terraggio di emergenza nell’a-eroporto di Pisa.
quando si muovono questi a trovare un
altro aereo?
dio che giornata!
fermo!
la festa è finita.
portiamolo in macchina gli altri
agenti penseranno al cane. bene due storie
in una giornata, spero di avere un aumento.
Adesso vedo di saperne
qualcosa in più.
AGOSTO 2012 71
seguii i poliziotti al commissa-riato per fare alcune domande.
lo spacciato-re si chiama
Massimo Pracchia.
ha operato il suo cane insieme ad un veterinario
complice.
lo hanno usato come un corriere della droga,
nascondendo nel suo stomaco 2,5 kg di ovuli di cocaina.
se gli ovuli si fossero aperti il cane sarebbe morto ma la co-
caina poteva esse-re recuperata... è stato fortu-
nato in un certo senso, lo hanno
operato altre volte per spaccia-
re la droga.
grazie a questo sistema ha venduto ventiquattromila euro
di cocaina, li aveva con se quando lo abbiamo catturato.
le sue sofferenze sono ormai
finite.
adesso non sappiamo a chi
darlo, ha bisogno di molto riposo.
lo dia a me, lo terrò fin
quando non gli troverò un altro
padrone.
grazie ci avete tolto un peso di
dosso.
si si ma se non trovo nessuno che lo adotta, lo riporterò qui.
finalmente si torna a Roma, non so per quale
motivo ho deciso di portarlo con me.
comunque la legge è ancora in vigore, gli Europei
sono stati giocati...
... mi sto affezionando al cane e non ho avuto
alcun aumento... a saperlo mi risparmiavo
il disturbo.
72 AGOSTO 2012
la prima idea di dare vita a una rubrica sulla “visione del cine-
ma attraverso lo sguardo visionario della filosofia”, è stata di marco fer-ri, una delle anime di 3D fin dal suo inizio e assiduo editorialista sui temi a cavallo tra la comunicazione di massa, il costume e la politica. Molti studiosi di filosofia si sono occupati di cinema, ma lo hanno fatto all’in-terno di un linguaggio e di forme di comuni-cazione di carattere specialistico, saggistico, accademico. L’idea iniziale di Marco Ferri era fondata sulla percezione che almeno una parte del pubblico cercasse non solo distra-zione ma, anzi, attenzione, attrazione verso un orizzonte di senso visionariamente reali-stico. Su questo terreno si gioca, infatti, una fondamentale ma anche proficua ambiguità del cinema. C’è da ricordare, solo di sfuggita, la lezione del più importante filosofo della Scuola di Francoforte, Theodore W. Ador-no, che vide come l’orizzonte di senso sia veicolato proprio dentro la componente di distrazione di massa del cinema, nei termi-ni squisitamente ideologici della “industria culturale” capitalistica. Questo non ha im-pedito, però, che pur dentro questa sistemi-ca gabbia produttiva, alcuni prodotti di tale “merce” culturale operassero una sorta di
eterogenesi dei fini, andassero, ossia, al di là delle intenzioni ideologiche e anche contro di esse. Soprattutto in un periodo di intenso cambiamento storico, economico, scienti-fico, tecnologico, la ricerca di un senso si fa più acuta e la filosofia torna a offrirsi come risorsa dell’umanità, per l’accumulo di rifles-sioni alla radice, proprio sui temi dei grandi crinali di passaggio tra un’epoca e l’altra, tra un vecchio paradigma interpretativo e uno che lo soppianta. La scelta di offrire, dunque, un diverso ma comune ( fatto insieme) mo-mento di riflessione al pubblico che va nor-malmente al cinema, anche a vedere pellico-le di genere, si è dimostrata efficace.
La rubrica “Cinema e Filosofia” ovvero quella che sembrava solo una pensata “tanto per fare qualcosa di diverso” ha invece incontrato, fin dall’inizio, un in-teresse che è andato rapidamente cre-scendo. Ci siamo chiesti allora se non fosse il caso di offrire direttamente a questo pub-blico l’incontro con un filosofo contempora-neo, che idealmente si sedesse con loro nel buio di una sala e, una volta riaccese le luci, imbastisse un colloquio con lui. La rubrica è diventata così “In sala con il filosofo”. An-davo al cinema con uno di questi studiosi e
IL FILOSOFO DELLA POLTRONA ACCANTOPaolo Virno, Giuseppe Di Giacomo, Micaela Latini, Zap Mangusta, Pietro Montani, DanielaAngelucci e Andrea Segre. Incontri live con visionari alla ricerca di un orizzonte comune
RICCARDO TAVANI
CINEMA E FILOSOFIA
poi al tavolino di un bar, o altrove, discute-vamo della pellicola. Io prendevo appunti e cercavo di riferire il più fedelmente possibile quanto mi veniva detto e di rendere anche la vivezza, il fascino dell’eloquio filosofico in presa diretta. Non solo l’attenzione dei let-tori è cresciuta ma è venuta a manifestarsi anche quella degli studiosi per questo tipo di contatto tra filosofia e senso comune, che non è affatto un banale sentire massificato, ma l’eco profonda che risuona tra la comu-nità umana e lo sguardo critico sulle proprie condizioni di esistenza. Il cinema è un aspet-to ineliminabile di tale riflessione, tanto che il filosofo francese Gilles Deleuze ha trac-ciato quasi un’identità perfetta tra cinema e filosofia, tra “visionari” dell’uno e dell’altra. Abbiamo previsto che a settembre la rubri-ca “In sala con il filosofo” diventi “live”, ossia che non solo sulla carta ma anche dal vivo il pubblico possa incontrare un filosofo al ci-nema, guardare con lui un film e discuterne alla fine insieme. Pensiamo sia importante: per il cinema, per la cultura, per l’insieme “visionario” umano nella sua faticosa, critica ricerca di un inedito paradigma, di un nuovo comune senso dell’orizzonte. Primo appun-tamento, il 9 settembre, al Parco del Poggio, a Napoli, con Zap Mangusta.
AGOSTO 2012 73
L’EVASIONE FISCALE E IL VATICANO, MISTERI ITALIANIQuello che raccontiamo in questi ultimi fumetti non sono storie straordinarie. O meglio, non lo sono per l’Italia, abituata purtroppo a convivere con due poteri (o contropoteri) anomali, l’evasione fiscale e il Vaticano. Entità di cui il mistero e il segreto fanno parte della loro stessa natura. Per questo,anche la più ordinaria delle vicende messa in quel contesto diventa particolare, assume un quid di ambigua vischiosità che rimarrà sempre nella testa, come un dubbio irrisolto. Insomma, altro chefinzione. Questa è cronaca e a confronto Dan Brown fa la figura di un dilettante senza grande fantasia
IL RACCONTOINEDITO
IL VERO COLPEVOLESe si risolvesse il problema dell’evasione fiscale, l’Italia azzererebbe il suo debito
pubblico. Niente più spread, niente più cartelle pazze. Per far questo,è stata creata Equitalia, ma l’agenzia è diventata rapidamente il simbolo dell’oppressione fiscale grazie a misure spropositate come le ganascee le ipoteche sugli appartamenti per farsi pagare una mazzetta di multe
per divieto di sosta? Ma chi e come ha reso Equitalia una macchinacosì ottusa e sanguinaria? E quelli che la contestano hanno sempre ragione?
disegni e colori: Carmelo Zagariasceneggiatura: Marco Ferrandino
VATICAN CONNECTIONIor, preti pedofili, lotte di potere, rapporti con la banda della Magliana,
e il caso Orlandi che ritorna sono lo scenario in cui si muove un meta-colpevole predestinato, il maggiordomo del Papa. Tutti sanno che è l’ultima delle pedine
di un gioco enorme, ma sono mesi che viene indicato come l’unico responsabile delle fughe di notizie che hanno messo in allarme il Vaticano. Ecco allora un altro
personaggio su cui fare luce: l’hacker del santo Padre. Venite a conoscerlo.disegni: Martina Sorrentinocolori: Salvatore de Simone
sceneggiatura: Michele Assante del Leccese
I fatti e i personaggi illustrati da questo racconto sono basati su notizie di cronaca. Le fonti sono consultabili su www.3dnews.itI fatti e i personagg
3 maggio 2012 Romano di Lombardia provincia di
Bergamo, Luigi Martinelli armato di un fucile a pompa calibro 12 è asserragliato
nella locale sede Equitalia.
Dopo ore di trattative il Martinelli si arrende al vice brigadiere Roberto Lorini.
Diego Perduto, l’immobiliarista che a causa dei debiti si è
ucciso a Napoli gettandosi dal balcone di casa, era un
campione del triathlon, nelle categorie Master, over 50.
La piaga dell’evasione fiscale, molto forte nel nostro paese permette a pochi di vivere nel lusso. Il rappresentante di
Equitalia dichiara...
... che la crisi non è stata causata dalla sua azienda, che si limita a riscuotere le
imposte per conto dello stato in cambio del cosiddetto aggio.
E perché dovrei regalare i miei soldi
allo stato...
... io me li sudo.
Papà posso prendere la
Cayenne?
Eh va bene … ma guida
piano!
Io deve mantenere la mia famiglia non quella degli altri.
Intanto a Napoli in piazza Municipio è in svolgimento
una manifestazione contro Equitalia.
11 maggio 2012 a Napoli più di 200 aderenti a diversi centri sociali vengono caricati dalla polizia davanti alla sede Equitalia.
Qui gli animi si stanno
accendendo …Cosa ti aspettavi DIEGO con tutti
questi ragazzi dei centri sociali.
Beh PIETRO speriamo che fili
tutto liscio.
74 AGOSTO 2012
Ecco che iniziano i problemi …
neanche il tempo di dirlo.
AAAAAA!!!!!
BASTARDI!
Chi sei?!
A dopo le presentazioni,
adesso dobbiamo
andarcene di qui.
Entriamo qui finché non passa. Ottima
idea.
Ti abbiamo salvato adesso è il momento delle presentazioni.
Me la sarei cavata anche da sola comunque mi
chiamo LISA.
Io Diego e l’amico qui è Pietro e non serve
che ci ringrazi.
Avete un po’ esagerato
oggi.
È Equitalia che esagera, ci sta
rovinando.
Sarà ma io di abusi ne ho visti tanti.Non molto tempo fa in un bar della periferia
di Napoli stavo facendo un servizio sui falsi invalidi.
È la polizia che ci per-seguita se
uno non sta bene …
Ma c’è la più alta concentrazione di non-vedenti.
Si vede che siamo sfortunati.
Gli arresti procedono.
Che succede?!
Conosce quest’uomo?
Gli facevo solo qualche domanda per un articolo
che sto scrivendo sui falsi invalidi.
È la persona giusta allora, a noi risulta non vedente e come
ha potuto notare anche lei, sta
benissimo.
AGOSTO 2012 75
In pratica percepivano tutti una pensione pagata con i nostri
soldi.
Il fatto che ci siano degli abusi non giustifica la
persecuzione, si è arrivati a un’ondata di suicidi.
Potrebbe essere anche un “Effetto Werther”*.
*Secondo il sociologo Marzio Barbagli a dare risalto a questi eventi si rischia l’emulazione e il cosiddetto “effetto Werther”: nel diciottesimo secolo alcune persone che si erano suicidate vennero trovate con accanto il romanzo di Goethe “i dolori del giovane Werther”.
Difficile attribuire i torti e le ragioni in questa situazione.
Portami qualche bello scatto della
manifestazione.
È organizzata dai centri sociali che ce
l’hanno con tutti.
Il comportamento di Equitalia stia creando
vere e proprie tragedie.
Un mio amico imprendi-tore si è trovato in una situazione difficile.
Mi dispiace ma non possiamo
concederle una nuova linea di
credito.
E tornato a casa …
Come ci hanno pignorato la
casa!?
Non era stato
neanche avvertito.
Va bene, faccio un salto a Napoli e vedo che posso
riprendere.
Se pagassimo tutti pagheremmo
tutti di meno.
Io credo che le tasse non
servono.
Va bene per oggi, ci salutiamo qui … buona rivoluzione.
Scherza … scherza ci rivediamo presto.
Ciao.
NON metterti nei guai.
Bella ragazza.
È battagliera come piace
a te.
Tempo dopo … Mai un attimo di pace.
Ehi Diego devi fare un salto al tribunale hanno preso un pesce grosso, un evasore
totale, portami qualche scatto dei tuoi, troverai anche Pietro
ad aspettarti.
Va bene capo.
Signora Maria come
sta?
Un po’ meglio, per fortuna mi hanno dato
l’assistenza, mi portano a fare le terapie.
Ci vediamo a presto.
Vorrei fare vedere a Lisa queste cose, quando dice che le tasse non servono.
Quanta gente.
Ma è uno importante?
Si chiama Luigi Botta
e …
… pare che sia uno che non pagava tasse dalla scoperta dell’America.
L’ha combinata grossa.
Non ha fatto nien-te di male, cercava solo di mantenerci con decoro. Andate al diavolo anche voi.
Vuole anche avere ragione.
Mi domando chi sia il vero colpevole
della crisi.
Lasciatelo in pace non avete niente di
meglio da fare.Lisa, che combini
qui … altre manifestazioni?
È mio PADRE.
“Roma, luglio 2012”
Tanto so che non parli seriamente, treddì. Tu non lascerai mai
questo lavoro.
E perché no? Dopotutto lo faccio per soldi. E
con la crisi che c’è se ne vedono sempre meno.
Guarda che ormai ti
conosco e so che in fondo ti piace quello
che fai.
Mah, se lo dice lei… è che a volte mi
sento un precario a tempo indeterminato.
Ti capisco: sei con noi da meno di un
anno ma fai questa lavoro da una vita.
E lo fai anche bene, nonostante io a volte ti maltratto un
pò
A volte?
“Lascia stare. Ti ricordi di quan-do andasti fino in Congo per quel servizio sulla deforesta-zione?”
“www.trednews.it, Num. 19, giugno 2010”
“O in California per la questio-ne della liberalizzazione delle droghe leggere?”
“www.trednews.it, Num 40 – novembre 2010”
“O quando ti spedii io stesso in Giappone dopo il disastro di Fukushima?”
“www.trednews.it, Num. 16 - aprile 2011”
Beh, per l’indagine sul sindaco
Vassallo ho fatto meno chilometri ma è stata forse una
delle soddisfazioni più belle.
Se non sbaglio vincesti anche il
premio Siani in quel caso.
Con i premi però non si pagano le bollette. Di nuovo
quel tuo cinismo.
Ecco, vede, mi ci vorrebbe qualcosa così. Un libro inchiesta con le mie foto
che mi facesse anche diventare ricco oltre che
famoso.
Ma tu la sai la storia di stò
libro, didonà?
Si, più o meno, ne ho sentito
parlare.
Il solito disinformato. Guarda se non ti devo sempre
riprendere.
78 AGOSTO 2012
“Giancarlo Nuzzi aveva già scritto “Vaticano S.p.A.”, sugli scandali dello IOR.
Qui invece si concentra su documenti riservati della Chiesa che trattano degli argomenti più disparati.”
“Dal caso Boffo a Berlusconi e Ruby, da Emanuela Orlandi alla questione dell’Ici.”
Ma se non sbaglio anche tu hai avuto a che fare con la
Chiesa.
“Si, una volta mi trovai a San Pietro du-rante le proteste delle vittime dei preti pedofili. E in un’altra occasione mi fe-cero anche una proposta all’Avvenire. Ma poi andò male.”
“www.trednews.it, Num. 9 dell’aprile 2010 e Num.10 dell’aprile 2011”
“Va beh, non lamentarti: hai lavo-rato perfino per il National Geo-graphic. L’ho letto quel tuo servi-zio sul brigantaggio.”
“www.trednews.it, Num. 6 del marzo 2010”
ma tornando a Nuzzi, tutti questi documenti
come li ha avuti?
Beh, qui entra in gioco il famoso
corvo.
In gergo, il ‘corvo’ in-dica colui che diffonde
segreti in modo anonimo per diffamare e danneg-giare qualcosa a cui lui
stesso partecipa.
Un traditore insomma.
“All’inizio i sospetti erano caduti su Gotti tedeschi, ex presidente dello Ior.”
A chi mi ha dato del corvo, lo
querelo.
Ma alla fine, come nel più classico dei gialli, è stato
arrestato il maggiordomo.
“Paolo Gabriele era l’assi-stente di camera del papa da molti anni, il laico più vicino a sua Santità.”
“Dopo il fermo, nel suo appartamento sono stati recuperati documenti riservati in una quantità impressionante.”
Adesso sembra che Paolo Gabriele stia
collaborando, mentre intanto Nuzzi ha
dichiarato che non c’è un solo corvo.
Insomma il Vaticano in quanto
a sicurezza è un colabrodo.
Dopotutto basta vedere a chi è
affidata.
AGOSTO 2012 79
Portano addirittura la
stessa divisa dal 1500.
E qui ti sbagli come sempre, didonà. Non è
certo su di loro che si basa l’inviolabilità della
Santa Sede.
“E’ soprattutto grazie a Dome-nico Giani, ex collaboratore del SISDE ed attuale Ispetto-re Generale del Corpo della Gendarmeria del Vaticano...
... se lo stato pontificio asso-miglia sempre più alla CIA.”
“Alta tecnologia, centri d’ascolto, adesione ai protocolli dell’Inter-pol e così via.”
E poi c’è l’ingegnere del Papa. Chi?
“La sua identità è nota solo a pochissime persone e fino a qualche anno fa era un semplice hacker. Così bravo però da scar-dinare le misure di sicurezza del-le reti pontificie.”
“Il vaticano lo individuò subito ma invece di punirlo, lo assunse.”
“Dimostrando grande generosità ma soprattutto grande astuzia.”
A lui fu affidato il compito di proteggere i segreti di uno degli stati più piccoli e più potenti
al mondo.
Beh, mi meraviglio che non sia stato interrogato come probabile “corvo”.
Difficile che sia lui… e poi adesso
è impossibile chiederglielo. E’
scomparso.
Scomparso?
Da metà giugno non si hanno notizie di lui.
Un altro classico. Dopo il maggiordomo, lo scienziato
che sparisce con i suoi supersegreti. Roba da fumetti
di serie B.
Magari si è rivolto a quel tipo di cui mi parlasti una volta.
“Chi? Mister Poof? Può darsi. Era uno strano tizio che passò dal braccare la gente al farla volatilizzare nel nulla.”
“www.trednews.it, Anno 1 Num. 46 - dicembre 2010”
“E di lui me ne parlò Nathasha, altra fuori di testa che voleva coinvolgermi in un intrigo a base di navi russe e siluri radioattivi.”
“www.trednews.it, Anno 1 Num. 5 - marzo 2010”
80 AGOSTO 2012
Certo che ne hai conosciuti
di tipi bizzarri in questi anni.
Ah quelli non mi sono mai mancati. Ma ho conosciuto anche splendide persone.
Giornalisti del web, il popolo viola, attivisti egiziani, semplici cameraman.
Ed ho raccontato il mondo attraverso la
cronaca e le mie foto. Da Teheran all’Aquila, da
Napoli a Parigi.
Cos’è quella faccia? Rimpianti?
Mio padre. Uno dei misteri che non sono riuscito a risolvere. Il divorzio con mamma, i suoi affari e le sue fughe per il
mondo…
Lascia stare. Non è certo colpa tua.
E comunque dopo tutte queste soddisfazioni,
ancora pensi di smettere?
In realtà non ci ho mai pensato. Anzi, non vedo l’ora di
tornare sul campo.
Bene, allora trovami ‘sto hacker e vedi di fare un
servizio decente stavolta.
Ma... e dove lo vado a pescare? Come lo inizio un
lavoro così?
Inizia facendo una passeggiata per Roma,
poi qualche idea ti verrà.
Lei dice?
AGOSTO 2012 81
82 AGOSTO 2012
SCUOLA ITALIANA DI COMIX DI NAPOLIELENCO AUTORI PUBBLICATI SU TERRA
LUGLIO 2012 IL CROLLO DELL’IMPERO PADANODISEGNI Carmelo Zagaria COLORI Alessandro Bottiglieri SCENEG. Michele Assante del Leccese
GIUGNO 2012 LA RETE DÀ LA CACCIA ALL’UOMO NERODISEGNI Martina Sorrentino COLORI Domenico di Regnella SOGGETTO E SCENEG. Francesco D’Amore
MAGGIO 2012 LA PALLOTTOLA MAGICADISEGNI Salvatore de Simone COLORI Claudio Avella SCENEGGIATURA Alessandro Cenni
APRILE 2012 VACANZE NO LIMITSDISEGNI Martina Sorrentino COLORI Salvatore de Simone SCENEG. Michele Assante del Leccese
APRILE 2012 IL FANTASMA DEL PALCOSCENICODISEGNI Marco Matrone COLORI Salvatore de Simone SCENEGGIATURA Michele Assante del Leccese
MARZO 2012 IL NAUFRAGIO IMPOSSIBILEDISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Marco Matrone SCENEG. M. Assante del Leccese SOG. G. Gargia
DICEMBRE 2011 IL TRENO DELLA VERGOGNADISEGNI Marika Errico COLORI Mirella Ferraioli SCENEGGIATURA Alessandro Cenni
NOVEMBRE 2011 L’ULTIMA CURVA DI SICDISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Michele Assante del Leccese
OTTOBRE 2011 ALL’ARREMBAGGIODISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Michele Assante del Leccese
OTTOBRE 2011 LEGAMI PERICOLOSI PARTE SECONDADISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Andrea Scoppetta SCENEG. Michele Assante del Leccese
SETTEMBRE 2011 LEGAMI PERICOLOSI PARTE PRIMADISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Andrea Scoppetta SCENEG. Michele Assante del Leccese
MAGGIO-GIUGNO 2011 LA RIVOLTA DEGLI ASSETATI PARTE PRIMADISEGNI E COLORI Andrea Scoppetta SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
MAGGIO 2011 C’ERA UNA VOLTA A GAZADISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Alessandro Cenni
APRILE 2011 NUCLEAR SUSHIDISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Andrea Scoppetta SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
MARZO-APRILE 2011 FACCIAMO BUNGA BUNGADISEGNI Ferdinando Silvestri COLORI Andrea Scoppetta SCENEGGIATURA Alessandro Cenni
MARZO 2011 LA RABBIA CORRE SUL WEBDISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
FEBBRAIO 2011 L’ISTINTO ANIMALE DEL CAPITALISMODISEGNI Marco Castiello COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Alessandro Cenni
GENNAIO-FEBBRAIO 2011 IL MISTERO DEL PESCATOREDISEGNI E COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello SOGGETTO Giulio Gargia
GENNAIO 2011 IL TELEQUIZ CHE TI CAMBIA LA VITADISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
DICEMBRE 2010 ALLA RICERCA DI UNA VIA DI FUGADISEGNI E COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
DICEMBRE 2010 TI UCCIDO E TI METTO SUL WEBDISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
DICEMBRE 2010 IL MISTERO E PREMIO FANTASMADISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
NOVEMBRE 2010 I MISTERI DI AUDIRADIODISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
NOVEMBRE 2010 IL LADRO DI CANZONIDISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
NOVEMBRE 2010 IL GIOCO DELLA MORTEDISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
NOVEMBRE 2010 SOGNANDO LA CALIFORNIADISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEG. Tommaso Vitiello SOG. Alessandro Chetta
OTTOBRE 2010 GIORNALISTI PER CASODISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello e Francesco Borrelli
OTTOBRE 2010 COMPLOTTO PER CABINDADISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Fiorenzo Torino SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
OTTOBRE 2010 PRONTO? A TUTTO! PARTE SECONDADISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
OTTOBRE 2010 A SCUOLA DI LEGHISMODISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
LUGLIO 2010 IL GIOCO DELLA MORTEDISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEG. Tommaso Vitiello SOGGETTO Giulio Gargia
LUGLIO 2010 IL RACKET DEL CARO ESTINTODISEGNI E COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello SOGGETTO Alessandro Chetta
GIUGNO-LUGLIO 2010 I GUERRIERI DELLA SPAZZATURADISEGNI Gianluca Testaverde COLORI Paco Desiato SCENEG. Tommaso Vitiello SOGGETTO Giulio Gargia
GIUGNO 2010 GIORNALISTA PER CASODISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEG. T. Vitiello e Francesco Borrelli SOG. Giulio Gargia
GIUGNO 2010 A CACCIA CON I PIGMEIDISEGNI E COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello SOGGETTO Giulio Gargia
GIUGNO 2010 PADANIA SEX WORKERSDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Alessandro Chetta
MAGGIO 2010 RIVERGINATIONDISEGNI, COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato SOGGETTO Giulio Gargia
MAGGIO 2010 PRONTO? A TUTTO! PARTE PRIMADISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Tommaso Vitiello
MAGGIO 2010 I SOFT KILLERDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Giulio Rubino
MAGGIO 2010 LOST IN LAS PERLASDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Giulio Gargia
MAGGIO 2010 LO SPAZZA TOURDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Giulio Gargia
APRILE 2010 LA FINZIONE DEL MERCATODISEGNI Andrea Chella COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato SOGGETTO Giulio Gargia
APRILE 2010 LE VERITÀ TELEFONICHEDISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato SOGGETTO Giulio Gargia
APRILE 2010 PECCATI IN SACRESTIADISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Giulio Gargia
APRILE 2010 IL CODICE DA FELTRIDISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato SOGGETTO Giulio Gargia
MARZO 2010 UNA SPIA NELL’AUDITELDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco Desiato SCENEGGIATURA Giulio Gargia
MARZO 2010 EROI A PAGAMENTODISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato
MARZO 2010 I BRIGANTI DEL NUCLEAREDISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato SOGGETTO Giulio Gargia
MARZO 2010 INTRIGO INTERNAZIONALEDISEGNI Dario Sansone SCENEG. E COLORI Paco Desiato SOGGETTO Giulietto Chiesa e Giulio Gargia
FEBBRAIO 2010 VIOL@ZIONI DEMOCRATICHEDISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato
FEBBRAIO 2010 KAMIKAZE TELEPHONE SUICIDEDISEGNI Dario Sansone COLORI Paco desiato SOGGETTO E SCENEGGIATURA Giulio Gargia
FEBBRAIO 2010 LO SCIOPERO IMPOSSIBILEDISEGNI Dario sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato
FEBBRAIO 2010 OPERAZIONE SPYONEDISEGNI Dario Sansone COLORI E SCENEGGIATURA Paco Desiato
ART DIRECTOR Pako Massimo COORDINAMENTO Mario Punzo
Il magazine Terra, la redazione di 3D e la Scuola Italiana di Comix di Napoliin collaborazione con Napoli Comicon 2012 hanno presentato il 28 aprile 2012,
alla Mostra d’Oltremare a Napoli, durante l’edizione del Festival,il primo contest di eco-graphic journalism - disegnatori per l’ambiente.
Si tratta di un concorso a tema ecologico in cui giovani disegnatori in erbasi proporranno, secondo la formula della cronaca a fumetti,
con le loro tavole a una giuria che deciderà il vincitore.
MODALITÀ DEGLI ELABORATILa storia deve essere tratta da fatti di cronaca reali,
le notizie possono provenire da tutto il mondo.Partendo dalla notizia vera, la si può trattare in qualsiasi schema narrativo,
si terrà conto sia della forza o caratteristica della storia sia del modocon cui viene trattata. È molto importante che la notizia oltre ad essere vera,
rilevi un potenziale interesse dei media.
DATI TECNICI DI PARTECIPAZIONEInvio tavole a 3dinfonews@gmail.com entro il 30 settembre 2012.
Tutto il regolamento completo e altre info su www.3dnews.it338 8884007
CONCORSO DI GRAPHIC JOURNALISM PER L’AMBIENTE