Post on 17-Feb-2019
Corso di Fondamenti di Urbanistica
a.a. 2013/14
Prof. Giuseppe De Luca
standard urbanistici Dal 1968 ad oggi:
le aree per servizi
Alcuni AUTORI:
Le Corbusier 1945:
“L’urbanista non è altri che l’architetto [figura
contrapposta all’ingegnere].
Il primo organizza spazi architettonici, stabilisce
la posizione e la destinazione degli involucri
edilizi, collega ogni cosa nel tempo e nello spazio
con una rete circolatoria; l’altro, l’architetto,
impegnato per esempio in una semplice abitazione, e
in essa da una semplice cucina, erige anch’egli
involucri, crea spazi, stabilisce percorsi. Sul piano
dell’attività creativa, l’architetto e l’urbanista si
equivalgono”
Le Corbusier (Charles-Édouard JEANNERET), Maniera di pensare l’urbanistica,
(ed italiana) Laterza, Roma-Bari 1960, pp. 9-10
In urbanistica “come in architettura l’elemento
fondamentale di una costruzione è “l’ambiente
stanza”, così nella città la cellula elementare è
“l’edificio” nelle sue tre dimensioni.
Planimetricamente dunque l’elemento base è
rappresentato dal lotto edilizio cioè da
quell’appezzamento di terreno sul quale insiste
l’edificio.
Caratteristiche principali di un lotto sono:
a) la sua accessibilità da una strada o da uno spazio
pubblico;
b) la sua forma;
c) la sua dimensione. Urbanistica, Sandron, Roma 1947, p. 14
Alcuni AUTORI:
Luigi Piccinato 1947
�L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni
urbani in tutti i loro aspetti avendo come proprio
fine la pianificazione del loro sviluppo storico, sia attraverso
l’interpretazione, il riordinamento, il risanamento, l’adattamento
funzionale di aggregati urbani già esistenti e la disciplina della
loro crescita, sia attraverso l’eventuale progettazione di nuovi
aggregati, sia infine attraverso la riforma e l’organizzazione ex
novo dei sistemi di raccordo degli aggregati tra loro e con
l’ambiente naturale.
In questo senso il significato del termine urbanistica è
profondamente diverso da altri, di analoga radice, con i quali è
talvolta confuso:
urbanesimo, che indica la concentrazione e condensazione dei
fattori demografici, sociali, culturali ed economici costituenti la
città;
urbanizzazione, che indica il processo di formazione e
disseminazione delle città in una determinata area; e infine
inurbamento, che è il processo di afflusso di popolazioni per lo
più rurali nei centri urbani�
“Urbanistica”, Enciclopedia universale dell’arte, vol. XIV,
Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma 1966, p. 542
Alcuni AUTORI:
Giovanni Astengo 1966
E’ una disciplina con una forte intenzionalità progettuale:
“Possiamo sinteticamente dire che l’urbanistica sottintende una
intenzionalità progettuale, che ha per oggetto l’organizzazione
fisica dei territori sulla base di principi normativi attinenti
alla organizzazione sociale.
Le componenti che quindi rientrano nel discorso urbanistico sono la
componente progettuale, la componente della organizzazione fisica,
la componente normativa attinente alla organizzazione sociale”, p.
18 [...] La componente progettuale si specifica con una
intenzionalità volta a conformare il futuro e volta alla
risoluzione di problemi presenti; si recepisce, ovvero, la costante
del cambiamento, formulando la ipotesi di orientare
finalisticamente tali processi.
La componente dell’organizzazione fisica verte sulla distribuzione
di attività, strutture fisiche e flussi di comunicazione nello
spazio. La componente normativa verte sulla definizione della
teoria della vita comunitaria e del principio del bene comune”, p.
19
“Una ipotesi di definizione disciplinare della urbanistica”, in Id., acd, Metodologia urbanistica,
ricerca operativa, modellistica urbana, Guida, Napoli 1972
Alcuni AUTORI:
Francesco Forte 1972
�L’urbanistica si occupa [...] delle
trasformazioni del territorio, dei modi nei quali
avvengono e sono avvenute, dei soggetti che le
promuovono, delle loro intenzioni, delle tecniche che
utilizzano, dei risultati che si attendono, degli esiti che
ne conseguono, dei problemi che di volta in volta sollevano
inducendo a nuove trasformazioni.
Per urbanistica intendo quindi non tanto un insieme di
opere, di progetti, di teorie o di norme unificate da un
tema, da un linguaggio e da un’organizzazione discorsiva,
tanto meno intendo un settore d’insegnamento, bensì le
tracce di un vasto insieme di pratiche: quelle del continuo
e consapevole modificare lo stato del territorio e della
città�, p. 6
Per questo la disciplina è una pratica intenzionale di una
pluralità di soggetti
�ciò che vorremmo studiare e discutere, è un’attività
pratica produttrice di esiti assai concreti: di case,
strade, piazze, giardini e spazi di diversa natura e
conformazione�, p. 7
Alcuni AUTORI:
Bernardo Secchi 2000
�L’urbanistica si occupa di tutto ciò: delle
trasformazioni del territorio, dei modi nei quali
avvengono e sono avvenute, dei soggetti che le
promuovono, delle loro intenzioni, delle tecniche che
utilizzano, dei risultati che si attendono, degli
esiti che ne conseguono, dei problemi che, di volta in
volta sollevano inducendo a nuove trasformazioni�.
Definizioni di urbanistica
Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2000
In urbanistica “come in architettura l’elemento
fondamentale di una costruzione è “l’ambiente stanza”, così nella città la cellula elementare è “l’edificio” nelle sue tre dimensioni. Planimetricamente dunque l’elemento base è
rappresentato dal lotto edilizio cioè da
quell’appezzamento di terreno sul quale insiste
l’edificio.
Caratteristiche principali di un lotto sono:
a) la sua accessibilità da una strada o da uno spazio
pubblico;
b) la sua forma;
c) la sua dimensione. Urbanistica, Sandron, Roma 1947, p. 14
Ritornando a:
Luigi Piccinato
Di quanti luoghi è composto un
appartamento?
Legge (6 agosto 1967 n. 765)
(modifiche e integrazioni alla l.u.)
- Porta modifiche essenziali a “istituti” e principi e introduce
importanti novità
- Scopo principale: incentivare la formazione dei prg
Regime di Legge Ponte in assenza di prg:-compressione delle possibilità edificatorie
-proibizione delle lottizzazioni
Regime di Legge Ponte in presenza di prg:-compressione delle possibilità edificatorie in assenza
di pp o plc
-possibilità di piani di lottizzazione convenzionata
-limiti inderogabili di densità edilizia, altezza e
distanza dei fabbricati
-rapporti massimi fra aree residenziali o produttive
e aree per servizi
NB: saranno definiti da DECRETO MINISTERIALE
Legge (6 agosto 1967 n. 765)
(modifiche e integrazioni alla l.u.)
effetti della legge:-la legge entra in vigore un anno dopo: effetti
devastanti (8,5 mln vani in un anno)
-per la prima volta sono accollati ai privati le opere
di urbanizzazione
-si promuovono PRG in tempi relativamente brevi in
molte zone
-è fatto obbligo dei parcheggi pertinenziali
-proibizione delle lottizzazioni
sono omogenee per motivazioni e parametri diversi
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Agglomerati urbani e aree circostanti di
carattere storico,artistico e di
particolare pregio ambientale
Zona A VALORE
INTRINSECO
Parti di territorio totalmente o
parzialmente edificate (Rc>12,5 di Sf
eIt>1,5 mc/mq)
Zona B CARICO
URBANISTICO
Parti di territorio per nuovi complessi
insediativi, inedificate o con
edificazione inferiore ai parametri di B
Zona C FUNZIONE+
CARICO URB.
Parti di territorio destinate ad usi
agricoli (sono escluse quelle con alto
frazionamento proprietario)
Zona D
Zona E
Parti di territorio destinate ad
attrezzature ed impianti di interesse
generale
Zona f FUNZIONE
Parti di territorio per nuovi
insediamenti industriali o assimilabili
FUNZIONE
FUNZIONE
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Il nuovissimo manuale dell’architetto,
Macosu editore, Roma 2003
D.M. 1444/1968
Standard Urbanistici
Dotazione minima:�
Aree per istruzione: asili nido, scuole
materne e scuole dell'obbligo
�
Aree per attrezzature di interesse comune:
religiose, culturali, sociali, sanitarie,
amministrative, per pubblici servizi
�
Spazi pubblici attrezzati a parco e per
il gioco e lo sport
�
Aree per parcheggi pubblici
mq.4,5per ab.
mq.2,0per ab.
mq.9,0per ab.
mq.2,5per ab.
+
+
+
mq. 18 per abitante
La legge 244 del 2007 anche ambiti la cui trasformazione è
subordinata alla cessione gratuita da parte dei
proprietari, singoli o in forma consortile, di aree o
immobili da destinare a edilizia residenziale sociale
!
es. Standard Urbanistici
assistenza prescolastica e scuola dell’obbligo
es. Standard Urbanistici
attrezzature di interesse comune
es. Standard Urbanistici
attrezzature di interesse comune
es. Standard Urbanistici
attrezzature di interesse comune
PRG di Alessandria:
Localizzazione sulla tavola
di piano del Centro
culturale
es. Standard Urbanistici
Verde pubblicoverde di
quartiere,
che è al
contempo una
piazza,
in questo
caso a
Milano
es. Standard Urbanistici
Verde pubblico verde
attrezzato
di quartiere
es. Standard Urbanistici
Verde pubblico verde attrezzato di
quartiere
Verona
es. Standard Urbanistici
Verde pubblico verde attrezzato di quartiere
Civitanova Marche
Montepulciano
es. Standard Urbanistici
Parcheggi pubblici
es. Standard Urbanistici
Parcheggi pubblici + parte di verde attrezzato di quartiere
es. Standard Urbanistici
Parcheggi pubblici + parte di verde di quartiere
Nuovo Standard Urbanistico
Introdotto dalla legge 244 del 24 dicembre 2007
Art. 1, c. 258
Fino alla definizione della riforma organica del governo del
territorio, in aggiunta alle aree necessarie per le
superfici minime di spazi pubblici o riservati alle attività
collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto
del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, e
alle relative leggi regionali, negli strumenti urbanistici
sono definiti ambiti la cui trasformazione è subordinata
alla cessione gratuita da parte dei proprietari, singoli o
in forma consortile, di aree o immobili da destinare a
edilizia residenziale sociale, in rapporto al fabbisogno
locale e in relazione all’entità e al valore della
trasformazione. In tali ambiti è possibile prevedere,
inoltre, l’eventuale fornitura di alloggi a canone
calmierato, concordato e sociale.
Nuovo Standard Urbanistico
perché questo nuovo standard?
Il Decreto interministeriale del 22 aprile 2008 sulla
definizione di “alloggio sociale” ha colmato una lacuna
normativa che esponeva l’Italia al rischio di procedure di
infrazione a livello UE, perché il settore edilizio – in
quanto settore ove operano soggetti economici – è
assoggettato al generale divieto di concessione di aiuti
di Stato. Questa condizione ha messo in evidenti
difficoltà i soggetti che operano nell’edilizia sociale al
rischio di dovere restituire gli eventuali benefici
ricevuti direttamente o indirettamente dallo Stato (sotto
forma di contributi e/o agevolazioni) in quanto non
compatibili con il Trattato Europeo (artt. 87 e 88).
Nuovo Standard Urbanistico
perché questo nuovo standard?
La Commissione Europea (decisione 2005/842/Ce) ha
stabilito le condizioni alle quali gli aiuti di Stato,
sotto la forma di compensazione degli obblighi di servizio
pubblico, concessi alle imprese che gestiscono servizi di
interesse economico generale, sono considerati compatibili
con il mercato comune europeo. In queste condizioni
rientra l’edilizia sociale che avendo �forti connotazioni
sociali� è un �servizio di interesse economico e generale�
e come tale è esentato dall’obbligo di notifica di
comunicazione alla Commissione UE. Per far ciò, comunque,
lo Stato membro doveva prima definire ciò che �costituisce
servizio di interesse economico generale�, includendo in
questi anche i servizi di edilizia sociale.
Nuovo Standard Urbanistico
Cosa significa alloggio sociale?E’ definito �alloggio sociale� l’unità immobiliare adibita ad uso
residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse
generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il
disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non
sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato.
L’alloggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di
edilizia residenziale sociale costituito dall'insieme dei servizi
abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie.
Il servizio di edilizia residenziale sociale viene erogato da operatori
pubblici e privati prioritariamente tramite l'offerta di alloggi in
locazione alla quale va destinata la prevalenza delle risorse
disponibili, nonché il sostegno all’accesso alla proprietà della casa,
perseguendo l’integrazione di diverse fasce sociali e concorrendo al
miglioramento delle condizioni di vita dei destinatari.
L’alloggio sociale, in quanto servizio di interesse economico generale,
costituisce standard urbanistico aggiuntivo da assicurare mediante
cessione gratuita di aree o di alloggi, sulla base e con le modalità
stabilite dalle normative regionali.
es. Standard Urbanistici
edilizia residenziale sociale
es. Standard Urbanistici
edilizia residenziale socialeAd Amsterdam
Nell'impossibilità di reperimento occorre
precisare le modalità per soddisfare i
fabbisogni
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Zona AGli
standard
reperiti
valgono in
misura
doppia
All'interno dell'area o nelle immediate
adiacenze o in aree comunque facilmente
accessibili per il servizio
Zona B
Le quantità devono essere interamente
assicurate (per piccoli comuni e
insediamenti a basso If, non inf. A
12mq/ab di cui 4 per aree per
l'istruzione)
Zona C
Quantità ridotta
Zona D
Zona EAree per attrezzature ed impianti di
interesse generale in rapporto alla
popolazione servita
Zona f
Devono essere reperiti in misura
dipendente dalla funzione
Nell'impossibilità di reperimento occorre
precisare le modalità per soddisfare i
fabbisogni
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Zona A
All'interno dell'area o nelle immediate
adiacenze o in aree comunque facilmente
accessibili per il servizio
Zona B
Le quantità devono essere interamente
assicurate (per piccoli comuni e
insediamenti a basso If, non inf. A
12mq/ab di cui 4 per aree per
l'istruzione)
Zona C
Quantità ridotta
Zona D
Zona EAree per attrezzature ed impianti di
interesse generale in rapporto alla
popolazione servita
Zona f
Devono essere reperiti in misura
dipendente dalla funzione
●
insed.
industrial
i: 10% di
St
●
insed.
Commercial
i e
direz.:
80mq/100mq
Su (almeno
40mq di
parcheggio
Nell'impossibilità di reperimento occorre
precisare le modalità per soddisfare i
fabbisogni
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Zona A
All'interno dell'area o nelle immediate
adiacenze o in aree comunque facilmente
accessibili per il servizio
Zona B
Le quantità devono essere interamente
assicurate (per piccoli comuni e
insediamenti a basso If, non inf. a
12mq/ab di cui 4 per aree per
l'istruzione)
Zona C
Quantità ridotta
Zona D
Zona EAree per attrezzature ed impianti di
interesse generale in rapporto alla
popolazione servita
Zona f
Devono essere reperiti in misura
dipendente dalla funzione
6mq/ab per a)
e b)
Nell'impossibilità di reperimento occorre
precisare le modalità per soddisfare i
fabbisogni
D.M. 1444/1968
Zone Territoriali Omogenee
Zona A
All'interno dell'area o nelle immediate
adiacenze o in aree comunque facilmente
accessibili per il servizio
Zona B
Le quantità devono essere interamente
assicurate (per piccoli comuni e
insediamenti a basso If, non inf. A
12mq/ab di cui 4 per aree per
l'istruzione)
Zona C
Quantità ridotta
Zona D
Zona EAree per attrezzature ed impianti di
interesse generale in rapporto alla
popolazione servita
Zona f
Devono essere reperiti in misura
dipendente dalla funzione
●
istruzione:
mq1,5/ab
●
attrezz.
Osped.:
mq1,0/ab
●
parchi
urb/terr.:
mq 15/ab
●
Totale zona
F: mq
17,5/ab
Rapporto Cubatura/Altezza
Come cambia la forma della città al
mutare degli indici urbanistici
Indice di
edificabilità
territoriale
1 mc per ogni mq
Come cambia la forma della città al
mutare degli indici urbanistici
Indice di
edificabilità
territoriale
2 mc per ogni mq
Es. utilizzazione di un’area con diversa
disposizione dei medesimi edifici
5/edifici in linea disposti
in forma libera ma sempre
in posizioni ortogonali tra
loro
Stessasuperficie
diversiindici
»
diversetipologie
Es. utilizzazione di un’area con diversa
disposizione dei medesimi edifici
5/edifici in linea disposti
in forma libera ma sempre
in posizioni ortogonali tra
loro
Stessasuperficie
diversiindici
»
diversetipologie