Spettacoli La ragazza della porta accanto · tore. Non so se la mia espres - sivit¿ sia data...

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Gazzetta del Sud Giovedì 28 Febbraio 2013 13

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SpettacoliIntervista con l’attrice messinese Federica De Cola, volto sempre più noto della fiction italiana (ma non solo)

La ragazza della porta accantoDopo il successo di “Atelier Fontana” e “Volare” lavorerà con Pupi AvatiMarco BonardelliMESSINA

Reduce dal successo di “V o l a-re”, la fiction su Modugno re-cord di ascolti dopo il Festivaldi Sanremo, la giovane messi-nese Federica De Cola sembraandare sempre più in alto co-me attrice dall’indiscutibile ta-lento, capace di passare condisinvoltura dall’espressivitàforte e drammatica della reci-tazione in teatro a quella leg-gera ma sempre incisiva dellafiction televisiva. Classe 1985,la De Cola ha esordito in teatronel 1999 con “Pensaci Mario”,per la regia di Angelo Campo-lo, lavorando da allora con re-gisti del calibro di Nicolaj Kar-pov (“Romeo e Giulietta”) eGiancarlo Cobelli. Il suo primoruolo al cinema è nell’a c c l a-mato “Nuovomondo” di Ema-nuele Crialese. Negli ultimianni ha recitato in importantilavori televisivi come “R e b e c-ca, la prima moglie”, “V i o l e t-ta” e “Atelier Fontana”. Attual-mente, dopo le repliche al Vit-torio Emanuele nel gennaioscorso, sta portando in giroper l’Italia “I miei occhi cam-bieranno”, spettacolo direttoda Giampiero Cicciò e trattoda un testo dell’attrice e autri-ce messinese Celeste Branca-to, prematuramente scompar-sa.

Nonostante il successo,Federica, tu non hai mai ab-bandonato il tuo stile sem-plice e riservato, da tipica“ragazza della porta accan-to”. Ti abbiamo vista in “V o-lare”, dove hai interpretatoGiulia Lazzarini da ragazza.Come la Smutniak con Fran-ca Gandolfi, vedova di Mo-dugno, anche tu hai avutomodo di incontrare la signo-ra Lazzarini per conoscerepiù a fondo il suo rapportocon Modugno?

«Purtroppo non ne ho avutomodo, però conoscevo il suolavoro e ho visto i video de “Latempesta”, “Arlecchino servi-tore di due pardoni” e di altrilavori che ha interpretato conla regia di Strehler. Parecchiepersone vicine a me hanno la-vorato con lei, e me l’hanno di-pinta come una grandissimaprofessionista e una splendidapersona».

Tu e Beppe Fiorello: duesiciliani sul set. Il vostro fee-ling non sembrava solo reci-tativo; emergeva una certacomplicità tra conterranei…È così?

«Sì, è così. Tra l’altro avevogià lavorato con Beppe ne “Lavita rubata”, sul tragico caso diGraziella Campagna, dove in-terpretavo sua moglie. Quindic’era già un rapporto tra noi. Illavoro su questo set è statomolto divertente grazie anchealla regia di Riccardo Milani,col quale ho interpretato “Lesorelle Fontana” e “Rebecca la

Federica De Cola con l’attore messinese Maurizio Marchetti in “Il commissario Montalbano - La pazienza del ragno”

che abbia creduto e credamolto in te. Ci saranno altreoccasioni che vi vedranno la-vorare assieme?

«Io spero proprio di sì. Almomento non ne ho la certez-za, ma c’è una grande stima eaffetto reciproco tra me e Ric-cardo, quindi spero ci sianotante altre occasioni».

La tua carriera sembra an-dare verso l’apice del succes-so. Prossimamente ti vedre-mo nella fiction “Un matri-monio”, con la regia di PupiAvati. Com’è stato il tuo pri-mo contatto con lui? Qualeaspetto della tua fisionomiadi attrice è stato apprezzatodal maestro?

«Ho fatto un provino che miha dato grande soddisfazione.Lui ha scritto appositamenteun monologo che non è pre-sente nel film, che andava re-citato vis à vis. Voleva una re-citazione diretta, semplice,pulita, da cui potesse emerge-re un forte rapporto tra l’a t t r i-ce e l’interlocutore. Finito ilmonologo lui sembrava moltosoddisfatto e mi ha presa. Ava-ti lavora molto per sottrazio-ne: vuole che la recitazione siasenza espressioni eccessive. Equesto insegnamento credopossa servire molto. A me co-me attrice è servito moltissi-mo».

Ti stai rilevando un’attricecompleta, che riesce a pa-droneggiare con disinvoltu-ra la scena teatrale come ilset cinematografico. In tele-visione reciti con un verismoe un realismo di altissimo li-vello. Questa tua accentuataespressività è correlata so-prattutto alla tua esperienzadi attrice teatrale?

«Penso di sì. il teatro secon-do me dà moltissimo; serveper ricaricarsi e dà tanto all’a t-tore. Non so se la mia espres-sività sia data dall’essereun’attrice di teatro o dallo sta-re nel personaggio, vivere leemozioni di quel momento efarle passare al pubblico. Daparte mia il teatro è una scuolaimmensa ed è una grande pas-sione, che mi ha formata e miserve ancora per il mio lavoroe la mia crescita di attrice. So-prattutto “I miei occhi cambie-ranno” si sta rivelando fonda-mentale per il mio percorso.Tra l’altro siamo stati da pococon questo spettacolo al Tea-tro Metastasio di Prato, teatroimportante. Anche fuori casa èstato un successo enorme e hoavuto dieci chiamate di ap-plausi. È una soddisfazioneenorme avere un consenso co-sì grande in un’altra città e so-prattutto in un teatro comequello. E anche al Quirino diRoma lo spettacolo è andatobenissimo. Speriamo di por-tarlo avanti il più possibile. Se-condo me è un lavoro che deveessere visto e fa bene a tantepersone». 3

Alla Rai le “lezioni” di Salvatore Settis

La cultura classica?Ci serve moltissimoper capire il presente

Stasera (Sky Uno Hd ore 21) con “The Movie” sarà ripercorsa la seconda stagione del programma cult

Tutta l’avventura del Masterchef dei recordMarianna ArgentinaROMA

L’avventura del cooking showpiù rivoluzionario della tv ita-liana si conclude oggi su SkyUno HD alle 21.10 con Master-Chef - The Movie. Il racconto aritroso dei momenti più emo-zionanti della seconda stagionedi MasterChef, consacrato dapubblico e critica come vero eproprio fenomeno televisivo esocial dell’anno.

MasterChef - The Movie in-fatti inizia proprio dalla casaromana dell’avvocato Tiziana

Stefanelli, incoronata secondoMasterChef d’Italia, durante lafinalissima dello scorso 21 feb-braio. In una lunga intervistarilasciata al giornalista di SkyTG24 Alessio Viola, Tiziana ri-percorre i passaggi più impor-tanti della gara culinaria e cispiega i motivi che l’hanno por-tata alla vittoria: dall’ingressonella cucina di MasterChef in-sieme agli altri 17 aspirantichef, alle durissime prove instudio e in esterna, Tiziana ri-vela i retroscena della sua stra-tegia vincente a partire dalle ri-valità e le alleanze con gli altri

concorrenti, fino al rapportocon la “spietata” triade di giudi-ci Bruno Barbieri, Joe Bastiani-ch, Carlo Cracco. Sola controtutti, Tiziana infatti ha lottatocon determinazione e caparbie-tà in tutto il suo percorso a Ma-sterChef riuscendo - nel mo-mento decisivo - a rialzarsi e aconquistare la vittoria conun’incredibile rimonta primasu Andrea Marconetti e poi sulfavorito Maurizio RosazzaPrin.

Ad arricchire il racconto an-che molte immagini inedite checolgono le reazioni, i commenti

dei concorrenti e dei giudici nelbackstage della cucina più fa-mosa d’Italia. Un modo unicoper rivivere l’intera sfida e percapire ancora meglio i passaggifondamentali che hanno porta-to Tiziana alla vittoria del titolodi secondo MasterChef d’Italia.

E mentre i riflettori si spen-gono sulla seconda edizione, lacucina di MasterChef non chiu-de mai e si prepara ad accoglie-re le selezioni dei nuovi aspi-ranti chef. Sul sito master-chef.sky.it. tutte le informazio-ni per partecipare alle selezionidella prossima stagione. 3La vittoria di Tiziana Stefanelli

Salvatore Settis in onda su Rai Educational, Rai Storia e Raitre

Daniela GiammussoROMA

«È un momento di grande crisidella cultura classica. Si studia-no sempre meno il greco e il lati-no, spariscono dall’orizzonte leantiche civiltà. Eppure ci portia-mo ancora la Grecia in testa, an-che quando non lo sappiamo».Così, citando Rodin e la sua si-gnora scolpita con un Partenoneper copricapo, Salvatore Settis,archeologo, calabrese di Rosar-no, ex direttore della Normale diPisa e già Presidente del Consi-glio Superiore dei Beni Cultura-li, inaugura le sue “Sei lezioni diSalvatore Settis - L’Arte classicatra passato e futuro”, program-ma Rai Educational, in ondaogni sabato dal 2 marzo alle 18su Rai Storia e, in replica, dall’8marzo, il venerdì all’1.10 su Rai-tre.

Un viaggio, rivolto soprattut-to ai giovani, per scoprire conuna guida d’eccezione quanto ilmondo classico sia vicino, o di-stante, da noi. «A cosa serve stu-diare l’antichità? - si chiede Set-tis presentando il programmainsieme al direttore di Rai Edu-cational Silvia Calandrelli -Quello che ci interessa della ci-viltà greca e romana è che siamoun po’ simili e un po’ diversi. Adesempio la democrazia: una pa-rola greca, ma i greci, che usava-no gli schiavi e negavano il votoalle donne, erano davvero de-mocratici? La cultura classicaoggi ha il grande valore di edu-carci alla comparazione e di aiu-tarci a capire le coordinate diuna vita globale».

Dalle sale della CentraleMontemartini di Roma, dove lacollezione di statue classiche deiMusei Capitolini dialoga con

l’archeologia industriale mo-derna, e con l’ausilio di immagi-ni da tutto il mondo, Settis iniziadunque il suo viaggio alla ricer-ca delle “Tracce del classicismointorno a noi”, per scoprire co-me l’arte greca sia ispiratrice digrandi architetti, da Le Courbu-sier a Loos, tra i grattacieli diChicago e New York, la porta diBrandeburgo, i monumenti diLondra, fino agli arredi di un lo-cale alla moda come il CaffèBongo di Tokyo. Negli appunta-menti successivi, si proseguecon la riscoperta dell’arte grecatra Sette e Novecento, con la “le -zione” di Winckelmann, il Rina-scimento che “salvò” le rovine,l’idea di classico e l’Europa aconfronto con le altre culture. Iltutto, spiega Settis – già prota-gonista di tante battaglie per lasalvaguardia del paesaggio (cla-morose le sue dimissioni di pro-testa dal Consiglio Superiore nel2009) –«per provare a stimolarela curiosità con la leggerezza diun mezzo mobile come la tv. Leopere d’arte – spiega – non ser-vono solo per una reazione este-tica, sono “macchine per pensa-re”, per provocare domande».

Cosa sarebbe ad esempiol’Europa senza la Grecia, quan-do fu proprio il suo seme, “raz -ziato” dai romani, a darle la vi-ta? «L’arte classica – prosegueSettis – ci insegna che la globa-lizzazione ha un aspetto econo-mico e uno culturale e che il pri-mo è figlio del secondo. Un citta-dino che non conosce la propriastoria è destinato ad essereemarginato dal primo che pas-sa. Con queste lezioni ho tentatoun percorso per dire che l’arteclassica ci serve ancora se vo-gliamo un futuro per i nostri di-ritti di cittadinanza».3

prima moglie”, che riesce amettere a proprio agio gli atto-ri sul set e con lui c’è sempreun’atmosfera molto bella, qua-si “di famiglia”, perché lavorasempre con la stessa troupe(direttore della fotografia,trucco, costumi…). Con lui cisi trova sempre in un gruppodi amici».

Contrariamente ad altricasi, in cui la fiction su un

personaggio importante èstata contestata dagli eredi,qui sembra esserci stato pie-no appoggio e anche scrupo-losa attenzione da parte del-la signora Gandolfi. Cosa midici a riguardo?

«Non ho avuto il piacere diconoscerla ma so che lei è sta-ta molto presente durante tut-ta la lavorazione della fiction.Beppe mi raccontava un aned-

doto. Le avevano fatto vedereun video con Modugno, oveavevano sovrapposto alla vocedi lui quella di Beppe; la Gan-dolfi inizialmente non si eraaccorta che la voce non era disuo marito. Questo per far ca-pire il grande lavoro che hafatto Beppe».

Il regista della fiction, Ric-cardo Milani, ti aveva direttain “Atelier Fontana”. Pare

In una scena dell’intenso “I miei occhi cambieranno” di Celeste Brancato con la regia di Giampiero Cicciò

Con Piefrancesco Favino in “Pane e libertà” e, accanto, in uno spettacolo teatrale

Primo ciak a Firenze della serie

“Funk-azzisti” in tvsit-com sui precariFIRENZE. Primo ciak ieri a Fi-renze di “Funk-azzisti”, lanuova serie televisiva diMarco Limberti sulla storiadi quattro giovani precari edisadattati che vivono in unacasa storica del capoluogotoscano.

«La serie – ha spiegatoMatteo Cichero di Ecofra-mes, tra i produttori – è atte-sa da Mediaset e da Sky. Sitratta di un progetto pilotache uscirà ad agosto sul webe poi interamente in tv in at-tesa delle proposte dei duegruppi. Saranno circa 24 gliepisodi».

Tutta la serie sarà girata insoggettiva in modo che lospettatore non vedrà mai inviso il protagonista.

La sit-com racconta la vitadi quattro giovani inquilini –fatta da scene surreali, da di-vertenti sketch ma anchescene di quotidianità – cheabitano in un antico atticoaffrescato di Firenze, nellacentrale via dei Serragli, mamolto disastrato a causa del-

le condizioni in cui vivono.Tra gli interpreti gli attori

Giacomo Carolei (“Un medi-co in famiglia”), Luca Seta(“Un posto al sole”), NikiGiustini (“Gli amici del barMargherita”), Vincenzo DeCaro (“Ricomincio da tre”) eEleonora Cappelletti (“B e n-venuti in amore”).

La prima parte della serietv sarà dedicata alla ricercadi un inquilino che accetti lecondizioni in cui i quattro vi-vono. La loro quotidianità,fatta di precariato e difficoltàsociali, ha un sussulto graziealla presenza della bellissi-ma vicina di casa (interpre-tata da Cappelletti) che atti-rerà quotidianamente le loroattenzioni.

«La troupe – ha spiegato ilproduttore – è costituita al100% da professionisti to-scani». Il pilot della serie tvprende vita dalle case di pro-duzione Ecoframes e Icaroff.È stato scritto, insieme al re-gista, dagli autori RiccardoIacono e Alessio Coluccia.3