SETTING ASSISTENZIALI IN CURE PALLIATIVE Simone Piazza Cure Palliative Domiciliari A.O.U. Maggiore...

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SETTING SETTING ASSISTENZIALI IN ASSISTENZIALI IN CURE PALLIATIVECURE PALLIATIVE

Simone Piazza

Cure Palliative Domiciliari

A.O.U. Maggiore della Carità - Novara

Università del Piemonte Orientale Facoltà di Medicina, Chirurgia e Scienze della Salute

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

PERCHE’ PARLARE PERCHE’ PARLARE DI SETTING DI SETTING

ASSISTENZIALI IN ASSISTENZIALI IN CURE PALLIATIVE?CURE PALLIATIVE?

Setting “TIPICI”Setting “TIPICI”

Ambulatorio

Hospice

Domicilio

Setting “ATIPICI”Setting “ATIPICI”

RSA, OdC,...

Degenza Ordinaria

QUALI QUALI DOMANDE?DOMANDE?

SPIRITUAL

SOCIAL

BUREAUCRATIC

PSYCHOLOGICALPHYSICAL

SOFFERENZA GLOBALE

QUALI QUALI RISPOSTE?RISPOSTE?

EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

MedicoPsicogo

InfermiereFisioterapista

Assistente SocialeAssistente Spirituale

Volontari

AMBULATORIO

AMBULATORIO -1AMBULATORIO -1

- Sala visita

- Sala d’attesa

- Sala Terapia

- Stanza attrezzata per interventistica

- Stanza con letto

- ……………………………

AMBULATORIO - 2AMBULATORIO - 2

- Impostazione della terapia di supporto

- Somministrazione di terapia

- Esecuzione di manovre

- Follow-up

AMBULATORIO - 3AMBULATORIO - 3

Pazienti con buona riserva funzionale, in grado di

accedere ai servizi intraospedalieri senza

particolari difficoltà

AMBULATORIO - 4AMBULATORIO - 4

Pazienti assistiti in cure domiciliari con riserva

funzionale sufficiente per un accesso sporadico, per

l’esecuzione di manovre di particolare impegno

AMBULATORIO - 5AMBULATORIO - 5

Applicabile solo nelle fasi iniziali del percorso

palliativo

AMBULATORIO - 6AMBULATORIO - 6

Correlabile a contesti come Day Hospital o Day Hospice,

con eventuali differenze di tipo strutturale

HOSPICE

HOSPICE -1HOSPICE -1STRUTTURA

La tipologia strutturale adottata deve garantire il rispetto della dignita' del paziente e dei suoi

familiari mediante una articolazione spaziale utile a creare condizioni di vita simili a quelle godute dal paziente presso il proprio domicilio. Deve essere permessa la personalizzazione delle stanze. La qualita' degli spazi progettati deve facilitare il benessere ambientale, la fruibilita'

degli spazi e il benessere psicologico.

Decreto del Consiglio dei Ministri del 20 Gennaio 2000

HOSPICE - 2HOSPICE - 2

STRUTTURA

L’Hospice può essere localizzato nell’ambito di una struttura

sanitaria oppure essere una struttura autonoma, comunque in

zona tranquilla e facilmente accessibile.

HOSPICE - 3HOSPICE - 3

STRUTTURA

Devono essere predisposti dei protocolli per la gestione

dell’attività diagnostica e per la gestione dell’emergenza

HOSPICE - 4HOSPICE - 4STRUTTURA

- Camere singole e personalizzabili

- Letto per un parente

- Orario di visita flessibile

- Aree comuni (differenziate per pazienti ed équipe)

- Area dedicata al colloquio con i famigliari

- Area per i volontari

HOSPICE - 5HOSPICE - 5GESTIONE CLINICA

- Medica, infermieristica, “riabilitativa” (medico, infermiere, fisioterapista,

terapista occupazionale)

- Cura della persona (infermiere, fisioterapista, OSS, volontario, assistente sociale)

- Emozionale (psicologo, volontario,...)

- Spirituale (assistente spirituale)

HOSPICE - 6HOSPICE - 6GESTIONE CLINICA

MEDICA

- Elaborazione del piano di cura (con il paziente, la famiglia, l’équipe)

- Rilevazione dei bisogni

- Terapia (Terapia personalizzata, gestione diretta)

- Comunicazione della diagnosi e/o della prognosi

- Gestione degli aspetti emotivi

HOSPICE - 7HOSPICE - 7GESTIONE CLINICA

INFERMIERISTICA

- Elaborazione del piano di cura (con il paziente, la famiglia, l’équipe)

- Rilevazione dei bisogni

- Gestione della terapia

- Collaborazione alla cura della persona

- Gestione degli aspetti emotivi

HOSPICE - 8HOSPICE - 8GESTIONE CLINICA

FKT

- Elaborazione del piano “riabilitativo” (con il paziente e l’équipe):

- Recupero della riserva funzionale, se possibile

- Miglioramento della percezione corporea, riduzione dell’ansia,...

HOSPICE - 9HOSPICE - 9GESTIONE CLINICA

CURA DELLA PERSONA

- Igiene personale

- Mobilizzazione

- Aiuto ai pasti

- Collaborazione nelle attività quotidiane

HOSPICE - 10HOSPICE - 10GESTIONE CLINICA

EMOZIONALE

- Comprendere lo stato emotivo

- Gestire l’ansia e l’angoscia

- Stabilire un processo di comunicazione condiviso

- Ricostruire la dignità dell’individuo

HOSPICE - 11HOSPICE - 11

GESTIONE CLINICA SPIRITUALE

Deve essere garantita, se richiesta dal paziente, un’assistenza spirituale

rispettosa dell’intima concezione di spiritualità di ciascun individuo

HOSPICE - 12HOSPICE - 12

GESTIONE CLINICA

- Tempi di degenza medi elevati (circa 30 giorni) e modulabili in base alle necessità di paziente e famiglia

- Elevato rapporto tra personale infermieristico e pazienti

- Bassa medicalizzazione

CURE PALLIATIVE

A DOMICILIO

DOMICILIO - 1DOMICILIO - 1

STRUTTURA

- Centrale operativa (coordinamento, area medica ed infermieristica, sala riunioni e per i colloqui con i famigliari)

- Auto

- Borse per trasporto strumentazione

- Telefono cellulare per ogni operatore

- ..............................

DOMICILIO - 2DOMICILIO - 2

ATTIVITA’

- L’équipe si muove al domicilio del paziente

- L’impostazione dell’ambiente assistenziale è estremamente varia

- Gli operatori agiscono in momenti temporalmente differenti

DOMICILIO - 3DOMICILIO - 3ATTIVITA’

- Visite per impostazione e gestione terapia del dolore e di supporto, educazione sanitaria,...

- Esecuzione di manovre invasive (paracentesi, toracentesi, impianto di drenaggi, sistemi peridurali,...)

- Supporto psicologico

- Fisioterapia

- Cura della persona

- Supporto dell’assistente sociale

- Erogazione diretta di farmaci

- Infusione di emocomponenti (concentrati eritrocitari, piastrine, albumina)

- .............................

CAMBIA TUTTO

DOMICILIO - 4DOMICILIO - 4GESTIONE CLINICA

- Medica, infermieristica, “riabilitativa” (medico, infermiere, fisioterapista,

terapista occupazionale)

- Cura della persona (infermiere, fisioterapista, OSS, volontario, assistente sociale)

- Emozionale (psicologo, volontario,...)

- Spirituale (assistente spirituale)

O NON CAMBIA NIENTE?

DOMICILIO - 5DOMICILIO - 5GESTIONE CLINICA

- Maggiore impegno della famiglia (care-giver) nella gestione

- della terapia

- delle necessità del paziente

- dei sintomi

- dei rapporti con il corpo curante

EDUCAZIONE SANITARIA

DOMICILIO - 6DOMICILIO - 6

GESTIONE CLINICA IMPATTO ECONOMICO

l’impatto economico dell’assistenza domiciliare è comunque impegnativo per la famiglia, sia in termini di spesa che di

mancato guadagno

DOMICILIO - 7DOMICILIO - 7GESTIONE CLINICA

TERAPIA

- Necessità di semplificazione sia per consentire una gestione più agevole che per un maggiore

confort del paziente

- Garanzia di una terapia al bisogno adeguata

- Preferire accessi poco invasivi sono meglio tollerati e più gestibili

DOMICILIO - 8DOMICILIO - 8GESTIONE CLINICA

NECESSITA’ DEL PAZIENTE

- Informazione ed addestramento del care-giver

- Gestione dei presidi letto, carrozzina, deambulatore, ossigeno, pannoloni,...

- Cura della persona

- Incombenze burocratiche

DOMICILIO - 9DOMICILIO - 9GESTIONE CLINICA

SINTOMI

- Terapia al bisogno commisurata alla condizione clinica attuale e prevista, ed alla capacità di gestione del care- giver

- Informazione ed addestramento del care-giver

DOMICILIO - 10DOMICILIO - 10

GESTIONE CLINICA RAPPORTI CON IL CORPO CURANTE

Il care-giver deve essere informato circa le differenti modalità di contatto con l’équipe

(orari e recapiti); devono essere chiaramente esposti i limiti della

disponibilità della struttura, se esistono

DOMICILIO - 11DOMICILIO - 11

GESTIONE CLINICA EQUIPE

- Maggiore impegno nell’esecuzione della prestazione

- Minori difese offerte dal setting di cura

- Necessità di incontro e confronto tra operatori

- Necessità di momenti dedicati alla supervisione psicologica

DOMICILIO - 12DOMICILIO - 12

GESTIONE CLINICA EQUIPE

TEMPO

DOMICILIO - 13DOMICILIO - 13

La differenza sostanziale non è nei bisogni del paziente, ma nelle modalità di

risposta

SETTING “ATIPICI”

SETTING “ATIPICI” - 1SETTING “ATIPICI” - 1

RSA, OdC,...

Grandissima variabilità territoriale e, anche nell’ambito dello stesso

territorio, tra differenti strutture (anche di livello analogo)

SETTING “ATIPICI” - 2SETTING “ATIPICI” - 2

RSA, OdC,...

Impatto delle cure palliative sull’assistenza determinato quasi

esclusivamente dalla collaborazione del personale della struttura

SETTING “ATIPICI” - 3SETTING “ATIPICI” - 3

RSA, OdC,...

In generale poco adatte alla gestione di programmi di palliazione se non sono impostati protocolli specifici

SETTING “ATIPICI” - 4SETTING “ATIPICI” - 4

DEGENZA ORDINARIA

Sede in cui il paziente avvia il percorso di palliazione, oppure alla

quale accede in caso di acuzie durante un percorso già avviato

SETTING “ATIPICI” - 5SETTING “ATIPICI” - 5

DEGENZA ORDINARIA

Può essere sede di impostazione o revisione della terapia di supporto

L’impostazione della terapia in senso palliativo è fortemente condizionata dalla collaborazione del personale di

reparto

SETTING “ATIPICI” - 6SETTING “ATIPICI” - 6

DEGENZA ORDINARIA - RSA - OdC

Se la prima è quasi sempre sede di “passaggio”, le altre sono spesso sedi

con caratteristiche di residenzialità protratta nel tempo

COME SCEGLIERE COME SCEGLIERE IL SETTING IL SETTING

ASSISTENZIALE ASSISTENZIALE PIU’ ADEGUATO?PIU’ ADEGUATO?

SCELTA DEL SETTING - 1SCELTA DEL SETTING - 1

PAZIENTE

- Volontà

- Quadro clinico

SCELTA DEL SETTING - 2SCELTA DEL SETTING - 2

FAMIGLIA- Volontà - possibilità

- Care-giver e rete assistenziale

- Condizione sociale

- Presenza di elementi “fragili”

SCELTA DEL SETTING - 3SCELTA DEL SETTING - 3

LOGISTICA

- Situazione abitativa

- Presidi

- Servizi per la persona

SCELTA DEL SETTING - 4SCELTA DEL SETTING - 4

SERVIZI

- Disponibilità delle strutture

- “Qualità” dei servizi

- Necessità

CONCLUSIONI -1CONCLUSIONI -1

La scelta del setting assistenziale deve innanzitutto

considerare il desiderio del paziente e le possibilità della

famiglia

CONCLUSIONI - 2CONCLUSIONI - 2

Il quadro clinico è quasi sempre un elemento di secondaria importanza nella scelta del luogo di

cura

CONCLUSIONI - 3CONCLUSIONI - 3

Il setting assistenziale deve essere modificato in

relazione alla necessità del momento e al modificarsi

della situazione

www.palliactive.it

simone.piazza@maggioreosp.novara.it