Sarajevo 1998-2000

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La balalajka, la balalajka

Dentro alle case mutilate dalla

faida

Ancora suona la balalajka

Lungo i giardini tra le croci e le

moschee

Il fiume va più nero della sera

Oltre la torre e l’università

C’è sopra il ponte una bandiera

Che sta sventolando ancora

Qui c’è ancora la città

Qui c’è la gente dentro ai bar

Il cielo è sopra la città

E ci nasconde, ci confonde e

cambia

Qui c’è tutta la città

La mia

ENRICO RUGGERI

PRIMAVERA A SARAJEVO di E. Ruggeri – A. Mirò

Progetto

INTEGRAZIONE SCOLASTICA

alunni con deficit

nelle classi comuni

X

Husen Kurtic

Sefic Celebic

Giuliana Chiavegato

Hasan Masagis

Sabahija Becici

Nezir Starcevic

Femro Kobilic

Dario Emina Midzic

Sakib Vehabovu

TRAVNIC ZAVIDOVICI

DOBOJ-ISTOK

sopra: i Dirigenti Scolastici coinvolti nel Progetto “Print” a sinistra: riunione di staff con i Referenti delle

Università di Tuzla, Banjaluka e Sarajevo

l’INTEGRAZIONE

dei bambini con deficit

nelle classi comuni

scuola materna

scuola elementare

Doboj-Istok

Zavidovici

Teslic

visita all’Istituto per ciechi

… i segni della guerra …

… nel giugno del 1998, la prima volta, sono «fuggita» da Sarajevo …

… la mitica fagiolata!!

… cevapcici …

… palacinke … … supa …

… pita …

… il «mercatino» …

mercato di Markale

Bascarsija

Sig.ra Kova

… la sede dell’Ambasciata d’Italia

visita all’orfanotrofio di Sarajevo

sulle colline di Sarajevo

Sarajevo Tunnel Museum

Un incontro …

Giunta in prossimità della casa-museo ho

notato una donna che usciva da una casa

diroccata ma abitata, con una bacinella

molto grande con dell’acqua all’interno.

La svuota e mi guarda; appoggia per terra il

catino e mi viene incontro; pure io mi

avvicino.

Mi abbraccia, mi bacia, mi prende per mano

e mi parla.

Intanto la osservo: è una donna anziana,

molto bella, vestita alla maniera bosniaca,

con un vestito lungo, un’ampia gonna, il

foulard colorato sulla testa. Porta delle

collane, gli orecchini, ha dei bellissimi occhi

chiari e un sorriso dolcissimo.

Cerco di capire cosa mi dice e intuisco che

ha perso una sorella durante la guerra, mi

indica la casa e il tunnel … ci parliamo

ancora …

Mi sembra una scena irreale.

Poi mi allontano abbracciandola e baciandola

come se ci conoscessimo da lungo tempo.

Rientra e sembra scomparire.

Poi esce da dietro un muro, ci parla e

quando ce ne andiamo ci saluta con la mano,

sorridendo e non la vediamo più.

MOSTAR

… oggi la

ricostruzione …

gita sulla Drina

… nella Serbia … a Foca … e Pale …

Travnic