Re Artù E I Cavalieri Della Tavola Rotonda

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 I cavalieri della Tavola rotonda erano i cavalieri di rango più elevato della corte di re Artù  che sono menzionati dalle leggende arturiane. Il numero di questi cavalieri varia molto a seconda dei racconti, da 12 a oltre 150 .

Nel ciclo arturiano, la Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i cavaliri e re Artù sedevano per discutere questioni di cruciale importanza per il reame. In alcune versioni, anche il mago Merlino aveva un posto. Alcune opere del ciclo arturiano attribuiscono la creazione della Tavola Rotonda allo stesso Merlino, ma non mancano altre versioni.

Perché proprio rotonda la tavola?

Lo scopo della "tavola rotonda" era quello di evitare conflitti di prestigio. Infatti, non essendoci nessuno a capo-tavola, ogni cavaliere (re compreso) aveva il suo posto uguale a tutti gli altri e anche re Artù si sentiva come ogni altro cavaliere.

Secondo la tradizione, un posto alla tavola, detto siège périlleux("seggio pericoloso") era riservato da merlino al cavaliere di purissimo cuore destinato a trovare il santo Graal.; Chiunque altro vi si sedesse era condannato a morte istantanea. La sedia rimase vuota a lungo, fino a essere occupata da Gahandal, figlio illegittimo di Lancillotto

Chi c’ era a tavola?

Ricordiamo i cavalieri più importanti, come Lancillotto, Tristano, Parsifal, Kay, Geraint e tanti altri…

Re Artù

Re Artù, figlio di re Uther Pendragon, è un'importante figura delle leggende della Gran Bretagna, dove appare come la figura del monarca ideale sia in pace sia in guerra. È il personaggio principale del ciclo bretone.

Si è discusso e si continua a discutere sulla storicità o meno della figura di re Artù C'è chi pensa che la figura di Artù sia basata su uno o più personaggi realmente esistiti e che egli fosse un capo romano-brittanico che combatté contro gli anglosassoni tra la fine del V e gli inizi del VI secolo.

Merlinoil mago e chiaroveggente

Merlino è uno dei personaggi centrali del ciclo bretone . Fu lui l'artefice della tavola rotonda, grazie a un suo incantesimo fu concepito Re Artù, fu ancora lui ad allevare Artù e condurlo fino all'ascesa al trono. La rappresentazione standard di questa figura comparve per la prima volta nell’ opera di goffredo di Monmuoth.

Il mago merlino della walt disney

La sua biografia tradizionale lo vuole figlio di un demone e di una donna mortale che alla nascita ereditò dal padre i suoi poteri.In alcune versioni delle leggende fu il consigliere di Artù.

il pubblico moderno conosce Merlino secondo lo stereotipo  del mago buono con cui viene rappresentato, tra l'altro, dalla Walt Disney, molte fonti invece, forniscono di questo personaggio un'immagine ben diversa: egli appare inquietante, calcolatore, imperscrutabile, talvolta persino diabolico.

Il GraalIl mito del calice o piatto di Gesù Cristo affonda le sue radici in epoche remote antecedenti al medioevo. La fonte di questa credenza è Jacopo da Voragine, racconta nella Legenda aurea, che durante la prima coricata. 1099 i Genovesi trovarono il calice usato nell'Ultima Cena.

Le origini del Graal letterario possono invece essere ricondotte ad antiche saghe celtiche intorno ad un eroe viaggiatore che si ritrova in un "altro mondo", su un piano magico parallelo al nostro. In questi racconti il Graal era semplicemente un piatto o coppa . Il Graal appare per la prima volta sotto forma letteraria con Chrètien de Troyes.

La storia del Re pescatore ed il Graal fu più tardi incorporata nel ciclo arturiano. In principio il racconto del re pescatore fu un episodio inserito prima dell’arrivo di Percival a Camelot, per poi evolvere in una esplicita ricerca del Graal da parte dei dodici cavalieri della Tavola rotonda.

Excalibur

il mago Merlino aveva annunciato, solamente l'uomo in grado di estrarre la spada dalla roccia sarebbe diventato re. Artù, inginocchiato di fronte alla roccia, fece proprio questo: prese la spada, la portò con sé fino alla Cattedrale e la depose sull'altare.

Artù fu unto con l'olio santo e, alla presenza di tutti i baroni e della gente comune, giurò solennemente di essere un sovrano leale e di difendere la verità e la giustizia per tutti i giorni della sua vita.

L’ etimologia della parola Excalibur ha origini molto controverse, la cui nascita si può far risalire a due ceppi linguistici ben differenti: quello latino e quello sassone.