Transcript of Rapporto sullo stato economico della regione Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile Leconomia...
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- Rapporto sullo stato economico della regione Abruzzo dopo il
terremoto del 6 aprile Leconomia abruzzese tra trasformazioni e
crescita Giuseppe Mauro LAquila 2 luglio 2009 Confindustria
Abruzzo
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- Fasi dello sviluppo regionale 1) sviluppo intenso
(dallarretratezza alla industrializzazione crescente) 2) uscita
dallObiettivo 1 (integrazione con le altre regioni e crescita in
linea con la media nazionale) 3) rallentamento produttivo e
cambiamento (con tassi di crescita al di sotto della media
nazionale)
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- Evoluzione del pil pro capite in Abruzzo rispetto al
Mezzogiorno e Italia 1 fase 2 fase 3 fase
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- Punti di forza del modello regionale Ruolo della grande impresa
Sistema manifatturiero (presenza di imprese medie di eccellenza che
hanno completato il processo di selezione in questi anni e stanno
sul mercato in termini di qualit e innovazione (campioni
regionali)) Distretti industriali Basso tasso di criminalit
Posizione geografica Finestra sulle economie emergenti Apertura
delleconomia regionale
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- Punti di forza Incidenza degli occupati settoriali sul totale
in Abruzzo Graduatoria regionale Industria 7 Servizi 13 1) Marche
2) Veneto 3) Lombardia 39,3 38,8 36,0 4) Emilia Romagna 4) Piemonte
6) Friuli V.G. 7) Abruzzo 35,4 34,0 32,1 Mezzogiorno23,9
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- Occupati per settore a livello provinciale (2008) Incidenza
industria Graduatoria nazionalepeso in % sul tot Chieti2235,9
Teramo2334,3 LAquila6323,6 Pescara6819,9
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- INDICI DI SPECIALIZZAZIONE DELLE ESPORTAZIONI PER REGIONE E PER
SETTORE DELLA TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE (2006) Prodotti alimentari
Tessile- abbigliamento Cuoio e calzature Prodotti chimici Mezzi di
trasporto ABRUZZO0,761,180,380,792,12 Sud1,890,881,500,761,98
Nord-Ovest0,851,020,271,241,12 Nord-Est1,140,931,200,550,79 Fonte:
ISTAT; Unioncamere (2006).
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- Shock subiti (a partire dal 2001) Elementi esterni Elementi
strutturali Elementi interni
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- Elementi esterni: Fine svalutazioni competitive;
Supervalutazione delleuro.
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- Shock subiti: elementi strutturali sviluppo1) sviluppo
tecnologico che rende i punti di riferimento pi mobili 2)
globalizzazione irrompere delle economie low cost nello scenario
economico mondiale3) irrompere delle economie low cost nello
scenario economico mondiale
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- Shock subiti: elementi interni Uscita dallObiettivo 1 (calo del
pil) Elevatezza del debito regionale (scarseggiano risorse autonome
per mantenere e rafforzare le infrastrutture, ridurre i costi delle
imprese, incoraggiare gli investimenti) Frammentazione del sistema
delle imprese ed incapacit della piccola impresa di accrescere la
propria dimensione (per motivi connessi al modello produttivo ma
anche per ragioni giuridiche, burocratiche e fiscali).
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- 1981- 1983 1984- 1991 20022003200420052006200720082000/ 2008
ABRUZZO1,73,00,0-1,4-2,12,02,20,5-0,40,2 Mezzogiorno
1,32,30,4-0,30,50,41,70,9-1,10,6 Centro-Nord
0,72,80,50,01,80,82,11,8-1,01,0 Italia
0,92,70,50,01,50,72,01,6-1,00,9 Fonte: n.s. elaborazioni su dati
Istat Evoluzione del PIL ai prezzi concatenati anno 2000 Shock
Ripresa economica
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- Pil pro capite (ai prezzi di mercato) in % 20012008 Abruzzo /
Italia86,182,4 Abruzzo / Centro Nord72,770,6 Abruzzo /
Mezzogiorno128,1120,5 Pil: si allarga il distacco con le aree del
Paese
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- Pil pro capite (ppp) media UE=100 199520012006
UE27UE15UE27UE15UE27UE15 Abruzzo104,290101,188,084,975,1
Italia121,3104,6118,1102,8103,592,2 Mezzog.80,66978,368,268,461,1
LAbruzzo, in unEuropa a 15, rientrerebbe nella soglia delle regioni
beneficiarie dellex Obiettivo 1 (regioni in ritardo di
sviluppo)
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- Regione Abruzzo Vs Cina (2000-2008) (Valori in euro) Pressione
competitiva sui mercati esteri Irrompere delle economie low
cost
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- Che si verifica soprattutto nelTessile-abbigliamento Saldi
commerciali della bilancia commerciale abruzzese
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- 20002001200220032004200520062007 (A) Disavanzo di ammin.
201,5119,877,3198,2270,1287,6294,7296,8 Disavanzi sistema sanit.
Reg.le 173,3193,0167,2251,3225,0473,0399,9164,0 (B) Debiti sistema
san. Reg.le 173,3425,0989,81.261,01.625,72.061,02.301,02.655,0 (C)
Residuo capit. Da rimborsare
183,7444,5517,6772,0883,4952,41.058,71.030,9 Totale indebit.
(A+B+C) 558,6989,31.584,82.231,32.779,33.301,03.699,13.982,7
Indebit. (% sul Pil) 2,44,16,69,011,212,914,2 Lelevato
indebitamento regionale
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- Segni di ripresa nel 2008 Crescono le esportazioni in valore
(crescita di qualit) Emerge un nucleo significativo di medie
imprese dinamiche che si internazionalizzano Molti sistemi locali e
distretti si riorganizzano Cresce loccupazione
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- Tassi di crescita dellexport (anno 2000=100)
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- Incidenza dellexport sul pil
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- Tasso di occupazione maschile 20042005200620072008
Abruzzo69,170,070,471,571,2 Italia69,7 70,570,770,3
UE1572,472,873,473,6- UE2570,771,272,072,1- Abruzzo in linea con
gli obiettivi di Lisbona (nel 2010 il tasso occup. masch. pari al
70%
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- Tasso di occupazione femminile 20042005200620072008 Abruzzo44,7
44,146,8 ITALIA45,346,346,546,747,2 UE1557,358,458,559,2-
UE2756,257,1 58,7-
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- Le difficolt del modello di sviluppo regionale Fattori
Congiunturali (effetti crisi finanziaria) (occupazione in calo)
(export che cala, in particolare lindotto automotive) (pil in forte
diminuzione) (cassa integrazione in crescita) Fattori Strutturali
che determinano crescita zero del pil (4 aree critiche) (settoriale
tessile/abbigliamento) (istituzionale bassa reputazione politica
con elevato debito pubblico) (strutturale bassa produttivit)
(territoriale LAquila e provincia)
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- Numero occupati (I trimestre) 20082009Var. in %
Abruzzo521495-5,0 Nord11.95211.905-0,4 Centro4.8504.806-0,9
Mezzogiorno6.3696.255-1,8 Italia23.17022.966-0,9
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- Tasso di disoccupazione (I trimestre) 20082009 Abruzzo6,99,7
Nord4,05,1 Centro6,17,6 Mezzogiorno13,013,2 Italia7,17,9 Persone in
cerca di occupazione aumentano del 35,9% contro il 12,5%
dellItalia
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- Occupati per settore economico (I trimestre 2009)
agricolturaindustriaservizi Abruzzo-35,5-3,7-2,7 Nord-4,90,8-0,8
Centro6,40,1-1,5 Mezzogiorno-4,9-5,6-0,2 Italia-3,4-0,7-0,8
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- Export (I trimestre 2009 dati in %) Ambiti territorialisettori
Abruzzo-34,5T&A-20,6 Chieti (70% del totale) -42,1Mezzi
trasporto (40% del totale) -52,2 LAquila-12,3Prodotti in
metallo-29,2 Pescara-7,5Prodotti chimici-40,6 Teramo-24,7Macch.
apparecchi meccanici -34,6
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- Pil (previsioni Prometeia) tassi di variazione su valori
concatenati in % 2009201020112012 Abruzzo-5,5-0,80,20,6
Italia-4,10,00,81,1 Nord Ovest-4,20,31,11,4 Nord Est-3,80,71,41,7
Centro-4,1-0,10,71,0 Mezzogiorno-4,8-0,80,00,4
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- La Cassa integrazione guadagni in crescita Aggiornamento
accordi sottoscritti al 31/05/09 Domanda potenziale aggiuntiva
impreselavoratoriimpreselavoratori Abruzzo1.0495.0569814.661
Lombardia2.60620.3471.78716.319 Piemonte3.47619.685695.293
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- 1 Area critica: crisi del distretto industriale Peso sul totale
regionale nel Tessile-abbigliamento di Teramo
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- Si sta realizzando un sistema simile a quello di Prato
Andamento IMPORT EXPORT Provincia Teramo Vs Cina (2000-2008)
(Valori in euro)
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- 2 Area critica Il capitalismo relazionale ha preso il
sopravvento sulcapitalismo di prossimit Si sono cos consumate due
fratture: 1)allontanamento della classe politica dai fatti
economici e dalla tensione ideale verso il tema dello sviluppo;
2)il sistema politico manifesta una sostanziale difficolt a dare
risposte concrete ai processi di trasformazione mediante adeguate
politiche economiche e territoriali; 3)Asimmetria tra ciclo
elettorale e ciclo economico
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- Occupazione senza crescita (tassi di variazione in %) 3 Area
critica - Produttivit
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- Andamento del mercato del lavoro
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- Necessit di invertire il ciclo negativo Passa attraverso tre
momenti: A) ripresa economica (essendo uneconomia aperta, deve
ripartire la domanda mondiale) B) credito C) fisco
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- Tassi di crescita degli impieghi bancari. Dati in % Ruolo del
credito
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- Le imprese avvertono: * difficolt di accesso ai finanziamenti a
medio-lungo termine (tensione sul mercato interbancario sugli
andamenti dei depositi); * fenomeni di razionamento del credito
soprattutto per le microimprese e per alcuni settori (tessile,
calzaturiero, edile, immobiliare) considerati ad elevata
rischiosit; * allungamento dei tempi di istruttoria per lerogazione
del credito; * richieste di maggiori garanzie da parte dei consorzi
fidi; * maggiore selettivit nella concessione del credito; *
aumento dei tassi di interesse e delle spese di gestione Il
rapporto banca-impresa (1/3)
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- A ci si aggiunge un aumento dellindebitamento finanziario a
causa: del peggioramento della redditivit operativa delle imprese,
della diminuzione della capacit di autofinanziamento; dei ritardi
di pagamento da parte delle strutture pubbliche che per alcuni
settori (farmaceutica e servizi innovativi) raggiungono in media i
300 giorni (oltre i 180 e dal 2012 90 giorni) stabiliti da Basilea
2 per i crediti considerati default Il rapporto banca-impresa
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- Il sistema bancario svolge una funzione ponte. Deve rimanere
vicino alle imprese e non abbandonarle perch: sono in una fase di
transizione; hanno bisogno di investimenti per creare qualit,
marchi, innovare prodotti, organizzare e ristrutturare la
produzione, fare marketing; il sistema bancocentrico (banca unico
canale di finanziamento) Il rapporto banca-impresa
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- Contenimento del debito pubblico (sanit) dati di competenza
2002-2007 Spese sanit Addiz. irpef IrapSpese correnti Spese
effettive Entrate effettive Abruzzo17%87%17,1%11,3%5,3%0,8%
Italia6,8%23%9,9%7,5%5,2%3,9% Aspetti del fisco regionale
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- Strategie di sviluppo regionale Lo sviluppo hardware: comprende
i fattori che accompagnano le tradizionali politiche dello
sviluppo, come la dotazione di infrastrutture di base e quelle per
la crescita del capitale umano Lo sviluppo software: include il
miglioramento della competitivit delle imprese locali, lattrattivit
degli investimenti, linnalzamento del capitale umano e delle
competenze professionali Lo sviluppo orgware: comprende strategie
incentrate sulla capacit delle istituzioni di disegnare,
implementare e monitorare lintero processo dello sviluppo
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- Punti di forza del modello regionale Ruolo della grande impresa
Sistema manifatturiero (presenza di imprese medie di eccellenza che
hanno completato il processo di selezione in questi anni e stanno
sul mercato in termini di qualit e innovazione (campioni
regionali)) Distretti industriali
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- Occorre una stella polare per la ripresa dello sviluppo (1)
Individuare una strategia post-crisi e post-terremoto Occorre
uscire dal vago
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- Modello manifatturiero-terziario Valorizzazione del ruolo delle
piccole imprese Ruolo del territorio Occorre una stella polare per
la ripresa dello sviluppo (2)
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- Proposte di riforma per valorizzare il ruolo delle Pmi, a)
credito (capitalizzazione delle imprese) b) politiche per
linnovazione c) strumenti per la crescita dimensionale e
laggregazione (reti) d) strumenti per politiche di
internazionalizzazione e) semplificazione del raccordo tra governo
regionale e sistema di imprese
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- Ruolo del territorio Inteso non come entit passiva e senza
attori ma concepito come: spazio della prossimit (che favorisce
linterazione tra soggetti e la costruzione di legame sociale);
patrimonio (ossia come deposito di insediamento di risorse
culturali ed immateriali); progetto (che si costruisce in funzione
di unidea condivisa di sviluppo)
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- Conclusioni ancora vivo lo spirito di iniziativa in Abruzzo e
non poche imprese di piccole e medie dimensioni hanno compiuto
sforzi enormi per rispondere alla concorrenza asimmetrica Questo
dinamismo non sufficiente per assicurare lo sviluppo, se rimane
privo di coordinate di riferimento Occorre un progetto condiviso,
fare sistema Gli animal spirits degli imprenditori devono essere
trasmessi alla classe dirigente della politica La crescita
dellAbruzzo dipende anche dalla capacit di dar vita ad un
territorio guidato e orientato in modo consapevole ed in grado di
stimolare comportamenti virtuosi.
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- Alcune stime del terremoto
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- Area critica: LAquila e provincia Implosione demografica (alto
indice di invecchiamento) Implosione settoriale Modello di sviluppo
esogeno in fase di esaurimento al 72 posto della graduatoria
provinciale italiana (nel 1995 era la provincia pi ricca della
regione ora lultima) SEGNI DI UNECONOMIA GIA IN FORTE
RALLENTAMENTO
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- Evoluzione del pil pro capite 19952006 LAquila / Italia84,578,7
LAquila / UE1586,973,1 LAquila / UE2799,581,7 SEGNI DI UNECONOMIA
GIA IN FORTE RALLENTAMENTO
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- Occupati e Valore aggiunto Valore aggiunto (2000-2005) Occupati
(2000-2005) Occupati 1991/ 2001
totaleindustriaservizitotaleindustriaserviziTotale
LAquila-2,6-22,94,7-1,4-20,07,81,0 Abruzzo8,31,113,0-0,3-2,42,47,2
Fonte: Banca dItalia dati in %
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- Evoluzione del valore aggiunto (1995=100) 2006 LAquila138,6
Abruzzo144 Italia159 Mezzogiorno154
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- Shock economico del terremoto: quattro tipologie di costi
Diretti: per distruzione di capitale Indiretti: per la sospensione
del ciclo degli affari Indotti: per costi di stock e di flusso che
hanno un impatto aggregato sullintera economia Psicologici: perdita
di identit per alcune categorie di popolazione
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- Stime provvisorie dei danni subiti (circa 10 miliardi di euro)
Possono essere pari quasi il doppio del valore aggiunto della
provincia dellAquila e oltre il 40% circa del pil dellintero
Abruzzo. Danni alle unit immobiliari abitative Danni alle unit
produttive Riflessi negativi sui settori economici (interruzione
della produzione di beni e servizi) Infrastrutture
(fisiche-monumentistiche e sociali) Perdite di entrate per i comuni
colpiti
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- La ricostruzione Genera una forte domanda globale che a sua
volta determina investimenti e consumi aggiuntivi Effetti
moltiplicativi consistenti perch riguarda ledilizia, senza: a)
importazioni; b) spiazzamento. Moltiplicatore da 5 a 10 e quindi
possibilit di generare da 50 a 100 miliardi di euro aggiuntivi
Stanziamenti previsti dal Governo nel biennio 2009-2010 oltre un
miliardo di euro, pari a circa il 18% del pil aquilano.
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- Ruolo delle imprese locali per la ricostruzione Vi pu essere
uneconomia del terremoto se le imprese locali riescono a svolgere
un ruolo chiave Viceversa, una posizione marginale delle imprese
locali farebbero scattare gli effetti moltiplicativi della
ricostruzione in altre regioni in questo caso il Pil scatterebbe pi
a livello nazionale (stima Forte 0,75%, Boeri 1,5%) che
regionale
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- Altre condizioni necessarie per la ricostruzione Azione
condivisa (senza contrapposizioni tra maggioranza ed opposizione)
Snellezza burocratica (per evitare sfiducia e lacci e lacciuoli)
Trasparenza Ottimismo Efficienza operativa Sistema finanziario in
grado di accompagnare il processo