Raccolta Giornale di Lecco

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Alcuni miei articoli pubblicati sul Giornale di Lecco

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Giornale di Lecco - Lunedì 28 Aprile 2008 76 LECCOCITTÀ

DOTTOR

Federico AstaOGGIONOOGGIONO (Lecco)(Lecco)

Piazza della Chiesa, 1Tel. 349.2798787

E’ scientificamenteprovata l’esistenza diuna stretta correlazione

tra masticazione epostura. Il problemanasce dalla masticazione.Da tempo mi occupo dirisolvere problemi di varianatura che insorgonoda una MALOCCLUSIONEDENTALE come MALDI TESTA, LOMBALGIE,PUBALGIE, DOLORI AD UNGINOCCHIO, negli sportivi

soprattutto, ma anche nellagente comune. E’ appunto la malocclusionedentale il motivo per cui non si riesce atrovare sollievo dalle infiltrazioni piuttostoche dagli antinfiammatori o dai massaggi.Il fisioterapista è sì indispensabile per

eliminare le contrazioni muscolari, ma soloCORREGGENDO L’OCCLUSIONE DENTALE iltuo fisico sarà perfettamente equilibrato ebilanciato.In ogni sforzo che facciamo stringiamo identi e trasferiamo al cervello, tramite irecettori della cavità orale, informazionicirca la nostra occlusione e quindi posizio-ne della mandibola e della testa nello spa-zio, attivando cosìmeccanismi com-plessi di equilibrio.Semplicemente ècome se fossimouna pila di piattiil cui obiettivo èdi rimanere inasse (POSIZIONEERETTA) per noncadere a terra.

Se la testa non è in asse per una posizionenon corretta della mandibola, i muscoli delcorpo sono costretti a contrarsi in manieraasimmetrica, favorendo l’insorgenza diinfiammazioni e di contrazioni dolorose.Solo con TEST MUSCOLARI (KINESIOLOGICI)SPECIFICI, che solo in pochi conosciamo, sipuò ridare al paziente un’occlusione dentaleOTTIMALE.Ciò permetterà di ottenere una posturaequilibrata e di eliminare l’insorgenza dicontrazioni muscolari dolorose.E’ necessaria una VISITA KINESIOLOGICA esenza toccare i denti, senza farmaci si puòrisolvere in tre giorni il problema.

Mal di testa, dolori alla cervicale ealla schiena nascono

per l’80% dei casida un’OCCLUSIONEDENTALE SCORRETTA!!!

Mal di testa, dolori alla cervicale ealla schiena nascono

per l’80% dei casida un’OCCLUSIONEDENTALE SCORRETTA!!!

RISULRISULTTAATTOO SICURO!SICURO!Risolviamo il prRisolviamo il problemaoblemain brin breevissimo tempo.vissimo tempo.

PPRREENNOOTTAA llaa ccoonnssuulleennttee LLaannccoommee ppeerruunn ccoonnssiigglliioo eedd uunn ttrruuccccoo GGRRAATTUUIITTOO!!

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CASA DEL PARRUCCHIERELECCO - Viale Dante, 9 (interno)

Tel. 0341.365159 manzonix@tiscali.it

LA GENTE DI LECCO SI RISCOPRE LEGHISTALA LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, LA SICUREZZA, LA DIFESA PROTEZIONISTICA DALLA GLOBALIZZAZIONE E IL FEDERALISMO FISCALE FANNO CENTRO

(grf) Lecco si riscopre leghista. Gli uo-mini e le donne della Provincia di Lecco

hanno dato la loro fiducia a Bossi. Unelettore su quattro in Provincia (25,3%dei consensi) e uno su cinque nel capo-

luogo (20,2% ) ha fatto una croce sulsimbolo del Carroccio la cui campagnaelettorale si è incentrata sui temi che la

caratterizzano da sempre: la lottaall’immigrazione clandestina, la sicu-

rezza, la difesa protezionistica dallaglobalizzazione e il federalismo fiscale.

Paesi che avevano scelto la sinistra oil centrosinistra alle ultime comunali,hanno optato per la Lega. E’ successoanche a Ballabio e a Oggiono. E non è

un caso visto che a Ballabio, dopo un’on-data di furti, la Lega ha promosso le

ronde notturne; e a Oggiono gli uominidel Carroccio hanno fatto guerra al sin-

daco che aveva concesso la sala consi-liare ai musulmani per celebrarvi il Ra-

madan.Entrando nel dettaglio, nei 17 Comuni

della Valsassina, la Lega è prima in 11 eha più del 40% in 5 centri (nella Pre-

mana del sindaco Pietro Caverio, can-didato al Senato, è stata votata da unelettore su due). Il Pdl si afferma nei

restanti centri (Cremeno, Moggio, Cas-sina, Barzio e Casargo). La Lega con-

quista pure Esino e la Valvarrone (esclu-so Vestreno lasciata al Partito Demo-

cratico), mentre sul lago la vittoria va alPopolo della Libertà (con esclusione diDervio del sindaco Gianmario Macchi,Sdi, e di Abbadia di Rocco Cardamone,

Pd, che hanno scelto Veltroni). Il Pd èprimo partito oltre che a Lecco città, do-

ve ha scavalcato Forza Italia, pure aValmadrera, Civate, Garlate, Olginate.

Nonostante il Comune sia in mano alcentrosinistra ha optato per BerlusconiMalgrate, seguita da Pescate e Oliveto.

La Valle San Martino va alla Lega,con esclusione di Calolzio: eletto sindaco

Paolo Arrigoni, i cittadini hanno poipreferito il Cavaliere al Senatur.

In pratica tutto l’Oggionese è del Pdl,mentre la Lega è prima a Cesana, Suel-

lo, Garbagnate, Castello e Colle.Il Meratese, infine, si divide tra Pd

(primo partito anche a Merate) e Pdl,con esclusione di Perego dove primeggia

la Lega.«Puntando molto sull’argomento sicurez-za e immigrazione, siamo riusciti a inter-cettare molti elettori vicini ad An, un po’

smarriti dalla decisione di Fini di conflui-re nel Pdl», spiega Paolo Zardoni, segre-

tario della Lega di Oggiono. «Ci ha votatoanche tanta gente di sinistra stanca delle

promesse mai mantenute dai suoi politici edisgustata dal Governo Prodi», commentail segretario provinciale della Lega, Ennio

Fumagalli, che ora non fa mistero di esserepronto a lanciare l’offensiva su Villa Lo-catelli. Agli alleati del Pdl ha già comu-

nicato che il candidato del centrodestra al-la Provincia sarà un leghista. «E vince-

remo».

IL CASO PREMANA

La roccaforte della Lega «che ci difende dalle tasse»(tgv) Lassù, tra le cime ancora

innevate, la Lega nord non hamai smesso di dominare la sce-na. Alle politiche del 13-14 apri-le, il partito del Senatur haportato a casa il 44% dei voti,facendo un notevole balzo inavanti rispetto alla scorsa tor-nata elettorale.

«La gente ha votato Lega perprotesta contro le troppe tasse -sostiene Ruggero Gianola - exsegretario della Lega di Pre-mana - Qui non abbiamo pro-blemi di sicurezza, ma il pro-blema vero sono le imposte.Non è giusto che ci portino via inostri soldi. E’ giusto aiutareanche le altre aree del paese, manon possono toglierci il fruttodel nostro lavoro. Qui la gente èin officina dal mattino alla serae qual è il risultato? Tasse sutasse...»

A sentire particolarmente ilproblema sono proprio i tantiartigiani del paese, noto in tuttoil mondo per le sue produzionitradizionali. I fratelli Giovannie Roberto Fazzini li incontria-mo al lavoro nel loro piccolostabilimento. «Perchè votiamoLega? Perchè siamo stanchi diquesta situazione. Paghiamo unsacco di tasse, ma continuiamoad avere strade inadeguate epochi soldi per il nostro Co-mune - spiega Giovanni - La

gente è davvero stufa: produ-ciamo molto e non abbiamo al-cun ritorno dal nostro lavoro. Ilfederalismo è l’unica soluzionepossibile: una parte dei nostrisoldi deve rimanere in casa no-stra!»

I premanesi respingono ogniaccusa di razzismo o di egoi-smo. «Dicono balle quando cidefiniscono razzisti - aggiungeRoberto - Chi è integrato bene elavora onestamente è ben ac-cetto nel nostro paese. Lo di-mostra l’integrazione di alcunistranieri che abitano qui datempo».

A far paura, semmai, è ilnuovo contesto economico co-me spiegano sempre i due ar-tigiani: «Hanno aperto le porte atutti e adesso non riusciamo piùa tenere la concorrenza di paesicome il Pakistan o la Cina. Ifatturati si sono ridotti e a com-plicare le cose hanno pure in-trodotto gli studi di settore. Co-me facciamo ad andare avanti?La Lega è l’unica che ci puòdifendere... A noi non impor-tano le ideologie e gli operaistessi le hanno abbandonate.Vogliamo vedere i fatti, siamostanchi delle parole!».

BALLABIO, COMUNE GUIDATO DAL CENTROSINISTRA, SCEGLIE BOSSI

«Hanno vinto le ronde padane che hanno dato sicurezza»(tgv) Il successo della Lega ha toccato

anche quei paesi dove il Comune è inmano ad amministrazioni di centro si-nistra. E proprio per questo è statoabbastanza sorprendente il 30% otte-nuto dalle camicie verdi a Ballabio,contro il 16% ottenuto nel 2006.

Andrea Pagetti è il responsabiledella Lega nord del paese alle portedella Valsassina. Ed è stato lui uno deifautori della decisione di dare avvio alservizio di ronde notturne dopo nu-merosi episodi di vandalismo e furtinella zona. «La gente ha capito che laLega sta dalla parte dei cittadini, so-prattutto in tema di sicurezza. Noi ab-biamo organizzato le ronde per daremaggiore sicurezza e questo ha tran-quillizzato i residenti». Pagetti entrapiù nel dettaglio del risultato delle po-litiche: «Da dove sono arrivati i voti inpiù per la Lega? In gran parte dal centro

sinistra, perchè c’è davvero tanta gentedelusa dal governo Prodi».

Il merito più grande lo attribuisceancora una volta al leader, UmbertoBossi: «E’ lui il nostro autentico tra-scinatore».

La Lega a Ballabio può contare suuna agguerrita componente femmini-le, guidata da Alessandra Consonni,presidente delle donne padane. «Siamoprimi anche qui a Ballabio, con buonapace della sedicente maggioranza ar-cobaleno di Luca Goretti e degli stessialleati del Pdl, secondi nella compe-tizione elettorale - spiega la Consonni -Il voto padano è largamente maggio-ritario in Valsassina, dove sono piùdiffusi la cultura, l’identità e i valoridella nostra gente. Nelle zone dove fa-tica la penetrazione dei disvalori delmondialismo e della globalizzazione,resta alto il senso di appartenenza a

una comunità unita e solidale, legatada vero altruismo, che non è indiscri-minato e farisaico buonismo ma de-dizione alle cose che contano: la tra-dizione, la nostra terra, la famiglia».

Il sindaco di Ballabio, Luca Goretti,appartenente a una lista civica che facapo al centrosinistra, tenta di mini-mizzare la sconfitta. «Non è cambiatopoi molto rispetto agli anni scorsi -spiega - La Lega è cresciuta, ma si trattadi un risultato in linea con l’andamentoavuto in tutto il nord Italia».

Il vice sindaco Luigi Pontiggia ag-giunge: «La Lega ha avuto risultatosimile alle politiche del ‘96 e quindi nonc’è molto da sorprendersi. Le ronde?Molto probabilmente hanno influitosul risultato, perchè fanno parte di untema, la sicurezza, del quale si discutemolto in questo periodo, anche se ionon sono mai stato d’accordo».

LEGA

Il leghistaRuggero Gia-nola e gli ar-

tigiani di Pre-mana Roberto

e GiovanniFazzini, ancheloro sostenito-

ri del partito

Il sindaco Caverio: «Il nostro territorio ha bisognodi essere rappresentato e la gente riconosce i nostri sforzi»

«»

PIETRO CAVERIO:

La gente delle nostre valli si senterappresentata da noi.Abbiamo tradizioni da valorizzare e gliartigiani fanno di tutto per continuarle.La Lega è accanto a loro

LA LEGA TRIONFA SUL CENTRO SINISTRA

Alessandra Consonni e Andrea Pagetti, militanti della Lega nord di Ballabio, e il sindaco del paese valsassinese, Luca Goretti

OGGIONO: RADDOPPIATI I CONSENSI

Il Carroccio festeggia la vittoria e adesso punta alla conquista del Comune(rgb) Ventiquattro oggionesi

su cento hanno scelto Lega Nordalle ultime politiche. L’undiciper cento in più rispetto a dueanni fa. La sezione del paese nonpuò che esprimere grande gioiaper un risultato persino piùgrande delle aspettative.

«Abbiamo lavorato molto ne-gli ultimi anni e abbiamo rac-colto il frutto del nostro impegno- spiega Paolo Zardoni, da treanni segretario di zona - In cam-pagna elettorale abbiamo avver-tito la sensazione che molti elet-tori avrebbero scelto noi. Hannoapprezzato il nostro impegno, lanostra costante presenza sul ter-ritorio, il bel lavoro che i con-siglieri comunali svolgono ognigiorno oltre alla coerenza, veropunto di forza di questo movi-mento. In più, puntando moltosull’argomento sicurezza e im-migrazione, siamo riusciti a in-tercettare molti elettori vicini adAlleanza Nazionale, un po’

smarriti dalla decisione di Gian-franco Fini di confluire nelPdl».

A Oggiono la Lega si fa spessosentire. Come quando, nei mesiscorsi, il sindaco Pietro Riva(Pd) aveva concesso ai musul-mani l’utilizzo della sala consi-liare per recitare le loro preghie-re. Tante proteste, una fiaccolatae la sensazione, confermata conl’ultimo voto, che gli oggionesistessero con il Carroccio. «I no-stri concittadini in quell’occa-sione erano rimasti basiti daltentativo del sindaco di far pas-sare sotto silenzio la concessionedell’aula consiliare. Un atteggia-mento non corretto a prescin-dere. Anche in quel caso noi era-vamo lì a dare voce a chi nonriteneva opportuno o correttotutto questo».

A Oggiono il Carroccio ha ot-tenuto anche un altro miracolo,oltre al rilevante successo elet-torale: è riuscita nell’impresa di

riavvicinare i giovani alla po-litica. «Il 50% dei militanti e so-stenitori della Lega oggionese hameno di 25 anni, come dimostrail fatto che percentualmente ab-biamo preso più voti alla Ca-mera che al Senato, dove questinon hanno diritto di voto - spiegail segretario - Da qualche annoabbiamo fondato il gruppo gio-vani e sono sempre più i ragazziche decidono di impegnarsi inprima persona per costruire, in-sieme a noi, il loro futuro».

Forte del successo delle urne,il Carroccio oggionese si prepa-ra a conquistare il municipio,magari a capo di una lista dicentrodestra. «Quattro anni fasiamo arrivati secondi e il Polo ègiunto terzo. Per le prossime am-ministrative desideriamo forte-mente stringere un’alleanza conil Popolo della Libertà, ma a unasola condizione: il candidato allacarica di sindaco deve essere unleghista doc».

DALLA FIACCOLATA CONTRO LA MOSCHEA AL TRIONFO ELETTORALE

Due immagini che ritraggono il gruppo della Lega Nord di Oggiono. A sinistra un momento della fiaccolata dell’ottobre scorso contro la decisione del sindacoPietro Riva (Pd) di concedere la sala consiliare ai musulmani per le loro preghiere. A destra alcuni militanti durante la raccolta delle firme

(tgv) E’ orgoglioso del risul-tato ottenuto nel suo paese ilsindaco di Premana, Pietro Ca-verio.

«Siamo soddisfatti di comesono andate le elezioni - esor-disce - E’ la prova che a Pre-mana la Lega continua ad averegrande seguito».

Il primo cittadino prova adanalizzare le motivazioni di unsuccesso che ha comunque se-

gnato un ulteriore passo avantiper le camicie verdi lecchesi: «Ilnostro territorio ha bisogno dipiù rappresentatività. Voglia-mo essere considerati al pari dialtre realtà e la Lega è l’unicomovimento che offre queste ga-ranzie».

E continua: «Abbiamo le no-stre tradizioni e vogliamo bat-terci per difenderle e valoriz-zarle. E lo stesso vale anche per

gli artigiani che lavorano qui.Fanno enormi sacrifici per con-tinuare a lavorare, nonostantele difficoltà economiche e laconcorrenza».

Da amministratore in carica,Caverio conferma il suo impe-gno: «Cerchiamo in ogni mododi soddisfare i bisogni della gen-te e la popolazione riconosce anoi della Lega questo nostrogrande sforzo».

IL CASO

Nelle fabbriche si votaLega ma... non si dice

(rgb) La Lega come la Dc di una volta: si vota manon si dice, almeno tra gli operai. Il successo elet-torale del Carroccio ha portato gli analisti a con-siderare l’ipotesi che le tute blu avessero saltato ilfosso spostando la propria preferenza dalla sinistra alpartito di Bossi. Eppure, fuori dai cancelli delleaziende, non tira aria di vittoria: «Si può condividerealcune delle idee della Lega Nord, ma si trattacomunque di un voto a Berlusconi - spiega Paolo,operaio alla Leuci - Non credo che gli operai possanoavere fiducia in un imprenditore come lui».

Per chi ha votato il mondo operaio? Non perFausto Bertinotti, visto il flop dell’Arcobaleno.«Alcuni colleghi hanno dato di nuovo fiducia aRifondazione ma la maggior parte di noi ha sceltoVeltroni - racconta Giovanna fuori dai cancelli dallaFile - Non che ci piacesse molto ma votando lasinistra si dava una mano a Berlusconi!».

Insomma, gli operai lecchesi, ufficialmente, nonhanno cambiato idea. Piuttosto hanno disertato leurne in segno di protesta contro «La casta» e l’im-mobilismo: «Questa volta non ho votato - spiega conrabbia Alfredo, che abbiamo incontrato primadell’inizio del suo turno alla Leuci - Sono davverostufo di questi politici. Destra e sinistra sono uguali.E, in qualsiasi caso, siamo noi a non arrivare alla finedel mese e non certo i parlamentari con i loroimmeritati stipendi».

CALOLZIO n Emilia Hoffer è una leghista storica. Racconta dalle riunioni nel sottoscala alla vittoria locale e nazionale

«No all’indulto, sì al federalismo. Ci hanno votato prima che fosse troppo tardi»(rgb) «Non abbiamo votato

l’indulto e vogliamo il fede-ralismo. Gli italiani hannocapito che questa era l’ultimaoccasione per il nostro paese.E ci hanno votato in massa».

Emilia Hoffer, ex com-merciante residente a Lecco,assessore a Calolzio e storicamilitante del Carroccio, spie-ga così le ragioni del successoelettorale ottenuto a livellonazionale e locale. «Nei seggi,si respirava un’aria di gran-de fiducia nei confronti dellaLega e, più in generale, delcentrodestra. Per questo miaspettavo un risultato cosìpositivo. La gente ha paura diandare in giro la sera e la

Lega è l’unico partito ad averdetto no allo svuotamentodelle carceri oltre ad averconfezionato, qualche annofa, una legge, la Bossi-Fini,severa sull’immigrazione».

Anche la «questione set-tentrionale» e il federalismohanno portato voti al Carroc-cio: «All’interno di un con-dominio ci sono tante fami-glie. Ognuna differente perstoria, modo di vivere e por-tafoglio. Ognuna ha il dirittodi scegliere come investire ipropri soldi mentre tutti in-sieme si pagano le spese con-dominiali. Il federalismo èquesto: è giusto aiutare chiha più bisogno, ma non è nor-

male che l’amministratoredel condominio pretenda diavere in mano tutti i soldidelle famiglie e decida da soloil da farsi. Come può Romaconoscere lo stato delle no-stre strade, i nostri problemi?L’autonomia è un diritto dichi lavora e produce reddito,è una vocazione naturaledell’uomo».

Lamenta: «Da sempre ilmondo dei media ci massacrasenza motivo. Purtroppo ilnostro movimento è costrettoa combattere anche controgiornali e tv, che ci dipingonocome rozzi, buzzurri e ma-leducati quando invece non ècosì. Ricordo lo stupore deimodenesi quando organiz-zammo un corteo nella lorocittà. Rimasero choccati nelvedere che, a differenza diquanto dicevano i media, nonspaccavamo le vetrine... Nel1991 ho regalato a mio figliol’unico televisore che avevo

perché disgustata dai servizidella Rai sui nostri congressie raduni». Racconta di quan-do, nei primi Anni Ottanta,andava ai primi incontri del-la Lega al Centro sociale diGermanedo e poi al ristoran-te Larius. «Ma eravamo visticome i carbonari nel Risor-gimento: facevamo paura,c’era sempre la polizia e cosìla signora Wanda ci chiese dinon tornare. Al primo comi-zio di Umberto Bossi, la Di-gos schedava chi era presen-te. Per fortuna Attilio Pe-rego di Maggianico era ami-co di un imprenditore di Ca-lolzio che ci prestò il suo sot-toscala. Poi Ivana Arosio citrovò una sede a Mandello».

Quindi il rientro a Lecco inlungo Lario Cadorna, vicinoall’hotel Giordano, e nella se-de attuale di piazza Affari.«Ho vissuto tutto in primapersona. E adesso posso esul-tare».

Emilia Hoffer,ex commer-ciante, resi-dente a Leccoe assessore aCalolzio, èuna militantestorica delCarroccio. Hapreso la tes-sera nel 1988

« »EMILIA HOFFER:

La gente ha paura di andare in giro la sera e laLega è l’unico partito ad aver detto no all’indulto eallo svuotamento delle carceri italiane

Pd PdlLegaNord

13-14 APRILE: LA NUOVA MAPPA DEL POTEREPDL LEGA PD

ABBADIA 28.35 25.79 29.78AIRUNO 33.41 25.83 23.62ANNONE BRIANZA 26.37 26.10 32.00BALLABIO 28.60 30.71 25.16BARZAGO 32.39 27.67 23.13BARZANO’ 31.91 28.08 23.64BARZIO 33.48 32.81 19.80BELLANO 31.91 28.15 24.40BOSISIO PARINI 29.76 29.01 26.88BRIVIO 32.30 25.44 26.57BULCIAGO 31.57 25.97 28.00CALCO 31.50 24.98 28.42CALOLZIO 28.14 27.19 26.55CARENNO 27.78 30.56 28.29CASARGO 29.14 27.70 26.26CASATENOVO 32.42 23.28 28.68CASSAGO BRIANZA 32.69 24.76 26.89CASSINA VALSASS. 43.73 30.89 14.07CASTELLO BRIANZA 27.22 35.33 20.40CERNUSCO LOMBAR. 29.30 18.42 34.38CESANA BRIANZA 25.61 36.16 21.99CIVATE 28.42 20.15 36.06COLICO 33.44 29.94 22.25COLLE BRIANZA 33.63 33.98 19.54CORTENOVA 29.83 39.44 17.06COSTA MASNAGA 31.30 28.24 26.19CRANDOLA VALS. 32.56 32.56 23.84CREMELLA 29.73 29.31 27.70CREMENO 37.74 30.90 17.79DERVIO 29.14 28.38 26.23DOLZAGO 26.80 29.35 26.73DORIO 27.02 27.82 31.45ELLO 31.15 29.17 20.77ERVE 25.39 37.01 19.69ESINO L. 36.38 39.18 11.94GALBIATE 27.02 25.10 30.01GARBAGNATE M. 26.95 31.80 24.27GARLATE 30.07 24.95 30.73IMBERSAGO 28.52 21.98 34.48INTROBIO 31.81 34.18 19.51INTROZZO 17.24 35.63 20.69LECCO 30.76 20.18 31.87LIERNA 35.03 29.43 22.22LOMAGNA 29.24 20.33 32.01MALGRATE 35.10 17.20 32.41

PDL LEGA PD

MANDELLO 28.29 27.42 26.76MARGNO 28.24 41.96 15.29MERATE 30.44 21.55 31.29MISSAGLIA 31.53 24.49 28.68MOGGIO 40.22 30.58 14.05MOLTENO 31.89 28.45 23.72MONTE MARENZO 27.17 29.06 27.64MONTEVECCHIA 27.43 28.70 30.76MONTICELLO B. 33.80 26.35 24.90MORTERONE 24.14 37.93 27.59NIBIONNO 32.65 29.67 23.52OGGIONO 29.89 24.33 29.00OLGIATE MOLGORA 30.40 22.10 29.68OLGINATE 29.96 23.33 30.75OLIVETO LARIO 37.83 27.23 22.29OSNAGO 28.00 20,16 33,51PADERNO 28,44 19,91 34,48PAGNONA 17,10 39,78 27,14PARLASCO 36,70 41,28 11,93PASTURO 31,89 40,47 16,52PEREGO 26,77 30,56 25,83PERLEDO 39,12 23,54 21,42PESCATE 33,46 27,29 25,09PREMANA 25,72 44,50 16,56PRIMALUNA 29,53 40,41 17,50ROBBIATE 30,01 20,64 31,71ROGENO 32,10 27,68 25,08ROVAGNATE 29,61 25,19 29,83SANTA MARIA HOE’ 31,29 30,03 23,41SIRONE 32,25 27,60 26,39SIRTORI 34.06 31.83 18.36SUEGLIO 22.12 43.27 13.46SUELLO 22.66 35.15 26.09TACENO 34.12 42.14 12.17TORRE DE’ BUSI 28.63 36.62 19.82TREMENICO 29.45 18.49 32.19VALGREGHENTINO 29.92 27.89 26.25VALMADRERA 27.48 21.27 34.59VARENNA 31.92 29.37 24.45VENDROGNO 32.21 31.25 17.31VERCURAGO 28.62 22.84 30.91VERDERIO INF. 31.55 20.32 32.38VERDERIO SUP. 30.95 20.93 34.4VESTRENO 33.88 36.07 18.58VIGANO’ 29.41 23.95 34.70

Servizi di Franca Gerosa, GabrieleRusso e Giovanni Tagliaferri

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Giornale di Lecco - Lunedì 16 Giugno 2008 3LECCOCITTÀ

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LE INTERVISTE n In fabbrica con i manifestanti

Lavoratori disperati: «Calpestata la nostra dignità»

Economia E’ tutti contro tutti: i lavoratori attaccano Confindustria che attacca i sindacati

Riello, fabbrica occupataGesto estremo dopo l’ennesimo no dell’azienda alle proposte del sindacato

(rgb) Non c’è più tempoper sperare. Dopo il nulla difatto emerso dagli incontrial Ministero, martedì, e inRegione, giovedì, il futurodei 144 dipendenti di Rielloappare compromesso. Fal-lita la trattativa i lavoratorihanno occupato gli stabi-limenti di via Risorgimen-to. Un gesto estremo che hapochi precedenti nella sto-ria della nostra città.

Ora è tutti contro tutti. Ilicenziati, che dal 3 giugnosono in cassa integrazione,attaccano i vertici di Riello,colpevoli «di aver mentito enon aver avuto il coraggiodi metterci la faccia» e Con-findustria, «trasformata inun ufficio di collocamento».L’azienda, dal canto suo,critica aspramente i sinda-cati, colpevoli «di aver ri-gettato ogni possibilità diaccordo». L’Unione Indu-striali non risparmia cri-tiche, per voce di LorenzoRiva, consigliere per le Re-lazioni Industriali, ad «al-cune figure istituzionalischieratesi apertamente». Iparlamentari del Pd Anto-nio Rusconi e Lucia Co-durelli hanno infatti dif-fuso una nota congiunta daitoni forti: «Stiamo con i la-voratori dopo aver consta-tato la chiusura totale daparte dell’azienda».

Riello, intanto, ha spie-gato i motivi che hanno por-tato alla chiusura: «La scel-ta è indispensabile per as-sicurare la continuità e losviluppo dell’azienda e nonpuò essere rimandata al fi-ne di garantire il prosieguodelle attività che a Leccovedono coinvolte più di 200persone». Però proprio sulfronte impiegati, che da ve-nerdì sono in sciopero, siprospetta una nuova bat-taglia, come spiega Giaco-mo Arrigoni della Uil: «Ab-biamo paura di un “effettodomino” che vada a colpireanche loro. Quando abbia-mo chiesto all’azienda dimettere nero su bianco chenei prossimi 5 anni noncambierà la struttura im-piegatizia, non lo ha fatto».

Oggi, lunedì, si terrà unnuovo incontro in Provin-cia e mercoledì i lavoratoriterranno un’assemblea perdecidere se proseguire losciopero degli impiegati el’occupazione da parte deilicenziati.

Gabriele Russo

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L’evento Invitati anche l’onorevole Casero, Paolo Zegna e Giuseppe Castelli

Luttwak ospite di ConfindustriaL’economista statunitense sarà protagonista dell’assemblea del 26 giugno

L’economista Edward Luttwak e Paolo Zegna, ospiti di Confindustria

(rgb) Come il mondo vedele nostre imprese e, più ingenerale, il nostro paese.

Il 26 giugno Confindustriaospiterà un’assemblea pub-blica alla quale prenderan-no parte quattro illustri per-sonaggi dell’economia mon-diale: Edward Luttwag,economista e politologo sta-tunitense e consulente delDipartimento di Stato ame-ricano, Paolo Zegna, vice-presidente per l’Internazio-nalizzazione di Confindu-stria e presidente del gruppoZegna, Giuseppe Castelli,vicepresidente esecutivo diPerfetti Van Melle e LuigiCasero, sottosegretario alMinistero dell’Economia edelle Finanze. Relatori chesaranno moderati dal gior-nalista Federico Rampini.

«L’obiettivo dell’assem-blea - spiegano i verticidell’associazione di via Ca-prera - è mettere a fuocoattraverso una tavola roton-da i punti di forza e di de-bolezza del modello italiano,visti da chi ha una vastaesperienza del mondo. Inol-tre declineremo concreta-mente le differenze con glialtri Paesi, quelle differenzeche si traducono poi in unaminore crescita di Pil. Dirilevo gi ospiti individuati,che consentiranno di affron-tare il tema da una doppiaprospettiva: sia dal punto divista macroeconomico, of-frendo scenari internazio-nali, sia dal punto di vistamicroeconomico, proponen-do testimonianze aziendali econcreti casi aziendali».

INCONTRO IN REGIONEAnche il Pirellone scende in campoper salvare Leuci e i suoi lavoratori

VENERDI’ 27 GIUGNOSi vince solo con il gioco di squadra:lo skipper Paul Cayard ospite dell’Api

(rgb) Paul Cayard, in-dimenticato skipper delmitico «Mo-ro» di Vene-zia, sarà incittà il pros-simo 27 giu-gno per con-v i n c e r e igiovani im-prenditorid e l l ’ A p i ,Associazio-ne piccole emedie indu-s t r i e ,dell’impor-tanza del la-v o r o d isquadra perarrivare alsuccesso.

All’evento partecipe-ranno anche altri duegrandi protagonisti delmondo della vela: Nicola

Celon, tayler di Alinghi,e Nicola Parolini, pro-

gettista del-l a p a r t eidrodinami-ca dello sca-fo del teamsvizzero.

La primap a r t edell ’incon-tro con Ca-yard sarà ri-servata aig i o v a n id e l l ’ A p imentre, dal-le 21.15, tut-ta la città èi n v i t a t ap r e s s o l aCanottieri

per incontrare lo skipperche ha scritto la storiadella vela in Italia e nelmondo.

Paul Cayard, skipper del «Moro»

(rgb) Tra le nuvole si in-travede uno spiraglio disole per Leuci e per i suoi40 dipendenti che, da lu-nedì scorso, sono di nuovoin cassa integrazione.L’azienda e il sindacato,per la prima volta dopodue anni di scontri, sono insintonia: la conversione diparte della produzione per-metterà alla storica azien-da lecchese di produrrelampade alogene salvandocosì tanti posti di lavoro.

Ma la strada è ancoralunga e l’investimento ri-chiesto è piuttosto impor-tante, soprattutto perun’azienda che non sta vi-vendo un buon momento.Italo Bruseghini, vice-presidente della Provinciadi Lecco con delega al La-voro, ha chiesto alla Re-gione un’audizione: «In-

contreremo nei prossimigiorni il presidente Ro-berto Formigoni per in-formarlo dei progressi fat-ti e di quelli che ci atten-dono - spiega - Ovviamenteapprofitteremo dell’incon-tro al Pirellone per spie-gare il difficile momentoche vive l’economia lec-chese. Credo infatti siafondamentale, prima dipresentare un “progettoper Lecco”, informare laRegione di tutte le diffi-coltà con cui convivono lenostre realtà economi-che».

L’alogena potrebbe sal-vare Leuci nel medio pe-riodo. I lavoratori, però, at-tendono con ansia l’incon-tro previsto a luglio ri-guardo il budget da pro-durre nel secondo seme-stre dell’anno.

(rgb) «In 25 giorni Riello ha can-cellato 50 anni di storia dell’economialecchese. E’ una vergogna».

Venerdì mattina i lavoratori hannodeciso quasi all’unanimità (4 contrarie 14 astenuti su un totale di 330 di-pendenti) di occupare gli stabilimentidi via Risorgimento. In fabbrica gior-no e notte, lontani dalle famiglie, contutti i disagi che ciò comporta, pergridare tutta la rabbia e la dispera-zione di chi in poco più di tre settimanesi è visto crollare il mondo addosso.

Nella notte di venerdì abbiamo in-contrato i manifestanti per capire dal-le parole dei protagonisti il perché diuna decisione estrema come l’occu-pazione.

«L’azienda non solo calpesta i nostridiritti, ma prende a calci la nostradignità - raccontano con la voce rottadall’emozione - In questi 20 anni ab-biamo lavorato duramente portando aRiello profitti e soddisfazioni. Abbia-mo fatto partire Morbegno e lo sta-bilimento polacco; e adesso pensano didarci un calcio e mandarci via come senon ci fosse una storia, come fossimobanale merce inutile. Riello ha un de-bito con questo territorio e non puòfare finta di nulla». Sono in tutto diecii lavoratori che hanno trascorso lanotte di venerdì nei capannoni che pertrent’anni hanno ospitato la BerettaCaldaie. «Abbiamo organizzato i turnie non lasceremo lo stabilimento nep-pure per un secondo - spiegano - L’oc-cupazione andrà avanti a oltranza, si-curamente fino a mercoledì quando cisarà una nuova assemblea. Conoscia-mo le possibili conseguenze a cui an-diamo incontro e troviamo vergognosoil fatto che in questo momento noirischiamo una denuncia mentre il si-gnor Riello può smettere di fare l’im-prenditore senza che nessuno gli dicanulla. La legge è sbagliata, i lavoratorinon contano più nulla».

Tra i dipendenti si respira scon-forto. Sul banco degli imputati i verticidi Riello: «A gennaio si è tenuta, comesempre, la riunione sul budget. Eranopreviste 52mila caldaie, un numerosufficiente per garantire il lavoro pertutto il 2008 tanto è vero che abbiamopianificato ferie e flessibilità positiva.Poi succede qualcosa, non sappiamocosa, e si ripresentano per chiudere laproduzione. Di fronte a questo modo difare, a questa arroganza, non possiamostare a guardare».

Anche Confindustria non viene ri-sparmiata: «Ormai è diventata un uf-ficio di collocamento! Non si rendeconto che il suo ruolo principale non è

trovare un posto ai licenziati bensìimpedire che le aziende scappino daLecco, soprattutto per andare all’este-ro. Invece da diverso tempo si sottrae aquesto compito accettando senza pro-ferire verbo i comodi degli impren-ditori».

Armati di brande, televisore, unmazzo di carte e qualche birra, i la-voratori si sono organizzati per la not-te in fabbrica. «L’economia lecchese,negli ultimi anni, ha vissuto momentidrammatici - continuano a raccontare- Ma nessuna azienda era mai scappata

come Riello. Non si lasciano a casa 144persone in tre settimane. E’ assurdoche l’azienda non abbia neppure vo-luto ascoltare le proposte dei sinda-calisti. Proposte dolorose per i lavo-ratori, ma necessarie per salvare qual-che posto di lavoro e, al tempo stesso,consentire a Riello di riorganizzarsi».

Tra i lavoratori, ai quali ha fattovisita nella notte di venerdì anchel’onorevole Lucia Codurelli (Pd), sidiscute dei possibili motivi che hannospinto Riello, da un giorno all’altro, achiudere lo stabilimento di via Risor-

gimento. «Si rincorrono tante voci e c’èchi parla con insistenza di fortissimidebiti. Ma finché l’azienda si nascondedietro ai mercenari il cui unico obiet-tivo è chiudere la produzione, non pos-siamo conoscere le vere ragioni».

La decisione di Riello di non «met-terci la faccia» ha irritato molto i la-voratori. Tanto che giovedì alcuni diloro si sono presentati all’ingresso delPirellone e hanno atteso sotto il di-luvio, l’uscita dal palazzo regionale deivertici dell’azienda. «Volevamo guar-dare in faccia chi ha deciso di darci un

calcio e buttarci in mezzo a una strada- raccontano - Desideravamo far ve-dere a questi sfascia famiglie, pagatisolo per farci fuori, che siamo persone,non oggetti».

Nonostante gli slogan a effetto e unlancio di monetine, l’azienda non havoluto fare nessun passo indietro. Ladecisione è presa e le speranze si ri-ducono ogni minuto di più. Neppurel’aver guardato negli occhi i lavoratoridisperati e costretti a convivere con lapaura del futuro sembra aver convin-cere Riello a tornare sui suoi passi.

I lavoratori di Riello hanno occupato gli stabilimenti di via Risorgimento per protestare contro i 144 licenziamenti

Gabriele
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Giornale di Lecco - Lunedì 19 Maggio 2008 3LECCOCITTÀ

PESCATE (Lecco)Via Roma

Tel. 0341.1885005

LE REGOLE SCUOLA PER SCUOLAsi può fumare non si può tutti più di 18 anni più di 16 anni in cortile

Liceo Scientifico Grassi x x x

Lieco Classico Manzoni x x x

Liceo Artistico Medardo Rosso x x x

Istituto Bertacchi x x x

Istituto Maria Ausiliatrice x

Istituto Bovara x x x

Istituto Badoni x x x

Istituto Parini x x x

Istituto Fiocchi x x x

Casa degli Angeli x

Istituto Volta x x x

Collegio Volta x x x

INCHIESTA NEGLI ISTITUTI SUPERIORI DELLA CITTA’

NELLESCUOLESILOTTACONTROILFUMOMAIDOCENTIDANNOILCATTIVOESEMPIO

SI’

Da sinistra ipresidi Euge-nio Ripamonti(Grassi), Car-lo Ripamonti

(Bovara) eRoberto Pe-

verelli (Bado-ni)

EUGENIO RIPAMONTI:

«Un terzo degli studenti, tra cui tanti tra i 14 e i 16 anni, all’intervallosi riversa in cortile. Fosse per me proibirei di fumare, ma fino a che i primia dare il cattivo esempio sono i docenti...»

(rgb) «Fumare fa male an-che all’aperto». Sono sem-pre di più gli studenti delliceo scientifico Grassi ri-presi dal preside EugenioRipamonti. La maggiorparte delle scuole lecchesiconsente infatti agli stu-denti di fumare ma tenta discoraggiare il fenomeno.

«Vorrei che la scuola fos-se libera dal fumo - affermail dirigente dell’istituto dilargo Montenero - Sonotanti gli alunni che, all’in-tervallo, si riversano incortile per fumare. A oc-chio e croce direi un terzodel totale. Ciò che preoc-cupa è che ci sono tantiragazzi e ragazze del bien-nio, quindi giovanissimitra i 14 e i 16 anni. E’necessario insegnare lorola cultura del non fumoanche perchè la sigarettarischia di essere preludioad altro. Fosse per me proi-birei di fumare non appenavarcati i cancelli, ma fino ache i primi a dare il cattivoesempio sono i docenti...»

Sta studiando una solu-zione il dirigente del Bo-vara Carlo Ripamonti:«Odio il fumo e sono dav-vero troppi gli studenti chehanno questo terribile vi-zio. Almeno il 60%, di cuimoltissime ragazze. Vorreitrovare una soluzione perimpedire ai minorenni difumare. Ci sto riflettendocon l’aiuto dei rappresen-tanti di classe che, tutta-

via, non sembrano moltointeressati. Non posso im-pedire ai maggiorenni difare ciò che vogliono, ma achi non ha ancora com-piuto 18 anni presto lo vie-teremo». Come già succedeal Bertacchi e al Fiocchi.

In tutte le scuole lecchesiviene affrontato il proble-ma fumo e gli studenti par-tecipano ogni anno a ini-ziative di sensibilizzazioneorganizzate dall’Asl. Manon sembrano cogliere iproblemi che il tabacco po-trà causare a lungo ter-mine. Tanto è vero che icortili sono sempre affol-lati, come al liceo classicoManzoni di via Ghislan-

zoni, dove all’intervallo iragazzi possono uscire nelcortile per fumarsi la lorosigaretta di mezza matti-na.

Fumo concesso ancheagli studenti del liceoscientifico del CollegioVolta, pur con regole e li-mitazioni ben precise. «Laregola è che possono fu-mare solo i ragazzi dallaterza superiore in su e solodurante l’intervallo - spie-ga il rettore, don Gianlui-gi Panzeri - Per loro èriservato un piccolo ango-lo del cortile della scuo-la».

Il fumo è concesso, sem-pre e solo negli spazi aper-

ti, anche all’istituto Volta,al Parini e al Badoni. «Lanostra scuola si impegnaogni anno nel tentativo dipromuovere la cultura delnon fumo - spiega il presidedei periti Roberto Peve-relli - Siamo molto attentisoprattutto con i priminiaffinchè non inizino a fu-mare. All’intervallo conce-diamo ai fumatori l’utiliz-zo del cortile così da evi-tare, per lo meno, il fe-nomeno del fumo in ba-gno».

Insomma, se il vizio nonsi riesce a eliminare, sicerca almeno di combat-terlo e di regolamentarlo.

Gabriele Russo

DOVE È PROIBITO n Il fumo è off-limits anche in cortile e negli spazi aperti

A Maria Ausiliatrice e Casa degli Angeli: stop alla «schiavitù»(rgb) Divieto assoluto. Tanto

all’interno quanto in cortile e nellearee aperte. Due scuole lecchesihanno scelto la linea dura contro ilfumo. Si tratta degli istituti pa-ritari Maria Ausiliatrice di via Cal-done a Olate e Casa degli Angeli divia Belvedere, scuole che si dif-ferenziano da tutte le altre realtàlecchesi.

«Da ormai due anni non si fumaneppure all’esterno - spiega suorNazarena Malandrini, presidedella Casa degli Angeli - Siamo

inflessibili sull’argomento e, sequalcuno tenta di sgarrare, pren-diamo provvedimenti seri arrivan-do anche alla sospensione. All’ini-zio l’intransigenza non ha trovatod’accordo i ragazzi, ma ora tuttihanno capito l’importanza di taledecisione. Le uniche difficoltà leincontriamo con gli studenti delbiennio: iniziano a fumare già allescuole medie e quando arrivano silamentano della nostra severità.Tanto è vero che, non appena ap-pena varcano i cancelli per tornare

a casa, tentano di accendersi lasigaretta».

Anche al Maria Ausiliatricenon si fuma. «Vietato fumare, an-che in cortile - precisa la preside -Da quando in tutta Italia è entratain vigore la legge Sirchia noi ab-biamo adottato la linea dura. Non èstato facile a causa delle conso-lidate abitudini dei ragazzi, maquasi la totalità di loro ha capito».

La religiosa non nasconde checapita di trovare qualcuno nasco-sto a fumare, soprattutto in giar-

dino, ma «al terzo sgarro si pren-dono provvedimenti disciplinari.Siamo convinti della necessità disostenere la cultura del non fu-mo».

L’obbligo di non accendere lasigaretta a scuola vale anche per idocenti perché, come sostiene sem-pre la preside «è allo stesso tempouna scelta di prevenzione ma an-che di liberazione da una schia-vitù. La dipendenza dalla nicotinaè una forma di schiavitù e, cometale, va sradicata».

NO

Suor Nazare-na Malandrini,presidedell’Istituto Ca-sa degli Angelidi via Belve-dere. Nellasua scuolanon si fuma

«PROIBIZIONISMO» A META’

Al Bertacchi e al Fiocchi sigarette concesse solo ai maggiorenni

Walter Valsecchi, preside del Fiocchi Giacomo Chianese dell’ArtisticoUgo Baglivo, preside del Bertacchi

(rgb) Si può fumare, ma solose si è maggiorenni. E’ lascelta di due istituti lecchesi,il Bertacchi di via XI febbraioe il Fiocchi di via Belfiore aiquali si associa, ma solo inparte, il liceo Artistico Me-dardo Rosso di via Calatafimiche concede il fumo esclu-sivamente a chi ha già com-piuto 16 anni.

Al Bertacchi il preside UgoBaglivo ha escogitato un pia-no per evitare il raggiro dellanorma: un pass che gli stu-denti fumatori e maggiorennidevono esporre se vogliono,durante l’intervallo, recarsi

in cortile e accendere unasigaretta. «Al Bertacchi si fu-ma solamente nella pausa dimetà mattina e solamente sesi hanno già 18 anni e uncartellino bene in mostra chelo conferma - spiega il di-rigente scolastico - La solu-zione dei pass funziona: glistudenti non intasano più ibagni e, da due anni a questaparte, nessuno è stato sor-preso dal personale scolasticoa fumare all’interno dell’isti-tuto. Sui duecento studenti diquinta ne escono a fumareall’intervallo una quaranti-na».

Linea dura, come detto, pu-re al Fiocchi dove tuttavianon è facile scoprire i mi-norenni che, aggregandosi aicompagni più grandi, esconoin cortile a fumare. «Nellearee coperte dell’istituto nonsi fuma - afferma il presideWalter Valsecchi - In cortilepossono uscire solo i mag-giorenni o quei minorenniche portano in segreteria l’au-torizzazione dei genitori».

Al liceo artistico Medar-do Rosso solo chi ha già fe-steggiato i 16 anni e che, se-condo la legge, può quindiacquistare le sigarette, può

uscire in cortile e fumare.«Stiamo pensando a un car-tellino per identificare chi hagià 16 anni - racconta il pre-side Giacomo Chianese -Credo che gli studenti fuma-tori siano un buon 50% deltotale, se non di più. Senzadubbio sono tanti e la scuolavuole scoraggiare il più pos-sibile il fenomeno. Siamo mol-to attenti anche al fumo pas-sivo, tanto è vero che abbiamoimpedito agli studenti di fu-mare nell’atrio esterno perevitare che l’odore di siga-retta entri al piano terradell’istituto».

Se otto ragazzi lecchesi su dieci bevono, se un ra-gazzo su tre si fa le canne, la metà fuma regolarmente.Sanno che la sigaretta fa male, così come conoscono leconseguenze di droga e alcol, ma non ci rinunciano. E

le le più accanite sono le ragazze. Secondo un’indagineeffettuata dall’Asl su mille ragazzi di dieci scuole fre-quentanti le classi terze delle superiori di Lecco e pro-

vincia, dopo la prima sigaretta accesa la metà deiragazzi continua a fumare.

Le scuole stanno cercando di correre ai ripari. Dueistituti, la Casa degli Angeli e Maria Ausiliatrice, han-no messo al bando le sigarette. In questi due plessi non

si fuma neppure in cortile e i primi a dare l’esempiodevono essere gli insegnanti. Se un ragazzo non ri-

spetta la regola scatta una sanzione, alla terza vienesospeso. Altri due istituti, il Bertacchi e il Fiocchi,

permettono di fumare (solo in cortile e solo all’inter-vallo) a chi ha compiuto 18 anni (norma che sta peressere applicata anche al Bovara) o ha il permesso

scritto dei genitori. Altri due, infine, il Medardo Rossoe lo scientifico Collegio Volta, lasciano libertà di fumo

a chi ha più di 16 anni, che fra l’altro è l’età minimaper poter comprare le sigarette. Per contro ci sono

presidi, come quello del liceo Grassi, costretti ad al-largare le braccia: Ripamonti vuole una scuola senza

fumo, ma non può perché i primi a dare il cattivoesempio sono i docenti. Proprio gli adulti che dovreb-

bero educare i ragazzi a tenere comportamenti cor-retti. Peccato che nessun tabaccaio chieda il documento

di identità, mentre nei distributori automatici, biso-gna introdurre il tesserino sanitario, dove un chip sve-

la tutti i dati del richiedente, compresa l’età. Peccato,però, che dopo le 21 il tesserino non sia più richiesto.

Gabriele
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GIORNALE DI LECCO • Via Aspromonte, 52 • Tel. 0341.36.32.33 • Fax 0341.36.00.24 • E-mail: giornale.lecco@giornaledilecco.it

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TRAGEDIA FAMILIARE IERI MATTINA A VALMADRERA

AMMAZZA LA MOGLIEE ACCOLTELLA LA FIGLIA

VALMADRERA (fvr) Una vi-ta spezzata, un’altra che lottaper riprendersi, una famigliadistrutta. L’alba di ieri, lunedì,a Valmadrera ha visto un gio-vane artigiano scagliarsi conferocia inaudita contro la mo-glie e i suoi stessi figli, in quelloche al momento, sembra essereun gesto di follia. La vittima èSimona Tarso, casalinga di 28anni, sposata dal 1998 con Mar-co Izzo, artigia-no di 31 anni.Ed è lui il suoassassino.

Pure la figlia,Beatrice di soli8 anni, è statacolpita da alme-no sei fendenti.Quasi sicura-mente ha cerca-to di fare dascudo alla ma-dre con il suocorpo. La piccola che frequentala terza elementare è ricove-rata nel reparto di Rianima-zione del «Manzoni», dopo aversubito un delicato interventochirurgico. L’unico a salvarsi èstato il figlio minore della cop-pia, Lorenzo, 4 anni. Il bimbodeve la vita all’estremo atto d’a-more della madre che, resasiconto che il marito non si sa-rebbe fermato, lo ha afferrato e

gettato sul balcone dei vicini dicasa. Erano da poco passate le 6quando i residenti della palaz-zina di via della Pace 4 a Ca-serta sono stati svegliati dalleurla di Simona. Sembra che achiamare i soccorsi sia stato lostesso uxoricida che pare abbiadetto che la lite era nata daproblemi economici. Semprelui avrebbe avvolto in una co-perta Beatrice portandola ver-

so l’ambulanzaarrivata a sire-na spiegate.

Sul luogo deld e l i t t o s o n ogiunti i carabi-nieri di Lecco eV al m a dr e ra ,guidati dal te-nete colonnelloGiorgio Ma-meli e dal luo-gotenente delNorm Ma t t e o

Sante Ferrara. Inspiegabil-mente il sostituto procuratore,la dottoressa Paola dal Monte,che coordina l’inchiesta, ha se-gretato le indagini imponendoa tutti di non parlare con i gior-nalisti. Ieri sera Marco Izzo,accusato di uxoricidio e lesionigravi, era ancora nella caser-ma dei carabinieri di Lecco.

q SERVIZI ALL’INTERNO

IN OSPEDALE  Ore di intervento per ricucire le ferite inferte dal padre al suo corpicino

Beatrice il piccolo angelo,che voleva salvare sua madre

Il piccoloLorenzo salvo

perché la madrelo ha protetto

n In alto, illuogo della tra-gedia in viadella Pace 4 aValmadrera;sopra i parentidi Simona Tar-so attendononotizie di Bea-trice davantialla sala ope-ratoria del«Manzoni»; alato il padre eil fratello (conil berrettino)dell’uxoricidaMarco Izzo

LECCO (grf) Beatrice, il piccoloangelo, che ha cercato di fare scudocon il suo corpo alla madre, si sal-verà.

«Siamo ottimisti. La piccola ha rea-gito bene all’intervento. Ora è rico-verata in Rianimazione, ma, ripeto,siamo ottimisti sull’evoluzione del de-corso di guarigione. Almeno per quan-to riguarda la ferite del corpo. Perquelle dell’anima è tutto un altro di-scorso. Non si può neppure imma-ginare lo strazio che ha dentro, anchese si sa quello che ha visto e subito»,conferma il professor Riccardo Mas-sei primario della Rianimazione del-l’Ospedale «Manzoni» in cui da ieri,lunedì, è ricoverata la piccola Izzo.

Il medico lecchese parla di nu-merose ferite, pare sei, al tronco:«Alcuni fendenti l’hanno colpita da-vanti, altri anche alle spalle».

A dimostrazione che Beatrice ha

tentato di difendere la madre SimonaTarso dalla furia omicida del rispet-tivo padre e marito Marco Izzo. Esolo dopo ha cercato di aiutare anchese stessa. Attorno a lei si sono riunitii parenti che per ora hanno aspettatofuori dalla sala operatoria, prima, e ilreparto di Rianimazione, poi, con lapaura di dover piangere un’altra vit-tima.

Se le ferite del corpo si rimar-gineranno anche grazie alla periziadei medici lecchesi, sono quelle del-l’anima a preoccupare. Beatrice èsempre stata cosciente: ha assistitoalla lite, ha visto la madre mettere nsalvo il fratellino Lorenzo, ha visto lamano del padre calare una, due, tre,quattro... sei volte sul suo corpo e suquello della mamma con una furia euna rabbia inspiegabili.

q SERVIZI ALL’INTERNO

Gabriele
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GIORNALE di LECCOMARTEDÌ 19 SETTEMBRE 20066 EEEDDDIIIZZZIIIOOONNNEEE SSSTTTRRRAAAOOO

VALMADRERA UNA FAMIGLIA NORMALE, UNA COPPIAIL PARROCO  «La sera prima erano a cena dai nonni materni. E tutto sembrava andasse bene»

Don Massimo: «Due famiglie per bene»

n Don Massimo Fri-gerio, parroco diValmadrera. Nel1998 ha celebrato ilmatrimonio tra Si-mona Tarso e MarcoIzzo, seguita al tra-dizionale corso di fi-danzamento

(rgb) Prima di cominciare a par-lare, don Massimo Frigerio sisiede su una sedia, lo sguardo ti-rato di chi non trova spiegazioni aquesto omicidio che i valmadreresivorrebbero fosse solo un bruttosogno. Il parroco di Valmadreraconosceva bene Simona Tarso econosce benissimo la sua famiglia,molto nota in città: «La notizia ciha lasciato tutti a bocca aperta. Nonpotevamo immaginare. Sia Simonache Marco provengono da due fa-miglie note e apprezzate da tutta lacomunità. Conosco bene i familiaridi Simona: gente tranquilla e moltocredente, da sempre molto vicinaalla Chiesa».

Don Massimo, nel 1998, ha ce-lebrato il matrimonio tra Simona eMarco. In precedenza aveva tenutoloro il classico corso per fidanzatiche accompagna ogni coppia algrande passo dell’altare: «Non soproprio cosa dire. Li conosco sia

personalmente che come coppia. Pri-ma di sposarsi hanno infatti par-tecipato alle lezioni del corso difidanzamento promosse dalla no-stra Parrocchia. Nel 1998 ho ce-lebrato il loro matri-monio e posso dire chenessuno poteva im-maginare finisse inquesta maniera. Dopole nozze non ho piùavuto molte occasionidi vederli, ma spessoho avuto a che farecon la famiglia di Si-mona visto che hauno zio sacerdote,don Egidio Casalo-ne, dal 1998 a capodella Parrocchia di San MicheleArcangelo a Milano. Inoltre cono-sco molto bene la zia di Simona,Proserpina, titolare della merceriadi Caserta».

Di Marco Izzo il parroco dice

poche parole perchè non lo conoscequanto Simona: «Ricordo che pro-viene da una famiglia composta datante persone e che lui stesso hadiversi fratelli. Ma non posso dire di

conoscerlo se non perla sua partecipazio-ne al corso fidanzatidalla quale comun-que non avrei maipotuto immaginareche la loro storia fi-nisse così».

Nel mese di otto-bre il parroco si sa-rebbe riavvicinato aSimona dal momen-to che la piccolaBeatrice, di soli 8

anni, comincerà il catechismo:«Dopo il matrimonio, come dicevo,li ho un po’ persi di vista. I bambinisono piccoli e iniziano a frequentarela parrocchia per la catechesi più omeno all’età di Beatrice che, infatti,

aspetterò per il mese di ottobre e perl’inizio delle lezioni».

Lunedì mattina, non appena hasaputo la tragica notizia dell’o-micidio, don Massimo si è pre-cipitato a casa dei parenti di Si-mona per capire cosa fosse real-mente successo: «Sono andato atrovare la madre e il padre di Si-mona. Lui non c’era perchè eracorso in ospedale accanto alla pic-cola Beatrice. Ho chiacchierato unpo’ con i parenti e mi hanno dettoche la sera prima, domenica, tuttala famiglia era a cena dai nonni eche nulla avrebbe potuto lasciarimmaginare qualcosa di questo ti-po. Mi hanno detto che erano tran-quilli, come sempre del resto. Comedicevo prima, la notizia ci ha dav-vero lasciato senza parole. Ora nonpossiamo fare altro che pregare eaugurarci che i due bimbi possanoin qualche modo superare questaincredibile tragedia».

«Li ho sposatie non avrei mai

immaginatofinisse così»

L’AMICO  Il Consigliere conosceva bene Simona e Marco

Christian Piani: «Siamo scioccati»

n ChristianPiani, consi-

gliere di mino-ranza nella li-

sta «Valmadre-ra città aper-

ta». Conosce-va da molti an-

ni Simona enon nascondela sua incredu-

lità

(rgb) «Conoscevo Simona eMarco. Lei era una ragazzamolto tranquilla e di ottima fa-miglia. Lui, negli ultimi tempi,l’avevo trovato molto bene.Quanto successo mi ha davverosconvolto».

Il consigliere della lista diminoranza «Valmadrera cittàaperta» Christian Piani ha sa-puto della tragedia consuma-tasi in via della Pace ieri mat-tina, lunedì, leggendo un’agen-zia di stampa pubblicata a me-tà mattina su un sito Internet.

«Ero in ufficio e ho letto lanotizia. Sono rimasto senza pa-role, allibito. Essendo cresciutoa Valmadrera conoscevo Simo-na che tra l’altro era molto ami-ca della mia fidanzata che abi-ta proprio nella zona di viadella Pace. Era una ragazzatranquillissima, e proveniva daun’ottima famiglia. Se non sba-

glio il papà di Simona ha anchefatto il sagrestano per tanti an-ni presso la chiesa di Caserta, apochi metri da casa loro e dallamerceria di famiglia».

Christian Piani conosce an-che Marco Izzo. Come spessocapita in una realtà di poco piùdi 10 mila abitanti, aveva avu-to modo di avere a che fare conlui quando erano ragazzi: «Ri -cordo che da piccoli non ci fre-quentavamo molto anche se ciconoscevamo. Era un po’ unatesta calda. Ma poi, dopo essersisposato con Simona, lo aveva-mo visto felice ed eravamo dav-vero contenti che si fosse siste-mato. Poco tempo fa lo avevoincrociato in piazza con Simo-na e il passeggino con il figlio-letto. Sembravano felici. Nonriesco a immaginare cosa possaavergli causato un raptus diquesto tipo».

L’AMICA La giocatrice della Starlight conosce bene Marco Izzo

Roberta Ferretti: «Era un papà affettuso»(rgb) Lo sgomento per quanto acca-

duto ieri, lunedì, in quel maledettoappartamento di via della Pace, ha toc-cato anche la campionessa di basketRoberta Ferretti, giocatrice nellasquadra locale «Starlight Valmadrera».Non conosceva bene Simona Tarso, an-che se la ricorda quando da bambinegiocavano insieme, ma con Marco Izzo èpraticamente cresciuta dal momentoche sono stati compagni di classe perotto anni: «Marco e io abbiamo fre-quentato le scuole elementari e le scuolamedie insieme. Lo ricordo come un ra-gazzo timido, che parlava sempre poco.Alle superiori abbiamo preso due stradedifferenti e ci siamo un po’ persi di

vista».Poco tempo fa, nella palestra della

Starlight, lo aveva rivisto: accompa-gnava la piccola Beatrice al corso diminibasket: «Lo scorso anno l’ho in-crociato in palestra. Ci siamo salutati equando gli ho chiesto come mai fosse daquelle parti mi ha risposto: “Sono venutoa prendere la mia bambina. Gioca aminibasket”. Mi ha dato l’impressione diun padre felice e orgoglioso della suafamiglia e di sua figlia. Quando hosaputo della notizia sono rimasta dav-vero senza parole. Mi sembra incre-dibile. Continua a domandarmi come siastato possibile che accadesse una tra-gedia così grande e incomprensibile».

Il presidente della società di basketStarlight, Gianmario Brambilla, nonricorda bene i genitori di Beatrice maconferma che la piccola, tra qualchesettimana, tornerà in campo con leamiche e gli amici per una nuova sta-gione di basket: «Non conosco perso-nalmente i genitori, ma ho ben presentela piccola Beatrice. Alla festa di Natalesicuramente sarà venuta accompagnatada mamma e papà, ma in questo mo-mento non riesco a metterli a fuoco. Soper certo che qualche settimana fa igenitori avevano iscritto la piccola Bea-trice al corso di minibasket di quest’annole cui lezioni riprenderanno tra qualchesettimana».

n La giocatri-ce di basketRoberta Fer-retti, da anniperno dellaformazione lo-cale della Star-light. E’ statacompagna diclasse di Mar-co Izzo alleelementari ealle scuole me-die

n Altre imma-gini riprese a

Valmadrerasubito dopo la

tragedia. Il ser-vizio fotografi-co è di AndreaPanizza. I testidello specialesono stati re-

datti da Barba-ra Bernasconi,Giancarlo Fer-rario, VeronicaFigini, FrancaGerosa e Ga-briele Russo

Gabriele
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GIORNALE di LECCOMARTEDÌ 19 SETTEMBRE 2006 7OOORRRDDDIIINNNAAARRRIIIAAA

SOTTO CHOCA FELICE. SOLO UN GESTO DI FOLLIA?

A SCUOLA  Asilo e primarie di Caserta sotto shock

«Una mamma attenta e affettuosa»(fvr) «Era una mamma at-

tenta e affettuosa. Beatrice eLorenzo erano due bambinifelici e sereni, che adoravanola mamma Simona. Siamotutti sconvolti per quello che èsuccesso, ed ora dobbiamoproteggere i bambini».

Non crede ancora all’acca-duto l’insegnate della scuolad’infanzia di Caserta frequen-tata dal piccolo Lorenzo Izzo,4 anni, e in passato anchedalla sorellina Beatrice cheoggi frequenta la terza ele-mentare nelle primarie di Ca-serta. «Tutti i giorni accom-pagnava il piccolo all’asilo, apiedi, e poi lo veniva a pren-dere. Era una persona timidae molto attaccata ai bambini,sempre attenta alle loro ne-cessità».

Dello stesso avviso anchela bidella delle scuole elemen-

tari di Caserta: «Non c’era ungiorno che non venisse a pre-dere al figlia o che non siinformasse di come era an-data la scuola, se si fosse com-portata bene, se avesse man-giato».

La piccola Beatrice, che dadue anni gioca a minibasketnella società valmadrereseStarlight, la stessa che in gio-vinezza era stata frequentatadalla mamma Simona, segui-va infatti una specifica dietaalimentare, in quanto intol-lerante ad alcuni cibi. « S i-mona era una mamma spe-ciale, gioviale, allegra, mamai sopra le righe. Era moltoriservata, non aveva molteamicizie tra le mamme dellascuola, ma sicuramente eraconosciuta e apprezzata datutti per la sua grande edu-cazione e gentilezza»

Don Egidio Casalone,lo zio parroco a Milano

n Don Egidio Casalone, zio di Simona Tarso

(rgb) Simona aveva uno zio sa-cerdote che conferma ancora unavolta quanto la famiglia Tarso-Ca-salone fosse vicina alla chiesa, co-me del resto hanno confermato itanti amici che conoscono i genitorie i parenti di Simona.

Don Egidio Casalone è dal 1998parroco della chiesa di San MicheleArcangelo a Precotto, in provinciadi Milano. Nato a Valmadrera, èstato ordinato sacerdote nel 1970 eproprio lo scorso anno, in occasionedel trentacinquesimo anniversariodi ordinazione sacerdotale, è tor-nato in città con i suoi parrocchianiper un pellegrinaggio.

Il suo nome è da sempre associatoalla «Fondazione Aquilone» e so-prattutto all’associazione «Volon-tari Sostegno Persona di Bruzzano»di cui è stato cofondatore nel lon-tano 1979. Si tratta di una onlussorta per dare una risposta piùefficace e strutturata alle forme dipovertà vecchie e nuove con lequali da tempo la comunità cri-stiana del quartiere di Bruzzano siconfrontava: in particolare la si-tuazione di solitudine di tantissimianziani, la mancanza di servizi eopportunità per disabili, il disagiodi tanti ragazzi e delle loro fa-miglie.

n A sinistra, la bidella delle scuole primarie di Caserta dove frequenta laterza elementare la piccola Beatrice. Sopra, una delle insegnanti dellascuola dell’Infanzia della frazione frequentata dal fratello Lorenzo

CASI SIMILI A BOSISIO, VIGANÒ E VERDERIOTre precedenti di uomini che si sono scagliati contro i loro cari

(beb) Un raptus di violenza che si sca-glia con indicibile crudeltà contro i mem-bri della propria famiglia. Nelle paginedella cronaca nera di Lecco ci sono tristiprecedenti che ricordano la tragedia chesi è consumata lunedì mattina nell’ap-partamento di via Pace 4, a Valmadrera.

E la storia è quasi sempre identica. E’ ilcapofamiglia a uccidere i suoi più caricongiunti.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo,risaliva al 18 luglio del 2005. In un’a-bitazione di via Bonfanti a Bosisio Pariniun uomo si era scagliato contro la suaconvivente Mariana Huh, colpendolacon un coltello. Il tutto davanti agli occhidella figlia minorenne della donna. Ma-riana Huh era morta poco dopo il ricoveroall’ospedale «Manzoni».

Molto più pesante il bilancio dell’o-

micidio-suicidio che l’11 gennaio 2004aveva sconvolto Viganò Brianza. Era do-menica e Fausto Zoia, 56 anni, ragio-niere, libero professionista, un uomo im-pegnato nel volontariato e molto stimato,si era svegliato poco prima delle 7 e avevaimpugnato la sua pistola una Smith&Wes-son modello 357 Magnum. In pigiama eraentrato nella stanza dei figli: Filippo, 25anni, neolaureato in ingegneria e Fede-rico, 19 anni, studente dell’istituto «Fioc-chi» di Lecco, e li ha freddati. La moglieEnrica Crippa, 52 anni, impiegata, sve-gliata dagli spari era corsa verso la stanzadei figli. Lì si era trovata davanti il maritoarmato. Aveva tentato inutilmente di fug-gire e di chiedere aiuto. Ma raggiunta daFausto Zoia era stata uccisa nel corridoiocon tre colpi esplosi contro il suo torace.Alla fine l’uomo aveva rivolto l’arma con-

tro di sè, togliendosi la vita. Le cause diquesto gesto sono rimaste inspiegate.

Prima della strage di Viganò, un altroepisodio quasi identico aveva choccato ilLecchese. Il 10 giugno del 2000, un sabato,Mario Montagna, agente della Polizialocale in servizio a Verderio Superiore, siera svegliato e aveva impugnato la suapistola di ordinanza e aveva sparato pri-ma contro la moglie, Rossella Tosatto, 44anni, impiegata dell’ufficio amministra-tivo dell’ospedale di Merate. Poi avevacolpito i due figli: Matteo di 9 anni eDebora di 13. Uccidendoli tutti. Alla fineera uscito di casa, pare per costituirsi. Mapoi pochi minuti dopo era rincasato e lì siera ucciso. La strage era stata scopertasolo due giorni dopo. Anche in quel caso siera parlato di un raptus di improvvisafollia.

n Un’immagi-ne dell’omici-

dio-suicidioavvenuto l’11

gennaio del2004, dove

Fausto Zoia,56 anni, avevasterminato lasua famigliaprima di to-

gliersi la vita

Gabriele
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