Quatto maestri della musica danno l’arrivederci

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9Città Venerdì, 6 novembre 2020

Vanno in pensione la direttrice Cinzia Piccini, la vicedirettrice Daniela Gatti, il docente di chitarra Maurizio Preda e il docente di liuto Massimo Lonardi

Quatto maestri della musica danno l’arrivederci all’Istituto Musicale “Franco Vittadini” di Pavia

Lo scrittore ha esposto il tricolore dalla sua casa di Pavia

Mino Milani e la bandiera d’Italia rievocano la vittorianella Grande Guerra

DI ANTONIO AZZOLINIAZZOLINI52@GMAIL.COM

E’ stato l’ultimo giorno di servizioquello di venerdì scorso per CinziaPiccini, direttrice del conservato-rio Franco Vittadini di Pavia.Nel conservatorio ha trascorsouna vita. Vi entrò da bambina a 9anni e dopo essersi diplomata alconservatorio di Piacenza, vi hatrascorso 42 anni di insegnamen-to. Cinzia Piccini è una grande in-segnante di pianoforte. Con lei sisono diplomati, nell’arco dei 4 de-cenni, centinaia di giovani. L’ulti-mo giorno l’hanno salutata inmolti: colleghi, ma soprattutto al-lievi. Alcuni allievi cinesi si sonomessi addirittura a piangere sa-pendo del suo congedo.La scorsa settimana Cinzia Picci-ni ha fatto parte ancora di com-missioni d’esame provando unaparticolare emozione e gioia nellaureare giovani pianisti, ancheloro innamorati della sua arte.“Entrai al Vittadini a 9 anni – rac-conta la direttrice – La passioneper il pianoforte la presi da miopadre, era un bravo jazzista perpassione. Anche se nella vita eraun dirigente di azienda. Fui con-tagiata da lui che molte domeni-che riceveva gli amici dilettandosiin concerti familiari. Ho avutomodo di approfondire questa pas-sione iscrivendomi all’istituto Vit-tadini di cui conservo moltissimiricordi. La sede allora era in piaz-zetta delle Rose. Mi ricordo anco-ra gli scalini e la porta di ingressodi allora. Diversi anni dopo ripas-sai in piazzetta e vidi che al postodella porta e degli scalini c’erauna finestra. Mi ricordo pure cheaccanto al conservatorio abitavapure il segretario generale del Co-mune di Pavia, che si raccoman-dava di non far rumore alle 3 delpomeriggio perché disturbavamo,suonando, il suo pisolino pomeri-diano”. Durante questo mezzo se-colo di vita dedicato alla musica

ha avuto molte soddisfazioni, hagirato il mondo. Piccini è stata an-che in Cina, per viaggi studio.Chiediamo a lei quale è stata lamaggiore soddisfazione.“La fiducia che i miei colleghi mihanno voluto accordare nel 2015con l’elezione a direttrice di que-sto antico e glorioso istituto musi-cale. Fiducia accordatami per 2mandati. Ma soprattutto la sod-disfazione di aver saputo coinvol-gere, anche emotivamente, centi-naia di ragazzi innamorati dellamusica”. Con Piccini si sono con-gedati altri valenti insegnanti co-me Daniela Gatti, docente di pia-noforte e vice direttrice, MaurizioPreda, docente di chitarra e diret-tore dell’istituto che precedettePiccini e Massimo Lonardi, valen-te docente di liuto. Anche il presi-dente del conservatorio, il dottorEligio Gatti, ex capo del diparti-mento di salute mentale dell’a-zienda ospedaliera di Lodi, indi-menticato vice sindaco di Pavia edassessore alla cultura, ha volutosalutare i novelli pensionati. “La-sciano l’insegnamento 4 docentidel Vittadini che hanno segnato

in modo indelebile la storia recen-te dell’istituto, ora conservatorio.La qualità della loro docenza haconsentito al conservatorio di rag-giungere importanti risultati. Sisono impegnati sia dal punto divista didattico che artistico e nelrapporto tra Vittadini e realtàculturali della città. Lascerannoun vuoto che il tempo potrà col-mare se questo momento di cam-biamento verrà utilizzato comepossibile ulteriore rinnovamentodella qualità dell’offerta musicaledell’istituto. A loro il saluto affet-tuoso e riconoscente da parte delConsiglio di Amministrazione emio personale. Sono persone diqualità con le quali è continuatoun rapporto non solo professiona-le, nato quando da assessore in-sieme a loro iniziai il percorso distatizzazione del Vittadini. Confi-do che troveremo il modo, insie-me, per continuare ad utilizzarela loro straordinaria competenzae professionalità”. Ora, in attesadella nomina ministeriale delnuovo direttore, il conservatorio èretto dal decano dell’istituto, il do-cente Ugo Nastrucci.

Cinzia Piccini Daniela Gatti Maurizio Preda Massimo Lonardi

Dal Vittadini domenica musiche per liutoin onore di RaffaelloIl conservatorio musicale Vittadinidi Pavia dedica al grande pittoreRaffaello Sanzio, nel quinto cente-nario della sua morte, uno dei con-certi della rassegna “I Tesori di Or-feo”. Il concerto andrà in onda l’8novembre alle 11. Si tratta di mu-siche per liuto. Le musiche furonocomposte da importanti composito-ri-liutisti dell’epoca. Il concerto an-drà in onda sui canali social delconservatorio (www.conspv.it; Fa-cebook & YouTube: Conservatoriodi Musica ISSM Franco Vittadini;Instagram: Conservatorio ISSM Vittadini). Il programma com-prende Ricercari, danze e altre composizioni tratte dalle pubblica-zioni del 1507 e del 1508 curate dallo stampatore Ottaviano Pe-trucci e dal manoscritto di intavolatura di Vincenzo Capirola che èarricchito da bellissime miniature (1517 ca.). In questo lavoro èstato incluso anche un Sonetto autografo di Raffaello, recitatodall’attore Daniele Paoloni (nella foto). Chiude il programma la re-gistrazione di “Poi che volse la mia stella”, una Frottola per cantoe liuto (1509) eseguita con la cantante Renata Fusco, tratta dal CD“La Figurazione delle cose invisibili”.

DI ANTONIO AZZOLINIAZZOLINI52@GMAIL.COM

4 novembre 2020. Da un bal-cone di piazza San Pietro inCiel d’Oro, una delle più im-portanti chiese pavesi che cu-stodisce le spoglie di Sant’Ago-stino, appare un’enorme ban-diera, impugnata da uno deipiù grandi scrittori italiani del‘900, il novantaduenne MinoMilani che ogni anno festeg-gia così la Grande Guerra vin-ta dall’Italia. E’ un modo perricordare le centinaia di mi-gliaia di soldati italiani che fu-rono sacrificati durante il con-flitto e per onorare quanti diloro vi parteciparono e torna-rono alle loro case. Vittoriosi.Tra questi un altro grande pa-vese, il padre di Mino, il te-nente Carlo Milani, classe1895, diplomato ragioniereche fu chiamato alle armi nel

novembre del 1914 e combattécome tenente nel V reggimen-to Alpini, battaglione Monte-spluga, nella tremenda batta-glia dell’Ortigara. Carlo Mila-ni raccontò la grande Guerraattraverso lettere alla fami-glia scritte nei pochi momentidi pace e serenità che dalletrincee i conflitti gli consenti-vano. Le lettere furono poiraccolte dal figlio, Mino, chene fece un diario di guerra incui si narra l’esperienza di unventenne della piccola borghe-sia pavese, cattolico, che ac-cettò e compì il suo dovere disoldato comprendendo “il sen-so e infine la grandezza diquanto era stato chiamato afare”. Tornato a casa letteral-mente senza un quattrino,Carlo Milani trovò impiego inbanca, si reinserì nella vita so-ciale, partecipò alla causa deicattolici frequentando gli ora-tori e si distinse prima come

vice sindaco e poicome sindaco dal1948 al 1961. Allasua prematurascomparsa a soli56 anni gli venneconferita una me-daglia d’oro dipubblica beneme-renza quale “stu-dioso di storia lo-cale e probo citta-dino, sindaco del-la città la cui azio-ne dette luogo alrisanamento alleciviche finanzeannichilite dalle conseguenzedella Grande Guerra”. Il gestosimbolico dello scrittore MinoMilani, ci richiama, dal suobalcone, ad un ritorno ad anti-chi valori di probità ancora at-tuali.

Nella foto piccola Carlo Milani. Nella foto grande Mino Milani e il Tricolore