Quarto Stato

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Quarto stato

Pellizza da Volpedo

• Fu dipinto tra 1898 e il 1901.

• Acquistato per pubblica sottoscrizione dal comune di Milano nel 1920.

• Si ispira ad uno sciopero dei lavoratori.

• Tema che aveva interessato molti pittori realisti alla fine dell’’800. Per es.:

1. Sciopero dei minatori di Plinio Nomellini.

2. Una sera di sciopero di E. Laermans.

3. Lo sciopero dei minatori di di A. P. Roll.

Sciopero Plinio Nomellini (1889)

Una sera di sciopero di E.Laermans (1893)

• Lo sciopero dei minatori di A. P. Roll (1884)

Novità iconografica

• Rispetto ai contemporanei il quadro di Pellizza rifiuta caratterizzazioni di eccitata protesta o di passiva rassegnazione.

• Lega il tema iconografico dello sciopero con quello della sfilata che caratterizzava le celebrazioni della festa dei lavoratori.

• presenta una schiera di braccianti che avanza frontalmente, guidata in primo piano da tre persone in grandezza naturale.

Disegni preparatori

• Un uomo al centro affiancato, in posizione leggermente arretrata, da un secondo lavoratore più anziano e da una donna con un bimbo in braccio.

• non si collocano su un'unica linea ma hanno un'impostazione leggermente a cuneo

• Anche i personaggi in secondo piano sono solo apparentemente disposti a schiera.

• Ma si distribuiscono secondo una linea ondulata.• Ciò è evidenziato:• dalle loro ombre,da un analogo comporsi del

movimento delle mani nonché dal ritmo e dalla direzione delle loro teste.

• Questa soluzione contribuisce a evitare che il tutto appaia statico e greve, e a suggerire invece un movimento ritmico e continuo, che ben rappresenta ed evidenzia l'idea dell'avanzata.

• Anche le diverse condizioni di luce concorrono ad accentuare questa impressione di moto.

• Mentre lo sfondo del cielo rappresenta un tramonto, le figure sono viste in una luce quasi meridiana.

• In tal modo l’episodio passa da una collocazione in uno spazio e a un tempo contingenti

• ad una dimensione simbolica: un avanzare calmo ma inarrestabile delle classi subalterne nella storia.

• La pennellata è composta di puntini e di lineette, ma la tecnica pittorica dipende dal soggetto da rappresentare. I vari elementi vengono formati non solo col colore e col disegno, ma anche colla tecnica usata.

• Non è una rivoluzione, la gente non corre, ma il loro avanzare è lento e pacato, non avversivo, ma persuadente e nella loro lentezza e fermezza suggeriscono un senso di invincibilità.

• Pellizza sembra essere persuaso, come un grande numero d'artisti del suo tempo, dell'avanzare della classe operaia verso un più luminoso avvenire, di progresso e di benessere.

Il Quarto Stato e il suo "cantiere"(1891-1901)

• Il Quarto Stato che fu nella mia mente Fiumana prima, quindi Il cammino dei lavoratori, fu una delle mie primissime concezioni; fu il pensiero continuato di un decennio (1891-1901) e non riescii a concretarlo che dopo aver evoluto la mia arte con molto, moltissimo lavoro e con altrettanto pensiero

• minuta di lettera di Pellizza all'amico Matteo Olivero, 28 ottobre 1904

Ambasciatori della fame• I tre uomini sono rappresentati

come ambasciatori, come intermediari tra il grande proprietario e i lavoratori che chiedono pane per nutrire le loro famiglie.

• La struttura delle tre figure vista dall'alto sulla piazza e la massa di gente sullo sfondo saranno la struttura fondamentale del quadro, che non cambierà nell'arco dei dieci anni.

• I vestiti dei tre sono quelli dei poveri lavoratori della terra. Il loro colore è lo stesso del paese, della terra, della massa. Il colore è puro e terso. Larghe pennellate rendono plastica le forme.

• Il modo di dipingere il quadro ricorda la lezione di Cezanne e dei machiaoli.

Ambasciatori della famedisegno (1895)

• Il soggetto riceve un aspetto più generalizzante. Non vuole solo dipingere un momento nella vita contadina, ma vuole far vedere l'idea generale che sta dietro: la rivendicazione pacifica di una parte della società.

• La fame viene identificata con la folla delle persone. La lotta della fame per il suo diritto è una lotta serena, calma e ragionata.

• La fame però non viene obbligatoriamente identificata alla classe operaia.

• L'iconografia non è tipica per la sinistra di questo periodo, non si vedono bandiere ecc.

• Si vedono solo uomini, donne, bambini, che fanno semplicemente parte del genere umano, senza prendere qualsiasi posizione politica. Insomma, è una visione positiva basata sulla ragione umane.

Fiumana • più accentuato sul significato

universale del soggetto sociale, sull'universalità dei diritti umani.

• Anche la scelta letteraria del titolo Fiumana, con implicazione simbolista, è frutto di questa ricerca di universalità: «[...] gli umili, gli oppressi, forti del loro buon diritto, entrano nella storia con l'impeto travolgente di una fiumana» .

Fiumana • il terzetto di due uomini e la

donna con bimbo guidano la marcia della folla.

• La quantità di gente è aumentata, corrispondente al titolo è diventata una vera fiumana umana.

• le tre figure centrali vengono più in avanti e sono meno visti dall'alto.

• La figura giovanile è stato sostituita da una figura di donna.

• Invece di essere protagonista della lotta, la figure della donna corrisponde piuttosto ad una allegoria dell'umanità.

Il cammino dei lavoratori(1898)

• Secondo Aurora Scotti, Pellizza non era contento dei «rapporti luminosi fra le parti» e dell'impostazione dei gruppi. Voleva rendere più impetuosa la fiumana, «facendola avanzare a cuneo verso l'osservatore» e dare più«dinamismo» e più«notazioni realistiche» all'opera.

• L'anno in cui riprende le fatiche di lavorare una terza volta sul soggetto, il 1898, è anche l'anno delle violente repressioni del Bava-Beccaris a Milano.

Successo dell’opera

• L’opera non ebbe immediato successo.

• Tuttavia la sua popolarità crebbe col tempo.

• Soprattutto nella seconda metà del ‘900, la sua immagine fu usata massicciamente.

• Oggi è estremamente difficile trovare qualcuno che non la conosca almeno come immagine.

• Naturalmente è stata usata soprattutto dalle organizzazioni dei lavoratori e dai partiti di sinistra.

• Spesso con manipolazioni dell’immagine in senso espressivo.

• L’immagine ha conservato la sua forza anche quando la visione ottimista e progressista che la sottendeva è entrata in crisi.

• E’ stata perciò spesso usata, tramite manipolazioni “oltraggiose”, proprio per esprimere quella crisi.