PROMIS Gli ingegneri e scrittori militari bolognesi STAMPATE NE… · Régine Pernoud, Storia di...

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Carlo Promis

(1808-1873)

Gl'ingegneri e gli scrittori

militari bolognesi del XV e XVI secolo

In Miscellanea di Storia Italiana edita per cura della Regia Società di Storia Patria

Torino, Stamperia Reale, 1863, Tomo IV, pp. 579 - 690.

pp. 579 - 690

CRISTINA, da Pizzano (Venezia 1362 - Monastero di Poissy, c. 1431) Conosciuta col nome di Pizzano, localitàdell'Appennino bolognese, figlia di Tommaso di Benevento, medico, astrologo

e consigliere di Carlo V di Francia, vedova a 25 anni con tre figli e la madre a carico, grande poetessa, fu la prima

donna di lettere d'Europa, autrrice della famosa Cité des dames in risposta al De mulieribus claris di Boccaccio.

Promis, Ing. e scritt. mil. bolognesi, pp. 15-24. Domenico Elvezio Bartolucci, Della milizia marittima degli antichi,

Firenze, 1959, pp. 288-294. Régine Pernoud, Storia di una scrittrice medievale, Cocito 1996. Film di Stefania

Sandrelli, Christine Cristina, 2009.

Livre des faits d'armes et de chevalerie [Ms Bibliothèque Nationale 7076, 7087, 7434, 7449, 7435]

Cy apres sensuit le livre des faits d'armes et de chevalerie [frontespizio] l'art de chevalerie selon Vegece [antiporta]

Explicit le liure de droit d'armes subtilitez et cautelles ad ce servas selon Vegece de l'art de chevalerie. Imprimé le

XXVie jour de Juing Mil. CCCC quatre vingt et huit (1488) par Anthoine Verard libraire demourant a Paris sur le

pont nre dame à l'ymage Sainct Jehan etc. [in fine].

The book of fayttes of armes and of chyualrye, translated by William Caxton, Pub. for the Early English text society by

H. Milford, Oxford University Press, 1932; 1937; 1995; pp. 315. Theatrum Orbis Terrarum, 1968, pp. 280. Kraus

reprint 1988, pp. 315.

The Books of Deeds of Arms and of Chivalry, translation by Sumner Willard, Brig. Gen. US Army, edited by Charity

Cannon Willard, 1999.

The "Livre de la paix" of Christine de Pisan, ed. by Charity Cannon Willard, Paris, Mouton, 1958.

The Book of peace, by Christine de Pizan, edited by Karen Green, Constant J.Mews and Janice Pinder, The

Pennsylvania State U. P., 2008.

Cristina da Pizzano educa il figlio

DE MARCHI, Francesco (Bologna 1504 - L'Aquila 1576) Nato a Bologna da famiglia modesta originaria di Crema, assistette, forse soldato di Carlo V, alla battaglia di Pavia

(1525) e all'assedio di Firenze (1529-30), nel 1542-46 partecipò alla commissione per il progetto della cinta

bastionata sulla destra del Tevere presieduta da Alessandro Vitelli e composta da Castriotto, Montemellino e

Alghisi. Lasciata Roma nel 1550 per la rottura tra il papa e casa Farnese, nel 1551-52 fu commissario d'artiglieria a

Parma e nel 1558 lavorò al palazzo ducale di Piacenza. Al servizio dal 1533 di Alessandro de' Medici "Il Moro",

poi della vedova Margherita d'Austria, figlia naturale dell'Imperatore e governatrice delle Fiandre (1559-68) e

dell'Aquila, la seguì nei suoi successivi incarichi e nel 1567 redasse sei diversi progetti per la fortificazione di

Anversa, poi realizzata dal suo amico Paciotto. Studioso dei Monti Sibillini, nel 1535 tentò di recuperare, protetto

da un rudimentale scafandro, le navi di Caligola affondate nel Lago di Nemi. Inseguito dai corsari a Ponza,

naufrago alla foce del Tevere, testimone di un'eruzione nel Golfo di Napoli, il 19 agosto 1573, accompagnato da

una guida e da due portatori, ascese al Corno Grande del Gran Sasso assieme al milanese Cesare Schiafinato e da

Diomede dell'Aquila ed esplorò alcune caverne presso Assergi. Morto all'Aquila, fu sepolto a Piazza Palazzo, nella

Chiesa di San Francesco, oggi demolita. Dal 1542 cominciò a scrivere il suo trattato Della Architettura Civile e

Militare. Teorico dei sistemi bastionati, dei barbacani e dei controspalti, prefigurò in una sua tavola, oggi al Museo

del Genio di Castel Sant'Angelo, un sistema d'attacco alla Vauban. Ercole Corazzi, L'architettura militare di

Francesco De Marchi difesa dalla critica del signor Alano Manesson Mallet, Bologna, 1720. Promis, Ing. e scritt.

mil. bolognesi, pp. 56-92. Ciro Robotti, Francesco De Marchi, ingegnere-trattatista del Rinascimento, pp. 883-

892. Id., "Girolamo Cataneo, Francesco de Marchi e Carlo Theti: teorici e progettisti nell'arte nuova di fortificare",

in Luci tra le Rocce, Atti del convegno internazionale svoltosi a Salerno il 20-30 aprile 2004, Firenze, Alimnea,

2005, I, pp. 299-311.

Trattato di architettura militare. Ms. cart. sec. XVI-XVII, cc. 126, mm. 425x285 [BNCF - II. I. 280 (c. 2r Pianta di

Firenze)]

Della Architettvra Militare, del Capitanio Franc. de' Marchi, Libri Tre. Nelli Qvali Si Descrivono Li Veri Modi, del

fortificare, che si vsa a' tempi moderni con cento sessanta piante di città e fortezze. Con vn Breve, Et Vtile Trattato

del modo di fabricar l'Artigliaria & la pratica di adoperarla, da quelli che hanno carico di essa. codice

membranaceo Roma 1546, con 165 tavole, presso ISCAG. E' la prima versione del trattato in tre esemplari

edizione del 1546 (dedica al duca di Sessa e "al Magnanimo e Invittissimo Re", forse Felipe II). (erronea menzione

di altra edizione in Venezia 1577)

Dell'architettura militare libri tre. Opera novamente data in luce. In Brescia, appresso Comino Presegni. Ad instanza di

Gasparo dall'Oglio, 1599 in-fol. pp. 387, tavv. 173. Ed. postuma e, secondo il Promis, parziale della seconda

versione del trattato, in 4 libri, omessa la parte relativa all'architettura civile. [Catalogo Floncel I, p. 118, N. 1397.]

[BNCF - Palatino 10. 6. 6. 26]. Secondo Promis le edizioni "Comino Presegni 1600", "Appresso Gio. Battista, &

Antonio Bozzoli fratelli, 1603" (pp. 680) e "Appresso Pietro Maria Marchetti, 1609" (pp. 558) sono fittizie,

realizzate cioè mutando solo il frontespizio e la dedica sulle copie avanzate della edizione 1599. Seconda edizione

curata e annotata da Luigi Marini In Roma, Nella Stamperia de Romanis, 1810, in-folio, 5 tomi.

Trattato di architettura civile e militare in sette libri copia settecentesca nella Biblioteca comunale di Bologna estratta

dall'abate Calzoni, ultimo discendente in linea femminile di De Marchi, dal codice della Magliabechiana di

Firenze. Secondo il Promis si tratta della terza e ultima rielaborazione dell'opera di De Marchi, composta all'Aquila

prima in 12 e poi in 7 libri, ed è l'unica copia completa, perché nel 1790, quando fu rilegato, il codice fiorentino fu

mutilato di 95 capitoli dei libri II e III. Da questo codice mutilo fu estratta nel 1830 la copia torinese (Saluzziana).

Cento lettere del capitano Francesco Marchi, bolognese, conservate nell'archivio governativo di Parma, ed ora per la

prima volte recate in luce Parma, R. Deputazione di storia patria, 1864, pp. 186.

Malta Besieged by the Infidel by Francesco de Marchi (Philip Spruyt, 2003).

Historical Picture Library http://www.corbisimages.com/Enlargement/AABR004150.html

Ritratto di Francesco de Marchi, nel rettorato dell'Università di Bologna

http://bibliorare.pagesperso-orange.fr/cat-vente_drouot7-3-20021.htm

156. MORA (Domenico, Bolognese). .-Il soldato di M.Domenico Mora,bolognese,gentilhuomo

grisone,et cavalliere academico stoditi nel quale si tratta di tutto,chead un uero soldato,& nobile

cavalliere si conviene sapere,& essercitare nel mestiere dell'arme... Venetia, Gabriel Giolito di

Ferrari, 1570. 1 vol.in.8 carré.Belle reliure pl.maroquin rouge du XVIIIe siècle.dos à nerfs

orné.tranches dorées.Plats aux grandes armes de France et de Navarre dans un encadrement de

palmettes.Dentelles intérieures.13 planches gravées dans le texte et nombreux schémas de

stratégies.Superbe exemplaire.est : 300 euros Résultat : 1500, ( 9.839, FRF )

MORA, Domenico, (Bologna 1539 - Roma? post 1598) Capitano di fanteria veneziana a Zante, bandito per ragioni oscure, poi al servizio pontificio ad Avignone, dal 1579

colonnello di fanteria polacca contro i russi, governatore di Polotzk in Lituania, ne rettificò la latitudine col

quadrante e l'astrolabio e vi scrisse il Cavaliere, già iniziato nel 1584. Un suo scritto del 1598 sull'inondazione del

Tevere suggerisce che dopo il 1595 sia tornato in Italia. Le due opere principali, intitolate Il Soldato e Il Cavaliere,

dovevano essere seguite da una terza (L'Imperatore) mai realizzata. Promis, Ing. e scritt. mil. bolognesi, pp. 106-

113.

Tre Quesiti in dialogo sopra il fare Batterie, fortificare una Città & ordinar Battaglie Quadrate, con una disputa di

precedenza tra l'Arme e le Lettere, di M. Domenico Mora, bolognese gentiluomo Grisone, et cavalliere

Accademico Stordito, con dediche al Granduca di Toscana e agli Accademici Storditi di Bologna. Venetia, per

Giovanni Varisco & compagni, 1567. in-4, ill. [Catalogo Floncel I, p. 123, N. 1462.] [BNCF - Pal. 10. 5. 2. 30]

Il Soldato di M. Domenico Mora, Bolognese, Gentilhuomo Grisone, & Cavalliere Academico Storditi, nel quale si

tratta di tutto quello che ad un vero Soldato si conuiene sapere, & essercitare nel mestiere dell'arme.

all'Illustrissimo e Eccellentissimo Signor, Il Signor Duca di Parma, Piacenza & Castro, Gran Confaloniere di Santa

Chiesa, Venezia, per G. Griffio, 1569, in-4, fig. Tommaso Porcacchi ne simulò una nuova edizione, mutando il

frontespizio col porvi " In Vinetia, Appresso Gabriel Giolito de Ferrari, MDLXX, 1570" e "Et questa, secondo

l'ordine da noi posto, è la quarta Gioja congiunta all'Anella de la Nostra Collana Historica" [Catalogo Floncel I, p.

121, N. 1441. Promis, Bolognesi, p. 109]

Riacquisto di Camereto e Bauma di Domenico Mora etc., Avignone, 1576, in-4. [cit. dal Fantuzzi per la guerra contro

gli Ugonotti nel contado Venosino: Promis, Bolognesi, p. 110].

Il Cavaliere, in risposta del gentilhuono del sig. Mutio Iustinopolitano [Girolamo Muzio di Capo d'Istria, Il Gentiluomo,

Venezia, 1565], nella precedenza dell'armi et delle lettere. del cavaliere Domenico Mora Bolognese Gentilhuomo

Grisone et Colonnello dell'Invittiss.mo et Ser.mo Sismundo Terzo Re di Polonia et Gran Duca di Lituania, con

dedica a Giovanni Zamoscki capitano generale e gran cancelliere del regno di Polonia, Vilna, appresso Daniele

Lanciense, 1589, in-4. [Promis, Bolognesi, p. 110].

Iudicium Columnelli Dominici Morae Bononiensis, praefecti militum Polociae. Sic necne Turcae bellum inferendum,

deque eius belli gerendi ratione, cum nulla unquam amplius fides Turcis haberi debeat. Impressum Vilnae, 12

martii anno domini 1595, in-4. Dedica al cardinale Giorgio Radziwil e indirizzo ai senatori e cavalieri polacchi e

lituani.

Discorso degli antichi strumenti da guerra [menzionato nell'indice delle voci annesso da Alemanno Finio alla storia

romanzesca del re Attila. Promis, Bolognesi, p. 112].

Tractatus de militia regni Poloniae e Ordine della milizia Polacca (transunto del primo) [Ms in un volume miscellaneo

della Biblioteca dell'Università di Torino. Promis, Bolognesi, pp. 112-13]