NOIR IN FESTIVAL 2017 NEL SEGNO DI MARGARET ATWOOD Noir in Festival... · Samantha Cristoforetti...

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003 Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com NOIR IN FESTIVAL 2017 NEL SEGNO DI MARGARET ATWOOD La XXVII edizione di Noir in Festival si apre domenica 3 dicembre all’Auditorium IULM di Milano, con un giorno d’anticipo rispetto alle date tradizionali. La scelta, voluta fortemente da Gianni Canova come delegato IULM nella direzione del festival (insieme a Giorgio Gosetti e Marina Fabbri), sottolinea la prima novità di quest’edizione: la nascita del Premio Caligari, concorso riservato al miglior film italiano di genere uscito nell’anno solare e dedicato a una figura indimenticabile del cinema italiano, Claudio Caligari, autore giusto vent’anni fa di un noir esemplare come L’odore della notte (1997). Gli otto film risultati finalisti in questa selezione, che si affianca idealmente al Premio Giorgio Scerbanenco per il miglior romanzo noir dell’anno, verranno giudicati da una giuria popolare composta da studenti e appassionati, affiancati da due critici e un presidente che guiderà le discussioni di voto. Accompagnati da Maccio Capatonda (per Omicidio all’italiana) e dal direttore della fotografia Luca Bigazzi (per Sicilian Ghost Story) scenderanno infatti in lizza domenica 3 i primi due concorrenti. Tutti gli altri film finalisti saranno poi presentati all’auditorium IULM dai loro registi in una serie di incontri promossi con il sostegno di Istituto Luce – Cinecittà, partner del Festival come del resto Anteo Palazzo del Cinema che ospiterà la selezione ufficiale del Concorso internazionale per il cinema e i suoi eventi speciali. Il programma della letteratura Noir troverà invece casa milanese alla Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli: protagonista assoluta la grande scrittrice canadese Margaret Atwood, che parlerà il 6 dicembre alle 18 e sarà poi premiata al Teatro Sociale di Como il 7 dicembre con il Raymond Chandler Award. Sulle rive del lago il festival, ricco di appuntamenti col cinema, i libri, la televisione, si concluderà sabato 9 dicembre con la celebrazione del trentennale di un capolavoro del genere come Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris e il restauro in 4K della versione cinematografica firmata da Jonathan Demme. Scrittura al femminile, tematiche psicologiche, l’ombra nera del futuro e quella della paura faranno da filo conduttore agli incontri letterari in programma con partecipanti di rilievo da Simona Vinci a Paola Barbato, da Antonella Lattanzi a Marco Vichi, da Roberto Costantini a Marcello Fois, da Donato Carrisi a Carlo Lucarelli, senza contare il contributo di autori stranieri come Marcos Chicot e Bernard Minier che portano al Noir le voci di tradizioni nobili come quella spagnola e francese e di “dialoganti eccellenti” come Antonio Scurati, Chiara Valerio, Nicoletta Vallorani, Massimo Picozzi. Vendetta al femminile, melodramma romantico, noir rurale e thriller adrenalinico, crudeltà e complotto sono invece le parole-chiave della selezione cinematografica che offre un concorso di otto prime assolute aperte a cinematografie inedite, dalla Malesia alla Finlandia, dai Paesi Baschi all’Irlanda. E ancora anteprime mondiali e internazionali, interpreti mitici come Isabelle Huppert in Madame Hyde e Joaquin Phoenix nell’esplosivo You Were Never Really Here, due fuori concorso di razza come My Cousin Rachel di Roger Michell con Rachel Weisz dal romanzo di Daphne du Murier e Wonderstruck di Todd Haynes con Julianne Moore e l’esordiente Millicent Simmonds. Due gli eventi speciali dedicati al cinema italiano: l’omaggio al “maverick” del poliziottesco Enzo G. Castellari e la scoperta di un recente cult-movie della produzione indipendente: Il demone di Laplace di Giordano Giulivi, premiato in tutto il mondo e ignorato in Italia. E infine, nella serata conclusiva del festival, la versione in forma di lettura recitata e filmata live dell’applaudito spettacolo sull’omicidio di Olof Palme, realizzato e interpretato da Gemma Carbone Gul – uno sparo nel buio, scritto dalla protagonista insieme a Giancarlo De Cataldo, Giulia Maria Falzea e Riccardo Festa.

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC

Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003

Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

NOIR IN FESTIVAL 2017 NEL SEGNO DI MARGARET ATWOOD

La XXVII edizione di Noir in Festival si apre domenica 3 dicembre all’Auditorium IULM di Milano, con un giorno d’anticipo rispetto alle date tradizionali. La scelta, voluta fortemente da Gianni Canova come delegato IULM nella direzione del festival (insieme a Giorgio Gosetti e Marina Fabbri), sottolinea la prima novità di quest’edizione: la nascita del Premio Caligari, concorso riservato al miglior film italiano di genere uscito nell’anno solare e dedicato a una figura indimenticabile del cinema italiano, Claudio Caligari, autore giusto vent’anni fa di un noir esemplare come L’odore della notte (1997). Gli otto film risultati finalisti in questa selezione, che si affianca idealmente al Premio Giorgio Scerbanenco per il miglior romanzo noir dell’anno, verranno giudicati da una giuria popolare composta da studenti e appassionati, affiancati da due critici e un presidente che guiderà le discussioni di voto. Accompagnati da Maccio Capatonda (per Omicidio all’italiana) e dal direttore della fotografia Luca Bigazzi (per Sicilian Ghost Story) scenderanno infatti in lizza domenica 3 i primi due concorrenti. Tutti gli altri film finalisti saranno poi presentati all’auditorium IULM dai loro registi in una serie di incontri promossi con il sostegno di Istituto Luce – Cinecittà, partner del Festival come del resto Anteo Palazzo del Cinema che ospiterà la selezione ufficiale del Concorso internazionale per il cinema e i suoi eventi speciali. Il programma della letteratura Noir troverà invece casa milanese alla Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli: protagonista assoluta la grande scrittrice canadese Margaret Atwood, che parlerà il 6 dicembre alle 18 e sarà poi premiata al Teatro Sociale di Como il 7 dicembre con il Raymond Chandler Award. Sulle rive del lago il festival, ricco di appuntamenti col cinema, i libri, la televisione, si concluderà sabato 9 dicembre con la celebrazione del trentennale di un capolavoro del genere come Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris e il restauro in 4K della versione cinematografica firmata da Jonathan Demme. Scrittura al femminile, tematiche psicologiche, l’ombra nera del futuro e quella della paura faranno da filo conduttore agli incontri letterari in programma con partecipanti di rilievo da Simona Vinci a Paola Barbato, da Antonella Lattanzi a Marco Vichi, da Roberto Costantini a Marcello Fois, da Donato Carrisi a Carlo Lucarelli, senza contare il contributo di autori stranieri come Marcos Chicot e Bernard Minier che portano al Noir le voci di tradizioni nobili come quella spagnola e francese e di “dialoganti eccellenti” come Antonio Scurati, Chiara Valerio, Nicoletta Vallorani, Massimo Picozzi. Vendetta al femminile, melodramma romantico, noir rurale e thriller adrenalinico, crudeltà e complotto sono invece le parole-chiave della selezione cinematografica che offre un concorso di otto prime assolute aperte a cinematografie inedite, dalla Malesia alla Finlandia, dai Paesi Baschi all’Irlanda. E ancora anteprime mondiali e internazionali, interpreti mitici come Isabelle Huppert in Madame Hyde e Joaquin Phoenix nell’esplosivo You Were Never Really Here, due fuori concorso di razza come My Cousin Rachel di Roger Michell con Rachel Weisz dal romanzo di Daphne du Murier e Wonderstruck di Todd Haynes con Julianne Moore e l’esordiente Millicent Simmonds. Due gli eventi speciali dedicati al cinema italiano: l’omaggio al “maverick” del poliziottesco Enzo G. Castellari e la scoperta di un recente cult-movie della produzione indipendente: Il demone di Laplace di Giordano Giulivi, premiato in tutto il mondo e ignorato in Italia. E infine, nella serata conclusiva del festival, la versione in forma di lettura recitata e filmata live dell’applaudito spettacolo sull’omicidio di Olof Palme, realizzato e interpretato da Gemma Carbone Gul – uno sparo nel buio, scritto dalla protagonista insieme a Giancarlo De Cataldo, Giulia Maria Falzea e Riccardo Festa.

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC

Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003

Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

A Como sono previsti inoltre alcuni eventi del tutto speciali come: il ritorno del commissario Maigret nell’attesa serie TV Maigret’s Dead Man con Rowan Atkinson; il panel con ospiti prestigiosi sull’Ombra del padre, curato dal Mercurius Prize che quest’anno ha scelto il festival per il suo riconoscimento al cinema nel segno del grande psicanalista Carl Gustav Jung; una collaborazione con la Polizia di Stato (servizio di polizia scientifica) che si aprirà, la sera del 6 dicembre con un concerto speciale della Banda Musicale della Polizia; per finire un evento dedicato ai più piccoli nella dimensione del fantasy che si collega ai festeggiamenti natalizi della “Città dei Balocchi”. L’immagine dell’anno, firmata da Alessandro Baronciani, riunisce due segni forti della manifestazione: la forza femminile dei grandi personaggi che popolano le storie di Margaret Atwood e l’ossessione interiore che diventa terrore puro nell’opera del maestro del brivido, Alfred Hitchcock la cui carriera debuttò proprio sul lago di Como nel 1926. Ritorna poi la Black Panther che del Noir in Festival è il nuovo simbolo e a cui è dedicato il premio per il cinema, assegnato da una giuria internazionale, con gli occhi diabolici del mitico felino a rivelare il lato oscuro del nostro tempo, secondo la lezione di Dario Argento che del Noir è da sempre il testimone e il padre nobile. Cinque gli incontri-dialoghi a più voci in programma nel corso della rassegna: il primo, dedicato al giallo italiano (in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia) per raccontare il volume monografico di “Bianco e Nero”, con un film esemplare come Harlem di Carmine Gallone con un doppio finale a sorpresa, a cui segue l’atteso incontro con Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi sui crimini veri che diventano fiction; il secondo, una master class di Adrian Wotton sulla “vita in noir” di Gloria Grahame e la riscoperta del capolavoro di Nicholas Ray In a Lonely Place del 1950; il terzo un incontro sulla serialità tra cinema e televisione con la casa di produzione Taodue di Pietro Valsecchi e il nuovo progetto Black Vatican; il quarto è un dialogo a due tra Paola Barbato e Antonella Lattanzi su vittime & carnefici. E infine un dialogo a più voci sul racconto della paura con tre diversi “interpreti” della scrittura italiana di genere come Marcello Fois, Simona Vinci e Luca D’Andrea. Apre la letteratura, il 4 dicembre, alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, l’incontro con i finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco per il noir italiano tra cui la giuria sceglierà il migliore dell’anno, mentre il pubblico della rete ha già scelto il romanzo di Romano De Marco, L’uomo di casa, Piemme. “Ogni anno si rinnova il segreto di un festival che è come una tavolozza carica di sfumature e di tutti i colori del nero – osservano Giorgio Gosetti e Marina Fabbri: il doppio palcoscenico di Milano e Como ci ha spinto a rinnovare profondamente la struttura del nostro racconto sul lato oscuro dell’individuo e della società. Ma restiamo convinti che il segreto del nostro successo stia nell’incrocio dei linguaggi, nell’attenzione alla storia e alla cronaca, nel dialogo costante tra cinema, letteratura, televisione nel segno di un genere che non conosce stanchezza”. “Da tempo sottolineo”, dice Gianni Canova a proposito del nuovo Premio Caligari, “che i festival devono essere anche luogo di valorizzazione e riscoperta del buon cinema che già esiste e non solo esasperata caccia alla novità assoluta. Sono contento che, come già per il Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura, il cinema italiano trovi al Noir in Festival e alla IULM un’occasione di prestigio e di confronto popolare. Anche in questo modo la nostra università si apre al nuovo e al cinema di qualità”. Il Noir in Festival è diretto da: Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM). Una realizzazione: Studio Coop. Promosso da: MiBACT – DGC. In collaborazione e con il sostegno di: IULM, Comune di Como. Con il patrocino di: Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Como. Partner: Associazione Amici di Como, SIAE, Istituto Luce – Cinecittà, Consorzio Como Turistica, Associazione Provinciale Albergatori di Como. In collaborazione con: Anteo Palazzo del Cinema, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Canada 150, Ambasciata del Canada, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Teatro Sociale di Como, Società Palchettisti. In accordo con: Milano Film Network. Media Partner: Sky Cinema HD, Cinecittà News, Ibs.it, ComingSoon.it, Radio Popolare, Radio Number One, La Provincia, CiaoComo.it, Cinematographe.it, Magic Lake, MilanoNera.it. Technical Partner: Tecnografica. Associato: AFIC, FIAPF. Ufficio Stampa Studio Sottocorno. Patrizia Wachter con Delia Parodo: [email protected] Ufficio Stampa Letteratura Paolo Soraci: [email protected], 335 5439984

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L’AUTORE DELL’IMMAGINE DELL’ANNO

Alessandro Baronciani lavora a Milano come art director, grafico, fumettista e illustratore. Collabora con molte agenzie pubblicitarie ed è regista di spot a cartoni animati per diverse aziende. Realizza manifesti per festival musicali e firma copertine di dischi per band italiane. Pubblica illustrazioni in numerose riviste e lavora a libri per bambini con diverse case editrici. Si fa conoscere a un pubblico sempre più vasto attraverso un esperimento unico in Italia: disegna e spedisce le sue storie tramite posta soltanto ai lettori che si abbonano e che poco a poco diventano parte dei suoi fumetti. Da questa esperienza, durata cinque anni, nascono i libri Una storia a Fumetti e Raccolta 1992/2012. Nel 2011 realizza le graphic novel Quando tutto diventò blu e Le ragazze nello studio di Munari, e un libro a fumetti in cartotecnica dedicato a Bruno Munari. Nel 2014 pubblica I Quit Girls, una raccolta di illustrazioni in bianco e argento. La sua produzione prosegue nel 2015 con La distanza, un fumetto realizzato on the road insieme al cantante siciliano Colapesce. Dal loro incontro artistico nasce anche il Concerto disegnato, un tour che porta Baronciani ai disegni e Colapesce alla chitarra acustica in uno spettacolo fatto di proiezioni e live painting che tocca più di cinquanta città italiane. Nel 2016, illustra il libro per ragazzi, edito da Feltrinelli, Nello spazio con Samantha, scritto dall’astronauta Samantha Cristoforetti insieme al fisico Stefano Sandrelli. Nello stesso anno, pubblica Come svanire completamente, un’antologia di quaranta racconti sparsi e racchiusi in una scatola insieme a una serie di oggetti, cartoline, foto e mappe che servono al lettore per comporre la storia, a partire da un episodio casuale. Il libro è stato finanziato interamente da un’operazione di crowdfunding indetta dallo stesso autore. Suona la chitarra e canta nelle band Altro e Tante Anna e tiene una rubrica a fumetti sulla storia della musica su «Rumore magazine».

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I FILM IN CONCORSO

MADAME HYDE (MRS. HYDE) di Serge Bozon con Isabelle Huppert e Romain Duris Francia, 2017

La signora Géquil è un’insegnante timida, disprezzata da colleghi e studenti. In una notte tempestosa, mentre conduce un esperimento nel suo laboratorio, sviene colpita da un fulmine. Quando si sveglia, si sente decisamente diversa... e la comparsa della temibile signora Hyde presto ha un impatto sui metodi didattici della signora Géquil.

“Questo è un film sulla scuola o, più precisamente, sulla difficoltà di trasmettere un insegnamento. Infatti, il successo educativo tardivo di Madame Géquil le “brucia le ali” (e il resto). Solo quando diventa un’altra donna, è in grado di dare qualcosa ai suoi studenti. Peccato che quest’altra donna non si fermi più!”. (Serge Bozon)

HANDIA di Jon Garaño, Aitor Arregi con Eneko Sagardoy, Joseba Usabiaga Spagna, 2017

Paesi Baschi 1843. Martín, un giovane soldato sconfitto in guerra torna a casa e non può credere a quello che vede. Il caro fratello Joaquín si è trasformato in un vero e proprio gigante del tutto inutile al lavoro che si conduce nel casale di famiglia. Per mantenere i loro cari, allora, i due fratelli si imbarcano in una folle avventura, trasformando il Gigante di Altzo in un fenomeno da circo, con spettacoli nelle piazze, nei teatri e nelle corti più importanti d’Europa. Tuttavia, presto imparano che l’industria dell’intrattenimento è piena di sfide, menzogne e tradimenti. Un mondo dove più in alto si sale, più pesantemente si cade.

“Handia, basato su fatti realmente accaduti, racconta la storia di uno dei più grandi miti della storia basca, quella di Miguel Joaquín, il gigante di Altzo. Questo contadino è nato nel 1819 e la sua odissea personale ha coinciso con anni turbolenti che rappresentarono un prima e un dopo nella storia dei Paesi Baschi”. (Jon Garaño, Aitor Arregi)

BURN OUT di Yann Gozlan con Manon Azem, François Civil, Samuel Jouy Francia, 2017

Tony, testa calda e amante delle sensazioni forti, vive soltanto per realizzare il suo sogno: diventare pilota professionista di Superbike. Finché non scopre che la madre di suo figlio è legata alla malavita e che l’unica via d’uscita è mettere il suo talento al servizio dei mafiosi. Pilota di giorno e corriere di notte, Tony affonda in una spirale infernale che lo porterà sull’orlo di una crisi…

“Mi piacciono da sempre le storie forti, un piede nel genere e l’altro nella realtà. Al mio terzo film ho deciso di spingere il pedale e di far divertire il pubblico pur restando fedele alla mia visione del mondo. Che non è propriamente allegra”. (Yann Gozlan)

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EUTHANIZER di Teemu Nikki con Matti Onnismaa, Jari Virman Finlandia, 2017 Distribuzione italiana: I WONDER

Veijo Haukka è un meccanico cinquantenne, che come secondo lavoro mette “a riposo” gli animali malati. Ma cosa accade quando decide di salvare il cane della persona sbagliata? Il film ruota intorno ai diritti degli animali, alla sofferenza e alla morte. Tuttavia, il tema principale non riguarda il bene e il male, bensì la totale stupidità degli uomini.

“Molti B-movie che mi hanno ispirato sono “A-movie” per me. Forse ci sarà sempre un’atmosfera da B-movie nei miei film. All’inizio volevo fare un film di genere dal carattere anni Settanta, come Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! o Il giustiziere della notte. Nel mentre, ho anche pensato a un’opera come Taxi Driver e altri film violenti con un forte vigilante come protagonista”. (Teemu Nikki)

YOU WERE NEVER REALLY HERE di Lynne Ramsay con Joaquin Phoenix, Ekaterina Samsonov, Alessandro Nivola Gran Bretagna/Francia, 2017 Distribuzione italiana: Europictures

Nina è una ragazzina scomparsa, figlia di un senatore newyorchese. Joe è un veterano di guerra ed ex agente dell’FBI che vive con l’anziana madre ed è tormentato dai fantasmi del suo passato. Sicario specializzato nella guerra contro i trafficanti del sesso, Joe viene ingaggiato per salvare Nina da un giro di prostituzione ma finirà per innescare una pericolosa spirale di violenza, scatenata dalla corruzione del potere e dal desiderio di vendetta.

“Penso che la maggior parte dei cineasti abbia un approccio psicologico e un interesse per la questione della condizione umana. Per ciò che mi riguarda, amo approfondire i personaggi con la loro bellezza, i loro difetti, i loro diversi aspetti. Sul set, ho avuto l’impressione di vivere io stessa un’esperienza post-traumatica perché la storia del film ha un’influenza forte sulla mente”. (Lynne Ramsay)

THE NILE HILTON INCIDENT di Tarik Saleh con Fares Fares, Mari Malek, Yaser Aly Maher Svezia, Danimarca, Germania, 2017 Distribuzione italiana: Movies Inspired

Noredin è un detective corrotto della polizia del Cairo che quotidianamente arrotonda intascando tangenti dai venditori ambulanti e dai proprietari dei locali. Normalmente, estorce denaro dai criminali del posto. Una notte gli viene assegnata un’indagine per omicidio. Una cantante è stata trovata morta al Nile Hilton. Quello che inizialmente sembra essere un crimine passionale si rivela essere qualcosa che riguarda le alte sfere della società egiziana.

“Mentre scrivevo il film sapevo bene che mi sarei cacciato nei guai. È un po’ come prendere un appuntamento con un serial killer. Tuttavia, neppure nella mia immaginazione più fervida, avrei potuto prevedere quanto sarebbe stata folle questa produzione. Sono molto contento che nessuno sia morto”. (Tarik Saleh)

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MARLINA SI PEMBUNUH DALAM EMPAT BABAKMARLINA THE MURDERER IN FOUR ACTS MARLNA, OMICIDA IN QUATTRO ATTI di Mouly Surya con Marsha Timothy, Dea Panendra, Egi Fedly Indonesia, Francia, Malesia, Thailandia 2017 Distribuzione italiana: Lab 80 film

Marlina vive a Sumba, in Indonesia. Sta risparmiando per poter seppellire il marito secondo i riti tradizionali. Un uomo si presenta alla sua porta e, impassibile, la informa che lui e sei compagni sono venuti per prenderle tutti i soldi, il bestiame e infine per stuprarla. Mentre è costretta a preparare la cena ai suoi aggressori, Marlina medita la propria vendetta.

“Sumba è un’isola insolita tra le migliaia che compongono l’Indonesia. Ha un aspetto molto peculiare. La maggior parte dell’Indonesia è piena di vegetazione, mentre Sumba è un’isola arida, simile al Texas”. (Mouly Surya)

TOMATO RED di Juanita Wilson con Jake Weary, Julia Garner, Anna Friel, Nick Roux Irlanda, Canada, 2017

A Venus Holler il destino è scritto sin dalla nascita. Per la ventunenne Jamalee con i suoi capelli rossi pomodoro, significa rimanere incinta, finire in carcere o buttarsi da una rupe. Per sua madre, Bev, vuol dire arrangiarsi per pagare le bollette. «I problemi si raggirano non si affrontano. Prendi una birra, la butti giù, ti rilassi e ti fai una grassa risata». Questo, però, non basta a Jamalee. Il suo piano è quello di andarsene il più velocemente possibile. Ma suo fratello Jason nasconde un segreto tremendo che minaccia di mandare all’aria tutti i suoi piani.

“Daniel Woodrell ti incanta con il suo linguaggio poetico e ti fa sorridere con il suo senso dell’umorismo. Poi ti colpisce con una qualche realtà ottenuta faticosamente e ti lascia di sasso. Penso che questo libro sia più attuale che mai. I personaggi sono meravigliosamente imperfetti e padroni dei propri destini. La storia è molto originale e potente e ti conduce dentro un’avventura ricca di colpi di scena e svolte impreviste. E la fine? È devastante” (Juanita Wilson)

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ANTEPRIME, SCOPERTE, OMAGGI FUORI CONCORSO MY COUSIN RACHEL (RACHEL) di Roger Michell con Rachel Weisz, Sam Claflin, Holliday Grainger, Iain Glen Gran Bretagna/Stati Uniti, 2017 Distribuzione italiana: 20th Century Fox

Orfano di entrambi i genitori, il piccolo Philip Ashley viene allevato dal cugino Ambrose in una tenuta signorile, nelle nebbiose terre della Cornovaglia. Partito per il continente come scapolo convinto, disinteressato alle donne e assorbito dai propri affari, Ambrose scrive a sorpresa di aver sposato nel viaggio una giovane donna conosciuta in Italia. Da allora le lettere diventano rare e le notizie che riportano fanno temere il peggio. Quando Philip apprende che il cugino è morto in Toscana e che la vedova, la cugina Rachel, è in viaggio per l'Inghilterra, si ripromette di accogliere la donna con freddezza e ostilità, pianificando malignamente di farle patire i dolori e le sofferenze che sicuramente ha inflitto al marito fin sul letto di morte. Ma Rachel non sembra l'arrampicatrice spregiudicata dipinta negli ultimi messaggi di Ambrose; spicca invece per fascino e dolcezza. In poco tempo riesce a conquistare l'affetto di (quasi) tutti gli abitanti della casa, compreso quello del giovane Philip, sul punto di ereditare la proprietà.

Tratto dal romanzo omonimo di Daphne du Murier (1951) il film è la seconda versione per lo schermo dell’opera di un’autrice già amata da Alfred Hitchcock (Rebecca la prima moglie, Gli uccelli). Nel 1952 Henry Koster ne fece un film (Mia cugina Rachele) che segnò l'esordio a Hollywood di Richard Burton. A lui venne affidata la parte del giovane e inesperto Philip che lo portò dritto alla nomination all'Oscar, ma come miglior attore non protagonista. A impersonare Rachele fu chiamata invece Olivia De Havilland, subentrata a Vivien Leigh. Appartenente al genere thriller con qualcosa di horror, My Cousin Rachel risente dell'influenza di Hitchcock e perfino di Roman Polanski, anche se può essere considerato una tumultuosa love-story senza lieto fine. WONDERSTRUCK (LA STANZA DELLE MERAVIGLIE) di Todd Haynes con Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Michelle Williams, Julianne Moore Stati Uniti, 2017 Distribuzione italiana: 01 DISTRIBUTION

Due storie, ambientate in epoche diverse, scorrono parallele fino all'incontro magico e sorprendente nel poetico finale. Tratto dal romanzo illustrato di Brian Selznick (autore di La straordinaria invenzione di Hugo Cabret), il film comincia nel 1927 in New Jersey, dove la piccola Rose (Millicent Simmonds) colleziona articoli e ritagli di giornale che ritraggono la sua attrice preferita (Julianne Moore). Cinquant'anni dopo, a più di duemila chilometri di distanza, nel Minnesota, il giovane Ben (Oakes Fegley) sogna di stringere la mano del padre che non ha mai conosciuto. Legati dall'aspirazione comune di incontrare un idolo dell'infanzia, Ben e Rose partono alla volta di New York, guidati il primo da un indizio sconcertante scoperto in casa e la seconda da un allettante titolo di giornale.

L’opera grafico-letteraria di Brian Selznick (autore del romanzo da cui il film è tratto e poi sceneggiatore del film) nasce intrisa di cinema, come fulminata in origine dalla meraviglia del suo dispositivo e percorsa interamente dalla scia elettrica di tale scossa. Per questo è giusto e necessario che siano dei registi cinefili a gestire il passaggio delle sue storie dalla carta allo schermo, loro approdo naturale. (Mymovies.it)

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EVENTO SPECIALE

THE SILENCE OF THE LAMBS (Il silenzio degli innocenti) di Jonathan Demme con Jodie Foster, Anthony Hopkins, Scott Glenn USA, 1991Versione restaurata 4K

A 25 anni dai 5 premi Oscar (un record solo altre due volte eguagliato) e dopo il trionfale ritorno in sala in Gran Bretagna, arriva anche in Italia al Noir in Festival, grazie alla collaborazione con Park Circus e BFI, la versione splendidamente restaurata del capolavoro di Jonathan Demme. Tratto dal romanzo di Thomas Harris, reso memorabile dalle interpretazioni di Jodie Foster (Clarice Sterling) e Sir Anthony Hopkins (Hannibal Lecter), il film resta una pietra miliare nella storia del noir contemporaneo.

“Il segreto de Il Silenzio degli Innocenti è che mette in scena la potenza insita nella maniera in cui una persona può guardare un’altra, riesce nelle sue interazioni tra Clarice e Hannibal a mettere in scena la violenza della maniera in cui l’uomo può guardare la donna. In una società in cui la donna è per lo più vista come oggetto sessuale e in un mondo, il poliziesco, le centrali di polizia, le carceri e l’universo criminale, in cui qualsiasi sensibilità femminile è bandita a meno che non serve ad ingannare come le donne del noir, questo film inserisce una donna forte con una fragilità interiore e la usa per far sperimentare allo spettatore cosa significhi l’umiliazione dello sguardo. Hannibal parla poco ma quando lo fa le sue parole pesano come macigni”. (Gabriele Niola)

IL DEMONE DI LAPLACE di Giordano Giulivi con Alessandro Zonfrilli, Carlotta Mazzoncini, Duccio Giulivi, Ferdinando D’Urbano Italia, 2016

Un bicchiere in caduta libera. Vi siete mai chiesti se sia possibile prevedere il numero di frammenti che ne saranno prodotti? Dopo ripetuti esperimenti, un team di ricercatori è riuscito in quest’impresa apparentemente impossibile. Attirato dal sorprendente risultato, il misterioso professor Cornelius invita gli scienziati nella propria villa isolata, per poter meglio conoscere i loro studi. Ma quando questi giungono sul posto non trovano il loro ospite ad accoglierli, bensì uno strano modellino dell’abitazione, su cui vengono rappresentate azioni assolutamente normali, eppure incredibili. In quello che presto si rivela essere un nuovo esperimento i ricercatori dovranno ricoprire un ruolo ben diverso dal solito: quello del bicchiere in caduta libera.

Dopo il successo di pubblico e di critica al Fantasia International Film Festival 2017 di Montréal e all’Étrange Festival 2017 di Parigi, è arrivato anche a Hollywood (al mitico Chinese Theater) un film italiano nel programma dello Screamfest Horror Film Festival. Il Demone di Laplace è un lungometraggio indipendente, prodotto da AstroLab Pictures, realizzato nell’arco di oltre sette anni di lavoro, che, partendo dal quesito del matematico e fisico francese Pierre Simon Laplace legato al determinismo e ad un ipotetico mondo dominato dalle leggi della meccanica classica, sviluppa una trama avvincente e ricca di tensione.

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC

Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003

Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

OMAGGIO A MARGARET ATWOOD THE HANDMAID’S TALE (Il racconto dell’ancella) di Volker Schlöndorff (1990) con Natasha Richardson, Robert Duvall, Faye Dunaway, Aidan Quinn, Elizabeth McGovern

In un futuro immaginario, una catastrofe ecologica ha causato la sterilità delle donne. Si è imposta una nuova struttura politica nel mondo: la "Repubblica di Galaad", dove regna una cultura religiosa fondamentalista pseudo-cristiana su base vetero-testamentaria. E’una società fortemente patriarcale in cui il fine supremo è diventata la procreazione. Le poche donne fertili, comprese le suore e tutte coloro che non sono riconosciute dallo Stato, vengono prima raccolte in centri, denominati "Centri rossi" dal colore del vestito che saranno obbligate a portare, poi private di qualsiasi possedimento e del proprio nome, infine chiamate "Ancelle" ed assegnate ai Comandanti del regime, le cui consorti non sono più in grado di procreare. La storia è narrata da Offred (ossia "Di Fred" per segnare la sua appartenenza al "Comandante") che ripercorre la sua vita con qualche flashback aperto sul passato.

Adattato per lo schermo da una sceneggiatura di Harold Pinter, reso straniante dalle musiche di Ryuichi Sakamoto e dal cromatismo senza tempo delle scene di Colleen Atwood, il film è un singolare esempio del rapporto tra il mondo di Margaret Atwood e lo stile cinematografico di Schlöndorff, per la terza volta confrontato con un testo letterario di matrice anglosassone e una produzione americana. Una versione più fedele al testo di Atwood è la serie televisiva del 2017, ideata da Bruce Miller con Elisabeth Moss e Joseph Fiennes, attualmente diffusa da Netflix. GLORIA GRAHAME: UN’ICONA DEL NOIR IN A LONELY PLACE (Il diritto di uccidere) di Nicholas Ray con Humphrey Bogart e Gloria Grahame Stati Uniti, 1950, 91’

Dixon (Dix) Steele, reduce della seconda guerra mondiale con il grado di capitano, è uno sceneggiatore cinematografico caduto in disgrazia. Una sera, nel locale notturno in cui si incontra con il suo agente Mel Lippman, Dix fa conoscenza con la guardarobiera Mildred con cui rincasa, parlando del romanzo che ha appassionato la ragazza e che incuriosisce il suo accompagnatore. Una donna spia dalla finestra la singolare coppia: è l’inquilina di fronte, Laurel Gray. La mattina seguente Dix viene svegliato dal suo ex commilitone Brub Nicolai, ora detective della polizia. Questi gli comunica che Mildred è stata assassinata nella notte, strangolata e gettata da un'auto in corsa, e che lui è il principale sospetto per il detective Lochner. A scagionarlo sarà proprio Laurel. Tra i due nasce una travolgente storia d'amore, ma il capitano Lochner tormenta la donna mettendola al corrente dei precedenti penali del suo amante ed in guardia dal temperamento impulsivo e violento di Dix…

Apprezzato dalla critica, il film non ottenne grandi incassi all'uscita nelle sale. Prodotto dalla casa indipendente gestita dallo stesso Bogart, doveva avere come protagonista femminile Lauren Bacall, già da qualche anno moglie di Bogart, ma la Warner impose Gloria Grahame, moglie di Nicholas Ray. A partire dagli anni settanta, la critica (soprattutto francese) riscopre il film, tanto che nel 2007 In a Lonely Place viene scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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STORIE DEL GIALLO ITALIANO HARLEM di Carmine Gallone con Massimo Girotti, Amedeo Nazzari, Elisa Cegani, Vivi Gioi versione restaurata da Cineteca Nazionale Italia, 1943, 80’

Tommaso è un giovane pugile italiano. Riposta la laurea nel cassetto, parte per l'America del Nord, intenzionato a sfondare nel mondo del pugilato. A New York incontra il fratello Amedeo, che si occupa di costruzioni edili. Ma una banda di malfattori accusa Amedeo di essere un assassino, per cui finisce in tribunale; Tommaso, in un grande incontro sul ring, riesce a battere il campione afroamericano e con la borsa ricevuta potrà pagare la cauzione per liberare il fratello. Amedeo però sarà comunque ucciso in un agguato e, in punto di morte, supplicherà Tommaso di tornare in patria. Il film, girato a Cinecittà in piena Seconda guerra mondiale tra la fine del 1942 e l'inizio dell'anno successivo, esce nelle sale nel mese di aprile del 1943. Carmine Gallone, per disporre del folto pubblico di afroamericani, riuscì a far giungere nel teatro di posa un gruppo di prigionieri di colore, provenienti da un campo di prigionia nei pressi di Roma.

“Imbastito con un preciso scopo dimostrativo e didascalico in un finale alla Griffith e nel serrato montaggio di un incontro di pugilato. Dopo tanta penuria, dopo tanto ozioso paesaggismo, abbiamo visto la gente scattare in piedi, gridare battere le mani. Gli autori hanno voluto dare alla pellicola un surrogato dei film americani.. “ (Antonio Pietrangeli in “Bianco e Nero”, 1 giugno 1943)

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PREMIO CALIGARI 2017 PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO DI GENERE DELL’ANNO

Al nuovo concorso di IULM e Noir in Festival per il cinema italiano, ideato da Gianni Canova in accordo con Giorgio Gosetti, concorrono otto film finalisti scelti a insindacabile giudizio da Gianni Canova e Giorgio Gosetti fra i noir di produzione italiana usciti in sala nel corso dell’anno solare 2017. Gli otto film finalisti verranno proiettati fra il 3 e il 6 dicembre a Milano nell’Auditorium IULM in via Carlo Bo 7, con introduzione o del regista e/o di alcuni membri del cast. A scegliere il vincitore sarà una giuria popolare di giovani studenti e di appassionati, guidata da un Presidente affiancato da due critici cinematografici. Dopo una discussione collettiva al termine di ogni proiezione, i membri della giuria potranno esercitare il proprio diritto di voto deponendo la scheda con il loro giudizio nell’urna appositamente predisposta. La graduatoria finale indicherà il vincitore. In caso di parità, il voto del Presidente sarà determinante. Il risultato finale verrà annunciato nella serata del 6 dicembre ad Anteo Palazzo del Cinema a Milano nel corso della serata del Festival. La consegna del premio avverrà al Teatro Sociale di Como la sera del 9 dicembre insieme agli altri premi del cinema 2017 e in occasione di un omaggio a Claudio Caligari a cui il Premio viene dedicato. I titoli finalisti di quest’anno sono: Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda domenica 3 dicembre, ore 17.30 | introduce il film il regista Maccio Capatonda

Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza domenica 3 dicembre, ore 20.30 | introducono il film il direttore della fotografia Luca Bigazzi e il produttore Massimo Cristaldi

Ammore e malavita dei Manetti Bros. lunedì 4 dicembre, ore 17.30 | introducono il film i registi Marco e Antonio Manetti

Falchi di Toni D’Angelo lunedì 4 dicembre, ore 20.30 | introducono il film il regista Toni D’Angelo e il produttore Gianluca Curti

Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone martedì 5 dicembre, ore 17.30 | introduce il film il regista Alessandro Rak

La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi martedì 5 dicembre, ore 20.30 | introduce il film il regista Donato Carrisi

I figli della notte di Andrea De Sica mercoledì 6 dicembre, ore 15.30 | introduce il film il regista Andrea De Sica

Monolith di Ivan Silvestrini mercoledì 6 dicembre, ore 17.30 | introduce il film il regista Ivan Silvestrini

Il Premio Caligari è in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà e il sostegno di Anteo Palazzo del Cinema.

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“Da tempo sottolineo”, dice Gianni Canova, “che i festival devono essere anche luogo di valorizzazione e riscoperta del buon cinema che già esiste e non solo esasperata caccia alla novità assoluta. Sono contento che, come già per il Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura, anche il cinema italiano trovi al Noir in Festival e alla IULM un’occasione di prestigio e di confronto popolare. Anche in questo modo la nostra università si apre al nuovo e al cinema di qualità”. “Abbiamo immediatamente fatta nostra l’idea di Gianni Canova”, sottolinea Giorgio Gosetti “in un’annata specialmente fortunata per il cinema italiano, e crediamo che in futuro il premio potrà allargarsi ulteriormente, segnalando la qualità italiana nel campo delle serie e dei nuovi linguaggi. Ma siamo soprattutto orgogliosi che il Premio porti il nome di un regista e di una personalità unica come Claudio Caligari a cui dobbiamo uno dei più bei noir di sempre, L’odore della notte”. Per iscriversi gratuitamente alla giuria è necessario essere maggiorenni e inviare, entro la mezzanotte di giovedì 30 novembre 2017, una mail a [email protected] con specificato nome, cognome, mail di riferimento e categoria di appartenenza del giurato tra le seguenti tre: 01 - Studente universitario IULM, 02 - Studente di altre scuole/università, 03 - Cittadini appassionati di cinema. I votanti della giuria popolare potranno partecipare al Contest Premio Caligari e ricevere una tessera omaggio che varrà 10 ingressi gratuiti all’Anteo Palazzo del Cinema nel 2018. Il regolamento è consultabile nella sezione “Bandi” del sito www.noirfest.com. Tutte le proiezioni sono gratuite e aperte a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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A MARGARET ATWOOD IL PREMIO RAYMOND CHANDLER

DEL NOIR IN FESTIVAL 2017

Sarà Margaret Atwood a ricevere quest’anno il prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario dedicato alla scrittura noir che ogni anno laurea un maestro del genere.

Il Noir in Festival, la più importante manifestazione italiana dedicata al noir nel cinema e nella letteratura, giunta alla XXVII edizione (Milano e Como dal 4 al 10 dicembre), assegna il suo premio letterario più prestigioso, il Premio Raymond Chandler alla carriera, a un’autrice che incarna al meglio virtù e caratteristiche della cosiddetta letteratura di genere, si tratti del noir o della fantascienza, di una rilettura della fiaba nella sua versione più “nera” o del fantastico, e che insieme le trascende dando voce a un’idea totalizzante e nobile di letteratura.

Personalmente impegnata sul fronte dell’ecologismo e del femminismo, Atwood fa della sua militanza l’alimento di uno speculare impegno letterario, che di quella anche si nutre per diventare altro, linguaggio e stile, allusivo come una metafora, concreto come ogni storia. Storie e metafore che hanno raggiunto lettori di ogni paese e che sempre di nuovi vanno conquistandone grazie anche alle nuovissime trasposizioni in serie televisive del suo capolavoro The Handmaid’s Tale (Il racconto dell’ancella, visibile su TimVision), e di Alias Grace (L’altra Grace, prossimamente su Netflix).

I libri di Margaret Atwood sono pubblicati in Italia da Ponte alle Grazie.

Margaret Atwood incontrerà il pubblico del Noir in Festival a Milano, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, mercoledì 6 dicembre alle 18.30 e dialogherà con Chiara Valerio.

Il Raymond Chandler Award verrà consegnato alla scrittrice canadese giovedì 7 dicembre alle ore 21 al Teatro Sociale di Como.

Istituito da Irene Bignardi nel 1996 grazie alla collaborazione con il Raymond Chandler Estate, è stato assegnato in questi anni alle massime personalità della letteratura di genere, tra cui P.D. James, John le Carré, John Grisham, Elmore Leonard, Scott Turow, Michael Connelly, Andrea Camilleri, Don Winslow, Henning Mankell, Joe Lansdale e molti altri fino a Roberto Saviano, premiato nel 2016.

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CONVERSAZIONI IN NOIR: INCONTRI CON GLI SCRITTORI CRIMINI & ROMANZI. Lucarelli e Picozzi a confronto. 4 dicembre, ore 11 _IULM Milano Carlo Lucarelli, INTRIGO ITALIANO, Einaudi «C’è stato un omicidio a Bologna, una città coperta di neve in cui i tram scampanellano sulle rotaie e la gente affolla i ristoranti per i tortellini di Natale: la bella moglie di un professore universitario è stata annegata nella vasca da bagno del trappolone, l’appartamento da scapolo del marito. Il Servizio vuole sapere chi è stato, e per questo c’è bisogno di un cane da tartufi come De Luca, che sembra finalmente trovarsi alle prese con un’indagine da giallo classico, fatta di indizi, tracce, impronte e orari. Ma non è così, naturalmente…». [Carlo Lucarelli]

Carlo Lucarelli esordisce nel 1990 con Carta bianca, primo di una lunga serie di romanzi polizieschi, tra cui Via delle Oche, Premio Scerbanenco 1996. Diviso tra letteratura, televisione, cinema e radio, oltre alla passione per la musica, deve il suo successo anche ai protagonisti delle sue serie più celebri: l’ispettore Coliandro, il commissario De Luca e l’ispettore Grazia Negro, interpretati rispettivamente nelle versioni cinematografiche e televisive da Giampaolo Morelli, Alessandro Preziosi e Lorenza Indovina. Sceneggiatore di alcuni fumetti e per il cinema, dai suoi libri vengono realizzati i film Almost Blue di Alex Infascelli e Lupo mannaro di Antonio Tibaldi. Nel 2012 esordisce alla regia con L’isola dell'angelo caduto, presentato al Festival di Roma. Collabora con numerosi giornali, è fondatore del “Gruppo 13”, associazione di scrittori di romanzi gialli della Romagna e cura la rivista telematica «Incubatoio 16». Insegna scrittura creativa alla Scuola Holden a Torino e nel carcere Due Palazzi di Padova. Con il criminologo Massimo Picozzi ha firmato 6 libri, tutti editi da Mondadori: Serial Killer (2003), Scena del crimine (2005), Tracce criminali e La Nera (2006), Il genio criminale (2009), Sex crimes (2011); attualmente i due autori ne stanno scrivendo uno nuovo che uscirà prossimamente. Massimo Picozzi, LA MENTE CRIMINALE. STORIE DI DELITTI E ASSASSINI, La nave di Teseo Assassini, investigatori, medici legali, avvocati: i protagonisti di queste storie sembrano usciti da una serie tv di successo. Ma le vicende qui raccontate hanno qualcosa di speciale: sono tutte realmente accadute. «La cronaca nera attrae l’interesse di tutti, perché nell’uomo c’è sempre un lato oscuro, qualcosa di terribile e affascinante, che intriga e mette paura. Proiettare quest’ombra sul mondo esterno permette di maneggiarla senza esserne contagiati; proviamo curiosità e rabbia per i carnefici, simpatia e tristezza per le vittime, ma con un paracadute sempre pronto ad aprirsi per garantirci un atterraggio morbido». [Massimo Picozzi]

Massimo Picozzi, medico, psichiatra e criminologo, è uno dei maggiori esperti di profiling. Consulente della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, in qualità di perito psichiatra si è occupato dei più clamorosi casi di cronaca degli ultimi anni, dall’omicidio di Novi Ligure al delitto di Cogne, dalle Bestie di Satana ad Angelo Izzo, fino alla morte di Sarah Scazzi ad Avetrana. Collabora con The European House-Ambrosetti, SDA Bocconi e dirige il master in Criminologia e reati economici del «Sole 24 Ore». È autore di numerosi libri che hanno venduto oltre seicentomila copie. Conduce su Radio 105 l’appuntamento settimanale CSI Milano ed è opinionista nella trasmissione Quarto Grado sulle reti Mediaset. Con Carlo Lucarelli ha firmato 6 libri, tutti editi da Mondadori: Serial Killer (2003), Scena del crimine (2005),Tracce criminali e La Nera (2006), Il genio criminale (2009) e Sex crimes (2011); attualmente i due autori ne stanno scrivendo uno nuovo che uscirà prossimamente.

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Presentazione 5 dicembre, ore 18.30 _Fondazione G. Feltrinelli Milano

Marcos Chicot, L’ASSASSINIO DI SOCRATE, Salani «Ho scritto L’assassinio di Socrate per far provare ai lettori quello stesso tipo di esperienza che ho quando scrivo un romanzo: intrattenimento e apprendimento. Ho scelto la Grecia antica perché è l’epoca più affascinante della storia, e Socrate perché non è solo un grande maestro da un punto di vista intellettuale e morale, ma rappresenta una pietra miliare che segna un prima e un dopo nella storia del pensiero, e quindi dell’umanità». [Marcos Chicot]

Marcos Chicot (Madrid, 1971) sposato, con due figli, è laureato in Psicologia clinica e del lavoro e in Economia. Scrive il suo primo racconto, Oscar, nel 1997. L’anno seguente è la volta di Diario de Gordon (Premio Francisco Umbral). Dal 2009, l’anno della nascita della sua prima figlia Lucía, affetta dalla sindrome di Down, decide di lasciare il suo lavoro di psicologo ed economista per dedicarsi alla famiglia e alla scrittura a tempo pieno. Il risultato di questo radicale cambiamento è l’auto-pubblicazione de L’assassinio di Pitagora (Premio per la Cultura Mediterranea 2015) che, sia in formato digitale che in quello cartaceo, ottiene un grande quanto inaspettato successo. La formula del romanzo storico prosegue con Il teorema delle menti e con L’assassinio di Socrate, finalista al Premio Planeta. I tre libri sono tradotti in varie lingue e in Italia da Salani. Presentazione 6 dicembre, ore 11_ IULM Milano

Donato Carrisi, L’UOMO DEL LABIRINTO, Longanesi Nel nuovissimo libro del re del thriller italiano, mentre un’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, nel cuore della notte la tredicenne Samantha riemerge dalle tenebre di un lungo rapimento. Traumatizzata e ferita, la ragazza è ricoverata in ospedale: accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto.

Donato Carrisi (Martina Franca, 1973) vive a Roma. Laureato in Giurisprudenza, nel 1999 inizia l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Scrive, tra l’altro, la sceneggiatura di Nassiryia - Per non dimenticare (Canale 5) e della miniserie Era mio fratello (Raiuno). È una firma del «Corriere della Sera». Nel 2009 Longanesi pubblica il suo primo romanzo, Il suggeritore, che vince il Premio Bancarella. Seguono nel 2011 Il tribunale delle anime, finalista al Premio Giorgio Scerbanenco, e nel 2012 La donna dei fiori di carta che lo fa conoscere all’estero. Nel 2013 con L’ipotesi del male si aggiudica il Premio Giorgio Scerbanenco. Già autore e conduttore su Raitre, il sabato in prima serata, della trasmissione Il sesto senso, ha debuttato quest’anno nella regia cinematografica con La ragazza nella nebbia, presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Presentazione 7 dicembre, 18.30_Sala Bianca Teatro Sociale Como

Marco Vichi, NEL PIÙ BEL SOGNO, Guanda «Il commissario mi ha raccontato una nuova avventura. Siamo nel 1968, l’anno in cui esplode con violenza la rivolta studentesca. Una mattina di aprile, al risveglio, Bordelli avverte sotto la pelle, il brivido della primavera. Si sente più leggero, i fantasmi del passato gli stanno scivolando giù dalle spalle, mentre intorno a lui il mondo sta cambiando a gran velocità. Ma Firenze non è solo il teatro di scontri fra polizia e dimostranti, e Bordelli si trova ad affrontare non pochi problemi». [Marco Vichi]

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Marco Vichi (Firenze, 1957) pubblica il suo primo romanzo, L’inquilino, nel 1999 per Guanda Editore. È nel 2002 col terzo libro, Il commissario Bordelli, che appare per la prima volta il personaggio che ritroveremo in sette romanzi (compreso Nel più bel sogno) e un paio di racconti, tutti ambientati tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Curatore editoriale e di documentari (John Fante), docente di scrittura in varie città italiane, con Il nuovo venuto (2004) si aggiudica il Premio Fedeli. Nel 2009 Morte a Firenze (Guanda) si aggiudica il Premio Scerbanenco e il Premio Camaiore. Audiolibri, fumetti e libri per bambini sono le esperienze più recenti. Collabora anche alla stesura di sceneggiature, cura antologie di letteratura, scrive su quotidiani e riviste nazionali. Presentazione 8 dicembre, 17.30_Sala Bianca Teatro Sociale Como

Bernard Minier, NON SPEGNERE LA LUCE, La Nave di Teseo Francia sud-occidentale. Il comandante di polizia Martin Servaz, che ha lasciato il lavoro per curare la sua depressione, riceve per posta le chiavi di una stanza d’albergo in cui un’artista si è suicidata un anno prima. Qualcuno vuole che Servaz torni in servizio, contro il parere dei medici e all’insaputa di colleghi e superiori. Qualcuno che vuole che le strade di Christine Steinmeyer, conduttrice radiofonica accusata di omicidio in diretta radio, di Servaz e dell’artista si incrocino, molto pericolosamente. E se i nostri cari non fossero quello che crediamo? E se nell’oscurità alcuni segreti non volessero morire?

Bernard Minier (Béziers, 1960) vive a Parigi. Con il libro d’esordio Glacé (Il demone bianco) si aggiudica il premio per il miglior romanzo francofono al Festival di Cognac nel 2011 e il Prix de l’Embouchure nel 2012. Un debutto nel quale appare il capitano di polizia Martin Servaz, protagonista non solo dei successivi romanzi ma anche della miniserie televisiva Glacé, premiata come migliore serie al Festival di La Rochelle 2016, uscita in Francia a inizio 2017. Con Le cercle (Nel cerchio) ottiene il Prix des Bibliothèques et des Médiathèques de Grand Cognac 2013. Dopo il successivo N’éteins pas la lumière (Non spegnere la luce), nel 2015 riceve nuovamente il premio per il miglior romanzo francofono al Festival di Cognac con Une putain d’histoire. Quest’anno pubblica Nuit, il quarto episodio delle indagini di Martin Servaz, poliziotto quarantenne francese, divorziato, solitario, un po’ misantropo, che voleva essere uno scrittore ma è diventato invece un detective per riaprire il caso della morte di sua madre dopo che suo padre si è suicidato. VITTIME & CARNEFICI. Due storie nere a confronto. 8 dicembre, 18.30 _ Sala Bianca Teatro Sociale Como Paola Barbato, NON TI FACCIO NIENTE, Piemme 1983. Trentadue bambini scompaiono e ricompaiono senza spiegazioni in sedici anni. 2015. Scompare la figlia di uno dei vecchi rapiti, ma questa volta viene restituita priva di vita. Non è che l’inizio di una scia di sangue che collega tra loro i figli dei bambini rapiti anni prima. «Sono stata bambina negli anni Ottanta, quando il bisogno di recuperare un po’ di leggerezza portava i genitori a sottovalutare il pericolo della strada. Secondo me la paura è un veleno che, assimilato a piccole dosi, è in grado di salvarti la vita. (…)». [Paola Barbato]

Paola Barbato (1971) milanese di nascita, bresciana d’adozione, vive a Verona con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di numerose pubblicazioni a fumetti, nel 1998 debutta con Bonelli Editore per «Dylan Dog». Per Rizzoli pubblica tre romanzi: Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco 2008), Il filo rosso. Nel 2009 scrive il soggetto e sceneggia insieme a Salvatore De Mola, il film Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio e Michela Cescon, per la regia di Alex Infascelli. Prima di tornare al romanzo, si cimenta nei racconti

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con la raccolta Intermittenze. Racconti e brevi storie. Nel 2016 ottiene un enorme successo con il romanzo Non ti faccio niente pubblicato inizialmente sulla piattaforma online Wattpad.

Antonella Lattanzi, UNA STORIA NERA, Mondadori A Roma, a due anni dal divorzio, la famiglia di Vito, Carla, e i loro tre figli per una sera è di nuovo unita per una festa di compleanno. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le tracce. Tutti lo cercano, la polizia trova la verità, i giudici devono accertarla. Ma in questi casi può davvero esistere una sola, chiara, univoca verità? «Ho scritto Una storia nera con un’idea precisa: provare a raccontare un personaggio che fosse prima vittima; poi carnefice; e di cui nel finale fosse il lettore a decidere chi è veramente. Ho deciso di realizzare un romanzo che non fosse incasellabile in un solo genere - noir, storia d’amore, storia familiare - ma che mettesse i generi al servizio del romanzo. Per provare a raccontare le persone e, attraverso di loro, un pezzo di mondo». [Antonella Lattanzi]

Antonella Lattanzi (Bari, 1979) pubblica i romanzi Devozione e Prima che tu mi tradisca per Einaudi Stile libero. Quest’anno passa a Mondadori con il terzo romanzo, Una storia nera (Premio Cortina d’Ampezzo, Premio Sila, Premio Restart). I diritti del libro sono stati venduti in più di dieci paesi all’estero, mentre Lucky Red ne trarrà una serie televisiva. Per il cinema scrive le sceneggiature di Fiore di Claudio Giovannesi (Quinzaine des Réalisateurs Cannes 2016) e 2night di Ivan Silvestrini (Festa del Cinema di Roma 2016). Per la televisione, è stata autrice di Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi. Collabora con «TuttoLibri de La Stampa», il «Venerdì di Repubblica», «Robinson di Repubblica». Dal 2010 insegna alla Scuola Holden di Torino. Presentazione 9 dicembre, ore 17.30 _Sala Bianca Teatro Sociale Como Roberto Costantini, BALLANDO NEL BUIO, Marsilio 1974 e 1986. Gli anni di piombo e gli anni del “riflusso” ricostruiti attraverso le vicende giovanili del Commissario Balistreri, il protagonista della fortunata Trilogia del Male. Sangue, lotta politica, alcol, tabacco, donne e cinismo sono gli ingredienti di questo nuovo romanzo che ci fa scoprire ancora di più il controverso protagonista di Costantini. «Era necessario raccontare Michele Balistreri nella fase più turbolenta della sua vita, coincisa con la fase più turbolenta della vita italiana, gli anni di piombo. Volevo scrivere un giallo dove più che le azioni, fossero violentissime le emozioni: odio, amore, rabbia, passione. Un miscuglio in cui anche le vittime sono in parte colpevoli e gli assassini in parte innocenti». [Roberto Costantini]

Roberto Costantini (Tripoli, 1952), ingegnere, consulente aziendale, oggi dirigente della Luiss Guido Carli di Roma. Dopo Tu sei il male (migliore opera prima al Premio Scerbanenco, Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco, Premio Camaiore di Letteratura Gialla) e Alle radici del male, pubblica Il male non dimentica, il terzo volume della Trilogia del Male, bestseller in Italia e già pubblicata negli Stati Uniti e nei maggiori paesi europei, premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale migliore opera noir degli anni Duemila. Con La moglie perfetta è finalista al premio Bancarella 2016. Ballando nel buio segna il ritorno del protagonista della Trilogia del male, il commissario Michele Balistreri.

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC

Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003

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RACCONTARE LA PAURA. Tre narratori a confronto: Marcello Fois, Simona Vinci e Luca D’Andrea. 9 dicembre, ore 18.30 _Sala Bianca Teatro Sociale Como

Marcello Fois, DEL DIRSI ADDIO, Einaudi Il commissario Striggio sta attraversando un periodo piuttosto complicato. A casa, Leo vorrebbe che lui la smettesse di nascondere il loro amore, soprattutto al padre. La sparizione di Michele - un bambino «speciale», dotato di capacità di apprendimento straordinarie e con seri problemi di relazione - è un ordigno destinato a far deflagrare ogni cosa. E forse la soluzione può venire più facilmente proprio dalla dimensione interiore che dagli snodi di un’indagine tradizionale.

Marcello Fois (Nuoro 1960) vive e lavora a Bologna, dove si è laureato in Italianistica. Nel 1992 scrive il suo primo romanzo, Ferro recente, cui seguono numerose altre pubblicazioni, tra cui Picta (Premio Calvino 1992), Nulla (Premio Dessì 1997), Sempre caro (Premio Scerbanenco 1998), Dura madre (Premio Fedeli 2002), Memoria del vuoto (Premio Super Grinzane Cavour, Premio Volponi e Premio Alassio 2007), Stirpe (Premio Città di Vigevano e Premio Frontino Montefeltro 2010), Nel tempo di mezzo (finalista al Premio Campiello e al Premio Strega 2012), Luce perfetta (finalista Premio Scerbanenco 2015, Premio Asti d’Appello 2016). Inoltre, è autore teatrale e sceneggiatore per la televisione e per il cinema. Scrive anche un libretto operistico tratto dal romanzo di Valerio Evangelisti, Tanit. Con Giulio Angioni e Giorgio Todde è fra i fondatori del festival letterario L’isola delle storie di Gavoi.

Simona Vinci, PARLA, MIA PAURA, Einaudi «È cominciata con la paura. Paura delle automobili. Paura dei treni. Paura delle luci troppo forti. Dei luoghi troppo affollati, di quelli troppo vuoti, di quelli troppo chiusi e di quelli troppo aperti. Paura dei cinema, dei supermercati, delle poste, delle banche. Paura degli sconosciuti, paura dello sguardo degli altri, di ogni altro, paura del contatto fisico, delle telefonate. Paura di corde, lacci, cinture, scale, pozzi, coltelli. Paura di stare con gli altri e paura di restare da sola». [Simona Vinci]

Simona Vinci (Milano, 1970) vive a Bologna, dove si è laureata in Letteratura italiana contemporanea. Il suo primo romanzo, Dei bambini non si sa niente, riscuote un grande successo di pubblico e di critica ed è tradotto in quindici paesi. Sempre per Einaudi escono i racconti In tutti i sensi come l’amore (1999) e i romanzi Come prima delle madri (2003), Brother and Sister (2004), Stanza 411 (2006), Strada Provinciale Tre (2007). Per i lettori più giovani pubblica Corri, Matilda (E.Elle, 1998) e Matildacity (Adnkronos Libri, 1998). Nel 2016 vince il Premio Campiello con La prima verità, che viene anche adattato per il teatro. Numerose sono le collaborazioni con quotidiani nazionali, radio (Atlantis, Rai Radio2 tra le altre) e televisione (Cenerentola, Raitre; Milonga Station, Raitre). È traduttrice letteraria dall’inglese.

Luca D’Andrea, LISSY, Einaudi Inverno 1974. Un matrimonio di convenienza con un uomo senza scrupoli da cui la giovane Marlene cerca di scappare, un incidente che ferma la sua fuga. Un contadino di montagna che la salva, la potente organizzazione criminale sulle sue tracce. Tutti minacciano Marlene, ma nulla la minaccia di più che il passato. E il mistero di Lissy.

Luca D’Andrea (Bolzano, 1979) insegna per dieci anni come precario nella scuola media. Da sempre lettore vorace, nel 2009 pubblica il suo primo lavoro, Wunderkind, una trilogia di romanzi fantasy dalle tinte dark, con lo pseudonimo G. L. D’Andrea. Nel 2013 lavora come sceneggiatore per il docu-reality Mountain Heroes (Formasette/DMax) che segue le avventure di alcuni team di soccorso alpino. Questa esperienza lo ispira per il suo thriller d’esordio, La sostanza del male. Vero e proprio caso editoriale alla London Book Fair 2016 e venduto in oltre trenta paesi prima ancora di essere pubblicato in Italia con Einaudi/Stile Libero nel giugno 2016, La sostanza del male diventerà presto con Cattleya una serie televisiva. Il suo secondo thriller, Lissy, è già stato venduto in numerosi paesi ed è imminente l’uscita in Germania.

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XXVII edizione • 4 - 10 dicembre 2017 • Membro di FIAPF e AFIC

Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003

Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

I FINALISTI DEL PREMIO GIORGIO SCERBANENCO 2017 Ecco la cinquina dei romanzi italiani finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco 2017, risultata dalla sommatoria dei voti dei lettori sul sito e di quelli ponderati della Giuria letteraria che ha votato in questa formazione: Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi, John Vignola. I cinque finalisti verranno presentati il 4 dicembre alle ore 18.30 presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Il Premio Giorgio Scerbanenco 2017, consistente in un ritratto di Giorgio Scerbanenco ad opera dell’artista Andrea Ventura, verrà consegnato la sera del 4 dicembre all’Anteo Palazzo del Cinema alle ore 22. Il romanzo L’uomo di casa, di Romano De Marco, Piemme Editore, entrato nella cinquina finalista, si aggiudica anche il Premio dei lettori per essere stato il più votato sul sito del festival.

I 5 finalisti MARCELLO FOIS, Del dirsi addio, Einaudi

BRUNO MORCHIO, Un piede in due scarpe, Rizzoli ELENA MEARINI, È stato breve il nostro lungo viaggio, Cairo

LUCA D’ANDREA, Lissy, Einaudi ROMANO DE MARCO, L’uomo di casa, Piemme

Andrea Ventura, l’artista che ha realizzato il Premio Giorgio Scerbanenco 2017, nasce a Milano nel 1968, e nel 1991 si trasferisce a New York. I suoi lavori sono esposti in tutto il mondo e pubblicati da «The New York Times», «The New Yorker», «Rolling Stones», «Time», «Newsweek» e molte altre riviste e libri nazionali e internazionali. Riceve, inoltre, le medaglie d’oro e d’argento dalla Society of Illustrators a New York. Nel 2014 l’editore tedesco Gestalten pubblica la monografia del suo lavoro. Vive attualmente in Germania.

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GLI INCONTRI NOIR ALLA IULM Lunedi 4 ore 11.00 L’ALFABETO DEL GIALLO ITALIANO a seguire la proiezione di Harlem di Carmine Gallone, presentazione del numero monografico di “Bianco e Nero” dedicato alla storia del giallo italiano. Con Gianni Canova ne parlano Paola Valentini e Massimo Locatelli. Al termine della mattinata incontro sulla scrittura del genere tra immaginario e realtà con Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi. Martedì 5 ore 11.00 UNA GIORNATA NEI MITI DEL GENERE a seguire la proiezione di In a Lonely Place di Nicholas Ray, master class di Adrian Wootton su Gloria Grahame, un’icona del noir oltre lo schermo. La star de Il grande caldo, Odio implacabile, La bestia umana, Il bruto e la bella, rivive in un racconto che svela per la prima volta il lato oscuro della donna e dell’attrice. Martedì 5 ore 12.00 Incontro con Enzo G. Castellari il “maverick” del cinema italiano di genere. Autore ribelle, in anticipo sui tempi, amato da Quentin Tarantino che lo ha voluto anche in un “cameo” per Inglorious Basterds, Castellari è il re del poliziottesco italiano, ha solcato tutti i mari del poliziesco e dell’avventura, si è raccontato nella provocatoria autobiografia “Il bianco spara”. Mercoledì 6 ore 10.30 DALLA SCRITTURA ALL’IMMAGINE Incontro con Pietro Valsecchi e la metodologia di lavoro sulla serialità della casa di produzione Taodue. Partecipano gli autori della nuova fiction Black Vatican e Donato Carrisi che parlerà della sua esperienza con il grande e il piccolo schermo e presenterà il suo nuovo romanzo L’uomo del labirinto (Longanesi). Alle ore 12.00 incontro con Margaret Atwood, Raymond Chandler Award 2017. A dialogare con la grande scrittrice canadese, a cui il cinema e la serialità televisiva si sono ispirate più volte, saranno gli scrittori Antonio Scurati e Nicoletta Vallorani.

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Direzione Giorgio Gosetti Marina Fabbri Gianni Canova (delegato IULM)

Segreteria Generale Simonetta Pacifico

Coordinamento a Como Daniele Brunati Associazione Amici di Como con la collaborazione di Marina Moretti

Coordinamento a Milano Caterina Angeretti Università IULM con la collaborazione di Roshan Raimondo

Organizzazione STUDIO Emanuela Cascia (coordinamento) Simonetta Pacifico Rossella Ekta Girolami Fabio Angelilli

Amministrazione Emanuela Cascia Fabio Angelilli

Cinema e TV Gaia Furrer (coordinamento) con la collaborazione di Christina Elisha

Ufficio Letteratura Annalisa Donnarumma

Relazioni istituzionali e coordinamento operativo Stefania Albis

Ufficio ospitalità e viaggi Cecilia Cortese Marianna Poullain

Comunicazione Francesco Bonerba con la collaborazione di Lorenzo Misiti [Social Network]

Pubblicazioni e Redazione web Mazzino Montinari (caporedattore) Francesca Palleschi (redazione catalogo) Isabella Weber (redazione web) Darcy Di Mona [Traduzioni] Moris Puccio [Fotografo]

Federico Greco [Videomaker] Daniele Sorrentino [webmaster] Segreteria di Giuria Francesca Palleschi

Ufficio stampa Delia Parodo, Patrizia Wächter Studio Sottocorno

Ufficio Stampa Letteratura Paolo Soraci

L’immagine dell’anno è di Alessandro Baronciani

Progetto grafico Antonella e Teresa Pizzetti

Sigla Noir in Festival Frame by Frame Italia Musica Pivio

Interpreti in simultanea Carla Bellucci Cristina Dall’Oglio Giovanna Weber

Sottotitolaggio elettronico Sub-Ti, London

Premio Giorgio Scerbanenco 2017 Giuria: Cecilia Scerbanenco [Presidente] Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi, John Vignola

Il Premio Scerbanenco, realizzato da Andrea Ventura, è messo a disposizione per gentile concessione della famiglia Scerbanenco

Servizi Tecnici CinemaNext, Roma Stand & Co, Torino Tipografia Ponte Sisto, Roma Tipografia Tecnografica, Como

Il festival è associato a AFIC - Associazione Festival Italiani di Cinema FIAPF - International Federation of Film Producers

In collaborazione con Milano Film Network

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GUL a shot in the dark

by and with Gemma Carbonewrien by Giancarlo De Cataldo, Gemma Carbone, Giulia Maria Falzea and Riccardo Festa

assistents Giulia Maria Falzea e Riccardo Festamusic by Harriet Ohlssoncostumes by Marika Hansson

lights and scenes by Gemma and Carlo Carbone

ararsc coordinaon Salvatore Tramacereacng reasearch in collaboraon with Marco Sgrosso

supported by Konstnärsnämnden, ABF, Teatro Dimora Arboreto, Armunia - Centro diresidenza arsca Casglioncello - Fesval Inequilibrio and Residenza IDRA

special thanks to Marina Fabbri, Nicola Pedroni and Ilias Maroutsis

TEATRO KOREJA and NAPRAWSKI

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FILM + JUNG = MERCURIUS PRIZE

IL PRIMO PREMIO JUNGHIANO INTERNAZIONALE CHE PREMIA E PROMUOVE FILM, CORTOMETRAGGI E DOCUMENTARI DI PARTICOLARE

RILEVANZA PSICOLOGICA E SENSIBILITÀ NEI CONFRONTI DEI DIRITI UMANI

Il Premio Internazionale “Mercurius Prize”, con sede a Zurigo, è stato fondato nel 2017 con l’intento di promuovere la connessione tra il mondo della psicologia junghiana e pubblico , autori ed altri artefici del mondo del cinema. A tal fine, verranno premiati e menzionati dal Mercurius Prize film, cortometraggi e documentari di particolare rilevanza psicologica e sensibilità nei confronti dei diritti umani, e capaci di promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità a livello sia individuale che collettivo. Il Direttivo del Mercurius Prize, in quanto Giuria, prende in considerazione ogni tipo di espressione filmica: lungometraggi, cortometraggi, documentari e film di animazione. La Giuria assegna, oltre al MERCURIUS PRIZE, un HONORARY AWARD ai film, lungometraggi, cortometraggi, documentari e film di animazione che meritino un riconoscimento speciale in base ai criteri sopra indicati. In occasione della XXVII edizione del Noir in Festival, il 7 dicembre, a partire dalle ore 15.30, nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, il Mercurius Prize terrà una tavola rotonda dal titolo “L’ombra del padre”, a cui parteciperanno: - Keith Hiatt, avvocato per i diritti umani e specialista in tecnologia investigativa. È a capo del Programma per i diritti umani di Benetech, un'associazione no profit con sede nella Silicon Valley. È inoltre docente e ricercatore presso la UC of Berkeley School of Law, dove insegna Human Rights and Technology. Negli ultimi tre anni ha amministrato l'Ufficio di consulenza tecnologica del procuratore del Tribunale Internazionale dell'Aia. Attualmente è anche uno specialista e consulente delle Nazioni Unite per i crimini di guerra in Siria; - Murray Stein, Presidente del Mercurius Prize, è stato fra l’altro Presidente della associazione internazionale junghiana (IAAP) e della International School of Analytical Psychology, ed è uno fra i più illustri accademici della comunità junghiana internazionale; - Keith Cunningham, Presidente della Giuria del Mercurius Prize, autore di The Soul of Screenwriting, un testo importante sulla sceneggiatura, è stato professore di cinema al Columbia College di Chicago, e di sceneggiatura all’American Film Institute (1984), poi in Europa, in Svizzera e Germania, dove attualmente risiede. - Chiara Tozzi, sceneggiatrice, scrittrice e psicanalista junghiana italiana, ha insegnato nelle università di Roma e Firenze, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, alla Scuola Holden di Torino, all’AIPA, e altre scuole in Italia. E’ direttrice artistica del Mercurius Prize; - Yuki Sunada, regista giapponese del documentario CHILDREN’S TEARS (Giappone, 49’, col.) un film che svela la storia nascosta dei figli di madri eurasiane e padri giapponesi nelle Indie orientali olandesi durante l'occupazione giapponese della seconda guerra mondiale. Trasferiti in Olanda con le loro madri, mentre i loro padri tornarono in Giappone dopo la guerra, i protagonisti raccontano l'assenza dei loro padri come un pezzo mancante nelle loro vite e la ricerca che ne deriva che si estende attraverso i continenti. Vincitore dell’Honorary Award 2017 del Mercurius, il film verrà proiettato a Como in apertura della tavola rotonda.

www.mercuriusprize.com | [email protected] Mercurius Prize Committee | Munstergasse 9, 8001 Zurich, Switzerland

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LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONEDELL’IDENTITA’ VISIVA DEL BRAND MILANOPATROCINIO

Provincia di Como

promosso da

in collaborazione e con il sostegno di

con il patrocinio di

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in collaborazione con

media partner

Como

technical partner associatoin accordo con

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CINESTESIE di Maurizio Temporin

a cura di Francesca Martire

3 / 8 dicembre 2017 IULM Open Space - Contemporary Exhibition Hall

in collaborazione con Fondazione Maimeri

Famiglia Artistica Milanese

partner SpazioTemporin Lucidosottile

promosso da

SIAE Noir in Festival 2017

IL CINEMA DELL’ALTROVE ASSOLUTO Temporin, già scrittore e regista, con le CINESTESIE fonde le due parti della sua creatività in un unico fotogramma mentale. Le opere, che appaiono come vecchi manifesti cinematografici sgualciti dalle intemperie, sono locandine supersiti, pezzi unici di un museo del cinema nell’altrove assoluto. Se la storia del cinema - e ancora prima quella del mondo - fossero andate diversamente, i grandi registi sicuramente avrebbero realizzato film diversi da quelli che conosciamo. Questo è quello che raccontano le CINESTESIE; scambi di ruolo tra i narratori della macchina da presa, ma soprattutto sono uno scorcio onirico su quel possibile che non è mai stato, uno specchio dell’immaginazione di ciascuno, in cui le storie a noi note vengono riscritte e raccontate in modo esclusivo a chi osserva. Le sue Cinestesie hanno anche fatto sorridere Giorgio Armani, tanto da suggerirne due, Léa Seydoux e Thomas Hiddleston diretti da François Truffaut e Michael Fassbender e Scarlett Johannson davanti alla cinepresa di Alfred Hitchcock. Molta attenzione hanno ricevuto da Luigi Serafini, tanto da stare al gioco e scrivere un testo che racconta di una passeggiata creativa con Federico Fellini durante la realizzazione del film Jurassic Park (con Paolo Villaggio).

Maurizio Temporin (1/8/1988) | REGISTA - SCRITTORE - SCENEGGIATORE Nel 2007 pubblica con Rizzoli il romanzo “Il Tango delle Cattedrali”. Con Giunti dal 2010 pubblica la trilogia per ragazzi “IRIS” (Fiori di cenere – I sogni dei morti – I risvegli ametista) tradotta in diversi paesi. Dal 2011 si dedica quasi esclusivamente alla regia e alla sceneggiatura. Uno degli ultimi lavori è un videoclip per i DEVO realizzato insieme a Max Papeschi. Collabora spesso con Fabio Guaglione e LUCIDOSOTTILE. È fondatore e direttore artistico dello studio SPAZIO TEMPO(rin), una factory situata nel centro di Milano in cui collaborano creativi e specialisti di diversi settori, tra cui cinema, editoria, arte, pubblicità e comunicazione.

“Le Cinestesie - neologismo nato dall’unione tra i termini cinema e sinestesia - sono illusioni, quasi elementi di un universo parallelo dove le stesse opere cinematografiche sono nate ma da altre menti e altri occhi. Ciascun regista

scambiato ha infatti impresso sul film un’impronta riconducibile direttamente alle cifre della sua arte.” Marina Pierri, “WIRED”

“Un’autentica storia del cinema riscritta secondo le regole dell’ucronia. Un complesso progetto che vede la

realizzazione di falsi manifesti cinematografici e probabilmente qualcosa di più. Se infatti provassimo a seguire il “gioco” di Temporin fino in fondo, forse potremmo immaginarci – oltre a un diverso sviluppo della storia con la “S”

maiuscola, come hanno già ampiamente sperimentato diversi scrittori nel corso del tempo, tra cui Philip K. Dick con la sua Svastica sul sole, che vedeva Hitler vincitore della Seconda Guerra mondiale, anche “un’altra” storia della

letteratura, del design, della moda… oltre che, naturalmente, dell’arte contemporanea.” Alessandro Riva, “ITALIANFACTORY”

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FANTALUCE

Istituto Luce-Cinecittà al XXVII Noir in Festival

Con le ‘pillole’ d’Archivio Luce dedicate al futuro distopico, il supporto al nuovo Premio Caligari e CinecittàNews mediapartner

Tra le tante cose di cui pensavamo capace l’Archivio dell’Istituto Luce, questo patrimonio unico e autorevole di Memoria e Storia visiva del Novecento, non credevamo che tra le migliaia di pellicole che conserva potesse trovare spazio anche la fantascienza, e il futuro distopico. Eppure, quello che un attento osservatore ha definito ‘l’Internet del ‘900’, anche stavolta ci ha sorpreso. Facendoci regalo delle ‘pillole di fantascienza’, brevi pezzi di cinema d’archivio che raccontano l’universo del possibile, del futuribile, e che precedono la visione degli 8 film del Concorso Internazionale al Noir in Festival. Titolo quasi inevitabile di questa succosa raccolta - curata da Nathalie Giacobino con il montaggio di David Paparozzi - FantaLuce. Succosa a cominciare dalla sigla, che ci regala un folgorante stralcio di fantasy delle origini: Le avventure straordinarie di Saturnino Farandola di Marcel Fabre. Luogo e anno di produzione: Italia, 1913, tra sparatorie in mongolfiera che rimandano a Méliès e Terry Gilliam. In preapertura di Noir avremo poi un gioiello raro: La nave dell’universo, dell’ingegnere tedesco Anton Kutter. 10 minuti – in una versione ridotta dall’originale – in cui c’è tutto: teleconferenze, aerostati spaziali, viaggi interstellari, l’allunaggio, l’epica dei discorsi. Siamo nel 1940, nella Germania in guerra, e il film viene repentinamente editato nell’Italia fascista. La distopia qui forse è una fuga… L’ingenuità degli effetti, il viaggio della navicella, restano una intatta poesia. C’è poi il futuro, che nel ‘900 era l’anno 2000, qui raccontato in Futurmania di Giovanni Passante, tra previsioni sociologiche e fantadocumentaristiche. E il Luce segue negli anni una delle più feconde fabbriche di distopia d’Italia: Cinecittà. È qui che si gira il tonitruante New York chiama Superdrago di Giorgio Ferroni, che si segnala – siamo nel ’65 - per l’intreccio di spy story a una droga sviluppata in un college americano per manipolare le masse mondiali… Ancora più clamoroso il ‘si gira’ di 2+5 Missione Hydra di Pietro Francisci, che nel 1966 porta sullo schermo, è il caso di dire anzitempo, atmosfere e presenze da ‘Pianeta delle scimmie’ e una scena di rissosi gorilla armati di ossi. Tremendamente prossimi a Kubrick. Pillole di memoria che in piccolo ci riportano alla convinzione di un nume della sci-fi come Kurt Vonnegut: che al di là di intrecci ed effetti, la fantascienza è questione di Tempo, di come lo si percepisce, e vive. L’Archivio è allora anche una possibile distopia, che dal passato racconta non solo la Storia, ma anche il futuro. Cioè noi adesso.

Oltre alle pillole di FantaLuce, Istituto Luce-Cinecittà - che promuove il cinema italiano specie nelle sue energie emergenti - sostiene il nuovo Premio Caligari del Noir in Festival, dedicato al miglior cinema italiano in noir della stagione. Un giusto riconoscimento alla vitalità di autori e produttori che nel corso dell’anno hanno portato il cinema italiano di genere a una autentica rinascita con forti segni di qualità ed originalità. Inoltre Luce-Cinecittà è mediapartner del Festival, grazie alla rinnovata collaborazione con la sua testata giornalistica, CinecittàNews.

Ufficio stampa Istituto Luce-Cinecittà Marlon Pellegrini

t.: +39 06 72286 407 m.: +39 334 9500619 - [email protected]

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SIAE con il Noir in Festival a sostegno del cinema

Continua il sostegno della Società Italiana degli Autori ed Editori al Noir in Festival, tra le rassegne tematiche più significative a livello europeo nel suo ambito specifico. Grazie alla sua pluriennale tradizione di unicità, esperienza e qualità, Noir in Festival si conferma come una delle manifestazioni storiche nel panorama cinematografico e culturale italiano, riuscendo ad incontrare nello stesso tempo il consenso del pubblico giovane grazie anche alla sua vocazione verso il crossover mediale tra letteratura, cinema, televisione e new media. SIAE è una società di gestione collettiva del diritto d’autore, cioè un ente costituito da associati, senza scopo di lucro e totalmente indipendente nella propria attività di impresa che non grava in alcun modo sulle finanze pubbliche. SIAE è il punto di riferimento per la tutela, la raccolta e la distribuzione dei compensi relativi all’utilizzazione di opere audiovisive in Italia e all’estero. Negli ultimi 4 anni la raccolta del diritto d’autore nel cinema (equo compenso) ha registrato una crescita del 90%. Negli ultimi 2 anni, inoltre, SIAE ha investito 3,4 milioni di euro – attraverso i fondi sezionali - per sostenere oltre 100 progetti, anche per più edizioni, in formazione e promozione nel settore audiovisivo. Essere sempre dalla parte di chi crea per SIAE non è solo uno slogan ma l’impegno costante ad assicurare il giusto compenso al lavoro degli autori ed editori e a sostenere i giovani attraverso l’azzeramento della quota associativa per gli under 31 e le startup editoriali che operano da meno di 2 anni e le borse di studio; nel 2016 ne sono state assegnate 147. Nello stesso anno la Società ha erogato inoltre 1 milione di euro come contributi solidaristici e 900 mila euro per attività culturali e sociali. Sono disponibili su www.sillumina.it i cinque bandi della seconda edizione di SILLUMINA Copia privata per i giovani, per la cultura rivolti a privati, aziende, enti e associazioni che presentino un progetto a sostegno di autori, esecutori ed interpreti under 35. A partire dal 2016, SIAE ha avviato infatti con il MIBACT il progetto SILLUMINA, che prevede la distribuzione del 10% dei compensi per la copia privata in attività che favoriscano la creatività giovanile. Oggi SIAE conta 85.000 associati, tra Autori ed Editori; 12 milioni di opere gestite direttamente; 45 milioni di opere gestite attraverso contratti di reciproca rappresentanza; accordi con 120 Paesi per la gestione del repertorio SIAE nel mondo; 1,2 milioni di contratti di licenza (pubblica esecuzione e rappresentazione, musica d’ambiente, TV, radio, online, CD/DVD, etc.); 580.000 utilizzatori del repertorio tutelato sul territorio. La nuova SIAE è più digitale, più semplice, più trasparente. La Società, attraverso un importante piano di digitalizzazione, sta semplificando l’accesso ai propri servizi sia per gli associati che per gli utilizzatori del repertorio. Scopri i servizi di SIAE su www.siae.it e segui i canali social Twitter @SIAE_Official - Facebook SIAE Ufficio Stampa SIAE [email protected] tel. 06 5990.2860-3211 Image Building: [email protected] tel. 02 89011300

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La prima libreria italiana online e il più importante festival italiano dedicato al giallo e mistero si uniscono

in una partnership tutta dedicata agli appassionati del genere.

IBS.IT SI TINGE DI NOIR Cosa leggono gli appassionati del genere? E che film guardano?

Milano, 22 novembre 2017 In occasione della partnership con NOIR in Festival, di scena a Milano e Como dal 4 al 10 dicembre, IBS.it ha analizzato i gusti degli italiani e stilato le classifiche dei libri e dei film del reparto Giallo, Thriller e Noir, più amati. “Quella del giallo è da sempre una passione degli italiani e lo riscontriamo ogni giorno osservando quello che scelgono i nostri clienti. – racconta Patricia Veltri, responsabile delle Partnership di IBS.it – Basti guardare ai dati dell’ultimo anno: il 10% del fatturato del comparto libri è fatto da titoli di questa categoria e non è da meno il comparto film che registra il 9% di fatturato tra gli amanti del mistero. L’idea di essere partner di un evento di rilevanza internazionale come il NOIR in Festival è stata accolta con grandissimo entusiasmo. Abbiamo subito compreso le affinità che la nostra libreria online poteva avere con questo importante momento della cultura italiana. Noi come loro abbiamo un pubblico vario, sotto ogni aspetto, ma che sembra essere accomunato da una caratteristica fondamentale: il mistero.”

Nel catalogo di IBS.it ad oggi sono presenti 12mila titoli catalogati nel reparto libri dedicato al genere Giallo, Thriller e Noir. Nel reparto film invece troviamo oltre 2mila pellicole che rientrano a pieno titolo nella categoria.

Ufficio stampa IBS.it | Daniela Ravanetti | [email protected] | +39 3283819504 Nei suoi 19 anni di vita IBS.it si è progressivamente trasformato da puro sito di vendita a un luogo di riferimento per tutti gli amanti della cultura e dell’entertainment. A disposizione dei clienti - oltre tre milioni - un’offerta che conta oltre 6 milioni di prodotti: 800mila titoli in lingua italiana, 4 milioni di libri in lingua inglese, oltre 1 milione di eBook, 300mila dischi musicali (CD e vinili), 30mila film, 19mila giocattoli e 5mila videogames. Ogni anno, da IBS.it partono 1 milione e 600 mila pacchi e ogni giorno la società movimenta dai suoi magazzini di Assago (MI) una media di 20 mila prodotti. Inoltre, nei suoi primi 18 anni di vita, IBS.it ha consegnato libri scritti da oltre 300 mila autori e pubblicati da 4.065 diversi editori a testimonianza della sua peculiare capacità di reperire tutte le pubblicazioni disponibili in commercio.

Top 10 LIBRI Top 10 FILM

Il maestro delle Ombre di Donato Carrisi La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock

Rondini d’inverno di Maurizio De Giovanni Split di Manoj Night Shyamalan

La strega di Camilla Läckberg Il delitto perfetto di Alfred Hitchcock

Dentro l’acqua di Paula Hawkins La legge della notte di Ben Affleck

Il libro di Baltimore di Joël Dicker Il cigno nero di Darren Aronofsky

Intrigo Italiano di Carlo Lucarelli Enemy di Denis Villeneuve

Il cacciatore silenzioso di Lars Kepler L’amore bugiardo di David Fincher

L’uomo che inseguiva la sua ombra di David Lagercrantz Black Sea di Kevin Macdonald

Gli eredi di Wulf Dorn La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Corruzione di Don Winslow Animali notturni di Tom Ford

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RADIO NUMBER ONE #dovevivitu

Radio Number One è #dovevivitu! Ogni giorno con entusiasmo entriamo nella vita della gente con le emozioni suscitate dalla nostra musica e le nostre storie, che prendono spunto dai fatti di cronaca e dalle curiosità che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Con i loro messaggi e la loro voce gli ascoltatori entrano quotidianamente nei nostri programmi arricchendoli e colorandoli. La formula di Radio Number One prevede 5 programmi in diretta dalle 6 alle 21 di ogni giorno. Si inizia con Claudio Chiari e con Grant Benson ed il loro Risveglio degli Innocenti, si prosegue alle 9 con Luca Viscardi e Laura basile con Tutti Connessi; alle 12 Citofonare Boselli, con Miky Boselli e con le incursioni di Sergio Sironi e Patrizio Romano, precede il pomeriggio tutto al femminile con Liliana Russo e il suo Lilly e i Vagabondi e Carlotta, che ogni sera anima il drive time serale con Il Sorpasso. Il sabato e la domenica oltre allo sport, sempre molto presente, sono Katia de Rossi e Guglielmo Meregalli a tenerci compagnia. Oltre a Passione Sport, che accompagna la giornata con interviste, storie e aggiornamenti, il contatto con il territorio è garantito da una costante presenza di rubriche legate alle aziende, al mondo enogastronomico, al teatro, ai libri, alle associazioni e agli eventi. Il palinsesto musicale prevede una massiccia presenza di successi degli anni ‘80 e ‘90 alternata alle ultime novità. Una proposta pensata per un pubblico adulto e dinamico che vive il presente con le emozioni delle canzoni della propria gioventù. Radio Number One si ascolta in tutto il Nord Italia (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Versilia, Verona, Emilia fino a Modena;) e anche fuori dai confini in Costa Azzurra e nella Svizzera italiana. Per saperne di più, andate sul nostro sito www.radionumberone.it o sui nostri social.

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VENERDÌ 15 E 22 DICEMBRE 2017, ORE 21.10 IN PRIMA TV ASSOLUTA SU laF (SKY CANALE 139)

ROWAN ATKINSON È IL NUOVO MAIGRET

Arriva in Italia in esclusiva sulla tv di Feltrinelli la miniserie con protagonista l’iconico attore britannico di Mr Bean ora nei panni

del celebre detective nato dalla penna di Georges Simenon

Il leggendario commissario Jules Maigret torna in tv con un nuovo volto: Rowan Atkinson, già icona mondiale come Mr Bean, è infatti il protagonista dell’attesissima miniserie firmata ITV in onda in esclusiva per l’Italia su laF (Sky canale 139), venerdì 15 e 22 dicembre 2017, alle ore 21.10. Ambientata nella Parigi degli anni ‘50, La trappola di Maigret e Il morto di Maigret, sono i prima casi tratti dagli omonimi libri editi da Adelphi e firmati da Georges Simenon, uno degli autori più letti di sempre, con oltre 700 milioni di copie vendute in tutto il mondo, tradotto in 55 lingue e pubblicato in 44 Paesi. Nato nel 1931, il commissario Maigret non è stato solo protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, ma in quasi un secolo anche di decine di produzioni cinematografiche e televisive dove si sono avvicendati nei suoi panni 25 attori, fra cui Jean Gabin, Bruno Cremer e gli italiani Gino Cervi (protagonista di una serie che toccò il record di 18,5 milioni di spettatori) e Sergio Castellitto.

L’ultimo di loro, Rowan Atkinson, ha stupito pubblico e critica per la sua intensa e sorprendente interpretazione, alla ricerca del lato più umano, compassionevole e fragile del celebre commissario: “Ho sempre impersonato figure strane, eccentriche. Stavolta ho dovuto trovare un modo per rendere un uomo molto ordinario, che fa un lavoro straordinario... e non ero sicuro di riuscirci".

“È una delle interpretazioni di Maigret più veritiere di sempre – ha dichiarato John Simenon, il figlio dello scrittore e produttore esecutivo della serie –. Ciò che conta è l’espressione di empatia e sensibilità, più importante di qualunque altro elemento”. Ne La Trappola di Maigret, in onda venerdì 15 dicembre, uno spietato serial killer ha già ucciso cinque donne per le strade di Montmartre: il commissario è sotto la pressione pubblica e dei media perché sembra incapace di fermarlo. Ne Il morto di Maigret, in palinsesto venerdì 22 dicembre, Maigret riceve una telefonata di un uomo che dice di essere seguito da qualcuno che sta tentando di ucciderlo; la mattina successiva verrà ritrovato il suo cadavere e il commissario, spinto anche dal senso di colpa, farà di tutto per consegnare il colpevole alla giustizia.

I primi film per la tv da 90 minuti ciascuno di Maigret sono in onda in prima tv assoluta il 15 e 22 dicembre 2017, alle ore 21.10 su laF (Sky 139) per il ciclo “Classici in tv” e disponibili su Sky On Demand. Sono già previsti nel palinsesto 2018 di laF gli altri 2 nuovi casi prodotti sulla scia del successo dei primi, che hanno fatto registrare una media di 6 milioni e mezzo di spettatori in Inghilterra.

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CAST ARTISTICO

Maigret = Rowan Atkinson Madame Maigret = Lucy Cohu

Janvier = Shaun Dingwall Lapointe = Leo Staar

Judge Comeliau = Aidan McArdle

CAST TECNICO

Serie prodotta da Ealing Studios e Maigret Productions Ltd Produttore esecutivo/sceneggiatore = Stewart Harcourt

Produttore = Jeremy Gwilt Produttore = Barnaby Thompson

Produttore esecutivo = John Simenon Regista = Ashley Pearce (“La trappola di Maigret”) / Jon East (“Il morto di Maigret”)

Line Producer = Simon Moseley Production Designer = Dominc Hyman Costume Designer = Lucinda Wright

Make-up Designer = Katie Pickles Casting Director = Julia Duff

Per ulteriori informazioni: MONGINI COMUNICAZIONE

Andrea Grandi ph +39 02 8375427 - +39 340 3656905