Presentazione standard di PowerPoint › ... › 2018 › 04 › Pericoli-in-rete.pdfPericoli in...

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DOV’È KLAUS?

Prof. Silvia Manicardi

Pericoli in rete

per i nativi/inconsapevoli

digitali

Prof. Silvia Manicardi

Viviamo un passaggio epocale:

le mamme normalmente insegnano ai figli ad

attraversare la strada.

La mamma ènata, infatti, in un'epoca in cui

c'erano le automobili ed èstata la nonna ad

insegnarle come si attraversa.

Le mamme scoprono oggi la rete insieme ai

figli. Ma a volte le mamme non sono in rete.

Quindi, a volte, oggi i figli imparano ad

attraversare la strada da soli.

@giovannigentili #scuolasocial

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSgNZMCFUXUnXq_2WAZdQ1pbfjbn78bxHN-2g7d0mS4aGACLFsq

Attraversare la strada

Prof. Silvia Manicardi

Approccio critico

Libertà di scegliere

Chi studia è sempre un ribelle. Uno che si mette da

un’altra parte rispetto al mondo e, a suo modo, ne

contrasta la corsa. Chi studia si ferma e sta: così, si rende

eversivo e contrario.

Paola Mastracola La passione ribelle

https://i2.wp.com/gognablog.com/wp-content/uploads/2017/03/Osservatorio-Liberta-01.jpeg

Prof. Silvia Manicardi

Punti di accesso e luoghi di fruizione

A SCUOLA MEDIAZIONE RESTRITTIVA

Nelle scuole la forma più comune per gestire l’utilizzo di

internet dei ragazzi è la mediazione restrittiva: stabilire regole e

limiti entro cui gli studenti sono autorizzati ad utilizzare internet

e device durante le lezioni e all’interno dell’ambiente scolastico.

A CASA ???

Dalle varie ricerche condotte su adolescenti e pre-adolescenti

risulta in crescita l’accesso ad internet “privato” da casa e

soprattutto dalla propria camera attraverso il telefonino, senza

un reale controllo da parte di un adulto.

Prof. Silvia Manicardi

La normalizzazione

dei comportamenti a rischio esercitata dai social network

La Teoria dell’Apprendimento sociale di Bandura (1977)

sostiene che gli adolescenti imparino sia dall’esperienza diretta

che dall’osservazione. Con l’avvento dei social media,

all’osservazione in presenza si aggiunge l’osservazione on-line,

rendendo possibile un monitoraggio h24 delle vite altrui.

Il Media Practice Model di Steele e Brown (1995) sostiene

come gli adolescenti utilizzino social media a seconda delle

capacità che questi hanno di rappresentare e sostenere idee e

comportamenti che essi sentono propri o che vorrebbero sentire

propri (Brown, 2000). Un giovane che sia solito al consumo di

alcol o che voglia iniziare ad assumere alcol, ricercherà e

frequenterà gruppi social di pari che abbiano nei confronti del

bere un atteggiamento “normalizzante” (Litt and Stock, 2011).

Prof. Silvia Manicardi

Sabati tematiciGenerazioni connesseAttraverso strumenti digitali elaborati dal Safer Internet Centre e dal MIUR, la nostra scuola

propone agli studenti un viaggio attraverso i rischicorrelati alla navigazione: nell’ottica di una fruizione

più libera e sicura della Rete.

http://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/

Prof. Silvia Manicardi

Pericoli in rete: di cosa parliamo?

CYBERBULLISMO – VIOLAZIONE DELLA PRIVACY – GROOMING –

PEDOPORNOGRAFIA – RISCHI NEI VIDEOGIOCHI E GIOCHI ONLINE –

CONTENUTI INADATTI – ISTIGAZIONE ALL’ODIO

Prof. Silvia Manicardi

CYBERBULLISMO

Forma di violenza e prevaricazione messa in atto da una

persona o da un gruppo contro una vittima. Avviene tramite

tecnologie digitali e per essere tale occorre che sia

prolungata nel tempo.

https://www.adolescenday.it/wp-content/uploads/2013/03/cyberbullismo-fabrizio-pillotto.jpg

Prof. Silvia Manicardi

Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo

Il caso di Carolina e l’incontro con papà Picchio

(http://www.fondazionecarolina.org) e la Sen. Ferrara

L. 71/2017

Spettacolo Banna il bullo

Prof. Silvia Manicardi

SEXTING

Il termine sexting deriva dall’unione di “sex” (sesso) e “texting”

(pubblicare testo) e indica lo scambio o la condivisione di testi, video

o immagini sessualmente espliciti (via cellulare o tramite Internet)

che spesso ritraggono se stessi. Il sexting è un fenomeno ampiamente

diffuso tra gli adolescenti che così:

non possono più tornare indietro. Tutte le immagini che

spediscono via telefonino o postano e messaggiano online sono

praticamente impossibili da eliminare in forma definitiva.

Diventano più esposti e ricattabili. Un’immagine troppo spinta

può essere usata facilmente da persone che vogliono

danneggiare i vostri figli.

Attirano malintenzionati. Dando una certa immagine di sé online,

magari sul profilo di un Social Network, i vostri figli attirano

molte persone a rischio. Che potrebbero essere incentivate ad

accedere ai loro dati personali o a tentare un adescamento.

Possono infrangere la legge. Far girare foto del genere, anche

tra minori, può essere considerato diffusione di immagini pedo-

pornografiche, non tanto per chi le ha fatte, quanto per chi le ha

postate, scaricate e condivise, rendendole pubbliche.

Prof. Silvia Manicardi

PRIVACY

Ognuno ha il diritto di impedire che le proprie informazioni

personali (numero di telefono, indirizzo, ma anche scuola che si

frequenta, foto personali, ecc…) diventino note ad altri. E’

quello che si intende per “diritto alla privacy”. Saperlo

riconoscere, gestire e difendere è il primo passo per navigare

in Rete in modo responsabile.

https://www.privacyitalia.eu/wp-content/uploads/2017/02/Privacy-digitale-900x500.jpg

Prof. Silvia Manicardi

Reputazione online

Prof. Silvia Manicardi

La profilazione

Prof. Silvia Manicardi

GROOMING

L'adescamento online o anche grooming si verifica

quando un adulto manifesta un interesse sessuale

inadeguato nei confronti di un minore e lo approccia

online con l'intenzione di iniziare una relazione o avere

incontri dal vivo.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=69

pVbvc0e_k

http://lascuolafanotizia.diregiovani.it/wp-content/uploads/2017/10/grooming.jpg

Prof. Silvia Manicardi

PEDOPORNOGRAFIA

Per "pornografia infantile" si intende ogni tipo di

materiale che rappresenti visivamente un bambino in

atteggiamenti sessualmente espliciti, reali o simulati. Ma

anche qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali di

un bambino per scopi essenzialmente sessuali.

Prof. Silvia Manicardi

VIDEOGIOCHI

In presenza di ragazzi che dedicano un tempo

eccessivo ai videogiochi, ci si dovrebbe interrogare

su quanto possa essere controproducente per loro un

comportamento di gioco che non prevede pause o

momenti di riflessione.

In certi casi, addirittura, un utilizzo eccessivo

nasconde una dipendenza. Ma potrebbe esserci

anche l’esposizione a contenuti dannosi e

inadeguati così come la possibilità di entrare in

contatto con persone potenzialmente pericolose.

Infatti, sempre più spesso i giochi online danno ai

ragazzi la possibilità di interagire con persone che

si loggano anche dall’altra parte del mondo. Non è

infrequente che anche episodi di adescamento

siano iniziati tramite una sfida a qualche gioco

online.

Prof. Silvia Manicardi

CONTENUTI INADATTI

Navigando, i ragazzi possono imbattersi in contenuti non adatti al loro livello di

maturità. Immagini violente, pornografiche, razziste, ad esempio. Ma anche

informazioni sbagliate che non sono in grado di mettere in discussione. Questo

evento potrebbe turbarli o, in alcuni casi, trascinarli in una situazione di pericolo.

Potrebbero incontrare blog, forum e social network che consigliano

comportamenti alimentari e stili di vita dannosi, che inducono a disturbi come

l’anoressia e la bulimia. Sebbene influenzino negativamente soprattutto

ragazzi e ragazze già a rischio, ogni genitore dovrebbe informarsi, perché

purtroppo si tratta di problematiche sempre più frequenti.

https://youtu.be/5UORhmH1Nlo

Prof. Silvia Manicardi

Facile come bere un bicchiere d’acqua…

Contenuti con limiti di età

Prof. Silvia Manicardi

PAROLE D’ODIO

Per aiutare i giovani a comprendere i pericoli che si nascondono

dietro offese e insulti, il Consiglio d’Europa ha lavorato dal 2012

a No Hate Speach, un progetto di educazione destinato alle scuole,

con la creazione di un manuale, di cui è relatrice Milena Santerini,

parlamentare e docente di pedagogia. L’obiettivo è illustrare agli

studenti quali sono le regole che vanno seguite, perché il diritto di

esprimere la propria idea sul web non diventi un mezzo per

offendere o discriminare gli altri.

L’istigazione all’odio, così come definita dal Comitato dei Ministri

del Consiglio d’Europa, è “espressione di tutte le forme miranti a

diffondere, fomentare, promuovere o giustificare l’odio razziale, la

xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio fondate

sull’intolleranza, tra cui l’intolleranza espressa sotto forma di

nazionalismo aggressivo e di etnocentrismo, la discriminazione e

l’ostilità nei confronti delle minoranze, dei migranti e delle persone

di origine immigrata”.

Prof. Silvia Manicardi

INDIVIDUARE IL DISCORSO DELL’ODIO

ONLINE

RIFLESSIONE CRITICA E TRATTAMENTO

DELL’INFORMAZIONE

Prof. Silvia Manicardi

Prof. Silvia Manicardi

CONSIGLI PRATICI CYBER-ATTIVATI

COMUNICA CON LORO

SII UN MODELLO DA SEGUIRE

NON LASCIARE AI TUOI FIGLI DEVICE

CON ACCESSO A INTERNET NELLE ORE

NOTTURNE

METTI UN LIMITE DI SICUREZZA: FILTRI

E/O PARENTAL CONTROL

STUDIA E INFORMATI

FINO ALLA MAGGIORE ETÁ NON ESISTE

PRIVACY (controllo delle password, delle

chat, della CRONOLOGIA)

Prof. Silvia Manicardi