Perché nostro figlio va a calcio? A cosa serve lo sport?

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Perché nostro figlio va a calcio?

A cosa serve lo sport?

Il genitore Mister

Chi è?:Urla consigli (soprattutto al figlio)ma anche

agli altri… allenatore compreso! se la squadra perde è colpa dell’allenatore … a fine partita continua la sua “lezione” con il

figlio

Le cose Buone: conosce lo sportÈ un vero appassionato discute ed è partecipe dello sport del figlio

Le cose da migliorare: svaluta l’allenatore il ragazzo viene privato

della figura di riferimento adulta al suo cammino di crescita

Meno sono le “invasioni di campo” e più potrà crescere ed esprimersi al meglio

Il bello dello sport: ad ognuno il suo posto.E il genitore ha una parte IMPORTANTISSIMA,

ma non è quella dell’allenatore

Il genitore apprensivoChi è?: non è molto convinto dell’utilità dello sport è il tormento dell’allenatore e l’incubo del

bambino lo insegue dovunque con il materiale è un esperto meteorologo!

Le cose buone: si prende cura dei figli è molto attento alla loro salute si interessa ed è presente nella loro vita

Le cose da migliorare: limita la sua autonomiaLimita la stima di sé

Bisogna fare in modo che il voler bene si traduca in un agire bene per il bene dei figli

Il genitore urlatoreChi è?: esce dalla zona del pubblico sudato e

scompigliato ha urlato, si è dimenato, ha incitato….

è preso dal gioco…forse troppo (parole irripetibili, offese…)

è il trascinatore della tifoseria

Le cose buone: partecipa segue ogni momento e fase della partita i figli sentono di avere la sua attenzione

Le cose da migliorare: l’esempio che da ai figli deve insegnare : il rispetto per l’avversario,

per gli altri, l’autocontrollo e l’aggressività, come vivere il momento agonistico

Il genitore procuratoreChi è?: fanno del loro figlio un campione di solito il figlio realizza i sogni /delusioni

sportive del proprio genitore

Le cose buone: stima e ammira il figlio spera e desidera il meglio per lui

Cose da migliorare: deve aiutarlo a non perdere di vista la realtà a non accantonare i propri sogni metterlo anche in discussione per migliorarsi

e crescere non è già “arrivato”

Il genitore mai contentoChi è?: tende a colpevolizzare l’insuccesso del figlio prende nota degli errori e poi a fine gara li

elenca tutti! non evidenza miglioramenti confronta i compagni, fa grandi elogi agli

altri (umiliazioni)

Le cose buone: conosce le capacità del figlio lo stimola ad un continuo miglioramento

Cosa c’è da migliorare: mina l’autostima spinge il figlio ad odiare lo sport senso di frustrazione e inadeguatezza

Il genitore quasi perfettoChi è?: sono la maggior parte dei genitori lo accompagna, lo lascia andare si lascia prendere dalla foga ma poi si

controlla parla spesso con l’allenatore, ma non di

schemi..

Le cose buone: ha consapevolezza dei propri limiti sa il suo compito educativoHa spirito di collaborazione /partecipazione

Le cose da migliorare: mette i figli nella condizione di esprimersi al

meglio tollera le frustrazione trasmette il piacere della sfida con se stessi

Suggerimenti:“distinguiti da tuo figlio” (figlio

prolungamento di se stesso se vince siamo felici tutti, se perde siamo tutti tristi e non si riesce a rasserenare il proprio figlio)

“gotidi tuo figlio per quello che è” l’importante è il piacere di giocare

“Le tue opinioni non devono essere le sue”

“l’allenatore non sei tu” (allenatore maggior obiettività, punto di riferimento, crea confusione..)

“incitarlo dicendogli:hai fatto progressi!” (migliorarsi per loro, non per competere con gli altri)

“ insegna a tuo figlio che l’importante è dare il meglio di se”

“ le regole sono importanti, accetta che qualcun altro possa darle a tuo figlio” fine educativo dell’allenatore

“lascia vivere a tuo figlio lo spogliatoio” socializza, scherza, impara a difendersi!

“non agevolargli il cammino …non camminerà mai da solo”

“non dimenticare che niente ha più valore di vederlo sorridere”