PAURA DELL'ISLAM - Presentazione del libro

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PAURA DELL'ISLAM - Presentazione del libro

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PAURA DELL’ISLAM

Il travisamento della cultura

islamica nella genesi del terrorismo

di

Roberto Rapaccini

prefazione di Franco Giustinelli

CITTADELLA Editrice(Collana Religioni e Dialogo)

http://www.cittadellaeditrice.com/

IL LIBRO

Paura dell’Islam

propone un’articolata riflessione

sulla natura più profonda di quella

religione in rapporto alle altre fedi

monoteistiche e sulle

strumentalizzazioni che le

organizzazioni terroristiche

cercano di farne

L’AUTORE

L’autore, Roberto Rapaccini,

è stato

funzionario del Ministero

dell’Interno occupandosi

prevalentemente di problematiche

comunitarie

Dal 2000 al 2002 ha lavorato a

Bruxelles presso la Commissione

Europea come esperto nazionale

distaccato per gli aspetti della

cooperazione di polizia relativi alla

lotta al terrorismo e al traffico

illecito di armi e per le questioni

inerenti alla sicurezza e all’ordine

pubblico

Estratti dal libro

PAURA

DELL’ISLAM

di

Roberto Rapaccini

Disponibile online anche

sul sito della

casa editrice(http://www.cittadellaeditrice.com/)

PREMESSA

PERCHE’ PAURA DELL’ISLAM?

Per chi è cresciuto nel contesto

politico della guerra fredda la

contrapposizione fra il mondo

islamico fondamentalista e

l’Occidente ha sostituito il vuoto

creato dal crollo dell’Unione

Sovietica; l’Islam infatti non è

soltanto una religione, ma

rappresenta una realtà geopolitica

L’Islam non è una monade unitaria

dai tratti definiti, ma è un mondo

estremamente composito e

disomogeneo nel quale manca

un’autorità capace di esprimere una

posizione ufficiale su ogni specifica

questione; in proposito, la Lega

Araba non ha mai avuti la forza per

svolgere una leadership

In Occidente, a seguito dei noti fatti

dell’11 settembre 2001, si è diffuso

un senso di paura nei confronti del

mondo islamico; ma l’Islam non

coincide con quella ridotta frangia

che pratica il ricorso alla violenza

come strumento di affermazione di

una malintesa fede musulmana

Il pregiudizio che individua in ogni

musulmano un potenziale terrorista

genera una paura che compromette

ogni forma di dialogo

Prima dell’11 settembre 2001

l’Islam era un mondo a sé

generalmente poco conosciuto in

Occidente, nonostante la presenza di

tanti immigrati

La rilevanza geopolitica di qualche

Stato arabo era limitata

ad aspetti macroeconomici;

la diversità culturale

era considerato un dato da accettare

senza la necessità di un

approfondimento

Il mondo islamico

è una realtà con la quale

l’Occidente deve confrontarsi

anche al fine di una costruttiva

autocritica;

e la conoscenza reciproca è il

presupposto del dialogo

Appare necessario approfondire

la cultura islamica

per verificare la reale

concreta esistenza di legami

fra il Fondamentalismo e

fenomeni degenerativi

come il Terrorismo

La società islamica

è permeata da una religione

con un forte carattere invasivo;

presenta aspetti che possono

degenerare in manifestazioni

violente e anti-occidentali

L’Europa può fare molto per il

dialogo; identifichiamo la politica

europea con forme di autodifesa

come le iniziative in ambito

Schengen, ma in realtà svolgono un

ruolo particolarmente positivo e

costruttivo le attività di

partenariato

euro-mediterraneo

In questo ambito hanno particolare

rilevanza le attività che fanno

seguito alla Dichiarazione di

Barcellona (1995), base di un

partenariato globale tra l’Unione

Europea e Paesi del sud del

Mediterraneo

Lo scopo del partenariato è di

rendere il Mediterraneo uno spazio

comune di pace, stabilità e

prosperità, attraverso il

rafforzamento del dialogo politico e

sulla sicurezza, la cooperazione

economica e finanziaria, sociale e

culturale

Le conclusioni

del breve saggio ‘Paura dell’Islam’

sono in un certo senso aperte:

analizzando in maniera oggettiva

alcuni fondamenti

della cultura islamica

le considerazioni conclusive

forniscono elementi che consentono

ad ognuno di maturare un proprio

punto di vista

LA COMUNITA’ ISLAMICA

Il mondo arabo

è unito dalla religione e dalla

comune cultura;

non è costituito da una sola etnia,

ma da etnie diverse che si sono

‘arabizzate’, cioè hanno assunto

medesimi riferimenti culturali e

religiosi

I progetti di unificazione

di questo cosmo sono falliti

a causa delle rivalità e

delle ambizioni nazionali,

e della conseguente pretesa di

ciascuno Stato di

essere guida

Secondo il diritto musulmano

solo l’appartenenza alla comunità

dei fedeli dell’Islam è fonte di

diritti e doveri:

travalicando i confini nazionali,

la legge islamica è l’unico

fondamento delle qualificazioni

giuridiche soggettive

Nel ’900 il processo di

modernizzazione ha ridotto,

soprattutto in Turchia,

l’applicazione del diritto

musulmano; questo processo di

laicizzazione

in maniera più timida

ha riguardato anche altri Stati arabi

Al Qaeda ha fatto propria l’idea

della ricostruzione

di un grande califfato

(che è la comunità islamica da un

punto di vista politico),

che avrebbe dovuto comprendere

numerosi Paesi africani, europei,

mediorientali e asiatici

ISLAM E TERRORISMO

La fede musulmana

attua un’invasiva penetrazione nella

società civile al fine di una radicale

trasformazione delle istituzioni in

senso confessionale; persegue così

un progetto politico e

può favorire l’insorgere

di manifestazioni violente

Il terrorismo di matrice islamica è

un fenomeno degenerativo della

contrapposizione fra Islam e mondo

occidentale; si manifesta

a livello internazionale

avvalendosi anche di ambigui

equilibri geopolitici e

di discutibili motivazioni culturali

Obiettivi finali

delle iniziative terroristiche

sono alcuni Stati occidentali o i

Paesi islamici

che mantengono rapporti

politico-finanziari

con l’Occidente

Dopo l’attacco terroristico

dell'11 settembre 2001 le scuole

islamiche, note come madrase,

sono state destinatarie di una

crescente attenzione

da parte delle

agenzie di intelligence,

soprattutto statunitensi

Nelle madrase,

soprattutto in Pakistan,

alcuni leader talebani e

membri di Al Qaeda

hanno maturato

idee politiche radicali

Un limite alle attività di

contrasto delle iniziative

terroristiche è la mancanza

di una nozione di Terrorismo

internazionalmente condivisa,

nonostante le numerose

convenzioni in materia

Il Terrorismo è un fenomeno

composito, che richiede

organizzazione, disponibilità di

ingenti risorse finanziarie,

anonimato e segretezza,

leader carismatici

Il Terrorismo inoltre riguarda

una stretta minoranza,

mentre il mondo musulmano

nel suo complesso è caratterizzato da

posizioni divergenti circa il ricorso

alla violenza come strumento

di affermazione

politica e religiosa

Pertanto, nonostante il

Fondamentalismo favorisca lo

sviluppo di una cultura

di forte opposizione

nei confronti dell’Occidente,

deve escludersi un collegamento

diretto e necessario tra Islam e

Terrorismo

IL TERRORISMO ISPIRATO DA

MOTIVAZIONI RELIGIOSE

Il Terrorismo può essere definito di

matrice religiosa quando è animato

da motivazioni che trascendono la

realtà materiale; gli obiettivi delle

singole azioni criminali sono mezzi

per la progressiva affermazione di

un progetto che si ispira ad un

ordine soprannaturale

Il Terrorismo religioso ha sempre

carattere radicale, non ammette

alternative alla prevalenza

dell’assetto socio-politico che

costituisce un corollario del credo

religioso; è mosso dalla fede in un

ordine soprannaturale che si ritiene

di dover affermare ad ogni costo

La fede può essere vissuta come

rapporto individuale tra l'uomo e il

trascendente, o come dimensione

afferente la collettività; nel secondo

caso la fede produce gli effetti di

un’ideologia in quanto diviene

tensione per l’affermazione di un

assetto sociale ispirato ad un’etica

confessionale

La fede se è ideologia richiede un

impegno collettivo per cambiare le

strutture della società; i fedeli si

strutturano per promuovere con

ogni mezzo, compreso il ricorso alla

violenza, l’instaurazione di un

ordine sociale nel quale le leggi civili

sono sostituite da un ordinamento

giuridico fondato sulla legge divina

Il Terrorismo di matrice islamica è

una degenerazione

di questo atteggiamento:

l'uso della violenza e della minaccia

sono una scorciatoia per

l'instaurazione di una società

ispirata ai precetti del

Corano

Il Fondamentalismo non ha avuto un

ruolo durante la Primavera Araba,

che ha avuto moventi laici,

che possono essere riassunti nel

diffuso malessere per una

società cristallizzata su posizioni

antidemocratiche, caratterizzata da

una inaccettabile diseguaglianza

nella distribuzione delle ricchezze

Molteplici sono le interpretazioni

del termine jihad;

in concreto presuppone una cieca

disponibilità ad annullare se stessi

ed una piena accettazione del

sacrificio di quanto si ha di più caro

per la difesa o l’affermazione

dell’Islam

La demonizzazione del mondo

islamico da parte dell‘Occidente e

la speculare demonizzazione

dell‘Occidente da parte del Mondo

islamico sono il precipitato di giudizi

espressi con parametri di

riferimento soggettivi

Le differenze culturali

non possono mai giustificare

il ricorso alla violenza,

alla minaccia, al terrore, per

l’imposizione dei propri principi,

siano essi

politici o religiosi

LA LOGICA STRATEGICA

DEGLI ATTENTATI SUICIDI

I movimenti terroristici sono

organizzazioni clandestine costituite

da un numero ristretto di individui

che per i loro fini ricorrono anche ad

iniziative che in genere non si

riscontrano in contingenze belliche

ordinarie

Il Terrorismo di matrice islamica

utilizza un’arma di grande efficacia

nel diffondere terrore per la sua

imprevedibilità e la difficoltà a

contrastarne gli effetti, ovvero

l’impiego di individui imbottiti di

esplosivo che si fanno detonare

presso un obiettivo sensibile

Il Corano considera la vita sempre

sacra e inviolabile: pertanto in linea

di massima non giudica lecita

nessuna forma di suicidio

Tuttavia il testo sacro dell’Islam

obbliga i fedeli al Jihad difensivo:

come corollario di questo principio

ogni musulmano ha il dovere - anche

sacrificando la propria vita - di

difendere le terre dell’Islam

dall’attacco di infedeli o liberarle

dalla loro presenza

AL QAEDA

La morte fisica di Osama bin Laden

è stata preceduta dalla sua morte

politica: i venti di rivolta della

Primavera Araba hanno evidenziato

un’importanza marginale del

Fondamentalismo religioso e delle

sue degenerazioni in forme eversive

Anche se in concreto si è

progressivamente ridotta la minaccia

terroristica che proviene da Al

Qaeda, si mantiene alta quella che

più in generale si origina dagli

ambienti del Fondamentalismo

estremista

Al Qaeda fin dalle sue origini ha

manifestato dei caratteri peculiari,

ovvero la verticalità da un punto di

vista decisionale e l’orizzontalità da

un punto di vista operativo ed

esecutivo

Questa caratteristica

strutturale ha contribuito a

trasformare nel tempo questo

movimento in una sorta di

franchising del Terrorismo

LA CRISI DEL MONDO ARABO.

IL DIFFICILE CAMMINO VERSO

LA DEMOCRAZIA

La Primavera araba ha avuto un

carattere spiccatamente laico; i

giovani, anche attraverso la Rete,

hanno diffuso il malessere per una

società cristallizzata su posizioni

antidemocratiche e caratterizzata da

una inaccettabile diseguaglianza; Il

Fondamentalismo religioso ha avuto

all’inizio un ruolo marginale

La Primavera araba sta approdando

ad esiti fondamentalisti; i modelli di

riferimento dei moti rivoluzionari

non potevano essere le democrazie

occidentali, ma realtà fondate sulla

piena applicazione dell’Islam

Il punto di partenza per la

fondazione di una nuova realtà

statuale non è l’indizione di libere

elezioni; le elezioni sono il punto

finale e non quello iniziale di un

processo di democratizzazione:

richiedono solidi e articolati

apparati governativi ed una matura

coscienza civica

Anche se l’Islam è sicuramente

compatibile con la democrazia, gli

esiti della Primavera araba a lungo

termine rimangono incerti; la

democrazia non può essere imposta,

richiede che i valori che ne

costituiscono il presupposto si

consolidino nelle coscienze

individuali: solo il tempo può

operare in questa direzione

Estratti dal libro

PAURA

DELL’ISLAM

di

Roberto Rapaccini

PAURA DELL’ISLAM

disponibile online anche sul sito della casa editrice

(http://www.cittadellaeditrice.com)

Hanno detto….

Non si incontra mai l'Islam o una

religione, bensì uomini e donne che

appartengono a determinate

tradizioni religiose e per i quali

questa appartenenza è un aspetto di

un'identità molteplice e non

monolitica (Enzo Bianchi)

Si dice che al mondo ci sia tanta

religione per far sì che gli uomini si

odino, ma non abbastanza perché gli

uomini si amino

(dal film Angel Heart di Alan Parker)

Dato che non penseremo mai nello stesso

modo e vedremo la verità per frammenti e

da diversi angoli di visuale, la regola della

nostra condotta è la tolleranza reciproca. La

coscienza non è la stessa per tutti. Quindi,

mentre essa rappresenta una buona guida

per la condotta individuale, l’imposizione di

questa condotta a tutti sarebbe

un’insopportabile interferenza nella libertà

di coscienza di ognuno (Gandhi)

Non dobbiamo semplicemente

sopportare le differenze fra gli individui

e i gruppi, ma anzi accoglierle come le

benvenute, considerandole un

arricchimento della nostra esistenza

(Albert Einstein)

Presentazione di PAURA DELL’ISLAM a Terni, il

3.11.2012

GRAZIE PER LA VOSTRA

ATTENZIONE!

DOMANDE?

FINE