PATROCINIO. Tutto ciò che è profondo ama la maschera (F. W. Nietzsche)

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PATROCINIO

PATROCINIO

Tutto ciò che è profondo ama la maschera

(F. W. Nietzsche)

Giunge alla V edizione la mostra dedicata all'estro assoluto ed all’innovazione della sperimentazione più geniale, la quintessenza della ricetta italiana: la creatività degli artisti contemporanei più originali esplode in una esposizione fuori dai canoni, sorprendente ed eccentrica.

In concomitanza con le celebrazioni del Carnevale Romano, promosso dal Comune di Roma, la mole dello splendido Castello Sangallo di Nettuno, affacciato sulla distesa azzurra della costa laziale, apre il 4 marzo, martedì grasso, alla pregevole selezione di opere di pittura, scultura, design, digital-art, alta moda proposta da “StrabiliArti, una festa per gli occhi”, la rassegna curata annualmente da Maria Claudia Simotti in luoghi d’interesse storico e architettonico, che raccoglie in questa occasione il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio oltre a quello del Comune di Nettuno e la partecipazione di un autorevole comitato d’onore.

Accomunato dall'astuta strategia immaginifica del colpo ad effetto, il corpus delle opere presentate accende l'apparato dell'artificio visivo, propagando il fuoco sacro di quella passione visionaria che genera da millenni, nella Capitale degli antichi Saturnalia, il brivido dello stupore e della meraviglia e avvolge la magia del rito carnascialesco del pathos suggestivo di un "barocco contemporaneo". Correda l’esposizione un prezioso video catalogo multimediale curato da Marco Nicolosi che ha voluto offrire il raffinato omaggio dei suoi bellissimi versi a questa straordinaria raccolta di opere, affiancando all’emozione visiva dell’arte la suggestione eloquente dei suoi intensi componimenti poetici.

Maria Claudia Simotti

OPERE

GIANFRANCO

MASCELLI

Nel primordiale,

oscuro formarsi

la ferita è vita,

l’ombra il cibo.

Madre e padre

della Terra,ancora

infante.

Tra stalattiti o

fontane

l’acqua tende al

cielo

mentre la terra,

come Narciso,

osserva se stessa

fino a cadere

nell’oscurità dello

specchio.

Pezzo dopo pezzo

l’io

si compone e si scopre

per superare

le ombre e le luci

fino all’Oltre

ELISABETTA PALMIERI

Il viso muore o

emerge,

Proserpina o Venere,

nel turbinio del bianco,

fiori da un lato,

abisso dall’altro.

Emerge la manonell’eclissi del voltoper donare nuovi occhi a chi non si accontenta di vedere.

Nella foresta della vitai rami di una mano

cercano risposte disegnando un nuovo

viso

MASSIMO

OLIVIERI

L’io si spacca,

l’occhio tra le ombre

ritrova

calore e colore.

Come nido d’uccello,

gli occhi dell’ispirazione

scaldano e nutrono

le arti, riunite in

gemiti d’inchiostro.

ANTONELLA

PINTAURO

L’anima si ribella,

l’ordine è sommerso

dalle onde del colore.

Tra bolle, sabbia e schiuma

emerge una rosea epifania.

Sbocciano i fiori,

come macchie di sangue

sullo specchio di un lago.

La magia di una foresta

nell’azzurro nel quale si mischiano

la solitudine della notte e la tenerezza della luna

mentre i fiori trovano il silenzio adatto

per ricominciare a vivere.

Sonorità assolute strabiliano

Timpaniche tutta la terra

Rodono i rumori della mente

Abilitano al bello le anime

Brulicano di luce l’etere

Infondono quiete alle cellule:

L’illimite ora straborda nella coscienza

Idea del qui senza nessun altrove:

Artalizzazione della gioia nella forma

Rapisci nella presenza a te stesso,

Tremore delle fibre dell’universo

Instillano di rugiada il presente.