ORIZZONTI Libri MARCOSANTAGA- L’adolescenza, il regalo più … · 2013-11-14 · Sergej Dovlatov...

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Colore: Composite ----- Stampata: 18/05/08 21.23 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 23 - 19/05/08 g

POESIA La nuovaraccolta, amorosa e politica

Carlo Bordini«sassi» comei sacchi di Burri

LA COMMEDIA «Il libroinvisibile» di Duvladov

Scrivere in Russiaun’impresaquasi impossibile

■ Tra i principali esponenti italia-ni della «poesia narrativa» e dellascuola romana post-pasoliniana -discendentedalla tradizionecrepu-scolare,daApollinaire,dalla«since-rità»diSaba,dalPasolini«poundia-no» di Trasumanar e organizzar edalla poesia creaturale e naif deglianni Settanta - Carlo Bordini (Ro-ma, 1938), con Sasso, aggiunge, adieci anni di distanza da Polvere, e apochi anni dall’autoantologia Peri-colo (Manni), una raccolta poeticatra le più significative dell’ultimastagione poetica (insieme ai libri diFranco Loi, Voci d’osteria, e CarloCarabba,Gliannidellapioggia). Il te-ma di questo libro è la vecchiaia ela prospettiva della morte; epperòquesti «sassi» poetici non nomina-nomai ildolore, lanostalgia, lapau-ra; anzi, la prospettivadelnulla vie-neaccettataeaffrontataavisoaper-to, e con stoico coraggio. La mortedi Bordini somiglia a un sonno vo-luttuoso; la sua vecchiaia ha le stes-se inquietudini della giovinezza, odell’infanzia; mentre la realtà, cheprima o poi dovrà sfondare la «bol-la»dellapoesia,vienecoltanei suoimomenti più laterali e marginali. IlvecchiodiBordinièunsimbolopa-radossale di modernità, perché inun mondo artificiale, è proprio luiil più artificiale di tutti, e quindi ilpiù moderno, composto com’è diprotesi, di aiuti chimici, di reagentiesterniche loportanoasopravvive-repiù a lungo, e quindi a prolunga-re lapropria sognanteagonia. Sonopoesie narrative, eppure d’una nar-razione strappata, onirica, ossessi-va. Come non pensare, per certi in-nesti e ustioni, al Burri dei sacchi?Come non vedere, per certe itera-zioni rituali, «le forchette» diCapo-grossi? E come non pensare, contutti questi sassi, ai materiali poveridi Kounellis: alla lana, al legno, allecorde? La poesia di Bordini è poiprofondamentepolitica,piùcheci-vile; anzi, èpoesia amorosae politi-ca, laddove la politica è un allarga-mento del discorso doloroso del-l’amore.Èunapoliticadelmargina-le, della sconfitta e della rabbia, lasua;unapoliticadipaurecatastrofi-steedisocialitàbraccatenei loroan-fratti di sogno risentito (si veda illungo Poema inutile). Una poesia,per citare Alfonso Berardinelli, di-rettore della collana di poesia dellaScheiwiller, che«va verso laprosa».E proprio in prosa Carlo Bordini hadato eccellenti prove sul fronte del-l’antiromanzo d’impianto poetico:pensiamo al Manuale di autodistru-zione, a Pezzi di ricambio e, infine, aGustavo troppoammalatodella fol-lia chiamata amore, e parente stret-to (genitore) dell’io di Sasso.Andrea Di Consoli

■ Unlibroinvisibileperraccon-tare laRussia,unoscrittorepiran-delliano per estrinsecare lo spiri-to dell’uomo sovietico, un umo-rista sui generis per cogliere lecontraddizioni dell’esistenza. Inquesta triade concettuale vi èmolto di Sergej Dovlatov, dellasua scrittura, del suo stile, dellasua opera letteraria. E Il libro invi-sibile racchiude il suo pensiero ela sua dimensione scritturale.MachieraDovlatov?Unintellet-tuale che è morto giovane, me-no che cinquantenne nel 1990nel suo esilio di New York. «For-se nessuno meglio di lui è riusci-to a raccontare l’Homo sovieticus,

i suoi caratteri essenziali qualieranoquelli degli ultimi decennidel comunismo prima della ca-duta,quandoil regimeeradiven-tatosoprattutto il regnodellastu-pidità». Laura Salmon, curatricedi questo testo, con una defini-zione molto bella, ha scritto cheDovlatov con il «riso tra le lacri-me» ha raccontato il vero cuoredella società in cui viveva.Il libroèunasortadi «commediaautobiografica», nella quale l’au-tore narra dei tentativi fallimen-tari di essere pubblicato. E li de-scrive delineando situazioni co-miche, animate da personaggidai tratti surreali, in un contestodifficilee complesso.Ma l’autorenon denuncia solo la censura,maanchesottili e subdolimecca-nismi psicologici e sociali. Comeben scrive Salmon, «l’intento diDovlatovnonèunasemplicede-nuncia politica, è molto di più, èl’affermazione coraggiosa che levittime del “sistema” sono pri-ma di tutto vittime di se stesse,che il sistema siamo “noi”, tuttinoi». Dovlatov scrittore autenti-camente anticonformista e con-trocorrente, racconta del poteredella parola e nel contempo deisuoi limiti, della censura e del-l’autocensura, dell’interazionefra individuo e sistema. Le sue ri-flessioni come evidenzia Sal-mon,«lascianoinboccaunsapo-re agro-dolce». E così, Dovlatovcon umorismo racconta il suomondo, uno stile che demistifi-ca il sentimento dell’insensatez-za dell’esistenza, ma lo fa su unosfondodimalinconicacoscienzadelle contraddizioni della vita.«E davanti a me c’è un foglio dicarta. E quella bianca distesa in-nevata dovrò attraversarla da so-lo. Un foglio di carta: felicità emaledizione! Un foglio di carta:la mia condanna» Salvo Fallica

Il libro invisibileSergej Dovlatov

trad. di L. Salmonpagine 184euro 10,00

Sellerio

SassoCarlo Bordini

pagine 101euro 13,00

Libri Scheiwiller

HITCHENS, CAROSTUDENTE TI SCRIVODiChristopherHitchens,giorna-lista inglese erede della gloriosatradizione del giornalismo «libe-ral», Einaudi ha pubblicato l’an-noscorsounlibrochehafattodi-scuteregiàper il titoloprovocato-rio, Dio non è grande, dedicato auna disamina critica dei dogmidelle principali religioni. Hi-tchens è anche celebre per avercontribuitoa «smontare» alcune«icone mediatiche»: da MadreTeresaaLadyDiana.Lacredibili-tàdellesueindaginiètestimonia-ta dal fatto che a proposito dellasanta di Calcutta, addirittura ilVaticanolochiamòatestimonia-re al processo di canonizzazionenellevestidi«avvocatodeldiavo-lo». Ora torna alla carica con unnuovo pamphlet, scritto in for-maepistolare,costruitosu19let-tere immaginarie aunostudentea cui prova a spiegare la vastagamma delle posizioni «con-tro»: dal semplice anticonformi-smo alla vera e propria dissiden-za, dal radicalismo alla ribellio-ne.Unasortadi«piccolomanife-sto»dellacontestazioneche fari-ferimento a fatti storici e a esem-pi tratti dalla letteratura, per rin-novare,aquarant’annididistan-

za lo spirito del ‘68. r. carn.

Consigli a ungiovane ribelle

Christopher Hitchenspagg.122, e.12,00 Einaudi

Sarebbe bello che questo libro ve-nisse lettodagliadolescentidiog-gi, perché le vicende in esso nar-rate consentono di ripercorrereuncinquantenniodi storia italia-na, facendo capire come è cam-biato il nostro Paese e quantoprofondi siano stati i mutamen-ti.L’autore,MarcoSantagata(do-cente di Letteratura italiana al-l’Università di Pisa, come scritto-re si era aggiudicato nel 2003,con Il maestro dei santi pallidi,Guanda, il SuperCampiello),compie un’attraversata delle vi-cendestoricheesocialidelsecon-do Novecento, a partire da alcu-ni significativi frammenti dellapropriaautobiografia, conunro-manzo generazionale che poneal centro la classe di coloro chesono nati negli anni immediata-mente successivi alla fine della

guerra (Santagata è del 1947).Il libro, pur trovando la propriacollocazioneinizialeaigiornino-stri, prende poi le mosse daun’Italia povera e contadina, an-coracaratterizzata dai suoi riti ar-caici e da un legame profondoconla terra, per poi passare attra-versoilboomeconomicodell’in-dustrializzazionee,nonmoltian-ni dopo, all’era post-industriale:«La mia (la nostra) infanzia è sta-ta il secondoregalodeglidèi.Noivenuti alla luce nel dopoguerrasiamo stati gli ultimi ad averlavissutanell’Italiadiprimadell’in-dustrializzazione. La gran partedi noi è nata in paesi o in piccolecittà, e in molti discendiamo danonnicontadini.Nellenostreca-se non c’era l’acqua corrente, cigrattavamo sotto i pantaloncini,sassidi fiumeepezzidi legnoera-no i nostri giocattoli, a sera pren-devamo sonno ascoltando le fa-vole o i discorsi dei grandi a ve-glia. Privazioni, forse, ma ci ri-compensavaconinteressi esorbi-tanti l’essere circondati da unmondomagico,unmondoano-stra misura».Cambia l’Italia,ecambia l’io-nar-rante, che da adulto diventeràprofessore all’università, con fi-gli,nati inmatrimonidiversi, ap-partenenti almeno a due genera-zioni con i loro problemi specifi-ci, una moglie a cui vuole bene,ma anche un’amante che dà allasua vita quel sale che forse altri-menti le mancherebbe. Ma, co-me dicevamo, il privato vienemesso a stretto contatto con i

cambiamenti epocali e collettivi,che seguiamo dagli anni Cin-quanta in poi: dall’avvento dellatv («La televisione ha diviso indueparti lamia (lanostra) infan-zia. Proprio perciò misura conprecisione la distanza che separanoi del quinquennio magico daquellinati prima e dopo») al pas-saggiodallapennaallabiroe infi-ne al computer, dalla contesta-zionedel ’68aquelladel ’77(conlaconquistadella liberazioneses-suale), da una scuola autoritariaa un modello più vicino agli stu-denti (anche se un maestro ele-mentare che si definisce «anar-chico», ma che manifesta unamalcelata nostalgia per le classidifferenziali, oggi è un cretino

potenzialmente pericoloso).Tuttavia nel protagonista nonviene meno il legame con le ori-gini, con le proprie radici, situatea Zocca, un paesino dell’Appen-nino modenese celebre per averdato i natali a Vasco Rossi (e il ti-tolo del romanzo è un evidente,ironico, omaggio al cantante): lìperiodicamentesi ritrovacoivec-chi amici e lì vuole che si svolga,il più tardi possibile ovviamente,il proprio funerale. Così, indiret-tamente, il romanzo può essereletto anche come una riflessionesulla giovinezza e sul suo inelut-tabile sfiorire: «La mia (nostra)adolescenzaè il terzoregalodeglidèi, oserei dire il più grande. È ilmiele di cui, sessantenni, ancoraci nutriamo. L’adolescenza èl’epoca delle prime volte: ebbe-ne, mentre da tempo immemo-rabile le prime volte dei giovaniche si affacciavanoalla vita repli-cavano quelle dei loro padri, perla prima volta le nostre sono sta-te solo nostre».

MAPPE PER LETTORI SMARRITI

QUINDICIRIGHE

È come avere sullascrivania un pezzo dimondo esploso, ridotto

in schegge e impastato dinuovo secondo una rigorosalegge che si percepisce ma nonsi spiega: è il Viaggio nellapresenza del tempo, un poema di450 pagine pubblicato negliOscar Mondadori e composto

da Giancarlo Majorino. Di cosaesattamente parli il Viaggio allapresenza del tempo il lettore nonlo sa, perché Majorino nonparla di o su qualcosa mapretende che il leggente facciaqualcosa con le sue parole chesono esse stesse il qualcosa.Voci diverse parlano nelpoema, si intrecciano personaee personaggi, affioranodialoghi da romanzo, si entradentro il mutismo dellamateria, dalla materia si scivolanella psiche, e dalla psiche dinuovo nelle voci, nella lingua:e tutto il Viaggio alla presenzadel tempo sta dentro uncontinuo sovrabbondare,traboccare, deviare e ramificarsidella lingua. Majorino inseriscecitazioni da Jean Amery suAuschwitz, e da Mittner su

Kafka, e versi di Pound, equalsiasi cosa gli serva; scrive inuna prosa ritmata, in quartine,a volte in rima, con spazitipografici aperti, conspaziature tra le parole; emanda in tilt con piccolissimi eonirici assalti terroristici lalingua italiana. Lo stato in cuiprecipita il lettore di questopoema è una sorta dismarrimento che però glitrasmette il senso della realtà,un mancare di punti fermi cheperò gli dà l’orientamento, unfranare da ogni parte che allafine gli appare come l’unicopossibile modo di ricostruireun senso: «È come se i sognibussassero per/poter uscire,una certa loro potenzairsuta/punte di una crestaondosa interna/sì, ma che c’è?

C’entra/ci abitano, quasi leventiquattro ore/sono regimisono infiltrati esseri sonoincognite. /Spesso troppospesso ci si dichiarapoeti/siamo tutti natiprematuri, anni per poter capirqualcosa. Sono storie diparziale libertà, se cerchi senzasosta. Altro che far rime». Cosìagisce Majorino, senza sosta:continuamente sospingeoggetti e pensieri misteriosi auscire da una notte di oblio,come talismani ultraquotidianiche si fanno salvifici; ossessivo,luminoso, invita a nonimmolare al dio del profitto lavita in carne e spirito, comeriassumono due versi sul finiredel poema: «È inutile deviprendere chiunqueincontri/sulla schiena e

toglierlo dal denaro...». Il gestointeriore che regge tutto ilpoema di Majorino è questoprendere sulla schiena ilprossimo, quello che lui chiamail «simildissimile», per«toglierlo dal denaro», perportarsi con lui fuori dallacatastrofe della vita perduta, suun’arca della salvezza che è ilcorpo: ma al corpo altrui, che èforse anche il proprio, si accedesolo attraverso unametamorfosi di cui la poesia è ilcarburante.Viaggio nella presenza del tempoè un libro straordinario,sicuramente unico, che cadecome un meteorite arrivato dalontanissimo nella quiete dellapoesia italiana e europeasfiduciata da decenni nei suoipoteri di metamorfosi: con

quali conseguenze? Chi lo sa.Oggi la poesia è pochissimoletta perché la sua concentratarichiesta di attenzione vigile,unita al suo costante richiamoalla liberazione, è il contrariodell’ipnosi mediatica ecomunicativa alla quale anche lanarrativa si va adeguando: maun poema come Viaggio nellapresenza del tempo mette in crisil’idea che debba essere per forzacosì. La letteratura noncomunica, la letteraturatrasforma; la letteratura noninforma, la letteratura agisce; laletteratura non svaga, laletteratura va al centro dellecose e di sé. Ma lo fa come insogno, senza sentenzedefinitive e massime disaggezza: lo fa lasciando lospazio al fluttuare del senso. Lo

fa con la musica, che è la suastessa carne, e con il ritmo dicui la vita è fatta. Ebisognerebbe ricominciare aspiegare che la poesia non è piùdifficile del respirare: alloraanche leggere il Majorino diViaggio, lasciandosi cadere nellesue spirali, non pretendendo diesaurire la realtà e di afferrarealla gola i concetti, leggerepoesia come estensione delleproprie funzioni corporali ementali, leggere poesiafacendone esperienza, potràessere un modo per riscoprirequel respiro che manca.

Viaggio nella presenzadel tempo

Giancarlo Majorinopagine 424, euro 13,00

Oscar Mondadori

PARISE CI RACCONTAI SUOI REPORTAGEUn volume di grande interes-se, questo proposto da Adel-phi. In esso sono infatti raccol-ti alcuni reportage d’eccezio-ne,stilatidaunoscrittorediva-glia come Goffredo Parise(1929-1986) e comparsi origi-nariamentesulCorrieredellaSe-ra fra il gennaio del 1981 e ilfebbraio dell’anno successivo.«Lasciato il paese della PoliticaMarco sbarcò in Giappone:l’aereotoccòterraalle9.25 pre-cise, com’era stabilito dall’ora-rio e Marco si stupì, ma eratroppo eccitato dal nuovo pae-se che l’attendeva per stabilireimmediatamente paralleli».Cosìcomincia ilviaggiodiPari-se, reso attraverso l’artificio diun suo alter ego i cui sposta-menti vengono narrati in terzapersona, e già da queste primerighe si comprende come in fi-ligrana ci sia sempre un riferi-mento alla nostra nazione,confrontata con il mondo nip-ponico. Un mondo non certoripercorsoall’insegnadiuneso-tismo di maniera, ma nel cuiracconto non manca proprionulla:dai templidiKyotoai lot-tatori di sumo, dai disegnatori

dikimonoaicantan-ti di Gagaku. r. carn.

GIUSEPPE MONTESANO

ORIZZONTI

L’eleganza è frigidaGoffredo Parise

pagg.172, euro 12,00Adelphi

In viaggionelle spiralidi Majorino

MARCOSANTAGA-

TA Nel suo nuovo ro-

manzo, Voglio una vi-

ta come la mia, attra-

versa un cinquanten-

nio di storia italiana a

partire da alcuni fram-

menti significativi del-

la propria autobiogra-

fia

L’adolescenza, il regalo più grande degli dèi

■ di Roberto Carnero

Voglio una vita come la miaMarco Santagata

pagine 168euro 14,00

Guanda

Libri

1 La derivaGian Antonio Stella

e Sergio RizzoRizzoli

2 FirminoSam Savage

Einaudi

3 La solitudine dei numeriprimi

Paolo GiordanioMondadori

4 GomorraRoberto Saviano

Mondadori

5 Il campo del vasaioAndrea Camilleri

Sellerio

LA CLASSIFICA

STRIPBOOK di Marco Petrella

23lunedì 19 maggio 2008