Ordine Architettonico

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Storia dell'architettura, Ordine architettonico

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Corso di storia dell’architettura

Politecnico di Milano – Facoltà di Ingegneria Edile

Prof. Francesco Repishti

Storia dell’architettura e delle tecniche costruttive

06. Ordine Architettonico

L’ordine architettonico è stato definito come: «un sistema di elementi morfologicamente determinati legati da reciproci rapporti sintattici a formare un’unità organica» (A. Bruschi). Quindi abbiamo: 1. Degli Elementi 2. Un’unità organica costituita da elementi 2. Un’Idea di sistema (che è diversa dal concetto di un insieme di elementi) 3. Dei rapporti tra singolo elemento e unità più complessa (edificio) 4. L’Idea di sintassi (quindi regole, un linguaggio e anche di eccezioni alla regola)

a) Nascita e significato degli ordini architettonici b) Nomenclatura degli elementi dell’ordine architettonico

Gli Ordini architettonici potrebbero essere definiti come: • la forma sublimata (e simbolica) del più elementare schema costruito, quello trilitico, nella sua originaria veste lignea.

• la rappresentazione simbolica dell’atto di sostenere tradotta formalmente.

Gherardo Spini, I tre primi libri (1568-69)

Micene, XIII sec. A.C.

a: 2480-2340 ca. a.C. b: prima del 2150 a.C. c: 1300-1200 ca. a.C.

Prima dei

Greci

Scorcio del palazzo di Cnosso (XIV-XIII a. C.). Si tratta in gran parte di ricostruzioni al limite dell’arbitrario di Arthur Evans (1851-1941)

Philibert de l’Orme (1510-70): Colonna-albero (1567).

Donato Bramante. Colonna-albero del Chiostro dei Canonici di S. Ambrogio (1492-1499). Milano

L’ordine architettonico compare pressoché contemporaneamente nelle forme dorica e ionica (VII sec); solo più tardi (secc. VI-V a.C.), con l’affermarsi della coscienza di appartenere a una più generale cultura greca, i due ordini vennero usati contemporaneamente (Acropoli di Atene).

Con l’avvento di Roma, l’Ordine ha una duplice funzione: - strutturale (come i greci), - plastico-decorativa.

Sposandosi con l’arco, dà vita al “partito alla romana”.

Solo con i trattatisti del XVI secolo si riconosce e si codifica definitivamente la morfologia dei 5 ordini, superando tutte le ambiguità che aveva generato il testo vitruviano, notoriamente privo di illustrazioni nelle copie a noi giunte. Il risultato non è un archetipo ritrovato nelle rovine, quanto un’invenzione - Un linguaggio architettonico universale. - Una lingua universale deve avere delle regole che devono essere normate per avere validità e riproducibilità in ogni luogo

Sebastiano Serlio (Bologna 1475 – Lione 1552)

- IV libro pubblicato nel 1537 (illustrato)

il tuscanico sarà adottato per la costruzione di fortezze;

il dorico per chiese riferite alle vicende di Cristo e dei santi “animosi” (Pietro, Paolo, Giorgio), per le abitazioni private di eroi della guerra e di potenti;

l’ordine ionico per edifici dedicati a sante “di vita matronale” e per le abitazioni di letterati;

l’ordine corinzio per edifici votati alla Vergine o per i conventi;

l’ordine composito soprattutto negli archi di trionfo e nei piani alti dei palazzi in cui si ha la sovrapposizione di più ordini.

La Regola delli cinque ordini d’architettura (1562) di Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-1573)

250 edizioni in 9 lingue Si rifà al IV libro del Serlio Si impone come il più conciso, chiaro, semplice e influente

manuale sugli ordini tanto da diventare nei secoli successivi il vademecum per principi, architetti, disegnatori… Non è più un trattato ma una serie di incisioni su rame con

figure, dati numerici e spiegazioni concise (il testo è solo un corredo) Titolo: regola, ordini, cinque Maturata all’interno dell’Accademia Vitruviana. Funzione

didattica: misura ogni parte dell’ordine.

I Quattro libri dell’architettura (1570)

di Andrea Palladio

(Padova 1508 – Maser, Treviso 1580)

Nella seconda metà del XVI secolo, Andrea Palladio – già autore delle illustrazioni di un’edizione del 1556 del De architectura di Vitruvio curata da Daniele Barbaro – pubblica i Quattro libri dell’architettura (1570), in cui viene dato un forte risalto all’antico come espressione massima della perfezione architettonica e propugnata la progettazione di edifici basati sulla modularità dell’ordine classico. Volendo testimoniare la pari dignità degli edifici a lui contemporanei rispetto a quelli dell’antichità, Palladio non esita ad inserire nel suo trattato un abbondante numero di suoi progetti. Nuovo rapporto testo/illustrazione

I Cinque + 1 ordini architettonici

• Dorico arcaico

Modulo base

scanalatura (concava)

cannello o “rudente” (convesso)

base “attica”

toro

toro

scozia

Colonna Pilastro Semicolonna lesena: parasta: ordine gigante:

Roma

• Ogni elemento dell’Ordine, si fonda su di una ricorrente tripartizione: – tripartito è lo schema generale dell’ordine (piedistallo,

colonna, trabeazione);

– tripartito è il piedistallo (base, dado, cornice);

– tripartita è la colonna (base, fusto, capitello);

– tripartita è la base “attica” (toro, scozia, toro)

– tripartito, in qualche misura, è anche il fusto (spesso rastremato dal terzo inferiore)

– tripartito è il capitello contando anche il collarino (abaco, echino, collarino)

– tripartita è la trabeazione (architrave, fregio, cornice)

Ordine Toscano

Ordine dorico

Triglifi

Dentelli

Mutuli Gocce

Guttae

Cassettoni

Ordine ionico

Ordine corinzio

Ordine composito

Mausoleo di Adriano VI, Santa

Maria dell’Anima, Roma

5

2,5 3,5 3

4