Numero 2/2007

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Rivista Mezzogiorno Europa

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2Reg. al Trib. di Napoli n. 5112 del 24/02/2000.

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Periodico della Fondazione Mezzogiorno Europa – Direttore Andrea Geremicca – Art director Luciano Pennino

l 25 marzo – cinquant’anni dopo i trattati di Roma isti-tutivi della Comunità econo-mica europea e della Comu-nità dell’energia atomica – il Presidente del Consiglio

europeo, Angela Merkel, il Presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Pöttering ed il Presidente della Com-

Davvero l’Unioneè Di nUovo in scena?

Cinquant’anni dopo. Una celebrazione?

Andrea Pierucci

Euronote Andrea Pierucci 48

Michele PretriccioneGiulia Velotti

missione, José Manuel Barroso hanno firmato una dichiarazione di fede europea e di rilancio del processo d’integrazione, messo in difficoltà dai no ai referendum sul progetto costituzionale. Attorno alla firma, si sono svolti a Roma ed a Berlino ed anche in molte capitali europee fe-steggiamenti e celebrazioni. A Roma, luogo della firma dei Trattati del 1957, si sono, in particolare, tenute due grandi riunioni al Senato, con i Pre-sidenti di tutti parlamenti nazionali dell’Unione e l’altra, all’auditorium di via della Conciliazione, con i membri

del Comitato delle Regio-ni e numerose perso-nalità europee ed i taliane.

Questa festa dell”Europa è

stata caratterizzata, peraltro, da un forte impegno del Presidente Na-politano, che si è rivelato il “pezzo forte” delle celebrazioni per il suo impegno europeista e per il suo par-lar franco. Egli stesso ed il governo italiano hanno accettato di tenere la celebrazione principale a Berlino, capitale della presidenza di turno del Consiglio europeo, per sottolineare il carattere comune della celebrazione e non dare il senso di una nazionali-stica appropriazione di quello che è un patrimonio di tutti. Come sempre, questo tipo di scelte ha premiato l’Italia nella considerazione dei suoi partners. Ma sarebbe falso parlare solo di festa e di celebrazione.

Certo, in cinquant’anni l’Europa ha fatto le sue prove e vi è ormai poco dubbio che il metodo comunitario sia efficace. Certo, la dichiarazione

solenne è un documento politi-camente molto forte: appunto, niente a che vedere con una celebrazione.

La Presidenza tedesca, autrice essenziale della dichia-razione, ha avuto il coraggio

di rilanciare, punto per punto, i principali valori politici, sociali, morali ed istituzionali della costruzione europea, con un linguaggio chiaro e preciso, “te-desco”, appunto, senza sbavare nella retorica europeista, ma dicendo le cose come stanno o come dovrebbero essere.

Credo che uno dei grandi successi sia stato quello d’inserire nel testo tutte quelle affermazioni che ironici accademici britan-

nici e continentali (anche dei politici,…

segue a pag. 3

CONVERSAZIONESULLE

PROSPETTIVEDEI FONDI

STRUTTURALIA pAg. 25

MONDO

Un salto di qualità politico Gianni PittellaAntonio Panzeri� 6L’allargamento dell’UnioneCaterina Nicolais� 8Mediterraneo oder Europa?Tommaso Visone� 12

GlobalizzazioneAmedeo Lepore� 18

CENTRI STORICI

Città d’EuropaEirene Sbriziolo� 38

RIfORMA ElETTORAlE

Far sentire la propria voceErnesto Paolozzi� 44

RIflESSIONI

L’identità Giuliano‑DalmataPaolo Barbi� 45

Mar

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200

7 –

Anno

VIII