Non cera ancora Internet negli anni di piombo. Ma la rete riesce a ricostruire una memoria storica...

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Non c’era ancora Internet negli anni di piombo.Ma la rete riesce a ricostruire una memoria

storica anche di eventi lontani.

Quelle vicende di trent’anni fa sono scolpite nella memoria collettiva e chi li visse

non potrà mai dimenticarle. Sono stati e sono destinati a restare i 55 giorni più misteriosi dell’intera

storia dell’Italia repubblicana. Ancora oggi, soltanto rievocare il caso Morovuol dire prepararsi ad entrare in un tunnel

di segreti ed interrogativi,di domande senza risposta e di inconfessabili

trame.

Fra le mura di Maglie,

piccolo paesino in provincia di Lecce,

il 23 Settembre 1916

nasce un

importante pilastro

della politica italiana

destinato a rimanere nella

storia:

Trascorre l’infanzia e la giovinezza

in Puglia dove si laurea

giovanissimo in Legge.

All’età di 24 anni è professore

incaricato di filosofia del Diritto presso l'università

di Bari

Fu tra gli anni ’40 che Moro iniziò a

interessarsi alla politica. In un primo

tempo mostrò particolare attenzione

verso la componente della destra socialista.

In seguito, forse per la sua

forte fede cattolica o forse per altre

motivazioni, spostò il suo interesse

verso il movimento democratico

cristiano.

Nel 1943, fondò il periodico

“ La rassegna ”

Nel ’46 divenne membro dell’Assemblea Costituente, col compito di stendere la

parte riguardante “ I Diritti dell’uomo e

del cittadino”.

Nel ’53 gli fu assegnata la cattedra di Diritto Penale

all’Università di Bari, contemporaneamente

all’elezione come presidente della DC alla

Camera dei Deputati.

Nel ’56 divenne Ministro della Pubblica Istruzione, ed è a lui che

dobbiamo l’introduzione allo studio dell’Educazione Civica nelle scuole.

Due anni significativi per la

sua carriera politica risultarono :

- il ’59, anno in cui gli viene affidata la Segreteria del partito DC;

- e il ’63, quando fu nominato Presidente del Consiglio e fu chiamato a formare il primo governo organico di centro-sinistra.

Questo determinerà la crisi del centro-sinistra, di cui ne risentirà

fortemente il prestigio dello stesso Moro.

Così si realizza il famoso “Compromesso storico”, ovvero la manovra di riavvicinamento tra la fascia comunista e quella

moderata.

A conclusione di questo periodo, ritornerà alla

presidenza del Consiglio formando il suo IV

Ministero. Che durerà fino al ’76, quando

verrà eletto Presidente del Consiglio nazionale

DC.

16 Marzo 1978…..

….tragico epilogo per

l’illustre vita di Moro.

Un Commando delle Brigate Rosse * massacrò i cinque uomini

della scorta rapendo lo statista nella romana via Fani, via che

Moro percorreva solitamente per recarsi in Parlamento, come

doveva fare quel fatidico giorno per partecipare al dibattito sulla fiducia del IV governo Andreotti.

*( organizzazione eversiva comunista fondata nel 1970, ha operato in Italia negli anni settanta compiendo atti di guerriglia urbana e terrorismo contro figure rappresentanti il potere politico)

Era un duro attacco al cuore dello Stato e alle

istituzioni che Moro rappresentava.

18 Marzo:

Una telefonata al “Messaggero” fece trovare il “Comunicato n.1”della BR,

che conteneva la foto di Moro e annuncia l’inizio del

suo “Processo”.

9 Maggio :Dopo più di cinquanta giorni di prigionia

ed estenuanti trattative con gli esponenti dello Stato di allora, anche lo statista viene barbaramente assassinato dalle BR, ormai convinte che quella sia

l'unica strada coerente da intraprendere.

Fu la telefonata degli aguzzini di Moro ad un alto

esponente politico a far rinvenire il cadavere di Moro nel bagagliaio di un'auto in

via Caetani, emblematicamente a metà strada tra Piazza del Gesù,

sede della Democrazia Cristiana, e via delle

Botteghe Oscure, sede storica del Partito Comunista

Italiano.

Secondo le ricostruzioni, ancora frammentarie malgrado i molti anni

trascorsi, lo statista sarebbe stato ucciso dal brigatista Moretti nel garage di via

Montalcini, il covo usato dai brigatisti appunto come ''prigione del popolo ''.

La strage, il sequestro, la detenzione, i coinvolgimenti e le manovre intorno alle cause

ed ai metodi della sua eliminazione, ancora non sono chiaramente identificabili in tutti i loro dettagli, malgrado parecchi processi e numerose

indagini separate, condotte sia all'interno del paese che a

livello internazionale.

La morte di Moro è stata oggetto di diverse speculazioni e teorie. La stampa ad esempio ipotizzò, a

seguito delle interviste ad alcuni brigatisti catturati, che le BR

avessero puntato su Moro ritenendo che l'obiettivo prescelto

dai terroristi, Giulio Andreotti, risultasse troppo protetto. Lo

stesso Andreotti però smentì la fondatezza dell'assunto,

pubblicamente raccontando che ogni mattina abitudinariamente si recava di buon'ora, a piedi e del tutto solo, a messa in una chiesa vicina alla sua abitazione; come

obiettivo, affermò, era anche eccessivamente facile.

Qualcuno ha ipotizzato che nell‘omicidio di Moro possa

essere stata implicata la Loggia Massonica, la

P2 , l‘Intelligence degli Stati Uniti (CIA) o la rete clandestina della NATO.

Dall'anno seguente alla sua uccisione, l'esponente della

Democrazia Cristiana viene ogni anno ricordato con messaggi e

cerimonie presenziate dalle cariche istituzionali. In questi anni, ad Aldo Moro sono state dedicate diverse trasmissioni televisive. Il 4 maggio 2007, il

Parlamento ha votato e approvato una legge con il quale si istituisce

il 9 Maggio il "Giorno della memoria" in ricordo di Aldo Moro e di tutte le vittime del terrorismo.

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