Ungaro, L. Et Al. Ricostruire l'Antico. 2010

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 VAR. Virtual Archaeology Review Abril de 2010 49 Ricostruire l’antico. Dal Museo della Civiltà Romana al Museo dei Fori Imperiali Lucrezia Ungaro, Marco Sartini y Paolo Vigliarolo* Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Italia. 1. L’esigenza di ridare volumi e caratterizzazioni dei monumenti antichi romani in una esposizione prima temporanea poi permanente, è alla base della creazione del primo museo virtuale a Roma. Il Museo della Civiltà Romana è infatti l’esito d i tre grandi eventi: la grande Mostra Archeologica del 1911 nelle Terme di Diocleziano, la prima sede stabile nel 1926 con la costituzione del Museo dell’Impero, la seconda grande Mostra Augustea della Romanità nel 1937 al Palazzo delle Esposizioni. Infine, tutta la collezione verrà riallestita nel 1955 nell’attuale sede all’EUR. Le riproduzioni in scala 1:1 e i modelli in scale variabili, sono già uno strumento di lettura e comprensione dell’architettura e della scultura antiche di notevole impatto. Certamente, il Museo nelle sale storiche e in quelle tematiche permette di seguire l’evoluzione della città e della sua espansione nell’impero, di comprendere la straordinaria efficacia della penetrazione nel territorio attraverso opere e cultura: cosa manca allora a questo Museo oggi? La narrazione, il contesto, l’essere umano che è sempre dietro un oggetto, un edificio, una qualsiasi realizzazione concreta. Due problemi sono infatti tuttora alla base dell’offerta di una collezione o ambiente museale: la capacità di attrarre e catturare l’attenzione, la riproduzione di un oggetto o di un contesto in modo realistico. Alcuni decenni più tardi, nell’era del computer e del cellulare “tuttofare”, ci siamo misurati con una sfida dai rischi molto alti: creare un museo per l’architettura romana a Roma, l’argomento meno facile da visualizzare. Infatti, lavorare alla costituzione del Museo dei Fori Imperiali, ha significato affrontare una massa considerevole di materiali architettonici e scultorei, studiarne la ricomposizione dove possibile, ma anche il significato ideologico e la complessità costruttiva. Per questo sin dall’inizio della progettazione si è pensato, parallelamente, a come raccontare le opere esposte attraverso un apparato multimediale. Problema ulteriore da affrontare è stato quello di mantenere un corretto equilibrio tra le opere e il loro contenitore d’eccezione, i Mercati di Traiano. La progettazione e la realizzazione dell’allestimento museale e del Sistema di Comunicazione Integrato hanno richiesto il lavoro di un team di archeologi, architetti e esperti di comunicazione, dotati di una solida formazione umanistica; le soluzioni tecnologiche sono nate dalla stretta collaborazione di tutte le figure professional i, tema su cui toneremo in seguito. Abbiamo parlato di “sfida dai rischi molto alti”: a Roma i musei archeologici e le mostre archeologiche faticano molto per emergere e attrarre pubblico; la città è un museo a cielo aperto, la permanenza del turista medio è relativamente bassa e vi sono alcuni attrattori ineludibili: San Pietro, Colosseo, Cappella Sistina. L’architettura romana, poi, è sì imponente ma ridotta a “schegge” rispetto all’ “intero” di splendenti palazzi ed edifici pubblici imperiali, e non racconta nulla della vita reale se non l’abilità di scalpellini e artisti del passato. Come guadagnare quindi uno spazio in un contesto così difficile? 2. Attraverso un sistema di allestimento e di comunicazione innovativo, che il Museo, inaugurato nell’ottobre del 2007, propone al pubblico. Si tratta, infatti, di un museo archeologico di nuova generazione costituito non solo da una prestigiosa collezione di reperti archeologici provenienti dai cinque Fori Imperiali, ma anche, questa è la grande novità espositiva, da un ricco numero di ricomposizioni architettoniche. Le diverse tipologie di marmi, i diversi ordini architettonici, i loro rapporti dimensionali, nonché la funzionalità degli edifici e le loro antiche volumetrie danno vita ad un museo dedicato all’architettura ed alla decorazione architettonica romana che, in antico, era parte fondamentale e significante per tutti gli edifici che componevano ogni singolo Foro. Fig 1. Museo dei Fori Imperiali. Ricomposizione dell’ordine della facciata dei portici del Foro di Augusto. In primo piano, frammenti pertinenti a teste di divinità maschili dalla decorazione a pannelli dall’attico dei portici. L’apparato comunicativo del Museo dei Fori Imperiali si compone, oltre che della tradizionale pannellistica contenutistica e direzionale, di un ricco sistema multimediale che accompagna il visitatore, e lo aiuta, attraverso una comunicazione "semplice e

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    Ricostruire lantico.Dal Museo della Civilt Romana al Museo dei Fori Imperiali

    Lucrezia Ungaro, Marco Sartini y Paolo Vigliarolo*

    Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Italia.

    1. Lesigenza di ridare volumi e caratterizzazioni dei monumentiantichi romani in una esposizione prima temporanea poipermanente, alla base della creazione del primo museo virtualeaRoma.

    Il Museo della Civilt Romana infatti lesito di tre grandi eventi:la grande Mostra Archeologica del 1911 nelle Terme diDiocleziano, la prima sede stabile nel 1926 con la costituzionedel Museo dellImpero, la seconda grande Mostra Augustea dellaRomanit nel 1937 al Palazzo delle Esposizioni. Infine, tutta lacollezione verr riallestita nel 1955 nellattuale sede allEUR.

    Le riproduzioni in scala 1:1 e i modelli in scale variabili, sono giuno strumento di lettura e comprensione dellarchitettura e dellascultura antiche di notevole impatto. Certamente, il Museo nellesale storiche e in quelle tematiche permette di seguirelevoluzione della citt e della sua espansione nellimpero, dicomprendere la straordinaria efficacia della penetrazione nelterritorio attraverso opere e cultura: cosa manca allora a questo

    Museo oggi? La narrazione, il contesto, lessere umano che sempre dietro un oggetto, un edificio, una qualsiasi realizzazioneconcreta. Due problemi sono infatti tuttora alla base delloffertadi una collezione o ambiente museale: la capacit di attrarre ecatturare lattenzione, la riproduzione di un oggetto o di uncontesto in modo realistico.

    Alcuni decenni pi tardi, nellera del computer e del cellularetuttofare, ci siamo misurati con una sfida dai rischi molto alti:creare un museo per larchitettura romana a Roma, largomentomeno facile da visualizzare. Infatti, lavorare alla costituzione delMuseo dei Fori Imperiali, ha significato affrontare una massaconsiderevole di materiali architettonici e scultorei, studiarne laricomposizione dove possibile, ma anche il significato ideologicoe la complessit costruttiva. Per questo sin dallinizio della

    progettazione si pensato, parallelamente, a come raccontare leopere esposte attraverso un apparato multimediale. Problemaulteriore da affrontare stato quello di mantenere un correttoequilibrio tra le opere e il loro contenitore deccezione, i Mercatidi Traiano.

    La progettazione e la realizzazione dellallestimento museale edel Sistema di Comunicazione Integratohanno richiesto il lavorodi un team di archeologi, architetti e esperti di comunicazione,dotati di una solida formazione umanistica; le soluzionitecnologiche sono nate dalla stretta collaborazione di tutte lefigure professionali, tema su cui toneremo in seguito.

    Abbiamo parlato di sfida dai rischi molto alti: a Roma i museiarcheologici e le mostre archeologiche faticano molto peremergere e attrarre pubblico; la citt un museo a cielo aperto, lapermanenza del turista medio relativamente bassa e vi sonoalcuni attrattori ineludibili: San Pietro, Colosseo, Cappella

    Sistina. Larchitettura romana, poi, s imponente ma ridotta aschegge rispetto all intero di splendenti palazzi ed edificipubblici imperiali, e non racconta nulla della vita reale se nonlabilit di scalpellini e artisti del passato.

    Come guadagnare quindi uno spazio in un contesto cos difficile?

    2. Attraverso un sistema di allestimento e di comunicazioneinnovativo, che il Museo, inaugurato nellottobre del 2007,propone al pubblico.

    Si tratta,infatti, di un museo archeologico di nuova generazionecostituito non solo da una prestigiosa collezione di repertiarcheologici provenienti dai cinque Fori Imperiali, ma anche,questa la grande novit espositiva, da un ricco numero diricomposizioni architettoniche.

    Le diverse tipologie di marmi, i diversi ordini architettonici, i

    loro rapporti dimensionali, nonch la funzionalit degli edifici ele loro antiche volumetrie danno vita ad un museo dedicatoallarchitettura ed alla decorazione architettonica romana che, inantico, era parte fondamentale e significante per tutti gli edificiche componevano ogni singolo Foro.

    Fig 1. Museo dei Fori Imperiali. Ricomposizione dellordine della facciatadei portici del Foro di Augusto. In primo piano, frammenti pertinenti a teste

    di divinit maschili dalla decorazione a pannelli dallattico dei portici.

    Lapparato comunicativo del Museo dei Fori Imperiali sicompone, oltre che della tradizionale pannellistica contenutisticae direzionale, di un ricco sistema multimediale che accompagna ilvisitatore, e lo aiuta, attraverso una comunicazione "semplice e

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    immediata, alla comprensione degli snodi contenutistici focalidel percorso espositivo.

    La possibilit di testare sul pubblico lefficacia di un prototipodei prodotti multimediali ha determinato la scelta della tecnica

    con la quale realizzare i prodotti video. Si utilizzata infatti unatecnica mista, un sistema di montaggio che fa uso di tutte lepotenzialit comunicative dellimmagine: dalla ripresa diretta, allefoto depoca, alle ricostruzioni archeologiche realizzate adacquerello e, da ultimo, anche al 3D e alle pi evolute tecnologieper lelaborazione dellimmagine.

    Attualmente lapparato multimediale del Museo si compone diuna sala multimediale, in prossimit dellingresso, che introduceil pubblico alla visita, e di 10 postazioni video (o videopannelli)dislocati lungo tutto il percorso museale.

    Fig 2. Museo dei Fori Imperiali. Il sistema di comunicazione del museo

    allinterno della taberna dedicata al Foro di Nerva: pannello e videopannellocon il fregio proveniente dal tempio di Minerva.

    La sala multimediale, allestita in una delle tabernaepi profondedel piano terra della Grande Aula, caratterizzata da unmaxischermo retroproiettato per mezzo di un sistema video,dotato al suo interno di un pc ed equipaggiato con un impiantoaudio. Lesigenza di trasmettere le informazioni di base alla visitadel Museo, rivolgendosi a tutto il pubblico possibile, quindianche ai giovanissimi, ha reso necessaria lideazione di unostoryboard molto particolare.

    Una mascotte: Columnus, dalla Roma dei nostri giorni, guida ilpubblico indietro nel tempo, in un viaggio che dai Mercati diTraiano e attraverso la visione di tutti i Fori, nelle varie epochestoriche, lo fa tornare allet imperiale, ed alla fine gli permette diritrovare se stesso in un capitello nellallestimento museale delForo di Augusto.

    Completamente diversa invece la struttura e la caratteristicacomunicativa degli altri 10 prodotti video dislocati nelle saleespositive del Museo.

    Le postazioni video sono infatti composte da schermi LCDcollegati a mini-player tramite un cavo s-video. Tutto l'hardware stato inserito all'interno di pannelli del tutto simili a quellididattici presenti nel percorso museale, creando uniformit eriducendo l'impatto visivo. Il video compresso in qualit DVD(formato mpeg2) ed contenuto in una flash card inserita nel

    player stesso.

    Per la realizzazione di questi prodotti si lavorato secondo unvero e proprio ragionamento semiotico-strutturale dellimmaginein movimento, assunta come linguaggio assolutamenteautonomo e universale.

    I prodotti hanno una durata massima di 3 minuti ciascuno. Almomento attuale non hanno n audio n colonna sonora diaccompagnamento, n sottotitoli. La loro realizzazione statolesito di un lungo e accurato lavoro sulla messa a punto deglistoryboard, che partono tutti da una base comune.

    I video hanno inizio con la collocazione dellantica valle dei Foriin relazione alla moderna situazione urbanistica di Roma,evidenziando come oggi, esattamente come allora, i ForiImperiali fossero collocati nel cuore della citt. Tali informazionigeografiche sono ottenute con tecniche di dissolvenze esovrapposizioni tra immagini moderne e ricostruzioni della faseromana; ogni singolo prodotto poi mostra, in funzione delmateriale e delle ricomposizioni architettoniche presenti nellasala in cui collocato, una ricostruzione dei frammenti

    architettonici o statuari. Di qui si mette in luce la funzionedelledificio in cui inserito il frammento ed il suo stessorapporto con il Foro di appartenenza e dei Fori attigui.

    Questo processo narrativo circolare, comune a tutti ivideopannelli, determina un Leitmotif che orienta il visitatore, ilquale ritrova in qualsiasi sezione del Museo le informazioniessenziali alla comprensione dei Fori in antico e, nel casospecifico, le notizie necessarie allacomprensione di ciascuna salamuseale e dei reperti esposti in essa.

    Ad un anno dallapertura del Museo dei Fori Imperiali possibiletrarre le prime considerazioni sul suo Sistema di ComunicazioneIntegrato; considerazioni che nascono da dati concreti escientifici elaborati da alcuni degli operatori del Servizio Civile

    Volontario attivi ai Mercati di Traiano. La notevole quantit diinformazioni acquisite ed elaborate ci permette di progettareprecisi interventi, nellimmediato futuro, sul Sistema diComunicazione. Si deciso dunque di dotare i prodotti video diuna leggera banda sonora che accompagni i filmati,rispettandone ed enfatizzandone il ritmo narrativo, e,soprattutto, si sta lavorando per dotarli di uno speakeraggioessenziale e didascalico in italiano ed in inglese, affinch icontenuti possano arrivare nella forma pi chiara possibile atutte le tipologie di pubblico.

    Fig. 3. Uno screenshot del video con la ricostruzione sullo stato attuale dellaperistasi del tempio di Marte Ultore allinterno del Foro di Augusto.

    Inoltre, al fine di migliorare la qualit visiva dei prodotti, emantenersi quindi aggiornati con le proposte che il mercato offrecostantemente, verranno adeguati gli apparati hardware con

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    soluzioni pi performanti. Ma tutto ci non basta, inprogramma anche un implemento degli apparati multimediali delMuseo dei Fori Imperiali. Si prevede infatti la realizzazione dinuovi filmati uno dei quali gi terminato, ed in attesa di essere

    testato sul pubblico e lutilizzo di uno spazio con postazionimultimediali fisse affinch il visitatore, se interessato, possaapprofondire la visita accedendo a materiale darchivio tramiteschede di approfondimento relative ai reperti esposti, esoprattutto, al sito web del Museo. A tal proposito va infattisottolineato come un Sistema di Comunicazione di nuovagenerazione non si concluda con gli apparati e i prodotti presentiin un museo; una grande importanza a livello comunicativo infatti affidata allutilizzo di internet. Il sito web del Museo deiFori Imperiali stato infatti ideato e realizzato con lecaratteristiche del Museo stesso. Ricco di contenuti ma con lapossibilit, da parte dellutente, di accedervi per gradi a secondadelle esigenze di approfondimento e, soprattutto, ricco diimmagini e sempre in linea con le scelte comunicative interne alMuseo. Esso corredato, di conseguenza, da una vasta sezione

    dedicata ai multimedia, in cui lutente pu prendere visione escaricare le anteprime di tutti i video dei quali poi potr fruire,per intero, visitando il Museo. Il sito web inoltre concepitocome un filo diretto con il visitatore, che pu leggere le ultimenotizie nella sezione News ed ha la possibilit di iscriversi allanewsletter del portale dei musei del Comune di Roma, per esserecostantemente aggiornato sulle mostre e le altre manifestazioniculturali programmate dallAmministrazione.

    Fig. 4. Uno screenshot con la ricostruzione in dissolvenza delle volumetriedei Fori Imperiali in rapporto alla situazione urbanistica attuale.

    3. Il Sistema di comunicazione costituisce quindi il valore

    aggiunto del Museo: la sua visita deve anche suscitare stupore efar percepire la scoperta dellarchitettura dei Mercati, della storiadella citt, e al tempo stesso della complessit dei Fori.

    Per questo lallestimento nel suo insieme non pu essere statico,ma deve evolvere con gli studi dei ricercatori e con gli interessidel pubblico, superando il limite che uccide da semprelistituzione museale: quello dellautoreferenzialit e delconfinamento in un assetto immobile e definitivo, in sostanzaprivo di dinamismo, di capacit di rigenerarsi e di produrrefidelity nel proprio pubblico. Torniamo quindi ai problemi citatinel primo paragrafo: la capacit di attrarre e di catturarelattenzione, la necessit di riproporre oggetti o contesti in modorealistico. Lo sviluppo della proposta virtuale deve e pu andarea questo punto in varie direzioni.

    3.1 La produzione editoriale derivata dallelaborazionemultimediale quale mezzo di comunicazione del brand museale -culturale con una diffusione differenziata tra il mercato nazionalee quello estero, tra i diversi target di pubblico; si tratta di

    espandere lapplicazione del marketing territoriale a quelloculturale ponendo attenzione ad una serie di relazioni: costo(della produzione) - beneficio (indotto occupazionale, ritorno diimmagine), elaborazione dei contenuti attendibilit scientifica capacit attrattiva del prodotto.

    3.2 La possibilit di analizzare il territorio al microscopio e nelcontempo di ricostruire lambiente antico, il paesaggio e le suetrasformazioni antropiche, facendo riferimento e applicandodiverse discipline scientifiche per la ricerca, come la botanica.Esempio eclatante da un monumento apparentemente moltoconosciuto, lanalisi del rilievo vegetale dellAra Pacis, il cuivalore simbolico (e solo secondariamente naturalistico) statorivelato proprio dallapporto della botanica, con conseguenze

    rilevanti sulle proposte di coloritura del rilievo marmoreo.

    3.3 La concreta possibilit di comunicare diacronia econtemporaneit: in una citt come Roma, che ha tremila annicirca di continuit sullo stesso suolo, la ricostruzione virtuale(sempre rispondente alla correttezza dei contenuti) permette diraccontare tutte le storie possibili e di contestualizzare i restisoprattutto archeologici attraverso nuovi strumenti da utilizzarenei complessi monumentali e museali in grado di fornire alpubblico immersione e interattivit.

    3.4 Le creazione di banche dati comuni devono contribuire a

    formalizzare sistemi di comunicazione univoci e multilingue, perfavorire una reale diffusione del patrimonio comune: troppebanche dati sono fallite proprio perch studiate dal punto di vistainformatico e non da quello dei contenuti. I nuovi bandicultura della Comunit Europea dovrebbero ora concorrere adare concretezza alla banca dati Europeana con lapporto didati alfanumerici e lelaborazione di immagini e propostericostruttive. Le reti museali in tal senso sono molto importanti ela creazione di database multilingue alimenta la circolazione diidee e soluzioni comunicative.

    3.5 Lelaborazione della terza dimensione deve essere quindifinalizzata a questi obiettivi: diffusione del patrimonio attraversola sua conoscenza, secondo i principi delleducazione e dellintrattenimento, attraverso linguaggi multilingue ma rispondentiad un thesaurus comune, secondo un trattamento dellimmagineche restituisca corretta unit visiva di quanto si va ricostruendo:in questa direzione si lavorer allinterno del progetto 3DCOFORM.

    Altro contributo fondamentale della terza dimensione lo studiodella salvaguardia del patrimonio: la tecnologia analitica cipermette di mettere a confronto lo stato di conservazione dimonumenti e collezioni museali attraverso il rilievo laser dellostato attuale confrontato con documentazione precedente. E ilcaso dei calchi di opere realizzati nel secolo scorso o addiritturanel XIX secolo: la Colonna Traiana, ad esempio, pu essereindagata attraverso il confronto tra i calchi del XIX secoloconservati in pi sedi e la documentazione dei restauri recenti e

    dello stato attuale. Torniamo cos al nostro primo Museo

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    virtuale sulla romanit e ai principi culturali ispiratori ieri comeoggi della ricostruzione e riproduzione dellopera darte.

    4. Una diffusa e corretta comunicazione con il pubblico hariflessi molto positivi sulla convivenza in ambito urbano tralarcheologia, considerata di solito un ostacolo dello sviluppourbanistico, e le esigenze del vivere quotidiano. Si devericonoscere che solitamente mancano linformazione e ilcoinvolgimento del cittadino nelle attivit di scavo e restaurourbano (oltre che della piena consapevolezza di memoria epatrimonio comuni): il museo diffuso sul territorio e nei luoghideputati deve fornire anche quegli elementi di aggiornamentosulle indagini e sulle nuove acquisizioni che motivano laformazione della piena consapevolezza della memoria e delpatrimonio comuni, contribuendo ad educare i cittadini, daipiccoli ai grandi, alla difesa e alla valorizzazione dei beni culturali.

    5. In sintesi il linguaggio multimediale - quello della nostra era -deve migliorare la comunicazione e la divulgazione della ricercaanche attraverso suggestioni emotive, in poche parole: evocare,informare, conoscere, ovvero semplificare senza banalizzare.Proprio per questo non possiamo trascurare un tema appenasfiorato al suo inizio: quello della formazione. A questoproposito deve essere aperto un dibattito a tutto campo: ancoraoggi le due sfere formative umanisti e informatici studiano esi formano in ambienti completamente diversi e separati; quandosi parla di formazione, si intende a senso unico, ossia destinataagli umanisti perch apprendano i rudimenti delle tecnologieapplicate. Ci non tiene conto del fatto che linformatico devepure conoscere i rudimenti del bene culturale, del patrimonio perpoter progettare architetture informatiche realmente utili allaconoscenza, alla gestione e alla comunicazione al pubblico neimusei oppure on line.

    * Il presente contributo ha una concezione unitaria ma il paragrafo 2 a firma di Marco Sartini e Paolo Vigliarolo, il rimanentetesto a firma di Lucrezia Ungaro

    Bibliografia

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