Nella storia dell’Istituto Gambara spunta anche il prof ...

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Leonessa e Torrazzo scoprono luoghi e segreti della liuteriaOggi a Cremona la vetrina della mostra diffusa, il 19 febbraio la prima visita a Brescia

Il liceo statale «Gambara» orga-nizza domani alle 17.30 nell’au-lamagna dell’istitutodi viaGam-bara 3, in città, nell’ambito deifesteggiamentiper ipatroni San-tiFaustino e Giovita, la presenta-zione aperta al pubblico del vo-lume«Occhi lucenti ebelli», acu-ra della commissione Cultura edella commissione Bibliotecadella scuola (Liberedizioni, Bre-scia 2011). Interverranno, oltrealle autorità locali, il prof. Gio-vanniSpinelli, dirigente scolasti-co del liceo, la prof. Rosa Roselli,referente della commissioneCultura dell’istituto, la dott. Ma-riellaAnnibale Marchina dell’Ar-chiviodi Stato di Brescia eil gior-nalista del «Giornale di Brescia»Tonino Zana.

Sandro Pertini (1896-1990),coraggioso giovane ufficia-le dell’esercito italiano du-rante la Prima guerra mon-

diale, raggiunge con passi decisil’aula dell’attuale liceo statale «Ve-ronica Gambara». Aspettano il do-cente, poi presidente della Repub-blica Italiana (1978-1985), gli allievidella prestigiosa Scuola Mitraglierialloggiata, all’epoca, nei locali del-l’ex-convento.Questa è una delle tante «chicche»presenti nel volume «Occhi lucenti

e belli. Celebrazione del 150˚ annodalla Fondazione dell’Istituto 1860-2012». Il libro raccoglie, come pri-ma tappa d’un articolato progettodi ricerca, inediti documenti e foto-grafie del ricco ArchivioStorico-Fo-toteca d’istituto, dell’Archivio diStato e del Comune di Brescia, difondi privati. Il lavoro havisto coin-volti, oltre all’archivista MariellaAnnibale, docenti ed alunni dellascuola, ed è stato pubblicato con ilpatrocinio di Fondazione della Co-munità Bresciana, Ufficio Scolasti-

co di Brescia, Ministero dei beniculturali-Archivio di Stato di Bre-scia, Comune e Provincia.L’odierno liceo viene istituito co-me«ScuolaNormaleperallievema-estre» il 15 settembre 1860. La pri-ma campanella delle lezioni suonail 15 ottobre 1860 (il 150˚ dunque ècaduto nel 2010) con 34 studentes-se nell’ex-monastero di San Paolo,ora sede di Casa d’Industria. Unodegli «eroi» della pionieristica fase,come emerge dalle testimonianze,è il preside Carlo Cocchetti (Rovato1817-Brescia1888), patriota e intel-

lettuale. Amico di Manzoni e Cesa-re Cantù, socio dal 1850 dell’Ate-neo di Brescia, egli è non solo tra ifondatori del quotidiano «La senti-nella bresciana», ma anche appas-sionato autore d’utili testi per l’isti-tuto, come il best-seller «Guida allostudio della grammatica per mez-zo dell’osservazione» (1863).Dopo il trasferimento nel 1878 neilocali dell’ex-monastero cinque-centesco di Santo Spirito, nel 1892viene approvata l’intitolazione allapoetessa Veronica Gambara. Laproposta educativa ha talmentesuccesso che, allo scoppio dellaGrande Guerra, gli iscritti raggiun-gono quota 1.200 suddivisi in 32classi, rimanendo costanti fino alsecondo dopoguerra. Dal 1919 al1925, però, la scuola viene ospitatanel Palazzo Oldofredi di corso Ma-genta, ora sede del liceo classico«Arnaldo», fino alla collocazionedefinitiva odierna, conl’intitolazio-ne dall’anno scolastico 1924-1925d’«Istituto Magistrale».Tra personaggi illustri emergononovitàsulmaestroCarlo AngeloCa-nossi,padre delpoetadialettale An-gelo(dicui fra l’altroquest’anno ca-de il 150˚ dalla nascita): egli firma il24 luglio 1861, con altri colleghi,una petizione al Comune cittadinoper chiedere un aumentodi stipen-dio «nelle strette del bisogno». Op-

pure, tra le allieve, le sorelle cremo-nesi Rosa e Carolina Agazzi, fonda-mentali pedagogiste, studentesse«alleprimearmi» nei«Giardini d’In-fanzia» annessi alla scuola.Proprio l’esperienza dei «Giardinid’Infanzia» è uno degli scoop dellaricerca. Nel programma delle aspi-ranti maestre, con orario dalle 9 al-le 15.30, irrinunciabile è l’attività ditirociniopressoclassi d’«asilo», sot-to il controllo d’esperti insegnanti.El’importanza dell’azioneeducati-va, ricordata in rare e tenere imma-

ginidellaFototecascolastica, èrico-nosciuta persino dal Ministero del-la Pubblica Istruzione del tempodopo l’attenta ispezione del 1902.Nelle pagine del bel testo rivivonointensi momenti d’una cara «me-moria ritrovata», specialmente peril periodo tra secondo Ottocento eprimo Novecento, che salda la for-mazioneditantimaestrie«maestri-ne dalla penna rossa» con una maiinterrotta attività formativa culmi-nata pochi anni fa con il prestigio-soriconoscimento delPremio Qua-lità Italia 2005 Scuola.

Paola Bonfadini

La prima campanella suonòil 15 ottobre del 1860

Dall’archivio della memoriaal Premio Qualità Italia

Animati dalla stessa fede in Cri-sto, cattolici e ortodossi hannocamminato per molti secoli sustrade distinte.

La ricchezza delle rispettive tradizioni,osserva Milan Zust, può rappresentareun aiuto ad approfondire la fede, «le dif-ferenze non disturbano, se in un rappor-to vero con il Signore si stabilisce la fidu-ciareciproca». Il dialogoprocede edè im-portante che prosegua «con il ritmo giu-sto», tra le elaborazioni dei teologi e latraduzione degli scritti nella vita concre-ta. L’Anno della fede, proclamato per ilcinquantenario del Concilio Vaticano II,può sollecitare quel «ritorno al volto diCristo, su cui si fonda la fiducia negli al-tri». Il gesuitasloveno, docente nellaPon-tificia Università Gregoriana di Roma ecollaboratore del Pontificio Consiglioper la promozione dell’unità dei cristia-ni, ha approfondito l’altra sera nella salaBevilacqua dei Padri della Pace il tema«Orientee Occidente. Irapporti tracatto-lici e ortodossi nell’Europa di oggi». In-trodotto da don Claudio Zanardini, re-sponsabile dell’Ufficio diocesano perl’ecumenismo, l’incontro organizzato incollaborazionecon la Cooperativa catto-lico-democraticadi cultura ha completa-toilciclodelle iniziativeproposte nell’an-nuale Settimana di preghiera per l’unitàdei cristiani.Tra le crisi che viviamo, ha osservato ilteologo Milan Zust, «la più profonda è lacrisi della fede ed è alla base di molte al-tre crisi. La cultura europea è permeatadi cristianesi-mo, anche semolti non sonopronti a ricono-scerlo.Avolteso-no prevalsi gliaspetti esterni enel venir menodiunrapportovi-vo con il Signoresi rischia di met-tere un grandeaccento sulladogmatica: le di-visioni tra i cri-stiani sono legate a questa realtà, peruna ricomposizione è necessario appro-fondire la giustae vera conoscenza di Cri-sto». Conflitti e visioni differenti eranogià presenti tra i discepoli, che però nel-l’incontro con il Signore si ritrovavanouniti. L’annuncio del Vangelo in diverselingue e culture ha indebolito il legame,spesso per incomprensioni piuttostoche per eresie vere e proprie, fino ai duegrandi scismi delle Chiese ortodosseorientali e della Chiesa bizantina, nelquinto secolo e nel 1054. Gesti e fatti, co-me le crociate e il sacco di Costantinopo-li, hanno creato ferite e aumentato la di-stanza. Il cammino ecumenico incomin-ciato cent’anni fa ha compiuto grandipassi a partire dal Concilio con incontri evisite reciproche, con il dialogo teologi-co che tocca temi importanti come il pri-mato nella Chiesa, ma necessariamentesi deve confrontare con il contesto e conl’emergere di movimenti fondamentali-sti, contrari al dialogo nella ricerca diun’identità più forte. È meglio allora«procedere più lentamente e crescerein-sieme». Con «l’umiltà di riconoscere l’al-tro e una conversione del cuore. Serveun approfondimento della fede, da par-te di ciascuno nella propria tradizione.In entrambe si trova quel che serve allasalvezza», ha ribadito il teologo.Le assemblee europee, il Consiglio delleConferenzeepiscopali, laCarta ecumeni-ca stanno ad indicare che «molti punti ciaccomunano». Il Forum cattolico-orto-dosso, i gruppi di dialogo sono realtà im-portanti nel panorama europeo, caratte-rizzato anche da migrazioni in Occiden-tee da presenzadicattolici neiPaesi orto-dossi, collaborazioni tra università, con-vegni, traduzioni, pellegrinaggi.Esiste un «reciproco scambio» che inco-raggia a vedere in positivo, nella speran-za di una piena comunione che non si sase e quando potrà avverarsi.

Elisabetta Nicoli

Il monumentoal liutaio e musicistaGasparo da Salò

Nella storia dell’Istituto Gambaraspunta anche il prof. Sandro PertiniSi presenta domani il volume dedicato alla scuola per il 150˚ di fondazioneTra le curiosità il passaggio in quelle aule del futuro presidente della Repubblica

Fotogrammi da un passato che ha fatto storia■ In alto: Rosa e Carolina Agazzi alle prime esperienze nei «Giardinid’Infanzia», nell’anno scolastico 1924-1925. A destra: alcuni bambini delGiardino d’Infanzia, nel 1900 al «Gambara» (le immagini sono tratte dallaFototeca Storica d’Istituto)

«Cattolici-Ortodossi:si cresce se il dialogoha i tempi giusti»

Milan Zust, teologo

Divisidall’Oglioi ter-ritoridella Leones-sa e del Torrazzo,culle della liuteria

italiana, sono uniti da un’ini-ziativa organizzata dall’Asso-ciazione ACuTo (Arte CulturaTurismo) intitolata «Il violinotra Brescia e Cremona: unamostra diffusa».Oggi vengono presentate letappe di febbraio della mo-stra, con un concerto dell’Or-chestraCittàdi Brescia inpro-gramma alle 21 a Cremona, al

teatro Filo (piazzetta Filo-drammatici, ingresso 10 €).Il primo appuntamento al-l’ombradelCidneo èdomeni-ca 19 febbraio alle 15, in piaz-za Loggia, da dove parte unavisita guidata al Museo deglistrumentimusicali e della liu-teriabresciana eai luoghi del-la liuteria a Brescia, tra i quar-tieri di San Giovanni e delleCosseree lachiesa di San Giu-seppe (quota di partecipazio-ne 10€, 8€per associati ACu-To, info: www.acutoweb.

net). La medesima esperien-za viene riproposta, sempredi domenica, il 18 marzo, il 15aprile, il 20 maggio e il 17 giu-gno. Domenica 26 febbraio,con ritrovo alle 15, a Verola-nuova, a Palazzo Maggi (fra-zioneCadignano),vieneorga-nizzata la visita alla residenzacinquecentesca - con affre-schi di Lattanzio Gambara edeiCampi - eal Castello di Pa-dernello (quote 10 € e 8 €).Mercoledì 29 febbraio alle 11,aPalazzo Martinengo, inpiaz-

za del Foro, a Brescia, vienepresentato il catalogo dellamostra diffusa.«Nel tessuto urbano brescia-no ecremonese del ’500 - ave-va raccontato Amanda Maz-zucchi di ACuTo - operavauna fittissima rete di liutai, dacui emerse anche la persona-lità di Gasparo da Salò. Daquel tronco germogliaronoAntonio Stradivari e Giusep-pe Guarneri del Gesù. È unastoria che prosegue fino aigiorni nostri».

GIORNALE DIBRESCIA GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2012 51CULTURA