[NAZIONALE - 23] GIORN/INTERNI/PAG25 24/08/08 · non gli bastavano la cappella con altare,...

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Cronacheil Giornale � Domenica 24 agosto 2008 23

(...) semplicemente che di qui nelmaggio 1221 passò Sant’Antonioda Padova diretto verso l’eremodiMontepaolo. Unsecondo cartel-lo indica «Croce gloriosa»: è quel-lo giusto, ma ancora non rendel’idea. Impossibilitato a tornarenella Palestina, dov’è stato unamezzadozzina di volte in pellegri-naggio di fede e di studio, questopensionato di 66 anni originariodiCesenatico, già tecnicodella Te-lecom, ha deciso di ricostruirsi incasa propria la Terra Santa deitempi di Gesù. In scala ridotta, sicapisce. Ha lavorato quasi per undecennio con cemento, resine,vernici acriliche, cristalli, pannel-li esplicativi, investendo non me-no di 30.000 euro e avendo sem-pre a modello le planimetrie dise-gnate dai frati archeologi delloStudium Biblicum Franciscanumche da oltre un secolo scavanonel sottosuolo del Medio Oriente.

A prima vista gli edifici sembra-no fatti di cartoncino. Li tocchi:marmo. Inuna stanzaecco larico-struzione del Tempio di Gerusa-lemme, quello di cui fu detto:«Non resterà pietra su pietra chenon venga distrutta». In un’altraecco la grotta di Betlemme. Inun’altra ancora ecco il Golgota.In un’altra la casa di Maria doveavvenne l’Annunciazione. Inun’altra il perimetro della dimo-ra di Pietro a Cafarnao. In un’al-tra il plastico completo della Ter-ra Santa dalle alture del Golan fi-no al Mar Rosso. Qui una boccet-ta riempita con l’acqua del fiumeGiordano in cui Giovanni battez-zò Gesù. Là un’ampolla di liquidosalato raccolto nel Mar Morto.

E poi tre piccole croci piantatesu tre pezzi di roccia, con tanto discala metrica scolpita nel mar-mo. Non tre sassi qualsiasi: «Liho scalpellati via di nascosto, inbarba a cattolici, musulmani, or-todossi e armeni, dalla roccia delCalvario custodita nella chiesadelSantoSepolcroche l’imperato-re Costantino fececostruire nell’anno325. Due diversiviaggi mi ci sono vo-luti. Andavo alle 5 dimattina, appenaaperta la chiesa.Non è stato facile la-vorare con una solamano infilata in unastretta fessura delcristallo protettivo».Nota il mio stupore.«Non dovevo? Daquando li ha toccatiCristo, sono sassiuniversali, di tutti. Ecomunque megliosorvegliati da meche in mano ai mao-mettani».

Ma queste impre-seancoranon gli ba-stavano. Come purenon gli bastavano lacappella con altare,tabernacolo e ingi-nocchiatoi che finoal 1986 ha ospitato la messa do-menicale per le famiglie del cir-condario, le cinque statue dellaMadonna (del Presepio, di Lour-des, di Fatima, di Medjugorje, delRosario) e quelle di Gesù, di pa-dre Pio, di San Michele arcangeloe di altri cinque angeli. Albertelliha voluto impreziosire la sua pri-vatissimaTerraSantacon qualco-sa che andasse ben oltre l’intimi-tà domestica, qualcosa che fossevisibile stando giù in paese e chemagari costringesse a volgere losguardoverso il cielo tanto i villeg-gianti che di giorno frequentanole Terme quanto le voci nuoveche nelle sere d’estate si esibisco-nosul palcodel Festival di Castro-caro.Ed ecco allora la «Croceglo-riosa» - 7 metri e 38 centimetri dilamiera e plexiglas, illuminata

dall’interno - che si erge al termi-nedelle 15 stazionidi una via cru-cis eretta nel verde del pendio.

Nonostante leautorizzazioni co-munali, mal gliene incolse. Per-ché, a parte gli altri 50.000 eurodi spesa, stavolta a finire drittosul calvario è stato lui. Con l’ag-gravante di non avere, ossuto emingherlino com’è, le spalle di Si-mone, l’uomo di Cirene. Accusatodi abuso edilizio, abuso della cre-dulitàpopolare, disturbodelle oc-cupazionie del riposo delle perso-ne, in una parola di rappresenta-re con la sua stravagante iniziati-va nientemeno che «un pericoloper la salute e l’incolumità fisica»dei vicini, Albertelli è finito sottoprocesso ed è stato crocifisso dal-la magistratura, al pari della con-sorte, per il reato continuato dicuiall’articolo 81del codice pena-le. Con la magra consolazione diritrovarsi ai lati del patibolo, investe di buoni cristiani anziché dibuoni ladroni, gli amici Ortensio

Sassi e Maria Grazia Zaccaria,marito e moglie, tanto spericolatida averlo affiancato nella praticadevozionale.

«Dopo aver ispezionato i luoghideldelitto, misono trovatodi fron-te a una splendida sorpresa», miaveva raccontato lo scrittore Ro-berto Corsi, che ha dedicato allavicenda un capitolo del suo libroAnoressia della memoria. «Nonmi pare scoperta da poco indivi-duare uno che costruisce tuttociò di tasca propria, senza ricer-ca di sponsor, senza chiederel’oboloalministerodeiBeni cultu-rali. Anche nel cosiddetto mondocattolico mi sono imbattuto spes-so in personaggi che, ritenendodi aver fatto qualcosa di buono,non si accontentano della pro-messa del regno di Dio, ma para-

no la mano come faceva Mattley,il canediDick Dastardlynel carto-ne animato Lo squadrone avvol-toi di Hanna & Barbera, che ansi-mava: “La medaglia, la meda-glia”».

Adesso però il mite pensionatoe i suoi fratelli di fede hanno avu-to la resurrezione in atti giudizia-ri: assolti con formula piena daltribunale di Forlì perché il fatto,cioè la preghiera collettiva, noncostituisce reato. AlNazareno ba-starono tre giorni. Ad Albertelliquattro anni di carte bollate,25.000 euro buttati in avvocati eun mezzo esaurimento nervoso.È sicuro che questo sia il postopiù adatto per una via crucis?«Sicurissimo. Ho progettato que-sta casa nel 1970, con le mie ma-ni, su un terreno che storicamen-te è sempre stato chiamato l’Ortodi Sant’Antonio, proprio perchédi qui passò il taumaturgo. Avreivoluto costruirne un’altra perospitarci dopo quasi 800 anni i

francescani, ma ilComune mi ha boc-ciato il progetto. Leipensi che solo perpoter mettere il car-tello “Croce glorio-sa” sono dovuto ri-correre prima al di-fensore civico, chemi ha dato ragione,e poi minacciare dirivolgermi al Tar.C’è voluto un annoprima che il sindacodell’epoca, MaurizioFussi,diessino, side-cidesse a rilasciarmila licenza per la viacrucis. E comunquel’idea è stata dei no-stri amici Ortensio eMaria Grazia, nonmia.Unariproduzio-ne della croce diDozulé».Dozulé?«È una località fran-cese della Norman-

dia, dove tra il 1970 e il 1978 Ge-sùapparveper 49volteaMadelei-ne Aumont, moglie di un operaio,madre di cinque figli. Cristo Re lechieseche fosseeretta lapiùgran-de croce esistente al mondo, 738metri, cioè l’altitudine del Golgo-ta sul livello del mare, illuminatadi bianco e di azzurro. Siccome ildesiderio del Redentore non s’èpotuto realizzare, i fedeli di tuttoil mondo stanno costruendo crocigloriose in scala, alte 7,38 metri.Ne sono sorte a migliaia, ovun-que: da Losanna a Quito, da Va-lencia a Fatima, persino a Nou-méa, in Nuova Caledonia. Unaquarantina soltanto in Romania.Un’infinità in Italia: a Novara,Forlì, Cesena, Manduria, Raven-na, sette in Sardegna, una dellequali sul Gennargentu. E la vuol

sapere una cosa straordinaria?».Dica.«Solo al termine dei lavori mi so-no accorto che la mia via cruciseravenutaesattamentedella stes-sa lunghezza, 520 metri, di quel-la originale di Gerusalemme. Al-tra incredibile coincidenza: è ri-sultata identica, 10 metri, anchela differenza altimetrica fra ilCal-vario e il Litostroto, il lastricatosu cui Gesù fu processato da Pila-to e flagellato dalla guarnigionedelpretorio.Lei sabeneche ilGol-gota, il “luogo del cranio” raffigu-rato nell’iconografia tradizionalee dai registi come una montagna,in realtà era una collinetta di po-chi metri, tanto da essere oggi in-globata all’interno della chiesadel Santo Sepolcro. Quando l’hofatto notare a un sacerdote vene-to che passava le acque a Castro-caro ed era voluto salire fin quas-sù, s’è messo a ridere».Ma non era un oratorio privato?Aperto al pubblico?«Certo, se qualcunobussa, non possocacciarlo. Ci trovia-mo sulla via crucisinunaventinad’ami-ci tutti i venerdì dal-le 21 alle 22.15, conqualsiasi tempo, an-che con la neve. Amezzanotte la croceilluminata si spe-gne».Se era tutto in rego-la, com’è che sietefiniti sotto proces-so?«Tre famiglie hannopresentato un espo-sto alla Procura, aicarabinieri e alladiocesi, sostenendoche la collina avevasubìto“profondie in-naturali mutamentidestinati a inciderepesantemente sullavita quotidiana deiresidenti”eaccusan-doci d’averla trasformata in zonadi culto senza aver chiesto il per-messo al questore. Ma questa èuna proprietà privata e i permes-si vanno chiesti solo quando lefunzioni religiose si svolgono sulsuolo pubblico».Non è che pregate e cantate asquarciagola?«Sempre a voce bassa. E poi,guardi, una delle persone che ciha denunciato abita a Bologna.Leparecheavrebbepotuto sentir-ci stando a 80 chilometri da qui?La cosa buffa è che la prima a di-fenderciè stata la famigliaAbdou-laye Khoudia, senegalesi di reli-gione musulmana che custodiva-no la villadidue deinostri accusa-tori. Hanno testimoniato periscritto che la pratica della viacrucisnon hamai procurato alcu-

na molestia alle loro occupazionie al loro riposo. In quelle case so-no subentrati nigeriani, maroc-chini, tunisini e ogni volta che cisentivano pregare erano gli isla-mici a smettere di parlare o di ri-dere per il timore di disturbare lanostra funzione religiosa».Quanti processi ha subìto?«Prima il Comune mi ha portatodavanti al giudice di pace per far-mi spostare la croce. Poi ho avutodue procedimenti penali. Nel pri-mo le accuse di abuso edilizio eabusodella credulitàpopolare so-no state archiviate. Nel secondomihanno condannato a 1.000 eu-rodiammenda per il disturbodel-laquietepubblica e il mancato av-viso al questore. Potevo estingue-re la pena ricorrendo all’indulto.Ho rifiutato, mi sono fatto proces-saredal tribunalediForlì eho vin-to».Ha perdonato i suoi accusatori?«Ho perdonato. Ma, vede, quan-do vado a confessarmi, prima di

darmi l’assoluzione il prete mi or-dina di riparare i danni arrecatial prossimo. Quindi chiederò unrisarcimento».Si fida ancora della magistratu-ra?«Assolutamente no. Lo dico da exarbitro. Ho diretto partite di cal-ciopersetteanni, finoalla Promo-zione, e un “cornuto” in campopoteva starci. Però questo è statoun accanimento persecutorio an-tireligioso mai visto al mondo. Inun rapporto i carabinieri sono ar-rivati a scrivere che a casa miaospitavo degli “incantatori”, te-stuale, solo perché venne a tro-varmi Gianni Varini, un veggentedi Carpi, oggi defunto, che, purprotagonista di eventi prodigiosi,hasemprerifiutato il ruolodigua-ritore. “Perché mi toccate?”, al-

lontanava da sé i superstiziosi.“Non sapete che state toccandocarne d’asino?”. Se questo è unincantatore...».VittorioMessori sostienedatem-po che i cattolici, ridotti ormai aminoranza, almeno sul pianoculturale, dovrebbero seguirel’esempio di un’altra minoran-za, quella ebraica, e difendersicon ogni mezzo.«Ha ragione. Ed è quello che hofatto. Parlo sempre da ex arbitro:passi un fallo di rigore, ma quat-tro diventano troppi. Del resto iprimi a gettare la spugna sono ipreti. “Ma perché ha voluto co-struire una via crucis così gran-de?”, mi hanno rimproverato al-cuni parroci».Non ha avuto solidarietà dallaChiesa?«Zero. Anzi, appena i miei vicinihanno presentato l’esposto, l’or-dinario diocesano mi ha revocatoil permesso che consentiva ai sa-cerdoti di celebrare messa in ca-sa mia. Sono andato a parlare colvescovo di Forlì, Lino Pizzi, e an-checol suo predecessore, Vincen-zo Zarri. Il loro ragionamento èmolto semplice: la cosa che haifatto è in sé buona, io però non laincoraggio, allo stesso tempo nonposso oppormi. Forse mi mancal’astuzia del gesuita. Conosce lastoriella? Durante gli esercizi spi-rituali il gesuita legge il breviarioe fuma una sigaretta. “Beato techepuoi fumare!Amenon lohan-no concesso”, sospira il domeni-cano. “Ma tu che cosa avevi chie-sto?”, gli domanda il gesuita. “Difumare mentre pregavo”, rispon-de il domenicano. “Sbagliato. Ioho chiesto ai miei superiori se po-tevo pregare mentre fumavo. Macertamente!, mi hanno detto”».Se poi i vescovi avessero saputoche è andato a fregare le pietredelCalvario nellachiesadel San-to Sepolcro...«Ah, mica solo quelle». (Scompa-re e torna dopo qualche istantecon due teche di cristallo). «An-che questo pezzo di pietra stacca-to dalla grotta dell’Annunciazio-ne della basilica di Nazaret. Vedecom’è liscio? È stato lustrato dal-le mani di milioni di pellegrini. Epoi queste quattro rocce scalpel-late via dalla grotta di Betlemmeche si trova dentro la basilica del-la Natività. Ma il cuore è il Calva-rio,è il Sepolcro.Lì si sonospalan-cate le porte della salvezza. SeLui non fosse risorto, sarebbe sta-to un uomo qualsiasi. Come dice

San Paolo, se i mortinonrisorgono,nean-che Cristo è risorto;maseCristononèri-sorto, è vana la no-stra fede».E che cosa le dà lacertezza che Gesùdi Nazaret non fos-seunodei tanti rab-bi che circolavanoda quelle parti due-mila anni fa?«Proprio i miracoli,a cominciare dallaresurrezione.E i mi-racoli continuanoanche oggi, comeLui aveva promes-so: “Chi crede in me,compirà le opereche io compio e nefarà di più grandi”.Basti pensare alleguarigioni scientifi-camente inspiegabi-li di Lourdes».Ma di resurrezioni

se ne sono viste poche.«Dovrebbe visitare la CappellaBrancacci nella chiesa di SantaMariadelCarmineaFirenzee sof-fermarsi sull’affresco cheraffigu-ra Pietro nell’atto di resuscitareTabità, la generosa sarta di Giaf-fa».Non ha voglia di tornare nellaTerra Santa vera?«Molta. Ma come faccio? Quelli làsparano».Pensa che israeliani e palestine-si faranno la pace, un giorno?«No.Secondome,mai. Hapresen-te il caso del giudice ClementinaForleo? Incompatibilità ambien-tale. Non sono proprio in grado distare insieme».

(420. Continua)Stefano Lorenzetto

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

,, ‘‘ La mia via crucis non piace ai viciniDopo averla completata, mi sonoaccorto che è lunga come l’originale:520 metri. Dinanzi ai giudici trevolte ho rifiutato l’indulto, alla fine èarrivata l’assoluzione. Mi hannodifeso i musulmani, ma non i vescovi

CI PASSÒ SANT’ANTONIORoberto Albertelli mostra

il plastico di Gerusalemme.Sulla destra, in fondo, sinota il Tempio; a sinistra

la collina del Calvario. Tuttigli edifici miniaturizzati

sono in marmo. Albertelliabita a Castrocaro Terme,

su un sentiero cheSant’Antonio da Padova

percorse nel 1221[FOTOSERVIZIO: MAURIZIO DON]

Albertelliaccantoalla teca in cuiha ricostruitola distanzafra il Calvarioe il Sepolcro.Le croci sonopiantate su trerocce prelevatedal Golgota

La croce alta7,38 metrialla fine dellavia crucis cheha procuratoi guai giudiziarial pensionato.Un’iniziativapartita da unaveggente diDozulé (Francia)

A Gerusalemme lavoravo di scalpelloHo prelevato rocce dal Golgota,dalla grotta di Betlemme e da quelladell’Annunciazione. Bastava andarealle 5 di mattina... Dopo che Cristoli ha toccati, quei sassi sono di tutti.Il Sepolcro è il cuore del mondo

TIPI ITALIANIROBERTO ALBERTELLIPensionato della Telecom lavora 10 annicon cemento e resine per rifare in scalala Palestina dei tempi di Gesù. Due terzidell’abitazione sono ora un museo privato.Con le pietre vere su cui poggiò la croce

Si costruisce la Terra Santa in casa«Ma che calvario con i magistrati»