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MULTIPROFESSIONALITA’MULTIPROFESSIONALITA’ E MULTIDISCIPLINARIETA’ E MULTIDISCIPLINARIETA’
UNA OPPORTUNITA’…………….. UNA OPPORTUNITA’……………..
Relatore : M. Pinazzini Coordinatore Infermiersitico
SIT AUSL Parma
CONVEGNO 21 marzo 2007CONVEGNO 21 marzo 2007
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ObiettiviFasi del percorso:
•Integrazione multiprofessionale/ multidisciplinare•Modelli assistenziali•Strumenti operativi
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OBIETTIVI
Forte orientamento al paziente
Coordinamento degli interventi
Flessibilità ed adattabilità al cambiamento e innovazione
Giotto- Sogno di Innocenzo III
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1°FASE DEL PERCORSO
Integrazione Integrazione multiprofessionale/ multiprofessionale/ multidisciplinaremultidisciplinare
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L’integrazione è un obiettivo prioritario del Sistema Azienda come necessario presupposto per rispondere ad un bisogno di salute ampio e complesso
+ INTEGRAZIONE+ INTEGRAZIONE
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+ INTEGRAZIONE + INTEGRAZIONE
+ VALORE+ VALORELa creazione del valore è la capacità di offrire al destinatario dell’output un beneficio superiore dovuto all’insieme dei servizi/ funzioni/ attività impiegati.
Disegno di Pablo Echaurren
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Messa in comune di saperi e competenze
parole chiave
Definizione delle responsabilità
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INTEGRAZIONE su tre livelli
Gestionale Organizzativa Professionale
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Diffondere omogeneita’ di trattamento Garantire continuità del percorso assistenziale
INTEGRAZIONE per…..
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2°FASE DEL PERCORSO
Definizione dei modelli assistenziali Definizione dei modelli assistenziali
Team/équipe multiprofessionale-multidisciplinari
Nuovi ruoli per la gestione del paziente :
•Il Case management•Presa in carico pazienti
"Sacra Famiglia" Raffaello Sanzio
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Insieme dei professionisti che utilizzando gli strumenti della valutazione
multidimensionale concorrono al soddisfacimento dei bisogni sanitari e
socio sanitari della persona attraverso la programmazione di interventi
personalizzati e integrati
TEAM/EQUIPE MULTIPROFESSIONALEE MULTISCIPLINARE
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TEAM/EQUIPE MULTIPROFESSIONALEE MULTISCIPLINARE
Il medico garante della continuità del progetto assistenziale Il responsabile del caso Il medico di famiglia e altri specialisti Gli operatori sanitari : infermieri ed ulteriori professionisti di medesima disciplina o altra disciplina in base al bisogno assistenziale
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Punti di forza nell’utilizzo
Permette di fare fronte al senso di impotenza nei casi particolarmente problematici
Inquadramento diagnostico e analisi di contesto più approfonditi e più ricchi
Suddivide tra i componenti dell’équipe compiti incompatibili se svolti dalla medesima figura di cura
Incentiva la motivazione degli operatori
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Punti di debolezza nel non utilizzo
Ridondanza / insufficienza Sovrapposizione Incompatibilità Dispersione di risorse e di energia
dei terapeuti e dei paziente Utilizzo non razionale ed inefficace delle
competenze dei singoli professionisti
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Il Case management rappresenta un modello assistenziale basato sulla centralità dell’utente che ha come
obiettivo la massima integrazione degli interventi richiesti, e la maggiore
appropriatezza possibile.
CASE MANAGEMENT
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CASE MANAGEMENT
La gestione del caso richiede l’adeguamento delle figure sanitarie tradizionali a ruoli di nuova responsabilità ove la caratteristica
principale è costituita dalla capacità di valutare i bisogni, di pianificare gli interventi e di
mantenere livelli di alta ed efficiente cooperazione tra gli operatori e la rete
informale dell’assistito (Familiari, amici, volontari).
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Infermiere Responsabile del caso
Professionista qualificato che garantisce il processo di cura personalizzato attraverso il
collegamento tra il paziente e i diversi servizi necessari alla realizzazione del progetto
assistenziale
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Infermiere Responsabile del caso
Gestisce l’accoglimento e l’accertamento iniziale Individua gli interventi assistenziali Valuta e controlla gli interventi Gestisce i momenti di trasmissione delle informazioni Mantiene i rapporti con il Medico garante della continuità assistenziale e con i colleghi della rete.
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Aiutare a fare sintesi, ma anche a Aiutare a fare sintesi, ma anche a tenere i fili di un percorso tenere i fili di un percorso
assistenziale frammentato e assistenziale frammentato e difficiledifficile
PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE
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L’impatto dei modelli assistenziali di “presa in carico”
Riduzione delle complicanze Riduzione riammissioni ospedaliere Soddisfazione del paziente Soddisfazione degli operatori
PRESA IN CARICO
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Bisogno complesso Bisogno semplice
Attivazione Equipe Multiprofessionale
PRESA PRESA ININ
CARICOCARICO
Valutazione Multiprofessionale del Bisogno
LA PRESA IN CARICO ASSISTENZIALE
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Valutazione multiprofessionale del bisogno
Definizione del piano operativo personalizzato e integrato
Definizione unitaria del problema
Verifica e valutazione dei risultati attesi
Esito
- case managmentcase managment- i servizi/i professionisti coinvoltii servizi/i professionisti coinvolti- il sistema delle responsabilitàil sistema delle responsabilità- i tempii tempi
Risoluzione del bisogno
Continua il processo assistenziale
Analisi del bisogno
Settore cognitivoSettore cognitivoSettore funzionaleSettore funzionaleSettore relazionaleSettore relazionale
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Definizione degli strumenti operativiDefinizione degli strumenti operativi
Percorsi assistenziali
Documentazione clinico assistenziale
3°FASE DEL PERCORSO
Giotto Il Duomo e il Campanile
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LA PRESA IN CARICO é……………
Un avanzamento culturale dei modelli di nursing che per esprimersi nel quotidiano ha bisogno di un supporto organizzativo:
Definizione di percorsi assistenziali Utilizzo di un buon sistema informativo a
supporto della equipe
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Percorsi Assistenziali
(PDTA : Piani Diagnostico Terapeutici Assistenziali)
==Piani interdisciplinari di intervento creati per rispondere ai bisogni complessi del
cittadino
(non solo di diagnosi e cura).
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PERCORSO ASSISTENZIALE
Il processo da un punto di vista clinico organizzativo si descrive
con
PERCORSI DIAGNOSTICO – TERAPEUTICO - PERCORSI DIAGNOSTICO – TERAPEUTICO - ASSISTENZIALEASSISTENZIALE
Accesso Dimissione
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Descrivono il percorso che il cittadino svolge nella nostra azienda, attraverso i servizi messi a disposizione, per risolvere il suo
bisogno di salute. Integrano gli aspetti clinici con gli aspetti organizzativi in quanto
rappresentano la contestualizzazione delle linee guida alla realtà territoriale ed
aziendale definendo il percorso del paziente in relazione alle risorse a disposizione .
PDTA
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focalizzarsi sui bisogni del paziente lavorare per processi lavorare in team massimizzare l’efficacia e l’efficienza ridurre la variabilità nella pratica clinica favorire il miglioramento continuo
ELEMENTI FONDANTI DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE
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Cartella integrata Piano assistenziale individuale
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CARTELLA INTEGRATA
La cartella integrataLa cartella integrata è il documento scritto
più consono a questo tipo di operatività e più efficace dal punto di vista comunicativo
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Un approccio multiprofessionale e multidisciplinare al caso clinico
Un database del carico assistenziale Un utilizzo sistematico di scale di valutazione
per monitorare, registrare i bisogni assistenziali Una utilizzo sistematico dei piani
assistenzali/riabilitativi individuali
LA CARTELLA INTEGRATA favorisce….
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Il piano assistenzialerappresenta la definizione
degli obiettivi di “salute” dell’utenteed è l’input indispensabile
per la pianificazione delle attività.
PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDUALE
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•L’identificazione dei problemi assistenziali
•I mezzi e i metodi per risolvere i problemi reali/potenziali
•Gli obiettivi che la persona deve raggiungere
•Attuazione degli interventi
Valutazione finale
Il PIANO ASSISTENZIALEINDIVIDUALE presuppone……
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Una comunicazione scritta efficace dovrebbe……………………
Prevedere spazi dedicati a tutti i componenti del team
Documentare lo svolgimento del progetto, con strumenti oggettivi per la fase valutativa
Avere caratteristiche di semplicità di compilazione e di consultazione
Consentire di definire “chi registra ” in ogni fase del percorso
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MULTIDISCIPLINARIETA’MULTIDISCIPLINARIETA’
MULTIPROFESSIONALITA’MULTIPROFESSIONALITA’
INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE
Nulla al mondo è più Nulla al mondo è più potente quanto un'idea della potente quanto un'idea della quale sia giunto il tempo"quale sia giunto il tempo"
Victor Victor HugoHugo