Post on 18-Feb-2019
I carichi
Carichi troppo pesanti, ingombranti e difficili da afferrare, in equilibrio instabile, il cui contenuto rischia di spostarsi o deve essere maneggiato a distanza dal tronco o con torsioni o inclinazioni del tronco, possono determinare un rischio per il sistema muscolo-scheletrico.
D. Lgs 81/08 (Titolo VI°, Art. 167 e segg.)
Si riferisce alle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le caratteristiche o per le condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportino tra l’altro rischi di lesioni dorso-lombari.
D.Lgs 81/08 Si applica a tutti i settori produttivi e di
servizio, compresi i servizi sanitari e di assistenza, dove l’attività di movimentazione manuale è data dal sollevamento dei carichi, dal sollevamento/ trasferimento dei pazienti specie non autosufficienti, nonché dalle attività di traino/spinta carrozzine, barelle, letti e apparecchi su ruote.
La movimentazione di qualsiasi carico sottopone l’organismo a forze che agiscono sulle strutture muscolari, scheletriche ed articolari
L’organismo si comporta come una macchina che, sotto sforzo, aumenta il consumo energetico (ossigeno) da parte dei muscoli interessati. Le parti meccaniche interessate vanno incontro, nel tempo, ad una maggiore usura.
Il rachide Le vertebre e le faccette articolari servono
da sostegno e guidano i movimenti; I dischi intervertebrali servono da cuscinetti
ammortizzatori; I legamenti servono per mantenere uniti
dischi e vertebre; I muscoli, comandati dai nervi, servono a
compiere i movimenti e a mantenere la posizione.
La patologia del disco La colonna vertebrale
dell’uomo è strutturata per la posizione eretta. Essa mal si adatta al sollevamento di carichi con piegamento del corpo in avanti, perché i bracci della leva, le apofisi spinose, sono molto corti
Fisiologia Quando il carico è
trasmesso in senso assiale, il disco si schiaccia e si allarga, il nucleo si appiattisce, la sua pressione interna si trasmette lateralmente verso le fibre più esterne dell'anello.
Il nucleo agisce come un distributore di pressione.
Fisiopatologia Nel lavoro a tronco flesso
la vertebra superiore scivola in avanti, facendo diminuire lo spazio intervertebrale anteriore.
Il carico tende a spingere il nucleo indietro contro l'anello fibroso, facendone aumentare la tensione nella sua parte posteriore.
Un disco sano in un soggetto giovane è elastico e ha una buona capacità ammortizzatrice
Con l’età il disco invecchia e diviene meno capace di sopportare i carichi
Il principale fattore che determina un rischio per la colonna vertebrale dell’operatore è l’eccessivo carico che va a comprimere il disco intervertebrale (carico discale) durante la movimentazione di oggetti o di pazienti.
Carico discale L’entità del carico discale è
determinata da: l’entità del peso
dell’insieme: tronco, arti superiori, testa dell’operatore;
la posizione del baricentro del tronco, arti superiori e testa dell’operatore (condizioni di equilibrio)
Le forze compressive
Si esercitano su: dischi intervertebrali limitanti vertebrali articolazioni interapofisarie In una sola volta, o per sollecitazioni
ripetute possono condurre a microlesioni e lesioni.
Fattori di rischio: Caratteristiche del carico il carico è troppo pesante (kg 30 U, kg 20 D); è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto
rischia di spostarsi; è collocato in una posizione tale per cui deve
essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.
Sforzo fisico richiesto
è eccessivo; può essere effettuato soltanto con un
movimento di torsione del tronco; può comportare un movimento brusco
del carico; è compiuto con il corpo in posizione
instabile.
Caratteristiche dell'ambiente di lavoro lo spazio libero, in particolare verticale, è
insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta;
il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore;
il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione;
Caratteristiche dell'ambiente di lavoro (2)
il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi;
il pavimento o il punto d'appoggio sono instabili;
la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate.
Esigenze connesse all'attività sforzi fisici che sollecitano in particolare la
colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;
periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente;
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;
un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
Fattori individuali di rischio
inidoneità fisica a svolgere il compito in questione;
indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.
Il carico varia con la posizione
Carico sulla vertebra L3 in diverse posizioni del corpo (soggetto di circa 70 Kg di peso).
Modificazione del carico vertebrale in funzione dell’inclinazione del tronco e
della forza muscolare.
La posizione può moltiplicare il carico
Il disco L3 ha una superficie di circa 10 cm2. Un soggetto giovane può sopportare un carico di 800 kg, ovvero 80 kg/cm2.
Il disco viene scaricato di circa il 40% grazie all’azione dei muscoli addominali e del diaframma.
La leva sfavorevole Il carico sul disco di
L5 si moltiplica Soggetti sotto i 40
anni possono presentare lesioni a 450-775 kg
Negli anziani il cedimento può avvenire a 130 kg
Carico durante il sollevamento in relazione all’atteggiamento. A sinistra: tecnica
non corretta (dorso "curvo”); a destra: tecnica corretta (busto esteso).
I carichi compressivi su un disco intervertebrale lombare ammontano, rispettivamente, a 630 e 380 Kg.