Post on 16-Feb-2019
MODELLI TEORICI E SPECIFICITA’ DEGLI INTERVENTI TERAPEUTICI-RIABILITATIVI
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UNA PROFESSIONALITA’ EMERGENTE: IL TECNICO DELLA RIABILITAZIONE
PSICHIATRICA
• La Riabilitazione Psichiatrica vede il coinvolgimento di professionalità diverse.
• Ogni specificità professionale mette a fuoco un particolare diverso.
• Una professionalità emergente è il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica (TRP), la cui attività professionale è regolamentata dal Decreto n°182 del 29 marzo 2001.
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IL TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA:
• Opera su 4 livelli:
• 1. Intrattenimento;
• 2. Socializzazione;
• 3. Riabilitazione propriamente detta;
• 4. Reinserimento sociale.
• Lavora con 3
strumenti essenziali:
• 1. Empatia;
• 2. Gioco;
• 3. Funzione psicopedagogica.
Un altro strumento fondamentale è l’intervista semi-strutturata VADO ( Valutazione delle Abilità Definizione degli Obiettivi)
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INTRODUZIONE AI MODELLI...
• La Riabilitazione Psichiatrica si riferisce al campo di azioni e interventi volti ad alleviare le menomazioni, le disabilita’ e gli handicap negli individui con disturbi mentali e a migliorare, nei limiti del possibile, la loro vita.
• Ogni intervento di Riabilitazione Psichiatrica poggia le proprie basi su alcuni assunti che prescindono dallo specifico delle differenti teorie e prassi riabilitative.
• All’interno del campo riabilitativo sono presenti diverse modalità teoriche di approccio al paziente e modelli applicativi diversificati.
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MODELLI TEORICI
• MODELLO PSICOANALITICO;
• MODELLO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE;
• MODELLO SISTEMICO-RELAZIONALE;
• MODELLO ANALITICO-TRANSAZIONALE;
• MODELLO DELLA GESTALT.
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MODELLO PSICOANALITICO
• Gli esseri umani sono motivati all’azione di istinti e pulsioni che procedono al di fuori del livello di consapevolezza e difficilmente accessibili a livello cognitivo.
• I concetti di “INCONSCIO”, “PRECONSCIO”, “COSCIENZA” e di “ES”, “IO” e “SUPER-IO” sono atti a spiegare la struttura e l’organizzazione psichica di un soggetto, sia dal punto di vista evolutivo sia psicopatologico.
• Il punto fondamentale di tale modello è che le pulsioni sono presenti come sollecitazioni erotiche che diventano fonte di piacere e/o frustrazione con relative conseguenze nello sviluppo psicosessuale della persona.
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MODELLO PSICOANALITICO
• Meccanismi di tipo nevrotico:
• Sublimazione;
• Razionalizzazione;
• Rimozione;
• Conversione;
• Spostamento;
• Formazione reattiva;
• Regressione;
• Negazione.
• Meccanismi di tipo psicotico:
• Scissione;
• Proiezione.
Tutti gli individui utilizzano tali strumenti che hanno lo scopo di proteggere da situazioni minacciose, sono specifici di ogni tipo di personalità e possono divenire indice di patologia: MECCANISMI DI DIFESA.
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MODELLO PSICOANALITICO
• Disagio psichico come espressione di esperienze infantili vissute come traumatiche, che hanno causato deficit nella struttura di personalità.
• La teoria psicoanalitica ha lo scopo di svelate conflitti, angosce, vissuti rimossi e inconsci che dominano il soggetto impedendogli di vivere liberamente la sua vita.
• Il trattamento psicoanalitico utilizza tecniche molteplici:
• ALLEANZA TERAPEUTICA;
• LIBERE ASSOCIAZIONI;
• INTERPRETAZIONE;
• ANALISI DEL TRANSFERT.
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MODELLO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
• Nasce dall’integrazione di 2 modelli diversi:
Modello del comportamentismo
Modello della psicologia cognitiva
Disagio psichico attribuibile ad un modo distorto di interpretare gli eventi.
La terapia cognitivo- comportamentale ha lo scopo di scoprire e correggere gli elementi di conoscenza che l’uomo ha su di sé e sugli altri che indirizzano e regolano le sue emozioni e comportamenti anormali. La condizione patologica nasce dall’attribuzione erronea di significati e valori alle proprie esperienze di vita.
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MODELLO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
• Il trattamento cognitivo- comportamentale prevede:
Tecniche comportamentali
Tecniche cognitive
Tecniche di controllo dello stimolo:
- Desensibilizzazione sistematica;
- Controcondizionamento avversivo;
- Shaping e Modeling;
- Chaining, Prompting, Fading.
Tecniche di risposta-rinforzo:
- Tokeneconomy;
- Costo della risposta;
- Time- out.
- Terapia razionale emotiva (RET);
- Terapia cognitiva di Beck;
- Ristrutturazione cognitiva;
- Role-play;
- Tecniche di rilassamento:
• training di rilassamento progressivo,
• training autogeno;
• biofeedback , ipnosi.www.slidetube.it
MODELLO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
• L’approccio cognitivo- comportamentale alla psicosi inizia negli anni 90 e si muove nel paradigma dello stress-vulnerabilità.
Gestione complessiva del paziente psicotico.
Aspetto psicoterapico.
Obiettivo: ampliare i gradi di libertà del sistema del paziente consentendogli di riattivare il processo di cambiamento.
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MODELLO SISTEMICO- RELAZIONALE
• Si fonda sui concetti della TEORIA DEI SISTEMI: si propone di individuare e comprendere le regole strutturali e funzionali che possono essere considerate valide per la descrizione di ogni sistema.
• Per comprendere i comportamenti umani è indispensabile studiarli in funzione della dinamica interattiva e del contesto nel quale si originano.
• A livello clinico, il disturbo psichico deve essere studiato nelle relazioni fra le persone, piuttosto che all’interno di un singolo soggetto.
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MODELLO SISTEMICO- RELAZIONALE
• La famiglia viene definita come “SISTEMA FAMIGLIA”:insieme di unità legate da relazioni significative in continuo interscambio con l’ambiente sociale.
• Secondo il gruppo di Palo Alto famiglia come TOTALITA’ anziché come agglomerato do individui.
• TEORIA DELLA FAMIGLIA DI PALO ALTO:
OMEOSTASI:sistema di regole insite in ogni famiglia che hanno la funzione di mantenere intatto l’equilibrio del sistema.
DOPPIO LEGAME: sequenza comunicativa contraddittoria che crea una relazione interpersonale molto disturbata.
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MODELLO SISTEMICO- RELAZIONALE
• La terapia della famiglia ha lo scopo di attivare modelli relazionali che possano esprimere nuove risorse e potenzialità terapeutiche da permettere al paziente di riappropriarsi delle sue capacità di auto- determinazione.
• E’ indicata:
• 1. Quando si verificano crisi familiari che interessano tutti i membri del sistema famiglia;
• 2. Disarmonia coniugale o sessuale;
• 3. Conflitti di valore o generazionali.
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MODELLO SISTEMICO- RELAZIONALE
• Il terapista sistemico:
• 1. REATTORE: si limita a reagire ai problemi man mano che sorgono;
• 2. ANIMATORE: programma e organizza le procedure, assegna i compiti a casa.
• Il trattamento sistemico- relazionale:
• PRESCRIZIONE: assegnazione di un compito che coinvolge tutta la famiglia durante la seduta oppure a casa.
PRESCRIZIONE RISTRUTTURANTE: modifica gli schemi relazionali abituali della famiglia utilizzando energie presenti nel sistema familiare.
PRESCRIZIONE PARADOSSALE: fondata sul paradosso della prescrizione del sintomo.
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MODELLO ANALITICO-TRANSAZIONALE
• Ha origine negli anni 60-70 negli Stati Uniti ad opera di Eric Berne.
• E’ una teoria psicologica che studia l’individuo all’interno dell’ambiente in cui vive attraverso i comportamenti che manifesta.
• L’Analisi Transazionale scompone la struttura della personalità in 3 elementi, ognuno di questi stati si esprime ed entra in relazione con gli altri nelle diverse situazioni in cui veniamo a trovarci:
• 1. GENITORE;
• 2. ADULTO;
• 3. BAMBINO.
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MODELLO ANALITICO-TRANSAZIONALE
• Dopo la definizione di un’alleanza terapeutica il trattamento prevede il rinforzo dei confini dell’Io mediante tecniche di:
• 1. De- contaminazione;
• 2. Chiarificazione;
• 3. Rinforzo dei confini degli stati dell’IO;
• 4. Riorientamento.
• Nella fase di riallineamento si interviene con l’uso di:
• 1. Interrogazione;
• 2. Specificazione;
• 3. Confrontazione;
• 4. Spiegazione.
ILLUSTRAZIONE
CONFERMA
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MODELLO ANALITICO-TRANSAZIONALE
• L’intervento mira ad aumentare la consapevolezza per poter utilizzare una vasta gamma di opzioni per ogni evento decisionale dell’esistenza.
• Il cambiamento è il prodotto dell’interazione di 3 fattori:
• 1. Cambiamento immaginato, auspicato dall’operatore;
• 2. Cambiamento richiesto, desiderato dal paziente;
• 3. Cambiamento realizzabile, tenendo presente l’operatore, il paziente, il contesto ambientale e la loro interazione reciproca.
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MODELLO DELLA GESTALT
• Ogni individuo trasferisce in ogni situazione della vita quotidiana i suoi bisogni, concentrandosi solo su una parte della sua esperienza.
• Disagio psichico come conseguenza di una vita priva di autenticità in cui un soggetto cerca di essere ciò che non è.
• Il paradigma teorico pone al centro dell’indagine conoscitiva e della pratica clinica l’Organismo umano (O) nella sua relazione con l’Ambiente (A). Vengono messi in luce la relazione O/A, il luogo in cui tale interazione avviene, ossia il confine tra O e A, definito “confine di contatto” crescita dell’organismo.
• La mancanza di un confine di contatto è l’elemento saliente dell’esperienza psicotica.
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MODELLO DELLA GESTALT
• La terapia della Gestalt si estrinseca mediante 3 elementi:
• 1. Consapevolezza;
• 2. Contatto;
• 3. Esperimento.
• Le strategie operative si basano su 2 aspetti:
• 1. Modello operativo centrato sul soggetto che stimola le funzioni cognitive comportamentali individuali;
• 2. “Milieu Therapy” pone l’attenzione sull’ambiente, sui presupposti teorici della teoria dell’attaccamento di Bowlby, sulla teoria della vulnerabilità individuale.
• Due tecniche praticate nell’ambito della terapia:
• 1. Assunzione di ruoli;
• 2. Esercizio della sedia vuota.
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MODELLI DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA E PSICOSOCIALE
• MODELLO DI CIOMPI reinserimento nella normale vita sociale e lavorativa;
• MODELLO DI SPIVAK contrastare il cammino del paziente verso la cronicizzazione della patologia psichiatrica;
• MODELLI PSICOEDUCATIVI (FALLOON) aumentare la consapevolezza dei familiari sulla patologia, diminuire l’Emotività Espressa, ridurre le ricadute.
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SOCIAL SKILLS TRAINING (PARTE TEORICA)
• Sono stati ispirati negli Stati Uniti da Anthony, Liberman, Farkas, Bellack, Wallace.
• Si tratta di modelli di derivazione comportamentista, finalizzati al rinforzo delle performance di abilità sociali. Integrano i fattori psicologici e sociali con quelli biologici per spiegare il disturbo psichiatrico, dall’esordio, al decorso, all’esito.
• Il modello comprende 4 elementi:
• 1. Stress;
• 2. Vulnerabilità;
• 3. Coping;
• 4. Competenza.
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SOCIAL SKILLS TRAINING (PARTE TEORICA)
• Il modello di intervento di Social Skills Training si compone di:
• 1. Dimostrazione dell’uso appropriato delle abilità target;
• 2. Role- playing del paziente nelle situazioni interpersonali;
• 3. Azioni di feed-back correttivo;
• 4. Rinforzo.
• La tecnica maggiormente rivolta ai pazienti è il PROBLEM SOLVING.
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SOCIAL SKILLS TRAINING (Guida Pratica)
• Il training di abilità sociali utilizza 5 principi tratti dalla teoria dell’apprendimento sociale:
• 1. MODELING;
• 2. RINFORZO;
• 3. SHAPING;
• 4. AUTOMATIZZAZIONE;
• 5. GENERALIZZAZIONE.
• Troviamo 4 differenti strategie di insegnamento per aiutare i membri del gruppo ad imparare le abilità:
• 1. MODELING SUPPLEMENTARE;
• 2. MODELING DISCRIMINATIVO;
• 3. COACHING ( ALLENAMENTO GUIDATO);
• 4. PROMPTING ( USO DI SUGGERIMENTI NON VERBALI).
• SCOPO: mettere i pazienti in grado di comunicare in modo efficace nelle interazioni quotidiane.
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SOCIAL SKILLS TRAINING (GUIDA PRATICA)
• Il training utilizza una procedura distinguibile in diverse fasi:
• 1. Stabilire il razionale per l’apprendimento di un’abilità;
• 2. Discutere i passi che compongono l’abilità;
• 3. Modellare l’attività all’interno del gioco di ruolo;
• 4. Discutere il gioco di ruolo con i partecipanti;
• 5. Coinvolgere un membro del gruppo in un gioco di ruolo nella stessa situazione;
• 6. Fornire un feed-back correttivo;
• 7. Coinvolgere il paziente in un altro gioco di ruolo della stessa situazione;
• 8. Fornire ulteriori feed-back positivi e correttivi;
• 9. Se si lavora con un gruppo coinvolgere altri pazienti;
• 10. Assegnare compiti a casa per esercitarsi nell’utilizzo delle abilità.
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SOCIAL SKILLS TRAINING (GUIDA PRATICA)
• Per l’insegnamento delle abilità i conduttori possono servirsi di “SCHEDE DI ABILITA’ SOCIALI” che possono adattarsi alle specifiche necessità del paziente.
• In ogni scheda sono presenti 5 sezioni:
• 1. Nome dell’abilità ( abilità di Gestione dei Conflitti);
• 2. Abilità sociali specifiche coinvolte ( Compromesso e Negoziare);
• 3. Finalità che si intende raggiungere tramite l’insegnamento dell’abilità specifica;
• 4. Passi di cui si compone l’abilità stessa;
• 5. Esempi di situazione che i conduttori possono utilizzare nel modeling e nell’organizzare un gioco di ruolo.
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CONCLUDENDO...
• Il tecnico della Riabilitazione Psichiatrica deve dimostrare le proprie competenze e abilità derivanti dall’insieme delle nozioni teoriche e pratiche acquisite durante gli anni di formazione universitaria.
• E’ importante tenere presenti 2 aspetti fondamentali:
• 1. Quello che si comprende dal paziente;
• 2. Quello che ogni operatore ha compreso della propria teoria di riferimento e della pratica professionale.
• Nel momento in cui le diverse professionalità dovranno scontrarsi con alcuni problemi relativi al paziente, è indispensabile che ogni figura terapeutica sia in grado di
richiamare alla mente i principi professionali e i
diversi modelli teorici per applicarli al contesto del singolo paziente.
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