master L1 valutazione organizzazioni- LA VALUTAZIONE ... · Definizione di Valutazione dal...

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LUMSA Università Dipartimento di Giurisprudenza – Palermo

Sez. “S. Silvia”

Master universitario di I livello

Management delle politiche sociali. Focalizzazione: Paesi dell’area euromediterranea

Anno Accademico 2012 - 2013 I Edizione

Direttore

Prof. Giuseppe Mannino

”La Valutazione dei servizi sociali: il modello costruttivista”

dott. Fabio Feliciello

PROGRAMMA DEL CORSO § La valutazione nelle organizzazioni - Una funzione

specifica del Servizio Sociale: la valutazione relazionale (costruttivista)

§ La valutazione da parte del cittadino: il consenso sul servizio ottenuto – la customer satisfaction (la qualità percepita)

§ Valutazione e qualità - Un’esperienza di valutazione relazionale

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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I^ GIORNATA

La valutazione nelle organizzazioni - Una funzione specifica del Servizio Sociale: la valutazione relazionale

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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La metodologia utilizzata

§ Proposte teorico concettuali § Confronto per la co-costruzione di una “nostra” interpretazione

§ Laboratorio per sperimentare quanto interpretato – la co-costruzione degli indicatori di valutazione

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Gli stati evolutivi della P.A. di Rosalba Filosa Martone http://www.federica.unina.it/

§  Il ruolo svolto dalla P.A. nel sistema socio economico ha subito nel tempo trasformazioni sostanziali rispetto alla gestione. Si sono modificati:

§ Modelli organizzativi § Sistemi contabili § Strumenti finanziari § Rapporto con i dipendenti § Rapporto con i cittadini

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I Modelli idealtipici

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MODELLI COMPORTAMENTALI SISTEMI DI MANAGEMENT

Modello Burocratico Management per procedure

Modello Aziendale Management per obiettivi

Modello Relazionale Management per processi

Evoluzione dei contesti STATI EVOLUTIVI

DELLE P.A. STATO DI DIRITTO STATO DEL

BENESSERE STATO

RELAZIONALE AMBIENTE ESTERNO

Statico Dinamico Turbolento

RUOLO DELLA P.A. NEL SISTEMA

Neutralità Interventismo Relazionalità

MODELLO DI GESTIONE

Modello burocratico Modello Aziendale Modello Relazionale

SISTEMA DI MANAGEMENT

Management per procedure

Management per obiettivi

Management per processi

FOCUS DELLE ATTIVITA’

Procedure Risultato Creazione di valore

PARADIGMA

Conformismo Efficacia/Efficenza Qualità/Governance

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Il modello relazionale

§ Mette al centro il concetto della qualità nella soddisfazione dei bisogni della collettività.

§ Ridefinisce il rapporto tra “centro” e “periferia” riconoscendo la rilevanza strategica del livello istituzionale più vicino alla comunità locale.

§ Passaggio da una” logica di governament” (poteri e funzioni formali attribuiti ad un ente sovraordinato ad altri) ad una “logica di governance” (azioni di governo caratterizzate dal coordinamento di decisioni autonome, capacità di fare sistema, mettendo insieme il contributo di diversi attori).

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Il modello relazionale e la public governance

§ Centralità delle interazioni con gli attori presenti ai vari livelli locali nel contesto politico e sociale.

§ Governo e coordinamento di network e reti. § Orientamento all’esterno, in particolare verso l’ambiente economico e sociale.

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Cos’è la valutazione nelle/delle organizzazioni? di Giovanni Urbani – Introduzione alla valutazione nella P.A. – Maggio 2007

La valutazione è un’attività - azione concreta e operativa - relativamente giovane in Italia ed è tesa a dare un giudizio su qualcosa. La valutazione nella pubblica amministrazione è ancora oggi un misterioso* argomento, spesso considerato un semplice adempimento formale e non abbastanza utilizzato per migliorare i suoi comportamenti e i suoi risultati.

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*relativamente diffusa nei Fondi Strutturali, in campo economico, ambientale, etc.

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La valutazione oggi nella Pubblica Amministrazione

§ È rendicontazione § E’ “controllo” degli esiti § E’ adempimento amministrativo § E’ utilizzata strumentalmente per giustificare delle scelte fatte “a tavolino”

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Sviluppo, innovazione, valutazione

Capisaldi dell’innovazione (sviluppo e valutazione) L’innovazione è il principale driver di sviluppo

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L’innovazione serve per costruire nuovi scenari

Lo sviluppo socioeconomico

Che cosa è necessario nelle Organizzazioni ? (le “parole chiave”)

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Lo sviluppo socioeconomico

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sviluppo

tecnologia Collaborazione (logica della rete) talento

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La vera innovazione nella P.A.: la valutazione

§ Non è possibile lasciare nel dimenticatoio quello che si realizza;

§  E’ innovativo per la P.A. sapere cosa si è fatto, e come lo si è fatto e, soprattutto, cosa è andato a buon fine e cosa no (e perchè).

§ Lo scopo è imparare. §  E’ necessario fare in modo che i risultati – attesi e realizzati

– diventino componente essenziale dei meccanismi operativi delle decisioni allocative e guidino la governance.

§ Solo promuovendo la cultura della valutazione nel pubblico si favorisce l’innovazione per il paese.

§ L’innovazione nel pubblico è indispensabile per costruire nuovi scenari.

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I “perché” dell’attenzione del management della P.A. alla valutazione

§ Distinzione fra «indirizzo e controllo politico» (funzione politica) e «gestione» (funzione amministrativa e tecnica) (sancita per la prima volta dalla L. 142/90)

§  Superamento del modello burocratico (Weber) ed affermazione del modello manageriale (Druker) (o aziendale ndr)

§ Diffusione della responsabilità economica (risorse-risultati) § Decentramento decisionale e gestionale (peg – piano esecutivo di

gestione) § Necessità di saper utilizzare i fondi strutturali e quelli comunitari § Necessità di valutare le risorse umane (personale) delle

amministrazioni

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la valutazione gestionale

Valutazione sull’adozione di un piano

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verifica la coerenza tra gli obiettivi prefissati, risultati progressivamente ottenuti ed

evoluzione del contesto di riferimento (sostenibilità ndr)

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§  Stato degli interventi sotto il punto di vista procedurale (valutazione di processo / eventuali problemi emersi per i partner che partecipano alla realizzazione degli interventi)

§ Analisi dell’efficienza realizzativa (misurazione della coerenza tra le risorse mobilitate dalla P.A. ed i risultati ottenuti)

§ Analisi dell’efficacia esterna (o sociale) ( valutazione della capacità degli interventi di contribuire all’ottenimento degli impatti previsti – alla luce dei risultati conseguiti circa gli obiettivi specifici e dell’evoluzione di uno sviluppo socioeconomico compatibile nel contesto sociale come obiettivo generale)

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Management e valutazione § Non è solo necessario arrivare a conoscere i

risultati (ex ante ed ex post) ma gestire per risultati

§ Trasformazione cultura amministrativa italiana: da maggiori informazioni (monitoraggio) a sistemi di programmazione (governance), tali da guidare il processo decisionale a nuovi esiti (es. esperienza di valutazione relazionale –ndr)

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Elementi del modello manageriale di governance nella P.A.

§  Se il governo si fonda sull’esercizio di un’autorità, la governance si caratterizza per l’esercizio di poteri effettivi in una struttura di relazioni che appare di tipo poliarchico, in quanto fondata su un gioco di equilibri fra una pluralità di soggetti

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

Secondo anche la formula del NPM (New Pubblic Management) gli elementi principali per una governance reale possono essere: -  la focalizzazione sulla performance ed i risultati quali prerequisito per aumentare la trasparenza e la responsabilità della P.A. -  imparare dall’esperienza propria e altrui (apprendimento) -  enfasi sulle qualità personali -  coinvolgimento attivo nel disegno di ricerca della P.A.

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Quindi bisogna dotarsi di…

§ Una missione

§ Una visione di lungo periodo (che cosa si vuole diventare e dove si vuole arrivare)

§ Obiettivi chiari e condivisi da raggiungere (concreti e misurabili)

§ Un sistema di valutazione del raggiungimento dei risultati e di gestione

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La valutazione delle/nelle organizzazioni da Claudio Bezzi, Introduzione alla valutazione, ottobre 2007

,

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…contesto decisionale complesso

§ Risorse sempre più ridotte. § Cittadini (e beneficiari in genere) sempre più attenti e consapevoli.

§ Sempre più attori coinvolti nelle decisioni (parti sociali, comitati, portatori d’interesse).

§ Impossibilità di sintesi semplici.

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… maggiori informazioni

§ Quali i diversi bisogni espressi? § Quali gli elementi di ostacolo? § Cosa posso imparare di utile? § Il progetto (o il servizio) ha effettivamente raggiunto gli obiettivi? Perché?

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cosa NON è la Valutazione

§ La Valutazione NON da certezze. § NON è un semplice insieme di procedure. § NON è una scorciatoia per eludere i problemi.

§ NON è mai delegabile interamente a professionisti esterni.

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cosa è la Valutazione

n  La valutazione aiuta a vedere i problemi n  E’ ricerca e analisi “cucita su misura” n  E’ un modo per capire la natura dei

problemi n  E’ un percorso da fare assieme, tecnici e

amministratori (e cittadini n.d.r.)

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Definizioni di valutazione

§ La valutazione è analisi specifica, adattata al contesto specifico, che mira alla comprensione dei meccanismi che facilitano il successo o l’insuccesso dei nostri programmi, progetti e servizi.

§ La valutazione è principalmente (ma non esclusivamente) un’attività di ricerca sociale applicata, realizzata, nell’ambito di un processo decisionale, in maniera integrata con le fasi di programmazione, progettazione e intervento (…)

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La nostra “interpretazione”

§ Cosa è la valutazione ? § Quale è la relazione tra il concetto di valutazione e le azioni di management ?

§ Quale rapporto esiste tra valutazione/management e cittadini fruitori dei servizi ?

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La Valutazione relazionale

funzione specifica del Servizio Sociale

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Definizione di Valutazione dal dizionario di Servizio Sociale

“La valutazione professionale è un processo attraverso il quale le azioni professionali vengono scomposte ed analizzate con

l’obiettivo di fornire al singolo professionista informazioni utili sulla qualità degli interventi e sulla natura dei risultati che si ottengono nell’esercizio della pratica professionale.”

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Finalità della valutazione per il Servizio Sociale

§ “La valutazione prende in esame l’efficacia professionale e aiuta a migliorarla, facilita la crescita della responsabilità rispetto agli utenti.”

§ “Aumenta le conoscenze (di cui, al tempo stesso, evidenzia i limiti) e aiuta a sviluppare nuovi modi di lavorare.”

§ “La valutazione deve diventare essa stessa uno strumento di intervento, capace di generare empowerment e mutamento sociale sociale.”

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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Attribuzioni di significato rispetto al contesto di utilizzo del termine

§ Azione trasversale presente in tutte le fasi del processo di aiuto.

§ Momento significativo nell’attuazione dei programmi, nella realizzazione dei progetti d’intervento e dei servizi.

§ Funzione specifica esercitata dagli operatori delle aree sociale, psicologica, sanitaria …

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Diversi riferimenti epistemologici

§ La prospettiva realista § La prospettiva socio costruzionista

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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La prospettiva realista

§ Il principio ispiratore è la supremazia della logica della razionalità, intesa come possibilità di una oggettiva conoscenza della realtà (positivismo).

§ Influenza logica positivista: scientificità delle procedure, percorsi cadenzati da tappe predefinite.

§ La valutazione è intesa come controllo dei processi e degli esiti, che abbia valore oggettivo (es. tappe del disegno di valutazione, definizione di indicatori ritenuti oggettivi).

§ Netta separazione tra chi valuta e chi è oggetto della valutazione.

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

Lo stereotipo della valutazione che deriva dalla prospettiva realista

Esprimere un giudizio con la pretesa dell’oggettività

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La prospettiva socio costruzionista

§ Il principio ispiratore è il concetto di complessità, intesa come relatività della conoscenza della realtà, il criterio per stabilire la validità di quest’ultima non può esimersi dal riferimento al contesto cui ci si riferisce (la realtà è frutto di co-costruzione relazionale).

§ Sociocostruzionismo: la finalità è la condivisione dei significati, è di fondamentale importanza il processo di co-costruzione (degli indicatori, delle griglie, delle schede di valutazione) perché è la qualità di quest’ultimo che condiziona il risultato della valutazione.

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

Per l’operatore sociale la valutazione è ………

Una co-costruzione di interpretazioni condivise

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Il significato della valutazione per il Servizio Sociale

Attivazione di un processo relazionale finalizzato alla condivisione del significato

dell’evento osservato (Bezzi, 2007)

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Obiettivo della Valutazione

…. l’efficacia della valutazione dipende dal tipo di relazione istaurata (De Ambrogio, 2009)

§ …. quindi lo scopo ultimo del processo valutativo è la condivisione di senso

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Il paradosso del processo valutativo

§ Se la valutazione è efficace (condivisione dei significati dell’evento/esperienza osservato/a) la relazione professionale si conclude.

§ Quando il processo valutativo non raggiunge il risultato atteso diventa necessario ipotizzare un intervento.

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18/05/13 a cura di Fabio Feliciello L’ottica progettuale e

strategica (De Ambrogio)

valutazione

progettazione intervento

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Duplice aspetto dell’azione valutativa

§ È una funzione a se stante § E’ agita in modo trasversale in ogni fase del progetto/intervento

…è l’esito del processo valutativo che

motiva la conclusione o la prosecuzione del progetto sociale

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18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

Il progetto sociale

§ Anche la scelta e la progettazione degli interventi non esimono l’operatore dalla necessità di ricercare la condivisione.

§ Altrimenti rischio della creazione di “conflitti di lealtà” (fruggeri) e quindi dell’amplificazione del bisogno, è alto.

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Le tappe del percorso valutativo (De Ambrogio 2003)

da co-costruire tra tutti gli attori della valutazione (valutatori-valutati- stakeholder)(ndr)

§ a) individuazione delle finalità della valutazione professionale;

§ b) esplicitazione degli scopi delle azioni/interventi che si intendono valutare;

§ c) identificazione delle dimensioni da valutare; § d) identificazione degli indicatori; § e) identificazione degli strumenti per rilevare gli

indicatori e delle fonti per raccogliere i dati e le informazioni;

§ f) rilevazione sul campo; § g) rielaborazione delle informazioni raccolte.

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Metodo per costruire indicatori di

valutazione (Bezzi 2007)

§  Individuare le dimensioni (macro aree) che si ritengono particolarmente significative rispetto l’oggetto della valutazione (es. Dimensione “socializzazione”).

§  Scomporre le aree individuate in sottodimensioni attraverso una graduale semplificazione delle definizioni concettuali (es. tipologia, quantità, qualità delle relazioni del sistema familiare, dei singoli componenti …… rapporti con i servizi….. frequenza scolastica …).

§  Procedere come sopra, scomponendo fin tanto che dalla definizione astratta si arrivi ad una concettualizzazione non più scomponibile perché di carattere concreto: questa sarà l’indicatore di valutazione (indicatore in quanto indica il concetto originario da cui si è partiti).

§  L’indicatore sottoponibile a misurazione di tipo quantitativa (conteggio o misurazione) o qualitativa (ordinamento o classificazione – utilizzo di scale valoriali).

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Il valore dell’indicatore

§ Il modo di individuare gli indicatori qualifica l’indicatore stesso.

§  Valore dell’indicatore definito dall’operatore “esperto” del sociale (epistemologia realista/positivista).

§ Processo relazionale di co-costruzione dell’indicatore, garantisce cambiamento in entrambi gli attori della relazione valutativa (epistemologia costruzionista).

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Tre interpretazioni del termine Valutazione

§ Valutazione come definizione di ciò che si osserva.

§ Valutazione come metodo di autosservazione per migliorare il proprio agito.

§ Valutazione come attivazione di un processo relazionale: da iniziale presenza di differenti punti di vista, alla co-costruzione di una “narrazione” condivisa.

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Valutazione intesa come funzione specifica del Servizio Sociale

E’ la modalità di esercizio di tale funzione che qualifica e dà valore

all’azione del professionista.

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Laboratorio

La co-costruzione degli indicatori di valutazione 1.  Scelta del “contesto” di valutazione 2.  Utilizzo relazionale del metodo proposto

per l’individuazione degli indicatori di valutazione

18/05/13 a cura di Fabio Feliciello

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