Luisa Nardecchia: Sotto il tetto di una storia / 2

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Intervento di Luisa Nardecchia: seconda parte della relazione "Sotto il tetto di una storia", al simposio di venerdì 31 gennaio 2014 nel convegno CGBG "Tecnologia e Leggerezza" (Pavia, 29-31 gennaio 2014)

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SOTTO IL TETTO DI UNA STORIA. LA PAROLA E IL LEGAME COI LUOGHI

Luisa Nardecchia e Massimo Giuliani

Simposio 31 gennaio ore 11, Aula U. Foscolo: “Atemporalità e assenza di radicamento in un luogo”

Parte II (Luisa Nardecchia)

L’AQUILA COME ERA

L’AQUILA, CITTÀ PESANTE

cantieri, strade, città diffusa, viabilità, polveri sottili, cappotti, macerie

assenza di bellezza, di antico

assenza di passato (personale e collettivo)

pesantezza della giornata: lavoro, affari per la ricostruzione, recupero della «roba», assistenza amici e parenti ecc.

realtà «diminuita» nel quartiere, nel Progetto C.A.S.E.

«inselvatichimento»

il privato (incremento delle nascite)

i fine-settimana nelle grandi città

Il lavoro e l’impegno politico

la realtà virtuale: social, blog

il «leggersi» nelle storie.

FUGA DALLA PESANTEZZA

LA NARRAZIONE NELLA CITTA’ PESANTE

«Levitas» = «sollievo» Condivisione

possibilità di commentare pubblicamente

protagonismo

immedesimazione nei personaggi

(«saremo pure sfigati, ma viviamo una specie di film»)

COME SI EVOLVE LA MIA ESPERIENZA

dalla narrazione giornalistica

ai racconti di fatti veri, con «alleggerimento» stilistico

per finire al blog (passaggio all’espressione breve, veloce, efficace, con musica e immagini)

IL PRIMO SCRITTO: LE «CRONACHE COSTIERE»

"Oè!..." "Oè..."... "Mbé?... " "Mbè?...." "Quanno sci rrevenuto?" ... "Ieri" ... "Ah... E quanno te nne revà?"... "Domani"... "Ah. ... … So’ contento".

La sequenza di «alleggerimento»: il dialetto e l’«aquilanità»

IL SECONDO SCRITTO: «Le nostre donne»

« Sono state soprattutto le donne a recuperare i faldoni dagli uffici, la merce dai negozi. Le donne, a tenere unite le famiglie, a dirigere, a sistemare i figli nel modo meno precario possibile. Donne, a far riaprire i primi punti in piazza, Le abbiamo viste nei centri di raccolta, nelle tendopoli, nelle stanze d’albergo ritagliare un po’ di intimità: girare un catino per realizzare un tavolo, appendere uno specchio a una gruccia per rimediare una toletta, stendere un foulard colorato alla finestra. Su di loro, gli occhi di uomini schiantati, barba lunga, increduli davanti a tanti piccoli gesti inutili»

La sequenza di «alleggerimento»: il contrasto tra le reazioni e la messa in rilievo dei comportamenti positivi

IL TERZO «SCRITTO»: L ’ANGELO MUTO

I RACCONTI: LE SITUAZIONI «ALLEGGERITE»

Adotta un buzzico!

La craniata

La vita nelle cose

L’ Aquila spiegata al mio cane

L’ospite

Il segreto delle pastarelle

L’acqua delle palle di neve

La traversata

E non lo rividero più

Il piumone

Zone di ripopolamento aquilane

Mario il dirimpettaio

Colazione da Pizzoli

Cronache future

…..

Da: «L’ospite» La narrazione del caso della casetta di legno col tarlo.

«I vicini iniziarono a canzonare: “Oh, Carlo, ma ti sei comprata la baita con l’ospite? Ehehehe…. Gli fai pagare l’ICI??? Ahahaha”. A vederlo darsi da fare, così affannato e preoccupato, tutti si affacciavano sull’uscio e lo chiamavano: “Ehi, Tarlo! Opsss… Carlo! Ahahaha”. “Ridete, ridete” diceva lui ai vicini strafottenti “secondo me io faccio in tempo a immunizzarmi, ma voi?»

UN ESEMPIO

DAI RACCONTI AL BLOG

La comunità «adotta» il blogger che ritiene rappresentativo di sé,

e lo segue…

… NELLA CONDIVISIONE DELLO «STATUS»

… NELLA CONDIVISIONE DEL PRESENTE

… NELLA CONDIVISIONE DELLE SPERANZE

… NELLA CONDIVISIONE DELL’IRONIA

CONCLUSIONE

Tra la realtà «diminuita» di una città terremotata

e la realtà «aumentata» dei sogni di ricostruzione

LA NARRAZIONE

si propone alla collettività come

«realtà alleggerita» attraverso scelte stilistiche

che distanziano il lettore da un vissuto difficile