LO SCREENING ORTOPEDICO - Pediatria On … congenita dell’anca Epifiisolisi Malattie ematologiche...

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LO SCREENING ORTOPEDICO

- “patologie” degli arti inferiori

- deformità dei piedi

- coxalgia

- displasia dell’anca

- scoliosi

- cifosi

“Patologie” degli arti

inferiori nell’infanzia

IL PIEDE PIATTO

DEFORMITA’ CARATTERIZZATA:

Morfologicamente da una diminuzione dell’altezza della volta

plantare associata ad un valgismo del retropiede

Funzionalmente da uno stato di prevalente pronazione

E’ la causa più frequente di consultazione ortopedica in età

pediatrica

L’ERRORE PRINCIPALE E’ CONSIDERARE PATOLOGICI

TUTTI I PIEDI CHE PRESENTANO UN

APPIATTIMENTO DELLA VOLTA CON AUMENTATA

IMPRONTA PLANTARE

SCAFOIDE ACCESSORIO O PROMINENTE: “OS

TIBIALE EXTERNUM”

SE ISOLATO : “FALSO PIEDE PIATTO”

ASSOCIAZIONE CON

OBESITA’

GINOCCHIO VALGO

GINOCCHIO VARO

EXTRA-ROTAZIONE TIBIALE

(O STRABISMO ROTULEO)

RETRAZIONE DEL TENDINE D’ACHILLE

ASSOCIAZIONE CON

LA MORFOLOGIA NON E’ SUFFICIENTE

PER CLASSIFICARE UN PIEDE PIATTO

ESSENZIALE DELL’INFANZIA

E’ necessaria la valutazione della funzionalità

del piede

CAMMINO NORMALE: collasso del retropiede al contatto

del terreno

CAMMINO SULLE PUNTE: ricostruzione dell’arco

longitudinale per l’azione dei muscoli retromalleolari

CAMMINO SUI TALLONI: flessibilità del tendine di

Achille

PER DISTINGUERE TRA

Piede morfologicamente piatto

Piede morfologicamente e funzionalmente piatto

CIOE’

Piede che non riesce, parzialmente o totalmente,

ad ottenere l’alternanza tra pronazione e

supinazione

L’INSUFFICIENZA FUNZIONALE

e’ causa di dolore e disagio

TRATTAMENTO

FINO AI 4 ANNI: è considerato una fase dello sviluppo

ontogenetico del piede

DOPO I 4 ANNI: fisiologico? (morfologico)

patologico? (morfologico e funzionale)

asintomatico?

sintomatico?

PIEDE PIATTO FISIOLOGICO

(solo morfologicamente piatto)

NON SINTOMATICO – CON BUONA FUNZIONALITA’

NESSUN TRATTAMENTO

OLTRE IL 90% DEI CASI NON NECESSITA DI

TRATTAMENTO

Il plantare non modifica lo sviluppo del piede piatto;

se il piede è piatto, resta piatto anche dopo anni di diligente

correzione con il sostegno di una ortesi plantare

I plantari sono come gli occhiali: appena tolti,

il difetto si manifesta nuovamente.

I plantari NON CORREGGONO

I plantari SOSTENGONO

Calzature correttive alte e rigide?

Nel tempo è sempre la scarpa a

modellarsi sulla forma del piede

e MAI il contrario

PIEDE PIATTO

NON SINTOMATICO – CON DEFICIT FUNZIONALE

DA MONITORARE

PIEDE PIATTO PATOLOGICO

(morfologicamente e funzionalmente piatto)

SINTOMATICO – CON DEFICIT FUNZIONALE

DA TRATTARE

TRATTAMENTO

CON ORTESI: nel piede piatto “patologico” tra i 4 e gli 8-10

anni con lo scopo di ridurre il dolore e portare il paziente

ad un’età di “operabilità”

CHIRURGICO: nel piede piatto “patologico” tra i 10 e i 12-

13 anni con lo scopo di togliere il dolore e l’eventuale

plantare applicato in precedenza

GINOCCHIO VARO

GINOCCHIO VALGO

l’evoluzione normale dell’asse dell’arto

inferiore passa per un varismo (gambe alla

cow-boy) fino all’anno di vita, per un

raddrizzamento fra il primo ed il secondo

anno, per un valgismo (gambe ad X) fino al

4° anno e poi un definitivo riallineamento.

ANGOLO FEMORO-TIBIALE

IN RAPPORTO ALL’ETA’

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ETA’

VA

RO

V

AL

GO

+5°

+10°

+20°

+15°

-5°

-10°

-15°

esame clinico in ortostatismo

a piedi uniti, misurazione della:

distanza tra le ginocchia (D.I.C. = Distanza Inter Condilare)

Distanza tra le caviglie (D.I.M. = Distanza Inter Malleolare)

varismo

QUASI SEMPRE ASSOCIATO A TORSIONE TIBIALE

INTERNA

FINO ALL’ETA’ DI 18-24 MESI: nessun trattamento

DOPO I 2 ANNI: se la deviazione non dà segno di

progressiva, spontanea correzione, si esegue rx controllo;

se l’angolo di deviazione supera i 15° è da sospettare il M.

Di Blount

valgismo

SOLO IL 2% DI BAMBINI DI OLTRE 7 ANNI

PRESENTA GINOCCHIO VALGO DI IV°

I°: D.I.M. < di 2.5 cm

II°: D.I.M. < di 5 cm

III°: D.I.M. < di 7.5 cm

IV°: D.I.M. > di 7.5 cm

varismo – valgismo

Non è dimostrata l’utilità di tutori, plantari e scarpe

ortopediche sia per la correzione del varismo che del

valgismo

Se il paziente è sovrappeso, presenta una D.I.C. O D.I.M. >

di 8 cm e riferisce dolore alle ginocchia, può essere utile una

calzatura o plantare con speronature rispettivamente

laterali e mediali

I DIFETTI DI ROTAZIONE

• ANTIVERSIONE FEMORALE

• TORSIONE TIBIALE INTERNA

• TORSIONE TIBIALE ESTERNA

Antiversione del collo femorale

E’ la causa più frequente di

deambulazione a punte in dentro

Raggiunge il suo apice verso i 5-6

anni

Decresce gradualmente fino ai 12-13

anni

Nel neonato il grado di antiversione

oscilla tra i 35° e i 40°

Nell’adulto scende a 12° - 15°

La correzione è solo chirurgica:

- sotto gli 8 anni se supera gli 80°

- sopra gli 8 anni se si mantiene

superiore ai 60°

Torsione tibiale interna

QUASI SEMPRE ASSOCIATA A GINOCCHIO VARO

E’ un’altra causa di marcia a punte in dentro,

sebbene piu’ rara.

La tibia alla nascita e’ ruotata internamente di

10-20°; di solito entro il primo-secondo anno

di vita subisce una graduale torsione esterna

di circa 30°.

In una piccola percentuale di casi la tibia resta

intrarotata anche in eta’ adulta, non

comportando pero’ disturbi funzionali e non

richiedendo di solito trattamento o correzione

chirurgica.

Torsione tibiale esterna

E’ la causa più frequente di

deambulazione a punte in fuori

Inizia verso i 5-6 anni

Aumenta gradualmente fino ai 14-15

anni fino a raggiungere i 20°-25°

Torsione tibiale esterna

Se la deambulazione è “controllata”

si manifesta il fenomeno dello

“strabismo rotuleo”

Torsione arti inferiori In presenza di torsioni significative, la “T.A.C. protocollo lionese

completo per rotazioni” è l’unico esame in grado di stabilire

l’esatto grado di orientamento di:

collo femorale condili femorali

piatto tibiale malleoli tibio-peroneali

. . . allo scopo di valutare se la deformità è patologica e

programmare una eventuale correzione chirurgica

!! ATTENZIONE AL LIMITE TRA ESTETICO E PATOLOGICO !!

“Faccia molta attenzione il chirurgo quando prende in mano il coltello!

Sotto quelle incisioni precise e sottili s’agita colei che è sotto accusa:

LA VITA”

Emily Dickinson 1859

DEFORMITA’

DEL PIEDE

CLASSIFICAZIONE

TALO VALGO 10%

METATARSO VARO 15%

TORTO CONGENITO 70%

(equino-varo-supinato)

PIEDE TALO VALGO

Deformità da malposizione intra-uterina che

guarisce in tutti i casi entro 8 – 10 mesi

TRATTAMENTO:

Conservativo: manipolazioni e tutori di posizione

METATARSO VARO

Deformità da malposizione intra-uterina con

elevato numero di risoluzioni spontanee

TRATTAMENTO:

Conservativo: nelle forme di modesta entità (varismo < di 15°) e

fino ai 24 mesi di vita.

Consiste in: esercizi di streching delle parti molli mediali

tutori e/o calzature correttive (a biscotto)

Chirurgico: raro

PIEDE TORTO CONGENITO

Deformità del piede, presente alla nascita,

caratterizzata da uno stabile atteggiamento vizioso

del piede cui si associano alterazioni capsulari,

legamentose, muscolotendinee e delle fasce.

EZIOPATOGENESI:

Scorretta postura intrauterina

Difetto neuromuscolare (sub-clinico)

Difetto genetico

Ereditarietà (aumento del rischio 20-30 volte)

CLASSIFICAZIONE

(A. DIMEGLIO R. WENGER)

1° TIPO NON RIGIDO, POSTURALE,

RIDUCIBILITA’ COMPLETA.

2° TIPO RIGIDO CON DEFORMITA’

MODERATA, RIDUCIBILITA’

CONSIDEREVOLE.

3° TIPO RIGIDO CON DEFORMITA’

SEVERA, RIDUCIBILITA’

PARZIALE.

4° TIPO TERATOLOGICO, NON

RIDUCIBILE.

PIEDE TORTO CONGENITO

EQUINO –VARO- SUPINATO

CONGENITO: significa che è

presente prima della

nascita; ma solo eccezionalmente

è ereditario, familiare

IRRIDUCIBILE: in quanto la

deformità non può essere

del tutto ridotto all’esame iniziale

IDIOPATICO: indica che non

sono state individuate

cause neurologiche o di altra

origine

Prognosi peggiore se il piede è corto e tozzo

TRATTAMENTO

CONSERVATIVO: mobilizzazioni correttive e

fissaggio della correzione ottenuta con utilizzo di

cerotti, placchette, docce di posizione, apparecchi

gessati, tutori

CHIRURGICO

Derotazione del blocco calcaneo-pedidio

Decoaptazione dello scafoide

Stiramento-allungamento tendine d’Achille

Stiramento plica mediotarsica

manipolazioni

apparecchi gessati

tutori

15 giorni 15 giorni

6 mesi 2 anni

10 giorni 10 giorni

2 anni 2 anni

LA COXALGIA

LA COXALGIA Artrite reumatoide giovanile

Artrite settica

Artrite TBC

Condrolisi idiopatica

Discite

Displasia congenita dell’anca

Epifiisolisi

Malattie ematologiche

Neoplasie

Osteomielite

Osteonecrosi

Osteoporosi transitoria

Morbo di Perthes

Protrusio acetaboli

Sindromi non organiche

Sinovite acuta transitoria

Trauma

ecografia

COXALGIA Bambino sano

No febbre Bambino malato

febbre

Età < 8 anni Età > 8 anni

ecografia

No versamento Versamento

Osservazione

Scarico per 1 settimana

No versamento

Coxalgia persistente No coxalgia

R.M.N. fine

Ecografia + VES e PCR

No versamento

fine

Versamento

Persistente per 4 settimane

R.M.N.

Versamento No versamento

Artrotomia Scintigrafia R.M.N.

ecografia

Sinovite acuta transitoria:

•Patologia infiammatoria aspecifica a decorso

benigno ed etiopatogenesi sconosciuta

•Causa più comune di coxalgia < 10 anni

•Insorgenza acuta o graduale

•Infezione delle vie respiratorie 2 settimane prima

•Dolore inguinale – coscia- ginocchio

•Zoppia da fuga – atteggiamento in flessione-

extrarotazione dell’arto

•Dolore palpatorio inguinale

•Flesso adbuzione ed intrarotazione limitate

RIPOSO – ANTINFIAMMATORI – ECO DI CONTROLLO

LA DISPLASIA CONGENITA

DELL’ANCA

LA DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA

(D.C.A.) COMPRENDE UN AMPIO

SPETTRO DI ANORMALITA’ CHE VA

DALLA SEMPLICE INSTABILITA’

DELL’ANCA PER LASSITA’ CAPSULARE

ALLA COMPLETA LUSSAZIONE (L.C.A.)

CON DISLOCAZIONE DELL’EPIFISI

FEMORALE (Tachdjian 1990)

LA DISPLASIA EVOLUTIVA DELL’ANCA

(D.E.A.) E’ UNA MALATTIA AD

EZIOPATOGENESI MULTIFATTORIALE; E’

PIU’ FREQUENTE IN GRAVIDANZA

PODALICA, IN NEONATI CON

IPERLASSITA’ E NELLE FEMMINE (Staheli

2006)

Forme di D.E.A.

sub-lussazione displasia lussazione vera

DIAGNOSI

SCREENING CLINICO

SCREENING ECOGRAFICO

RADIOGRAFIA

RMN

TAC

SCREENING CLINICO:

a tutti i neonati, per verificare la presenza di

segni di instabilità articolare

SCREENING ECOGRAFICO:

alla nascita

SOLO in ANCHE A RISCHIO

ANCA A RISCHIO:

- Familiarità

- Presentazione podalica

Le 3 posizioni delle anche nell’ utero

che favoriscono la LCA

ANCA A RISCHIO:

- Ortolani (scatto di entrata) / Barlow (scatto di uscita)

ANCA A RISCHIO:

- Abduzione limitata (<70°)

ANCA A RISCHIO:

Asimmetria delle pieghe

(adduttorie – glutee)

SCREENING ECOGRAFICO:

- ANCHE A RISCHIO: alla nascita

- IL RESTO: a 4-6 settimane perché:

- si riducono a quest’età i controlli ecografici ed i trattamenti

superflui

- in assenza di segni clinici e di fattori di rischio può comunque

esserci displasia

- in caso di displasia grave si può comunque ancora attuare un

trattamento precoce, in un’età in cui il potenziale di

guarigione dell’anca è ancora molto elevato

SE SI FA DIAGNOSI DI D.C.A.

NEL 1° MESE DI VITA: la durata media del trattamento è 3.6 mesi

TRA IL 1° ED IL 3° MESE: aumenta a 7 mesi

TRA IL 3° ED IL 6° MESE: aumenta a 9.3 mesi

(Ramsey 1976)

DIAGNOSI PRECOCE TERAPIA + BREVE

RADIOGRAFIA

Una valutazione radiografica di routine nel neonato è

inconcepibile: molti punti di repere infatti non sono visibili

perché ancora cartilaginei quindi . . . nel neonato una negatività

dei reperti radiologici non esclude la presenza di un’anca

dislocata.

I primi segni radiologici certi di un’anca dislocata si possono

apprezzare solo dopo le 6 settimane di vita, ma il periodo in cui

una radiografia risulta essere più efficace dal punto di vista

diagnostico è intorno al 4° mese di vita

RADIOGRAFIA

UTILE PER:

- evidenziare la presenza del nucleo di ossificazione della testa

femorale dopo i 3/6 mesi

- valutare eventuali anomalie lombo-sacrali e del femore

prossimale

- controllo della flessione dell’anca nel posizionamento del

divaricatore di Pavlik

- controllo della adeguata flessione dell’anca nel gesso

- monitoraggio durante la trazione a letto nelle lussazioni

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

Utile in:

- casi difficili in cui la formazione dell’acetabolo è molto lenta e

permane la sub-lussazione dell’anca dopo trattamento

conservativo

- importanti ritardi di calcificazione della testa femorale, per

valutare la testa cartilaginea

- complicanze

TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA

Utilizzata dopo il trattamento delle lussazioni per

controllare la riduzione

TRATTAMENTO DI ELEZIONE:

TRATTAMENTO

ECO-GUIDATO PRECOCE

DIVARICATORE DI PAVLIK

LA SCOLIOSI

DEFINIZIONE

Curvatura sul piano frontale della colonna

+ Rotazione vertebrale

FREQUENZA

2 - 4 % dei ragazzi tra 10 e 14 anni

Tratto da: “I DIFETTI DELLA COLONNA” di Valter Spanevello

80% idiopatica

20% secondaria

• malformazioni congenite di

vertebre, anca, arti inferiori

• osteopatie gravi

• acondroplasia

• miopatie

• spondiliti, spondiloartriti

• s. di Marfan

• mucopolisaccaridosi

(s. di Morquio)

• neurofibromatosi

• esiti di pleuriti, empiema

• neoplasie vertebrali

EZIOLOGIA

Progressione curva:

10% dei casi

STORIA NATURALE

FATTORI DI RISCHIO PER EVOLUTIVITA’

• Sesso femminile (7:1)

• Età precoce di esordio

• Stadio di Risser iniziale

• Curva di grado elevato al primo rilievo

• Sede della curva

(toracica > toraco-lombare > lombare)

• Curve corte.

ESAME CLINICO SCOLIOSI VERA SCOLIOSI POSTURALE

Scoliosi, diagnosi e trattamento rieducativo - V.Pirola – NOVARTIS FARMA Spa

ESAME CLINICO

Asimmetria

scapole

Asimmetria

triangoli

della taglia

Inclinazione

del bacino

Disassamento

baricentro

ESAME CLINICO

Flessione anteriore

(visto da dietro)

Vista del tratto dorsale

Vista del tratto lombare Vista del tratto dorso-lombare

ESAME CLINICO

scoliosometro / livella

eterometria degli arti inferiori

ESAME CLINICO

ESAME CLINICO

dorsale

dorso-lombare

lombare

Gibbo:

RADIOLOGIA

• Angolo di Cobb

• Rotazione vertebrale gradi I - II - III

• Test di Risser 1 25% di copertura delle creste iliache

2 50% di copertura delle creste iliache

3 75% di copertura delle creste iliache

4 copertura completa delle creste iliache

5 fusione completa del nucleo apofisario con l’ileo (fine

dell’accrescimento)

TEST DI RISSER

Risser

1

2

3

4

TEST DI RISSER

Risser

TERAPIA

• Trattamenti efficaci

• Corsetto

• Chirurgia

• Trattamenti “non efficaci”

• Elettrostimolazioni paravertebrali

• Ginnastica e manipolazioni

CORSETTI

Lionese

Boston o

Cheneau

Milwaukee

ATTIVITÀ SPORTIVA

• Prevenzione scoliosi: nessun rapporto

• Rallentamento evoluzione della curva scoliotica:

nessun rapporto

CIFOSI

DEFINIZIONE:

curvatura sul piano laterale della colonna

CAUSE:

- Dorso curvo astenico giovanile

- M. di Sheuermann

ESAME CLINICO

ESAME CLINICO

C7: 30 mm

L4: 40 mm

ESAME CLINICO

DORSO CURVO ASTENICO

– ipercifosi di natura posturale, più frequente in

soggetti con lassità ligamentosa ed ipotonia

muscolare

– età tipica compresa tra 8 e 12 anni

– il dorso curvo è flessibile con curva facilmente

riducibile

– non c’è mai dolore, né spontaneo né provocato

– non c’è cuneizzazione delle vertebre all’Rx

• Causa più comune di cifosi strutturale della colonna

• Forte tendenza ereditaria (forse autosomica dominante)

• Eziologia: sconosciuta

• Condizioni associate: scoliosi nel 25%

• ipercifosi che non si corregge con l’iperestensione

• muscoli ischiocrurali retratti

• cattiva postura

• dolore alla schiena sull’apice della cifosi

N.B.: lo Scheuermann toracico non è usualmente

associato al dolore

lo Scheuermann lombare è spesso sintomatico

MORBO DI SCHEURMANN

RADIOLOGIA

Proiezioni radiografiche:

• laterale in ORTOSTATISMO

• necessaria per la diagnosi

TRATTAMENTO

• La storia naturale vede il dolore di solito decrescere alla fine della crescita a meno che la deformità non sia grave

• la prognosi per la correzione è migliore nei pazienti scheletricamente immaturi

• Curve < 50°: esercizio fisico e allungamento dei muscoli ischio crurali e dorsali ; il corsetto può essere utile nei pazienti con dolore

• Curve progressive > 60-65°: il corsetto è indicato anche se il paziente non ha dolore

• Curve tra 50 e 70°: a differenza della scoliosi, il corsetto, dopo la maturità scheletrica, può essere efficace e può essere ottenuta una correzione permanente

CORSETTI

Lionese

Milwaukee

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE