Linee Guida per la certificazione ambientale delle attività agricole connesse e complementari...

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Linee Guida per la certificazioneambientale delle attività agricoleconnesse e complementari

Esperienze salienti nell’implementazione

di SGA a cura di C.I.C.A. Bologna

Scopo delle Linee Guida

Presentare alle realtà produttive l’ampio panorama delle certificazioni ambientaliDare approfondimenti sull’impegno richiesto e sui vantaggi ottenibiliSpiegare nei dettagli l’applicazione degli adempimenti alle attività maggiormente diffuse nel territorio dell’Appennino Bolognese

C.I.C.A. Bologna

ISO 14001:2004 la Norma passo per passo

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Coltivazione estensiva

Lavorazioni del terreno (suolo, acqua, rumore)Fertilizzanti (suolo, acqua)Fitofarmaci (suolo, acqua, flora, fauna)Irrigazione (suolo acqua)Rifiuti (plastiche, contenitori per fitofarmaci, imballi, depositi)Deposito macchine agricoleAmianto

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Problematiche emerseCi sono difficoltà a smaltire in maniera economica i rifiuti (essendo tra l'altro poco chiara la normativa locale in merito) Si tende a non considerare con la giusta misura la pericolosità di depositi temporanei di rifiuti speciali, o pericolosi (batterie ed oli esausti)Si lasciano le macchine all'aperto sul terreno nudo ignorando le prescrizioni in merito alla necessità di una platea impermeabile dotata di pozzetto per la separazione delle acqueC'è consapevolezza delle problematiche relative alla presenza di Eternit in azienda, anche se poi è difficoltoso affrontare economicamente il costo elevato della bonifica.

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Allevamento bovino

Sia che si tratti di allevamento di vacche da carne, che di vacche da latte, si ritiene di sottolineare l'importanza dei seguenti aspetti:

Consumo di acqua

Deiezioni

Impatto visivo

Stoccaggio fieno

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Problematiche emerse

Il consumo di acqua avviene senza discriminazione dell'utilizzo (utilizzo di acqua potabile anche per la pulizia)

Lo stoccaggio del fieno può dare luogo a misure di sicurezza per il pericolo incendio che non sono sempre attuate

Per le deiezioni, è importante valutare l'impatto dell'attività di spandimento in relazione all'ambiente ed alle sue sensibilità (pendenza del terreno, presenza di abitazioni nelle vicinanze).

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Caseificio

Solitamente ai caseifici si legano problematiche relative a:

Consumo di acqua

Acque reflue

Rifiuti (siero)

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Cantina

Gli aspetti da considerare significativi possono essere:

Consumo di acqua (per il raffreddamento)

Acque reflue

Sottoprodotti

Gestione imballiC.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Problematiche emerseIl carico di problematiche ambientali si verifica durante la vendemmia: picco nei trasporti, nei reflui e nei consumi. Per gli imballi, è necessario prestare particolare attenzione alla qualità ed alla quantità degli stessi.

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Agriturismi

Vediamo quali sono gli aspetti più tipici di tale attività:

Consumo di acqua (da parte dei clienti, per le pulizie)

Utilizzo di detergenti

Combustibile per riscaldamento

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Problematiche emerseÈ essenziale una buona analisi dei consumi di acqua per introdurre le misure necessarie a ridurliI detergenti, sebbene di uso comune, vanno valutati come possibili impatti negativi oltre che per la loro efficaciaAspetto a volte trascurato è l'utilizzo di combustibile per il riscaldamento di ristorante ed abitazioni

C.I.C.A. Bologna

1. Aspetti ambientali (punto 4.3.1)

Vendita diretta

Per questo tipo di realtà consideriamo i seguenti aspetti:

Gestione imballi

Consumo di energia elettrica

Gas dannosi per l'ozono

C.I.C.A. Bologna

2.Prescrizioni legali e altre prescrizioni che l'organizzazione sottoscrive (punto 4.3.2)

La situazione

Notevole difficoltà a gestire la ricerca e l'applicazione delle leggi riferite all'ambiente a causa dell’esiguo numero di dipendenti, e soprattutto di personale d'ufficio.

È solitamente personale operativo in attività di produzione che si occupa nei momenti disponibili della parte amministrativa, con l'aiuto di associazioni di categoria.

C.I.C.A. Bologna

2.Prescrizioni legali e altre prescrizioni che l'organizzazione sottoscrive (punto 4.3.2)

La soluzioneSi può far ricorso ad enti, società e siti web

che forniscono un aggiornamento periodico della normativa che interessa l'azienda:per via informatica per mezzo di un notiziario in formato cartaceo recapitato all'impresa

Uno strumento efficace per il controllo della conformità normativa, è lo scadenziario riferito agli adempimenti ambientali.

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)

Partire da obiettivi che non necessitino di particolari investimentistabilire delle priorità in relazione alle sensibilità ambientali ed alle esigenze eventualmente espresse dalla parti terze ripensare agli sprechi ed alle inefficienze che possono verificarsi in azienda, solitamente fonte di impatti ambientali negativi e di costi ridimensionabili (acqua, gas, elettricità, combustibili, materiali di consumo)

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)Coltivazione estensiva

Ripensare le seguenti attività, intervenendo nell'ambito delle esigenze produttive, anche al fine di risparmi economici:

Lavorazioni del terreno (tipologia, profondità, ecc.)

Fertilizzanti (tipologia, quantitativi)

Fitofarmaci (tipologia, numero di interventi, quantitativi)

Irrigazione (numero di interventi, quantitativi)

Rifiuti (tipologie, quantitativi)

Deposito macchine agricole (allocazione)

Amianto (quantitativi)

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)Allevamento bovino

Aspetto da migliorare:consumo di acqua

creazione di punti di approvvigionamento distinti (beveraggio e pulizia)

l’installazione di contatori che aiutino a discriminare le fasi in cui avviene il maggior consumo

applicare strategie per il risparmio della risorsa

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)Caseificio

azioni tese a diminuire i COD nelle acque di scarico (valore assoluto o percentuale)

aumentare la qualità dei controlli (numero anno, parametri monitorati)

procedere con la validazione dell’efficacia dei processi, per poi tenere una frequenza dei controlli bassa.

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)Cantina 

riciclaggio degli imballi (da misurarsi in valore assoluto o come percentuale) che possono essere convenientemente utilizzati come materiale inerte nel confezionamento

utilizzo di materiale alternativo al film plastico tradizionale per l’avvolgimento dei pallet o altre misure di recupero e riciclaggio dei rifiuti

aumentare il monitoraggio delle acque reflue (numero di esami) durante i periodi di picco della lavorazione.

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)Agriturismo 

Validi suggerimenti possono essere dati dai criteri applicabili per la certificazione ECOLABEL.

C.I.C.A. Bologna

3.Obiettivi traguardi e programmi (punto 4.3.3)

Vendita diretta 

riduzione o variazione nella tipologia di imballi

gas refrigeranti di tipo ecologico

gestione differenziata di tutti i rifiuti al fine di ridurre gli indifferenziati urbani

C.I.C.A. Bologna

4.Risorse, ruoli, responsabilità e autorità (punto 4.4.1) Assicurare le risorse

garantire la conformità normativa di infrastrutture ed attrezzature programmazione e obiettivi di miglioramentoper ogni obiettivo devono essere chiaramente identificate risorse umane (responsabili ed operatori incaricati) e finanziarie (budget riservato all’operazione).

C.I.C.A. Bologna

4.Risorse, ruoli, responsabilità e autorità (punto 4.4.1)Definizione e comunicazione di ruoli,

responsabilità e autorità

organigramma funzionale ed eventualmente nominale

mansionario in cui per ogni funzione devono identificarsi responsabilità generali e compiti specifici

per ogni funzione identificare le necessità di formazione

il mansionario e gli organigrammi vanno comunicati al personale.

C.I.C.A. Bologna

4.Risorse, ruoli, responsabilità e autorità (punto 4.4.1)Rappresentante della Direzione

Sovrintende all’applicazione del sistema in azienda

lo aggiorna (con la collaborazione delle funzioni operative e gestionali)

riporta alla direzione sulla sua efficienza

in piccolissime aziende è accettabile che sia la direzione stessa ad esercitare questo ruolo.

C.I.C.A. Bologna

5. Competenza formazione e consapevolezza (punto 4.4.2)

Consapevolezza dell’importanza del SGA e di tutto quanto correlato (conformità, aspetti ambientali, ruoli e responsabilità)redigere ed implementare una procedura relativa alla formazione: si può convenientemente utilizzare il mansionario, facendo riferimento per ogni figura al tipo di formazione e/o all’esperienza richiesta per lo svolgimento del ruolo

C.I.C.A. Bologna

6. Comunicazione (punto 4.4.3)

Comunicazione internaIn assenza di una formalizzazione a volte si

incorre in comunicazioni che all’atto pratico si rivelano poco efficaciesaminare attentamente l’efficacia delle comunicazioni interne (anche grazie all’analisi delle Non Conformità)prevedere brevi incontri di coordinamento o apposti spazi per lo scambio dei messaggi interni (lavagne, bacheche, ecc.).

C.I.C.A. Bologna

6. Comunicazione (punto 4.4.3)

Comunicazione esterna

non è solitamente problematico rispondere alle esigenze delle parti interessate: non c’è forte pressione nei confronti delle aziende.

C.I.C.A. Bologna

6. Comunicazione (punto 4.4.3)

Comunicazione esternasfruttare l’opportunità per diffondere l’atteggiamento di sensibilità ambientale dell’aziendautilizzare i propri progressi come strumento di marketingsfruttare i siti internet, l’affissione di locandine e manifesti in locali aziendali aperti al pubblico, un piccolo spazio informativo dedicato in attività di grande afflusso (fattorie aperte, cantine aperte, ecc.).

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)Coltivazione estensiva

Lavorazioni del terreno

Fertilizzanti

Utilizzo di fitofarmaci

Irrigazione

Raccolta e smaltimento dei rifiuti

Gestione delle macchine agricole

Gestione dei fabbricati e dell’amianto

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)

Allevamento bovino 

Gestione del consumo di acqua

Raccolta e smaltimento delle deiezioni

Gestione dell’impatto visivo

Stoccaggio fieno

Manutenzione e controllo impianti

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)

Caseificio 

Gestione del consumo di acqua

Gestione delle acque reflue

Raccolta e smaltimento dei rifiuti (siero)

Manutenzione e controllo impianti

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)

Cantina 

Gestione del consumo di acqua

Gestione delle acque reflue

Gestione dei sottoprodotti

Gestione degli imballi

Manutenzione e controllo impianti

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)

Agriturismo

 

Gestione del consumo di acqua

Pulizie

Utilizzo del riscaldamento

Manutenzione e controllo impianti

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)

Vendita diretta 

Gestione degli imballaggi e dei rifiuti

Gestione dei consumi di energia elettrica

Gestione dei gas dannosi per l'ozono

Manutenzione e controllo impianti

C.I.C.A. Bologna

9.Controllo operativo (punto 4.4.6)Le istruzioni potranno essere rese anche

sotto forma di diagramma di flusso o di disegni ed immagini, sia per facilitare la comprensione a tutti gli operatori, anche a quelli che eventualmente non dovessero essere in grado di leggere la lingua italiana, sia, nel caso di agriturismo, per comunicare con i clienti stranieri.

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7) Coltivazione estensiva 

Sversamento di prodotti sul terreno (rovesciamento della botte, per i trattamenti, rovesciamento di fusti o sacchi, ecc.)

contaminazione del suolo da rifiuti pericolosi (sversamenti di olio esausto)

Ribaltamento di macchine agricole con sversamento di benzina od oli minerali

Rotture e scoperchiamenti di coperture in amianto

Incendio dei depositi

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)

Allevamento bovino 

Problemi con lo smaltimento delle deiezioni

Incendi nel fienile e nei depositi

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)

Caseificio

 

Rottura del depuratore

Sversamento di rifiuti speciali (siero)

Incendio dei depositi

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)

Cantina

Rottura del depuratore

Problemi con i sottoprodotti

Incendio dei depositi

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)

Agriturismo

Incendio

Scorretta gestione dei rifiuti (eliminazione scorretta di oli/grassi di frittura e rifiuti organici)

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)

Vendita diretta

Emissione di gas dannosi per l'ozono

Incendio dei depositi

C.I.C.A. Bologna

10.Preparazione e risposta alle emergenze (punto 4.4.7)Misure preventive:

Vasche di contenimento per le sostanze pericolose

Disponibilità ove esiste il rischio di sversamenti di materiale adsorbente e strumenti per contenere il danno (spesso basta della segatura, scopa, guanti e sacchi per rifiuti speciali).

Cartellonistica con avvertenza del rischio e precauzioni d’uso.

Formazione del personale per la gestione dell’emergenza e contenimento del danno.

Disponibilità DPI che garantiscano l’operatività del personale anche in caso di emergenza.

Piano antincendio ed evacuazione.

C.I.C.A. Bologna