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LEZIONE 2LEZIONE 2
RISCHI SUL LAVORORISCHI SUL LAVORO
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LEZIONE 2
1 IDENTIFICARE IL PERICOLO2 VALUTARE IL RISCHIO3 PROVARLO AD ELIMINARLO hellip4 hellip OPPURE TROVARE UN SOSTITUTO hellip5 hellipOPPURE CERCARLO DI CONTENERLO6 hellip OPPURE USARE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE7 hellip OPPURE SCAPPARE
2
LEZIONE 2
PERICOLO (DEFINIZIONE)
Pericolo Proprietagrave o qualitagrave intrinseca di una determinata entitagrave o
condizione che ha la potenzialitagrave di causare danni
Concetto generale molte cose (impianti materiali attrezzi di lavoro
sostanze metodi e pratiche di lavoro rumore ecc) rappresentano
un pericolo
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LEZIONE 2
RISCHIORISCHIO(DEFINIZIONE)(DEFINIZIONE)
Rischio Probabilitagrave che sia effettivamente raggiunto il limite
potenziale che determina il danno
Lrsquouso degli agenti pericolosi puograve determinare un rischio concreto o
meno Dipende dalle condizioni di uso
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LEZIONE 2
IL RISCHIO Egrave LA MISURA DEL PERICOLO
R = P x M
Misure di protezione
Misure di prevenzione
Dove
R= Rischio
P= Probabilitagrave di accadimento di un evento
M= magnitudo dellrsquoevento cioegrave le conseguenze
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LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
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LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
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LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
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RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
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RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
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RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
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RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
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FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
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Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
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Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
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ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
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Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
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Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
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Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
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Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
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Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
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Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
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Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
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Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
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AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
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Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
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Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
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Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
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Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
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Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
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MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
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MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
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ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
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PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
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AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
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AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
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CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
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ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
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VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
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FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
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ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
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AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
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AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
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DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
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DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
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DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
1 IDENTIFICARE IL PERICOLO2 VALUTARE IL RISCHIO3 PROVARLO AD ELIMINARLO hellip4 hellip OPPURE TROVARE UN SOSTITUTO hellip5 hellipOPPURE CERCARLO DI CONTENERLO6 hellip OPPURE USARE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE7 hellip OPPURE SCAPPARE
2
LEZIONE 2
PERICOLO (DEFINIZIONE)
Pericolo Proprietagrave o qualitagrave intrinseca di una determinata entitagrave o
condizione che ha la potenzialitagrave di causare danni
Concetto generale molte cose (impianti materiali attrezzi di lavoro
sostanze metodi e pratiche di lavoro rumore ecc) rappresentano
un pericolo
3
LEZIONE 2
RISCHIORISCHIO(DEFINIZIONE)(DEFINIZIONE)
Rischio Probabilitagrave che sia effettivamente raggiunto il limite
potenziale che determina il danno
Lrsquouso degli agenti pericolosi puograve determinare un rischio concreto o
meno Dipende dalle condizioni di uso
4
LEZIONE 2
IL RISCHIO Egrave LA MISURA DEL PERICOLO
R = P x M
Misure di protezione
Misure di prevenzione
Dove
R= Rischio
P= Probabilitagrave di accadimento di un evento
M= magnitudo dellrsquoevento cioegrave le conseguenze
5
LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
6
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
PERICOLO (DEFINIZIONE)
Pericolo Proprietagrave o qualitagrave intrinseca di una determinata entitagrave o
condizione che ha la potenzialitagrave di causare danni
Concetto generale molte cose (impianti materiali attrezzi di lavoro
sostanze metodi e pratiche di lavoro rumore ecc) rappresentano
un pericolo
3
LEZIONE 2
RISCHIORISCHIO(DEFINIZIONE)(DEFINIZIONE)
Rischio Probabilitagrave che sia effettivamente raggiunto il limite
potenziale che determina il danno
Lrsquouso degli agenti pericolosi puograve determinare un rischio concreto o
meno Dipende dalle condizioni di uso
4
LEZIONE 2
IL RISCHIO Egrave LA MISURA DEL PERICOLO
R = P x M
Misure di protezione
Misure di prevenzione
Dove
R= Rischio
P= Probabilitagrave di accadimento di un evento
M= magnitudo dellrsquoevento cioegrave le conseguenze
5
LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
6
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
RISCHIORISCHIO(DEFINIZIONE)(DEFINIZIONE)
Rischio Probabilitagrave che sia effettivamente raggiunto il limite
potenziale che determina il danno
Lrsquouso degli agenti pericolosi puograve determinare un rischio concreto o
meno Dipende dalle condizioni di uso
4
LEZIONE 2
IL RISCHIO Egrave LA MISURA DEL PERICOLO
R = P x M
Misure di protezione
Misure di prevenzione
Dove
R= Rischio
P= Probabilitagrave di accadimento di un evento
M= magnitudo dellrsquoevento cioegrave le conseguenze
5
LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
6
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
IL RISCHIO Egrave LA MISURA DEL PERICOLO
R = P x M
Misure di protezione
Misure di prevenzione
Dove
R= Rischio
P= Probabilitagrave di accadimento di un evento
M= magnitudo dellrsquoevento cioegrave le conseguenze
5
LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
6
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Misure di prevenzione
Misure organizzativo-gestionali e di tipo tecnico che determinano lariduzione della probabilitagrave di accadimento (P) di un evento dannoso
Misure di protezione
Misure tecniche che determinano la riduzione della gravitagrave e dellrsquointensitagrave degli effetti dannosi (M)
6
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
DANNO
Il danno egrave lrsquoevento che puograve
chiudere il circuito tra il pericolo
(forse succede) e il rischio (sta
succedendo)
Pericolo (potenziale) potrebbe succedere
Rischio (quanto potrebbe succedere)
Condizioni drsquouso esposizione ecc
Danno (egrave successo)Alle persone alle cose
agli impianti ecc
7
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIOPRINCIPALI TIPOLOGIE DI RISCHIO
RISCHI DI NATURA IGIENICA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CHIMICI MICROCLIMA
bull ESPOSIZIONE ED AGENTI CANCEROGENI
bull ESPOSIZIONE A RADIAZIONE
bull ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
bull CARICO DI LAVORO FISICO E MENTALE
bull ESPOSIZIONE A RUMORE
bull LAVORO A VIDEORTERMINALI
bull ESPOSIZIONE A VIBRAZIONE
8
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
RISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICARISCHI PER LA SICUREZZA E LrsquoINCOLUMITArsquo FISICA
I rischi per la sicurezza o rischi di natura
infortunistica sono quelli responsabili del potenziale
verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche subite dalle persone addette
alle varie attivitagrave lavorative in conseguenza di un
impatto fisicotraumatico di diversa natura
(meccanica elettrica chimica termica etc)
LEZIONE 2
9
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
RISCHI IGIENICO AMBIENTALIRISCHI IGIENICO AMBIENTALI
I rischi igienico ambientali per la salute dei lavoratori
sono quelli responsabili della potenziale
compromissione dellrsquoequilibrio biologico del personale
addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano
lrsquoemissione nellrsquoambiente di agenti inquinanti
ambientali di natura chimica fisica e biologica con
seguente esposizione degli addetti
LEZIONE 2
10
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
Questi rischi sono essenzialmente individuabili
allrsquointerno della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra lrsquooperatore e
lrsquoorganizzazione del lavoro in cui egrave inserito
Tale rapporto puograve comportare problemi di
natura psicologica ed organizzativa che
possono determinare eventi di natura
infortunistica o problemi per la salute degli
operatori
LEZIONE 2
11
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
RISCHIO INCENDIRISCHIO INCENDI
LEZIONE 2
12
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
FUOCO E INCENDIFUOCO E INCENDI
Quello degli incendi egrave uno dei rischi principali di ogni
ambiente di lavoro la relativa normativa egrave molto
approfondita e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si dividono tra azioni
volte a
bull Evitare lrsquoinnesco dellrsquoincendio
bull Limitarne la propagazione
LEZIONE 2
13
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Effetti del fuoco su persone e struttureEffetti del fuoco su persone e strutture
bull Lrsquoeffetto principale sullrsquouomo egrave lrsquoasfissia e lrsquointossicazione ad
opera dei fumi
bull La diminuzione della visibilitagrave puograve ostacolare lrsquoevacuazione
dal locale
bull Le ustioni dirette sono abbastanza improbabili come effetto
primario
bull Dopo un certo periodo di stress termico crsquoegrave il collasso con
conseguente crollo delle strutture
LEZIONE 2
14
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Classificazione dei tipi di fuocoClassificazione dei tipi di fuoco
Tipo
Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
LEZIONE 2
15
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ATTIVITAgrave SOGGETTE A CPIATTIVITAgrave SOGGETTE A CPI
Il DM 16 febbraio 1982 indica 97 tipologie di attivitagrave
locali e depositi soggetti ai controlli dei VVF per il
rilascio del certificato di prevenzione incendi
In questo caso viene presentato un progetto ai VVF
che verificano la coerenza tra la VDR e le misure
proposte
LEZIONE 2
16
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Per alcuni ambienti e attivitagrave particolari (uffici locali di
spettacolo autorimesse ecc) sono stati emanati dei decreti che
indicano nel dettaglio le misure specifiche da adottare per
lrsquoantincendio
In questo caso viene presentato i VVF verificano che il progetto
sia coerente con la regola tecnica
Attivitagrave soggette a regole tecnicheAttivitagrave soggette a regole tecniche
LEZIONE 2
17
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Attivitagrave non soggette a CPIAttivitagrave non soggette a CPI
Nelle attivitagrave non soggette al rilascio del CPI
bull Il DL valuta i rischi con le procedure del DM 1331998 e
adotta le conseguenti misure (senza esame da parte dei VVF)
bull Il DL applica la regola tecnica nelle attivitagrave soggette (per
esempio autorimessa con meno di 9 posti macchina)
LEZIONE 2
18
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Gestione delle emergenzeGestione delle emergenze
Il DL deve prevenire gli incendi e adottare i sistemi di protezione
Il piano di emergenza egrave una procedura di gestione da applicare
per la difesa di persone e cose qualora si verifichino incendi o altre
emergenze (si applica quando non egrave piugrave ragionevolmente
possibile ridurre il rischio con interventi di prevenzione)
LEZIONE 2
19
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Gli scenari di emergenzaGli scenari di emergenza
Il piano di emergenza non si applica solo allrsquoantincendio ma a
ogni possibile scenario quali
bullTerremoto
bullAltra emergenza naturale
bullContaminazione naturale o artificiale
bullAttacco terroristico
LEZIONE 2
20
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Contenuti del piano di emergenzaContenuti del piano di emergenza
bull Possibili scenari di emergenza
bull Procedure da adottare
bull Procedure di coordinamento con terzi
bull Procedure per lrsquoallontanamento dal luogo di lavoro
bull Procedure per assicurare lrsquoefficienza dei presidi
antincendio
bull Intervento dei VVF
bull Assistenza ai disabili
bull Planimetrie
bull Esercitazioni annuali
LEZIONE 2
21
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Nominativi e recapiti presentiNominativi e recapiti presenti
I nominativi e recapiti presenti nel piano di emergenza e visibili ai
lavoratori devono essere
bullDatore di lavoro
bullRSPP
bullLavoratori addetti alla gestione delle emergenze
bullCentralinisti e portiere
bullAddetti al pronto soccorso
bullAddetti allrsquoassistenza dei disabili
bullMedico Competente
bullServizi di pronto intervento locali
LEZIONE 2
22
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Numero addetti emergenzeNumero addetti emergenze
I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze devono essere
scelti in base alle loro capacitagrave e attitudini e non possono rifiutare
(se non in maniera motivata) lrsquoincarico
Il loro numero egrave fissato dal DM 1031998 ma deve essere
comunque tale da coprire ogni turno e ogni ambiente di lavoro
considerando il ndeg di lavoratori e lrsquoeventuale presenza di portatori di
handicap
LEZIONE 2
23
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Formazione addetti emergenzaFormazione addetti emergenza
Gli addetti alle emergenze partecipano a corsi di formazione
specifici con contenuti dettati dalla normativa antincendio
Se la gestione aziendale dei rischi egrave idonea i loro nominativi
devono essere a conoscenza di tutti i lavoratori hellip
LEZIONE 2
24
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTI FISICIAGENTI FISICI
LEZIONE 2
25
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ELENCO AGENTI FISICIELENCO AGENTI FISICI
Elenco di agenti fisici soggetti a regolamentazione
bull Radiazioni ionizzanti
bull Rumore
bull Ultrasuoni e infrasuoni
bull Vibrazioni meccaniche
bull Campi elettromagnetici
bull Radiazioni ottiche artificiali
bull Microclima
bull Atmosfere iperbariche
LEZIONE 2
26
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Obblighi generaliObblighi generali
Gli obblighi generali sono quelli derivati dal 2087 CC e hanno prioritagrave
rispetto alle misure specifiche
bullTenuto conto del progresso tecnico e della disponibilitagrave di misure per
controllare il rischio alla fonte i rischi derivanti dallesposizione agli
agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo [hellip]
bullIn nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai
valori limite di esposizione [hellip]
bullAllorcheacute nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro [hellip] i
valori limite di esposizione risultino superati il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare lesposizione al di sotto di questi [hellip]
LEZIONE 2
27
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Radiazioni ionizzantiRadiazioni ionizzanti
Alle radiazioni ionizzanti si applica un decreto
(17 marzo 1995 n 230 e sue
modificazioni) che non egrave stato inserito nel
DLgs 812008
Controlli personali dosimetrie restrizioni drsquouso
e controllo da parte di fisici sanitari abilitati
LEZIONE 2
28
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Radon e prodotti di decadimentoRadon e prodotti di decadimento
bull Si stima che lrsquoesposizione al Radon sia la seconda causa di
tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta
bull Il Radon tende ad accumularsi in locali sotterranei e poco aerati
bull Il D Lgs 2412000 ha imposto il controllo e la misura di
esposizione dei locali di lavoro interrati
LEZIONE 2
29
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Esposizione professionale al rumore Esposizione professionale al rumore
bull LrsquoEsposizione professionale al rumore egrave causa
ogni anno di circa il 50 delle denunce di malattia
professionale allrsquoINAIL
bull Il danno da rumore piugrave frequente egrave la sorditagrave
(ipoacusia) favorita dalla intensitagrave e durata
dellrsquoesposizione
bull Lrsquoincidenza di questa patologie egrave in costante
diminuzione da anni a causa del miglioramento
delle condizioni di lavoro
LEZIONE 2
30
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Adempimenti per il rischio rumoreAdempimenti per il rischio rumore
La normativa sul rumore prevede (oltre che la riduzione al
minimo del rischio)
bullla misura dellrsquoesposizione personale (fonometrie)
bullvisite mediche periodiche (audiometrie)
bulladozione di DPI (cuffie inserti auricolari ecc)
bullcorsi di formazione e informazione
bullla delimitazione delle aree a rischio
Con procedure differenziate in funzione dei livelli
LEZIONE 2
31
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
VIBRAZIONI MECCANICHEVIBRAZIONI MECCANICHE
Le vibrazioni meccaniche sono responsabili di patologie molto diffuse
a carico dellrsquoapparato musco-scheletrico
Il DLgs 812008 impone un percorso di valutazione del rischio e
adozione di misure analogo a quello previsto per il rischio rumore
(VDR limiti di esposizione riduzione al minimo)
32
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
MICROCLIMA STRESS TERMICOMICROCLIMA STRESS TERMICO
In alcune lavorazioni lo stress termico puograve diventare un
rischio concreto per la salute
Addetti ai forni di una fonderia addetti alle celle
frigorifere lavori in esterno ecc
Esistono norme tecniche per la VDR e lrsquoadozione delle
misure piugrave idonee
Esistono indici di esposizione (WBGT HSI ecc) che
suggeriscono lrsquoadozione del vestiario piugrave adatto o le
turnazioni necessarie per abbassare il rischio
LEZIONE 2
33
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
MICROCLIMA AMBIENTI MODERATIMICROCLIMA AMBIENTI MODERATI
bullNegli ambienti moderati dal punto di vista termico
non ci sono rischi concreti ma si valuta lo stato di
disagio legato al microclima
bullUffici scuole terziario hellip
bullEsistono norme tecniche per la misura e la
definizione degli indici ottimali di comfort (PMV voto
medio previsto PPD percentuale degli
insoddisfatti)
LEZIONE 2
34
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ALTRI AGENTI FISICIALTRI AGENTI FISICI
Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella normativa e
sono soggetti ad adempimenti che entreranno
progressivamente in vigore nei prossimi anni
bullUltrasuoni e infrasuoni
bullRadiazioni ottiche artificiali
bullAtmosfere iperbariche
I principi generali sono comunque applicabili
LEZIONE 2
35
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
PATOLOGIE DA AGENTI FISICIPATOLOGIE DA AGENTI FISICI
La definizione delle cause (del nesso eziologico) delle
patologie da agenti fisici necessita di valutazioni
approfondite che spesso egrave difficile reperire nella
ricostruzione di lavorazioni del passato
bullIpoacusie
bullTumori da radiazioni (concause)
bullPatologie scheletriche da vibrazioni
bullAlterazioni da stress termico e da altri agenti fisici
LEZIONE 2
36
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTI CHIMICIAGENTI CHIMICI
LEZIONE 2
37
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTE CHIMICOAGENTE CHIMICO( DEFINIZIONE)( DEFINIZIONE)
Tutti gli elementi o composti chimici sia da soli sia nei loro
miscugli allo stato naturale o ottenuti utilizzati o smaltiti
compreso lo smaltimento come rifiuti mediante qualsiasi
attivitagrave lavorativa siano essi prodotti intenzionalmente o no
e siano immessi o no sul mercato (DLgs 812008)
LEZIONE 2
38
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CONDIZIONI DI USO E RISCHICONDIZIONI DI USO E RISCHI
La pericolositagrave di un agente chimico egrave data
bull da caratteristiche chimico fisiche
bull dalle condizioni di uso
bull dalla suscettibilitagrave individuale
Spesso le valutazioni sugli agenti chimici hanno una valenza
statistica
LEZIONE 2
39
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ClassificazioneClassificazione
bull Gli agenti chimici sono classificati in categorie di rischio
sulla base di test standardizzati condotti sugli animali eo
sulla base di studi epidemiologici
bull Irritanti nocivi tossici infiammabili corrosivi cancerogeni hellip
sono definizioni che rispondono a test e giudizi fissati per
legge a livello europeo
LEZIONE 2
40
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
VDR chimicoVDR chimico
la valutazione del rischio chimico comprende lrsquoanalisi delle caratteristiche
delle sostanze e delle modalitagrave di esposizione
bullsi usano software appositi che considerano anche i risultati di eventuali
indagini ambientali
bullsulla base degli esiti della valutazione si adottano misure di tutela
specifiche e si effettua la sorveglianza sanitaria
LEZIONE 2
41
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
VDR CHIMICO E MISUREVDR CHIMICO E MISURE
bull Si effettuano misure di esposizione i cui risultati sono messi a
confronto con dei limiti che tutelano la maggior parte dei
lavoratori
bull Si possono effettuare anche delle indagini per la ricerca degli
indici biologici di esposizione indicatori di esposizione e liquidi
biologici
LEZIONE 2
42
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTI CANCEROGENI AGENTI CANCEROGENI
LEZIONE 2
43
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Agenti cancerogeniAgenti cancerogeni(definizione)(definizione)
I cancerogeni sono agenti che aumentano lrsquoincidenza di tumori nella
popolazione esposta
Gli agenti cancerogeni sono etichettati R45 e R49 e sono soggetti a
particolari restrizioni
Per molti di questi agenti ci sono giudizi contrastanti e la
classificazione ldquoufficialerdquo non egrave sempre allineata con le opinioni
della comunitagrave scientifica
LEZIONE 2
44
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AMIANTOAMIANTO
Con il termine amianto si indica un gruppo di minerali fibrosi che
erano ampiamente utilizzati in Italia nel passato
Lrsquoesposizione alle fibre di amianto determina patologie che si
manifestano anche a decenni di distanza dallrsquoesposizione
bullLrsquouso dellrsquoamianto egrave bandito in Italia dal 1992
bullOgni anno ci sono ancora circa 1000 decessi per le esposizioni
pregresse
bullLrsquoamianto egrave regolato da numerosissime norme di prevenzione e
protezione
LEZIONE 2
45
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
FUMO DI SIGARETTAFUMO DI SIGARETTA
bull Lrsquoagenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato lrsquoesposizione a fumo passivo come cancerogena
bull Questo NON significa che il DL sia tenuto ad applicare le norme
specifiche sugli agenti cancerogeni
bull Il datore di lavoro egrave tenuto piuttosto ad applicare norme specifiche
per la tutela dei non fumatori dettate da decreti che non sono stati
inseriti nel DLgs 812008
LEZIONE 2
46
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ALTRI RISCHI PROFESSIONALIALTRI RISCHI PROFESSIONALI
LEZIONE 2
47
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI
bull Gli agenti biologici sono tutti i microrganismi anche se
geneticamente modificati colture cellulari ed endoparassiti umani
che potrebbero provocare infezioni allergie od intossicazioni
bull Gli agenti biologici sono immessi in ambiente di lavoro in maniera
volontaria o involontaria
LEZIONE 2
48
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
AGENTI BIOLOGICIAGENTI BIOLOGICI( Classificazione)( Classificazione)
Gli agenti biologici sono classificati dalla normativa in 4
gruppi di pericolositagrave cui corrispondono adempimenti e
autorizzazioni diverse in funzione di
bullINFETTIVITAgrave
bullPATOGENICITAgrave
bullTRASMISSIBILITAgrave
bullNEUTRALIZZABILITAgrave
LEZIONE 2
49
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Movimentazione manuale dei carichi MMCMovimentazione manuale dei carichi MMC
bull A causa della movimentazione manuale dei carichi sono
denunciate migliaia di malattie professionali ogni anno
bull Si tratta di patologie musco-scheletriche il cui numero fino a
pochi anni fa era sottostimato rispetto alla reale estensione del
fenomeno
bull Oggi le malattie musco-scheletriche rappresentano circa il 50
delle malattie professionali riconosciute in agricoltura e 35
nellrsquoindustria e servizi
LEZIONE 2
50
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
MMCMMC
bull Il DLgs 812008 ha dedicato un apposito capo alla
regolamentazione di questo agente di rischio
bull Nella normativa precedente erano prescritti dei limiti di peso che
oggi sono sostituiti dalla indicazione di norme tecniche con le
quali effettuare le valutazioni e stabilire le modalitagrave di lavoro
bull Egrave prevista una formazione specifica e apposita sorveglianza
sanitaria
LEZIONE 2
51
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
RISCHI AL VIDEOTERMINALERISCHI AL VIDEOTERMINALE (VDT)(VDT)
LEZIONE 2
52
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Il DLgs 812008 prevede disposizioni specifiche per le
caratteristiche della postazione al VDT in relazione a
bullPiano di lavoro
bullSedile di lavoro
bullRumore
bullMicroclima
bullIlluminazione
bullUmiditagrave
bullPrevenzione di disturbi muscolo-scheletrici
bullPrevenzione di problemi visivi
bullPrevenzione per disturbi da affaticamento mentale
VDTVDT
LEZIONE 2
53
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
VDTVDT(DEFINIZIONI)(DEFINIZIONI)
schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo
di procedimento di visualizzazione utilizzato
LEZIONE 2
54
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
IL LAVORATORE CHE UTILIZZA UNA ATTREZZATURA MUNITA
DI VDT IN MODO SISTEMATICO E ABITUALE PER ALMENO 4
ORE CONSECUTIVE GIORNALIERE DEDOTTE LE
INTERRUZIONI DI CUI ALLrsquoART 54 PER TUTTA LA SETTIMANA
LAVORATIVA
MODIFICATO CON ALMENO 20 ORE SETTIMANALI
LEZIONE 2
55
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALEDISTURBI CONNESSI ALLrsquoUSO DEL VIDEOTERMINALE
DISTURBI VISIVI
DISTURBI POSTURALI
DISTRUBI PSICOLOGICI
DISTURBI DA RADIAZIONI E CAMPI
ELETTROMAGNETICI
LEZIONE 2
56
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISTURBI VISIVIDISTURBI VISIVI
Si manifestano sotto forma di pesantezza
tensione bruciore arrossamento oculare
deficit della messa a fuoco vista
annebbiata
LEZIONE 2
57
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISTURBI POSTURALIDISTURBI POSTURALI
Sono dovuti a posture scorrette assunte dallrsquooperatore
Dipendono dal sedile (schienale altezza) dimensioni
tavolo lavoro presenzaassenza di poggia-piedi
appoggi per avambracci altezza e angolazione dello
schermo conformazione tastiera posizione del porta
pagine
LEZIONE 2
58
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISTURBI PSICOLOGICIDISTURBI PSICOLOGICI
I sintomi sono dati da ansia nervosismo
irritabilitagrave demoralizzazione e alterazione
dellrsquoumore Sono causati dallrsquoorganizzazione del
lavoro e dal tipo di attivitagrave svolta
LEZIONE 2
59
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISTURBI DA RADIAZIONIDISTURBI DA RADIAZIONI
Da numerosi studi effettuati sono esclusi rischi
specifici per i videoterminali derivanti da radiazioni
ionizzanti e non ionizzanti
LEZIONE 2
60
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI
LEZIONE 2
61
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DECRETO 8108 OBBLIGO DI GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA
Garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza un principio generale del
DLgs 8108 ma anche un obbligo
operativo lomissione del programma
allrsquointerno del documento di valutazione dei
rischi comporta conseguenze penali
LEZIONE 2
62
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
laquoVALUTAZIONE DEI RISCHIraquo
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui
essi prestano la propria attivitagrave finalizzata ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il
programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezzardquo
LEZIONE 2
63
Per valutare i rischi bisogna conoscere i pericoli
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CHI EFFETTUA LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ersquo un obbligo indelegabile del Datore di Lavoro che
si avvale per la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) della collaborazione
del
bull Servizio di Protezione e Prevenzione
bull Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
bull Medico competente
LEZIONE 2
64
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
65
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE PARAMETRI PER VALUTARE IL PESO DEI FATTORI E DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATESITUAZIONI DI RISCHIO IDENTIFICATE
bull ENTITAgrave (esempi intensitagrave del rumore concentrazione delle sostanze
ecc)
bull TEMPO DI ESPOSIZIONE
bull MISURE DI PROTEZIONE IN ATTO
bull DIFFUSIONE (numero di lavoratori esposti)
bull GRAVITAgrave DELLE POSSIBILI LESIONI O DANNI
bull FATTORI CHE CONDIZIONANO LA PROBABILITAgrave CHE IL
FATTORE DI RISCHIO CONSIDERATO DIA LUOGO A LESIONI O
DANNI
LEZIONE 2
66
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Prioritagrave degli interventi
A seguito della valutazione (VDR) sono
individuate le misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle prioritagrave di
intervento
Le misure sono verificate con gli
aggiornamento della VDR
Valutazione del rischio
Definizione delle misure e prioritagrave di intervento
Attuazione della misura
Verifica del risultato e nuova valutazione
LEZIONE 2
67
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHI ( DVR)
LEZIONE 2
68
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Allrsquoesito di tale valutazione il datore di lavoro redige un
documento di valutazione del rischio in collaborazione con il
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e con il
Medico Competente previa consultazione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza in cui descrive
I criteri adottati per la valutazione e i risultati ottenuti
Le misure e i dispositivi di prevenzione e protezione adottati
Il programma di intervento per migliorare nel tempo i livelli di
sicurezza
LEZIONE 2
69
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il DVR egrave firmato
DL
RSPP
MC e consegnato al RLS
Il DVR egrave il documento fondamentale per la
gestione dellrsquoigiene e della sicurezza
dellrsquoazienda
LEZIONE 2
70
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
ELEMENTI CARATTERIZZANTI
1) dati generali identificativi dellimpresa
2) descrizione dellattivitagrave e schema del ciclo produttivo prodotti
principali e secondari
3) organigramma e descrizione delle responsabilitagrave aziendali
4) descrizione della struttura dedicata alla sicurezza ( spp medico
competente rls consulenze supporti mezzi)
5) descrizione della struttura dedicata allrsquoemergenza primo soccorso
ed evacuazione raoina
LEZIONE 2
71
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
6) funzionamento del sistema di gestione della
sicurezza in azienda modalitagrave di organizzazione
gestione e verifica delle attivitagrave
7) funzionamento del sistema modalitagrave di
organizzazione delle attivitagrave date in appalto
8) elencazione e descrizione delle attivitagrave effettuate
allinterno dellaziende affidate frequentemente o
continuativamente a terzi (appalto)
LEZIONE 2
72
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
9) descrizione delle modalitagrave con cui la
valutazione egrave programmata e del livello
di coinvolgimento degli attori
10)cronistoria delle attivitagrave attuate in tema
di sicurezza e per la valutazione da
parte di tutti gli attori
11)dichiarazione della lista dei pericoli
utilizzata e per ogni elemento della
griglia specificazione dei criteri in base
ai quali il rischio egrave valutato per rilevanza
LEZIONE 2
73
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI(CONTENUTI)
le realtagrave operative con la illustrazione degli elementi del ciclo
produttivo rilevanti per lindividuazione e la valutazione dei
rischi
lo schema del processo lavorativo con riferimento sia ai
posti di lavoro sia alle mansioni ed ogni altro dato utile
le persone esposte al rischio prese in esame noncheacute gli
eventuali gruppi particolari (categorie di lavoratori per i quali
rispetto alla media dei lavoratori i rischi relativi ad un
medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per
caratteristiche legate alla persona)
LEZIONE 2
74
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LE VARIE FASI DEL PROCEDIMENTO SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPONENTI AZIENDALI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
LE PROFESSIONALITAgrave E RISORSE INTERNE ED ESTERNE
CUI SI SIA FATTO EVENTUALMENTE RICORSO
I RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE
DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI
PRESENTI
LEZIONE 2
75
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI ASSENZA DI PRECISI RIFERIMENTI DI
LEGGELEGGE (norme di buona tecnica codici di (norme di buona tecnica codici di buona pratica ecc)buona pratica ecc)
gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione
e quelli programmati per conseguire unrsquoulteriore riduzione di
rischi residui
le conseguenti azioni di informazione e formazione dei
lavoratori previste
LEZIONE 2
76
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE LELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A
DISPOSIZIONE DEI LAVORATORIDISPOSIZIONE DEI LAVORATORI
lorganizzazione del servizio di prevenzione e protezione
il programma per lattuazione ed il controllo dellefficienza delle
misure di sicurezza poste in atto
il piano per il riesame periodico od occasionale della valutazione
anche in esito ai risultati dellazione di controllo
LEZIONE 2
77
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
SCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHISCHEDE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Dallesame delle situazioni di rischio rilevate in tutti i luoghi di lavoro
vengono redatte tabelle (schede) cosigrave strutturate
a) nella prima colonna descrizione della situazione di rischio
b) nella seconda terza quarta colonna rispettivamente la
probabilitagrave di accadimento del danno (p) lentitagrave del danno
stesso (d) ed il valore del rischio (r)
c) nella quinta colonna egrave indicato il provvedimento relativo alla
situazione di rischio individuata nella seconda colonna
LEZIONE 2
78
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
d) nella sesta colonna vi egrave il riferimento alla
programmazione della misura di sicurezza prevista con
lindicazione
I quando il provvedimento deve eo puograve essere attuato al
piugrave presto
II quando il provvedimento ha bisogno di essere
programmato a medio termine
III quando il provvedimento ha bisogno di piugrave tempo per
essere programmato eo realizzato (ovvero trattasi di un
provvedimento di tipo definitivo che si attueragrave appena
possibile in sostituzione o in aggiunta di quello provvisorio
giagrave in atto) o riguardante rischi di lieve entitagrave
LEZIONE 2
79
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOpermette di determinare
bull Lrsquoindividuazione dei dispositivi di protezione individuali
(DPI) giagrave assegnati al personale e quelli che dovranno
essere messi a loro disposizione a seguito delle
valutazioni effettuate
bullI lavoratori in relazione ai rischi presenti nella struttura
ai fini della sorveglianza sanitaria con lindicazione per
ognuno di essi del rischio al quale sono esposti
LEZIONE 2
80
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
bull Il programma delle attivitagrave di formazione per i
dipendenti e quelli di informazione con i relativi
contenuti
bull Il piano di gestione delle emergenze
bull Le procedure per lattuazione del pronto soccorso
e lemergenza sanitaria
LEZIONE 2
81
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
bull Il programma delleventuale monitoraggio per quei
parametri che possono subire variazioni nel tempo
bull Il programma delle riunioni periodiche stabilite
allart11 del DLgs 62694
LEZIONE 2
82
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CONDIZIONI PER UN EFFICACE DOCUMENTODI VALUTAZIONE DEI RISCHI
bull consapevolezza del datore di lavoro
bull consapevolezza dei responsabili ldquooperativirdquo e
conoscenza dei rischi con conseguente
valutazione dei risultati
bull documentazione e gestione della
documentazione stessa con particolare riguardo
alle ldquoschede di sicurezzardquo ed ai ldquomanuali tecnicirdquo
LEZIONE 2
83
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
bull professionalitarsquo e capacitarsquo del rspp e del mc e ricorso
eventuale ad ldquoespertirdquo e ldquospecialistirdquo (v dlgs 19503)
bull coinvolgimento dei lavoratori e delle loro
rappresentanze anche mediante una opportuna opera
di formazione non ldquoburocraticardquo ma mirata
principalmente a creare una ldquocultura della sicurezzardquo
LEZIONE 2
84
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
bull chiara definizione di responsabilitaacute competenze
e funzioni
bull flusso interno ed esterno e ben determinato di
informazione e cooperazione
LEZIONE 2
85
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
bull integrazione della salute e della sicurezza
nella realtaacute aziendale
(sgsl)
bull miglioramento e ldquocalibraturardquo del sistema
in modo da mantenere ldquonel tempordquo buoni
livelli di sicurezza e prevenzione con
relativa documentazione ldquodinamicardquo
LEZIONE 2
86
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Fino ad ora abbiamo visto che conoscere i rischi vuol dire abbattere la
possibilitagrave che gli infortuni si verifichino Perograve in che modo
La risposta egrave certamente questa ldquoUsando i dispositivi
di protezione individualerdquo
LEZIONE 2
87
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Quando i rischi non possono essere evitati o ridotti dalle misure di
prevenzione e protezione o da mezzi di protezione collettiva egrave drsquoobbligo
lrsquouso dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o piugrave rischi suscettibili di minacciare la sicurezza
e la salute durante il lavoro
EsempioGli Addetti alle cucine utilizzano i guanti di protezione termica
le educatrici di asilo Nido i guanti in lattice monouso etc
LEZIONE 2
88
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
PROTEZIONE DELLA TESTA
PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
PROTEZIONE DELLrsquoUDITO
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI
PROTEZIONE DEL CORPO
PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI
PROTEZIONE DALLE CADUTE DALLrsquoALTO
Tipologie
89
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione del capo
Gli ldquoelmetti ldquo e i ldquocaschirdquo sono destinati a proteggere le
zone parietali la sommitagrave del capo e la nuca
Sono generalmente realizzati con materiale plastico
resistente (policarbonato) e nel contempo leggero
Servono a proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti urti
impigliamento dei capellihellip)
1048633Rischi elettrici ( contatto con parti in tensionehellip)
1048633Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti
chimicihellip)
90
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione del viso e degli occhi
Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono
finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i piugrave
importanti DPI utilizzabili in molteplici situazioni
Devono essere conformati in modo da garantire un
ampio campo visivo ottima trasparenza assenza di
effetti sferici astigmatici o prismatici
Devono proteggere da
1048633Rischi da agenti meccanici ( urti scheggehellip)
1048633Rischi da esposizione a radiazioni (laser fiamme
ossiacetilenichehellip)
1048633Rischi chimici (polveri liquidi corrosivi sostanze
tossichehellip)91
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione arti superiori
I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui
devono proteggere
1048633 Guanti in cotone per lavori leggeri
1048633 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti
1048633 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche
o corrosive
I rischi possono quindi essere di
1048633 natura chimica ( manipolazione acidi basi solventi
detergentihellip)
1048633 natura biologica ( virus batteri agenti patogenihellip)
1048633 termici
1048633Meccanici ( taglio impatto perforazionehellip)
1048633Elettrici ( scariche elettriche masse metalliche in tensionehellip)92
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione arti inferiori
La protezione interessa tuta la parte della gamba dal
ginocchi al piede compreso e viene effettuata con
lrsquoausilio di dispositivi diversi
Le calzature antinfortunistiche si differenziano in
funzione del pericolo da cui devono preservare
Caratteristiche
bull Puntale in acciaio ( rischi meccanici)
bull Lamina metallica antiperforazione
bull Impermeabilizzazione ( rischi chimici)
bull Resistenza al calore (rischi termici)
bull Sistema a sfilamento rapido93
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protettori auricolari
I mezzi di protezione auricolare rappresentano una
soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal
danno provocato da rumore (ipoacusia) quando i mezzi
tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si
rivelano insufficienti o non praticabili
I protettori auricolari interrompono la pressione a
livello dellrsquoorecchio esterno generando una riduzione
dellrsquointensitagrave rumorosa che non egrave totale percheacute una
restante componente energetica viene trasmessa per
via ossea
94
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione dellrsquoUdito
Il rumore non egrave altro che unrsquoonda sonora fastidiosa che si
propaga nellrsquoaria
La prolungata esposizione al rumore puograve provocare danni
irreversibili allrsquoapparato uditivo (Ipoacusia)
I dispositivi di protezione auricolare grazie alla loro proprietagrave
di attenuazione riducono gli effetti del rumore al fine di evitare
un danno allrsquoorecchio
95
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARIPER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI SI
ESSI RIGUARDANOhellip
GLI INSERTILE CUFFIE
96
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
GLI INSERTI
Si indossano sollevando verso lrsquoalto il padiglione
auricolare in maniera da raddrizzare il meato
acustico e favorire lrsquointroduzione del tappo che
viene spinto con leggera manovra di avvitamento
Devono essere maneggiati con le mani pulite
onde evitare possibili infiammazioni o infezioni
Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti
sempre puliti e devono quindi essere
frequentemente lavati con acqua e sapone neutro97
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione del corpo
I sistemi di protezione dalle cadute dallrsquoalto
devono essere utilizzati dai lavoratori che operano
nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un
dislivello superiore ai 2 m
98
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
99
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
I lavoratori esposti a pericolo di caduta dallrsquoalto o entro vani o che
devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi cisterne o serbatoi e
simili in condizioni di pericolo devono essere provvisti di cintura di
sicurezza
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
100
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTOCINTURE DI SICUREZZA
lavorazioni Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la cadutadallrsquoalto lavori su impalcature pali tralicci scale etcSono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenutaSono utilizzate per mantenere in posizione sicura lrsquooperatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoroNon sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolosein quanto nella sollecitazione conseguente allrsquoarresto della caduta dellrsquooperatore potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
101
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALLALTO
IMBRACATURA ANTICADUTA
Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di
arrestare la caduta cioegrave sono componenti di un
sistema di arresto caduta Le imbracature per il
corpo possono comprendere cinghie accessori
fibbie o altri elementi disposti e montati
opportunamente per sostenere tutto il corpo di una
persona e tenerla durante la caduta e dopo lrsquoarresto
della caduta (UNI EN 363)
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
Protezione delle Vie Respiratorie
La respirazione egrave un processo fisiologico con il quale
si realizza uno scambio gassoso tra organismo e
ambiente
Lrsquoaria entra nei polmoni per azione dei muscoli del
torace e del diaframma che ne provocano una
espansione
102
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
bull I lavoratori esposti a specifici rischi di
inalazioni pericolose di gas polveri o fumi
nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei da
conservarsi in luogo adatto facilmente
accessibile e noto ai lavoratorifacciale filtrante
APVR amp TIPOLOGIA
filtrofacciale filtrante
103
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
104
MASCHERE POLVERI
bull Le maschere antipolvere hanno porositagrave e prestazioni diverse da scegliere in
funzione della concentrazione di polvere in aria
bull I filtri hanno prestazioni diverse FFP1 FFP2 FFP3 sono sigle che
identificano la capacitagrave di trattenere polvere
bull Maschere facciali semimaschere ecc ogni tipologia ha un Fattore di
Protezione diverso la scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
105
MASCHERE COMPOSTI CHIMICI
bull Anche le maschere per composti organici hanno caratteristiche
diverse in funzione delle molecole che devono trattenere
bull Banda marrone grigia gialla ecc ogni tipologia una famiglia di
composti
bull I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA diversi una scelta
sbagliata puograve addirittura peggiorare lrsquoesposizione professionale hellip
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
106
TUTE E INDUMENTI
Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in
bullA tenuta stagna di gas
bullA tenuta non stagna di gas
bullA tenuta di liquidi con pressione
bullA tenuta di spruzzi
bullA tenuta di particelle
bullA limitata tenuta di schizzi liquidi
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CANTIERI E COORDINAMENTOCANTIERI E COORDINAMENTO
LEZIONE 2
107
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia Se una ditta esterna viene a lavorare nella mia azienda ci sono rischi da verificareazienda ci sono rischi da verificare
Obiettivi di questa sezione
bull Criteri di coordinamento
bull DUVRI
bull POS e PSC
LEZIONE 2
108
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
GENERALITAgrave SU INTERFERENZEGENERALITAgrave SU INTERFERENZE
Art 26 del DLgs 812008 e coordinamento
bull Il DL committente verifica lrsquoidoneitagrave tecnico
professionale e fornisce informazioni per coordinare le
attivitagrave
bull Il DL appaltatore fornisce le informazioni per coordinare
le attivitagrave e partecipa al coordinamento
bull Norme di condotta aree vietate lavorazioni interdette
ecc
LEZIONE 2
109
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
INTERFERENZE INTERFERENZE
Se sono previste interferenze nelle lavorazioni
previste il DL committente procede alla redazione del
DUVRI (Documento unico di valutazione dei rischi da
interferenze) da allegare allrsquoappalto (affidamento di
incarico)
LEZIONE 2
110
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
INTERFERENZEINTERFERENZE
Il DUVRI deve contemplare tutte le situazioni di rischio determinate
dalle lavorazioni simultanee e prevedere le misure per la loro
eliminazione o riduzione al minimo
bullrumori
bullagenti chimici
bullcaduta di oggetti
bulltransito di automezzi hellip
LEZIONE 2
111
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
DUVRIDUVRI
Ersquo fondamentale che lrsquoesame di queste situazioni e gli scambi di
informazioni tra i DL siano testimoniate da elementi certi
bullDescrizione appaltante e appaltatore
bullNatura e durata dei lavori
bullMisure di sicurezza concordate
bullCosti della sicurezza
bullVerbali riunioni di coordinamento
LEZIONE 2
112
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
Il piano di sicurezza e coordinamento egrave parte integrante del
contratto di appalto
bullSi tratta di una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessitagrave dellopera da realizzare atte a prevenire o ridurre i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori
bullContiene la stima dei costi per la sicurezza
bullEgrave corredato da tavole esplicative di progetto e planimetrie relative
agli aspetti della sicurezza
LEZIONE 2
113
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
PIANO DI SICUREZZAPIANO DI SICUREZZA
bull Il piano operativo di sicurezza egrave un piano complementare di dettaglio
del piano di sicurezza e coordinamento
bull Si tratta di un documento specifico delle lavorazioni affidate e
comprende tutte le fasi esecutive della realizzazione prevista nel
PSC
bull Ersquo redatto dai datori di lavoro delle imprese esecutrici
LEZIONE 2
114
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
COORDINATORE IN PROGETTAZIONECOORDINATORE IN PROGETTAZIONE
Il coordinatore in fase di progettazione egrave un soggetto incaricato dal
committente o dal responsabile dei lavori di
bullredigere il piano di sicurezza e di coordinamento
bullpredisporre nei casi previsti un fascicolo con le informazioni utili ai fini
della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori
Questi documenti sono redatti durante la progettazione dellopera e
comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte
LEZIONE 2
115
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
COORDINATORE IN ESECUZIONECOORDINATORE IN ESECUZIONE
Il coordinatore in fase di esecuzione verifica lapplicazione delle disposizioni
contenute nel PSC (ove questo sia previsto)
bullverifica lidoneitagrave del POS
bullorganizza tra i datori di lavoro la cooperazione ed il coordinamento delle
attivitagrave
bullverifica lattuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine
di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
bullsegnala le inosservanze al committente o al responsabile dei lavori previa
contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati
bullsospende in caso di pericolo grave e imminente direttamente riscontrato
le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati
dalle imprese interessate
LEZIONE 2
116
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
Il datore di lavoro deve prevedere o verificare lesistenza di una
segnaletica di sicurezza eo di salute sui luoghi di lavoro
conforme alle disposizioni del nuovo decreto quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente limitati con i mezzi
di protezione collettiva o con misure metodi o sistemi di
organizzazione del lavoro
I lavoratori devo rispettare la segnaletica ed in particolar modo i
cartelli in quanto questi vengono apposti per indicare loro
obblighi rischi e divieti
I cartelli devono essere seguiti come le segnalazioni stradali
percheacute guidano sulla strada della sicurezza
LEZIONE 2
117
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
I lavoratori ed i loro rappresentanti devono
ricevere una formazione adeguata sotto forma di
istruzioni precise nel settore della segnaletica di
sicurezza impiegata
La formazione verteragrave in particolare sul
significato della segnaletica soprattutto quando
questa implica limpiego di parole noncheacute sui
comportamenti generici e specifici da seguire
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
LEZIONE 2
118
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Definizione di segnaletica di sicurezza eo di salutebull La definizione di segnaletica di sicurezza eo di salute individua una
segnaletica che fornisce unindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza utilizzando secondo i casi
bull un cartellobull un colorebull un segnale luminoso o acusticobull una comunicazione verbalebull un segnale gestuale
Divieto
Prescrizione
AttenzionePericolo
InformazioniIstruzioni
SalvataggioSoccorso
Antincendio
LEZIONE 2
119
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Esempi di segnaletica di sicurezza
Segnale di divieto un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
Segnale di avvertimento un segnale che avverte di un rischio o pericolo
Segnale di prescrizione un segnale che prescrive un determinato comportamento
LEZIONE 2
120
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Segnale di salvataggio o di soccorso un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
Segnale di informazione un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate ai punti precedenti
Cartello supplementare un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato al punto precedente e che fornisce indicazioni complementari
LEZIONE 2
121
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Colore di sicurezza un colore al quale egrave assegnato un significato determinato
Cartello un segnale che mediante combinazione di una forma geometrica di colori e di un simbolo o pittogramma fornisce una indicazione determinata la cui visibilitagrave egrave garantita da una illuminazione di intensitagrave sufficiente
Simbolo o pittogramma unimmagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinato comportamento impiegata su un cartello o su una superficie luminosa
LEZIONE 2
122
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
Segnale acustico un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un dispositivo ad hoc senza impiego di voce umana o di sintesi vocale
Segnale luminoso un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente o semitrasparente che egrave illuminato dallinterno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficie luminosa
bull Segnale gestuale un movimento eo posizione delle braccia eo delle mani in forma convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicateli un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori
Comunicazione verbale un messaggio verbale predeterminato con impiego di voce umana o di sintesi vocale
LEZIONE 2
123
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
CARTELLI DI DIVIETO
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CARTELLI DI AVVERTIMENTO
LEZIONE 2
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CARTELLI DI PRESCRIZIONE
LEZIONE 2
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CARTELLI DI SALVATAGGIO
LEZIONE 2
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
CARTELLI ANTINCENDIO
LEZIONE 2
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento
LEZIONE 2
GESTUALE
bull Segnali standardizzati
bull Procedure scritte
bull Importanza dellrsquoaddestramento