Lezione 2 10 marzo 2011 - Università di Pavia sviluppo... · La transizione demografica nei paesi...

Post on 16-Feb-2019

214 views 0 download

Transcript of Lezione 2 10 marzo 2011 - Università di Pavia sviluppo... · La transizione demografica nei paesi...

Popolazione, Sviluppo e Migrazioni

Lezione 2

10 marzo 2011

La transizione demografica nei paesi sviluppati

Riferimenti

Riferimenti:

Salvini e Angeli (2007), cap. 1 M.Livi Bacci (2005): “Storia minima della popolazione

mondiale”, Bologna, il Mulino, cap. 4 On line: A concise history of world population (chapter 3):

http://www.ds.unifi.it/livi/pubblicazioni/welcome.htm

1

252 257 253 375

954

1.634

2.520

6.512

200 1000 1400 1800

1900

1950

2005

La popolazione mondiale in due millenni

Sviluppo della popolazione mondiale dai primi abitatori al 2020

nRaddoppi = t / annitannit = ln(2)/rr =

ln(tP/oP)/t

33491.40322%8,062,000,0002,02032371.87476%5,292,000,0001,99031900.77132%2,500,000,0001,950311290.53653%1,700,000,0001,900301320.52473%1,300,000,0001,850301550.44629%1,000,000,0001,8003012370.05605%800,000,0001,7502815300.04530%300,000,000023868670.00080%8,000,000-8,000

--primi abitat.-2,000,000

N° di raddoppidalla comparsa

dei primi abitatori

Anni occorrenti per ilraddoppio della

popolazione

Tasso diincremento

r

Popolamentostimato da J.

Durand

Epoca

Verso un sistema demografico efficiente

Il ciclo demografico moderno dell’Occidente inizia: alla fine del XVIII secolo in Francia e in Inghilterra nel XIX secolo nel resto dell’Europa

Cosa cambia? La popolazione europea quadruplica e0 da 25-35 a 75-80 TFT da 5 a meno di 2 figli per donna Tasso di natalità (n) e di mortalità (m) da circa 40 per mille

a circa 10 per mille

Può essere visto, dal punto di vista della riproduzione delle generazioni, come il passaggio: dall’inefficienza all’efficienza, dal disordine all’ordine

Il “nuovo regime”

Dall’inefficienza all’efficienza: Prima della transizione, la lenta crescita avveniva con

grande spreco di “energie demografiche” Le donne dovevano mettere al mondo 5-6 figli per poter

essere rimpiazzate dalla generazione successiva Ogni generazione perdeva dal 50% al 30% dei componenti

prima che raggiungessero l’età riproduttiva

Dal disordine all’ordine: Durante l’Ancien Régime demografico, l’ordine tra le

generazioni in termini di decessi era sovente invertito: ad es. i figli morivano spesso prima dei genitori. L’altissima mortalità rendeva incerti i programmi di lungo

periodo degli individui.

Una definizione

Per transizione demografica:transizione demografica: si intende quel processo di passaggio da un regime

di approssimativo equilibrio su livelli di : alta mortalitalta mortalitàà e alta natalitalta natalitàà ( e fecondit( e feconditàà))

a un nuovo regime, anch'esso approssimativamente equilibrato, caratterizzato da mortalitmortalitàà bassabassa NatalitNatalitàà (e fecondit(e feconditàà) bassa) bassa

Come inizia la transizione?

Si conviene anche che la transizione si avvii con una caduta della mortalitàseguita, con un certo ritardo, da quella della natalità

In questa fase la popolazione èsottoposta ad una fase di crescita sostenuta

Schema della transizione demografica

L’aumento della popolazione

L’aumento della popolazione dipende da: Durata della transizione Velocità della discesa di mortalità e natalità La differenza tra le due

Il rapporto tra le due popolazioni prima e dopo la transizione: moltiplicatore di transizione

Le fasi classiche di una transizione demografica

1. Crescita bassa, n=m circa, m fluttua

2. Cala m, n rimane alto, r sale3. Cala ulteriormente m, n cala,

r ancora alto4. Crescita quasi zero, n

raggiunge m

TransizioneTransizione

DemograficaDemografica

Pre-transizione

Post-transizione

Le fasi

Il declino della mortalità precede (con tempi diversi per area geografica) il declino della fecondità

A seconda della durata della transizione, si dilata o meno l’area tra le due curve e cambia l’ammontare dell’incremento della popolazione tra il “prima” e il “dopo”(moltiplicatore della transizione)

Le fasi

Dal divario temporale fra l'inizio del declino della mortalità e quello della fecondità deriva una fase di transizione transizione in cui:

l'incremento è molto sostenuto e la popolazione cresce ad un ritmo veloce derivante dal surplus (più o meno forte) delle nascite rispetto ai decessi

Il periodo è più o meno lungo a seconda della forza con cui le norme tradizionali contrastano la percezione e l'accettazione dei vantaggi del controllo delle nascite

Durata della transizione e moltiplicatore

La popolazione italiana è più che duplicata!

Da 30 a 80 anni: l’aumento della vita media

La riduzione della mortalitàdovuta alle malattie infettive

Le cause del declino Progresso medico (es. vaccinazioni).

Ma il declino iniziale della mortalità avviene prima che si diffondano le grandi scoperte della medicina contemporanea

Ruolo della medicina è importante, ma più avanti nel tempo (ultimi 50 anni circa) per i progressi relativi alle età più elevate

Altra possibilità (McKeown): benessere materiale. In particolare alimentazione L’alimentazione è migliorata (aumenta la statura media)

in calorie in varietà

Igiene e salute pubblica. Introduzione del WC, introduzione della vaccinazione obbligatoria

Mutuo adattamento tra agenti patogeni e uomo

La medicina arriva in ritardo!Es. Tasso di mortalità per tubercolosi e pertosse in UK

Relazione tra prodotto interno lordo (PIL) pro-capite e speranza di vita (e0) in 16 paesi occidentali (1870, 1913, 1950, 1987)

Ricapitolando per i Paesi Sviluppati:

pesano vari fattori: All’inizio:

Igiene e cura bambini, organizzazione mercati adattamento agente patogeno

Poi: aumento del benessere economico infrastrutture

Infine: progresso medico

Ricapitolando

Il declino della mortalità è in genere ascrivibile a fattori endogeni:

Una riduzione della frequenza dei cicli di epidemie e la fine della peste Una parziale riduzione delle carestie dovuta alla migliore organizzazione

economica (es. sviluppo dei mercati) Pratiche socio-culturali che hanno contribuito a

ridurre la diffusione delle malattie infettive (es. lazzaretti) e migliorare la sopravvivenza specie alle età infantili (maggiori cure)

Il declino della mortalità produce una elevata crescita della popolazione che, a sua volta, aumenta la pressione sulle risorsedisponibili

Si cerca di ridurre la fecondità attraverso una ridotta nuzialità e un tentativo di limitare i concepimenti (con sistemi tradizionali: es. coitusinterruptus)

Da 5 figli a meno di 2: la fecondità “si adegua”

Le curve di isocrescita

Mostrano l’insieme delle possibili combinazioni di: tassi di fecondità (TFT) e di speranza di vita alla nascita (e0)

che danno luogo allo stesso livello di crescita (r)stesso livello di crescita (r)

Lo spazio strategico della crescita di 17 paesi europei (XIX-XX secolo)

Le curve diisocrescita

Le conseguenze del declino della mortalità e della natalità

L'incremento naturale ha una fase crescente fino al raggiungimento di un

massimo per poi decrescere quando la velocità della caduta della natalità supera quella della mortalità

Ammontare della popolazione subisce un notevole accrescimento, tanto più cospicuo

quanto più elevato è il ritardo della caduta della natalitàrispetto a quella della mortalità

La struttura per età: Durante la prima fase si verifica un sensibile

ringiovanimento della popolazione (per via della riduzione della mortalità infantile)

Alla fine: invecchiamento

(1) I dati sono riferiti al previsto sviluppo della popolazione italiana tra il 2025 e il 2050

Fonte: D.T. Rowland, Demographic methods and concepts, Oxford University Press, 2003, pag. 100.

L’Italia pre e post transizione

M.Livi Bacci (2005), A concise history of world population

Le caratteristiche del processo di transizione demografica

Necessità: l'abbassamento della mortalità (sia esso dovuto a fattori

esogeni o endogeni al sistema demografico) determina con maggiore o minor ritardo, anche il progressivo contenimento della fecondità.

Irreversibilità: processo di riduzione della fecondità ha rallentamenti e

pause, ma mai ritorni se non accidentali a livelli più alti. Lo stesso può dirsi - ma con meno forza - della mortalità (es.

ex URSS). Universalità:

tutte le popolazioni dell'epoca moderna sembrano destinate a subire il processo di transizione.

Qualche critica:

In molti casi, il declino della mortalità è iniziato prima del processo di modernizzazione e del miglioramento delle condizioni sanitarie

Eterogeneità: Differenze regionali ampie Gruppi particolari precursori del processo

Es. aristocrazia Es. ebrei

C’è sempre un vero equilibrio post-transizionale? Esiste una ”Seconda transizione demografica”? La bassissima fecondità dell’Europa del Sud e dell’Est, della Germania

o del Giappone non consente il rimpiazzo delle generazioni

Altre critiche

Eccessivo determinismo Poca importanza attribuita ai fattori

culturali e alle norme sociali

Funziona anche per i PVS? C’è convergenza?