Letica nei giornali e il pudore dei cattolici · II Forum delle famiglie all'assessore regionale...

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Morresi: legge 40, nella pratica cambia pocoMILANO. «Bisogna aspettare lemotivazioni della sentenza, e poiprobabilmente ci sarà bisogno di nuovelinee guida, per chiarire effettivamentequali siano adesso le procedurepermesse, e quali le pratiche daseguire». A tirare le somme, dopo ilpronunciamento della Consulta sullalegge n.40, che regola la procreazionemedicalmente assistita, è AssuntinaMoresi, docente di Chimica fìsicaall'università di Perugia e componentedel Comitato nazionale di bioetica.Nell'intervista apparsa sul sitoilsussidiario.net, la consulente delministero del Welfare confermacomunque che dopo la sentenza, «nellapratica concreta, a quanto pare, cambiapoco». Perché «la norma da oggi invigore dice che non si devono creareembrioni in numero superiore a quellostrettamente necessario, ma non si da

un limite numerico - spiega AssuntinaMorresi -, e poiché si mantiene ildivieto di congelamento, allasoppressione degli embrioni, alla loroselezione eugenetica, e anche al lorouso per ricerca, mi chiedo: un medicoche domani crea tre embrioni, conqueste nuove norme, che farà, visto chenon ne può congelare o sopprimerenessuno? Li dovrà trasferire tutti e tre,esattamente come prima». Quanto acoloro che vanno ripetendo che lalegge sulla procreazione medicalmenteassistita non funziona, la docentedell'università di Perugia replica dati allamano («dal 2005 al 2007 sonoaumentate le coppie, i cicli ditrattamento, i bambini nati») e farisalire le critiche al «forte pregiudizioideologico di chi non ha mai accettatol'esito di un voto parlamentare e ilrisultato di un referendum».

Puglia: ora necessario riqualificare i consultoriII Forum delle famiglie all'assessore regionaleBARI. Il Forum delle associazionifamiliari Puglia ha incontrato ierimattina l'assessore regionale allePolitiche per la SaluteTTommasoFiore riguardo alla recenteemanazione delle "Linee di indirizzoregionali" per l'avvio di un processodi riqualificazione dei Consultorifamiliari in Puglia. La delegazione delForum ha consegnato all'assessoreregionale un documento cheevidenzia le maggiori criticità delle"linee di indirizzo", individuando lelinee di azione più opportune peruna reale prevenzione del fenomenodelle interruzioni volontarie digravidanza in Puglia e per lapromozione delia salute e del pienobenessere relazionale di donne,coppie, famiglie ed adolescenti. Inparticolare, M Forum ha chiesto allaRegione di mettere a punto concreti

Per prevenire gli abortie promuovere la salutee il benessere di donne, coppie,famiglie e adolescentiDa evitare l'allontanamentodei medici obiettori

interventi di monitoraggio dellecause che inducono le cionnepugliesi a ricorrere all'lvg più voltenefcorso della loro vita fertile: il35,7% di coloro che abortiscono,infatti, non è alla sua primaesperienza ed il 55% di esso -appartiene ad un "normale"contesto familiare. Secondo il Forumè urgente riqualificare \z fisionomia ela capacità di concreto intervento

preventivo dei consultori familiari,evitando il previsto allontanamentodel personale medico ed ostetricoobiettore di coscienza, che va invecevalorizzato per una pienaapplicazione della legge 194/78particolarmente nella sua partepreventiva. Per l'organismo le lineedi indirizzo devono inoltre precisareconcretamente le modalità direalizzazione di punti importanti delPiano sanitario regionale, comel'integrazione dei consultori privatiaccreditati nella rete dei servizipubblici e la collaborazione di questiservizi con l'associazionsimofamiliare, come peraltro già previstoin altre Regioni italiane, per larealizzazione di interventi asostegno delle famiglie, delle donnein gravidanza in difficoltà e degliadolescenti.

CONVEGNOUCSI

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Dibattito a Romasu legge 40, caso Englaroe ruolo dei media«Basta con le lacerazioni»

Letica nei giornalie il pudore dei cattolici

Fisichella: non emarginare l'istanza religiosa,altrimenti le istituzioniperderanno credibilità

DA ROMA GIANNI SANTAMARIA

U n vescovo che invoca il dirittoa parlare in base al principio dilaicità e una giornalista laica,

che sottolinea come il Papa non puòessere trattato alla stregua di un qual-siasi politico. I temi della bioetica - vi-sti sotto la lente del contributo datodal sistema dei media all'informazio-ne su fecondazione e testamento bio-logico - hanno portato a confrontarsiil presidente della Pontificia Accade-mia per la vita, Rino Fisichella, e LuciaAnnunziata.A chiamarli a discutere su La coscien-za in prima pagina. Etica e informa-zione: dalla Legge 40 al caso Englaro èstata ieri l'Unione cattolica stampa i-taliana (Ucsi). Presso lasede della Fnsi è stata an-che presentata una ricer-ca condotta da un gruppodi studenti di giornalismodella Lumsa su 17 quoti-diani nazionali dal 17 feb-braio al 12 marzo 2009.Prima dell'incontro Fisi-chella non si è sottrattoalle domande dei giorna-listi presenti sugli ultimisviluppi delle vicendebioetiche. «Le istituzionidevono recuperare fortecredibilità e perciò devono ascoltaretutte le istanze presenti nella società».Su fine vita e stato etico, per Fisichel-la «nel momento in cui viene emargi-nata l'istanza religiosa, e non si poneascolto a chi ha una competenza an-tropologica, difficilmente le leggi sa-ranno per il bene di tutti e metteran-no al centro la persona». Quella sullafecondazione, appena "emendata"dalla Consulta, non è «certamente u-na legge cattolica, ma ha voluto inter-venire in difesa della salute della don-na davanti a tante sperimentazioni sel-vagge che c'erano e che temo possa-no ritornare di nuovo». E nel futuro c'èil rischio dell'eugenetica.

Confronto trail vescovo ela AnnunziataLa giornalistadifende il Papa:attaccato comefosse unoqualunque

Temi complessi che l'informazione fa-tica a metabolizzare, è emerso dal di-battito, al quale hanno partecipato an-che Franco Siddi e Roberto Natale, se-gretario e presidente dell'Fnsi, del pre-sidente dell'Ucsi Andrea Melodia e laresponsabile laziale del sodalizio Va-nia de Luca. Interventi da cui è emer-sa la necessità di formarsi, di studiare,per fornire all'opinione pubblica unabussola d'orientamento, favorire dia-logo e possibilmente non «lacerazio-ne» e non dar spazio solo alla trita po-lemica politica di schieramento. Quel-la sulla quale, hanno constatato gli stu-denti e futuri giornalisti, l'informazio-ne è troppo schiacciata.C'è, pero, un clima che non favorisceil dialogo. E una crisi del senso asse-

gnato alle istituzioni. Nonultima la Chiesa. Il Papaagisce con «trasparenza»,ha detto l'Annunziata. Ep-pure c'è chi si prende la li-bertà di attaccare lui e laChiesa «con toni che rara-mente si sono sentiti».Quasi fosse «uno qualun-que». «È come se fosse ca-duto un muro», ha con-cluso l'opinionista.Fisichella ha ricordato ilfilosofo Soren Kierkegaarde il suo «se Cristo oggi tor-

nasse sulla terra non sarebbe crocifis-so, ma ridicolizzato». E ha invocatoperciò che le posizioni dei cattolici nonvengano banalizzate ed emarginate. Ilteologo e rettore della Lateranense hapoi insistito sull'esigenza che la co-scienza, «che è un patrimonio di rut-ti», sia rattamente formata. «Non ca-pisco come possa un cattolico dirsi afavore dell'aborto o dell'eutanasia»,perché alcuni valori sono «costitutivi»dell'identità dei credenti. Infine, gli in-terventi dei vescovi sono dovuti al fat-to che i cattolici oggi sono presenti intutte le formazioni politiche e non c'èpiù una «presenza unitaria». Ma essilo fanno «su questioni sociali partico-

larmente rilevanti», per dare un «con-tributo di chiarificazione sul piano deivalori».Tra gli interventi anche quello dellagiornalista Paola Springhetti che hacriticato i titoli de È Giornale e di Av-venire del 14 novembre 2008, all'indo-mani della sentenza della Cassazionesul caso Englaro. Il quotidiano direttoda Mario Giordano evocava l'eutana-sia, mentre quello che avete tra le ma-ni recitava «Condanna a morte per E-luana». Toni, secondo la cronista, diattacco alle istituzioni. Che non favo-rirebbero l'approfondimento e il dia-logo sulle questioni in gioco. Ad Avve-nire veniva anche imputato di non faremergere a sufficienza il dibattito in-terno al mondo cattolico. Quanto poialla capacità d'influenza dei giornali-sti cattolici nelle redazioni laiche, suquesto un pudico silenzio.

Prima notizia. A un appuntamentoromano dell'Ucsi, ossia dei giornalisticattolici, la giornalista Paola Sprin-ghetti, collaboratrice dei media cat-tolici, tra cui Avvenire e Sat2000, e-sprime alcune severe riserve sullostesso Avvenire, che ne da doverosa-mente conto. Seconda notizia. Conti-nua la tiritera sulla mancanza di di-battito interno al mondo cattolico, suicattolici atoni e afoni, eccetera. La miamodesta sensazione è che una delledue notizie debba essere infondata. Eche si tratti, perbacco, della seconda.(db).

rL'OPINIONE Mirabelli: la Corte Costituzionale

non si sostituisca al legislatoreDA ROMA

La «funzione principale» della CorteCostituzionale è quella di «garantire ilrispetto della Costituzione». E questo va

da sé. Non è certo quella di sostituirsi allegislatore. Il presidente emerito dellaConsulta Cesare Mirabelli lo spiega inun'intervista rilasciata ieri al quotidianoromano // Messaggero perchiarire la portata dellasentenza che ha eliminatoper difetto dicostituzionalità alcuneparti della legge 40.1 giudicidella Corte devono«arrestarsi laddove invece c'è un esercizio didiscrezionalità politica del legislatore». Perquesto motivo anche quando «esistono piùsoluzioni possibili per modificare una normasottoposta al suo giudizio, non può essere laCorte a scegliere quella che ritiene la piùopportuna, ma deve lasciare la scelta allegislatore». Insomma non può fare la parte diquella che molti osservatori qualificano come

Per il giurista i magistrati«devono arrestarsi laddovec'è discrezionalità politica»

magistratura creativa e il Parlamento puòintervenire come e se lo vuole. Oltre a ciò lesentenze della massima istanza di conformitàdelle leggi alla Carta fondativa dellaRepubblica non sono sacre. Le si può criticare,ma questo non significa ipsofactodelegittimarla. Anzi. «Se venissero introdottelimitazioni delle funzioni della Corte -risponde il giurista a una domanda su

possibili rimodulazioni delruolo della Consulta -, allafine ne uscirebberoindebolite le garanziecostituzionali e questo nonsarebbe un bene. Tuttaviaoccorre una valutazione

sempre attenta e sempre critica delledecisioni della Corte e delle motivazioni che laCorte adduce per spiegare il percorso logicoche deve seguire per arrivare ai suoi giudizi».Infine il costituzionalista ritiene che ilprincipio di discrezionalità del Parlamento,sancito proprio dalla legge fondamentaledello Stato, vada «praticato» più che«rafforzato».

il casoL'Osservatore Romano: «Piùrispetto per il Papa,soprattutto quando le sueparole non sono comprese»

Belgio «protesta» col Vaticano. Lombardi: «Siamo stupiti»DA ROMA MASSIMO CHIARI

uscita stupore» ladecisione delParlamento belga

che impegna il governo ainoltrare una protesta alVaticano per le dichiarazionisull'uso del preservativonella lotta all'Aids fatte dalPapa durante il recenteviaggio in Africa. Si agitadietro quella parola,«stupore», la reazione delportavoce della Santa Sede,padre Federico Lombardi,che, in una dichiarazionealla Radio Vaticana, ricordacome «in ogni Paesedemocratico appare ovvia lalibertà del Santo Padre edella Chiesa cattolica di

esprimere le proprieposizioni e linee di azione suargomenti che hannoevidente attinenza con lavisione della persona umanae della sua responsabilitàmorale, con le prospettive diimpegno educativo eformativo delle persone, conil servizio di cura dei malatie dei sofferenti».È una risposta ferma, decisa,all'offensiva del Belgio. Adesprimersi, infatti, inmaniera ufficiale, con unvoto a larga maggioranzaalla Camera dei deputati, è ilPaese del compiantocattolicissimo re Baldovino(fratello dell'attuale reAlberto II) che preferìabdicare per un giorno pur

di non firmare la legge chelegalizzava l'aborto, maanche il Paese dove sonopermessi eutanasia e matri-monio gay. Un Paese caricodi contraddizioni dove larisoluzione, che impegna ilgoverno a trasmettere laprotesta alla Santa Sede, haottenuto il consenso di 95parlamentari (e il votocontrario di soli quattordici),tra cui anche i cristianodemocratici che fanno capoal premier Herman VanRompuy. Inevitabili dunquele reazioni. A comincia-re daquella dell'Osser-vatOreRomano che critica confermezza la risoluzione delgoverno belga: «L'ovvio edovuto rispetto per

un'istituzione dirappresentanza democraticanon deve far dimenticarequello altrettanto doverosonei confronti della libertà di

II Parlamento ha impegnato ilGoverno a presentare unreclamo ufficiale dopo leparole di Benedetto XVIsull'Aids in Africa. Ma i vescovichiedono di smorzare i toni

espressione di un'autoritàreligiosa alla quale fannoriferimento oltre unmiliardo di donne e diuomini in tutto il mondo,soprattutto quando le sue

affermazioni non risultanocomprese nella lorointenzione». E, intanto ivescovi belgi che, puresprimendo «rammarico»per la posizione espressadalla Camera dei deputati,hanno detto di «sperare checon l'avvicinarsi dellaPasqua, la polemica emotivapossa smorzarsi. Quello dicui il nostro Paese e l'Africahanno bisogno - hannoscritto in un comunicatostampa - è di una riflessioneserena su tutti i mezzi damettere in opera per frenarel'epidemia dell'Aids».Aspettando di capire se lefeste pasquali riusciranno adistendere il clima, padreLombardi ricorda «la grande

tradizione ed esperienzadella Chiesa nel campoformativo e in quellosanitario, in particolareanche nei Paesi più poveri» echiosa: «Viene anche dadomandarsi se le posizionidel Santo Padre siano stateconsiderate con sufficienteattenzione e serietà opiuttosto attraverso il filtronon obiettivo ed equilibratodi echi nei mediaoccidentali». Oral'ambasciata belga presso ilVaticano dovrà presentareufficialmente la protesta delPaese, che è a stragrandemaggioranza cattolico. Lanotizia non ha comunqueavuto larga eco sui mediadel Belgio.