Le notizie “bufale”, - auser-roveredo.it · 2015 –EMIGRAZIONE ... applicare poi...

Post on 17-Feb-2019

214 views 0 download

Transcript of Le notizie “bufale”, - auser-roveredo.it · 2015 –EMIGRAZIONE ... applicare poi...

Università delle LiberEtà di Roveredo in Piano

Enri Lisetto

Giornalista del Messaggero Veneto

Le notizie “bufale”,

come scoprirle e come difendersene

Giovedi 1 marzo 2018

Le «FAKE NEWS» nella storia

Il caso dei COLORANTI DANNOSI

Le famiglie e IL POTERE PER VOLONTA’ DI DIO

PERCHE’ OGGI CI CREDIAMO DI PIU’?

> DISSOLUZIONE DEI VALORI

> MAGGIOR PREDISPOSIZIONE A NON FIDARSI

DEI MEZZI TRADIZIONALI

Le notizie false sono sempre esistite, ma oggi sono cambiate due cose:

1. C’è una platea di cittadini sempre più disposta a crederci.

2. C’è una maggiore predisposizione a non fidarsi dei media tradizionali.

Le «FAKE NEWS» nella storia

LA FAKE DELLA SETTIMANA : La bolletta «compensativa»

L’ERA DELLA CREDULITA’

SIAMO TUTTI UN PO’ NARCISISTI

L’EGO SURFING

TUTTI POSSIAMO VEICOLARE FALSE NOTIZIE

LA CULTURA PARTECIPATIVA

IL GIORNALISTA DI STRADA

LA DEMOCRAZIA DELLA RETE

LA DISINTERMEDIAZIONE, OVVERO LA

MANCANZA DI UN FILTRO

L’ERA DELLA CREDULITA’

DALLA DISINFORMAZIONE ALLA VIRALITA’

L’ha detto la televisione

La bufala dei fondi per i senatori in difficoltà

Le leggende metropolitane

I siti smascheratori: BUFALE.NET e BUTAC.IT

TUTTI ESPERTI IN…

2011 – LO SPREAD

2015 – EMIGRAZIONE

2016 – TERRORISMO

(e ancora: ebola, euro, vaccini, Brexit)

IL POST BUFALA

“Ieri il Senato della repubblica ha approvato con 257 voti favorevoli e 165 astenuti il disegno di legge del senatore Cirenga che prevede la nascita del fondo per i parlamentari in crisi creato in vista dell’imminente fine della legislatura. Questo fondo prevede lo stanziamento di 134 miliardi di euro da destinarsi a tutti i deputati che non troveranno lavoro. Rifletti e fai girare”.

SINDROME DELLO ZELIG

Il trasformismo da web consente di essere ciò

che la platea di seguaci vuole.

IL CASO GRETA E VANESSA

DISINFORMAZIONE E POLITICA: UNA MISCELA PERICOLOSA

«Greta e Vanessa ai pm di Roma: sesso con i guerriglieri, ma non siamo state violentate»

«E noi paghiamo»

Le notizie bufala

“Non posso fidarmi di chi ci governa nei vari settori della società (politica, economia, finanza, scienza)

+

le informazioni provenienti dai media ufficiali sono

per definizione inattendibili

=

ho bisogno di procurarmi le nozioni per capire cosa

c’è dietro tutto ciò che mi viene propinato al fine di orientarmi”.

I post pubblicati sulle pagine scientifiche sono 62 mila 705, quelli cospirazionisti più del triplo, 208 mila 591.

Nel primo caso i like sono stati 2,5 milioni, nel secondo 6,6. I commenti, 180 mila a fronte di 836 mila, gli utenti che mettono like 332 mila contro 864 mila, i commentatori 53 mila a fronte di 226 mila, le condivisioni sono state nel primo caso 1,4 milioni, nel secondo 16,3 milioni.

Le notizie bufala

Cosa emerge?

Il volume delle informazioni “alternative” è superiore di circa tre volte rispetto a quelle “scientifiche”. In seconda battuta, i frequentatori delle pagine “alternative” sono più attivi e partecipi. Gli utenti principalmente si relazionano attraverso le pagine della stessa categoria. Questo significa che gli utenti escono poco dai contesti che hanno scelto inizialmente e non interagiscono con chi la pensa diversamente da loro.

Le notizie bufala

TROLL

Attaccabrighe che si inseriscono

volontariamente nelle discussioni per

provocare o per andare controcorrente.

IL LINGUAGGIO DELLE FAKE NEWS

Vaghezza e difficoltà di verificare alcuni dati;

Linguaggio vibrante ed emotivo, a volte aggressivo;

Elementi di comparazione retorica (ci dicono che è così, invece è così) che fanno il paio con domande altrettanto retoriche: ma non lo sapevate? Lo sapevate, vero?

Presenza di dati non corretti o volutamente falsi.

Le fake news

Il pomo d’oro

Le «catene di sant’Antonio»

L’INDAGINE DEL CENSIS

“I media e l’immaginario collettivo”

Oltre la metà degli utenti di internet ha creduto a notizie false (il 45% qualche volta, il 7% spesso).

Quasi l’80% degli italiani ritiene che si tratti di un fenomeno pericoloso.

IL SONDAGGIO – da La Repubblica

IL SONDAGGIOda La Repubblica

Mezzi utilizzati per informarsi negli ultimi 7 giorni :

Telegiornali : 60,6%

Facebook : 35%

Giornali radio : 22,4%

Internet (mdr) : 21,8%

TV All news : 20,2%

Quotidiani : 14,2%

YouTube : 12,6%

Mezzi utilizzati per informarsi negli ultimi 7 giorni :

Televideo : 11%

Siti web : 10,3%

Quotidiani on line : 10%

Settimanali/mens: : 9,6%

App su smartphone : 8,6%

Free Press : 5%

Twitter : 4,8%

Blog/Forum on line : 4,1%

SMS tramite cell. : 3,7%

IL SONDAGGIOda La Repubblica

Le fake news in Italia

Obiettivo: acchiappare clic

L’inchiesta di BuzzFeed

Il network Web365

Le fake news in Italia

L’obiettivo:

cercare di portare più persone possibili sui propri domini facendole credere in cure miracolose con titoli come "Incredibile, 10 minuti e il tumore sparisce"; pubblicare articoli che fanno leva sul sentimento anti-immigrati con titoli come "Germania, la Merkel parla e gli immigrati hanno in mano la città","Birmingham, la città più

islamizzata si prepara per il Natale".

Pensioni, la Cgil boccia anche l'ultima proposta del governo: mobilitazione il 2 dicembre.

LA MODIFICA:

Camusso sfancula gentiloni sulle pensioni

(linguaggio scurrile e il nome del premier scritto in minuscolo)

Le fake news in Italia

SMENTITE E PREGIUDIZI

“Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato via anche con mazze e pietre”. Una frase condivisa più di 15 mila volte. E’ stata attribuita a Sandro Pertini.

I siti dedicati a smontare notizie false non hanno vita facile. In Italia, ad esempio, ci provano:

Il disinformatico

Bufale.it

Bufale un tanto al chilo

LA BUFALA DEL PREMIER «DISTRATTO»

EFFETTO BACKFIRE

Il ritorno di fiamma

Chi si dedica a sbugiardare le notizie false è abituato a vedere i propri sforzi infrangersi di fronte alle convinzioni ferree di chi ormai ha il pallino per le teorie complottistiche.

LA CYBERPROPAGANDA

Web, uno strumento per influenzare l’opinione pubblica?

NUMEROSI SITI OFFRONO SERVIZI DI FAKE NEWS A VOLTE ANCHE RETRIBUITI

LA CYBERPROPAGANDA

Questi servizi hanno un costo e Trend Micro ha raccolto alcuni esempi tra quelli più pericolosi e costosi: una campagna di 12 mesi per influenzare il risultato di un’elezione politica costa circa $400.000, una campagna per screditare un giornalista o un personaggio pubblico influente costa fino a $55.000, creare un finto profilo e una finta celebrità con almeno 300.000 followers e relativi like costa $2.600 e infine una campagna per organizzare e istigare alla protesta di strada può essere comprata per circa $200.000. Sono cifre molto alte, ma non impossibili soprattutto per chi è disposto a tutti i costi a raggiungere l’obiettivo finale.

LA CYBERPROPAGANDA

Trend Micro ha anche scoperto che i principali mercati delle fake news sono Cina, Russia, Inghilterra e Medio Oriente e sono anche quelli più sorvegliati nel corso della ricerca. In Cina, ad esempio, possono essere acquistate delle finte pubblicità per solo $15 mentre in Russia con soli $620 si può realizzare un video e piazzarlo sulla homepage di YouTube o tra le tendenze.

I bot potrebbero aiutarci a riconoscere le notizie false

Facebook è da sempre interessata a sostituire l’uomo nei compiti secondari o ripetitivi. Molte aziende hanno già introdotto i bot e un esempio è la Trim, azienda californiana che ha incluso i bot nel reparto adibito alla negoziazione con il pubblico delle migliori offerte di Comcast, uno dei maggiori network di TV via cavo degli Stati Uniti.

I bot potrebbero quindi essere inclusi nei vari social network per sventare la diffusione delle fake news in modo più veloce e repentino e soprattutto imparziale. A differenza di un uomo, basterebbe semplicemente una riga di codice per ordinare al bot quali news cancellare o segnalare e quali invece mantenere perché veritiere.

I bot potrebbero aiutarci a riconoscere le notizie false

Walter Quattrociocchi

“Lo sviluppo di bot in grado di negoziare accordi è estremamente interessante, ma il problema è riuscire a inquadrare bene il problema sul quale applicare poi l’abbondante matematica della teoria dei giochi che già esiste. Non credo però che i bot ci possano aiutare sul fronte del contrasto alle fake news perché è difficile isolare automaticamente un’affermazione falsa all’interno di una conversazione umana. Credo piuttosto che dobbiamo spingere sulla trasparenza degli algoritmi”.

False notizie e risvolti penali (eventuali)

La diffamazione? Ma si afferma un fatto falso… non si diffama una persona.

Il codice penale prevede altre due fattispecie.

656 cp – pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose idonee a turbare l’ordine pubblico.

658 cp – procurato allarme presso l’autorità.

Alcune riflessioni

Il diritto di critica

La volontà politica

La «moral suasion» nei confronti dei giornalisti

La diffamazione in rete

Facebook

Facebook sta modificando gli algoritmi, riducendo il peso delle notizie esterne, ritenute invadenti dagli utenti (contenuti sponsorizzati o delle pagine).

Facebook tenta di mostrare quello che la gente vuole: è la storia dei gattini, più interessante di una tangente ricevuta da un amministratore pubblico. L’opinione pubblica è sazia di notizie e non è interessata a ricevere informazioni di qualità e approfondite.

Le notizie bufala

La dis-informazione: notizie false, deliberatamente create per danneggiare qualcuno;

La mis-informazione: notizie false non create con l’intenzione di procurare un danno;

La mal-informazione: notizie basate sulla realtà, ma utilizzate per screditare.

FAKE NEWS: COME RICONOSCERLE

NO ALLA FACILE CONDIVISIONE

URL, DATA E FORMATTAZIONE

LA PROVA DEL NOVE DI GOOGLE

ERRORI E REFUSI

INCROCIO DI FONTI

FAKE NEWS: COME RICONOSCERLE

SATIRA E BUFALE

LE «APPOSITAMENTE» FALSE NOTIZIE

IL PENSIERO CRITICO

L’EMOTIVITA’

I PORTALI ANTI-BUFALE

L’AVVERTIMENTO DI UNILEVER

Unilever, il secondo più grande inserzionista al mondo, ha minacciato colossi tecnologici come Youtube, Google e Facebook, facendo capire che non piazzerà più le sue pubblicità sulle varie piattaforme se non faranno di più per lottare contro contenuti violenti e fake news.

L’AVVERTIMENTO DI UNILEVER

Travolti dalle polemiche anche dai legislatori americani, i colossi tecnologici hanno iniziato ad adottare iniziative per risolvere il problema. Facebook, per esempio, ha annunciato cambiamenti nel suo algoritmo per migliorare la qualità dei contenuti che appaiono sulla piattaforma. Anche Youtube ha fatto migliorie alla sua tecnologia dando agli inserzionisti più controllosu dove i loro messaggi promozionali appaiono.

PERCHE’ LA GENTE CREDE ALLE FROTTOLE?

Per difetti di conoscenza

Per fattori emotivi

Per imitazione degli altri

MEDICI CONTRO LE FAKE NEWS

www.dottoremaeveroche.it

Lo stress provoca il cancro? Le vitamine aiutano? C’è interazione tra vaccini e autismo?

“Dottoremaeveroche” si compone di una sezione contro le fake news, dedicata al cittadino, che può trovare risposte semplici e argomentate alle più comuni domande in tema di salute, e di una sezione dedicata agli operatori con un vero e proprio kit di primo soccorso comunicativo

PAPA FRANCESCO E LE FAKE NEWS

Papa Francesco ha messo in guardia da un fenomeno capace di «manipolare le scelte politiche» e far «dilagare l’odio e l’arroganza», approvandone il contrasto con iniziative di legge e delle compagnie web. E ha invitato tutti al «discernimento» e a non farsi tramiti di «disinformazione».

Il Papa giudica «lodevoli” le iniziative educative» che insegnino a «leggere e valutare il contesto comunicativo» e «a non essere divulgatori inconsapevoli di disinformazione».

Così come «le iniziative istituzionali e giuridiche impegnate nel definire normative volte ad arginare il fenomeno», e anche quelle «intraprese dalle tech e media company».

PAPA FRANCESCO E LE FAKE NEWS

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

“La tentazione dell’isolamento rischia di pregiudicare anche le grandi opportunità di comunicazione che la scienza ci mette a disposizione, sovvertendone la funzione.

Basta pensare alla tendenza di molti di collegarsi sul web soltanto a quelli che la pensano come loro, in circuiti ristretti e chiusi.

Ci si illude così che il mondo appartenga soltanto a chi la pensa come noi, riversando spesso su chi la pensa diversamente soltanto astio e livore.

Ne risulta cancellato il confronto delle idee, lo scambio di conoscenza, il valore delle esperienze altrui: in una parola la comunità e la sua tensione culturale.

Quando l’io perde l’opportunità del noi, tutta la società diventa più debole e meno creativa”.

Dobbiamo ricominciare

ad ascoltare?