Post on 02-May-2015
LE MILLE E UNA FAMIGLIA:TAPPE E BISOGNI DEL PROCESSO
MIGRATORIO.Le famiglie e il ruolo degli operatori
- Laura Moretto –
cultura diversa …
“DOVE SONO?”
CAMBIAMENTO
CRISI
STRESS DATRANSCULTURAZIONE
IDENTITAIDENTITA’’
“… percezione del proprio sé che si sviluppa e si evolve da un nucleo centrale arricchendosi via via di apporti e contributi più sociali e culturali”
(Giovannoli Vercellino C., 1998)
Definizione SALUTE proposta all’OMS
Capacità di adattamento e di autogestione a fronte di cambiamenti fisici, emozionali e sociali che va incontro la persona
[Huber e collaboratori, 2012]
TRAUMATRAUMAPuò provocare un’alterazione permanente nell’attività
psichica
E’ qualcosa di molto violento che scuote la persona; può essere anche non negativo
La capacità di utilizzare in modo costruttivo il trauma dipende da:
FATTORI DI RESILIENZAFATTORI DI RESILIENZA
(capacità di far fronte ad un trauma) Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti
FATTORI DI RESILIENZAFATTORI DI RESILIENZAA. Caratteristiche individuali
B. Progetto migratorio
C. Supporto sociale efficace
SALUTE PSICHICA ED INTEGRAZIONE SOCIALE
Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti
A. CARATTERISTICHE INDIVIDUALI
Solidità del Sé
Solidità dell’identità culturale
Flessibilità dell’identità culturale
Stili di attaccamento
Stili di coping efficaci
Salute pre-migratoria
B. PROGETTO MIGRATORIO
1° Fase: Pre-migrazione- preparazione- volontarietà- aspettativa realistica
2°Fase: Post-migrazione- realizzazione progetto migratorio- rielaborazione efficace
C. SUPPORTO SOCIALE
EFFICACE
SIAMO NOI!
…LA NOSTRA MENTE
“entra: ti riconosco”
…LA NOSTRA MENTE
“tu non entri: non ti riconosco!”Ste
reot
ipi e
pre
giud
izi
Voci di corridoio…
Persecutore…
Non tengono conto delle regole!
Non collaborano Non hanno fiducia Pretendono… Hanno abitudini diverse
Salvatore…
Poverini Io li salverò… Sono così carini… Loro possono…
OPERATORE:Crisi dell’identità professionale
IMMIGRATO:Crisi dell’identità personale
FaseARROCCAMENTO
“Cosa vuole questo? Le cose sono così come le conosco io”
“Non diventerò mai come loro, li userò solo finchè mi servono”
FaseIPERADATTAMENTO
“Se voglio essere efficace devo adattarmi del tutto a lui”
“Se voglio farcela qui devo diventare proprio come loro”
3° faseRIFORMULAZIONE E MOLTiPLICAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’
“Quali possono essere i miei nuovi modi di essere professionista con gli stranieri?”
“Quali possono essere i miei nuovi modi di essere qui?”
UTILIZZO DI UNA GAMMA PIU’ AMPIA DI INFORMAZIONI
CRESCITA DELL’IDENTITA’
Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti
Il sistema di appartenenza e regole
Modalità di relazione, regole, valori radicati nella storia della persona
Rete di persone attorno al paziente
Ad es. donna vittima di violenza che voglia rivendicare i suoi diritti,si troverà ad affrontare non solo il marito ma…
Punto di partenza…
Messa in discussionedella propria cultura
e del proprio setting
sul quale organizziamo
la nostra professione
Disponibilità a modificare
la qualità dell’esperienza relazionale
è più importante
delle nozioni e definizioni delle altre culture (rischio di stereotipare)
Bisogni relazionali Sentirsi ascoltati
Il senso di sicurezza –. ‘I tuoi bisogni sono normali ed accettabili per me’
Sentirsi confermati e riconosciuti nella diversità – senza giudizio
Affidabilità– informazione, protezione, incoraggiamento
La definizione di sé – riconosco la tua unicità aldilà della cultura d’origine
Empatia – è sufficiente comprendere, senza condividere. Ad es. quali
ostacoli lui vede? Quali paure?
E eventualmente…
Come avresti affrontato questo problema nel tuo Paese d’origine?
Talvolta rassicurare l’utente che la sua difficoltà è legittimata dal non sentirsi “a casa”
Quali risorse culturali, personali e famigliari possono essere attivate?
Mettere eventualmente in contatto l’utente con il terzo settore.
IL DECALOGO
Ascoltare
Mettere a proprio agio / intuire il possibile disagio (dimensione psicologica)
Ricondurre ad un contesto (storia dell’utente, successo/insuccesso del prog migratorio)
Lasciarsi indirizzare (medicina “Narrativa”)
(Ri)conoscere i propri limiti (abbandonare i ruoli e le posizioni asimmetriche)
…continua il decalogo
Distinguere (riconoscere la soggettività)
Non giudicare (astensione dal giudizio di valore)
Proporsi/offrirsi per mandato, non per favore / carità / filantropia
Creare spazi (dare il giusto peso e rispetto alle distanze fisiche, temporali, emotive valoriali, rituali…)
Gestire il “potere” nell’interesse dell’utente
Grazie per l’attenzione
lauramoretto@tiscali.it