LE MILLE E UNA FAMIGLIA: TAPPE E BISOGNI DEL PROCESSO MIGRATORIO. Le famiglie e il ruolo degli...

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LE MILLE E UNA FAMIGLIA:TAPPE E BISOGNI DEL PROCESSO

MIGRATORIO.Le famiglie e il ruolo degli operatori

- Laura Moretto –

cultura diversa …

“DOVE SONO?”

CAMBIAMENTO

CRISI

STRESS DATRANSCULTURAZIONE

IDENTITAIDENTITA’’

“… percezione del proprio sé che si sviluppa e si evolve da un nucleo centrale arricchendosi via via di apporti e contributi più sociali e culturali”

(Giovannoli Vercellino C., 1998)

Definizione SALUTE proposta all’OMS

Capacità di adattamento e di autogestione a fronte di cambiamenti fisici, emozionali e sociali che va incontro la persona

[Huber e collaboratori, 2012]

TRAUMATRAUMAPuò provocare un’alterazione permanente nell’attività

psichica

E’ qualcosa di molto violento che scuote la persona; può essere anche non negativo

La capacità di utilizzare in modo costruttivo il trauma dipende da:

FATTORI DI RESILIENZAFATTORI DI RESILIENZA

(capacità di far fronte ad un trauma) Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti

FATTORI DI RESILIENZAFATTORI DI RESILIENZAA. Caratteristiche individuali

B. Progetto migratorio

C. Supporto sociale efficace

SALUTE PSICHICA ED INTEGRAZIONE SOCIALE

Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti

A. CARATTERISTICHE INDIVIDUALI

Solidità del Sé

Solidità dell’identità culturale

Flessibilità dell’identità culturale

Stili di attaccamento

Stili di coping efficaci

Salute pre-migratoria

B. PROGETTO MIGRATORIO

1° Fase: Pre-migrazione- preparazione- volontarietà- aspettativa realistica

2°Fase: Post-migrazione- realizzazione progetto migratorio- rielaborazione efficace

C. SUPPORTO SOCIALE

EFFICACE

SIAMO NOI!

…LA NOSTRA MENTE

“entra: ti riconosco”

…LA NOSTRA MENTE

“tu non entri: non ti riconosco!”Ste

reot

ipi e

pre

giud

izi

Voci di corridoio…

Persecutore…

Non tengono conto delle regole!

Non collaborano Non hanno fiducia Pretendono… Hanno abitudini diverse

Salvatore…

Poverini Io li salverò… Sono così carini… Loro possono…

OPERATORE:Crisi dell’identità professionale

IMMIGRATO:Crisi dell’identità personale

FaseARROCCAMENTO

“Cosa vuole questo? Le cose sono così come le conosco io”

“Non diventerò mai come loro, li userò solo finchè mi servono”

FaseIPERADATTAMENTO

“Se voglio essere efficace devo adattarmi del tutto a lui”

“Se voglio farcela qui devo diventare proprio come loro”

3° faseRIFORMULAZIONE E MOLTiPLICAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’

“Quali possono essere i miei nuovi modi di essere professionista con gli stranieri?”

“Quali possono essere i miei nuovi modi di essere qui?”

UTILIZZO DI UNA GAMMA PIU’ AMPIA DI INFORMAZIONI

CRESCITA DELL’IDENTITA’

Tratto da: “Esperienze migratorie…” M. Mazzetti

Il sistema di appartenenza e regole

Modalità di relazione, regole, valori radicati nella storia della persona

Rete di persone attorno al paziente

Ad es. donna vittima di violenza che voglia rivendicare i suoi diritti,si troverà ad affrontare non solo il marito ma…

Punto di partenza…

Messa in discussionedella propria cultura

e del proprio setting

sul quale organizziamo

la nostra professione

Disponibilità a modificare

la qualità dell’esperienza relazionale

è più importante

delle nozioni e definizioni delle altre culture (rischio di stereotipare)

Bisogni relazionali Sentirsi ascoltati

Il senso di sicurezza –. ‘I tuoi bisogni sono normali ed accettabili per me’

Sentirsi confermati e riconosciuti nella diversità – senza giudizio

Affidabilità– informazione, protezione, incoraggiamento

La definizione di sé – riconosco la tua unicità aldilà della cultura d’origine

Empatia – è sufficiente comprendere, senza condividere. Ad es. quali

ostacoli lui vede? Quali paure?

E eventualmente…

Come avresti affrontato questo problema nel tuo Paese d’origine?

Talvolta rassicurare l’utente che la sua difficoltà è legittimata dal non sentirsi “a casa”

Quali risorse culturali, personali e famigliari possono essere attivate?

Mettere eventualmente in contatto l’utente con il terzo settore.

IL DECALOGO

Ascoltare

Mettere a proprio agio / intuire il possibile disagio (dimensione psicologica)

Ricondurre ad un contesto (storia dell’utente, successo/insuccesso del prog migratorio)

Lasciarsi indirizzare (medicina “Narrativa”)

(Ri)conoscere i propri limiti (abbandonare i ruoli e le posizioni asimmetriche)

…continua il decalogo

Distinguere (riconoscere la soggettività)

Non giudicare (astensione dal giudizio di valore)

Proporsi/offrirsi per mandato, non per favore / carità / filantropia

Creare spazi (dare il giusto peso e rispetto alle distanze fisiche, temporali, emotive valoriali, rituali…)

Gestire il “potere” nell’interesse dell’utente

Grazie per l’attenzione

lauramoretto@tiscali.it