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ViviSanoSpazio di informazione a cura dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Viterbo

Lasciare il letto di un ospedale ed essere curati in casa: si puòCon il progetto ADIAI la Ausl di Viterbo sperimenta un nuovo percorso assistenziale

Servizio rivolto a chi ha patologie evolutive irreversibili e lesioni del sistema nervoso

Anno I, n°14luglio 2008

VITERBO - Un servizio che combina, in un equili-brio perfetto, due concetti all’apparenza inconciliabi-li: l’idea moderna e profes-sionale di rianimazione a domicilio e la tradizionale immagine del medico con-dotto che passa per vede-re come sta il paziente. Si chiama ADIAI, acronimo che sta per Assistenza do-miciliare integrata ad alta intensità, ed è un progetto, interamente organizzato e finanziato dalla Ausl di Viterbo. Il servizio è rivol-to ai pazienti con patologie evolutive irreversibili ed esiti di gravi lesioni del si-stema nervoso centrale e periferico. Soggetti che si trovano in fase avanzata di malattie neuromusco-lari e respiratorie. In altre parole, stiamo parlando di persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), coma vegetativo, lesioni del midollo spinale, esiti di traumi cranici, tracheosto-mizzati, pazienti connessi o meno a un respiratore e che sono nutriti attraverso

una via artificiale. A que-sti utenti la Ausl di Viter-bo ha offerto una prospet-tiva diversa dal soggiorno a tempo indeterminato in ospedale o nelle case di cura private o convenzio-nate. Per loro c’è la possi-bilità di tornare a casa, di circondarsi dell’affetto dei familiari, di riappropriar-

si dei loro oggetti, degli spazi abituali e dei ritmi quotidiani. La peculiarità dell’ADIAI sta nel fatto che esperienze analoghe sono rarissime in tutta Italia. Di solito le azien-de sanitarie si rivolgono a ditte esterne. Alla Ausl di Viterbo, invece, il servizio è stato affidato al diret-

tore dell’Unità di Riani-mazione di Belcolle, Pie-tro Vecchiarelli, e al suo personale infermieristico coordinato dalla signora Algerina Monachini. “Noi seguiamo questi pazienti – spiega Vecchiarelli – at-traverso un’assistenza in-fermieristica specialistica quotidiana, su tutto il ter-

ritorio provinciale, con la presenza di un fisioterapi-sta e di un Ota (Operato-re tecnico di assistenza)”. La Ausl fornisce a queste persone tutto il materia-le di cui hanno bisogno: i ventilatori, il materasso antidecubito, la carrozzi-na, il sollevatore, il letto elettrico. Nel caso in cui subentri la necessità di un consulto specialistico, vengono visitati dai me-dici ospedalieri, sempre direttamente a casa. “Li facciamo muovere – pro-segue il dottor Vecchiarel-li - solo se c’è bisogno. Per la nostra azienda lo sforzo organizzativo ed economi-co non è indifferente, ma il valore umano e sociale di questa operazione è enorme. Una volta ritor-nato a casa, infatti, il ma-lato è al centro dell’atten-zione dei suoi cari, la sua qualità della vita migliora in maniera sensibile. Dal punto di vista sanitario si riducono quasi del tut-to i rischi di infezioni e di piaghe da decubito. Nel

medio periodo, poi, anche l’azienda beneficerà di una importante riduzione dei costi derivante da un man-cato ricovero improprio in un reparto di rianimazione o in un istituto di lunga de-genza”. Anche per le fami-glie dei pazienti il supporto degli operatori della Ausl si traduce in una presenza rassicurante e determinan-te per superare quelli che possono essere dei com-prensibili momenti di dif-ficoltà. “Visito questi nuclei domestici – conclude Pie-tro Vecchiarelli – normal-mente una volta al mese, a meno che non ci sia una emergenza da fronteggiare. In questi incontri ho potuto notare come tra gli opera-tori sanitari e i familiari dei pazienti si sia stabilito un rapporto umano molto bello, difficile da instau-rare in ospedale quando i malati da assistere sono molti e tutti necessitanti di cure. E’ anche da queste esperienze che riscopriamo l’incomparabile valore so-ciale del nostro lavoro”.

VITERBO - Con l’estate e le belle giornate è arriva-to anche il grande caldo. È quindi opportuno che tutti, in particolare chi ha raggiunto la terza età, seguano alcuni utili con-sigli per sopportare me-glio le alte temperature, l’afa, le elevate percen-tuali di umidità. Piccoli accorgimenti nelle azioni che si compiono quotidia-namente possono scon-giurare il presentarsi di serie conseguenze per la salute. Dal colpo di calore al colpo di sole, dalla di-sidratazione alla sindro-me ansioso – depressiva, dagli edemi da calore ai crampi muscolari, fino alla spossatezza e al col-lasso. Inoltre, il caldo ec-cessivo può intensificare i sintomi di alcune ma-lattie già presenti quali: l’ipertensione - ipotensio-ne arteriosa, lo scompen-so cardiaco, le malattie respiratorie, l’insufficien-za venosa, l’insonnia.Allora, cosa fare? Come difendersi dal caldo? Ecco alcune indicazioni utili.

Evitare di uscire fra le 12 e le 17: sono queste le ore più calde della giorna-ta. Consiglio rivolto, soprattutto, a chi soffre di patologie bronco-polmonari. Per queste persone le indicazioni da se-guire sono partico-larmente rigorose: bere più acqua del-la dose normalmen-te raccomandata, evitare i bruschi sbal-zi di temperatura corporea, come per esempio l’entrare sudati in un grande magazzino con l’aria condizionata. Inoltre, in queste ore in città, è maggiore la con-centrazione di ozono nell’aria che respiria-mo.Mangiare molta frut-ta e verdura, cibi che contengono una grande percentuale di acqua. Ancora, meglio fare pa-sti leggeri.Bere molta acqua. Al-meno un litro e mezzo al giorno, di più se si svolge un’attività che comporta un’intensa sudorazione.

È importante ricordarsi di bere anche se non si ha sete.Evitare di bere alcolici, caffé, bevande gassate. Alcol e caffé sono infatti sostanze che hanno un effetto diuretico. Vanno evitate anche le bevan-

de troppo calde o troppo fredde. La temperatura ideale di una buona bibi-ta, quella che permette un veloce assorbimento e un giusto raffredda-mento, dovrebbe essere attorno ai 10 gradi.Usare vestiti di colore

chiaro e non ade-renti, di cotone, di lino o di fibre naturali. I vestiti scuri o di ma-teriale sintetico trat-tengono il calore.Pulire periodica-mente i filtri dei cli-matizzatori presenti in casa. Sono un ri-cettacolo di polve-ri e batteri. La loro temperatura deve essere regolata tra i 25 e i 27 gradi centi-gradi, così si evitano i bruschi sbalzi di tem-peratura.Consultare il proprio medico di famiglia in caso un’assunzione continua di farmaci. Se, ad esempio, si è affetti da diabete o da ipertensione è consigliabile cono-scere le eventuali reazioni che posso-no essere provocate

dalla combinazione caldo/farmaco o sole/farmaco. Non eccedere con l’as-sunzione di integratori di sali minerali. E’ sempre auspicabile che l’even-tuale uso sia concordato con il medico.

Piccoli accorgimenti per difendersi dal caldoL’estate è arrivata, ma con lei anche l’afa e le temperature elevate

Esporsi al sole con molta cautela. Un’esortazione, questa, che vale per tut-ti, ma in modo particola-re per i cittadini affetti da diabete, i quali potrebbe-ro ustionarsi anche in ma-niera seria, a causa della possibile minor sensibilità al dolore.Bagnarsi subito il viso e la testa con acqua fresca, se si dovesse avvertire una sensazione di svenimento o di calo di pressione.

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