L'anno internazionale delle foreste

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente in Piemonte 2011 - Presentazione di Vincenzo Coccolo

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L’ANNO INTERNAZIONALE

DELLE FORESTE

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L’ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE

Dott. Vincenzo Coccolo

Nel corso dell’83esima Riunione Plenaria del 20 dicembre 2006,  l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dell’ONU ha adottato una risoluzione proclamando il 2011 “Anno Internazio-nale delle Foreste”, per sostenere l’impegno di favorire la gestione, la conservazione e lo svi-luppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Con la risoluzione si riconosce che le foreste e la loro gestione secondo i principi della sostenibilità, possono contribuire significativamente all’eliminazione della povertà e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo internazional-mente concordati, compresi gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

L’Anno internazionale delle foreste offre un’opportunità unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle pressioni che molte delle foreste del mondo subiscono a causa della deforesta-zione che, dal rapporto 2010 della FAO, hanno subito una contrazione nell’ultimo decennio di 13 milioni di ettari.

Le foreste sono indispensabili per il benessere di tutta l’umanità e svolgono un ruolo centrale nell’am-bito di questioni e problematiche di portata mondiale legate ad esempio al clima o alla diversità biologica: immagazzinano un enorme ammontare di carbonio e quando una foresta viene tagliata e convertita ad altro uso, il carbonio viene di nuovo rilasciato nell’atmosfe-ra. Sono inoltre importantissime anche a livello regio-nale, in quanto assicurano la stabilità ecologica.

L’umanità ha bisogno dei boschi, ma i boschi non hanno bisogno degli uomini; se un bosco è ben cura-to però esplica al massimo le proprie funzioni, quindi l’intervento pubblico è comprensibile se si considera-no i servizi forniti dalle foreste alla società.

La Regione è il garante della tutela forestale e defini-sce le condizioni generali che permettono di sfruttare i boschi in modo sostenibile, ha, per esempio, il do-vere di garantire che le foreste  continuino a svolgere

il loro ruolo di protezione dai disastri naturali, in particolare in montagna, dove gli alberi prevengono le frane, la caduta di massi, le valanghe, le piene. Gli alberi e gli arbusti sui pendii proteggono gli insediamenti, le vie di comunicazione e le infrastrutture dai pericoli naturali. Una elevata percentuale dei boschi montani piemontesi ha questa funzione. La cura di que-sti boschi di protezione costa molto meno della costruzione di opere tecniche di protezione.  Inoltre, il bosco protegge anche dalle piene grazie alla sua capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua.

Indirettamente il bosco favorisce la salute dell’uomo; il suolo filtra l’acqua piovana e la rende potabile, mentre durante il periodo vegetativo il fogliame produce molto ossigeno e purifica l’aria. Un bosco in crescita contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici, poiché immagaz-zina più CO2 di quanto ne venga rilasciato dai processi naturali.

Le foreste sono anche un luogo di lavoro, il legno è un materiale da costruzione locale, natu-rale e versatile. Alla fine del suo ciclo di vita può essere utilizzato anche come fonte energetica. I prodotti in legno sono neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 e al momento della loro fabbricazione e lavorazione comportano un ridotto consumo di energia.

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Il lavoro in bosco e la sua gestione non producono solo legna, ma ne garantiscono anche la salute, rendendolo più resistente contro gli eventi naturali e i parassiti. Il lavoro forestale può contribuire alla diversità delle specie e mantiene efficienti le infrastrutture destinate alla fru-izione. Queste azioni positive per la popolazione non possono essere finanziate unicamente con lo sfruttamento del legno. La Regione svolge in tal senso un ruolo di sostengo e un ruolo propositivo nei confronti dei proprietari forestali.

Oggi alcuni aspetti rendono più problematica la gestione delle foreste.L’abbandono delle aree marginali ha provocato sì un aumento dei boschi di neoformazione,

ma anche una non gestione dei boschi da sempre coltivati, a volte predisponendo i versanti ad una maggiore instabilità.

Inoltre l’evoluzione del clima, sia dal profilo della temperatura, sia per quanto riguarda gli eventi meteorologici estremi, possono mettere la foresta a dura prova. A causa delle variazioni del clima, infatti, alcune specie attualmente ben adattate al contesto in cui vivono non lo sa-ranno più in futuro. Questa evoluzione renderà più fragili gli ecosistemi forestali.

Gli indirizzi attuali di gestione sono quindi rivolti ad aumentare la capacità di resilienza della foresta – in primo luogo mediante un incremento delle specie – per ottenere dei boschi con più specie e più resistenti al cambiamento climatico. La legge forestale regionale prevede che il bosco venga gestito all’insegna della sostenibilità e del rispetto della natura così che le sue prestazioni siano disponibili anche alle generazioni future.

Le Foreste Regionali del Piemonte, oltre 16 mila ettari a disposizione della collettività pie-montese, nell’”Anno Internazionale delle Foreste” sono aperte a tutti e costituiranno, con spe-cifici eventi, un’occasione unica di approfondimento sul fondamentale ruolo che le foreste svolgono per il benessere dell’umanità.