L’ Università italiana nel confronto europeo: miti...

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L’ Università italiana nel confronto europeo: miti, leggende e realtà

Ancona 1.12.2015 Giuseppe De Nicolao

Università di Pavia

Poletti: «Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21 … abbiamo un problema gigantesco: è il tempo. I nostri giovani arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo»

Poletti: «Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21 … abbiamo un problema gigantesco: è il tempo. I nostri giovani arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo»

Abravanel & D’Agnese: «L’età media dei laureati italiani è di 26-27 anni, contro i 21-22 di molti altri paesi» pag. 178

Abravanel & D’Agnese: «L’età media dei laureati italiani è di 26-27 anni, contro i 21-22 di molti altri paesi» pag. 178

Abravanel & D’Agnese: «L’età media dei laureati italiani è di 26-27 anni, contro i 21-22 di molti altri paesi» pag. 178

ITALIA = MEDIA OCSE = 26 ANNI

Abravanel & D’Agnese: «I fuori corso esistono solo da noi» pag. 17

Abravanel & D’Agnese: «I fuori corso esistono solo da noi» pag. 17

Il senso comune sull’istruzione universitaria è alimentato da

fattoidi (e li alimenta)

Roger Abravanel: «La nostra università

è gratuita»

5 Maggio 2015

Roger Abravanel: «La nostra università

è gratuita»

5 Maggio 2015 3.636 Euro

Roger Abravanel: «La nostra università

è gratuita»

5 Maggio 2015

Nel 2010 il Corriere ha pubblicato un articoletto

che era una vera e propria “Summa” del senso comune sull’istruzione universitaria

«Ha un ottimo reddito e vive con la

sua donna»

«Ha un ottimo reddito e vive con la

sua donna»

«Ha un reddito basso e vive con i

suoi genitori»

Key concepts • “Studiare troppo fa male” (troppi laureati, troppe università,

troppi corsi di laurea, troppi professori/ricercatori ...) • “ben 71mila offerte di lavoro rimaste senza risposta” (il lavoro

c’è, basta cercarlo ...) • “gli operai specializzati sono in testa a ogni elenco (... ma è

lavoro manuale ...) • “un corso di laurea rischia di sfociare in un lavoro precario e

malpagato” (... giovani schizzinosi) • “una difficoltà di dialogo tra domanda e offerta di lavoro”

(skill mismatch = è colpa di scuola e università) • “con un corso professionale è più facile sistemarsi con una

paga sicura” (ecco dove investire) • “oggi che la crisi morde c’è poco spazio per i sogni” (è la crisi,

bellezza)

«Studiare troppo fa male»

De Rita: “le università italiane sono cresciute troppo”, troppi ingegneri, “non abbiamo bisogno di geni”

Abravanel & D’Agnese: «I fisici dell'università di Padova che lavorano un anno dopo la laurea sono il 27 per cento, praticamente meno dei laureati in qualsiasi altra materia di qualsiasi università d'Italia. (...) nerd con la testa fra le nuvole»

pag. 169

I laureati in fisica? «Nerd con la testa tra le nuvole» Vero o falso?

Tasso occupazione (def. ISTAT): 96,1% Che ad avere la testa tra le nuvole sia qualcun altro?

Fact checking: «I fisici dell'università di Padova che lavorano sono il 31,4%, ma soprattutto il 58,8% è impegnato a proseguire gli studi (dottorato, master, etc). Solo,il 3,9% non lavora, ma cerca

«Il lavoro c’è, nessuno lo vuole»

«Infermiere e pizzaiolo: il lavoro c’è, nessuno lo vuole ...»

I lettori si ribellano: «Ma lei che ha scritto l’articolo sa di cosa parla? o scrive solo per luoghi comuni?»

Sommerso dalle critiche dei lettori, Pagni cambia il titolo (“informatico” al posto di “infermiere”) ed aggiunge una premessa

La fonte della notizia

Ci cascano quasi tutti (1/2)

Ci cascano quasi tutti (2/2)

La fonte: un documento di tre pagine. A pagina 3, i numeri tondi tondi

(spesso multipli di 100 o di 1.000)

La fonte: si scopre che è un “sondaggio”. Mancano però tutte le informazioni tecniche (domande, numerosità del campione, etc)

«Dovrei lavorare anche di sera? Allora non mi interessa»

(il lavoro manuale e i giovani schizzinosi)

Valigia Blu smaschera il bluff: un lettore di Gramellini cerca i 300 posti ma è solo una leggenda urbana

Valigia Blu smaschera lo specchietto per le allodole: non posti ma corsi a pagamento senza garanzia di assunzione

Ecco dove investire

«oggi che la crisi morde c’è poco spazio per i sogni»

Fate come lei: «È bionda, bella, studia canto. E prova un piacere

speciale quando ...»

Un coro: studiare non serve, anzi «troppa formazione può addirittura essere dannosa»

I dati, questi sconosciuti

Ma quanti sono i laureati?

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http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/education/data/database

UE-28: % LAUREATI (30-34 anni)

Piani per il futuro: Europa 2020

Nella fascia 25-34 anni il sorpasso da parte di Turchia (e Cile) è appena avvenuto: Italia ultima non solo in UE

ma anche nell’OCSE

Ma quanto spendiamo per laurearli?

Mariastella Gelmini: «È risibile collegare la bassa qualità

dell’Università italiana alla quantità delle risorse erogate: siamo in linea con

la media europea»

Spesa (%PIL): Italia 35-esima su 37 nazioni OCSE (peggio di noi solo Indonesia e Lussemburgo)

Ma studiare serve?

Abravanel: “E l’università italiana è tutto tranne che un «ascensore sociale». La colpa è delle tante lauree inutili sfornate da mediocri atenei che da anni creano schiere di giovani disoccupati”

5 Maggio 2015

Abravanel: “E l’università italiana è tutto tranne che un «ascensore sociale». La colpa è delle tante lauree inutili sfornate da mediocri atenei che da anni creano schiere di giovani disoccupati”

5 Maggio 2015

La fotografia della crisi: occupazione a 1 anno

Occupati Disoccupati

La fotografia della crisi: occupazione a 5 anni

Occupati Disoccupati

La fotografia della crisi: guadagno a 1 e 5 anni

1 anno 5 anni

Università non all’altezza delle imprese?

In un paese di ciechi è anomalo

chi ci vede e cavargli gli occhi sembra a (quasi) tutti la migliore

soluzione