La tutela individuale dei lavoratori atipici e precari Piste di riflessione.

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La tutela individuale dei lavoratori atipici e precariPiste di riflessione

Lavoro precarioÈ il risultato di pratiche occupazionali portate avanti dai datori di lavoro per limitare o ridurre la forza lavoro permanente, per massimizzare la flessibilità e trasferire i rischi sui lavoratori.

Le occupazioni che ne derivano sono non permanenti, a tempo determinato, casuali, insicure e contingenti. I lavoratori sono spesso non coperti dal diritto del lavoro e dalla sicurezza sociale.

IMF – International metalworkers federation (www.imfmetal.org)

Lavoro precarioÈ il risultato di pratiche occupazionali portate avanti dai datori di lavoro per limitare o ridurre la forza lavoro permanente, per massimizzare la flessibilità e trasferire i rischi sui lavoratori.

Le occupazioni che ne derivano sono non permanenti, a tempo determinato, casuali, insicure e contingenti. I lavoratori sono spesso non coperti dal diritto del lavoro e dalla sicurezza sociale.

IMF – International metalworkers federation (www.imfmetal.org)

Differenze rispetto al lavoro standard

>Durata del contratto>Natura del rapporto di lavoro>Accesso alle prestazioni sociali>Retribuzione

Lavoro standard: > Contratto a tempo indeterminato> Con un’assicurazione sociale

basata su contribuzione obbligatoria

> Lavoro a tempo pieno > Retribuzione corrispondente> Piena corrispondenza tra lavoro e

occupazione

Lavoro non standard (atipico)Combinazione di fattori opposti a quelli del lavoro standardAd esempio: lavoro a tempo determinato, part time, lavoro tramite agenzie, lavoro occasionale, brevi part time, lavoro a chiamata, falso lavoro autonomo, senza contratto...

Keller, B. e H. Seifert, ‘Lavoro atipico e flexicurity’, in Quaderni di rassegna sindacale, n. 3/2005, Ediesse, p. 185

Lavoro atipicoIl lavoro a tempo determinato e il lavoro part time sono degli “aggiustamenti” del lavoro standard, definiti in base alla durata del contratto e al numero di ore di lavoro

, lavoratore)

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef10091.htm)

Lavoro atipicoIl lavoro a tempo determinato e il lavoro part time sono degli “aggiustamenti” del lavoro standard, definiti in base alla durata del contratto e al numero di ore di lavoro.

Il lavoro tramite agenzie parte anch’esso dal lavoro standard, ma le relazioni contrattuali sono di tipo triangolare (datore, agenzia, lavoratore)

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef10091.htm)

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef1010.htm)

Lavoro molto atipico> A tempo determinato per meno di 6 mesi> Part time per meno di 10 ore la settimana> Contratti a zero ore, lavoro a chiamata...> Falso lavoro autonomo> Falso contratto di formazione (stage ecc.)> Lavoro senza contratto

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef1010.htm)

25%della forza lavoro UE nel 2005

Lavoro molto atipico> A tempo determinato per meno di 6 mesi> Part time per meno di 10 ore la settimana> Contratti a zero ore, lavoro a chiamata...> Falso lavoro autonomo> Falso contratto di formazione (stage ecc.)> Lavoro senza contratto

Lavoro salariato a tempo determinato

26 milioni di persone nell’UE>73% (19 milioni) hanno < 40 anni

>33% (8,8 milioni) hanno un contratto < 6 mesi

>25% (6,3 milioni) hanno < 40 anni e un contratto < 6 mesi

Osservatorio Inca Cgil, su dati Eurostat 2011(ww http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database)

% lavoratori a TD sul totale dei lavoratori

Osservatorio Inca Cgil, su dati Eurostat 2011(http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database)

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0

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% lavoratori a TD < 40 anni e < 6 mesi sul totale dei lavoratori TD

Osservatorio Inca Cgil, su dati Eurostat 2011(http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/search_database)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

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Lavoro standard(durata indeterminata, full time)

Lavoro atipico(durata determinata, part time,

agenzie)

Lavoro molto atipico(meno di 6 mesi, meno di 10 ore,

a chiamata…)

Lavoro autonomo

Lavoro informale

SICUREZZA

FLESSIBILITÀ

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/publications/htmlfiles/ef10091.htm)

SICUREZZA

FLESSIBILITÀ

Eurofound, 2008(www.eurofound.europa.eu/docs/eiro/tn0803038s/tn0803038s.pdf)

Incidenza e natura delle forme di lavoro molto atipiche> è difficile determinare l’esatta incidenza del

lavoro molto atipico> vi sono grandi differenze in Europa> lavoratori con una formazione di bassissimo

livello e con contratti stagionali > professionisti altamente qualificati e con

contratti molto brevi

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/pubdocs/2010/091/it/1/EF10091IT.pdf)

Qualità del lavoro molto atipico

> minore sicurezza del posto di lavoro> meno opportunità di formazione> meno opportunità di carriera > più difficoltà nel conciliare lavoro e vita privata> stipendi più bassi e discontinui> minori diritti sindacali> accesso difficile alle indennità di disoccupazione> scarsa copertura della previdenza sociale

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/pubdocs/2010/091/it/1/EF10091IT.pdf)

Salute e sicurezza del lavoro molto atipico

> condizioni di lavoro generalmente più pericolose

> rischio di incidenti e infortuni più elevato, ad esempio in agricoltura e edilizia

> la durata estremamente breve e la maggiore insicurezza hanno un impatto negativo sulla salute

Eurofound, 2010(www.eurofound.europa.eu/pubdocs/2010/091/it/1/EF10091IT.pdf)

> In tutti i Paesi UE l’occupazione stabile e a tempo pieno si va sempre più riducendo

> Cresce invece l’occupazione atipica e precaria

> Per il prossimo futuro non è dato prevedere un’inversione di questa tendenza

> La precarietà prevarrà probabilmente sulla stabilità

> I sistemi di protezione sociale dei diversi Paesi europei sono stati disegnati intorno alla figura del lavoratore a tempo pieno e stabilmente occupato

> Lasciando ai margini molte forme di lavoro non standard

> Lasciando ai margini molte forme di lavoro non standard

> Lasciando ai margini molte forme di lavoro non standard

> Lasciando ai margini molte forme di lavoro non standard

> Lasciando ai margini molte forme di lavoro non standard

> Alle tradizionali forme di lavoro atipico (part time, a tempo determinato) si aggiungono via via nuove forme di lavoro che derogano dalla protezione sociale normalmente accordata al lavoratore salariato

• E persino a quella straordinariamente accordata al lavoro atipico

> Un esempio classico sono i contratti italiani di lavoro parasubordinato, a collaborazione coordinata e continuativa, a progetto ecc.

> Un esempio simile è quello austriaco dei Freier Dienstvertrag (contratti di lavoro di libero servizio) e dei Neue Selbstständige (nuovi lavoratori autonomi)

> In entrambi i casi lavoratori dipendenti, trattati però per molti aspetti come autonomi al servizio di un solo cliente

Eurofound, Self-employed workers: industrial relations and working conditions, 2009www.eurofound.europa.eu/comparative/tn0801018s/index.htm

Muehlberger U., Bertolini S., The Organizational Governance of Work Relationships between Employment and Self-employment, 2008http://ser.oxfordjournals.org/content/6/3/449.full

> I Freier Dienstvertrag sono assicurati contro i rischi di malattia professionale, infortuni sul lavoro e vecchiaia

> Ma non contro la disoccupazione e la malattia e non hanno diritto all’indennità di fine rapporto

> Dal punto di vista fiscale sono considerati lavoratori autonomi

Eurofound, Self-employed workers: industrial relations and working conditions, 2009www.eurofound.europa.eu/comparative/tn0801018s/index.htm

Muehlberger U., Bertolini S., The Organizational Governance of Work Relationships between Employment and Self-employment, 2008http://ser.oxfordjournals.org/content/6/3/449.full

> I Neue Selbstständige sono titolari di un contratto di lavoro autonomo “senza licenza commerciale”

> Sono tenuti a soddisfare un compito ben definito piuttosto che a svolgere un servizio continuativo

> L'obbligo di lavoro può essere subappaltato a una terza persona

> Sono tenuti a fornire una propria infrastruttura imprenditoriale

> In quanto lavoratori autonomi non sono coperti dal diritto del lavoro.

> L’assicurzione generale è obbligatoria solo se il loro reddito annuo supera la soglia di € 6 453.36

Eurofound, Self-employed workers: industrial relations and working conditions, 2009www.eurofound.europa.eu/comparative/tn0801018s/index.htm

Muehlberger U., Bertolini S., The Organizational Governance of Work Relationships between Employment and Self-employment, 2008http://ser.oxfordjournals.org/content/6/3/449.full

> Un altro esempio sono i mini-jobs in Germania, ossia i piccoli lavori con retribuzione inferiore ai 400 euro, esenti dai contributi sociali e sanitari

> Anche nel Regno Unito i contributi del regime assicurativo nazionale non sono dovuti sulla parte di salario inferiore a 105 sterline (133 €) alla settimana

> In Francia i lavoratori delle agenzie interinali hanno diritto ad un complemento di salario, a compensazione della precarietà del loro lavoro, se il loro contratto non diventa a durata indeterminata

> Un altro esempio di lavoro non standard è quello dei finti lavoratori autonomi provenienti dai nuovi Stati membri durante gli accordi transitori imposti nel 2004

> Nei Paesi Bassi, con la liberalizzazione dei servizi postali, i maggiori operatori privati (Netwerk VSP, TNT Post, Select Mail) hanno assunto personale con contratti di lavoro autonomo, che legano il lavoratore al datore di lavoro con un contratto commerciale di prestazione di servizi

WIERINK M., Pays-Bas. La libéralisation des services postaux :beaucoup de flexibilité, peu de sécurité, 2011www.ires-fr.org/images/files/Chronique/chronique129/c129-2.pdf

> In quanto lavoratori autonomi, non hanno alcuna protezione in caso di malattia o invalidità

> Non hanno diritto al salario minimo> Non sono protetti in caso di licenziamento> Non versano contributi per la pensione

WIERINK M., Pays-Bas. La libéralisation des services postaux :beaucoup de flexibilité, peu de sécurité, 2011www.ires-fr.org/images/files/Chronique/chronique129/c129-2.pdf

> I lavoratori così assunti lavorano in media 5-6 ore la settimana

> Hanno il « diritto » di lavorare per più datori di lavoro contemporaneamente

> Possono subappaltare un terzo del loro lavoro> Vengono retribuiti in base al numero di plichi

distribuiti> Guadagnano in media 6-7 euro l’ora

WIERINK M., Pays-Bas. La libéralisation des services postaux :beaucoup de flexibilité, peu de sécurité, 2011www.ires-fr.org/images/files/Chronique/chronique129/c129-2.pdf

> In Belgio, nel 2004 il Governo ha introdotto un sistema di « buoni servizio » (Titres-service)

> Creare nuovi posti di lavoro (25.000 entro il 2007)> Favorire il passaggio dal lavoro sommerso al lavoro

regolare nei settori in cui il lavoro nero è più comune> Migliorare l'equilibrio lavoro-vita privata, rendendo

più accessibile il piccolo aiuto domestico

Peeters, A. and Gevers, A., The service voucher in Belgium, 2006www.eurofound.europa.eu/areas/labourmarket/tackling/cases/be004.htm

> Un buono vale un’ora di servizio domestico> Costa all’utente 7,50 euro> Il 30% è fiscalmente deducibile > Lo Stato versa un ulteriore contributo di 14 euro> Lavoratori retribuiti con i buoni servizio hanno un

normale contratto di lavoro con alcune caratteristiche specifiche

Peeters, A. and Gevers, A., The service voucher in Belgium, 2006www.eurofound.europa.eu/areas/labourmarket/tackling/cases/be004.htm

> Il rapporto di lavoro è tramite agenzie accreditate> Per i primi 3 mesi il lavoratore può avere diversi contratti a

durata determinata, senza che ciò comporti un contratto a a durata indeterminata

> Dal 4° mese il contratto diventa a durata indeterminata, a tempo pieno o part time (min 10h/settimana)

> I lavoratori percepiscono un salario corrispondente alla scala dei salari legale

> Maturano i normali diritti di sicurezza sociale e sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro

Peeters, A. and Gevers, A., The service voucher in Belgium, 2006www.eurofound.europa.eu/areas/labourmarket/tackling/cases/be004.htm

> 2004-2006 circa 12400 disoccupati hanno trovato un lavoro> Disoccupati di lunga durata, bassa qualifica, persone non

attive e di origine straniera> 98% donne> 60% hanno un contratto a tempo indeterminato e l'11% a

tempo pieno> Più della metà dei lavoratori utilizza il sistema per trovare un

altro lavoro> 90% non hanno cambiato datore di lavoro

Peeters, A. and Gevers, A., The service voucher in Belgium, 2006www.eurofound.europa.eu/areas/labourmarket/tackling/cases/be004.htm

> Quasi tutti i Paesi europei hanno varato delle misure destinate a garantire una protezione minima anche ai lavoratori non standard

> Sia a compensazione della loro occupazione precaria > Sia ad integrazione delle loro insufficienti storie

contributive (es. disoccupazione a requisiti ridotti) > Talvolta su base contributiva> Altre volte finanziate dal prelievo fiscale e quindi dalla

solidarietà generale

?

?

> Anche i regolamenti europei sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale sono stati disegnati intorno alla figura del lavoratore a tempo pieno e stabilmente occupato

REGOLAMENTO (CE) N. 883/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 29 aprile 2004

relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale

CAPITOLO 6

Prestazioni di disoccupazione

Articolo 61

Norme specifiche sulla totalizzazione dei periodi di assicurazione, di occupazione o di attività lavorativa autonoma

1. L'istituzione competente di uno Stato membro, la cui legislazione subordina l'acquisizione, il mantenimento, il recupero o la durata del diritto alle prestazioni al maturare di periodi di assicurazione, di occupazione o di attività lavorativa autonoma, tiene conto, per quanto necessario, dei periodi di assicurazione, di occupazione o di attività lavorativa autonoma maturati sotto la legislazione di qualsiasi altro Stato membro, come se fossero maturati sotto la legislazione che essa applica.

Tuttavia, quando la legislazione applicabile subordina il diritto alle prestazioni al maturare di periodi di assicurazione, i periodi di occupazione o di attività lavorativa autonoma maturati sotto la legislazione di un altro Stato membro sono presi in considerazione unicamente a condizione che tali periodi sarebbero stati considerati periodi di assicurazione se fossero maturati ai sensi della legislazione applicabile.

www.rva.be/D_opdracht_W/Werknemers/T40/InfoFR.pdf

Office National de l'Emploi

Pour plus de renseignements contactez votre bureau de l'ONEM. Vous trouverez les adresses dans l’annuaire ou sur le site : www.onem.be

Feuille info - travailleurs

Avez-vous droit aux allocations sur la base d'une occupation à l'étranger? Vous possédez la nationalité d'un pays de l'Espace Economique Européen (EEE) ou de la Suisse

Le travail effectué à l'étranger peut-il être pris en considération?

Le travail, en tant que travailleur salarié, presté dans tout pays du monde peut être pris en considération pour votre admission aux allocations de chômage si les conditions suivantes sont remplies:

• la période de travail ou la période assimilée peut être considérée comme une période de travail comme salarié ou comme une période assimilée qui serait prise en considération pour le droit aux allocations de chômage si elle était accomplie en Belgique.

• …

Una nuova mobilità europea, favorita dal processo di integrazione Europea, dai diversi progetti come Erasmus ecc.. che si sposta nelle metropoli europee come Londra, Barcellona, e così anche verso Berlino, la quale ha visto raddoppiare negli ultimi 10 anni il numero ufficiale della popolazione italiana.E. Pichler, Da Gastarbeiter a cittadini?, Berlino, 2011

Chi sono> Contratti a progetto> Assegni di ricerca> Tirocini (di tipologie estremamente diverse)> Dottorati> Partite IVA> Lavoratori interinali> Spesso alla loro seconda, terza o quarta

esperienza di lavoro precario all’estero con contratti di tipo differente e secondo diverse legislazioni nazionali

> Importo delle retribuzioni: non corrisponde alle qualifiche del lavoratore e alle esigenze di vita (nessuna indennità per il lavoro all’estero).

> Frequenza della retribuzione: sono comuni retribuzioni non mensili, o rimborsi spese a lungo termine, che impediscono di fare fronte alle spese correnti

> Mansioni: assegnazione di mansioni che implicano responsabilità o carichi di lavoro eccessivi, non corrispondenti al contratto, oppure mansioni di basso livello non adeguate alla al curriculum del lavoratore

> Durata dei contratti: sono comuni situazioni di contratti di breve o brevissima durata

> Alloggio: è difficile trovare un alloggio in affitto con contratti di soli tre mesi

Problemi

> Diritto alle ferie: spesso i contratti non specificano il diritto alle ferie e (impossibilità a tornare in Italia e mantenere legami affettivi e sociali)

> Diritto di sciopero: in molti casi (ad esempio con i contratti di tirocinio) non è chiaro il diritto di scioperare o di richiedere un’assemblea sindacale

> Orari di lavoro: molti contratti non prevedono formali orari di lavoro, però ne viene ugualmente preteso il rispetto

> Pensione: moltissimi precari avranno pensioni misere o inesistenti. Per i precari all’estero vi è anche la complessità del cumulare i diversi periodi lavorativi con cointratti atipici ed eterogenei

> Disoccupazione: è spesso impossibile totalizzare i periodi lavorativi

> Ruolo degli enti formativi : la normativa sui tirocini prevede che ci sia un ente formativo ad organizzare e coordinare il tirocinio, ma questo ruolo viene spesso delegato agli enti ospitanti

Problemi

> Il lavoro avviene spesso in piccoli uffici, privi di rappresentanza sindacale

> La base legale dei contratti cambia molto velocemente: è comune passare da un contratto (o una borsa di studio) italiana, a una belga, a una europea

> Il sindacato belga non può tutelare efficacemente un lavoratore con un contratto non belga, o con un contratto di così breve durata da non avere nemmeno il tempo di registrarsi nel comune di domicilio

> Un simile problema si presenta con i sindacati delle istituzioni europee, che spesso rappresentano e tutelano soltanto i funzionari di ruolo

> Anche i sindacati italiani sono troppo lontani dalle problematiche specifiche dei lavoratori all’estero

> Laddove riescono ad organizzarsi sindacalmente, i lavoratori atipici fanno spesso riferimento a sindacati di categorie diverse dai lavoratori standard

Problemi

A cura di Carlo CaldariniOsservatorio Inca Cgil per le politiche sociali in Europawww.osservatorioinca.org

Con la collaborazione di Paola CammilliInca Belgio / Progetto Tesse