LA TERAPIA ENDOVENOSA - scfinfermieristica

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LA TERAPIA ENDOVENOSA

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LA TERAPIA ENDOVENOSA

• Nella terapia endovenosa le soluzionie i farmaci vengono iniettati in unavena e introdotti , così, direttamentenel circolo ematico.

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INDICAZIONI

Rapido effetto terapeutico

Farmaci che non possono essereassorbiti a livello gastroenterico

Il paziente non può assumere nulla perbocca

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INDICAZIONI

Farmaco irritante se somministratoper via intramuscolare o sottocutanea

È necessaria una somministrazionecontrollata

Il paziente è incosciente e noncollaborante

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OBIETTIVI

Ripristinare e mantenere il bilanciodei liquidi e degli elettroliti

Somministrare farmaci Fornire nutrienti Trasfondere sangue ed emoderivati

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VANTAGGI

Fornire farmaci,liquidi,supplementinutritivi quando il paziente non puòassumerli per via orale

Il dosaggio del farmaco è preciso

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SVANTAGGI

Riduce i movimenti del paziente ,ladeambulazione , gli spostamenti ect...

Più costosa della terapia iniettiva eorale

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RISCHI

Emorragia Infiltrazione Infezioni Sovradosaggio Incompatibilità tra farmaci e

soluzioni Allergie

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EFFETTI DELLASOMMINISTRAZIONE

ENDOVENOSA

• Gli effetti della somministrazione e.v.di una soluzione sul comportamentodei liquidi corporei dipendonodall’osmolarità della soluzione rispettoall’osmolarità plasmatica del paziente.

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OSMOLARITÀ

• L’osmolarità è la concentrazione diuna soluzione e si esprime inmilliosmoli di soluti per litro disoluzione (mOsm/l). Solitamente ilplasma ha la stessa osmolarità deglialtri liquidi corporei, vale a dire circa275-300 mOsm/l.

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OSMOLARITÀ PLASMATICA

osmolarità plasmatica = eccessodi liquidi

osmolarità plasmatica = presenza diemoconcentrazione e disidratazione

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INDICATORI DI ECCESSODI LIQUIDI

• Aumento della pressione arteriosa• Distensione vene giugulari• Dispnea• Aumento della fr• Crepitii o ronchi all’auscultazione• Edemi periferici• Edemi sacrali nei pazienti allettati• Edemi diffusi• Palpebre gonfie/guance piene/edema periorbitale• Aumento del peso• Riduzione dell’ematocrito/dei livelli sierici degli

elettroliti/dell’azotemia/dell’osmolarità plasmatica

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INDICATORI DI PERDITADI LIQUIDI

• Aumento della frequenza cardiaca• Riduzione della pressione• Ridotta lacrimazione /elasticità cutanea• Occhi e congiuntive disidratate• Ridotta sudorazione/salivazione• Sete• Labbra e cavo orale secco e screpolato• Solchi sulla lingua• Difficoltà nell’eloquio/Alterata lucidità mentale• Oliguria• Riduzione del peso• Aumento ematocrito/dei livelli sierici degli elettroliti• Aumento azotemia/osmolarità plasmatica

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TIPI DI SOLUZIONI• SOLUZIONI CRISTALLOIDI (liquidi

chiari):Liquidi isotoniciLiquidi ipotoniciLiquidi ipertonici• SOLUZIONI COLLOIDALI (liquidi che

contengono proteine o molecole di amido):Prodotti del sangueNutrizione parenterale

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SOLUZIONI ISOTONICHE

• Stessa osmolarità del plasma e degli altriliquidi corporei.

• Non modificano l’osmolarità plasmatica• Espandono il compartimento intravascolare,

senza richiamare liquidi da altricompartimenti.

• Rappresentano un ottimo mezzo diidratazione (ad es. l’ipotensione daipovolemia).

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SOLUZIONIIPERTONICHE

• Hanno un’osmolarità maggiore di quellaplasmatica.

• Provocano un richiamo di liquidi daicompartimenti interstiziale e intracellulareverso il circolo sanguigno.

• Infuse spesso nel postoperatorio per ridurreil rischio di edema ,stabilizzare la pressionedel sangue e regolare la diuresi

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SOLUZIONI IPOTONICHE

• Hanno una osmolarità minore rispettoal plasma

• Provocano una riduzione dellaconcentrazione plasmatica di soluti ➨il liquido lascia il circolo sanguigno epenetra nelle cellule e nello spaziointerstiziale, dove la concentrazionedi soluti è maggiore.

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COSA FARE CON UNFLACONE DI SOLUZIONE IN

MANO ?

PRIMA DI INFONDERE

LEGGERE ATTENTAMENTE IDATI RIPORTATI SUL

FLACONE DELLA SOLUZIONE

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DATI

• Composizione• Forma farmaceutica• Categoria terapeutica• Osmolarità• pH• Uso• Modalità di conservazione

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FISIOLOGICA 0,9 %• Composizione : sodio cloruro 9 gr in 1000 ml

di acqua p.p.i.• Forma farmaceutica :soluzione perfusionale sterile

,apirogena,isotonica con il sangue• Categoria terapeutica :reidratante ,

reintegratore elettrolitico• Osmolarità :308 mOsm/l - pH : 3,5-6,5• Uso : Ipodermo-fleboclisi• Modalità di conservazione : conservare ad

una temperatura non superiore a 30°

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GLUCOSIO 5 %• Composizione : glucosio monoidrato 55 gr

in 1000 ml di acqua p.p.i.• Forma farmaceutica :soluzione perfusionale sterile

,apirogena,isotonica con il sangue• Categoria terapeutica :reidratante• Osmolarità :277,5 mOsm/l• Ph : 3,5-6,5• Uso : Ipodermo-fleboclisi• Modalità di conservazione : conservare ad

una temperatura non superiore a 30°

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RINGER LATTATOComposizione : acido lattico 2,60gr, sodio

idrossido 1,17gr, sodio cloruro 6,0gr, Kcloruro 0,4gr, calcio cloruro 0,27gr in 1000ml di acqua p.p.i.

Forma farmaceutica :……, isotonica con ilsangue

Categoria terapeuticareidratante,reintegratoreelettrolitico,alcalinizzante

Osmolarità :280 mOsm/l

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ELETTROLITICAREIDRATANTE III

Composizione : sodio cloruro gr 5, potassio cloruro gr0,75 ,calcio cloruro gr 0,35, magnesio cloruroesaidrato 0,31 gr,sodio acetato 6,40 ,sodio citrato0,75 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

Forma farmaceutica :…….,isotonica con il sangue

Categoria terapeutica:reidratante,reintegratoreelettrolitico,alcalinizzante

Osmolarità :307 mOsm/l

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LIPOFUNDIN S 10%Composizione :olio di soia 100 gr

(principio attivo) – lecitina di uovo,glicerolo (eccipienti)

Valore energetico :1072 Kcal/lOsmolarità :290-320 mOsm/lForma farmaceutica : emulsione per

infusione endovenosa ,isotonica con ilsangue

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SODIO BICARBONATO1,4 %

• Composizione : sodio bicarbonato 14,0 gr,sodio edetato (stabilizzante) 0,05 gr in1000 ml di acqua p.p.i.

• Forma farmaceutica :soluzione perfusionale sterile ,apirogena,

isotonica con il sangue• Categoria terapeutica :reidratante,

alcalinizzante• Osmolarità :334 mOsm/l - pH : 7,0-8,5Modalità di conservazione : conservare ad una

temperatura non superiore a 30°

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GLUCOSIO 10 %• Composizione : glucosio monoidrato 110 gr

in 1000 ml di acqua p.p.i.• Forma farmaceutica :soluzione perfusionale sterile

,apirogena,ipertonica con il sangue• Categoria terapeutica :reidratante• Osmolarità :555 mOsm/l• Ph : 3,5-6,5• Uso : Fleboclisi• Modalità di conservazione : conservare ad

una temperatura non superiore a 30°

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SOLUZIONIENDOVENOSE

• ISOTONICA • Ringer lattato (280mOsm/l)

• Ringer (275 mOsm/l)• Fisiologica 0,9% (308

mOsm/l)• Glucosio 5% (277,5

mOsm/l)• Albumina 5% (308 mOsm/l)• Elettrolitica reidratante

III (307 mOsm/l)• Sodio bicarbonato

1,4%(334 mOsm/l)• Lipofundin S 10%(290-320

mOsm/l)

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SOLUZIONIENDOVENOSE

• IPOTONICA • Fisiologica 0,45%(154 mOsm/l)

• Cloruro di sodio0,33% (103mOsm/l)

• Glucosio 2,5% inacqua (126 mOsm/l)

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SOLUZIONIENDOVENOSE

IPERTONICA • Glucosio 10% (555 mOsm/l)• Glucosio 20% (1110

mOsm/l)• Glucosio 33% (1831,5

mOsm/l)• Mannitolo 18% (988

mOsm/l)• Albumina 25% (1500

mOsm/l)• Sol.di L-aa selettivi

essenziali e non essenzialiall’8%

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SOLUZIONI COLLOIDALI

• PRODOTTI DEL SANGUE:Il sangue intero o specifichecomponenti del sangue quali globulirossi, globuli bianchi, piastrine,plasma, albumina e crioprecipitati

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SOLUZIONI COLLOIDALI

• SOLUZIONI PER NUTRIZIONEPARENTERALE

Contengono elementi nutrizionalisuppletivi che vengono infusi per viaendovenosa, di solito attraverso unavena centrale.

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LA PRESCRIZIONE

Deve specificare :Data di inizio della terapiaFirma del medico che prescriveTipo e quantità della soluzioneSostanze aggiunte e loro

concentrazioneVelocità/volume/durata dell’infusione

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LA DOCUMENTAZIONE

La documentazione della terapia devespecificare :

• Condizioni sito di incannulamento e zonacircostante

• Medicazioni eseguite• Informazioni fornite al paziente• Modifica e sospensione della terapia• Reazioni del paziente,complicanze ed

interventi infermieristici

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INFORMAZIONI ALPAZIENTE

• Fornite in modo chiaro,comprensibile• Devono descrivere:- procedure di posizionamento- tipologia delle soluzioni da infondere- durata ed eventuali variazioni della terapia• Avvisare che :- il dolore è transitorio e riguarda solo

l’inserimento dell’ago- può avvertire una sensazione transitoria di

freddo ma solo all’inizio del trattamento

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VIE DISOMMINISTRAZIONE

ENDOVENOSA• Le vie di somministrazione endovenosa

sono generalmente due:

• 1. Attraverso una vena periferica• 2. Attraverso una vena centrale

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METODO DISOMMINISTRAZIONE

Vi sono tre metodi per lasomministrazione e.v. della terapia:

• 1. L’infusione continua• 2. l’infusione intermittente• 3. L’iniezione diretta.

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INFUSIONE CONTINUA-VANTAGGI-

Permette di mantenere costanti ilivelli terapeutici dei farmacisomministrati, impiegata anche per lanutrizione parenterale totale. Ridotti i rischi di infezione poiché si

devono toccare meno spesso ideflussori e gli accessi venosi delpaziente.

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INFUSIONE CONTINUA -SVANTAGGI-

Vengono ostacolate le normaliattività quotidiane della persona E’ necessario un attentomonitoraggio della velocità diinfusione Aumentato rischio di flebiti e diirritazioni vascolari

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INFUSIONEINTERMITTENTE

➩ I farmaci o le soluzioni vengonosomministrati per brevi periodidistanziati nel tempo➩ Piccoli volumi (da 1 a 250 ml) possonoessere somministrati in pochi minuti oin alcune ore, in base al tipo difarmaco.

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INIEZIONE DIRETTAPrevede l’incannulamento di una vena per la

somministrazione di una singola dose difarmaco o altre sostanze

Alla fine della somministrazione ➩ rimuoverel’ago

È possibile eseguire boli di farmacomantenendo l’accesso venoso pervio➫ attraverso infusioni di soluzione fisiologica➫ utilizzando cannule tipo Angioset

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INIEZIONE DIRETTAVANTAGGI

Elimina i rischi di complicazioni legate alposizionamento di un ago a permanenza

SVANTAGGINecessita di una puntura venosa che provoca

uno stato di tensione del pazienteRischio di infiltrazione con farmaci irritanti

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CATETERISMO

VENOSO PERIFERICO

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INDICAZIONI ALCATETERISMO VENOSO

PERIFERICO• Uso di farmaci ben tolleranti da vene

periferiche a basso flusso ematico• Uso di soluzioni NON IPERTONICHE• Utilizzo per un tempo breve• Alto rischio al posizionamento di un

catetere venoso centrale• Paziente con valido patrimonio venoso

periferico• Collaborazione del paziente

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VANTAGGI DELCATETERISMO

PERIFERICO• Assenza dei rischi correlati alla presenza di

un catetere venoso centrale.• Minori rischi di infezione• Riduzione dei costi.• Migliore tollerabilità da parte del paziente.• Possibilità di posizionamento da parte di

tutti gli infermieri.

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SVANTAGGI DELCATETERISMO PERIFERICO

• Accesso venoso instabile e di brevedurata.

• Disponibilità limitata di vene.• Impossibilità di somministrazione di

alcuni farmaci e soluzioni.

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FATTORI DI APPROPRIATEZZA NELLASCELTA DI UNA CATETERIZZAZIONE

VENOSA PERIFERICAFATTORI APPROPRIATO NON

APPROPRIATOTIPO DI FARMACOE/O SOLUZIONE

- Liquidi isotonici- Molti farmaci dasomministrare

- Farmaci irritanti-Polichemioterapie- Liquidi ipertonici

DURATA - Terapie brevi ointermittenti

- Terapieprolungate

ACCESSIBILITÀDELLA VENA

- Pazienti con venefacilmenteaggredibili

-Pazienti obesi-Condizioni chealterano il circoloperiferico-Cause favorentiflebiti

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SCELTA DELLA VENAPreferire vene con le seguenti caratteristiche:

- Vene superficiali, facilmente palpabili erintracciabili e sufficientemente sviluppate.

- Vene che non presentano sclerosi, ematomi erisultano doloranti.

- Evitare di usare vene di un braccio edematoso.- Scegliere il braccio non dominante.

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SCELTA DELLA VENA• Preferire la puntura dell’estremità distale

della vena, riservando i punti prossimali perun’ulteriore terapia endovenosa.

• Il posizionamento del catetere lontano daarticolazioni mobili come il polso o il gomito.

• Il calibro del catetere dovrebbe essere lamisura più piccola.

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Raccomandazioni dei CDCriferite alla scelta della vena• Usare gli arti superiori

piuttosto che quelliinferiori

• Appena possibileriposizionare uncatetere da una venadi un arto inferioe aduna di un artosuperiore

Livello IA

Livello IA

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Raccomandazioni dei CDCriferite alla scelta della vena• Nei pazienti

pediatrici usarecome sito diinserimento delcatetere :

- la mano- il dorso del piede- il cuoio capelluto

Livello II

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QUALI VENE PERIFERICHEAGGREDIRE ?

Le sedi di elezione sono :➤ Cefalica➤ Basilica➤ Mediana dell’avambraccio➤ Cubitale mediana

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QUALI VENE PERIFERICHEAGGREDIRE ?

Le sedi alternative sono :➤ vene metacarpali del dorso della

mano➤vene metatarsali del dorso del piede➤vene della caviglia

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ACCESSI VENOSIPERIFERICI

• Un catetere venoso è un sottiletubicino di materiale plasticobiocompatibile (teflon, poliuretano,silicone)

• Questo dispositivo permette ilcollegamento tra la superficie cutaneaed un distretto venoso del circoloperiferico.

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MISURE DI UN CATETEREVENOSO

Le misure sono espresse in :• french (Fr)per il diametro esterno• gauge (G) per il diametro interno del

lume• centimetri (cm) per la lunghezza

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CARATTERISTICHETECNICHE

I dispositivi venosi devono garantire:• Stabilità dell’accesso venoso,• Possibilità di un suo uso continuo• Protezione dalle complicanze infettive

e trombotiche• Massima biocompatibilità.

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PRESIDI PER L’ACCESSOVENOSO

• AGHI A FARFALLA

• CATETERI MANDRINATI DAENDOVENA TIPO ANGIOSET EAGHICANNULA

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AGHI A FARFALLA(Butterfly)

• Sono aghi corti, smussati con piccolealette di plastica.

• Possono essere utilizzati :➱ per terapie a breve termine➱ per punture di piccole vene➱ con i bambini e neonati

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MISURE AGHI AFARFALLA

• Gli aghi a farfalla sono disponibili inmolteplici dimensioni

• Numeri dispari misure degli aghi afarfalla (19, 21,23)

Man mano che il numero aumenta, il diametrodel lume diminuisce

Sono lunghi circa 1,9 cm con foro di diametromedio compreso tra i 16 e i 27 gauge.

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CATETERI MANDRINATI

• vengono inseriti mediante un mandrinoo introduttore di metallo che fora lapelle ed entra in vena

• dopo l’inserimento si spinge ilcatetere all’interno della vena e sirimuove il mandrino.

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MISURE AGHI CANNULA• Sono disponibili in molteplici

dimensioni• Numeri pari misure degli aghi

cannula(22, 20, 18).Man mano che il numero aumenta, il

diametro del lume diminuisceLa maggior parte dei cateteri misura da

2,54 a 3,2 cm

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• DeflussoreSono disponibili sul mercato due tipi di gocciolatore:

•Deflussori a volume controllato: consentono l’infusione di quantità precise diliquidi e si chiudono automaticamente quando l’infusione è terminata,prevenendo l’ingresso di

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• Il deflussore con macro-gocciolatore: consente lasomministrazione di una quantità maggiore disoluzione e una velocità d’infusione superiorepoiché la quantità di soluzione per ciascuna gocciaè maggiore

Il deflussore con micro-gocciolatore: fornisce 10,15, 20 gocce per ml. di soluzione, è usato perpazienti pedriatrici e per quei pazienti adulti, cherichiedono l’infusione di piccole quantità disoluzione o infusione attentamente controllate,somministra una piccola quantità di soluzione perciascuna goccia, fornisce 60 gocce di soluzioneper ml.

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• Il deflussore per la trasfusione di sangue eplasma: è provvisto di un filtro posto alinterno del gocciolatore.

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• Deflussori a volume controllato: consentonol’infusione di quantità precise di liquidi e sichiudono automaticamente quando l’infusione èterminata, prevenendo l’ingresso di aria nella lineaendovenosa.

I sistemi d’infusione a due vie: consentonol’infusione separata o simultanea di due soluzionidiverse; il deflussore con un secondo ingresso periniezione e una valvola di controllo consentel’infusione intermittente di una soluzioneaggiuntiva e al termine di questa di questa alritorno automatico all’infusione della soluzioneprimitiva.

Deflussori con presa d’aria: sono utilizzati perinfondere una soluzione contenuta in un flaconesenza presa d’aria; quelli privi della presa d’ariasono utilizzati per flaconi con presa d’aria.

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• Dial-a-flo: dispositivo cilindrico graduato,serve a regolare la velocità del flusso, ècostituito da due cilindri concentrici chepossono ruotare sul loro asse determinandouna variazione di un canale in cui scorre illiquido da infondere, la scala graduataall’esterno, consente di regolare imillimetri/minuto di liquido da infondere

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• Elastomero: dotati di un serbatoio digomma elastica, collegato mediante undeflussore all’ago cannula, ha la capacità disomministrare una quantità di farmaco in12-24 ore.

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• Pompa per infusione: Esistono numerosi tipidi pompe che regolano elettronicamente ilflusso di soluzione o dei farmaci quando èrichiesta un’estrema accuratezza didosaggio, per esempio in caso alimentazioneparenterale totale, o somministrazione dialcuni farmaci cardiovascolari (Venitrin).

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SCELTA DEI CATETERI

Considerare : lo scopo al quale i

cateteri sono destinati la durata dell’infusione le complicanze conosciute

(flebiti e infiltrazioni) l’ esperienza di ciascuno

degli operatori addetti aicateteri.

• IB

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GESTIONE CATETEREVENOSO PERIFERICO

1. Sostituzione CVP corti ogni72 – 96 ore per ridurre ilrischio di flebite.

2. Rimozione CVP in caso diflebite nel sito diinserimento o cateteremalfunzionante.

3. Se i siti di accesso venososono limitati e non sonopresenti segni oggettivi diflebite, il catetere puòessere lasciato per unperiodo più lungo

• IB

• IB

• IB

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GESTIONE CATETEREVENOSO PERIFERICO

4. Nei pazientipediatrici, lasciare iCVP in sito fino aquando la terapiaendovenosa siacompletata, a menoche non si verifichiuna complicanza.

5. Rimuovereimmediatamente ildispositivo venoso senon è più necessario.

• IB

• IA

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SOSTITUZIONE SET DI INFUSIONE(RAMPE- PROLUNGHE- DEFLUSSORI )• Cambiare i set per

infusione ogni 72 ore ameno che non siasospettata o documentatauna infezione associata acatetere.

• Cambiare le linee usate persomministrare sangue,prodotti del sangue, oemulsioni di lipidi altermine dell’infusione.

• IA

• IB

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PROLUNGHE BREVI

Vengono collegate all’estremità della cannulae vanno considerate come parti delle stessee rimosse quando si sostituisce la cannula

Nel caso in cui vengano infusi lipidi,sostituirle a fine infusione od ogni 24 ore

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TAPPI DI PROTEZIONE

Sostituirli

ogni volta che

si utilizzano

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ANTISEPSI CUTANEA• Disinfettare la cute

pulita con unantisettico appropriatoprima dell’inserimentodel catetere e durantei cambi dellemedicazioni.

• Preferire una soluzionea base di Clorexidina al2%.

• IA

• IA

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ANTISEPSI CUTANEA• Far evaporare l’antisettico

prima di inserire ilcatetere.

Il Povidone iodico deverimanere sulla cute peralmeno due minuti primadell’inserimento.

• Non utilizzare solventiorganici (ad esempioacetone ed etere).

• IB

• IA

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MEDICAZIONE INPOLIURETANO TRASPARENTE

VANTAGGI Ispezione immediata e continua del sito Fissaggio adeguato del catetere Il paziente può fare il bagno Cambi della medicazione meno frequenti

SVANTAGGI Intolleranza alla colla Ambiente più umido in prossimità del sito di

inserzione

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MEDICAZIONE CON GARZA ECEROTTO TRASPIRANTE

VANTAGGI Tollerata dai pazienti che presentano allergia alla

colla Sito di inserzione più asciutto ➫ minore

colonizzazione microbica

SVANTAGGI Più soggetta a sporcarsi e bagnarsi No visione immediata del sito di inserzione Frequenti cambi di medicazione

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SCELTA DELLAMEDICAZIONE

1. Sito del catetere copertocon garze sterili omedicazione semipermeabiletrasparente sterile.

2. Utilizzare una garza ➫ inpresenza di sudoreabbondante o sangue sulsito.

3. La doccia è permessa se ilcatetere e il dispositivo diconnessione sono coperticon una protezioneimpermeabile.

• IA

• II

• II

90

SOSTITUZIONE DELLAMEDICAZIONE

1. Cambio della medicazione se➫ sporca➫ staccata➫ umidaCambio della medicazione se è

necessaria una ispezione delsito

2. No segni clinici di infezione cambio della medicazioneuna volta alla settimana

• IA

• II

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ISPEZIONE DEL SITO DIINGRESSO DEL CATETERE

1. Monitorare i siti del catetereattraverso l’ispezione visiva e lapalpazione.

2. Se i pazienti hanno dolore al sitodi inserzione e febbre rimuovere la medicazione perpermettere un esame del sito.

• IB

• IB

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COMPLICANZE DELLATERAPIA ENDOVENOSA

FlebiteDolore lungo il decorsoEritemaEdema del punto di inserzioneVelocità di flusso rallentataL’area risulta calda al tattoINTERVENTI : rimuovere la cannula

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COMPLICANZE DELLATERAPIA ENDOVENOSA

InfiltrazioneEdema del punto di inserzioneImpallidimentoCute fredda intorno al sitoVelocità di flusso rallentataNon c’è reflusso di sangue abbassando il

flacone della soluzioneINTERVENTI : rimuovere la cannula

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COMPLICANZE DELLATERAPIA ENDOVENOSA

Infezione nella sede di infusioneEritemaGonfiore nel punto di inserzioneDoloreSecrezioni maleodorantiINTERVENTI :rimuovere la cannula

analisi batteriologica del catetere

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COMPLICANZE DELLATERAPIA ENDOVENOSA

Reazione allergicaPruritoEruzione locale o generalizzataDispneaINTERVENTI :sospendere l’infusione

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COMPLICANZE DELLATERAPIA ENDOVENOSA

EmboloDispnea grave ad esordio improvvisoIpotensionePolso debole e frequentePerdita di coscienza

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VELOCITÀ DI INFUSIONE

È in relazione a:

Tipo di soluzione Viscosità della soluzione Farmaco Altezza dell’infusione Tipo di set utilizzato Accesso venoso aggredito Caratteristiche del paziente

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CALCOLO DELLA VELOCITÀDI INFUSIONE

La velocità di infusione può essere calcolata in :

ML/ORA

GTT/MINUTO

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VELOCITÀ DI INFUSIONE INGTT/MINUTO

Il numero di gocce necessarie per fare 1 ml dipendedal tipo di deflussore utilizzato:

I deflussori impiegati sono di due tipi:

Macrogocciolamento (tipo standard)Rilasciano 10-20 gtt/min

MicrogocciolamentoRilasciano 60 gtt/min

100

FATTORE DIGOCCIOLAMENTO

Sulla confezione di ogni deflussore viene indicato ilFATTORE DI GOCCIOLAMENTO espresso in :

20 gtt 1 gr 0,1 gr

oppure

1 ml = 20 gocce(1 goccia = 0,050 ml)

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FORMULA PER IL CALCOLODELLA VELOCITÀ DI

INFUSIONEVolume di infusione (ml)---------------------------- X fattore di gocciolamento (gtt/ml)Tempo di infusione (min)

Si ottiene così la velocità espressa in GTT / MIN

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REGOLAZIONE VELOCITÀ DIINFUSIONE

Velocità di infusione in gtt/minuto Deflussori con regolatori (morsetti) tipo :roller, a scivolamento

Velocità di infusione in ml/ora Pompe infusionali volumetriche Regolatore di flusso di precisione(tipo dosiflow)Non è adatto all’uso con fluidi ad elevata viscosità

(glucosio 20%-33%)Non deve essere utilizzato nella somministrazione di

sangue

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Bibliografia

• Rizzo M., Terapia endovenosa guida teoricae pratica McGraw – Hill 1999; 1- 64.

• Craven R.F., Hirnle C.J., Principifondamentali dell’assistenza infermieristica2004; 610 – 635.

• www.gavecelt.org Gli accessi venosiperiferici.