LA SCUOLA PRIMARIA DI VERDELLO - websession.eu · Sicuramente gli stadi moderni non sono belli come...

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IL GIORNALINODELLA CLASSE

5^ BSCUOLA PRIMARIA DI VERDELLO

ANNO SCOLASTICO 2012-2013

LA SCUOLA PRIMARIA DIVERDELLO

… alla scuolaprimaria

di Verdello

Vi accoglierà il dirigente scolastico Edoardo Calchi.

Le aule della nostra scuola sono circa 30; gli alunni

sono 426 e i docenti 41.

Se andate su Internet troverete tutte le notizie sulla

nostra scuola. Il sito ufficiale è:

Benvenuti nel sito dell’Istituto Comprensivo di

Verdello – IC di Verdello - Bergamo

Ecco come appare la nostra scuola dall’esterno (in un grigio giorno d’inverno)

Questo è il grande atrio che si trova all’ingresso.

Questa è la palestra (e ci siamo noi che giochiamo)

Questa è la mensa…

…e questa è la nostra aula!!!

Di Claudia Ceruti e Matteo FerrariIl giorno 4 febbraio 2013 le classi quinte hanno incontrato il burattinaio argentino EDGAR GARCIA GONZALEZ.Il signor Gonzalez ha insegnato come si creano i burattini a guanto e i vari tipi di burattini. Poi ha fatto esibire tre bambini di quarta che hanno fatto una “mini –scenetta”sulla nascita dei burattini e in seguito uno di loro ha cantato una canzone americana.

Successivamente il signor Gonzalez ha invitato alcuni ragazzi di quinta ha infilarsi alcuni burattini e hanno “messo in scena” una scenetta sul risveglio del mattino. Poi il signor Gonzalez ha presentato lui una scenetta che, a molti studenti, è parsa divertente. Infine il signor Gonzalez ha fatto i complimenti a tutti i ragazzi per essere stati molto educati.

IL LABIRINTOAiuta Alex il leone a raggiungere la sua bistecca!

AUTORE:Amin

Ecco a voi delle barzellette...Tra frutta:

-Io sono un avocado. -Beato te che sei andato all’ università!

Un computer all’ altro:-Come mai così triste?

-Penso di aver perso… la memoria!

Il cacciavite alla vite:-Facciamo un giretto?

L’arancia al pompelmo:-Il limone non deve star bene! Guarda che… colorito!

Tra alberi:-A che cosa giochiamo?

-A… ramino!

...e dei colmi.…un pugile:

arrivare a destinazione con… un diretto!

…un pianista:scordare sempre il piano… dove abita!

…un pedone:sentirsi… a cavallo!

...un cameriere:suonare i… piatti nella banda.

…un millepiedi:partire sempre con il… piede sbagliato!

…un fachiro:avere in testa un… chiodo fisso!

AUTORE: Amin

UN TESTO STORICODUE AMICI LOTTATORI

Can e Liam erano due giovani atleti che volevano partecipare alle Olimpiadi.Liam abitava a Micene in Grecia, invece Can proveniva dalla Magna Grecia e abitava a Naxos.Gli atleti potevano arrivare da tutti i territori dell’Antica Grecia, anche dalle colonie più lontane.Le Olimpiadi erano così importanti che un mese prima del loro inizio venivano sospese tutte le

guerre (tregua sacra).Can e Liam non vedevano l’ora di partecipare ai giochi ,che si tenevano ogni quattro anni ad

Olimpia nel Peloponneso sulle rive del fiume Alfeo.Questi giochi erano in onore di Zeus signore dell’Olimpo.I due ragazzi si erano allenati duramente perché se un atleta vinceva l’Olimpiade diventava

una persona famosa e rispettata da tutti.

Lo sport che praticavano era il pancrazio (deriva dai termini greci pan: tutto e kratos: potere e intera forza del corpo) e gli atleti dovevano battere l’avversario utilizzando tutte le proprie forze a mani nude.Durante il quarto giorno dell’Olimpiade si affrontavano gli atleti che praticavano le gare di pugilato, lotta e pancrazio, così i due ragazzi combatterono fra loro.Durante la lotta si potevano utilizzare tutte le tecniche: sgambetti, morsi, calci, pugni, gomitate.Alla fine del combattimento Liam vinse su Can.Il giorno seguente Liam fu proclamato vincitore e gli fu donata una corona d’olivo e delle anfore d’olio.Fu premiato davanti a moltissime persone provenienti da ogni parte della Grecia.Liam e Can, nonostante avessero combattuto, diventarono amici e si allenarono insieme per prepararsi alla successiva Olimpiade.

AUTRICE: Roberta Zoia

5

In questo gioco dovrai mettere i numeri da 1 a 9 nelle caselle. Sommando i numeri in orizzontale, in verticale e in obliquo, il risultato dovrà essere 15. Se hai capito le regole e sei pronto, puoi cominciare!!!

AUTORE: Amin

AL COLOSSEO COME ALLO STADIOOgni città romana aveva un anfiteatro, proprio come ai giorni nostri ogni città ha il

proprio stadio. Negli anfiteatri si organizzavano spettacoli a cui assistevano migliaia di spettatori.Niente sembra cambiato da allora. Allo stadio ogni domenica migliaia di persone si ritrovano sulle gradinate come

facevano anche i Romani duemila anni fa; si divertono, urlano e fanno il tipo per i propri beniamini e a volte litigano tra di loro.

Lo stadio come l’anfiteatro romano è diviso in settori e a ben pensarci, ogni settore ha più o meno spettatori dello stesso censo. Difficilmente al giorno d’oggi uno spettatore della domenica può permettersi i posti migliori in tribuna perché il costo del biglietto è molto alto, e difficilmente uno spettatore che può permettersi il posto migliore si mischia alla folla.

Perciò anche la società di oggi ha i suoi imperatori, i suoi senatori, i ricchi patrizi e i plebei, ma fortunatamente non ci sono più gli schiavi; tutti noi siamo liberi.Inoltre anche i calciatori sono liberi e ben pagati e non rischiano la vita come i gladiatori che facevano quel lavoro nella speranza di aver fama, ricchezza e libertà!Sicuramente gli stadi moderni non sono belli come gli anfiteatriromani. Non ci sono più arcate, volte, colonne e capitelli, ma la gente si diverte lo stesso!

AUTRICE: Laura

Il misterodel Colosseo

Hanno scoperto molte cose misteriose negli ultimi anni sul Colosseo.Come avrete già letto in un altro articolo di questa rivista (scritto dalla

mia collega Claudia Ceruti) sono state scoperte delle camere segrete e non solo.

Abbiamo trovato una leggenda romana che narrava di un passaggio segreto situato sotto il terreno, una specie di fuga per i guerrieri romani in pericolo.

Da questa fonte nasce l’ipotesi che i romani imbrogliavano nei combattimenti svolti nel Colosseo .

Questa potrebbe essere considerata una scoperta poco interessante ma se si seguono le istruzioni scritte nella leggenda romana, incisa su una roccia levigata, si potrebbe anche trovarequesto passaggio.Gli archeologi stanno ancora studiando le incisioni per riuscire a trovare nuove scoperte.

Non saltate il prossimo numero, che uscirà il 4 settembre, per scoprire il seguito!

AUTRICE: Stella Agnelli

LA STORIA DI EFIIn un tempo antico viveva una donna nell’attesa del parto. Quando venne il momento tanto aspettato si scoprì che il figlio desiderato maschio era femmina.Afflitti i genitori pensarono di abbandonarla ma non lo fecero , la chiamarono Efi . Efi era la terza di due sorelle molto amate dai genitori.La famiglia viveva a Sparta, una poleis, e abitavano in una grande casa.Quando la piccola Efi ebbe due anni la madre concepì un altro figlio e, al momento del parto, si scoprì che era maschio; così Efi da quel momento venne messa in disparte al contrario delle sorelle che ogni giorno gli veniva dato tutto ciò che chiedevano .

Efi passava tutte le giornate nel gineceo e senza che lei se ne accorgesse passarono anni .

Quando la bambina ebbe nove anni suo fratello fu allontanato dalla famiglia e lei non ebbe spiegazioni.

Quando Efi ebbe venti anni non sapeva neanche più quanti fratelli aveva e che aspetto avevano i suoi genitori perché lei stava sempre nel gineceo e i suoi familiari non vollero più saperne di lei allora si disse: non ne posso più... ora scappo. E andò ad Atene, li trovò la sua passione: le sculture, si specializzò e divenne un’artista famosa.

Efi non trovò mai marito perché le nozze all’epoca erano organizzate dai genitori lei i genitori non li aveva più.

Morì a sessant’anni e le costruirono la tomba più bella di tutta la Grecia.

Malgrado lei fosse conosciuta da tante persone ora non si è piùtraccia della sua tomba ed è ancora un mistero.

AUTRICE: Stella Agnelli

UN GRANDE SOGNOCirca 2500 anni fa viveva a Sparta un ragazzo di nome Aruan. Aruan ero uno schiavo greco ed era a servizio di una famiglia nobile che

risiedeva in una grande e comoda casa in uno dei quartieri più ricchi della polis.

Siccome era uno schiavo si vestiva in modo diverso dagli altri; gli uomini della famiglia per cui lavorava si vestivano con tuniche e sandali legati ai polpacci da lacci e stivaletti di cuoio, mentre le donne con tuniche e gioielli al contrario di Aruan che si vestiva con una stola e un mantello.

Il luogo in cui viveva era la stanza degli schiavi che non era così bella come l’androceo o il gineceo in cui vivevano i membri della famiglia come il giardino con statue e fontane.Aruan decise che se voleva andarsene via e diventare ricco e portare con se la sua famiglia doveva diventare il più grande musicista di Sparta; ma non fu una grande idea perché per diventare un grande musicista doveva frequentare le scuole ma gli agli schiavi non era permesso andarci. Allora provò altri modi finché ne trovò uno adatto a lui. Dato che sin da piccolo si era dimostrato un grande corridore, la famiglia nobile che gli voleva tanto bene lo iscrisse alle olimpiadi; vinse tutte le gare e poté realizzare il suoi sogno: rendere libera tutta la sua famiglia.AUTRICE: Laura

Il sogno del bambinoSono tutto sudato,

sotto il sole accaldato

e quindi mi spoglio in fretta e furia

e mi butto in acqua.

Incontro salmoni e tritoni,

delfini e cardellini,

pinguini e pangolini,

carpe e scarpe,

incontro anche un elefante

e un rinoceronte.

Con loro una festa sto facendo

e con me gli animali stan ballando e cantando.

Ad un tratto sento che mi stan chiamando,

è la mamma che sta urlando:

- Geremia ti stai alzando?-

Mentre mi sto svegliando

un altro sogno sto inventando.

AUTORE: Geremia Zanotti

Oggi ti dico che…- Oggi sono avventuroso,

domani scherzoso.

Non ci sono libri banali,brutti o normali.

Ci sono solo libri belli,interessanti,

che non andranno mai a brandelli.

Ogni libro ha i suoi personaggi impressionanti.Che siano belli ,

brutti o interessanti vieni a viaggiare con metra pagine, righe e tanti perché.-

AUTORE: Andrea Siciliano

QUALCHE VOLTA ESSERE UN BAMBINO UBBIDIENTE E' DIFFICILE...

Qualche volta essere un bambino ubbidiente e difficile, ma se un parente o un amico o la maestra ti chiede un favore, è giusto farlo. Come quando tua mamma o tuo papà ti chiede di alzarti dal letto perchè devi andare a scuola e di muoverti altrimenti arrivi in ritardo, anche se te ne staresti sotto le coperte a farti ancora un pisolino.Anche quando la maestra sta interrogando e tu continui a parlare con il compagno di banco e ti chiede per favore di smettere di parlare, è giusto farlo perchè alla maestra farebbe piacere.

Capita a volte che si sta giocando a un gioco divertente e la mamma ti chiede di andare con lei per una sorpresa, anche se si vorrebbe continuare a giocare, si decide di ubbidire, altrimenti si perderebbe una bella gita o una visita allo zoo.Essere ubbidienti è conveniente soprattutto per noi; se pensiamo che proprio imparare ad adeguarci alle situazioni ci aiuta a crescere e a modificare le realtà in cui non siamo a nostro agio.

AUTORE: Geremia Zanotti

LE NOSTRE MATERIE PREFERITEAlessandro T.: “La mia materia preferita è storia, perché la trovo molto interessanteed è bello conoscere nuove civiltà”.

Alessandro R.: “Per me la materia più bella è motoria, perché è molto divertente fare sport”.

Laura : “Mi piace fare teatro, perché è molto bello recitare”.

Nicolas : “Io preferisco motoria, perchè mi piace lo sport”.

Roberta: “Tecnologia, perché mi diverte scoprire cose nuove”.

Vanessa: “Io preferisco la storia perché mi piace scoprire nuove civiltà”.

Aziz: “Mi piace la geografia, perché è belloScoprire il territorio in cui viviamo”.

Andrea: “La mia materia preferita è motoria,Perché si gioca”.

Geremia:”La mia materia preferita è religione, perché mi appassiona”.

Matteo F.: “Io preferisco motoria perché mi piace fare movimento”.

Lorenzo: “A me piace la musica, perché…è bella”.

Damiano:”Io preferisco motoria, perché si corree ci si sfoga”.

Sara: “Anche a me piace motoria perché ci si diverte”.

Nouhaila: “Anche per me la materia più bella è motoria, perché èdivertente”.

Stella: “Io preferisco teatro, perché mi piace recitare”.

Fabio: “A me piace scienze, perché mipiace studiare il corpo umano”.

Amin: “Io preferisco teatro, perché ci si muove”.

Sofia : “A me piace la matematica, perché mi diverto a fare i calcoli”.Matteo M.: “Mi piace geometria, perché si usa il compasso”.Ester : “Io preferisco informatica, perché si usa il computer”.Jacob: “Per me è motoria la materiapiù bella, perché mi piacciono gli sport”.

AUTORE: Lorenzo

MI CHIAMOMi chiamo Alessandro Recchia, frequento la classe 5°B e ho 11 anni.Mi chiamo Martinelli Damiano, gioco a basket e ho 11 anni. Mi chiamo Jacob Velasco Raymond, mi piacie fare karate e nuoto, ho

11 anni.Mi chiamo Amin Es Sarraj, ho 11 anni e faccio Karate.Mi chiamo Nicolas Belcastro, ho 11 anni e gioco a Basket.Mi chiamo Ester Catalano, ho 11 anni e mi piace informatica.Ciao,mi chiamo Roberta Zoia,ho 11 anni e frequento la classe 5°B.Mi chiamo Sofia Beggar,ho 11 anni e mi piace ballare.

Mi chiamo Sara Cesana,ho 11 anni e mi piace fare pallavolo.Mi chiamo Alessandro Testa, ho 11 anni e mi piacono i pokèmon.Mi chiamo Geremia Zanotti, ho 11 anni e gioco a basket.Sono Claudia Ceruti, ho 11 anni e mi piace andare a equitazioneMi chiamo Matteo Ferrari, ho 11 anni e mi piace andare ad

equitazioneMi chiamo nouhaila el allali, ho 11 anni mi piace andare a pallavoloMi chiamo Stella Agnelli, ho 11 anni e amo la natura e gli animaliMi chiamo Laura Armanni, ho 11 anni e mi piace correre

Mi chiamo Lorenzo Vitali, ho 11 anni e mi piace la pizza e il ciboMi chiamo Aziz Belamou, ho 11 anni e mi piacciono i videogameMi chiamo Diarra Andao, ho 14 anni e mi piacciono le bambole.Mi chiamo Matteo Mainardi, ho 11 anni e mi piacciono i giochi

d'azione.Mi chiamo Fabio Mossali, ho 11 anni e mi piacciono i film d'azione e

avventura.Mi chiamo Andrea Siciliano, ho 11 anni e mi piace giocare a basketMi chiamo Vanessa Agostinelli,ho 11 anni e mi piace giocare a

pallavolo