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Le nostre telecamere mostrano al mondo
la Sindone
ESCLUSIVO
L’analisi del vaticanista: gesti semplici che possono cambiare il mondo. La Chiesa vive la resurrezione
di Cristo col primo Pontefice latino americano
La Santa Pasquacon Papa Francesco
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SettimanaleNum. 12 - 30 marzo 2013
IL SETTIMANALEPER TUTTI I CATTOLICIPREZZO
SPECIALE 0,50€
Il Vangelo della settimana DA SABATO 30 MARZO A VENERDÌ 5 APRILE 2013
Prima letturaNoi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti
Dagli Atti degli Apostoli (Capitolo 10, versetti 34.37-43)
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è acca-duto in tutta la Giudea, comincian-do dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.E noi siamo testimoni di tutte le
cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manife-stasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, co-stituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiun-que crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Salmo responsoriale(Sal 117)
R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.Dica Israele:«Il suo amore è per sempre». R.
La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. R.
La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:
La liturgia della Parola domenicale è commentata da padre Ermes Ronchi e Marina Marcolini
Le ragioni della speranza
DOMENICA 31 MARZO 2013
A Sua Immagine
una meraviglia ai nostri occhi. R.
Seconda letturaCercate le cose di lassù, dove è Cristo
Dalla lettera di san Paoloapostolo ai Colossési
(Capitolo 3, versetti 1-4)
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cri-sto, seduto alla destra di Dio; rivol-gete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi ap-parirete con lui nella gloria.
VangeloEgli doveva risuscitare dai morti
Dal Vangelo secondo Giovanni
(Capitolo 20, versetti 1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepol-cro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno po-sto!».Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepol-cro. Si chinò, vide i teli posati là,
Il Vangelo della settimana DA SABATO 30 MARZO A VENERDÌ 5 APRILE 2013
A Sua Immagine
ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepol-cro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrit-tura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
CommentoMaria di Magdala, la donna che i Pa-dri della Chiesa chiamano l’apostola degli apostoli, in quell’ora tra il buio e la luce, quando le cose non si ve-dono ma supplisce il cuore, va, sola, e non ha paura. Come la sposa del Cantico: lungo la notte cerco l’amato del mio cuore. Maria si ribella all’as-senza di Gesù: “amare è dire: tu non morirai!” (Gabriel Marcel). L’alba è piena di coloro che più forte hanno fatto l’esperienza dell’amore: Ma-ria di Magdala, il discepolo amato, Pietro, le donne. Il segno che è dato loro non è una visione gloriosa, ma una tomba vuota. È poco. Non è faci-le da capire. Maria di Magdala infatti non capisce e corre dai discepoli ad annunciare non la risurrezione ma un’azione dei nemici, un ulteriore dolore: hanno portato via il Signore. Non abbiamo più neanche un corpo su cui piangere. Pietro e Giovanni corrono, uno più veloce dell’altro. Non si corre così per una perdita, perché qualcosa è finito, ma perché spunta qualcosa di enorme, di inau-dito, di confuso e grandioso.Il segno è un sepolcro vuoto! Nella storia umana manca un corpo per chiudere in pareggio il conto degli uccisi. E questo apre una breccia, uno spazio di rivolta, un tuffo oltre la vita uccisa: i conti della morte sono in perdita. Eppure la morte sembra vincere. Il male del mon-do mi fa dubitare, è troppo. Ma poi
guardo meglio e vedo immense energie di bene, vedo donne e uo-mini che danno la vita ai figli e la custodiscono con tutto l’amore; gio-vani che danno la loro forza a chi è debole, anziani sapienti creatori di giustizia e di bellezza; vedo occhi di luce e sorrisi più belli di quanto la vita non lo permetta. Questi uomini e queste donne sono nati il mattino di Pasqua, hanno dentro il seme di Pasqua. Cristo non è semplicemente il Risorto. Egli è Colui che sta ri-sorgendo, continuamente. Muore, discende agli inferi della storia e del cuore, e risorge, adesso, dal fondo di me stesso e di ogni creatura: forza ascensionale del cosmo verso più luminosa vita.Questo è l’annuncio di Pasqua: “Rimane, continua, è più forte la potenza dell’amore. Anche se non ho niente, vuotato dalla tristezza, inchiodato dal dolore, rimane la po-tenza dell’amore. Sorgente delle mie
sorgenti, terra profonda delle mie radici, rimane la potenza dell’amo-re!”. Rimane Cristo vivo e questo mi fa dolce e fortissima compagnia: io non appartengo a un Dio compianto, io appartengo a un Dio vivo.
Santi del giornoS. Agilulfo, S. Balbina di Roma, B. Bartolo-
meo Blanco, S. Beniamino, B. Bonaventura
da Forlì, B. Cristoforo Robinson, B. Daniele de
Ungrispach, B. Giovanna di Tolosa, S. Guido di
Pomposa, S. Mauricillo, B. Natalia Tulasiewicz,
Pasqua di Risurrezione del Signore
Pasqua di Risurrezione del SignoreLa celebrazione di questo giorno è un solenne rendimento di grazie per il soffio di vita nuova portato dal Risorto nella Chiesa e nei cristiani. Un giorno di rinnovata professione di fede in Colui che è il Vivente riapparso glorioso tra i suoi.
Per prima cosa vo-glio rin-
graziarvi. Sette milioni e 47mila telespettatori, col 41,40 per cento di share, quasi un te-
lespettatore su due a vedere noi. Era domenica 17 marzo, quella del primo Angelus di Papa Francesco e il nostro programma è stato il più visto di tut-ta la giornata e di tutte le reti, record storico per A Sua Immagine ma an-che tra i migliori risultati della storia per RaiUno a quell’ora. Numeri da prima serata e da varietà ottenuti in-vece all’ora di pranzo e facendo news. Il mio grazie è per la vostra fiducia. Perché vi affidate al nostro racconto, ai nostri servizi e ai nostri commen-ti. Ma è indubbiamente Papa France-sco la grande calamita che attrae. In-torno a lui c’è un’attesa grandissima, un interesse fuori da ogni preceden-te e non solo per la sua persona ma
Le folle intorno a Papa FrancescoIl Pontefice richiama moltitudini di persone intorno a sé. E sapete? Me ne ricordano altre. Vi dico quali
anche per un altro motivo: c’è molta curiosità per capire come ha fatto la Chiesa a rinnovarsi, a rigenerarsi. La raccontavano tramortita meno di un mese fa, affidata ad un gruppo di car-dinali anziani arrivati da mezzo mon-do, con il ruolo dello Spirito Santo, decisivo per noi, deriso dai media lai-ci. E poi? E poi all’improvviso sei ar-rivato tu, come cantano gli 883. Tutti si aspettavano altri nomi, altri Ponte-fici, e invece è arrivato Papa Bergoglio, che ha stupito prima ancora di parla-re, con la scelta del nome Francesco. Non sto qui a riepilogare le cose che ha detto e fatto finora: è un capolavo-ro dello Spirito Santo (come lo è Papa Benedetto che tutto questo ha prepa-rato e voluto con gesti che ci hanno commosso e con una decisione nata nel segreto più intimo della preghiera). Siamo testimoni di momenti storici. Oggi, mentre il giornale esce, il Papa andrà a Casal del Marmo, il carcere minorile di Roma, celebrerà la Mes-sa e bacerà i piedi a 12 minori che vi-
vono tra le sbarre. La liturgia con i suoi gesti riacquista all’improvviso una forza esplosiva: i segni parlano da soli, come dev’essere, comunicano all’istante, nutrono il cuore e lo inter-rogano, ci sembrano vivi dopo duemi-la anni, perché lo sono, come viva è la Chiesa. Venerdì Santo collegheremo tutti questi segni alla persona di Gesù e nell’ora della sua morte proveremo a trovare il senso di quella morte e di quei dolori, come di ogni dolore che incontriamo nella nostra vita. Il car-dinale Martini ha scritto: “La Croce non l’ha inventata Gesù, l’ha trova-ta come ogni uomo. Gesù però ci ha messo un germe d’amore”. Papa Fran-cesco ci mostra questo: l’amore nella sofferenza, la carezza nel dolore. Que-sto era (è) Gesù e richiamava le folle. Questo è Papa Francesco e per questo ci attrae. (Ps: ci vediamo con puntate speciali venerdì 29 alle 14.10 e saba-to 30 alle 11.10 su RaiUno).
Rosario Carello
Dopo la diretta IL SALOTTO DEL CONDUTTORE
92 A Sua Immagine
Bagni di folla – Fin dal primo momento Papa Francesco ha saputo parlare a tutti