Post on 02-May-2015
LA NASCITA DELLA FOTOGRAFIA
E il cambiamento….
STORIA E STORIA DELLA FOTOGRAFIA
Fin dal suo nascere la fotografia ha supportato,
in maniera straordinaria, il bisogno di
raccontare il cambiamento e la
modernizzazione (A. Gilardi: 2000)
La storia della fotografia si è identificata con la
STORIA, intesa nel suo senso più ampio
((politico, sociale, militare, economico…). Le ha
fornito testimonianze, ricordi, opportunità di
diffusione di massa. (A. De Paz: 2001)
NOTA SULLA FOTOSTORIA
Risale al 27 dicembre 1999 il Testo Unico che
riconosce per la prima volta alla fotografia lo statuto
di “bene culturale”, in quanto “testimonianza avente
valore di civiltà”.
Ai benefici della legge, in termini di conservazione e
pubblica fruizione, sono ammesse solo le foto
“aventi carattere di rarità e di pregio artistico e
storico”, che risalgano ad oltre 50 anni.
IL MONDO ALLO SPECCHIO
La fotografia ha offerto al mondo la
possibilità di identificarsi con l’immagine
del mondo, gli ha fornito un’esistenza di
secondo livello, un’esistenza riflessiva (G.
Debord: 2001)
FEDELTÀ E INFEDELTÀ
La fotografia, in un primo momento, si afferma
come il procedimento di riproduzione della realtà
più fedele ed imparziale (quindi anche della vita
sociale).
Nel tempo, si capirà che questa “esattezza” non
può prescindere dai punti di vista e dalle ideologie
dei soggetti che scattano le immagini.
IL PARADOSSO DI BARTHES
La fotografia offre sempre due messaggi:
1. Un messaggio senza codice che Barthes definisce
l’analogo fotografico ovvero il dato grezzo, il reale, il
denotato
2. Un messaggio con codice, cioè l’arte, la scrittura della
fotografia, il connotato. (R. Barthes: 1961)
IL MESSAGGIO CONNOTATO SI SVILUPPA A PARTIRE DA
UN MESSAGGIO MERAMENTE DENOTATO
FOTOGRAFIA E ARTE
Secondo Barthes la fotografia non è mera
riproduzione della realtà e non è arte nel senso
classico.
In essa vi è: da un lato la volontà di un soggetto
(l’autore, il fotografo) di far valere un ordine, una
visione; dall’altro la volontà dell’oggetto (ciò che
è fotografato) di affermarsi nella propria
discontinuità e naturalezza. (R. Barthes: 1980)
DA ARTIGIANATO A…
Per i primi fotografi, ad es. per i paesaggisti, la
realizzazione di una fotografia ben esposta, definita
e fedele era già un obbiettivo difficile da
raggiungere.
Con gli innumerevoli progressi nel campo delle
emulsioni, delle ottiche, dell’hardware ossia delle
macchine, il dominio sulla tecnica è
apparentemente passato in secondo piano.
ELABORAZIONI DIGITALI
Le infinite possibilità di elaborazione digitale
rischiano di far perdere alla fotografia l’identità
attribuitale da Barthes, che consiste nel paradosso
prima ricordato. Infatti, il referente reale che è
all’origine di una produzione fotografica potrebbe
essere totalmente stravolto, fino a perdere la
capacità di rivendicare quella discontinuità e
naturalezza di cui parlava Barthes.
F O T O G R A F I A E C O M PU T E R G R A F I C A
Fotografia: è ciò che ha, quale contenuto,
un referente reale compresente all’autore
dell’immagine nel momento dello scatto.
Computer grafica: ciò che può anche
negare questa compresenza o che ne può
prescindere
LA LINGUA FOTOGRAFICA
Con una lingua si può scrivere la lista delle spese
da fare o si possono comporre versi straordinari.
Ci vuole dominio del mezzo tecnico ma oggi,
soprattutto, dominio della grammatica e della
sintassi della lingua fotografia in relazione ai
generi e, dunque, alle funzioni che le
attribuiamo.
USI STRUMENTALI ED ESPRESSIVI
Abbandonata l’enfasi sulle capacità
riproduttive, in ogni ambito o genere,
la fotografia si è affermata come
produttrice di senso.
Il senso è nell’incontro tra le
istanze del reale e le esigenze
espressive di un autore.
IL REPORTAGE
Ogni fotografia, in quanto riporta immagini del
mondo, può essere considerata reportage.
Distinguiamo però in senso stretto:
- Fotogiornalismo
- Reportage della vita quotidiana o umanistico
- Reportage di guerra o di eventi eccezionali o eroico
FOTOGIORNALISMO
Ancorato all’esigenza di
produrre foto-notizie o
di commentare una
notizia.
FOTOGIORNALISMO
ESORDI DELLA FOTOGRAFIA
GIORNALISTICA:
Jules Itier, 1843: fotografia della firma del
Trattato dei mille anni tra Francia e Cina. Mai
pubblicata dai giornali del tempo
1855: fotografie della Guerra di Crinea di R.
Fenton
1880: il New York Daily Graphic pubblica la
prima fotografia in copertina…..
REPORTAGE DEL QUOTIDIANO
Parente stretto della Sociologia visuale affermatasi
presso la Scuola di Chicago degli anni ‘20 dello
scorso sec. Oggi ne fa parte la Street Photography.
Tematizza la vita quotidiana portando sotto gli occhi
di tutti ciò che non è immediatamente visibile e
percepibile. Racconta la Storia in termini minimalisti,
a partire dai particolari. E’ idealmente vicino alla
microstoria.
FOTOGRAFIA E DENUNCIA
Herman Drawe, J. A. Riis e L. W. Hine hanno
raccontato per immagini lo sfruttamento dei
bambini in fabbrica.
Tra il 1935 e il 1942, dieci fotografi in Usa danno
l’avvio al progetto della Farm Security
Administration e fotografano oltre 200.000
persone: ritratti di disperazione e indigenza.
FOTOGRAFIA E QUOTIDIANO
Derive surrealiste: Eugène Atget e la Parigi del
primo Novecento. Riesce a parlare di vita
quotidiana senza che nei suoi scatti ci siano
persone
Brassai ovvero Gulya Halasaz: Parigi di notte e
Parigi di giorno, ritratti di artisti e scrittori di
Montparnasse
L’IDEALTIPO FOTOGRAFICO
E’ probabile che Max Weber non avrebbe
individuato e definito il suo concetto di idealtipo se
non avesse avuto in mente i primi fotografi che
collezionavano immagini relative a mestieri di
strada come: il lucidascarpe, l’acquaiolo e così
via…
Questo tipo di ritratti si collocano a metà tra la foto
documentaristica e il reportage umanistico.
REPORTAGE EROICO
Include la fotografia di guerra ma
anche di guerre non conclamate
come la guerra alle associazioni
mafiose.
Include inoltre la foto di denuncia
a 360°.
BREVE BIBLIOGRAFIA
A. Gilardi (2000), Storia sociale della
Fotografia, Mondadori
Dizionario di Fotografia (2001), Rizzoli –
Contrasto
B. De Paz (2001), Fotografia e Società. Dalla
sociologia per immagini al reportage
contemporaneo, Liguori Editore
A. Russo (2011), Storia culturale della
fotografia italiana, Einaudi
Spunti di riflessioneEssere fotografi in un mondo intriso di immagini, affetto da un overload di immagini. Gilardi dedica un cap. della sua Storia a La società dell’immagine nell’era dello spreco iconico. PROBLEMA: evitare il banale, evitare i déjà vu
Letture portfolio gratuite ed aperte a tutti, condotte da Anna Fici e Giancarlo Marcocchi.Ogni merc. Alle 22.00 presso il caffè-libreria Garibaldi in Via Alloro a PalermoPer info: contattare i profili Facebook di Anna Fici e Giancarlo Marcocchi o il gruppo su Facebook Letture fotografiche portfolio
Spunti di riflessione suComunicazione e fotografia
Il mondo e il mondo comunicato sono per noi la stessa cosa. In un mondo globalizzato, la comunicazione diventa come una certificazione di esistenza. Comunicando fotograficamente ciò che la comunicazione globalizata non comunica, il rischio del déjà vu viene superato